A Milano non si può più: la città delle opportunità è diventata la «capitale mondiale dei divieti»

La serie di divieti record contro la libertà dei cittadini. Senza eguali al mondo

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Manifestazione in Piazza Castello contro il divieto di circolazione per le moto euro 0 e 1 - Ph. @zzfazer IG
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Come la rana nel pentolone che non si rende conto di venire cucinata, passo dopo passo si è arrivati a questo. Milano è diventata la città record per i divieti alla libertà dei cittadini. Vediamo quali sono.

In copertina: Manifestazione in Piazza Castello contro il divieto di circolazione per le moto euro 0 e 1 – Ph. @zzfazer IG

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A Milano non si può più: la città delle opportunità è diventata la «capitale mondiale dei divieti»

# Non si può fumare all’aperto

teleone_16 IG – Divieto di fumo

Partiamo da uno degli ultimi divieti in ordine di tempo, quello di fumare in pubblico all’aperto. Dopo quello già presente nei parchi e nelle fermate di mezzi di superficie, il divieto è stato esteso a qualsiasi area della città, con l’obbligo di stare almeno a 10 metri di distanza dalle altre persone. Prevista una sanzione da 40 a 240 euro. Le uniche città al mondo che presentano una norma simile sono New York, Stoccolma e Melbourne. Ma sul prossimo punto Milano non ha paragoni a livello mondiale. 

# Non si può andare in monopattino senza casco, targa e assicurazione

Credits: tuttotech.net

Una norma nazionale che ha colpito più duramente Milano, visto l’ampio utilizzo del monopattino, è quella prevista dal nuovo Codice della Strada: obbligo dell’utilizzo del casco, anche per chi lo usa a noleggio. Obbligo che si aggiunge a quello di dotare il mezzo di targa identificativa e assicurazione. Nessuna città al mondo, fuori dai confini italiani, prevede norme così restrittive per i monopattini. In Spagna l’obbligo del casco si applica solo fino ai 16 anni. E non è finita: la tolleranza zero contro le auto a Milano è da record del mondo. 

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# Area B: la ZTL più grande (e inaccessibile) del mondo

Telecamere Area B

Arriviamo al vero primato mondiale. Area B copre circa il 72% dell’intero territorio comunale di Milano: nessuna la batte, e il suo perimetro è controllata da ben 188 telecamere. Ci sono infatti altre città con zone a traffico limitato che coprono una superficie maggiore, sia assoluta che in proporzione come la Ulez di Londra o la Low Emission Zone di Bruxelles, ma nessuna vieta in modo assoluto l’entrata all’interno dell’area con veicoli inquinanti. Nella capitale britannica basta pagare, nella seconda sono disponibili dei pacchetti di ingressi da acquistare. A Milano non si possono varcare i confini comunali a meno che si arrivi dall’hinterland a bordo di auto diesel superiori all’Euro 6 o di un benzina più recente dell’Euro 3. 

# Anche il centro è il più selettivo al mondo: accessibile a pagamento solo per le auto più recenti e senza poter sostare per più di due ore 

Foto redazione – Nuove strisce blu Via Verbano

Tra le nuove regole relative alla sosta, Milano ha introdotto il limite di due ore per il parcheggio a pagamento in centro. In questo caso ci sono altri esempi come Londra, Parigi o, la più recente, New York. Ma in questi casi basta pagare e non ci sono discriminazioni a seconda del tipo di auto utilizzata, come avviene a Milano. Da considerare che New York, l’ultima arrivata con pedaggio per entrare a Manhattan attivato dal gennaio 2025, è sotto attacco dell’amministrazione Trump: non si può far pagare per lavorare, è l’opinione del governo che rivendica il diritto di decidere sui pedaggi applicati su strade, anche cittadine, costruite con i fondi federali. E se il governo italiano facesse lo stesso con Milano?

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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