Roma all’attacco. 25 miliardi del recovery fund, 1 miliardo all’anno di extra budget, 300 milioni per la linea T sul Tevere e lo status di città-stato con sottosegretario ad hoc: forze politiche compatte per fare ottenere alla capitale risorse da record con il sindaco Raggi in prima linea. La risposta di Milano? Una timida richiesta di fondi per le estensioni delle linee metropolitane.
PIOGGIA di SOLDI in arrivo su ROMA. MILANO risponde chiedendo ZERO
# L’ultima richiesta dalla Capitale: la “T Line”. 300 milioni di euro per rendere navigabili 60 km di Tevere dal lungomare di Ostia
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, tramite la Città Metropolitana, ha richiesto al governo 300 milioni di euro di fondi da reperire tramite il Recovery Plan per rendere il Tevere navigabile per 60 chilometri dal lungomare di Ostia fino a Castel Giubileo tramite imbarcazioni a basso impatto ambientale. Con l’ipotesi di un approdo nel fiume anche per le navi da crociera.
A sostenere l’iniziativa anche il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi. La navigabilità al momento è limitata a brevi tratti, anche per via di un piccolo ‘salto’ del corso d’acqua all’altezza dell’Isola Tiberina. La dichiarazione del primo cittadino romano: “Questo è un progetto di tutto rispetto, che consente di mantenere il fascino del fiume, con i suoi cambi di paesaggio e vegetazione lungo il percorso, rendendolo navigabile con mezzi green. Per fare questo possiamo sfruttare la leva del Recovery Plan. I 300 milioni sono un finanziamento necessario per tutta la parte infrastrutturale, sono opere ingegneristiche complesse ma non complicate“. Poi ha fissato le prossime tappe: “Entro fine anno proporremo la scheda tra quelle del Recovery e poi dobbiamo cercare di avere entro il 2021 le risorse. Qualora ci fosse necessità ci sono anche altre risorse oltre a quelle europee, la volontà politica è chiara”.
Fonte: Agi
# Le altre richieste di Roma: 25 miliardi del Recovery Fund, 1 miliardo all’anno di extra budget e lo status di città stato
Questa richiesta di fondi è solo l’ultima fatta al governo o che lo stesso esecutivo ha promesso a Roma:
- Sul tavolo del governo l’istituzione di un sottosegretario dedicato a lavorare per il futuro di Roma e riattivare la legge Berlusconi del 2009 su Roma Capitale, in poche parole per trasformare la capitale in città stato.
- A settembre Roma ha richiesto di destinare 25 miliardi di fondi europei per 159 progetti, tra cui la creazione di un rating per le piccole e medie imprese, “la formazione innovativa in nuove professioni, oltre alla funivia Clodio-Monte Mario-Ponte della Musica.
- Di qualche giorno fa invece un emendamento a firma di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, alla manovra di bilancio per dotare Roma Capitale di un miliardo di euro annuo a decorrere dal 2021 per la “copertura finanziaria degli interventi volti al completamento del trasferimento dei poteri a Roma Capitale“, ovvero il “miglioramento della viabilità della città anche attraverso la realizzazione della metropolitana ‘di superficie‘”, per l’emergenza abitativa, il potenziamento della polizia locale.
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# La timidezza di Milano: pochi soldi, zero autonomia
Se da una parte la capitale si dimostra arrembante nel volere più soldi e poteri, dall’altro Milano sembra affetta da una grande timidezza nei confronti di governo e parlamento. Unica manifestazione di volontà è quella della Città Metropolitana di Milano che a settembre sembrava avanzare una richiesta fino a 4 miliardi per finanziare le estensioni delle attuali linee metropolitane verso l’hinterland, estensioni per la verità in parte già avallate in precedenza. Da allora più nulla, nemmeno una richiesta di maggiore autonomia per gestire al meglio le proprie risorse, a maggior ragione in un periodo di crisi economica come quello attuale e in prospettiva per una crescita della città che possa metterla in competizione con le altre metropoli.
Ad oggi il confronto è imbarazzante: 26 miliardi potenziali per Roma, oltre a un miliardo ogni anno e la richiesta di diventare città stato grazie ad un sottosegretario ad hoc, 4 miliardi per l’intera Città Metropolitana di Milano e zero richiesta di autonomia o poteri aggiuntivi rispetto a quelli attuali (uguali a quelli di ogni altro comune italiano).
Noi di Milano città stato da inizio settembre chiediamo di inserire questi sette progetti nel piano del governo per il Recovery Fund: Recovery Fund: i sette progetti da finanziare per rilanciare Milano, scelti da Milano Città Stato. Per ora dall’amministrazione comunale e dalla regione solo silenzio o timidezza. Ma non è più tempo né per avere atteggiamenti servili nè per farsi prendere dalle timidezze.
Continua la lettura con: Recovery Fund: i sette progetti da finanziare per rilanciare Milano, scelti da Milano Città Stato
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