Norvegia. Aumenta la fuga di milionari in Svizzera per sfuggire al fisco scandinavo. Nell’ultimo anno sono raddoppiati. Per colmare le perdite per il bilancio pubblico il governo norvegese pensa a una soluzione definita “spaventaricchi”: tassare gli espatri. Una scelta che potrebbe turbare il sonno anche ai numerosi italiani che si sono trasferiti nella Confederazione.
«Ridateci i nostri RICCHI. O almeno i loro SOLDI». L’idea della NORVEGIA per frenare la FUGA di milionari in SVIZZERA. E se la imitasse ITALIA?
«Ridateci i nostri ricchi», titola il Corriere del Ticino. L’esodo dei multi-milionari dalla Norvegia verso la Svizzera, e in particolare il Ticino, è in crescita malgrado le minacce del governo di Oslo. Tra gli ultimi arrivati anche Ninja Tollefsen che, con un patrimonio stimato di 2,5 miliardi di franchi, risulta ora la donna più ricca del Ticino.
# Una fuga senza precedenti
Tutto è nato con l’introduzione di una tassa patrimoniale nel 2021. Da allora le partenze di contribuenti facoltosi dalla Norvegia in Svizzera sono quadruplicate. I dati forniti da Erlend Grimstad, segretario di Stato, sono impressionanti: della lista dei 400 norvegesi più facoltosi (con un patrimonio di oltre 100 milioni di corone) sono 75 quelli scappati all’estero negli ultimi due anni, e di questi 44 vivono in Svizzera. «Le motivazioni dietro alle partenze possono essere molteplici, ma la prospettiva di una tassazione inferiore ha certamente un peso» osserva Grimstad.
Le imposte sulle società in Norvegia ammontano al 22 per cento, sotto la media OECD (in Ticino sono al 19,8 per cento) e quelle sui dividendi al 37 per cento «ma esistono corpose deduzioni» precisa Grimstad. «Inoltre le tasse sui capitali sono relativamente basse così come quelle sulle proprietà immobiliari, e non abbiamo tasse sulle successioni».
L’imposta sul patrimonio, ammette Grimstad, «è applicata da pochi paesi» ma interesserebbe solo il 15 per cento dei contribuenti. I contribuenti più abbienti che si sono subito mossi per mettere in salvo il loro patrimonio. Ma il governo norvegese sta pensando a una contromisura.
# La tassa sugli espatri
La fuga dei ricchi è una fuga di patrimoni e quindi di imposte. «È chiaro che non siamo indifferenti a questo sviluppo e accoglieremmo volentieri indietro gli individui che si sono trasferiti in Ticino» conclude Grimstad al Corriere del Ticino. «Non abbiamo niente contro il successo e l’iniziativa privata, ma pensiamo che questi siano possibili proprio grazie a un modello sociale basato sul welfare e su alti livelli di istruzione».
Per porre un freno all’effetto fuga dei patrimoni d’oro a Oslo si è ventilata l’introduzione di un’imposta sugli espatri, anche se «Finora la discussione si è fermata alle ipotesi, avanzate da partiti minoritari in Parlamento» spiega Hans Jordheim, giornalista del quotidiano economico E24. Finora è solo un’ipotesi. Ma se si rivelasse più concreta potrebbe creare un effetto domino a livello internazionale. In particolare per il paese con il più alto numero di espatriati in Svizzera: l’Italia.
# 660mila italiani residenti in Svizzera
Non è un mistero che la Svizzera, e in particolare il suo sistema fiscale, attiri anche tanti nostri concittadini. L’Italia è proprio il Paese straniero che conta più residenti in terra elvetica: sono 660mila, secondo lo Studio Idos sull’emigrazione italiana in Svizzera.
Dalla fine dell’Ottocento ad oggi si sono diretti nella Confederazione 5 milioni di italiani: secondo i più recenti dati forniti dall’Ambasciata italiana (2021), attualmente sono 660 mila, tra di essi oltre un terzo ha la doppia cittadinanza. Per un sesto si tratta di ultrasessantacinquenni. Per i tre quarti degli iscritti all’AIRE il motivo dell’iscrizione è stato l’espatrio, mentre il 22% degli iscritti è nato all’estero. Gli italiani residenti in Svizzera sono così ripartiti per provenienze regionali (dato AIRE del 2018): 25% Nord Ovest, 13,2% Nord Est, 7,6% Centro, 49,9% Sud e 13,1% Isole. Ai residenti si aggiungono anche gli oltre 60mila frontalieri italiani.
Immaginare una tassa sugli espatriati italiani potrebbe essere una manna per le finanze pubbliche ma una valanga sulle relazioni internazionali. Prima di turbare il sonno agli italiani sfuggiti al fisco italiano per ora stiamo a vedere che cosa faranno i norvegesi. A meno che la risposta del governo italiano sia quella più risolutiva: adottare un modello fiscale come quello svizzero.
Fonti: Corriere del Ticino, redattoresociale.it
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ANDREA ZOPPOLATO
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