Milano e la Città Metropolitana di Milano: quanto si piacciono, quanto condividono uguali interessi e quanto hanno la stessa visione politica?
Domande che non possono che calzare al progetto Milano Città Stato e alle quali abbiamo provato a dare una prima risposta guardando i dati di voto delle ultime elezioni regionali.
La Città Metropolitana di Milano (ex provincia di Milano) conta 134 comuni e una popolazione di circa 3 235 000 abitanti, di questi circa 1 365 000 vivono a Milano.
Abbiamo analizzato il voto nelle 1248 sezioni di Milano, mettendolo a confronto con quello delle 1631 sezioni della provincia per coglierne similitudini e differenze.
Proponiamo dei grafici che mostrano le percentuali di voto alle liste provinciali più votate.
Lega e Movimento 5 Stelle esplosi in provincia
La zona colorata rappresenta il totale dei voti raccolti da ciascuna lista nell’area considerata (Milano o provincia) ed è tanto più “larga” quanto più vi sono sezioni in cui si sono avute percentuali molto alte (o molto basse) e tanto più “alta” quanto più numerose sono state le sezioni in cui si è raggiunto il livello percentuale indicato sull’asse X.
Prendiamo, ad esempio, la Lega. A Milano ha raggiunto una percentuale totale di circa il 18%, ma come si vede è piuttosto concentrata: molte sezioni hanno votato tra il 14% e il 22% per la Lega, mentre sono rari i picchi più alti.
In provincia la questione cambia e l’area verde si sposta più a destra, su percentuali più consistenti. Il partito di Salvini raccoglie circa il 24,5% dei voti, con la maggior parte delle sezioni tra il 19,5% e il 29,5% (si raggiungono anche picchi oltre il 40% in singole sezioni).
Un discorso simile si può fare per il Movimento 5 Stelle, decisamente più spostato su percentuali inferiori a Milano (gran parte delle sezioni sta tra il 9,5% e il 21%, in alcune però la fetta di voto raccolto è molto meno robusta) rispetto alla provincia (tra il 17% e il 27%).
Il Partito Democratico esiste solo a Milano?
Effetto cromatico opposto per il Partito Democratico, che si attesta su percentuali più alte a Milano se confrontato al resto della Città Metropolitana. Se nel capoluogo raggiunge circa il 23% dei voti (con molte sezioni tra il 18% e il 27,5%), in provincia si ferma al 19% (con il nucleo più corposo di sezioni che si colloca tra il 14,5% e il 23,5%).
Forza Italia è tra questi movimenti quello che meno subisce il passaggio dalla dimensione di Milano a quella della provincia: vi è un migliore risultato in città con molte sezioni che le assegnano tra il 12,5% e il 20%. In provincia si cala un po’, ma neanche troppo, rimanendo in molte sezioni tra l’11% e il 18,5%.
+Europa in città, meno in provincia
Andando ad analizzare alcune forze minori, si può notare come Fratelli d’Italia ottenga un risultato non dissimile tra Milano e città Metropolitana (collocandosi intorno al 3,5% in entrambe le aree), mentre per altri partiti il contesto e la dimensione incidono più significativamente.
Liberi e Uguali e la Lista Gori Presidente calano vistosamente oltre i confini di Milano città. Per non parlare di +Europa che in alcune sezioni di Milano supera anche il 10%, ma si riduce decisamente appena si arriva in provincia.
Il risultato della lista Fontana Presidente è più modesto, nel suo totale senza grandi variazioni tra Milano e provincia, ma con risultati più alti in città se si guarda alla percentuale raccolta su singole sezioni.
Come possiamo interpretare questo dato?
Si tratta di percentuali di voto sulle quali possono incidere diversi fattori, quali, ad esempio, la presenza di un “notabile locale” che sbanca in un’area della provincia trascinando la lista, gli sforzi economici per la campagna delle piccole liste spesso maggiormente orientati su Milano e poco incisivi nel circondario, la tendenza rilevata anche a livello nazionale rispetto a un voto che in provincia premia Lega e 5 Stelle più di quanto avvenga nelle grandi città.
Le diverse “onde politiche” ci paiono però evidenti e forse ci raccontano qualcosa sulla bolla degli interessi di Milano, che sembrano controcorrente rispetto a quanto mostrato dal voto in Italia ma che rimangono anche non esportati (e non condivisi?) nelle immediate vicinanze della città Metropolitana.