Molti lavoratori fuori sede sono stati costretti a lasciare la città, per via della riduzione dello stipendio o della scadenza dei contratti di lavoro causa Covid. Molti altri però sono rimasti e continuano a contribuire al benessere economico di Milano. Rimane però il problema del caro-affitti, insostenibile con il livello retributivo della metropoli, troppo basso rispetto alla media europea e al costo della vita. L’appello di una lavoratrice a Beppe Sala e la risposta indiretta del Sindaco.
A Milano metà dello STIPENDIO nell’AFFITTO. L’appello: “Pensate anche a noi GIOVANI LAVORATORI?
# L’appello di una giovane lavoratrice
“Vivo a Milano ormai da sei anni. Anche se avessi avuto già sei anni fa la possibilità di sottoscrivere un mutuo, a quest’ora avrei pagato solo un buon 15% del costo medio di un appartamento milanese.”
“Prendere un monolocale a Milano significa devolvere il 50% del proprio stipendio (medio di circa 1300 euro) in affitto di e spese condominiali. Un monolocale di circa 20mq. Un letto, un mezzo frigo e forse una lavatrice, se ti va bene lo paghi 600 euro. Condominio, luce, gas, tari, internet a parte chiaramente. Magari ti tolgono qualcosina dall’affitto se non registri il contratto. Magari. Chi lo sa.”
“Caro Sindaco, caro Governatore, pensate anche a noi giovani lavoratori fuori sede i quali contribuiscono a far crescere continuamente l’economia milanese, non pensate sia arrivato il momento di aiutarci e sostenerci? Come possiamo vedere un futuro roseo se non riusciamo neanche a metterci da parte un euro a garanzia di un qualcosa?”
# Il Sindaco dice che non ha nessun potere
Beppe Sala in un post del 4 settembre sulla sua pagina Facebook, tra i vari temi esplorati, affronta anche quello del caro-affitti: “Gli affitti a Milano sono troppo alti e rischiano di portare parte della popolazione più giovane a dover lasciare la città. Una soluzione non è facile da individuare, essendo tecnicamente non semplice inserirsi in accordi tra privati. Ma ci lavoreremo, su questo e su altro.”
# La proposta di Milano città stato: usare il Recovery oppure rendere Milano una città regione
Spiace che un Sindaco che ha ben chiara la situazione, conosciuta da anni non da mesi, non sia in grado di accennare nemmeno un paio di proposte da sviluppare, chiudendo il discorso con “ci lavoreremo”.
Questo problema insieme ad altri storici di Milano, come l’inquinamento atmosferico, necessitano di creatività e di uscire fuori dagli schemi, partendo magari dal richiedere di avere più poteri per la città come Milano Città Stato invoca da tempo. In questo modo si potrebbe fare sperimentazioni in tempi rapidi o magari prendere spunto dalle esperienze estere come Vienna, Berlino o la Francia.
Un’altra strada è quella di provare a inserir nelle richieste per il recovery Fund un progetto per rendere più sostenibile Milano sul tema della casa, come nella proposta di Milano Città Stato: una Casa per Tutti.
Leggi anche: #7 Recovery per Milano: una casa per tutti
MILANO CITTA’ STATO
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