Addio ciabatta e racchetta: nell’estate 3.0 la caccia alle zanzare è via app. Si chiama ZanzaMapp la mappa che geolocalizza la posizione e la concentrazione delle zanzare e, grazie al monitoraggio di chi viene punto o vede degli insetti minacciosi pronti a mordere, invia i dati agli enti incaricati dalla disinfestazione. Ma sa anche rispondere ai quesiti dei cittadini pizzicati.
A pensarci è stata una startup dell’Università La Sapienza di Roma con la collaborazione fra il dipartimento di Fisica e di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, e con la startup GH.
L’impatto? Rivoluzionario: sono bastati tre giorni dall’avvio per registrare “seimila download (per Android) e quattromila via browser”, riporta Repubblica.it.
ZanzaMapp: Uno sfizio, un’estremizzazione o un’esigenza?
Innanzitutto c’è la questione sanitaria. Spiega Cesare Bianchi, ricercatore e co-fondatore della startup universitaria GH srl: “Collaborando con gli studiosi della Sapienza ho scoperto che la diffusione delle zanzare costituisce è un problema igienico sanitario legato all’esistenza di molti virus, diversi dal Zika, che in Italia sono responsabili di epidemie”. Incalza La Sapienza tramite Adnkronos: “Dopo l’allerta lanciata a marzo dal direttore del Dipartimento Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Zsuzsanna Jakab, è oggi ancora più importante creare uno strumento di facile usabilità che permetta di tenere sotto controllo la situazione e coordinare gli sforzi nella lotta alle zanzare”. Quindi, uno strumento per fermare le zanzare ci voleva. E non parliamo di spray e zampironi.
Poi, ci sono i costi di disinfestazione: “[…] vengono eseguite senza una pianificazione con un dispendio eccessivo di forze e senza risultati significativi”, commenta Bianchi, che prosegue, “I dati raccolti sono pubblici e possono essere scaricati(debitamente anonimizzati) da chi ne fa richiesta in vari formati aperti così da poter essere utilizzati da tutti i pubblici di riferimento” (fonte: AdnKronos).
L’impegno civico. In ZanzaMapp il contributo dei cittadini sarà fondamentale: ogni segnalazione fornirà il punto preciso in cui intervenire “con le sostanze giuste (non inquinanti), ottenendo risultati più efficaci. “Senza contare che la raccolta di dati permetterebbe alle amministrazioni locali,” ricorda Bianchi, “di attingere a dati scientifici per monitorare la situazione”. Insomma, le osservazioni dei privati potranno incrociarsi e collaborare con quelle scientifiche.
Come funziona ZanzaMapp è una app multipiattaforma Android, iOS, Windows Phone e su computer accedendo al sito web.zanzamapp.it.
Subito all’accesso viene chiesto il numero di zanzare nella posizione o se si desidera segnalare una disinfestazione (screeshot):
E’ possibile segnalare numero di zanzare rilevate, luogo e orario della rilevazione, ed persino inviare una fotografia per l’identificazione certa della specie. Sono a disposizione schede informative, compilate dagli entomologi dell’ateneo romano, per riconoscere le specie di zanzare e sui modi per come combatterle.
Quale rivoluzione? ZanzaMapp mira ad essere un’iniziativa aperta e con dati liberamente fruibili, spiega il sito: grazie a questa start ‘app’, la prima in Italia, nel nostro Paese si potrebbe creare la prima banca dati sulla sulla diffusione e la localizzazione delle zanzare e gli utenti potrebbero “chiedere direttamente ad esperti del ‘settore’ informazioni a riguardo piuttosto che fare delle ricerche su Google, spesso portatrici di inesatta o incompleta risposta, è un valore aggiunto non indifferente. Qui risponde proprio l’Esperto, non l’opinionista”, concludono dal progetto.
Per contatti diretti: zanzamapp.it/ | Facebook ZanzaMapp