Dopo un calvario lungo 10 anni, e un iter giudiziario di 13 mesi, un 43enne marchigiano immobilizzato a letto ha ottenuto il via libera al suicidio assistito. Le condizioni previste dalla Consulta e come si è arrivati a questa storica decisione per il nostro Paese.
La PRIMA EUTANASIA in ITALIA: malato ottiene il suicidio assistito
# Un paziente marchigiano tetraplegico è la prima persona in Italia a ottenere il via libera al suicidio assistito
Per la prima volta in Italia una persona ottiene il via libera al suicidio assistito. Come riportato dall’Associazione Coscioni, che per anni si è spesa per rendere legale questa pratica anche nel nostro Paese, un camionista di Pesaro 43enne tetraplegico e immobilizzato a letto da 10 anni dopo un incidente stradale potrà accedere al farmaco letale.
Per arrivare a questa decisione, presa dal Comitato etico dell’azienda sanitaria di riferimento la Asur Marche, sono serviti 13 mesi e un tortuoso iter in cui un’equipe di medici e psicologi ha verificato la sussistenza delle condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale. Un risultato ottenuto grazie all’Associazione Coscioni che si è battuta per il rispetto di queste condizioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 sul caso di Dj Fabo.
# I paletti imposti dalla Corte Costituzionale
Cosa prevede la Consulta? La sentenza della Corte Costituzionale numero 242 del 22 novembre 2019 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, dove è indicato che non viene esclusa la punibilità di chi agevoli l’esecuzione del proposito di suicidio salvo che questo “si sia formato autonomamente e liberamente da parte di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.”
Per ottenere il via libera al suicidio assistito si devono verificare quindi queste quattro condizioni:
- la persona è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale;
- è affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili;
- è pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli;
- non è sua intenzione avvalersi di altri trattamenti sanitari per il dolore e la sedazione profonda.
Tutte queste condizioni e la modalità di esecuzione del suicidio assistito devono inoltre essere state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale e il comitato etico territorialmente competente è chiamato ad emettere un parere positivo.
Continua la lettura con: L’eroico sacrificio
FABIO MARCOMIN
Copyright milanocittastato.it
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Leggi anche: “La cultura è lo strumento chiave per uscire dalla pandemia”
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.