Dei cantieri nemmeno l’ombra e ancora non si sa se e quando partiranno. Il destino dell’impianto è ancora incerto nonostante ci fossero tutte le premesse per vederlo rinascere in occasione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.
La RIQUALIFICAZIONE del PALASHARP si è INCAGLIATA: pure le SUORE ci hanno messo lo zampino
# Ex Palasharp chiuso da 10 anni: ancora semaforo rosso sui nuovi lavori
L’ex Palasharp è chiuso da oltre dieci anni. Nel 2026 dovrebbe ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, ma dei cantieri non c’è traccia. Il condizionale è d’obbligo visto che il via libera al progetto definitivo non è ancora arrivato. Il motivo principale di questo ennesimo incaglio sono le prescrizioni del CIO sugli spazi previsti nel palazzetto, che secondo il progetto originario avrebbe dovuto avere una capienza di 8-9 mila posti per poter ospitare varie manifestazioni sportive, tra cui l’hockey su ghiaccio, e concerti, che costringono Comune di Milano e TicketOne-Mca Events, vincitrici del bando per la realizzazione e gestione dell’impianto, a rivedere il progetto.
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# Le prescrizioni del CIO per la Milano Hockey Arena
La futura Milano Hockey Arena dovrà prevedere due piste di ghiaccio, una per le partite ufficiali, l’altra per il riscaldamento degli atleti, 12 spogliatoi e tre sale hospitality per essere compatibile con i Giochi del 2026. Nessuna di queste cose era stata prevista nel progetto iniziale. L’aggiunta di questi spazi comporterebbe una riduzione della capienza, che passerebbe da 8.000 a 5.000, non consentendo di realizzare la seconda tribuna, da costruire solo al termine dell’evento.
# L’incremento dei costi renderebbe economicamente insostenibile l’operazione
Un problema non da poco visto che per riqualificare l’impianto, come concepito in origine, i lavori dovranno dovranno essere svolti in due fasi con un aumento sensibile dei costi dovuto anche alla crescita dei prezzi delle materie prime per una cifra complessiva di oltre 10 milioni di euro. In questo modo verrebbe meno la sostenibilità economica dell’operazione per TickeOne-Mca Events, che rientrerebbe dall’investimento solo dal 2027, salvo un intervento del Comune di Milano o del Governo a coprire l’extra-budget.
# Il ricorso delle Suore della Riparazione
Non solo il CIO. Ci sono di mezzo anche le suore. Le Suore della Riparazione, l’istituto adiacente all’ex Palasharp, hanno presentato ricorso contro la costruzione del nuovo impianto. È attesa per febbraio la seconda udienza davanti a giudici. Da Palazzo Marino precisano come il ricorso non sia ostativo per i lavori, ma di certo non aiuta a velocizzare la presentazione del progetto esecutivo rivisto che dovrebbe andare in giunta entro la fine dello stesso mese.
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FABIO MARCOMIN
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