Le opere d’arte prestate all’Italia dalla Russia non torneranno in patria prima del previsto, ma potranno aspettare il termine della collaborazione concordata. Il curatore del museo Hermitage di San Pietroburgo è giunto ad un accordo con il ministro della cultura russo.
San Pietroburgo ci ripensa: le OPERE dell’Ermitage rimarranno a Milano fino alla fine delle MOSTRE
# “La bellezza salverà il mondo”
Questo episodio è la dimostrazione che tramite dialogo e mediazione si può arrivare ad un accordo, anche in situazioni delicate come quelle della guerra. Con una lettera il direttore del museo russo, Michail Piotrovsky, ha fatto sapere al Palazzo Reale e alla Galleria d’Arte milanesi che le opere prestate non dovranno essere smantellate e restituite prima della fine effettiva delle mostre.
Ha dichiarato che “L’odierna situazione museale deve mostrare un modo per risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della Guerra Fredda” conclude il messaggio.
# Ma sulla cultura l’Occidente non ci ripensa
Nonostante questa ultima comunicazione per l’Italia da parte di San Pietroburgo, nel nostro paese e in Occidente continuano a manifestarsi episodi di cancel culture e “russofobia”: nessuno ha cambiato idea per quanto concerne le loro scelte riguardanti la presenza di – rispettivamente – corsi, rappresentanti e celebrazioni musicali della cultura russa.
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ALICE COLAPIETRA
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