In via Spadari angolo via Armorari è sparita l’insegna dell’Unicredit e, al suo posto, è emersa una vecchia e misteriosa dicitura:
“ivanzenattitude#cordusio #milano #BancaVonwiller in via Cordusio angolo Armorari #banca #urban #urbanshot #milanodavedere #milanonascosta”
Non proprio questa: questa è la testimonianza instagrammata da Ivan Ortenzi, che ha voluto condividere con noi la storia del banchiere Von Willer e di quello che ha fatto per Milano.
Qualche informazione per partire gliel’ha restituita l’articolo “Quegli svizzeri che contribuirono a costruire l’Italia” di Daniele Mariani, pubblicato nel 2011 sulle pagine digitali di Swissinfo.ch.
“[…] Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, nei primi decenni del XIX secolo la presenza svizzera era più forte nel Mezzogiorno […]” spiega Mariani, che prosegue: “Molti industriali elvetici seguirono le orme di Egg (Jean-Jacques Egg, giunto a Napoli nel 1812 con 100 famiglie zurighesi per creare a Piedimone d’Alife un cotonificio dotato dei primi telai meccanici; N.d.r), in particolare nel Salernitano, dove erano attive le famiglie Wenner, Züblin, Vonwiller, Meyer… Le loro manifatture erano tutt’altro che aneddotiche (il cotonificio Züblin e Vonwiller impiegava ad esempio ben 1500 operai) nel contesto economico non solo meridionale, ma anche mondiale. Tanto che Salerno era a volte soprannominata la «Manchester delle Due Sicilie»”.
Ed eccoci al nostro Vonwiller, fondatore dell’omonima banca i cui resti sono scarsamente visibili a meno che non ci si affacci dal primo piano del palazzo prospicente (all’angolo con via Armorari – la Piazza della Pinacoteca Ambrosiana, per intenderci), oppure si abbia un occhio particolarmente attente o, ancora, capiti tra le mani una cartolina del 1930, come questa [continua dopo il salto]:
(Fonte: Flickr)
“[…] Nei capitali del Credito italiano figurano anche istituti di origine svizzera, come la Banca Vonwiller di Milano, la Kuster di Torino e la Banca commerciale di Basilea […]”, spiega il giornalista.
Chi era Vonwiller?
Il nome di un Vonwiller nelle nostre ricerche compare due volte.
La prima parla di un Davide Vonwiller legato alle figure di Federico Zueblin e di Alberto Escher per lo sviluppo delle filande del Ponte della Fratta, nel salernitano, a partire dal 27 marzo del 1829.
In quel giorno “i tre svizzeri incontrarono i tre fratelli Lanzara, noti costruttori locali, con i quali si parlò di un ambizioso progetto. I sei si recarono sulle sponde del fiume Irno, all’altezza di Pellezzano, per visionare i terreni del principe Doria di Angri e della Mensa arcivescovile di Salerno che, che nell’idea di Davide Vonwiller sarebbero confacenti al loro progetto. Il sopralluogo convinse tutti e una volta acquistati i terreni, Wonwiller si procurò velocemente tutti i permessi in modo che già ai primi di giugno i Lanzara poterono iniziare a costruire uno stabilimento di quattro piani da cui, in ottobre, uscirono i primi filati. La direzione generale della neonata filanda fu affidata a Federico Zueblin, quella tecnica al fratello Corrado mentre il terzo fratello, il giovane Gasper, si stabilì a Castellammare per coordinare sul posto la raccolta del cotone. A Vonwiller fu affidata la direzione della sede commerciale di Napoli e Eischel fornì tutte le macchine e le attrezzature per la produzione. Alle spalle di tutti vegliava Augusto Gruber, tedesco risiedente a Genova e da tempo finanziatore delle imprese del Vonwiller.”
Nel 1833 l’opificio svizzero contava già duecento dipendenti, produceva più di duemila quintali di filato. A 23 anni entra di scena, e pure in società, Corrado Vonwiller e il 7 aprile del 1835 fondò la “Schaepler Wenner & Co.”, “che raggiunse in breve tempo ottimi livelli di produzione, impegnando, tra Angri e Salerno, circa 1200 lavoratori […]
(Fonte: I briganti salernitani – Il Mattino via Facebook)”.
E Milano?
Googolando in rete, tra le immagini, non si può non rimanere affascinati dalle cartoline postali di inizio ‘900 che recano l’immagine del castelletto svettante accanto ai resti del maniero meneghino, in piena Piazza Castello. Souvenir di un tempo in cui i Vonwiller erano i nuovi signori di Milano.
Tuttavia, quella da sapere sui Vonwiller è una storia di banchieri e abili commercianti cominciata nel 1819 con Nicolas Vonwiller, mercante di Burgdorf (Svizzera) che a Milano crea una banca commerciale che porta il suo nome.
Nel 1954, la famiglia Zanon di Valgiurata diventa azionista e, tredici anni più tardi, Morgan Guaranty Trust entra nel capitale: la banca diventa Banca Morgan Vonwiller. Dopo la fondazione della Morval, società di gestione patrimoniale in Svizzera (1974), nel 1989 la società di gestione patrimoniale diventa Banque Morval, dopo aver ottenuto una licenza bancaria (Fonte. Morval.ch).
Si svela così il nome del vero Vonwiller e di cosa svela il fascino di quella insegna emersa dopo decenni in via Spadari. Per chi volesse approfondire e fosse particolarmente fortunato, nel 2009 De Vecchi Editore ha pubblicato, di Vieri Poggiali, “Storia della Banca Morgan Vonwiller”; chi ne sapesse di più, può scriverci (info@milanocittastato.it) per proseguire questa storia di Milano ancora sconosciuta.
PAOLA PERFETTI