San Siro: c’è un «aiutino» del Comune a Milan e Inter? Parte l’inchiesta

Troppo basso il valore determinato per il Meazza? La procura apre un'indagine esplorativa a seguito di un esposto

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Credits dpstadiomilano.it - Masterplan Nuovo stadio
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L’eterna storia dello stadio finisce in procura. Il nastro è stato riavvolto al 2019, anno in cui le due società milanesi avevano presentato il progetto di un nuovo stadio a San Siro con abbattimento del Meazza. Non si riparte però dal via, ma dalla delibera di giunta del gennaio 2023. La ripresa dell’iter si mostra tuttavia già in salita: c’è infatti chi contesta il valore fornito dall’Agenzia delle Entrate sullo storico impianto dedicato al calcio. La procura ha deciso di aprire un’indagine.

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San Siro: c’è un «aiutino» del Comune a Milan e Inter? Parte l’inchiesta

# Ripartito l’iter per realizzare un nuovo stadio a San Siro

Credits dpstadiomilano.it – Masterplan Nuovo stadio

“In continuità con la procedura instaurata nel 2019”. È scritto così all’interno del DOCFAP, il documento di fattibilità delle alternative progettuali presentato congiuntamente da Inter e Milan l’11 marzo 2025 al Comune di Milano. Un documento con cui le due società milanesi, entrambe di proprietà di fondi americani, hanno formulato la proposta di acquisto di tutto il “Compendio immobiliare Ambito GFU San Siro Comprensivo dello Stadio “Giuseppe Meazza” con modalità e costi di intervento sull’area di 280mila mq.

In seguito alla ricezione del DOCFAP, il 18 marzo la giunta comunale ha approvato la delibera con le linee di indirizzo per proseguire nelle attività. Nello specifico si prevede la costituzione di “un gruppo di lavoro tra le varie Direzioni comunali coinvolte e di avviare, nello stesso tempo, la Conferenza dei servizi per valutare gli aspetti tecnici della proposta verificando anche la coerenza con la delibera di giunta del gennaio 2023, approvata in seguito all’ordine del giorno del consiglio comunale di dicembre 2022 e agli esiti del dibattito pubblico.”

# I prossimi passi

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Nella prosecuzione dell’iter è prevista la pubblicazione di avvenuta ricezione della proposta e di sollecitazione di eventuali manifestazioni di interesse, per un periodo di almeno 30 giorni. In caso di valutazione positiva del DOCFAP, il Comune di Milano emetterebbe un bando pubblico, con la destinazione d’uso dell’area che rimarrebbe sportiva, per poi procedere con trattazione diretta con le due società se l’offerta non venisse superata da altri soggetti. Dovrebbe seguire poi la presentazione del progetto esecutivo e la conferenza dei servizi comprensiva del parere della Soprintendenza. La partita si gioca però sul valore dell’area, stimata in 197 milioni di euro da parte delle Agenzie delle Entrate, di cui 128 per le aree e 73 per lo stadio.

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C’è però chi pensa sia troppo poco, anche perché potrebbe essere decurtato di circa 80 milioni di euro dei costi di bonifica, in base a quanto previsto dalla Legge Stadi. Se fosse così, questi costi sarebbero comunque oggetto di contrattazione, il Meazza sarebbe di fatto regalato.

# San Siro venduto ad appena «400 euro per metro quadrato»

Credits Andrea Cherchi – Stadio Meazza

Tra i primi a volerci vedere chiaro sulla vicenda, nello specifico sulla valutazione delle aree, c’è il comitato «Sì Meazza», che a febbraio ha presentato un esposto. La procura milanese è stata obbligata ad aprire un fascicolo a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati. Coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano a capo del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione e del Procuratore, Marcello Viola, questa indagine esplorativa ha l’obiettivo di verificare un eventuale danno alle casse comunali. 

Luigi Corbani, presidente del comitato e vicesindaco negli anni Ottanta, spiega le ragioni di questa azione al Corriere della Sera: «Dal 2000 al 2024 il Meazza ha reso 260 milioni di euro. E allora che fai? Svendi un bene che ti produce ricchezza? Cederlo a 73 milioni è una svalutazione dell’impianto. La cifra è un valore farlocco». A questo aggiunge il fatto che «le aree intorno al Meazza sono vendute a ribasso: 280 mila metri quadrati per 124 milioni. Tradotto 400 euro per metro quadrato». 

Enrico Fedrighini, consigliere del gruppo misto, evidenzia invece come la delibera affermi che il valore dello stadio sia stato determinato dall’Agenzia delle Entrate “in base a un ‘deprezzamento del valore’ determinato sulla base di un parere formulato da M-I Stadio, cioè dagli acquirenti”. M-I Stadio S.r.l. è la società, compartecipata da F.C. Internazionale Milano S.p.A. e A.C. Milan S.p.A., che gestisce le attività dello Stadio G. Meazza per conto dei Club. 

In poche parole, il Comune di Milano avrebbe indicato una quotazione rivista al ribasso della “Scala del calcio” sulla scorta di un documento formulato dalla società che gestisce gli interessi di Inter e Milan.

# Come è stato calcolato il valore di aree e stadio?

Maps – San Siro

Nell’analisi di 150 pagine consegnata a Palazzo Marino da parte dell’Agenzia delle Entrate, come riportato da Repubblica, viene spiegata la motivazione della valutazione di 197 milioni di euro di tutto il comparto San Siro. L’istituto ha utilizzato la “metodologia della stima indiretta a costo di riproduzione deprezzato, ovvero la stima legata al costo di un immobile di pari utilità poi deprezzato per lo stato di vetustà”. Prendendo come valore base quello di uno stadio nuovo di “classe media-discreta”, come è stato ritenuto il Meazza, dal costo di 231 milioni di euro (“calcolati sulla base del costo unitario di 2.270 euro a posto”), è stato sottratto un 40% per “l’obsolescenza fisica” e un ulteriore 30% per “l’obsolescenza fisica”. Il risultato porta a 73 milioni di euro.

Le aree limitrofe sono state invece valutate in 4.700 euro al mq, per un totale di 508 milioni di euro. Da questo valore sono stati defalcati i costi diretti e indiretti della trasformazione e in particolare quelli “tecnici” pari a circa 221 milioni, quelli delle sistemazioni esterne pari a 6 milioni e gli oneri di urbanizzazione di circa 60 milioni di euro. La stima è scesa in questo modo a 124 milioni di euro. 

I problemi non si esauriscono sulla determinazione del costo delle aree.

# La dirigente scelta come responsabile del procedimento per il progetto stadio è indagata in un’inchiesta che ha colpito il settore delle costruzioni

Non è però questa l’unica grana sul secondo tentativo di Inter e Milan di costruire il loro nuovo stadio congiunto a San Siro. Palazzo Marino ha infatti nominato l’architetto Simona Collarini quale Responsabile di Procedimento in quanto ha già svolto questo ruolo nell’ambito della presentazione del primo progetto nel 2029. Una scelta fatta quindi in continuità e in considerazione della conoscenza maturata nel ruolo di Direttore protempore della Direzione Rigenerazione Urbana, prima di essere messa a capo della Direzione specialistica Pianificazione e Programmazione servizi a febbraio 2025, nel pieno della bufera giudiziaria abbattutasi sul mondo delle costruzioni. Dove è quindi il problema? Il fatto è che la dirigente è indagata nell’ambito del procedimento avviato dalla Procura sulle Residenze Lac al Parco delle Cave, quando era alla guida della Direzione Rigenerazione Urbana. Immediati gli attacchi da parte del centrodestra in consiglio comunale, che ritengono la scelta sbagliata soprattutto per questioni di opportunità politica e si auspicano non possa essere un ulteriore ostacolo o forse la pietra tombale al progetto.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. SE SISTEMERA’ LO STADIO COME HA RIAPERTO I NAVIGLI, PORTATO LA METRO A BAGGIO E RESTAURATO LE PISCINE, LA PREMIATA DITTA G. SALA & C. AVRA’ AGGIUNTO UN’ALTRA PERLA ALLA COLLANA DELLE SUE BALDE IMPRESE. CHE TRA DUE ANNI REGALERA’ MAGARI ANCOR PIU’ IMPREZIOSITA AI SUOI SUCCESSORI.
    E QUI VIENE IL BELLO. DALLE SUE PARTI SCALPITA DA QUEL DI’ IL MAJORIN FURIOSO. CINQUANT’ANNI, STUDI MODESTI, FRONTE RARAMENTE IMPERLATA, SPOCCHIA INFINITA E L’EMPATIA DI UN ELEFANTE CON LE ZANNE INFIAMMATE. QUELLO CHE, PER INTEDERCI, SEQUESTRO’ IL CASTELLO, COMPLICI IL SINDACO E IL VESCOVO, PER PERMETTERE ALL’ECUMENE DI SCAMBIARSI PIETANZE CASALINGHE, CONTRAVVENENDO LA LEGGE E IL BUON SENSO. PERLOMENO E’ UN PERSONAGGIO, AL DI FUORI DEL QUALE E’ CALMA PIATTA.
    DALL’ALTRA PARTE C’E’ UNA CONGERIE DI LITIGONI DORMINPIEDI, A PARTE ECCEZIONI COME LA SARDONE. SALVINI ERA RIUSCITO A RIMETTERE IN PISTA ALBERTINI CHE PERO’ OFFESE A MORTE LUPI DANDOGLI DEL “CHIERICHETTO CONFINDUSTRIALE” E TUTTO ANDO’ A MONTE. CHE POI AVEVA RAGIONE, E L’ONTA DOV’ERA? COMUNIONE E LIBERAZIONE UGUALE COMPAGNIA DELLE OPERE UGUALE ARTIGIANO IN FIERA UGUALE MONTON DE DANEE. PUNTO. FINIRANNO COL SCEGLIERE ALL’ULTIMO MOMENTO UN CARNEADE TIPO BERNARDO IL TATUATO.
    IO PERO’ NON MI PREOCCUPEREI TROPPO.
    MILANO E’ GRANDE PER L’OPEROSITA DI QUELLI CHE PUNTANDO LA SVEGLIA E PER UN MODESTO COMPENSO SUDANO DA MATTINA A SERA. PULITORI, MURATORI, TRANVIERI, INFERMIERI, BARISTI E VIA ELENCANDO. POI CERTO CI SONO ARTIGIANI, COMMERCIANTI E IMPRENDITORI CHE POSSONO FARE MOLTI SOLDI PERO’ RISCHIANDO IL CAPITALE.
    A SEGUIRE I PROFESSIONISTI DELLA CHIACCHIERA. SUDANO POCO O PUNTO. MAI VISTO MAGISTRATI, INSEGNANTI, SINDACALISTI, GIORNALISTI DA SCRIVANIA E FUNZIONARI MATIDI. ESCONO DI CASA ALLE NOVE VESTITI COME PER ANDARE ALLA SCALA. QUALCHE VOLTA IN UFFICIO, FANNO IL GIRO DEI SALONI E DEI RISTORANTI CHE NON PAGANO. A CASA HANNO LA FANTESCA CHE RIFA’ IL LETTO E PULISCE IL CESSO, IL FILIPPINO CHE PORTA FUORI IL CANE ALLE 8 (POI LO FARA’ LA SCIURA) VA ALLA POSTA E PULISCE I VETRI, E LA CUOCA CHE NUTRE I BAMBINI CHE VEDRANNO NEL FINE SETTIMANA A CAPRI O A COURMAYEUR TRA CONGRESSI E GRANDI ALBERGHI CHE NON PAGANO.
    ED E ‘ QUI CHE PESCA LA POLITICA. TRA I PRIVI DI SENSO PRATICO, CHE NON SANNO QUNTO COSTA UN CHILO DI PANE O UN LITRO DI LATTE, PERO’ TI DICONO COME DEVI PENSARE ED AGIRE.
    LICHTENBERG, UN AFORISTA DEL SETTECENTO, SOSTENEVA CHE NEL CONSORZIO UMANO OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE. MA LA GENTE CHE NON SA FAR NULLA, CHE MAI POTRA’ FARE? RISPOSTA: POLITICA E ACCADEMIA. NON SO SE AVESSE RAGIONE MA CERTO VERREBBE DA DARGLIELA OSSERVANDO IL COMPORTAMENTO DI QUESTE CATEGORIE.
    CI SAREBBERO ANCHE I PRETI (LO SCRIVO DA CRISTIANO) E GLI STUDENTI A VITA, CATEGORIE CHE CAMPANO CON RISORSE ALTRUI, MA SONO ALTRE STORIE.

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