Sono arrivati in Italia 4.500 super-ricchi stranieri: la metà sono a Milano

Chi sono i super-ricchi che arrivano a Milano? E che cosa serve perché questo fenomeno diventi un beneficio per tutta la collettività

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L’Italia è una delle destinazioni preferite dai miliardari di tutto il mondo. Grazie a un “regime fiscale vantaggioso”, ma solo per ricchi stranieri, il Paese ha attirato molti individui con patrimoni elevati. Milano si è affermata come epicentro di questo fenomeno, ospitando quasi la metà dei 4.500 super-ricchi stranieri presenti in Italia. Scopriamo il perché e se è davvero un bene.

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Sono arrivati in Italia 4.500 super-ricchi stranieri: la metà sono a Milano

# Le ragioni dell’afflusso di miliardari

Credits: Fondazione Giuseppesiotto

In Italia ci sono attualmente 4.500 super-ricchi stranieri: 1.200 dei quali sono arrivati nel 2024, con un patrimonio personale superiore ai 100 milioni di euro, e circa la metà di loro ha scelto Milano come residenza. Questo fenomeno è il risultato diretto della cosiddetta legge “attira-Paperoni”, introdotta dal governo Renzi nel 2017, che ha reso il Paese una delle mete più attrattive per gli ultra-ricchi a livello globale.

La normativa consente ai grandi patrimoni di ottenere la residenza fiscale in Italia versando un’imposta forfettaria annuale: inizialmente fissata a 100.000 euro, l’importo è stato raddoppiato a 200.000 euro sotto il Governo Meloni. L’obiettivo principale era attrarre individui facoltosi, tra cui molti in fuga dal Regno Unito dopo la Brexit, offrendo loro un regime fiscale vantaggioso e un ambiente economico favorevole.

# Milano, il cuore della nuova élite finanziaria

Credits: @elenagalysan IG

Milano si è imposta come il fulcro di questa nuova ondata migratoria di miliardari, tanto da posizionarsi al 22esimo posto nella classifica mondiale delle città con il maggior numero di residenti con patrimoni superiori ai 100 milioni di euro. Di contro, Montecarlo occupa la 21esima posizione, mentre Zurigo si trova al 18esimo posto.

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Secondo Marco Cerrato dello studio Maisto e Associati, intervenuto all’evento La ripartenza 2025, organizzato dal giornalista Nicola Porro, questa tendenza è destinata a proseguire: «L’Italia è ormai il quinto paese al mondo per maggiore mobilità in entrata di persone con un patrimonio elevato, davanti persino alla Svizzera. Molti di questi nuovi residenti provengono da Londra, spinti non solo dalla Brexit ma anche dalla recente vittoria dei Laburisti alle elezioni britanniche, che ha alimentato preoccupazioni su un possibile inasprimento della pressione fiscale.»

La primavera potrebbe portare un’ulteriore ondata di miliardari nel Paese, visto che l’anno fiscale nel Regno Unito inizia a marzo, dando agli investitori un motivo per riconsiderare le proprie strategie fiscali e patrimoniali.

# Chi sono i nuovi Paperoni d’Italia?

Credits: Pixabay – Gimono

L’identikit degli ultra-ricchi che scelgono l’Italia è variegato. Da un lato ci sono individui che si trasferiscono per godere della loro ricchezza ereditata, approfittando del regime fiscale vantaggioso e dello stile di vita italiano. Dall’altro, molti sono imprenditori e professionisti del settore finanziario, in particolare del private equity, che decidono di stabilire qui le proprie società, attirando ulteriori investimenti e rafforzando l’ecosistema economico locale.

L’attrattività dell’Italia, e in particolare di Milano, non è solo fiscale. La città lombarda è percepita come un hub finanziario emergente, con un’economia dinamica, con infrastrutture moderne e un crescente network internazionale. La stabilità politica dell’attuale governo, secondo Cerrato, è un altro fattore determinante nella scelta di molti di questi individui, che vedono nell’Italia un porto sicuro per il proprio patrimonio.

# Quali prospettive per il futuro?

Credits. Pixabay – Peggy_Marco

L’afflusso di grandi capitali nel Paese può rappresentare un’opportunità significativa per il tessuto economico, ma non mancano i rischi. La polarizzazione economica e la possibilità che a trarne beneficio sia solo una piccola élite, senza generare vantaggi diffusi per la popolazione sono fenomeni e possibilità concrete. Non solo: come dimostra l’andamento dei prezzi delle case, l’afflusso di super-ricchi “dopati da vantaggi fiscali” fa impennare il costo delle abitazioni rischiando che la città diventi sempre più a misura di persone che, peraltro, potrebbero trascorrere poco tempo a Milano. 

È paradossale notare come, mentre molti italiani di talento fuggono all’estero per sfuggire a un sistema fiscale e burocratico tra i più oppressivi al mondo, i super-ricchi stranieri scelgano proprio l’Italia come rifugio per il loro patrimonio. 

Perché questo afflusso generi un circuito virtuoso servirà che Milano elevi i suoi servizi, in particolare quelli collegati alla qualità della vita e alle iniziative culturali. Non solo: perché la ricchezza si diffonda, servirà che questi super-ricchi non solo trascorrano buona parte del loro tempo a Milano, ma che diventino parte attiva della comunità, anche contribuendo a finanziare iniziative meritevoli. Anche perché non è vera ricchezza se ci si trova attorno un ambiente di miseria e di difficoltà diffusa. 

Fonte: Dire.it

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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