L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato i risultati dell’ultima riunione nella giornata del 19 aprile. Dall’incontro emergono aspetti importanti sulla gestione futura della pandemia. Uno di questi, però, riguarda la posizione contraria sull’utilizzo di un riconoscimento per permettere ai vaccinati di spostarsi liberamente.
Breaking News. L’OMS dice NO al PASSAPORTO VACCINALE: “discriminatorio e di non provata utilità per i contagi”
# Per ora i dati sull’effettiva efficacia del vaccino su larga scala sono ancora limitati
Gli esperti dell’Organizzazione sconsigliano di richiedere la prova della vaccinazione ai viaggiatori in ingresso nel proprio paese.
Secondo l’OMS, infatti, per ora i dati sull’effettiva efficacia del vaccino su larga scala sono ancora limitati, necessitando di più tempo per essere studiati.
# “Il passaporto promuove una libertà di movimento discriminatoria”
Inoltre, la distribuzione poco uniforme dei vaccini nelle varie zone del mondo creerebbe profonde disuguaglianze: “Gli Stati sono fortemente incoraggiati a riconoscere che il requisito della prova della vaccinazione può esacerbare le disuguaglianze e promuovere una libertà di movimento discriminatoria”, spiega l’OMS nel suo comunicato ufficiale.
Secondo quella che potremmo definire una “libertà di circolazione differenziata” non è eticamente corretta, almeno per il momento, e l’OMS spinge perché sia messo in primo piano rispetto al resto.
# Le mosse delle nazioni a confronto con i consigli degli esperti
L’invito arriva dopo che molti paesi nel mondo hanno manifestato la volontà di adottare un passaporto sanitario, sia per i viaggi che per altre attività come l’ingresso nei locali. Infatti, l’Unione Europea e la Cina si stanno già muovendo in questa direzione, mentre gli Stati Uniti non avrebbero intenzione di renderlo obbligatorio per lasciare libertà alle decisioni dei privati.
Dalla riunione, inoltre, è emerso che la priorità dell’OMS rimane quella di “velocizzare l’approvazione di altri vaccini candidati”. In questo modo, infatti, sarà possibile aumentare la copertura e mettere in sicurezza più persone possibili. Inoltre, l’Organizzazione chiede che si facciano “indagini più approfondite sull’origine del virus”. Gli esperti, tutt’ora, ritengono che l’ipotesi più accreditata sia la sua origine animale e, per questo motivo, “chiedono una regolamentazione più stringente sui mercati che vendono animali”. Si tratta di una precauzione fondamentale e necessaria per evitare che di non far ripetere più ciò che è accaduto.
Fonte: nicematin.com
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MATTEO GUARDABASSI
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