I mezzi pubblici milanesi vanno studiati tenendo conto anche dell’hinterland. Questa richiesta si sta alzando forte in molte aree dei dintorni della città. I più agguerriti sono i residenti del primo comune dell’hinterland sud di Milano che non si danno per vinti e proseguono nella loro battaglia per estendere il tram 24. Ma non è l’unico caso: i cittadini dell’hinterland, già separati da Area B e area C, non vogliono più essere ghettizzati fuori Milano per il trasporto pubblico.
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«Manca un collegamento efficiente con Milano»: la rivoluzione di Opera si estenderà a tutto l’hinterland?
# Raccolta firme e richiesta al governo: il tram 24 deve arrivare almeno fino a Opera

Continua la protesta dei residenti del primo comune dell’hinterland sud, iniziata poche settimane dopo l’annuncio dell’estensione di circa 1 km del tram 24 fino allo IEO. A guidare la “rivolta” l’ex Sindaco Ettore Fusco, anche tramite una petizione rivolta a Comune e ATM e che già dai primi giorni ha raccolto oltre 300 firme.
# «Anche se siamo un comune confinante, manca un collegamento efficiente con Milano: e il Comune si oppone»

Queste le sue parole riportate da Il Giorno: «Il nostro problema non è solo quello delle linee Z, che servono anche Opera senza rispettare corse e orari, ma anche la mancanza di un collegamento efficiente con Milano, nonostante siamo un comune confinante. Da tempo si chiede di estendere il tram 24 fino a Locate, per collegare la stazione ferroviaria con Milano attraversando Opera, ma il capoluogo si oppone. Addirittura si rifiutano di prolungare almeno le rotaie fino a Noverasco ora che il tram sarà esteso fino all’ospedale oncologico Ieo. In pratica realizzeranno poco più di un km di percorso ferrato quando con circa 3 km sarebbero arrivati almeno al confine con Opera servendo non solo la nostra città, ma anche una buona fetta di sud Milano».
# L’ex Sindaco di Opera: «Sala deve pensare anche al resto della provincia di Milano»

Non sono bastate quindi le rassicurazioni di Arianna Censi che, durante il Consiglio Comunale del 3 febbraio 2025, aveva spiegato che l’estensione fino a Noverasco è prevista nella pianificazione territoriale trasportistica e della mobilità a tutti i livelli. L’ex Sindaco di Opera ha infatti aggiunto: «Milano non vuole attestare a Opera la futura M6 e così lavoriamo con il Governo affinché lo Stato faccia capire al sindaco della Città Metropolitana che, se vuole fondi per salvare il suo bilancio, deve pensare anche al resto della provincia di Milano».
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# Le richieste di Buccinasco, Segrate e Legnano per avere migliori collegamenti e il ripristino delle linee tagliate

Se la cittadinanza di Opera è la più rumorosa nel far sentire la propria voce, anche delle associazioni come Vivopera spingono per il prolungamento del tram e vorrebbero l’arrivo della futura linea M6, gli altri comuni non stanno a guardare. I disservizi e gli scarsi collegamenti dell’hinterland con Milano iniziano a sollevare malumori un po’ dappertutto.

L’amministrazione di Buccinasco lamenta che il contestuale accorciamento del tragitto del bus 351, da Romolo a piazza Negrelli, non è coinciso con il completamento della passerella sul Naviglio per favorire l’interscambio con la M4 a San Cristoforo. Il collegamento non dovrebbe essere pronto prima di maggio-giugno, almeno sei mesi dopo rispetto a quando sarebbe stato necessario, e in questo modo chi vive fuori a Milano non riesce a prendere la metropolitana.

Da Segrate è un incubo raggiungere Milano. Le situazioni più critiche sono nelle frazioni di Redecesio, Lavanderie e Novegro, con quest’ultima che ha perso la 38 di ATM dopo l’entrata in servizio di M4. A questo si aggiunge che anche il passante ha diverse criticità e nemmeno il servizio del Chiamabus, istituito su indicazione dell’Agenzia di Bacino per sostituire alcuni bus, non sta funzionando.

Pure gli abitanti di Corsico e Trezzano sul Naviglio non hanno collegamenti rapidi con la città, con la linea 327 diretta a Bisceglie M1 che sconta il traffico e frequenze troppo alte fuori dagli orari di punta. L’ultima rimostranza arriva dai residenti e dal Sindaco di Legnano, a causa della decisione dell’Agenzia del Trasporto Pubblico del Bacino della Città Metropolitana di Milano di arretrare la linea di Movibus da Cadorna a Molino Dorino.
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# L’hinterland non ci sta più a essere ghettizzato fuori Milano per il trasporto pubblico
Il concetto di fondo è questo: i 133 comuni della Città Metropolitana di Milano devono essere una sola cosa, senza distinzione tra capoluogo e hinterland quando si parla di trasporto pubblico. Tutti dovrebbero avere al loro interno la stessa qualità e capillarità del servizio presente a Milano, in proporzione a popolazione e territorio, e collegamenti rapidi e diretti con lo stesso. Questo compito è demandato a Beppe Sala, sindaco sia di Milano che della città metropolitana, che per ragioni politiche risponde però solo a chi l’ha votato, ossia ai cittadini del comune di Milano, pur amministrando un territorio più ampio. Area B è già stata un segnale di questa “ghettizzazione” dell’hinterland che è accentuata dagli stop alle estensioni extraurbane delle linee di metro e tram. Il mancato completamento della riforma delle città metropolitane, che avrebbe dovuto prevedere tra le diverse opzioni l’elezione diretta del sindaco, ha di certo contribuito a creare la situazione attuale ma non può essere una scusante. E chi vive nell’hinterland lo sa bene.
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FABIO MARCOMIN
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Che Sala abbia una vista come la talpa, non si discute. Ma i paesi dell’interland non sono da meno: questione di soldi, dicono (anche a Cinisello Balsamo, sembra). Era ora che i cittadini si infuriassero, ma chi elegge i sindaci? Tra l’altro la miopia delle amministrazioni la si ammira nel prolungamento del 24 e della Metro fino a Monza. Speriamo si mettano d’accordo, ma ho i miei dubbi. Sala docet