Si chiama VENTO, come quello che soffia quando vai forte in bicicletta, ma anche come la crasi tra i nomi delle città Venezia e Torino.
VENTO è la più lunga pista ciclabile d’Italia, meglio, aspira a diventare la N.1 persino in Europa, e si chiama così perché lo studio del Politecnico di Milano l’ha pensata con i due capi di partenza e arrivo fissati nel capoluogo piemontese e in quello veneto.
679 Km complessivi (di cui 264 dentro aree naturali protette), attraverso 4 Regioni e altrettante amministrazioni a tutela del verde pubblico e della mobilità ecologica: ecco quanto sarà estesa questa infrastruttura sostenibile.
VENTO si snoda per città d’arte di primo piano del Nord Italia – e spesso ben poco conosciute e valorizzate: oltre a Venezia e Torino, anche Ferrara, Mantova e tanti piccoli centri già parte del ricco patrimonio paesaggistico, faunistico, rurale,enogastronomico, dell’artigianato, del Bel Paese tutto.
Milano, nel mezzo, coordina questo ambizioso studio di cui ecco lo studio di fattibilità [continua dopo il salto]
A tutela, sostegno, valorizzazione di VENTO al momento ci sono 288 associazioni, molti enti, varie istituzioni, oltre 4.700 cittadini e, appunto il Politecnico di Milano, “che l’ha progettata. […]”, spiega il portale festivaldelverdeedelpaesaggio.it, riproducendone anche la mappa.
Quanto costa? Sempre dall’illustre magazine si parla di “una spesa molto bassa (80 milioni di euro), pari a circa 118 euro al metro”.
E ancora: “Se si completasse il progetto del PoliMi “si realizzerebbe la più lunga pista ciclabile italiana e una delle più lunghe ciclabili d’Europa. Un impegno che, se suddiviso tra Stato, 4 regioni e 12 province diverrebbe davvero leggero, leggero come una brezza“. Portando, peraltro sul suolo italiano […] un indotto di 100 milioni di €/anno, VENTO creerà fino a 2.000 nuovi posti di lavoro”.
Per ulteriori informazioni: www.progetto.vento.polimi.it
Foto cover: di repertorio