Milano come sempre dimostra di essere in prima linea anche per quanto riguarda l’attività culturale. Si moltiplicano quindi le proposte, dalle grandi istituzioni museali alle gallerie d’arte, alle più piccole realtà disseminate in ogni dove nella città.
Diamo allora uno sguardo a quelle che sono le principali mostre da andare a vedere nei prossimi mesi.
MUSEI pronti a RIPARTIRE alla grande! La nuova stagione dell’ARTE a Milano
# Palazzo Reale
Inaugurata a inizio febbraio fino al 6 giugno è l’attesissima mostra che vede protagonista uno dei più grandi artisti del ‘600 francese, Georges de la Tour.
Per la prima volta esposto in Italia in una mostra a lui dedicata con una quindicina di suoi quadri posti a confronto con grandi artisti del periodo barocco. Pittore a servizio della corte, de la Tour è considerato un vero e proprio Caravaggio d’oltralpe.
Fu infatti un grandissimo maestro della luce, abile nel rappresentare verosimilmente la sua epoca e i suoi protagonisti. Impressionante è la sua capacità di rendere l’effetto del lume di candela che avvolge l’osservatore facendolo entrare direttamente nell’atmosfera dell’opera.
# Hangar
Fino a luglio allo Shed del Hangar Bicocca è allestita una mostra sul lavoro di Trisha Baga, giovane artista americana di origine filippina che fa del video una sua cifra stilistica per indagare quello che è il rapporto tra il corpo e il movimento.
Anche in questo caso Milano si dimostra all’avanguardia: la mostra in Hangar è infatti la prima dell’artista su territorio nazionale e si inserisce nel palinsesto lombardo che in questo 2020 vuole celebrare il “talento delle donne”.
# Poldi Pezzoli
Una delle eccellenze di Milano, lo sappiamo tutti, è la moda e il Poldi Pezzoli la celebra in grande stile. Fino al 4 maggio infatti disseminate tra le sale accanto alle opere di artisti del calibro di Mantegna e Botticelli, Pollaiolo e Antonello da Messina, saranno esposti abiti di haute couture degli stilisti delle più grandi maisons italiane e francesi, da Armani a Gucci, da Fendi a Dior, anche loro veri e propri capolavori.
“Memos: a proposito della moda in questo millennio”, curata da Maria Luisa Frisa con il supporto del museo del costume di Palazzo Morando fa dialogare tra loro oggetti di filoni artistici certamente molto differenti ma tutti accumunati dall’impegno e della passione verso il Bello.
# Museo Diocesano
Piccola ma molto ben concepita è la mostra aperta fino al 17 maggio al Museo Diocesano di Sant’Eustorgio. Particolarmente interessante in quanto espone opere, alcune anche per la prima volta al pubblico, di artisti francesi che vissero a cavallo tra il XIX e il XX secolo ad argomento religioso.
La mostra si propone di sanare un gap storico e culturale e dimostrare come l’arte moderna torna ad interessarsi alla tematica del sacro, argomento ripreso dopo un secolo di quasi oblio. Ecco che artisti come Gauguin, Rodin, Matisse e Chagall con il loro particolarissimo modo di dipingere o scolpire affrontano il profondo e antico tema della passione di Cristo.
# Mudec
Qui è forse l’evento più atteso, previsto per il 19 di marzo, certamente perché rivolto ad un pubblico di tutte le età. Dopo la rassegna che omaggiava la Barbie, presentata nel 2016, il Museo delle Culture torna ad occuparsi del meraviglioso mondo dei bambini e lo fa in grande stile con una mostra dedicata al top dei top: la Disney.
Ancora molto riserbo per quello che potremmo vedere ed aspettative altissime oltre a tanta tanta curiosità, ma una cosa è certa.. sarà l’occasione per tutti per tornare per qualche momento bambini e rivivere quelle emozioni che sono i grandi classici della Disney hanno saputo farci provare.
# Fuori Milano
E fuori da Milano?.. beh la proposta è ugualmente variegata e di altissima qualità.
Fra tutte volevo accendere i fari sulla tanto attesa mostra alla Carrara di Bergamo su Simone Peterzano, grandissimo esponente del secondo ‘500 lombardo, presente in molti punti del territorio milanese, da Brera alla chiesa di San Fedele, dalla Certosa di Garegnano alla chiesa di San Maurizio. Ebbe tra gli altri due grandissimi meriti: fu da una parte allievo di Tiziano e dall’altro maestro di Caravaggio, entrambi presenti in mostra. Un’occasione davvero unica per scoprire l’importanza di un artista il cui nome non è forse tra i più conosciuti ma che al contrario andrebbe altamente valorizzato e riqualificato.
ROBERTO BRACCO