«Serve un’indennità salariale per chi lavora a Milano»

L'unica soluzione alla "fuga di lavoratori" nel settore pubblico a Milano: Carlo Cottarelli rilancia il ripristino di un meccanismo di retribuzioni basate sul costo della vita

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Ph. @tulioziernesto IG

Dopo il ministro Valditara anche Carlo Cottarelli rilancia il ripristino di un meccanismo di retribuzioni basate sul costo della vita: l’unica soluzione alla “fuga di lavoratori” nel settore pubblico a Milano è di introdurre «un’indennità salariale per compensare chi vive in città con un costo della vita più alto». Vediamo i punti principali del suo punto di vista pubblicato su L’Espresso. Foto cover: attesa bus @tulioziernesto IG

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«Serve un’indennità salariale per chi lavora a Milano»

Taglio di corse, aumento dei tempi di attesa, disagi per chi usa il trasporto pubblico a Milano. Questo il risultato più visibile della “fuga di lavoratori” da Milano, in particolare per i servizi pubblici. Questo accade per un principio elementare: se lo stipendio è lo stesso per chi svolge una mansione, sono penalizzati i lavoratori che vivono in una città con il costo della vita più alta. A parità di stipendio, infatti, chi vive a Milano risulta molto più povero rispetto a chi guadagna gli stessi soldi ma vive, ad esempio, in Campania o in Sicilia, dove i prezzi risultano in media molto più bassi. La soluzione? Anche se non vuole usare il termine, bisogna recuperare il principio delle gabbie salariali. 

# Quando nel settore pubblico c’erano le Gabbie Salariali

La parola è orribile. Ma il principio è di grande equità. Il 6 dicembre 1945 vengono introdotte in Italia le Gabbie Salariali: lo stipendio per i dipendenti dipende dal costo della vita dell’area in cui vive. In questo modo l’uguaglianza tra chi svolge la stessa mansione non è sullo stipendio ma sul potere di acquisto. Inizialmente le zone erano quattro, dal 1954 sono diventate 14, con una differenza massima del 30% circa tra la zona con il salario maggiore e quella in cui il salario era minore. Nel 1961 il numero di zone viene dimezzate e viene ridotta al 20% la forbice. Dopo le contestazioni di fine anni Sessanta, nel 1969 le Gabbie Salariali vengono abolite. 

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# Cottarelli: introdurre un’indennità per compensare l’alto costo della vita

Credits azionetoscana IG – Carlo Cottarelli

La fuga dei dipendenti pubblici da Milano è una realtà che colpisce i cittadini. Riguarda in particolare trasporto pubblico, sicurezza e istruzione. Già il ministro dell’Istruzione, Valditara, aveva dichiarato che occorre intervenire sui salari per renderli in linea con il costo della vita. Rilancia l’idea Carlo Cottarelli, che su L’Espresso scrive che il problema è facilmente risolvibile «con un’indennità salariale per chi deve affrontare un più alto costo della vita». Lo stesso Cottarelli ricorda come il sito dell’ISTAT presenti un calcolatore che consente di verificare come cambia la soglia di povertà a seconda di dove ci si trovi. Ad esempio, la soglia di povertà per una famiglia con due figli piccoli a Milano è di 1.920 euro al mese. Soglia che scende a 1.764 se la famiglia si trova a Roma, scende a 1.334 se vive invece a Palermo. Una situazione che determina delle disuguaglianze al contrario, penalizzando le aree più produttive, in particolare Milano, dove i costi sono più elevati. «Una soluzione va comunque trovata», conclude Cottarelli. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

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