Aumenta il distacco tra i ciclisti e Milano: è la fine di un amore?
MILANO sta perdendo la voglia di PEDALARE
# 1 milanese su 5 vuole scendere dalla bicicletta
Pedalare a Milano fa paura: a certificare questa percezione è l’Osservatorio dell’Università IULM attraverso la ricerca svolta da Mario Abis, docente di Ricerche psicosociali e Statistica e ricerche di mercato. Dai dati emerge che tra maggio e settembre 2023 l’intenzione delle persone di utilizzare la bicicletta sarebbe calata del 20%: un’evidenza in controtendenza rispetto alle diffuse inclinazioni green e al boom della bicicletta che c’è stato durante e dopo la pandemia. Questo dato traduce il timore di pedalare che serpeggia tra i cittadini fortemente influenzato dal numero di incidenti avvenuti nell’ultimo periodo.
# La serie di incidenti mortali
Il ricordo è ancora vivo della tragica morte di Luca Marengoni, studente di 14 anni travolto da un tram l’8 novembre 2022 mentre si recava a scuola in bici. Una delle morti che più ha sconvolto la cittadinanza, alla quale si sono aggiunte poi quelle di altri sei ciclisti deceduti nei mesi successivi. Questi tragici avvenimenti hanno portato alla diffusione di una maggiore consapevolezza sui rischi e sui problemi di una città dove la convivenza tra auto, bici e pedoni è complicata.
# Le troppe insidie per i ciclisti di Milano
La pericolosità di andare in bicicletta a Milano è evidente: per il traffico (con 49 auto su 100 abitanti – come ha affermato il sindaco Beppe Sala), per le strade con binari e asfalto spesso non curato, oltre alle corsie non ben disegnate che creano intasamenti tra le diverse forme di mobilità nuove.
Inoltre, osservando la diffusione delle piste ciclabili in città si può notare come i
percorsi siano quasi tutti brevi e con numerose interruzioni. Questo porta i ciclisti a
dover alternare percorsi sicuri a tratti privi di protezioni, dunque pericolosi.
# Lo scollamento tra la narrativa della Milano green e la percezione dei cittadini
A Milano c’è ancora tanto da fare per rendere sicuri i percorsi ciclabili. Lo ha
sottolineato ancora una volta l’ennesima iniziativa messa in campo dagli attivisti
delle due ruote il 12 ottobre, quando hanno bloccato il traffico sul ponte della
Ghisolfa per disegnare una pista ciclabile e apporre dei cartelli simili a quelli reali che
invitano le auto ad andare piano su un tratto di strada dove le biciclette non hanno
spazi dedicati.
Aumentare i livelli di sicurezza stradale ha un’enorme importanza per ridurre le
conseguenze dirette su vittime e famiglie, ma ha anche un valore sociale e
ambientale al fine di orientare la città di Milano sempre più verso l’uso di mezzi
pubblici ed ecologici. La fotografia della Milano post-Expo inclusiva e green deve
ravvivare i suoi colori, cercando di non sbiadire e di far combaciare la narrativa che
dà di sé con la percezione dei suoi cittadini.
Continua la lettura con: La ciclabile rebus di Monforte superstar di Milano
FRANCESCA MONTERISI
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