Il vizietto dei consiglieri lombardi: riprovarci con il vitalizio

Perchè i politici non versano i contributi all'Inps o in altre casse come qualunque lavoratore?

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L’emendamento era pronto, a firma di quasi tutti i partiti, per essere presentato in Commissione Bilancio. Al momento è stato stoppato ma potrebbe ritornare presto di attualità. Il commento di Fabio Massa per affaritialiani.it: perchè non far versare i contributi dei politici all’Inps o altre casse come qualunque lavoratore?

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Il vizietto dei consiglieri lombardi: riprovarci con il vitalizio

# Torna il vitalizio per i consiglieri regionali della Lombardia?

Credits: true-news.it
Regione Lombardia

Nel 2011 la Giunta regionale del Presidente Roberto Formigoni aveva messo uno stop ai vitalizi dei consiglieri regionali. Il provvedimento venne preso in seguito allo scandalo rimborsi: niente contributi e niente trattamento di fine rapporto. Era il periodo della lotta alla Casta. Un periodo che sembra ormai tramontato se si vede quello che sta succedendo a Palazzo Lombardia. Due settimane dopo l’approvazione del bilancio di quest’anno zitti zitti hanno provato a reintrodurli. Era infatti pronto un emendamento che avrebbe dovuto presentare in commissione Bilancio il consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, sostenuto da Giulio Gallera (Forza Italia), Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), Emanuele Monti (Lega), Angelo Orsenigo (Pd), Onorio Rosati (Avs), Marisa Cesana (Lombardia ideale), Nicolas Gallizzi (Noi moderati), Lisa Noja (Azione), Michela Palestra (Patto civico) e Luca Ferrazzi (Lombardia migliore). Gli unici a non metterci la firma gli esponenti del M5S e il PD come partito. 

# Massa per Affari Italiani: perché non vale l’Inps come per tutti gli altri?

The True Show: Fabio Massa e Barbara Ciabò

A commentare la vicenda Fabio Massa su affaritaliani.it che, invece del ripristino dei vitalizi, propone di far versare i contributi dei politici all’Inps o in altre casse previdenziali, come qualunque lavoratore, e con le stesse regole di tutti. Un estratto dell’articolo: “la legge regionale lombarda che avrebbe dovuto reinserire i contributi per i consiglieri regionali è sbagliata. Per un motivo molto semplice: perché ancora una volta a decidere sui consiglieri regionali sarebbero dovuti essere…i consiglieri regionali. E non deve essere così. Non va bene così. Inoltre gli uffici regionali continuano a dire che i consiglieri non possono essere trattati come tutti gli altri, i poveri cristi come me e voi, che versano su Inps o su una qualunque cassa previdenziale. E perché mai? Perché dovrebbe esserci un altro tipo di trattamento? E se non si può, che si faccia una legge statale che uniformi tutti i consigli regionali, e che obblighi l’Inps ad aprire le posizioni, e vedrete che il problema si risolve in un amen. Perché non si può aprire una posizione Inps per i politici, che eroghi in base alle regole Inps, in base alle aliquote Inps, esattamente come a me e ad altri milioni di lavoratori? E’ questo il problema di fondo, sempre. […] I politici di ogni ordine e grado dovrebbero avere i contributi versati all’Inps, il tfr in misura identica a tutti gli altri, il sistema sanitario di tutti gli altri e via discorrendo. Niente di meno e niente di più. Solo così il popolo saprà che stanno facendo il loro lavoro onestamente. Un lavoro come tutti gli altri, importantissimo, ma non di privilegiati.”

# Lo stop, forse momentaneo, imposto da parte dei Fratelli d’Italia… “romani”

Credits: milanopost.info
Fontana

La notizia delle ultime ore è il ritiro dell’emendamento a poche ore dalla presentazione in commissione Bilancio al Pirellone, pare su pressioni da Roma da parte di Fratelli d’Italia, come scrivono Corriere della Sera e Repubblica. Lo stop potrebbe però essere solo momentaneo, leggendo tra le righe quanto espresso dal Presidente lombardo Fontana: “è un discorso che è stato fatto a livello di Consiglio, il Consiglio è sovrano, ne prenderò atto. Quando ci sarà questa decisione da prendere, valuteremo”.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.