Elezioni Europee in Italia e a Milano: i 4 risultati più clamorosi

Le elezioni europee sono state uno psicodramma. Soprattutto in Francia e in Germania. Ma anche in Italia non si scherza

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Sembravano elezioni, invece sono uno psicodramma. Soprattutto in Francia e in Germania. Ma anche in Italia non si scherza. 

Elezioni Europee in Italia e a Milano: i 4 risultati più clamorosi

Un autentico psicodramma. Questo sono state le elezioni europee. Appena usciti i risultati il presidente Macron ha sciolto il Parlamento indicendo nuove elezioni per il 30 giugno. La Germania è sotto choc per il successo del partito di estrema destra l’AFD (“Alternativa per la Germania) che ha superato il partito del Cancelliere. Ma non solo: il Premier belga De Croo ha annunciato in lacrime le dimissioni. Un boom della destra anche se non ovunque: Orban in Ungheria perde otto punti. E in Italia? Questi i primi 5 fatti più eclatanti. 

# La “rivoluzione italiana”: 5 anni lungo un secolo

Anche in Italia vince la destra. Non è una sorpresa. Dopo un anno e mezzo gli italiani premiano il governo. Fratelli d’Italia sfiora quota 30%. Tiene anche il PD, sempre più forza leader di opposizione. Forza Italia supera la Lega tra i partiti di governo. Prosegue il calo del Movimento 5 Stelle. Ottimo risultato dell’Alleanza di Verdi e Sinistra. Sotto il quorum Renzi e Calenda. Ma per capire la portata storica dei risultati bisogna confrontarli con quelli di cinque anni fa, le precedenti elezioni europee. Sembra passato un secolo. 

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Nell’arco di una tornata elettorale sembra scoppiato il finimondo. Lega crollata da oltre il 34% al 9%. Viaggio opposto per Fratelli d’Italia: dal 6,4% a quasi il 29%. Quasi dimezzati i 5 Stelle. Unica costante il PD che si mantiene sulla stessa posizione. La scelta della Lega di entrare nel governo Draghi, lasciando Fratelli d’Italia come unica opposizione, potrebbe essere costata molto cara al partito di Salvini. Ma vediamo altri dati dell’ultima tornata. 

# Vincono i più odiati

Autentico trionfo per i due personaggi più odiati dai rispettivi avversari. Roberto Vannacci (Lega) e Ilaria Salis (AVS). Per una volta il Maalox è bipartisan. 

# Milano “Stalingrado d’Italia”: debacle per la lega

Il sindaco Sala gongola. Milano resta colorata di rosso. Il PD resta il primo partito in città con il 31,4%. La percentuale si riduce al 27,19% calcolando l’intera città metropolitana, segno che più ci si allontana dal centro più si riduce il consenso per il PD. Non solo: segno anche della miopia dell’opposizione che rinunciando alla Grande Milano o Milano Città Stato, sembra ormai perdere qualunque pretesa sulla città per i prossimi decenni. Ma Milano si tinge ancora più di rosso con il grande exploit di Alleanza Verdi e Sinistra che a Milano città, dove ha la residenza Ilaria Salis, vola come terzo partito con il 10,52%. Debacle per la lega: settimo partito in città con il 6,13%, addirittura alle spalle di Calenda e di Renzi, e sotto alla media nazionale. 

# Meloni la più votata a Milano

Altro fatto storico: la più votata a Milano è Giorgia Meloni con 43.404 voti. Risultato ancora più clamoroso considerando due fattori. Il primo è che vince in una città che pende a sinistra. Il secondo è che segnala il tracollo della Lega. Sembra chiaro che a meno di travolgimenti, sarà Giorgia Meloni a scegliere il prossimo candidato sindaco per il centro-destra. Tra gli altri eletti, Cecilia Strada è la più votata nel PD con oltre 41.000 preferenze, seguita da Pierfrancesco Maran con poco più di 20.000 preferenze. Quota simile a quella toccata da Ilaria Salis che trascina al successo Alleanza Verdi-Sinistra. Dovrebbe andare a Bruxelles anche l’ex sindaco Letizia Moratti, seconda in Forza Italia dietro a Tajani. Nella Lega trionfo “annunciato” di Vannacci: primo con oltre 11.000 voti.
“A Milano i partiti che mi sostengono hanno ottenuto il 55%”, ha commentato Beppe Sala: “Un’altra volta lascio parlare i rumorosi oppositori e i media schierati e rispondo con il lavoro quotidiano. È la cosa migliore da fare”.

Continua la lettura con: Stereotipi dei milanesi di destra e di sinistra

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.