L’aggiornamento della direttiva europea sull’efficientamento energetico delle abitazioni avrebbe un impatto devastante sull’economia italiana e sulle tasche dei cittadini. Ecco cosa potrebbe succedere.
Dal 14 Dicembre la TUA CASA potrebbe valere ZERO
# A dicembre la proposta della Commissione Europea sull’efficientamento energetico delle abitazioni
Il 14 dicembre potrebbe arrivare una disposizione che rischia di azzerare il valore della gran parte delle case in Italia. Non solo: il rischio è di creare uno choc sul mercato immobiliare e sull’offerta di case in affitto. La Commissione Europea si prepara a presentare infatti la proposta relativa all’efficientamento energetico delle abitazioni come previsto dal piano per la riduzione delle emissioni di CO2 collegato all’obiettivo “Fit for 55”. La direttiva EPBD, che significa energy performance of buildings directive, si pone l’obiettivo di avere nell’Unione Europea dal 2050 solo case a emissioni zero, sia quelle di nuova costruzione che quelle esistenti che dovranno essere efficientate.
# Dal 2027 vietata vendita o affitto di immobili con classe inferiore alla E. Dal 2033 si potranno vendere o affittare solo immobili con classe energetica superiore alla C
Nella bozza della nuova EPBD è previsto che dal 2027 tutti gli Stati dell’Unione Europea vietino la vendita e l’affitto degli immobili di classe inferiore alla classe energetica E, dal 2030 toccherà a quelli in classe energetica D, dal 2033 gli immobili inferiori alla C.
Per gli appartamenti in condominio le scadenze dovrebbe essere posticipate: dal 2030 per la classe E, dal 2033 per la D e dal 2040 per la C.
L’unica possibilità per superare il divieto di vendita o affitto sarà di portare l’abitazione alla classe energetica minima indicata dalla direttiva, entro tre anni dalla stipula dell’atto di vendita. Per i nuovi edifici si prevede che dovranno essere ad emissione zero dal 2027 quelli pubblici e dal 2030 quelli privati.
# Quasi il 90% delle case degli italiani potrebbe valere zero
L’aggiornamento della direttiva europea avrebbe un impatto devastante sull’economia italiana e sulle tasche dei cittadini. Sul totale degli immobili presenti in Italia ben l’87% è in classe energetica D o inferiore: di questi 2,15 milioni sono stati costruiti prima del 1918 e che avranno un valore pari a zero se passerà la proposta della Commissione Europea. I proprietari potranno solo vivere nelle abitazioni in loro possesso se non avranno risorse sufficienti per migliorare l’efficientamento energetico, visto anche il progressivo esaurimento del superbonus al 110% per le ristrutturazioni che scenderà già al 90% nel 2023 con l’aggiunta di alcuni paletti, e non potranno più contare sulla redditività del più classico dei beni rifugio.
# Il 40% della ricchezza delle famiglie italiane rischia di scomparire
Uno dei punti di forza dell’Italia è sempre stata la capacità di risparmio dei suoi cittadini e il patrimonio privato, si trova al decimo posto a livello mondiale. L’ultimo report della Banca d’Italia sulla Ricchezza delle famiglie italiane indicava infatti una ricchezza netta a fine 2020 “pari a 10.010 miliardi di euro, 8,7 volte il loro reddito disponibile, registrando una crescita dell’1% (circa 100 miliardi) rispetto al 2019. Le abitazioni, principale forma di investimento delle famiglie, rappresentano quasi la metà della ricchezza lorda.”
Il problema sta proprio nel fatto che quasi il 50% della ricchezza è rappresentata da immobili. Questo significa che il 40% della ricchezza delle famiglie italiane rischia di scomparire a meno di poderosa crescita delle ristrutturazioni nei prossimi anni, cosa alquanto improbabile dato che in due anni di superbonus al 100% ne sono avvenute poco più di 300.000.
Fonte: Scenari Economici
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FABIO MARCOMIN
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