La «Goccia», il più grande bosco spontaneo di Milano, tornerà alla luce?

Le nubi non si sono ancora dissolte, ma il progetto procede con le attività di bonifica e i primi interventi. A che punto siamo

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Rendering Bovisa Goccia
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La prima gara era andata deserta. La seconda ha avuto esito positivo, ma il Tar ne ha annullato l’assegnazione e si attende che il bando venga affidato alla seconda azienda in graduatoria. Nonostante i tempi stringano, per non perdere i finanziamenti, le attività di bonifica procedono e il primo edificio è stato completato. Il punto sul progetto. 

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La «Goccia», il più grande bosco spontaneo di Milano, tornerà alla luce?

# Un’area di 18 ettari, sui circa 33 complessivi, bonificata con tecniche di fito-risanamento

bosco della bovisa

Il Bosco della Goccia, un’area verde spontanea che si estende su 18 ettari, rappresenta più della metà dei 33 ettari che un tempo ospitavano l’Union des Gaz. Per la riqualificazione di quest’area, che presenta terreni contaminati da inquinanti specifici, si prevede un intervento di bonifica mirato. Verranno applicate tecniche di fito-risanamento, utilizzando le piante per depurare il suolo, e l’intervento diventerà un laboratorio a cielo aperto per lo studio dei processi naturali di purificazione.

Il progetto mira non solo a ripristinare l’ecosistema e la biodiversità, ma anche a valorizzare le aree verdi urbane con soluzioni sostenibili. Il Comune di Milano ha ottenuto un finanziamento di 5 milioni di euro dai fondi europei FESR, che coprono l’80% dei costi totali pari a circa 6,3 milioni di euro. Il piano prevede anche il recupero di un vecchio edificio industriale nella zona, destinato a una ristrutturazione a impatto zero, con l’obiettivo di restituirlo alla comunità come spazio fruibile.

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# I numeri del maxi progetto del Campus del Politecnico 

Politecnico – Rpbw – Masterplan Goccia-Bovisa

La valorizzazione del bosco rientra nel più grande Masterplan Bovisa-Goccia firmato Renzo Piano, in collaborazione con il paesaggista Andrea Kipar per la parte del campus. Un progetto pensato per ricucire la Goccia alla città e alla regione attraverso interventi sulla mobilità, il campus sarà collegato da un asse ciclo-pedonale e da due stazioni ferroviarie, completando il polo universitario attraverso il recupero dell’area dei gasometri. 

Nasce un grande parco scientifico-tecnologico, con un’estesa area verde che ruota attorno ai due gasometri recuperati:

parco della bovisa

  • lo “Smart city innovation hub“, che può ospitare circa 1.000 startup, oltre ad aziende come Luxottica e i suoi laboratori e una sede della “Fondazione per il futuro delle città” dell’architetto Stefano Boeril
  • la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. 
rpbw – Campus Politecnico Milano

Questi i numeri dell’intervento: 

  • 2 residenze universitarie da circa 500 posti oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus;
  • 3 edifici per aule e una sala ipogea per conferenze;
  • un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia, sopranominato “la Piramide” e il cui nome ufficiale è En: Lab, alto circa 20 metri, rivestito da pannelli solari e già terminato;
  • lo smart city innovation hub su un’area di 35.000 mq e 5 edifici;
  • la fabbrica dello sport con quattro piani dedicati a diverse discipline sportive e al benessere;
  • un Polo delle Scuole Civiche milanesi.
  • un’area verde pubblica di circa 40.000 mq che circonda i gasometri;
  • circa 1000 alberi che si uniranno ai 2000 cresciuti spontaneamente.

# Il Tar ha annullato l’assegnazione del nuovo bando al vincitore, attesa la firma del contratto della seconda azienda in graduatoria

Politecnico – Renderging Goccia Bovisa

Dopo che la prima gara d’appalto è andata deserta, principalmente per l’aumento dei costi dei materiali, il Politecnico di Milano ha indetto subito un secondo bando del valore di poco meno di 152 milioni di euro, con valori più elevati di 65 milioni di euro, per evitare di perdere i finanziamenti statali. La cifra sale ad oltre 594 milioni di euro con le opzioni. Nel contratto è previsto: 

  • progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza per 3.009.000 euro;
  • lavori di costruzione per 141.475.000 euro;
  • costi della sicurezza per 3.075.000 euro;
  • manutenzione per tre anni per 4.249.000 euro;
  • infine 442.550.000 euro per le opzioni aggiuntive.
Rendering Bovisa Goccia

Per lavorazioni suppletive, bonifiche residue e revisione dei prezzi rispetto al progetto esecutivo e di fattibilità tecnico-economica sono state decise modifiche contrattuali per 54.300.000 euro. A questo si aggiungono i lavori e servizi previsti dal masterplan di Renzo Piano, da affidare attraverso procedure negoziate, per un importo pari a 388.250.000 di euro. 

Il secondo bando era andato a buon fine, con l’assegnazione al raggruppamento temporaneo di imprese Sacs. Il Tar ha però deciso di annullarla per mancanza di requisiti tecnici fondamentali sia del raggruppamento che di due delle singole imprese che lo componevano. Entro gennaio di quest’anno il Politecnico avrebbe dovuto affidarlo alla seconda azienda in graduatoria, la Eteria, ma ancora non è stato comunicato nulla a riguardo. Il direttore generale del Politecnico, Graziano Dragoni, aveva comunque rassicurato che «Nel lotto oggetto dei ricorsi sono in corso i lavori di bonifica e quindi il vincitore della gara non sarebbe potuto entrare fino al termine della bonifica se non per qualche intervento propedeutico. Sono ritardi ridotti».

# Il punto sui cantieri

Urbanfile – En Lab

Nel frattempo infatti sono state eseguite bonifiche e i primi grandi interventi nelle varie parti del grande spazio urbano. A questo si aggiunge il completamento dell’edificio EN: LAB, nuova sede del Dipartimento di Energia dell’università, di quattro piano con uffici, aule, laboratori polifunzionali e alcuni destinati al dipartimento di elettrochimica.

Urbanfile – Cantiere Goccia

La conclusione di tutto il progetto è stato programmato per il 2026 ma a causa delle bonifiche più lunghe e complesse e alla necessità di reperire ulteriori risorse, slitteranno con ogni probabilità al 2027 le aree destinate alle start up, le scuole civiche e le residenze universitarie.

Continua la lettura con: «Più volumetrie e meno verde»: anche il maxi progetto a Milano Nord rischia di affogare nel cemento

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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