Considerando l’anno appena trascorso, è comprensibile che le varianti del coronavirus richiedano attenzione. Una in particolare, quella inglese, sembra diffondersi senza controllo.
Nelle ultime ore è emersa la grande preoccupazione del professor Galli sui reparti invasi dalle varianti. Un’affermazione che ha subito messo Milano in pericolo di una nuova zona rossa. Ma, nel giro di poco, è arrivata la smentita da parte dello stesso ospedale.
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Allarme VARIANTE INGLESE a Milano? Sì, no, forse. La CONFUSIONE dei VIROLOGI
# Per Galli la situazione è grave: “ho il reparto invaso di varianti”
È soprattutto la variante inglese a preoccupare. Infatti, si tratta di una mutazione più contagiosa rispetto allo stesso virus e, se riuscisse effettivamente a provocare un incremento dei contagi, di conseguenza aumenterebbe la percentuale di malati gravi.
La grande preoccupazione del professor Massimo Galli, infettivologo e primario dell’Ospedale Sacco di Milano, ha fatto fin da subito pensare al peggio. Infatti, le sue parole erano di totale perdita di controllo nei confronti delle varianti: “ho il reparto invaso da nuove varianti e questo, a breve, potrebbe portarci problemi più seri; non ho ancora dati precisi, ma possiamo ipotizzare si tratti della variante inglese”.
Dunque, per Galli la situazione è piuttosto grave, con almeno una persona su tre contagiata da una variante. Ed è in base a questa proporzione che mette in guardia il Governo Draghi perché la sua sensazione è che questa condizione si rispecchi in tutta Italia.
# Secondo Bassetti, se la dichiarazione di Galli è reale, a Milano deve essere subito istituita la zona rossa
Dopo l’allarme lanciato dal professor Galli, già da ieri quattro comuni della Lombardia, Bollate, Viggiù, Castrezzato e Mede, sono entrati nuovamente nella rigida “zona rossa”. Non si nasconde l’ipotesi di un lockdown totale per una regione che sembra essere la più colpita dalle varianti.
A questo riguardo, non potevano di certo mancare i commenti di altri infettivologhi.
Tra tutti, Matteo Bassetti, infettivologo genovese, ha sottolineato come, se effettivamente i numeri di Galli sono reali e in città c’è un reparto pieno di varianti del Covid-19, vi sia la necessità di un’immediata zona rossa a Milano.
Ma Bassetti sembra più “ottimista”, confidando nello studio delle varianti che sta proseguendo già da diverso tempo e che ha evidenziato come esse esistessero già da mesi.
# Poche ore e arriva la smentita dell’ospedale Sacco: “Non è vero che i reparti siano pieni di varianti”: sono solo 6 su 50
Il problema, però, risiede nei numeri di contagiati da varianti Covid: quelli comunicati da Galli sono reali?
Neanche un giorno dopo le sue dichiarazioni, è arrivata la smentita dall’ospedale Sacco. Infatti, con dati alla mano, l’ospedale di Milano ha ridimensionato l’allarme ricoveri. Ed è proprio una nota del presidio ASST Fatebenefratelli Sacco a precisare come le affermazioni sui “reparti pieni di varianti”, ad ora, non rappresentino la situazione reale all’interno del Presidio.
Nello specifico, la nota dell’ospedale Sacco sottolinea che “nel periodo dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021, sono stati ricoverati 314 pazienti positivi a Covid. I dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante inglese su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento. Attualmente, le percentuali di varianti identificate (verificate secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dall’Iss o su controlli a campione) sono in linea con la media nazionale ed inferiori alla media regionale“.
Ma non solo. Il Sacco precisa di essere parte attiva del sistema di sorveglianza sulle varianti già dalla fine di dicembre 2020. In più, presso il suo laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e diagnostica delle Bioemergenze, si prevede l’utilizzo di un nuovo test diagnostico che permetterà di individuare “in via preliminare l’eventuale positività ad una delle tre varianti”.
# Milano sta andando verso la zona rossa senza motivo?
Resta il fatto che bisogna essere prudenti perché la presenza delle varianti del virus preoccupano molto il mondo sanitario.
Questo deve stimolare sia gli operatori sanitari ad individuarne la presenza a scopo preventivo, ma anche tutta la popolazione ad attenersi alle ormai molto conosciute misure di sicurezza per evitarne la diffusione.
Ma i dubbi aleggiano nella nostra testa. Milano stava davvero andando incontro ad un lockdown totale sulla base di una esternazione smentita nel giro di 24 ore dallo stesso ospedale?
E, soprattutto, di chi dobbiamo fidarci ora?
Fonte: www.ilgiorno.it, www.affaritaliani.it
Continua la lettura con: La PATATA BOLLENTE delle VARIANTI: solo analisi a campione per individuarle
ALESSIA LONATI
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