Finalmente ha avuto luogo il tanto atteso incontro tra Regione Lombardia e gli interessati al prolungamento della linea M3 oltre San Donato. Viene confermata la scelta ipotizzata già nel mese di dicembre: cambia il progetto, stop alla metrotranvia per arrivare a Paullo. Abbiamo chiesto all’Assessore alle Opere pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato, Massimiliano Mistretta, cosa è previsto ora, i motivi e i vantaggi della scelta. Ecco cosa ci ha risposto.
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M3 per Paullo: cambia tutto! Una cattiva notizia e una buona
# L’incontro tra Regione Lombardia e gli enti interessati al prolungamento
A metà dicembre 2024 l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente aveva annunciato un incontro per il mese di gennaio di quest’anno tra la Città Metropolitana di Milano e tutti i comuni interessati al prolungamento della M3 verso sud est. L’obiettivo era accelerare sul progetto. Incontro che è avvenuto online il 15 gennaio e ha visto presenti: Metropolitane Milanesi, Marco Griguolo, consigliere metropolitano delegato alla Mobilità, Daniela Caputo, consigliera delegata alle Infrastrutture, Abdullah Badinjki, assessore di Paullo, Massimiliano Mistretta, assessore alla Viabilità di San Donato Milanese, Andrea Coden, sindaco di Peschiera Borromeo, e Gianni Fabiano, sindaco di Mediglia. Qual è stato l’esito?
# Stop alla metrotranvia: sarà la metropolitana a portare a Peschiera (e in futuro a Vigliano di Mediglia), ma per arrivare a Paullo bisogna attaccarsi al bus
Nella riunione si è discusso su come estendere la linea M3 verso sud est e questa è stata la decisione chiave: viene accantonata la proposta elaborata da MM che prevedeva una doppia modalità metropolitana-metrotranvia per arrivare fino a Paullo. Nello specifico si trattava di un tracciato di 4,4 km e 2 fermate di metropolitana, San Donato e Peschiera, e 10,9 km e 8 fermate di metrotranvia veloce. La cattiva notizia è che sparisce quindi la metrotranvia per arrivare a Paullo.
La buona è che viene confermata l’estensione della M3 fino a Peschiera Borromeo e, in futuro, forse l’estensione fino a Vigliano di Mediglia.
E per Paullo? Ci sarà un cambiamento che riguarda i bus: si punta in generale a un piano integrato per migliorare la mobilità lungo la Paullese. La chiave sarà la realizzazione di corsie riservate ai bus che rimarranno anche qualora la metropolitana venisse estesa ulteriormente negli anni a seguire.
# I motivi che hanno spinto a cambiare il progetto
Ma perchè si è deciso di cambiare rotta sul progetto? Lo abbiamo chiesto all’Assessore alle Opere pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato, Massimiliano Mistretta. Questi i motivi principali:
- la realizzazione della metrotranvia da Peschiera a Paullo non consentirebbe in futuro di estendere ulteriormente la metropolitana dato che occorrerebbe smantellare un’infrastruttura pesante;
- i tempi di percorrenza tra Paullo e Duomo non registrerebbero alcun miglioramento rispetto alla situazione attuale in cui il servizio di trasporto pubblico è garantito solo da bus fino al capolinea attuale di San Donato;
- l’utilizzo di corsie riservate, nei punti più critici della Paullese, consentirebbe di far risparmiare ai bus quasi 20 minuti nella direttrice Paullo-Duomo, passando dagli attuali 50 a 32 minuti. Il Comune di San Donato ha inoltre allo studio l’eliminazione dei due incroci semaforici in direzione di Milano, uno all’altezza di via Gela e l’altro di via Moro, con la realizzazione di una doppia rotatoria e un cavalcavia di attraversamento pedonale. In questo modo si renderebbe ancora più fluido il traffico verso la città.
- un minor investimento richiesto, di circa 200 milioni di euro, rispetto agli 850 milioni di euro stimati per il vecchio progetto;
- il rischio di una bocciatura da parte della Corte dei Conti o in fase di richiesta di finanziamento del progetto per i pochi benefici della metrotranvia in proporzione alla spesa.
# I prossimi passi
Si attende ora uno studio di fattibilità rivisto da parte di MM, rispetto alla precedente ipotesi, per il quale erano già state ricevute le risorse con la legge finanziaria del 2022. L’obiettivo del Comune di Milano era di averlo pronto entro la fine del 2025 per poi far partire i cantieri al più tardi nel 2028, ma ora bisogna capire come potrebbero cambiare le tempistiche a seguito dello stop al vecchio progetto. Per quanto riguarda i costi di realizzazione dell’opera dovrebbero essere ricompresi in una forbice tra i 500 e i 600 milioni di euro, un dato puntuale si avrà però solo dopo la conclusione dello studio.
Continua la lettura con: Metro D: non è ancora partita ma già cresce. Queste le nuove fermate
FABIO MARCOMIN
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