Fino all’anno scorso era rimasta la flebile speranza di vederla completata, almeno nelle due tratte principali rimaste, per i giochi olimpici. Ma è arrivata la triste conferma. Vediamo perchè, il punto sui lavori e le altre opere attese per Milano Cortina 2026 che non arriveranno in tempo. O che non ci saranno affatto.
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Anche la Pedemontana ha perso le Olimpiadi
# I lavori sulle tratte principali rimanenti sono iniziati solo alla fine del 2024
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Anche la Pedemontana Lombarda non sarà pronta per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Il vizietto è sempre il solito: non si rispettano mai i tempi programmati. A confermarlo indirettamente proprio il profilo instagram di Regione Lombardia, in risposta alla domanda dell’utente varesealtop e segnalato da Manuele Mariani: «i lavori delle Tratte B2 e C della Pedemontana da Lentate sul Seveso fino a Vimercate sulla Tangenziale Est A51 sono stati avviati nel dicembre 2024». In base alle precedenti informazioni, ne avevamo parlato in questo articolo, per avere speranze concrete di inaugurare in tempo i cantieri sarebbero dovuti partire al massimo entro la primavera dello scorso anno.
# Malpensa ha perso Orio: il punto sui cantieri dell’opera
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Come detto, i lavori per realizzare l’opera nella sua interezza vanno a rilento. Il sistema viabilistico della Pedemontana Lombarda, che si sviluppa nell’area di Monza, Como e Varese, ha una lunghezza complessiva di 160 km, di cui 89 km del tratto autostradale (A36) da Cassano Magnago (Va) ad Agrate Brianza (MB). Un dato che comprende svincoli e opere connesse.
Dell’arteria autostradale sono in funzione dal 2015 però solo due delle cinque tratte previste, per un totale di 22,5 km: la “A” tra le autostrade A8 e A9 e la “B1” dall’interconnessione con la A9 alla SP ex SS 35 a Lentate sul Seveso. Per le tratte B2 e C i lavori sono partiti, ma non si concluderanno per le Olimpiadi Invernali. Mentre per la “D breve“, tra l’interconnessione con la Tangenziale Est a quella con l’autostrada A4, non è stato invece definito nemmeno il cronoprogramma: difficilmente verrà terminata prima del 2031.
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A questo si aggiunge il fatto che, rispetto alle precedenti ipotesi, il tratto autostradale della Pedemontana sarebbe dovuta arrivare quasi a Bergamo, per la precisione a Osio Sotto, e quindi molto più vicina all’Aeroporto di Orio al Serio. In questo modo si è andato a perdere il collegamento “rapido” con lo scalo di Malpensa.
# Le altre opere “olimpiche” in ritardo o saltate: metro13, estensioni metro, preferenziale e Palasharp
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Partiamo dalla Metrotranvia 13 di 4,7 km con 17 fermate, di cui 9 già esistenti e 8 da realizzare, tra il quartiere Santa Giulia e la stazione M3 di Rogoredo. Pensata per far arrivare i tifosi al PalaItalia per le gare di hockey maschile durante Milano-Cortina 2026, dovrebbe essere pronta solo un anno e mezzo dopo la conclusione della manifestazione internazionale.
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Tra le opere che sarebbero state utili, c’è il prolungamento della linea M5 verso Monza di 13,5 km e 11 fermate, rinviata almeno al 2033. A questa si può aggiungere persino la mini estensione di 2 km della M1 a nord fino a Cinisello Bettola, che in realtà avrebbe dovuto essere in funzione per Expo2015, mentre forse lo sarà nel 2029. Nemmeno la chiusura della preferenziale della 90-91 sarà pronta, tenendo conto che i primi cantieri erano stati attivati una decina di anni fa ma interrotti a causa di tangenti e possibili infiltrazioni mafiose. Per il tratto est mancante, da viale Umbria a piazza Caiazzo, i lavori devono invece ancora iniziare.
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Infine il Palasharp che avrebbe dovuto essere riqualificato per ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile. La proposta di riqualificazione è stata abbandonata, lasciando l’impianto in stato di degrado e strascichi legali al seguito. Le gare vengono così trasferite nei padiglioni di Rho Fiera, mentre al suo posto dovrebbe sorgere un quartiere di social housing.
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FABIO MARCOMIN
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