Sembra non volersi arrestare l’emorragia di dipendenti pubblici a servizio degli enti del capoluogo lombardo. Alla lunga lista di coloro che vogliono andarsene da Milano o lo hanno già fatto, si aggiungono professori e insegnanti. Dopo l’allarme sulla fuga degli autisti di Atm e dei dipendenti comunali, è arrivato il loro turno.
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Dopo autisti e dipendenti comunali anche i PROF in FUGA da Milano: in 5.000 chiedono di ANDARE VIA
# Nelle scuole di Milano mancano i docenti: 5.000 richieste di trasferimento in altra scuola o regione
Sono 5.000 le domande di trasferimento presentate da professori e insegnanti all’ufficio scolastico con la richiesta di cambiare scuola e regione. Un tendenza simile si registra anche tra le fila del personale tecnico e amministrativo, con circa il 20% dei dipendenti nella Città Metropolitana di Milano ne ha sottoscritto richiesta.
Come riporta Il Giorno, Massimiliano Sambruna di Cisl Scuola Milano commenta questa situazione critica: “Il flusso in uscita supererà come sempre quello in entrata: poche le domande di docenti che chiedono di venire in Lombardia. […] Le graduatorie sono appena state pubblicate, nelle prossime settimane si saprà quante di queste cinquemila saranno accettate. Ma il trend è come sempre costante“. I bambini e i ragazzi delle scuole milanesi rischiano di ritrovarsi a settembre a corto di docenti.
Ma la fuga da Milano di dipendenti pubblici si sta estendendo ormai a ogni settori.
# Dipendenti comunali e autisti di Atm non vogliono lavorare nel capoluogo lombardo
Gli insegnanti non sono però gli unici lavoratori a volere andarsene dalla città. Nei giorni scorsi a lanciare l’allarme era stato il sindacato Usi mettendo in evidenza come molti neoassunti del settore pubblico di Milano stiano andando altrove a causa del costo elevato della vita e di stipendi non all’altezza: “Sono molte decine i neoassunti coi numerosi concorsi che si sono succeduti dal 2017 ad oggi che stanno presentando le dimissioni dopo aver vinto concorsi in altre città. Un fenomeno che sta assumendo contorni e cifre preoccupanti, lasciando scoperte molte posizioni”.
Non solo. A Febbraio Atm aveva denunciato la fatica a trovare nuove persone disposte a lavorare come autisti e tranvieri, in seguito alla campagna di assunzione che prevedeva l’inserimento di 650 nuove risorse. Le motivazioni sono sempre le stesse: affitti troppo alti e retribuzioni non in linea con le spese previste per vivere a Milano.
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FABIO MARCOMIN
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