Entro il 2050 quasi 10 miliardi di persone vivranno sulla terra. Questa consapevolezza richiede la necessità urgente di abitazioni di tipo auto-rigenerative e che seguano sviluppo della comunità. Le materie prime, come l’acqua che è sempre più preziosa, l’approvvigionamento di cibo sano e la sempre minore quantità di terra coltivabile sono le prime questioni globali da affrontare. Dove andremo a finire? Nei villaggi di Regen già potrebbe essere un buon punto di partenza.
Siamo in Olanda, che del modello visionario e dell’approccio olistico ha fatto lo strumento delle fondamenta di un nuovo stile di vita.
Nei villaggi basati sul modello Regen i nuclei abitativi sono da poco arrivati a 100 unità. Dalle diverse tipologie, è chiaro, ma tutte pensate per una comunità autosufficiente nelle quali le case sono orti, progettate per coltivare frutta e verdura.
Non per sé: ogni elemento di Regen contribuisce al benessere e al fabbisogno dei compagni di di villaggio.
Il sistema vede interconnesse le case le une con le altre e tutto si muove sulla base della condivisione sociale.
Passando dall”ego‘, il più stretto individualismo, per arrivare all’eco, la comunità è stata fondata per produrre ciò che può sostenere e gli piace.
Il valore sociale, le famiglie sostenibili, la responsabilità sociale sono importanti quanto il rispetto delle regole condivise.
Il perché di tutto questo lo spiega la schermata dal sito ufficiale del progetto, questa:
La opportunità. Entro i prossimi 30 anni la dimensione della classe aspirante raddoppierà a 4 miliardi, creando un’enorme domanda per i disegni di quartiere integrati.
La soluzione. La sostenibilità e la sharing economy.
‘E’ questo il futuro delle comunità e del loro stile di vita?‘ pone come domanda Collective Evolution a proposito del progetto Regen Village. ‘Voi ci vivreste?’, conclude [fonte: pagina Facebook].
Una smart city in piena regola.