L’amaro sfogo del primo cittadino di Milano, che sfiducia il governo
BUCO di 200 MILIONI di EURO: i servizi a rischio per i milanesi
# «Non posso avere fiducia nel governo»
Sala all’attacco del governo Draghi: «Non posso avere fiducia in un governo che non ascolta», dichiara nel cuore della seduta del Consiglio comunale, nella quale la giunta si è vista costretta a congelare una parte delle spese. Il Comune deve approvare il bilancio cittadino, ma non ci sono abbastanza voci di entrata che diano la garanzia di affrontare le spese preventivate.
«Se necessario farò dei tagli», dichiara il primo cittadino davanti all’aula in cui erano convocati anche i parlamentari di tutti gli schieramenti. Il “buco” è di 200 milioni e le perdite sono legate ai mancati introiti causati dalla gestione della pandemia.
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# I servizi a rischio: anagrafe, scuole e welfare
C’è poco tempo per ragionare con la necessaria serenità, perché il bilancio deve essere votato entro il 31 maggio. Far passare il rendiconto in queste condizioni significherebbe imporre «tagli molto significativi in un momento di grande tensione sociale».
Beppe Sala, che finora ha sempre appoggiato la linea di governo, sfida l’esecutivo rimarcando per ben due volte la mancanza di fiducia nei confronti di chi «non vuole affrontare questo problema e non ascolta una città che ha sempre celebrato come traino del paese».
I servizi per ora sono “rallentati”, nella speranza di non dover procedere a tagli di spesa. Le voci di spesa interessate, riguardano sportelli dell’anagrafe, manutenzione delle scuole e welfare.
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# Il buco con la pandemia intorno: guadagni azzerati da SEA e ATM
Le entrate che si sono praticamente azzerate sono quelle di SEA e aeroporti, più ATM. Gli incassi degli aeroporti milanesi sono crollati a causa delle misure intraprese per fronteggiare il virus respiratorio. La decisione poi di mantenere tali restrizioni, uniche nel mondo occidentale ancora così aspre, ha indotto le compagnie nazionali e internazionali a ridurre il traffico aeroportuale, convergendo sulla capitale e meno in “periferia”.
Il trasporto pubblico locale, tornato al 100% della capienza solo dal 1 aprile di quest’anno, ha trasformato ATM da fiore all’occhiello di Milano, ad una compagnia priva di ogni risorsa. Da pilastro a problema è una involuzione troppo severa per ATM.
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# La “spada di Damocle” sui milanesi
Beppe Sala sottolinea che Milano ha ricevuto dall’esecutivo, sotto forma di “ristori” 478 milioni nel 2020 e 467 nel 2021. Per il 2022 la previsione è praticamente pari a zero.
«È macroscopicamente evidente che non si può costruire un bilancio equilibrato con numeri del genere», continua Sala, salvo effettuare tagli di spesa così drastici da influire pesantemente sull’amministrazione della città e, quel che è peggio, peggiorare la qualità dei servizi ai milanesi.
Una brutta “spada di Damocle” pende sulle teste dei cittadini di Milano che, non solo devono continuare a trainare il paese, ma anche stringere la cinghia.
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# Quel residuo fiscale mai rendicontato
Sala ha anche sottolineato la penalizzazione subita da Milano nel conteggio dare/avere col governo centrale.
«Quest’anno Milano registra 133 milioni di penalizzazione […] Lo dico per dimostrare che nei fatti, dalla buona performance di Milano ne abbiamo tratto giovamento tutti». Il nostro primo cittadino ha uno scatto d’orgoglio quando afferma che «Milano ha un profilo di unicità relativamente alle entrate extratributarie che, in condizioni normali, sono più significative ed è evidente che questo se l’è conquistato in decenni di lavoro».
Adesso che Milano è in difficoltà, la risposta alle istanze poste al governo arriva da Maria Stella Gelmini, attraverso una lettera consegnata alla Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi.
«Il Comune di Milano ha beneficiato, nel 2020 e nel 2021, di circa 900 milioni di euro complessivi, che hanno consentito all’amministrazione di fronteggiare la situazione, senza interruzione di servizi».
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# Da Milano col cuore in mano a Milano col cappello in mano
È vero Ministra Gelmini. Ma perché dimenticare di quello che Milano dà al resto del Paese? A fronte dei 40 miliardi l’anno che Milano “crea” con la tassazione ogni anno, il governo restituisce sul nostro territorio solo 450 milioni circa.
Milano contribuisce per il 5% al bilancio dello stato italiano, ricevendo indietro l’1% di quello che versa. Adesso che Milano ha un buco di 200 milioni (lo 0,5% di quello che ha versato per decenni) dobbiamo andare a Roma ad elemosinare?
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LAURA LIONTI
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