L’indiscrezione sollevata da Milano città stato sabato 25 gennaio nell’articolo Il governo gela Sala: Milano non sarà la sede del TUB per i brevetti europei si sta arricchendo ogni giorno di particolari in più.
Martedì 28 gennaio Affari Italiani ha rilanciato la notizia pubblicata sul nostro sito con l’articolo Tribunale dei brevetti, governo fermo. Milano teme Torino che fornisce un particolare in più alla questione, scrivendo che “la vera paura di fondo è che all’ultimo momento invece di Milano i Cinque Stelle possano inserire Torino.”
Una paura che pare essere qualcosa di molto reale. Risulta infatti che ci siano già delle trattative private tra il Governo e la città di Torino, sollecitate dal Movimento 5 stelle, per tagliare fuori dai giochi la città di Milano.
Unica spiegazione plausibile: l’avversione contro Milano
Senza nulla togliere alla città di Torino, non si riescono a trovare motivazioni condivisibili nell’azione del governo: dal punto di vista logistico, di infrastrutture, di servizi e come peso sociale-economico, non è assolutamente comparabile Torino con Milano a tal punto da considerala la migliore sede in Italia per ospitare il Tribunale Unico dei Brevetti. Non solo: considerando inoltre che è Milano, la prima città d’Italia per brevetti depositati, non Torino, come può essere credibile la candidatura della città piemontese a livello Europeo?
Unica spiegazione verosimile è che questa scelta costituisca un esplicito affronto verso la città di Milano, da parte di un determinato schieramento politico. Dopotutto, rappresentanti del governo, non sono nuovi ad esternazioni di ostilità verso Milano, vedasi dichiarazioni del Ministro Provenzano quando disse che “Milano non restituisce nulla all’Italia“, primo episodio della storia d’Italia con un ministro che si scaglia contro una città.
La rivolta dei cittadini traditi dal Governo: il precedente di Reggio Calabria
Ricordiamo che l’unica rivolta popolare nella storia della Repubblica è stata quella dei cittadini di Reggio Calabria che nel’estate del 1970 misero a ferro e fuoco le strade della loro città per protestare contro la scelta del governo di scegliere la più piccola Catanzaro come capoluogo della Regione Calabria, per una scelta esclusivamente clientelare.
Sappiamo che Sala è furioso per questa vicenda. Anche senza incitare alla rivolta, ci piacerebbe che il sindaco portasse alla luce del sole questo che sarebbe un vero e proprio tradimento di Milano da parte del governo che dopo la sconfitta di EMA aveva promesso la candidatura di Milano al Tribunale europeo dei brevetti. Anche perchè Milano merita un ruolo da protagonista in Italia e nessuno può permettersi di mancarle rispetto.
LUCIA MARTINAZZO
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