Milano cambia volto ogni giorno, tra quartieri che si trasformano e una popolazione sempre variegata. Mentre la città invecchia, le nuove generazioni continuano ad arrivare, scopriamo cosa raccontano i dati dell’anagrafe.
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Qual è l’età media dei milanesi? Il nuovo quartiere più giovane della città
# Una città che cambia: i dati dell’anagrafe

Milano, con i suoi 1,4 milioni di abitanti registrati nel 2024, è in continua trasformazione. Secondo i dati diffusi dal sindaco Beppe Sala, la città mantiene un elevato livello di ricambio demografico: negli ultimi dieci anni, il 26% dei residenti è cambiato. Uno su quattro.
Altro aspetto rilevante è la composizione della popolazione per genere: il 51,3% dei residenti è donna, e la percentuale cresce con l’aumentare dell’età. Inoltre, il 21,3% della popolazione milanese non ha la cittadinanza italiana: la comunità straniera guidata dagli egiziani, seguiti da filippini, cinesi, bengalesi, rumeni e peruviani. Questo dato conferma Milano come una metropoli internazionale e multiculturale, dove le diverse comunità contribuiscono alla vivacità sociale ed economica della città. La presenza di una popolazione così variegata si riflette anche nella diffusione di negozi etnici, ristoranti internazionali tipici della città.
# Dergano supera San Siro: è il nuovo quartiere più giovane

Tra i dati più significativi dell’anagrafe 2024 emerge il sorpasso di Dergano su San Siro come quartiere più giovane della città. Per anni, San Siro ha detenuto il primato, soprattutto grazie all’alta concentrazione di giovani nelle case popolari Aler, dove ben tre abitanti su dieci hanno meno di 19 anni e oltre il 57% ha origini straniere. Tuttavia, nel 2024 Dergano si è distinta per un ricambio generazionale ancora più marcato, diventando il punto di riferimento per le nuove famiglie e i giovani che si trasferiscono in città.
Dergano ha vissuto una fase di rigenerazione urbana che ha portato alla nascita di nuove attività commerciali, spazi di coworking e aree verdi attrezzate, rendendolo più attrattivo per le nuove generazioni, anche se mancano ancora veri e propri luoghi di ritrovo serale.
La sua vicinanza alla metropolitana, all’università e ai poli di innovazione, come il Campus Bovisa del Politecnico, ha contribuito a renderla una zona strategica. La crescente presenza di studenti e professionisti ha anche stimolato il mercato immobiliare della zona, portando a un aumento del costo degli affitti e della richiesta di alloggi.
# L’età media del milanese: 46 anni

Anche Milano non sfugge alla tendenza nazionale del calo demografico: nel 2024 sono nati solo 8.795 bambini, l’età media dei milanesi è di 46 anni e in città abitano ben 487 ultracentenari. Questo fenomeno, unito all’aumento dell’età media, pone interrogativi sul futuro della città in termini di servizi, politiche sociali e sostenibilità del sistema pensionistico.
L’invecchiamento della popolazione richiede infatti un potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali, oltre a un ripensamento degli spazi urbani per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana.
Nonostante il declino delle nascite, Milano continua ad attrarre nuovi residenti, spesso giovani professionisti e studenti, contribuendo al ricambio demografico. Tuttavia, il costo della vita sempre più elevato e il mercato immobiliare competitivo rappresentano sfide significative per chi desidera stabilirsi in città. Il prezzo medio degli affitti ha registrato un incremento del 10% negli ultimi tre anni, rendendo sempre più difficile per le fasce più giovani trovare soluzioni abitative accessibili.
# Milano tra attrazione e trasformazione

Nonostante il caro-affitti e il diffondersi dello smart working, Milano mantiene un saldo migratorio positivo. Il tasso di iscrizione all’anagrafe è del 3,4%, mentre quello delle cancellazioni è del 2,6%. Ma negli ultimi cinque anni le cancellazioni sono aumentate del 18,5%, segnale che il costo della vita potrebbe spingere sempre più persone verso l’hinterland.
Parallelamente, la città sta subendo cambiamenti anche a livello economico e commerciale. Secondo la Camera di Commercio, negli ultimi due anni il 20% delle edicole ha cambiato proprietario e numerosi negozi storici hanno chiuso, lasciando spazio a catene internazionali.
I dati dell’anagrafe milanese raccontano una città che cambia volto: più anziana, ma paradossalmente attrattiva per i giovani, più cara, ma ancora capace di attirare le nuove generazioni.
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MATTEO RESPINTI
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