Il bosco spontaneo di Milano. La Goccia. Oggetto di un importante progetto di riqualificazione. A suo modo “storico”.
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Le piante ripuliranno la Goccia di Milano: la prima volta in Italia
# Le piante “spazzine”
Saranno le piante a bonificare la Goccia alla Bovisa. Il Comune di Milano ha approvato il progetto di bonifica riguardante l’area su cui sorgeranno gli edifici da destinare alle Civiche Scuole di Milano. Saranno adottate tecniche di fitorisanamento.
L’intervento è stato progettato e sarà realizzato dal Politecnico di Milano. L’investimento è di 2,5 milioni di euro: riguarda non solo l’area destinata alle nuove scuole civiche, ma anche quella circostante. Le piante agiranno da purificatori per risanare il terreno. Si tratta infatti del metodo del fitorisanamento che si basa sulla capacità della vegetazione di rigenerare il terreno, biodegradando o estraendo le sostanze contaminanti. Tale tecnica verrà utilizzata su tutta l’area della Goccia che manterrà quindi le sue caratteristiche di Foresta urbana.
Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Verde, così ha dichiarato all’Ansa: “Milano è la prima città italiana e una delle prime in Europa ad applicare questo tipo di tecnologia di bonifica su un’ex area industriale di grandi dimensioni come questa degli ex gasometri. Ci auguriamo che questa nostra esperienza possa diventare un modello replicabile anche per altre città e altri progetti di recupero di ex aree industriali”. Ma che cos’è la Goccia?
# Il nome “goccia” viene dal sistema di binari
La Goccia della Bovisa, dove un tempo sorgeva l’Union des Gaz con i suoi gasometri che consentivano ai milanesi di avere luce e acqua calda, verrà completamente trasformata. Si tratta di un’area a lungo abbandonata nella zona nord ovest della città di 33 ettari di bosco e ruderi a forma di goccia ora destinata a una pesante riqualificazione.
Le officine, avviate nel 1908 e terminate di essere utilizzate nel 1994 con il definitivo svuotamento dei giganteschi gasometri, producevano una grande quantità di gas ricavato dalla distillazione del carbon fossile, diventando uno degli impianti di produzione del gas più grandi d’Europa soppiantando il precedente impianto di Porta Ludovica. Per trasportare le materie prime veniva utilizzato il treno e per questo attorno all’area fu costruito da l’Union des Gaz un sistema di binari a forma di goccia. Di tutto il complesso sono rimasti oggi solo degli scheletri immersi nella vegetazione.
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