Nuovi format e aperture si presentano sulla scena dei ristoranti milanesi. Ecco quelli da provare.
A Milano riparte la cucina: 7 NUOVI RISTORANTI da non perdere
#1 Lasagna Factory, dodici varianti di lasagna che percorrono idealmente l’Italia da nord a sud
In via Pavia, 6/2 apre Lasagna Factory dove riscoprire il gusto autentico della tradizione culinaria italiana, con 12 gusti differenti di lasagna che percorrono idealmente l’Italia da nord a sud. Si parte dalla versione lombarda con ragù di ossobuco e besciamella allo zafferano che unisce Milano e l’Emilia, poi quella alla zucca, zucchine e porcini fino al ragù di mare con pasta nera, porcini, tartufo e besciamella al tartufo.
#2 Da Marcellino il Sarto del Panino, una mappa guida il cliente nella composizione del suo panino gourmet
Il punto di forza di Marcellino il Sarto del Panino è l’utilizzo di soli prodotti freschi: pane di quattro tipologie, una selezione di affettati e due proposte di mare e infine i latticini, la verdura, la salsa con cui condire e il topping con cui decorare. Per comporre il menu il cliente sarà guidato da una mappa che sul retro riporta i consigli dello chef. Dopo la prima apertura in via Napo Torriani, il locale raddoppia in Passaggio Duomo.
#3 Cantun Bakery, il bistrot alla milanese
Dopo il primo locale in via Polibio, 1 Cantun Bakery apre in City Life in viale Boezio, 2. Cantun in milanese significa angolo, il locale è un bistrot itinerante con il laboratorio comunicante con la cucina. I prodotti offerti spaziano dai classici presenti tutti i giorni, tra cui la baguette, i francesini e la tradizionale michetta milanese, agli speciali di farina di riso venere fino al rustico con tre tipi di farina, macinata a pietra nelle campagne mantovane. Non mancano le proposte per la colazione, dai cornetti di lievito madre sfogliate alla francese ai biscotti secchi. A mezzogiorno la scelta è tra un pranzo veloce o una più sostanziosa cucina espressa del mesdì, mentre alle 18 il classico aperitivo milanese con cocktail o birre artigianali da accompagnare ai taglieri o al classico menu.
#4 Hekfanchai, il re dello street food honkongese
Lo chef Kin Cheung celebre a livello internazionale per la sua cucina curata e creativa dopo il primo locale Hekfanchai in via Padova l’anno scorso, ha aperto altri due locali anche in via Francesco Sforza e via Niccolini. La piccola trattoria popolare, che ha allargato il proprio raggio d’azione per proporre lo street food honkongese, offre un menu che cambia a ogni stagione e piatti sempre nuovi con la tipica attenzione orientale all’estetica. Dai finger food a piatti più complessi, imperdibili i “cheung fun” ravioli aperti ripieni avvolti da una delicata sfoglia di farina di riso cotta al vapore. L’idea dello chef è creare una catena in tutta Italia.
#5 Maré, la riviera romagnola sul Naviglio Grande
Maré porta i profumi della riviera romagnola sul Naviglio Grande, in ripa di Porta Ticinese, 67. La proposta del locale, oltre al classico chiosco della padina sempre aperto, va dalla colazione all’aperitivo, fino alla cena. Si può scegliere tra i cappelletti al ragù di Mora Romagnola e i passatelli alle vongole, poi cozze fritte o fritto misto di pesce e sardoncini con verdure all’aceto.
#6 Dal Milanese, la trattoria milanese in un’ambientazione internazionale
In viale Premuda 16 Luca Guelfi reinventa l’dea di trattoria con “Dal milanese”, un luogo informale con una cucina tradizionale dalle origini casalinghe dove si incontra una ambientazione internazionale curata nei minimi dettagli. Nella proposta culinaria si trovano Mondeghili con salsa tartara dello chef, risotto Carnaroli con luganega e raspadura lodigiana, ossobuco alla milanese con purea di patate e una de “I Piatti della Milano da Bere”, come il cocktail di gamberi in salsa rosa e le farfalle al salmone affumicato.
#7 Rom’antica, la pizza romana quadrata, leggera e croccante
Per tutti gli amanti della pizza romana quadrata, gustosa, leggera e croccante, come da antica usanza del Centro Italia, in Piazza Portello e in via Grosotto 7 c’è Rom’antica. La pizza romana artigianale grazie al basso contenuto di lievito associato alla lunga lievitazione risulta altamente digeribile. Disponibile nella versione da asporto, con una lunga lista di varianti da assaggiare anche contemporaneamente con la vendita al taglio.
Fonti: Agrodolce
Continua la lettura con: I 10 migliori RISTORANTI all’APERTO di Milano
FABIO MARCOMIN
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