Non scappano solo i tranvieri: nessuno vuole più lavorare a Linate e Malpensa

«Non credo ci sia un posto più disumano»

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ATM fatica a trovare autisti disponibili a lavorare su tram, bus e metro: ne sta cercando 300 e anche tra quelli che riesce ad assumere c’è chi scappa dopo pochi mesi. Il risultato è un servizio più scadente a causa di corse più rarefatte, soprattutto sulle linee di superficie. Gli aeroporti però non se la cavano meglio.

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Non scappano solo i tranvieri: nessuno vuole più lavorare a Linate e Malpensa

# Scappano gli addetti all’handling

Credits: Andrea Cherchi – Milano Linate

Dopo gli autisti di ATM anche i lavoratori degli aeroporti di Linate e Malpensa se la danno a gambe. In particolare gli addetti all’handling, che si occupano dei passeggeri dall’entrata nello scalo fino al decollo: gestiscono i chek-in, il controllo degli zaini prima dell’imbarco, del carico-scarico bagagli compreso la posa degli stessi sui nastri trasportatori. Tutte attività svolte da un organico sottodimensionato e in parte sottopagato, pertanto molti se ne vanno e le assunzioni sono difficoltose. 

# «Non credo ci sia un posto più disumano»: lavoro a 60 gradi in estate e al gelo in inverno con turni massacranti

rainerialessio IG – Malpensa

Si arrivano a superare le 10 ore di lavoro consecutive senza pause, a oltre 30 gradi in estate che diventano 60 vicino ai motori degli aerei e ancora di più nella pancia. In inverno con il gelo, quando piove a dirotto. I lavoratori sono posti in condizioni estreme per garantire l’operatività dei piazzali, del carico-scarico della stiva, sopperendo alla mancanza di un numero adeguato di personale: da circa dieci anni ce ne sono 2 invece di 6-7 per scaricare 400 bagagli in 35 minuti spiega Alfredo Rosalba, segretario generale di Fit Cisl. Queste le parole di un dipendente interinale, tra quelli più sotto pressione, intervistato da Milano Today: «Non credo ci sia un posto più disumano».

# Stipendi massimo da 1.200 euro, gli interinali quelli più svantaggiati

Foto redazione – Aeroporto Linate

Scappano via soprattutto i più giovani, anche durante il corso di formazione, ma c’è chi lascia anche poco prima della pensione. I dipendenti più svantaggiati sono gli interinali, assunti tramite agenzie e che arrivano all’indeterminato dopo 3 anni: a Linate sono 300 su 1.650 e a Malpensa 500 su 4.000. Nel frattempo vengono chiamati per i periodi di picco, in estate quando si arriva al massimo a 1.200 euro e durante le vacanze natalizie o nei periodi invernali quando si riesce a guadagnare a malapena 600 euro. Tra i lavoratori che mancano negli scali ci sono anche figure tecniche come elettricisti, tecnici e addetti alla manutenzione. 

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La situazione è peggiorata quando la gestione dei servizi terra, prima gestita da Sea, è passata nel 2014 a una società creata appositamente, la Airport handling: il risultato, come spiegano i sindacati, è stata una riduzione delle ore lavorativa e una perdita annua di retribuzione di 4.000 euro. Questa società insieme a quelle di handling degli altri vettori ricorrono all’assunzione tramite agenzie per abbattere il costo del lavoro, a discapito dei lavoratori stessi.

# Anche Fiumicino piange

Credits: @aeroporti_di_roma
Roma Fiumicino

Detto dei due aeroporti milanesi, anche a Roma è fuga dei dipendenti. L’Aeroporto di Fiumicino fa infatti sempre più fatica ad assumere e la crisi di personale sta raggiungendo livelli preoccupanti. Tutto questo nonostante lo scalo stia registrando ogni anno record di passeggeri, è di gran lunga il più trafficato d’Italia con oltre 40 milioni di transiti, e negli ultimi sette anni è stato decretato per sei volte il migliore d’Europa per la sua categoria dall’Airport Council International Europe. Tra i motivi ci sono il fatto che l’aeroporto è operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, gli stipendi non sono adeguati agli sforzi richiesti soprattutto per gli addetti all’handling come per Linate e Malpensa, l’eccessivo stress e pressione, con ricadute anche a livello mentale, e la scarsa possibilità di fare carriera.

Fonte: Milano Today

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

2 COMMENTI

  1. E poi ci sono le agenzie di lavoro (in special modo ad€cco, ma ultimamente anche manpower) che quasi ogni giorno chiama o manda sms per “Ottimo posto di lavoro a Malpensa”…. O “magazziniere….. Per amazozzo”.
    Quando si chiede “stipendio?” rispondono con “sui 1.500€ netti al mese”, poi “14gg di corso obbligatorio pagato sulla sicurezza”….
    Finito il corso, con il contratto davanti, lo leggi bene e vedi “4,59€ LORDI l’ora / 3,95€ NETTI con 42ore minimo, su 3 turni su 6gg la settimana”. Fai 2 conti e chiedi “ed i 1.500€ netti, come li fai?! Ed il corso retribuito quando viene pagato?!”
    Risposta: 1.500€ non li fai neppure con gli straordinari notturni, sono cifre che diciamo per attirare più gente possibile, fanno uno o due mesi, e scappano…. Abbiamo un ricambio medio di 20gg. Il corso pagato è solo per chi viene assunto, distribuito 15€ per ogni mese, su 6 mesi.

    Come lo so? Mi stavano fregando, ecco come lo so. Ma per mia fortuna faccio domande e leggo sempre tutto il contratto. Fate attenzione! Ad€cco in Lombardia è quasi e solo Malpensa, Linate e Amazon.

  2. Mia figlia di 23 anni lavora da 5 mesi a Malpensa, al Lost &found, fa ovviamente i turni, i sabati e le domeniche, pochissimi straordinari, ma ha una certa flessibilità, almeno due volte al mese ha 3 giornate piene di riposo ( se ha fatto delle notti) e sempre 2 giorni consecutivi a settimana.
    Lo stipendio base pare basso, ma contando le indennità di turno, i festivi, l’ indennità di mensa alla fine non ha mai preso meno di 1500 euro + 220 di buoni pasto.
    Delle sue colleghe under 25 i due terzi sono andate via nelle prime settimane ” perché avevano una vita da vivere” le altre sono andate via perché ” come cazzo fai a stare qui il venerdì e il sabato sera”, sono rimaste due ” extracomunitarie” che hanno un tipo di educazione diverso.
    Airport Handeling le ha rinnovato il contratto fino a dicembre e offerto dei corsi supplementari: se li supera da gennaio contratto indeterminato

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