Negli ultimi dieci anni in quasi tutte le grandi città italiane i prezzi delle case sono calati fino al 50%. Non solo: nell’ultimo semestre il calo delle richieste di mutuo ha messo un freno anche alle compravendite. Milano per ora sembra estranea a questa dinamica di mercato, ma fino a quando? Per alcuni esperti è in vista un calo dei prezzi anche nella città regina dell’immobiliare.
CASE: in ITALIA hanno perso VALORE, i MUTUI sono in forte calo, COMPRAVENDITE in stallo. Presto una RIDUZIONE dei PREZZI a MILANO?
# Prezzi in calo fino al 50% in dieci anni, bene Milano e Bologna, stabile Firenze
In base a uno studio elaborato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato il trend delle quotazioni immobiliari tra il 2012 e il 2022 di 10 grandi città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona e Milano), si è registrato una calo generale salvo alcune eccezioni. Tra queste troviamo Milano che ha segnato un +28,1% nella curva dei prezzi, la città di Bologna un +15,5% e Firenze sostanzialmente stabile.
Tutte le altre città del confronto hanno invece riportato un segno meno. Troviamo Verona con -3,7%, Bari con -13,4%, Palermo -21,4%, Torino -26% e Genova, la peggiore, che registra un -49,1%.
# In forte discesa anche i mutui: -22,4% di nuove richieste nell’ultimo semestre, reggono gli affitti
Alla perdita di valore immobiliare si è affiancato un forte calo anche nelle richieste di erogazione di nuovi mutui. Come dichiarato dall’executive director di Crif Simone Capecchi “L’innalzamento dei tassi di interesse fissati dalla Bce ha inevitabilmente frenato la richiesta dei mutui e, di conseguenza, le famiglie italiane hanno dovuto fare i conti con una perdita del potere d’acquisto che pesa inevitabilmente sulle decisioni di spesa”. In base al Barometro muti di Crif nel primo semestre 2023 è stato registrato un -22,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La perdita del potere di acquisto è stata confermata anche da Nomisma, come si può leggere nel 2° Osservatorio sul mercato immobiliare 2023: “La perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale (di compravendite immobiliari, ndr) con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali”.
Questa situazione ha prodotto come effetto collaterale una maggiore pressione della domanda per case in affitto con conseguente aumento dei canoni di locazione del primo semestre dell’1,7% con il picco di 3,7% di Bologna.
# Questi segnali si trasformeranno in un calo dei prezzi anche per Milano?
Al momento Milano sembra estranea a questa dinamica di mercato, visto il costante aumento dei valori immobiliari dell’ultimo decennio, ma se il calo di potere d’acquisto continuerà a persistere a lungo e a farsi più consistente non si può escludere che possa entrarci nel prossimo futuro. La previsione è infatti un ulteriore incremento dei tassi di interesse da parte della BCE, per riportare l’inflazione a un livello più gestibile, e questo potrebbe portare sempre meno milanesi a richiedere un mutuo. Di conseguenza con meno compravendite potremmo assistere una svalutazione degli immobili. Cosa che per molti aspetti potrebbe anche non essere un male per Milano.
Fonti: pianetadesign, we-wealth
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FABIO MARCOMIN
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