In un’intervista al Corriere del 20 gennaio 2025, il noto telecronista, quello di “andiamo a Berlino, Beppe!” parla del suo rapporto con Milano, senza risparmiare alcune critiche. Di seguiti alcuni estratti sulla sua esperienza a Milano. Foto: @fabiocaressareal IG
Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare
I no di Caressa alla Milano di oggi: «L’area B è classista e dopo le 20 non si può prendere la metropolitana»
(…)
Partiamo dall’inizio. A Milano sbarca per Telepiù.
«Nel 1991, sul finire della Milano da Bere, (…) abitavo al residence «Futura» di via Mecenate, allora frequentato in modo – diciamo – colorito. Lavoravamo e la sera andavamo a ballare: Beau gest, Lizard. Che tempi».
Primo impatto?
«Arrivo il 19 agosto: in ufficio c’è addirittura l’aria condizionata, il traffico è più ordinato che a Roma. Non solo: la gente è puntuale e io, che ci tengo, finalmente mi trovo nel mio elemento (a Milano dici: appuntamento alle 9.30, a Roma: appuntamento tra le 9 e le 10). Insomma, un uomo felice. Poi inizia l’autunno ed ecco il mio ricordo traumatico. Una mattina apro la finestra in piazza Udine, dove mi ero spostato: nebbia, nebbione. Non si scorgeva nemmeno il lampione nel mezzo dello slargo. Io la nebbia non l’avevo mai vista e guidare era impossibile».
Oggi è perfettamente naturalizzato. Tema dibattuto in città è San Siro, che lei conosce benissimo lavorandoci spesso. Cosa farne?
«Ribadisco il mio parere: San Siro bisognerebbe rifarlo. Mancano i servizi e invece un impianto deve essere fruibile. Al Bernabeu ci puoi vivere una giornata intera, al Meazza no. Non ci sono dotazioni adeguate, ristoranti».
Rifarlo anche a costo di abbatterlo?
«Non sarebbe uno scandalo. Dicendo “gli stadi non si toccano” non si va da nessuna parte: la Roma dovrebbe giocare al Colosseo. In Italia c’è un enorme problema di impianti».
(…)
Oggi dove abita?
«A Milano 2: io mi sono trasferito nel 1994, Benedetta (Parodi, sua moglie e volto tv, ndr) nel 1998».
Da allora ha fatto pace con la nebbia?
«Non c’è quasi più. Comunque nebbia o no mi sono innamorato subito della città».
Siamo ancora puntuali?
«Sì».
Difetti di Milano.
«L’area B mi sembra classista e sa un po’ di ponte levatoio che viene alzato dal castello: per lo smog sarebbero state meglio altre soluzioni. Inoltre oggi Milano non è una città che si possa definire sicura: dopo le 20 non puoi prendere la metropolitana. Vuoi il taxi? Non lo trovi. Ciò non va bene e lo dico da padre di tre figli di 22, 20 e 15 anni (Matilde, Eleonora e Diego, ndr) che vogliono uscire la sera ma poi sono in difficoltà».
(…)
Intervista completa: corriere.it
Continua la lettura con: «Non merita di essere sporca»: lo studente giapponese che ripulisce le strade di Napoli (video)
MILANO CITTA’ STATO
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/