Partita la sperimentazione in alcuni comuni italiani per fare da soli, comodamente online, alcune pratiche anagrafiche, tra cui la più odiata: il cambio di residenza. Vediamo da quali si inizia.
Finalmente è possibile CAMBIARE la RESIDENZA online
# Ai nastri di partenza
La preparazione di questo servizio è iniziata nel gennaio 2021, quando anche l’ultimo dei 7.903 comuni italiani, è stato inserito nell’anagrafe digitale nazionale.
Un traguardo che in realtà segna la partenza del progetto di transizione digitale, particolarmente atteso dai cittadini e che sta segnando la via per la semplificazione.
Non più code estenuanti e perdite di tempo agli uffici del proprio comune. Da novembre 2021 i cittadini possono scaricare online da casa una serie di certificati.
Si tratta al momento di un test, per i prossimi due mesi, che riguarda esclusivamente alcuni comuni, la cui lista è possibile visionare nell’apposita pagina dell’anagrafe nazionale.
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# Ogni italiano trascorre 16 giorni all’anno in coda a uno sportello
Avete idea di quanto tempo passano gli italiani in fila agli uffici pubblici?
La media è spaventosa: 400 ore, cioè 16 giorni in media all’anno. La sola idea che, nella lingua convenzionale del burocratese, i dispositivi che assegnano un numeretto che permette di rispettare la fila si chiamino “salva coda”, la dice lunga sul lavoro che bisogna affrontare per risolvere le lentezze della pubblica amministrazione.
2,5 delle 400 ore, trascorrono in media a fissare il numeretto o il display per controllare “a che punto siamo”.
A giudicare da alcune performance particolarmente scadenti, come le banche o gli uffici di anagrafe, i dispositivi “salva coda” sembrano pensati al contrario, ovvero per alimentare l’agonia, anziché ridurre i tempi di attesa.
Lo studio, del 2018, è l’ultimo disponibile per il settore. In assenza di aggiornamenti ci limitiamo a constatare che lo sport nazionale, in questo paese, non è il calcio ma la fila agli sportelli pubblici.
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# E Milano?
So cosa state pensando: ma a Milano questo servizio è a disposizione “da quel dì”.
Verissimo, per fortuna. Ciò è dovuto al fatto che dal 2018 Milano ha messo a disposizione la propria infrastruttura, per fare da beta tester per questo servizio.
L’amministrazione meneghina ha affrontato da tempo questo passaggio, vitale per la natura dinamica della città, in anticipo rispetto a molti comuni italiani.
I milanesi possono quindi testimoniare ciò che molti connazionali, anche residenti all’estero ed iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), stanno per vivere nei prossimi due mesi di test: che affrontare il cambio di residenza da smartphone o dal PC di casa, è decisamente un’esperienza appagante.
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# A che punto siamo? Prendete il numeretto
Ci vorrà sempre una discreta pazienza, non sono solo le ore passate in fila che si devono accorciare. La PA italiana ha bisogno di una velocizzazione importante, perché la lentezza riguarda più che altro ciò che accade dietro agli sportelli, nelle segrete e inaccessibili stanze degli uffici pubblici.
Intanto ci godiamo questi due mesi di test, seguendo i risultati che ci meritiamo siano performanti. I cittadini dei comuni interessati potranno, ad esempio, cambiare residenza tra i comuni italiani o esteri, oppure all’interno dello stesso comune.
Il servizio verrà progressivamente esteso a tutti i comuni d’Italia.
Tenete d’occhio le bacheche in Municipio.
(L’immagine del Presidente Mattarella in copertina non è un meme. La campagna risale a novembre 2021 e ritrae il Presidente della Repubblica mentre scarica un certificato online. Il mancato cambio di residenza di Mattarella non è stato causato dall’anagrafe online)
Fonte: Will_ITA IG
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LAURA LIONTI
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