A dare il via al rebranding dei quartieri è stato NoLo, North of Loreto, a seguito di un’iniziativa di marketing territoriale che poi è sfociata in un vero cambio culturale e sociale della zona. Sono seguiti poi Nom, Noth of Milano, NoCe, North of Cenisio, e NaPa, Naviglio Pavese. Il più nuovo nasce da una rigenerazione di un intero quadrante della città: il suo nome ufficioso è SoPra o SouPra. Si candida per diventare il più glam-chic di tutti.
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SoPra, sarà il nuovo quartiere glam-chic di Milano?
# La grande protagonista della rigenerazione di questa ex-zona industriale: Fondazione Prada
Un nuovo acronimo scende dal cielo su un quartiere di Milano. Per ora ufficioso: si tratta di SoPra, o SouPra, e indica i due elementi distintivi del quartiere. Che si trova a Sud e che è il risultato dell’azione di Fondazione Prada.
L’abbreviazione del “neonato” quartiere sta per South of Prada, perchè tutto è iniziato a cambiare quando la maison milanese ha acquisito il complesso delle ex distillerie ricomprese tra largo Isarco, via Lorenzini e via Adamello, per trasformarle nel suo quartiere generale con museo, cinema, bar e ristorante con due torre iconiche, una dorata e un’altra con terrazza panoramica.
# Lo sviluppo di tutto quello che c’è a sud: da Fastweb a Moncler
L’area si può delimitare tra: via Quaranta a sud, via Ripamonti a ovest, via Lorenzini/via Brembo a nord e via Calabiana ad est, dove è presente il primo Talent Gardem, modello di coworking nato a Milano e diffuso in diversi paesi d’Europa. Il tutto all’interno del più grande quartiere del Vigentino.
La rivoluzione a sud dell’ex Scalo Romana, dove si sta rifinendo il Villaggio Olimpico ed è in costruzione il primo grattacielo della città a queste latitudini insieme a un altro quartiere, è proseguita con lo sviluppo del progetto Symbios Business District al posto delle fabbriche dimesse, caratterizzato da nuovi edifici, zone pubbliche con pavimentazione in pietra, giardini, alberi e specchi d’acqua, con persino un canneto ad ospitare una coppia di germani reali che nel frattempo ha messo su famiglia.
Troviamo qui la nuova sede Fastweb e Cir separate da Fondazione Prada tramite piazza Olivetti, poi quelle di LVMH Beauty, Boehringer Ingelheim, in costruzione la futura sede Snam e, per rimanere nel settore della moda, quella di Moncler.
# I locali storici e di tendenza: dall’Osteria Tajoli al Bar Luce
Agli uffici si sono aggiunte e stanno sorgendo nuove torre residenziali e soprattutto nuovi locali alla moda accanto a quelli più storici. Tra i primi a debuttare il Bar Luce, nella cui progettazione è stato coinvolto il regista americano Wes Anderson, e il ristorante Torre con terrazza con vista sull’ex Scalo Romana e all’orizzonte lo skyline milanese, progettato da Rem Koolhaas nel 2018 e che ospita opere d’arte ed elementi di design. Entrambi nel perimetro di Fondazione Prada.
C’è poi la mitica Osteria Tajoli aperta dal 1975, con tipica cucina milanese, che ha da poco raddoppiato con un piccolo locale per aperitivi dal nome il Tajolino, e l’Hosteria Contemporanea 02, tutte su via Brembo. Troviamo inoltre per gli amanti della grigliata e della carne Taverna Calabiana, sull’omonima via, che propone piatti lombardi, piemontesi e liguri dal 1990, e il lounge bar Gecko23 con giardino interno per la primavera-estate.
# La new entry: un angolo di New York con cucina romagnola e galleria d’arte moderna
Tra le new entry spicca il «listening restaurant bar Lubna», un angolo «da New York» ma in pieno stile italiano come racconta Vanity Fair. All’interno di uno spazio di circa 3000 mq dove un tempo sorgeva un grande deposito, insieme all’area eventi Magma e alla galleria d’arte moderna Scaramouche, sulla piazza trapezoidale si affaccia questo locale dalla forma architettonica semicircolare. Nel menu cucina italiana e «romagnola nella convivialità e ancestrale nelle cotture» come lo chef Enrico Croatti, che in città ha aperto nel 2019 un altro ristorante, il Moebius, in zona Stazione Centrale.
Continua la lettura con: NaPa, il primo «distretto a tema» di Milano
FABIO MARCOMIN
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