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A Milano l’anno inizia a Settembre: 10 buoni propositi per ricominciare alla grande

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Credits: instagram Yoga Festival

A Milano l’Anno Nuovo non inizia il primo Gennaio bensì a Settembre, dopo la pausa estiva. Questo momento è accompagnato da un reset dei mesi precedenti per lasciare spazio ad una nuova fase di vita.
Quasi una necessità, per fare cose nuove, rimediare alle cattive abitudini dell’anno passato o iniziare nuove esperienze suggerite magari da un viaggio estivo appena conclusosi.

Come tutti i propositi, la maggior parte di essi non verranno rispettati, ma il solo fatto di panificarli ed immaginarli ci pone psicologicamente in una condizione di piacere ed entusiasmo.

Ma quali sono i più comuni buoni propositi della nuova stagione?
Lo abbiamo chiesto ai milanesi che ci hanno risposto così.

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I 10 buoni propositi per l’Anno Nuovo (che a Milano inizia a Settembre)

#1 Un piano di attività fisica

credits: lapalestra.it

Comunemente, si pensa che i picchi di iscrizione in palestra si verifichino intorno alla primavera, quando la bella stagione è alle porte e l’incubo della prova costume imperversa negli animi dei più sensibili.
Tuttavia, anche il mese di settembre registra un elevato numero di iscrizioni dovuto al confronto del physique du role ansiosamente sostenuto nei luoghi di vacanza, dove i più “fortunati” non si sono risparmiati in ostentazioni di ogni tipo, tali da far imbarazzare anche i più menefreghisti in fatto di muscoli, glutei sodi e pancia piatta.

Palestra o no, ci sono anche altri modi, come quello di programmare una serie di attività sportive all’aria aperta. 

#2 Un obiettivo di crescita personale

yoga meditazione milano
yoga meditazione milano

Negli ultimi anni l’attenzione verso le discipline spirituali e olistiche è cresciuta notevolmente. Il desiderio di proiettare la propria realizzazione verso l’interno ha spinto molti ad incuriosirsi ed avvicinarsi ad un universo fatto di meditazione, di yoga, di materie che promuovono il potenziamento della personalità e la crescita personale.
L’obiettivo è quello di vincere lo stress, trovare la calma interiore, imparare a gestire le proprie emozioni e raggiungere i propri obiettivi di vita attraverso accurati e specifici programmi ed attività.

#3 Organizzare viaggi per la prossima stagione

Pescoluse – Credits: @siviaggiare_puglia (INSTG)Mark Twain diceva: ”Il viaggio è fatale al pregiudizio, al bigottismo e alla ristrettezza mentale, e molti di noi ne hanno estremamente bisogno proprio per questo motivo. Le vedute ampie, sane e buone non possono essere acquisite vegetando in un piccolo angolo della Terra”. Per fortuna si viaggia sempre di più e, per tanti, rientrare a casa dopo un viaggio presuppone un periodo di inquietudine nel quale mantenere il piacere del viaggio appena trascorso diventa molto difficile. Guardare una foto, usare un oggetto o indossare un vestito comprato in vacanza sono alcuni dei trucchi con cui cerchiamo di prolungare quelle sensazioni. Che però raramente hanno la stessa intensità, perché nulla si avvicina al viaggio stesso.
Per questa ragione diventa molto frequente programmare nuovi viaggi, perché il piacere scatta nel momento esatto in cui si comincia a pensare di voler partire.

#4 Iscriversi ad un nuovo corso

Credits: instagram Yoga Festival

La curiosità è insita nella condizione di essere umani. Voler imparare nuove cose, scoprire ciò che ancora non conosciamo e godere dei piaceri di una nuova attività sono tutte ragioni che ci spingono a frequentare nuovi corsi: siano essi di fotografia, di cucina o di arti marziali, sembra che settembre sia il mese giusto per iniziare, come a scuola. Tra tutti, spiccano per numero di iscrizioni i corsi di lingue, probabilmente incentivati da un viaggio all’estero appena trascorso, che ci ha fatto innamorare del luogo, o di una persona e quindi della lingua stessa.

Possono essere di persona o sul web.

#5 Cambiare lavoro/mettersi in proprio

credit: businesstoday.in

Fino a qualche anno fa si trovava un lavoro stabile e lo si manteneva per tutta la vita. Che fosse piacevole, soddisfacente o ben remunerato faceva poca differenza. Oggi le cose sono cambiate e, se da un lato si accusa la poca stabilità legislativa ed economica del mondo lavorativo, dall’altro lato la crisi è diventata un’opportunità per reinventarsi e lanciarsi in nuove avventure, tirando fuori quell’audacia e quella creatività che costituiscono la base stessa del successo.

#6 Risparmiare

Per tutte le ragioni sopra descritte, risparmiare è diventato il mantra di tutti. Che sia per realizzare un progetto personale e lavorativo, per far fronte a situazioni di disagio o semplicemente per affrontare spese improvvise, la necessità di mettere da parte del denaro spinge molti ad inserirlo nei buoni propositi della stagione a venire.

#7 Guadagnare di più

Ph. A_Different_Perspective

Se è vero che da un lato oggi si è costretti ad un adattamento forzoso per la scarsità dei posti dei lavoro, dall’altro lato si sta sviluppando una nuova e sensibile tendenza a non volersi accontentare, scatenando una dinamicità professionale ed un turn over lavorativo che mirano a migliorare la propria condizione di vita e quindi della società stessa.

#8 Trovare l’amore

sazzlelong IG – Semaforo dell’amore

“La vita non vale di essere vissuta senza amore” diceva Serge Gainsbourg. E come dargli torto. Alzi la mano chi non vuole trovare l’amore. Ragion per cui, impossibile non inserirlo nei buoni propositi dell’anno nuovo. Sarà che la percentuale delle relazioni che finiscono aumenta con l’arrivo dell’estate, o per le vacanze che mettono a dura prova anche le coppie più stabili, Settembre è il mese giusto per guardare avanti e desiderare qualcuno di nuovo!

#9 Fare nuove conoscenze

Se è vero che la vita non vale di essere vissuta senza amore, è altrettanto vero che fare nuove conoscenze ed allargare la propria cerchia di amici ha solo effetti benefici: aumenta il confronto, lo scambio, la condivisione e lo stimolo verso nuovi interessi e orizzonti. Ognuno di noi, ogni anno dovrebbe incontrare e frequentare persone nuove. Inserirlo tra i buoni propositi e quanto di meglio si possa fare!

#10 Obiettivo salute

https://www.ilgiornaledelcibo.it/piramide-alimentare/

Oggi siamo tutti più informati, e questo è un bene. Come conseguenza, siamo anche più attenti e sensibili verso tematiche a noi care. Una di queste è l’alimentazione, ma anche lo sport è la vita sana. Se abbiamo passato l’estate tra i bagordi abbiamo probabilmente così tanti sensi di colpa da arrivare ad inserire l’impegno per una vita più sana tra gli obiettivi del nuovo anno. Tra tutti i buoni propositi salute, tra i milanesi spicca: smettere di fumare!

Non mi resta che augurarvi che possiate realizzare e mantenere se non tutti, almeno la maggior parte di essi : )

Felice Anno Nuovo!

Continua la lettura con: Novità in arrivo per M4, M5, M6

RAFFAELLA APPICE

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Addormentarsi in Centrale, svegliarsi sul mare del Salento? Le ultime date del Frecciarossa notturno superstar dell’estate

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La superstar dell’estate 2024. Il treno notturno da Milano al Salento. Queste le ultime date con orari e fermate. 

Leggi anche: il treno notturno per Reggio Calabria. 

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Addormentarsi in Centrale, svegliarsi sul mare del Salento? Le ultime date del Frecciarossa notturno superstar dell’estate

# Da Milano con l’Alta Velocità lungo l’Adriatico

La prima corsa è stata inaugurata il 21 giugno. Dopo il collegamento notturno con il Frecciarossa per Reggio Calabria anche la costa adriatica è ora servita da un treno dell’Alta Velocità: destinazione Lecce. Ma fino a quando è attivo il servizio? E quali sono gli orari?

Leggi anche: ESTATE 2023: il FRECCIAROSSA NOTTURNO Milano-Reggio Calabria

# Il servizio è attivo in alcuni week end fino a inizio settembre 

intercity_train e marco.fr8819 IG – Frecciarossa Sanremo

Il servizio ha previsto corse in alcuni weekend fino ad inizio settembre e nello specifico il Frecciarossa parte da Milano Centrale in queste ultime date:

  • 06, 07 Settembre.

Il venerdì e il sabato notte il Frecciarossa fa il percorso da Milano Centrale a Lecce Centrale, il percorso inverso il sabato e la domenica. Nel dettaglio da Lecce le prossime e ultime partenze sono: 

  • 07, 08 Settembre.

# Dodici fermate intermedie lungo il percorso, tra cui Brindisi, Monopoli e Ostuni: gli orari

Credits outrinette82 IG – Ostuni

Lungo il percorso, in un viaggio che dura poco più di 9 ore, sono dodici le fermate intermedie sia all’andata che al ritorno: Milano Rogoredo, Parma, Reggio Emilia,
Modena, Bologna Centrale, Foggia, Barletta, Bari Centrale, Monopoli, Fasano, Ostuni e Brindisi. Questi gli orari previsti:

MILANO – LECCE

Partenza Milano Centrale 22:45
Milano Rogoredo 22:53 – 22:55
Parma 23:39 – 23:41
Reggio Emilia 23:54 – 23:56
Modena 00:09 – 00:11
Bologna Centrale 00:32 – 00:35
Foggia 05:17 – 05:20
Barletta 05:47 – 05:49
Bari Centrale 06:24 – 06:28
Monopoli 06:48 – 06:50
Fasano 06:57 – 06:59
Ostuni 07:09 – 07:11
Brindisi 07:32 – 07:34
Arrivo Lecce 07:57

LECCE – MILANO

Partenza Lecce 21:05
Brindisi 21:25 – 21:27
Ostuni 21:48 – 21:50
Fasano 22:00 – 22:02
Monopoli 22:09 – 22:11
Bari Centrale 22:39 – 22:45
Barletta 23:19 – 23:21
Foggia 23:52 – 23:55
Bologna Centrale 05:31 – 05:34
Modena 05:58 – 06:00
Reggio Emilia 06:15 – 06:17
Parma 06:33 – 06:35
Milano Rogoredo 07:21 – 07:23
Arrivo Milano Centrale 07:35

Continua la lettura con: Milano – Berlino col Frecciarossa? Da quando sarà possibile e quanto ci metteremo

FABIO MARCOMIN

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Alla scoperta della località più milanese del Lago Maggiore

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Gemma del Lago Maggiore, con alcune delle isole lacustri più belle d’Italia, Stresa è una meta ideale per una gita per i milanesi amanti dell’acqua, della montagna e della cultura.

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Alla scoperta della località più milanese del Lago Maggiore

# Con Milano condivide il Santo Patrono

A meno di 100 chilometri da Milano, Stresa fa parte della sfera culturale della nostra città, tanto da condividere il patrono ed il relativo giorno. Si trova sul Lago Maggiore che, da sempre, è una delle destinazioni turistiche preferite dei milanesi.

# La provincia azzurra

La cittadina fa parte della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, che esiste dal 1992 e, per via dell’importante cornice lacustre che ne caratterizza il territorio, viene detta la provincia azzurra. La dislocazione della cittadina, che ha una popolazione circa 5.000 abitanti, è risultata strategica fin da quando, in epoca romana, congiungeva l’allora Mediolanum con quello che oggi è il Passo del Sempione.

# Famosa per le Isole Borromee: Isola Bella e Isola Madre

Già dal XVII° Secolo, i Borromeo, feudatari di quei luoghi, migliorarono le strutture dell’Isola Bella e dell’Isola Madre, che da allora furono dette Borromee e che ospitano il palazzo della famiglia a tutt’oggi, assieme a degli incantevoli giardini botanici.

Credits: getyourguide.it – Stresa

# Fino all’inizio del novecento era meta di vacanza della nobiltà europea 

Lungo tutto il XIX° e durante la prima parte del XX° Secolo, molte famiglie nobili di tutta Europa scelsero Stresa per le loro vacanze, dando la stura ad un turismo di alto livello e, successivamente, con l’apertura della strada napoleonica, nel 1806, ad attività turistiche maggiormente diffuse tra la popolazione.

# Ha ospitato le prime edizioni di Miss Italia e l’antenato del Festival di Sanremo

Fra i suoi primati Stresa annovera quello di aver ospitato alcune tra le prime edizioni di Miss Italia, nonché uno dei più antichi antenati del festival di Sanremo, ossia le “Settimane Musicali di Stresa”. Nel 1935, la cittadina è stata sede di uno sfortunato tentativo diplomatico e, nel 2004, ha ospitato una riunione del Gruppo Bilderberg.

# Montagna + Lago + Cultura in pochi chilometri

Oltre a vantare una tradizione turistica antica ed importante è stato uno dei primi luoghi turistici nel senso moderno del termine, Stresa può offrire qualcosa di interessante ad ogni tipologia di turista, potendo contare sulla stazione sciistica del Mottarone per gli amanti degli sport invernali, sulla sua dimensione lacustre per gli sport d’acqua, oltre ad una serie importante di dimore storiche, palazzi antichi, giardini e strutture ricettive di pregio.

 

Continua la lettura con: Quando Milano era una delle città più grandi del mondo

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Le migliori birrerie di Milano per dissetarsi d’estate

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Cosa c’è di meglio che una bella birra fredda per recuperare liquidi e sali minerali? Senza doversi trovare nelle condizioni del capitano Anson nel famoso “birra ghiacciata ad Alessandria” si è comunque spesso nelle condizioni di bramare una bionda ghiacciata per rigenerarsi dalla calura estiva.

Vi consiglio alcuni templi dedicati alla birra, dove non è semplicemente una bibita ma un fattore culturale fatto di ricerca, studi, dedizione e tantissima passione. 

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Le migliori birrerie di Milano per dissetarsi d’estate

# Birrificio Lambrate (via Adelchi 5/ via Camillo Golgi 60)

La capostipite dei birrifici artigianali milanesi. Dal 1996, anno in cui si crearono i primi birrifici artigianali in Italia, qui si spillano birre artigianali, co ricette proprie, che vanno a coprire la quasi totalità della produzione intesa come declinazione dei gusti e delle specialità. Nel laboratorio vengono prodotte le birre che hanno nomi che rievocano la Milano di una volta.

E’ consigliabile bere direttamente dalle spille dei locali anche se è possibile acquistare in bottiglia e gustarsele a casa. Alcuni micro-birrifici, vedi il Brioschi in via Brioschi e la Birrofila in Via Sant’Ampellio sono nati da spin off del Birrificio Lambrate, dando continuità alla tradizione dei mastri birrai che hanno fondato il Lambrate.

 

# Bere Buona Birra (via Adige 13)

Locale spartano con una grande quantità di birra in bottiglia e alla spina, quest’ultima con continua rotazione per offrire prodotti sempre nuovi e sorprendenti. Il personale, molto preparato, sa sempre indicare qual è la birra adatta ai propri desideri. Per scelta, non è stata creata una cucina interna ma è possibile ordinare nei locali in zona e farsi recapitare il companatico da abbinare al boccale scelto.

 

# Lambiczoon (via Friuli 46)

“La birra è la prova vivente che Dio ci ama e ci vuole felici” – Benjamin Franklin, è uno dei motti del locale. Specializzato in birre belghe, per veri estimatori, il Lambiczoon ha anche una ottima cucina che serve piatti adatti ad ogni abbinamento. Il giardino esterno completa un locale di livello ma abbordabile a tutti.

 

# La Belle Alliance (via Evangelista Torricelli 1) 

Una rotazione continua consente di non bere mai la stessa birra, (fino a 400 all’anno) oltre al fatto che ci sono 30 spine che lavorano a getto continuo per soddisfare i clienti, sempre numerosi. Tratti caratteristici: ampi schermi trasmettono eventi sportivi, un arredo essenziale in legno, tipico delle birrerie d’oltralpe, cucina con pochi piatti ma ben eseguiti tra i quali si erge lo stinco di maiale marinato alla birra. Da provare assolutamente.

 

# Impronta Birraia (via Tucidide 56) 

Situato all’Ortica vicino al centro sportivo Scarioni ci si imbatte in un locale open space molto bello e areato. Qui le birre si abbinano a una cucina di qualità e un ampio parcheggio proprio davanti al locale consente di poterci venire senza dover penare troppo alla ricerca di un buco dove lasciare la propria auto, sempre sperando che il guidatore non si lasci prendere la mano con i boccali…
 
 

# Bibendum (via Adelaide Ristori)

Per chi non vuole scontentare nessuno. Classificato anche come enoteca, vino e birra sono equiparati nella selezione così da poter coniugare una cena per chi desidera condividere cibo e emozioni con persone che non amano particolarmente un buon boccale. Anche la cucina spazia tra molti sapori offrendo pietanze anche particolari, quali la pizza al pesto.

 

# Hop (viale Regina Margherita)

Con la rotonda della Besana come vista, una colonna sonora sempre selezionata e il personale sempre sorridente è molto più facile bere una buona birra, sempre artigianale compresa sempre almeno una del birrificio di Lambrate. Locale easy per potersi rilassare, specie all’ora dell’aperitivo.

 

# La Ribalta (via Cevedale 3 / via Bonaventura Zumbini)

Impegnati nella continua ricerca di prodotti sempre nuovi la Ribalta offre una vasta gamma di birre di propria produzione. Prima del Covid, erano frequenti serate musicali e culturali. Entrambi i locali sono molto belli e ben curati. Nel locale della Bovisa si può vedere l’impianto di 10 ettolitri e la canta di fermentazione.

 

# Al Coccio (Alzaia Naviglio Pavese 2) 

Birra (e vino) serviti in boccali di terracotta per un locale che, per la posizione, si sposa perfettamente per una serata semplice e rilassante. La cucina si addice al locale non pretenzioso, ma sfizioso.

 

# La Buttiga (via Paolo Sarpi 64 / Via Melchiorre Gioia 194)  

Tante le birre di produzione propria pronte a dissetare anche i palati più fini. Originali sia nell’offerta che nella gestione dei locali, alla Buttiga ci si sente coccolati ma anche continuamente invogliati a osare. Nel gusto, nel mangiare, nel socializzare e nell’ascoltare buona musica. E chi vuole gustarsi i loro prodotti a casa può scegliere tra bottiglie da 33, 75 o fusto da 20 litri.

 

Un ringraziamento speciale per la selezione a: mentelocale.it

Continua a leggere con: Il birramisù e la cappelletta miracolosa di Via CONTE ROSSO, la strada iconica di Lambrate

ROBERTO BINAGHI

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El Dent Cariaa: la chiesa che Milano sacrificò alle automobili

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San Giovanni in Conca

Forse non sapevate che in piazza Missori, sotto i miseri resti dell’antica basilica di San Giovanni in Conca che milanesi chiamano “el dent cariaa”, per la forma frastagliata, è nascosta una bellissima cripta di epoca romana, l’unica ancora esistente a Milano. Quasi certamente non sapevi che questa chiesa ha avuto una storia travagliata e una fine ancor più infelice.

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El Dent Cariaa: la chiesa che Milano sacrificò alle automobili

San Giovanni in ConcaIllustre testimonianza di storia e arte milanese sorta tra V e VI secolo in un avvallamento del terreno da cui deriverebbe l’appellativo “in conca”, nell’area di un quartiere residenziale romano di cui ci sono rimasti solo i resti di un pavimento a mosaico, conservati al Museo Archeologico, la basilica subì nel tempo continue evoluzioni.

Distrutta nel 1162 dal Barbarossa, tra l’XI e il XIII secolo fu ricostruita in forme romaniche con l’aggiunta di un tozzo campanile e di questa cripta, la sua sola testimonianza superstite, che dopo un attento restauro conservativo è diventata spazio espositivo e punto di partenza per visite guidate alle aree archeologiche di Milano.

San Giovanni in Conca

La basilica fu nuovamente ricostruita nel XIII secolo e poi donata all’ordine dei carmelitani, che aumentarono l’altezza del campanile. Ma il suo destino fu poi segnato dall’avvento della modernità. Ridimensionata alla fine dell’800 per far spazio a via Mazzini, fu  definitivamente demolita dopo la Seconda Guerra Mondiale per l’apertura di via Albricci, sacrificata  alle esigenze del traffico cittadino. Nel 1948 la facciata viene smontata e trasferita sulla fronte del tempio valdese in via Francesco Sforza, dove è ancora visibile.

San Giovanni in Conca

Oggi l’applicazione delle scienze esatte all’archeologia unita all’utilizzo di nuove tecnologie rende possibile l’incremento della conoscenza e della fruibilità di questa parte rilevante del nostro patrimonio storico. Nell’ambito di un progetto di ricerca coordinato dall’Università Bicocca – che riguarda alcuni fra i principali siti archeologici di Milano dell’epoca romana – lo stato corrente del monumento è stato rilevato con estrema accuratezza grazie alla scansione laser tridimensionale, e mediante l’applicazione di tecnologie di realtà virtuale è possibile seguirne l’evoluzione storica mettendo a confronto i modelli di epoche diverse.

Ma per quanto belle siano queste ricostruzioni, speriamo sia oramai giunto il tempo in cui le strade vengono chiuse al traffico per edificarli i monumenti, non viceversa.

Continua la lettura con: 7 fatti curiosi sui tram di Milano

ROBERTA CACCIALUPI

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Milano e le altre (città d’Italia): i numeri della grande sfida

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bandiera milano sul castello sforzesco
bandiera milano sul castello sforzesco

Milano e le altre città italiane. Come si posiziona?

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Milano e le altre (città d’Italia): i numeri della grande sfida

Widget Italia

# Popolazione

1. Roma 2,8 milioni
2. MILANO 1,3 milioni
3. Napoli 960mila
4. Torino 875mila
5. Palermo 660mila

# Dimensione

1. Roma 1.287,36 km²
2. Ravenna 653,82 km²
3. Sassari 547,04 km²
4. Foggia 509,26 km²
5. L’Aquila 473,91 km²
MILANO è al 46esimo posto con 181,67 km², subito dopo Crotone e davanti ad Aprilia.

# Densità

1. Napoli 8.059 abitanti/km²
2. MILANO 7.589 abitanti/km²
3. Sesto San Giovanni 6.957 abitanti/km²
4. Torino 6.736 abitanti/km²
5. Casoria 6.330 abitanti/km²
6. Cinisello Balsamo 5.940 abitanti/km²
9. Monza 3.729 abitanti/km²

# Altezza

1. Potenza 819 m s.l.m.
2. L’Aquila 714 m.
3. Caltanissetta 568 m.
4. Ragusa 502 m.
5. Perugia 493 m.
MILANO è al 33esimo posto con 122 m., tra Asti e Vigevano. Ultima è Fiumicino a 1 metro sul livello del mare.

# Città Metropolitana: seconda per numero di comuni, penultima per superficie

Per numero comuni tra le città metropolitane Milano (133) è seconda, dietro a Torino (312). Terza Roma 121. Quarta Messina.
Per popolazione la città metropolitana di Milano è seconda dietro a Roma. Per superficie è penultima, davanti a Napoli. Per densità è seconda, dietro a Napoli.

affariregionali.it – Suddivisione in ring della Città metropolitana di Milano

Continua la lettura con: Quanti abitanti a Milano?

MILANO CITTA’ STATO

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Settevoci, il programma musicale realizzato a Milano padre di tutti i talent show

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Settevoci

Un programma che ha fatto la storia della televisione italiana, trasmesso dagli studi milanesi del Teatro Fiera 2, che fece conoscere Pippo Baudo al grande pubblico. Un mix tra un quiz televisivo e i moderni talent show che fece scoprire alcuni dei futuri divi della musica.

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Settevoci, il programma musicale realizzato a Milano padre di tutti i talent show

# Il debutto di un programma che ha fatto la storia della tv

wikipedia – Pippo Baudo e Daniela Ghibli

Nel contesto televisivo italiano, Milano ha sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza, qualcuno dice addirittura dominante rispetto agli altri centri di produzione, ovvero quelli di Roma, Torino e Napoli. Da Milano, il 3 gennaio 1954, partirono le trasmissioni ufficiali della televisione di Stato. E, sempre all’ombra della Madonnina, nel 1966 debuttò una trasmissione TV che ha fatto la storia del piccolo schermo: parliamo di “Settevoci”, il programma musicale da cui partì la popolarità di Pippo Baudo. Infatti a condurlo era proprio il presentatore per eccellenza, il Pippo nazionalpopolare.

“Settevoci doveva durare solo 20′ – disse Baudo a Mixer, intervistato da Giovanni Minoli alla fine degli anni ottanta – avevamo completato una puntata, la facciamo vedere ad un dirigente Rai, che ce la boccia. Poi, una domenica, nell’azienda televisiva non giunse la pellicola del telefilm Rin Tin Tin, che veniva trasmesso al pomeriggio. Così la Rai decise di mandare in onda la puntata di Settevoci già registrata e poi bocciata, utilizzandola come tappabuco”.

Quella trasmissione, in quel prologo, fece 84 di gradimento (rapporto trasformato in percentuale tra la media dei minuti visti dagli spettatori e la durata del programma) e fu la conferma che la domenica pomeriggio il pubblico televisivo richiedeva idee nuove e leggere. Proprio come Settevoci.

A dire il vero, leggendo i giornali di allora, nelle pagine dei programmi televisivi, Settevoci veniva presentato già diversi giorni prima della messa in onda, una notizia che di fatto smentirebbe la versione di Baudo. Ma tant’è…

# Un mix tra un quiz televisivo e i moderni talent show

TV Dei Ragazzi Fb – Settevoci

La trasmissione veniva svolta al Teatro Fiera 2 di Milano, era un gioco televisivo di carattere musicale, creato per un pubblico giovane. Addirittura c’è chi affermò che questa idea televisiva fu il prodromo dei talent canori che siamo abituati a vedere oggi.  
Durò dal 1966 al 1970 ed era una via di mezzo tra il quiz televisivo e, appunto, i moderni talent-show. Partecipavano, come concorrenti, sette cantanti per ogni puntata, suddivisi tra “giovani”, “affermati” e “esordienti”. Ai cantanti più famosi venivano abbinati quelli più giovani. Si doveva  rispondere a domande legate all’ambito musicale. I concorrenti si esibivano e presentavano singoli e dischi. Attraverso l’”applausometro”, il pubblico designava il campione della settimana.

“Visto il successo della prima puntata ci diedero l’ok per farne altre sei, poi altre sei e così via fino ad arrivare al 1970, raccontò Pippo Baudo. Settevoci inizialmente veniva trasmesso alle 12.30, per “lanciare” il TG delle 13.30, poi venne spostato nel tardo pomeriggio, con repliche attorno alle 22.00.

# Fece scoprire alcuni dei futuri miti della musica come Giuni Russo, Battiato e Al Bano e i milanesi Dominga e Lionello

Settevoci

Milano fu quindi la testimone di una delle trasmissioni più innovative e giovani di allora, che scoprì personalità della canzone, diventati veri e propri miti: come Giuni Russo, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Orietta Berti, Marisa Sannia e Al Bano. Solo per fare alcuni nomi.

Non solo: questa trasmissione diede una nuova impronta alla televisione, abituata a considerare la domenica come un momento “morto” del piccolo schermo, in cui non valeva la pena investire. Invece, l’immediato grade successo di Settevoci, fece intuire ai dirigenti Rai che la domenica era una giornata televisivamente appetibile per attirare i giovani davanti al piccolo schermo. Milano in Settevoci non fu solo la protagonistica logistica, ma vantava una buona rappresentanza tra i cantanti: balzarono alla ribalta diversi interpreti meneghini, tra cui, Domenica Torno, in arte Dominga e Franco Lionello.

FABIO BUFFA 

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Le opere incompiute che Milano aspetta da anni

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Credits: urbanfile.org - Progetto Leopoldo Freyrie

Una città in continua trasformazione e rigenerazione, dai piccoli edifici fino ad arrivare agli ex scali ferroviari. Non tutto però fila liscio: sono diverse le situazioni irrisolte da tempo.

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Le opere incompiute che Milano aspetta da anni

# Il “laboratorio di quartiere” a Ponte Lambro progettato da Renzo Piano: in attesa di diventare uno studentato

Credits Urbanfile – Laboratorio di Quartiere Ponte Lambro

Partiamo dalla periferia est, Ponte Lambro. In via Ucelli di Nemi il “laboratorio di quartiere” progettato da Renzo Piano nel 2000 è rimasto per diversi anni rifugio per topi e spacciatori. Nel 2005 la firma del contratto di quartiere, con i lavori partiti solo nel 2011 ma già stoppati nel 2015 per le inadempienze dell’impresa responsabile dell’appalto, e lo sgombero nel 2022. In base a un progetto di fattibilità tecnico-economica del 2021 sarebbe infatti dovuto diventare uno studentato entro la fine del 2022, ma ad oggi non si è mossa una foglia.

# Le palazzine Liberty in Viale Molise: degradate e liberate dagli abusivi

Urbanfile – Palazzine Liberty Viale Molise

Spostiamoci più a nord in zona Calvairate, lungo viale Molise, nei pressi del costruendo quartiere low cost “Aria” con annesso campus dello IED dove prima sorgeva il Macello. In stato di degrado e abbandono da anni, con graffiti e tag ovuque, troviamo un complesso di storiche palazzine Liberty liberate dagli abusivi nel 2021. Redo Sgr, che sta portando avanti il progetto di rigenerazione accanto, sta provando a presentare un progetto di riqualificazione ma il nodo sono i costi, dato che Palazzo Marino vorrebbe mantenere almeno in parte la vocazione pubblica.

Leggi anche: ARIA nuova per l’EX MACELLO: il quartiere “low cost” e il distretto museale scientifico

# Il nuovo polo sportivo culturale Urban Park a Porto di Mare: al posto della discoteca demolita “Karma – Borgo del Tempo Perso”

Rendering Urban Park

Nei terreni dove si trovava l’ex discoteca “Karma – Borgo del Tempo Perso”, a Porto di Mare, oggi c’è solo una distesa di sterpaglie. Nel 2022 la società Social Music City si era aggiudicata il bando per la concessione in diritto di superficie per trent’anni dei 6.100 mq, con un progetto da 11 milioni di euro, per l’insediamento di un polo sportivo e culturale dal nome Urban Park. Questo il complesso nel dettaglio: una piscina con anfiteatro urbano e relative strutture di servizio, un’area eventi scoperta, un’area eventi coperta in tensostruttura, un’accademia, camerini, uffici, campi di Padel e relativa struttura di servizio, un’area espositiva/mercato in concessione a “Coldiretti”, un’area parcheggio e un’area verde.

L’inaugurazione era prevista nell’estate 2023, ma oltre alla demolizione del complesso ci sono stati solo dei disboscamenti. Il via libera ai lavori non è ancora arrivato soprattutto a causa di lentezze burocratiche, si attende ancora infatti l’esito della Conferenza dei Servizi relativo al progetto di bonifica dei terreni presentato a dicembre 2023 da Social Music City, propedeutico alla fase successiva di realizzazione dell’Urban Park. 

Leggi anche: CHE FINE ha FATTO il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica?

# Piazza d’Armi a Baggio: dovrebbe diventare un grande parco con solo il 25% edificabile

Progetto Leopoldo Freyrie

Altra situazione in stallo da anni è quella della Piazza d’Armi a Baggio: un’area di circa 400 mila metri quadrati, situata tra la caserma Santa Barbara e via delle Forze Armate. La società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze, Invimit (Investimenti immobiliari italiani), proprietaria dei terreni, ha deciso di mettere in vendita il 70 per cento delle quote, mantenendo il restante 30 per cento. L’obiettivo è trovare un operatore privato disposto a investire in un piano di riqualificazione che prevede la creazione di un grande parco urbano su circa il 75 per cento dell’area, oltre allo sviluppo di circa 135 mila metri quadrati di superficie lorda edificabile. Nei mesi scorsi, la società ha comunicato che diversi investitori hanno mostrato interesse per l’area, il 24 luglio 2023 era scaduto il termine di presentazione delle domande, anche se finora nessuno ha presentato un progetto concreto.

Leggi anche: La disfida di PIAZZA D’ARMI: tra difesa della NATURA e PROGETTI AVVENIRISTICI

# Dropcity in Stazione Centrale: la rinascita sospesa degli ex magazzini raccordati

Dropcity

L’ultima tappa di questo viaggio tra le opere attese è a nord, presso la Stazione Centrale. Gli ex magazzini raccordati avrebbero dovuto diventare un polo di architettura e design. Il progetto dal nome Dropcity, a firma dell’architetto Andrea Caputo, non è ancora stato realizzato da parte dell’investitore Nhood che a Milano attende di procedere con la trasformazione di Piazzale Loretto. Nel frattempo è stato comunque rivisto al ribasso, dovevano essere riqualificati 28 tunnel in contemporanea, ma è comunque lontano dal vedere la luce.

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con: 7 aree a Milano da rigenerare…alla grande

FABIO MARCOMIN

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I 3 quartieri di Milano dove costa di più affittare una stanza: gli ultimi prezzi

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Credits Andrea Cherchi - Case a Milano

L’ultimo report di Immobiliare.it mostra come la richiesta di stanze in affitto sia in costante crescita, così come i prezzi. Ecco la classifica delle città più costose e i quartieri più cari di Milano.

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I 3 quartieri di Milano dove costa di più affittare una stanza: gli ultimi prezzi

# La crescita media dei prezzi nell’ultimo anno è stata del 7%

Credits Andrea Cherchi – Case a ringhiera Ortica

Aumenta la domanda e anche il costo degli affitti. In base all’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, la ricerca di una stanza da parte degli studenti fuori sede è in costante crescita: +27% negli ultimi 12 mesi. A salire sono anche i prezzi, da agosto 2023 si è registrato un incremento del 7%. Nello studio sono state considerate 33 città, tra cui Milano, Torino, Genova, Venezia, Firenze, Roma e Napoli. 

# Milano si conferma la più cara di tutte: al primo posto tra i quartieri c’è Garibaldi-Moscova-Porta Nuova

Credits Andrea Cherchi – Skyline Porta Nuova notturno

Ancora una volta Milano segna il primato di città più cara d’Italia per le stanze singole in affitto, anche se con un calo della domanda dell’1% rispetto all’anno precedente (anche in virtù dei prezzi troppo elevati). Il costo medio mensile di una stanza è di 637 euro, con una crescita del 4% negli ultimi 12 mesi. Il quartiere Garibaldi-Moscova-Porta Nuova è quello dove si paga di più, 747 euro al mese, segue Porta Romana-Cadore-Montenero, con 722 euro al mese, e Centrale-Repubblica, con 720 euro al mese. 

# Nella top ten tanti capoluoghi di regione

immobiliare.it – Prezzi stanze singole in affitto

Scorrendo la classifica delle città più care per gli studenti troviamo diversi capoluoghi di provincia nella top ten. Al secondo posto c’è Bologna con 506 euro, al terzo Roma con 503 euro, poi Firenze, Bergamo e Padova rispettivamente con 493, 448 e 442 euro. Le ultime quattro posizioni sono occupate da Venezia, Torino, Roma e Napoli con prezzi tra i 417 e i 405 euro. Il capoluogo toscano e quello campano hanno registrato la crescita dei prezzi più marcata con un +16%. La città meno cara dello studio è Chieti con 247 euro.

# Milano ha anche il posto letto in stanza doppia più costoso, sul podio Roma e Napoli

Ph. travelphotographer

La media italiana per l’affitto di un posto letto in una stanza doppia è di 266 euro al mese, in crescita del +7% come per quelle singole. Milano è sempre al primo posto con una media di 353 euro al mese, mentre cambiano le altre posizioni in classifica. Nell’ordine troviamo infatti Roma con 283 euro al mese, Napoli con 271 euro, Bologna con 264 euro e Siena con 258 euro. A completare la top ten Brescia con 252 euro, Firenze con 245 euro, Bergamo con 244 euro e infine Padova e Torino rispettivamente con 237 e 228 euro.

Continua la lettura con: A Milano le case sfitte sono più della metà di quelle affittate: “questa è la causa principale della crisi degli affitti”

FABIO MARCOMIN

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I treni notturni di European Sleeper arrivano in Italia: in futuro anche a Milano?

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Europeansleeper - Good Night Train

La compagnia ferroviaria notturna nata da poco più di anno si prepara a sbarcare in Italia dopo l’annuncio della vendita dei biglietti sulla piattaforma Trainline. Ecco quale sarà la prima tratta e quando sarà operativo il servizio.

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I treni notturni di European Sleeper arrivano in Italia: in futuro anche a Milano?

# The Good Night Train arrivano anche in Italia

Cabine letto Good Night Train

La società ferroviaria belga-olandese European Sleeper ha da poco festeggiato un anno di attività con il servizio dei treni notturni chiamati The Good Night Train e continua ad aumentare la sua offerta. Dopo l’annuncio della partnership con Trainline per la vendita dei biglietti, arriva la notizia di una nuova tratta diretta in Italia. Le carrozze moderne e accessibili dotate di ogni comfort, con possibilità di scelta tra posti standard oppure cabine letto, raggiungeranno un’altra destinazione anche se per un periodo limitato.

# In occasione del Carnevale di Venezia la nuova tratta con fermata anche a Bolzano e Verona

European Sleeper – Bruxelles-Venezia

Dal Mare del Nord al Mar Mediterraneo. Il 5 febbraio 2025 è prevista la partenza del primo treno notturno della tratta Bruxelles-Venezia, con un percorso tra Paesi Bassi, Germania e Austria. Queste le fermate: Anversa, Rotterdam, Utrecht, Colonia, Monaco di Baviera, Innsbruck, Bolzano e Verona. Un servizio pensato per le vacanze scolastiche e l’alta stagione degli sport invernali e per offre un’opzione di viaggio sostenibile e piacevole per il famoso carnevale di Venezia. 

# Un viaggio di 21 ore, due volte alla settimana nei mesi di febbraio e marzo

European Sleeper – Bruxelles-Venezia orari

Il viaggio ha una durata prevista 12 ore, operativo due volte alla settimana nei mesi di febbraio e marzo. European Sleeper ha redatto un orario provvisorio, da finalizzare con le autorità competenti, che vede la partenza alle 17 da Bruxelles con arrivo alle 14 del giorno successivo a Venezia, in direzione opposta partenza alle 15 e arrivo il giorno successivo alle 11. Non si conoscono ancora i prezzi dei biglietti ma l’apertura delle vendite è programmata per l’1 settembre 2024.

# In futuro i treni faranno tappa anche a Milano?

europeansleeper – Mappa aggiornata

In futuro la rete si allargherà ancora. Tra le città raggiunte ci saranno Budapest, Vienna, Barcellona, Stoccolma, Varsavia, Copenaghen, Colonia, Parigi e persino Londra, anche se al momento non è prevista una data di attivazione. Arriverà anche a Milano? Non si ci sono indizi a riguardo ma, come successo per Venezia, potrebbe essere utile collegare anche Milano per un’occasione particolare, magari per le Olimpiadi Invernali 2026, per poi rendere stabile il servizio. Già oggi gli Eurocity collegano Vienna e Monaco di Baviera passando per Verona, quindi sarebbe assolutamente fattibile.

FABIO MARCOMIN

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Le strade solari saranno la nuova via per il futuro di Milano?

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Le solar roadways stanno diventando una realtà innovativa in alcune grandi città del mondo. Il concetto di base è usare i chilometri di strade asfaltate per produrre elettricità a servizio delle comunità, risparmiando sull’energia elettrica prodotta dal carbone, petrolio e gas. L’idea dei pannelli solari nelle strade potrebbe cambiare anche il concetto di mobilità sostenibile. Infatti, durante la marcia le auto elettriche potrebbero ricaricarsi senza bisogno di rifornimento. Potrebbe Milano adottare questo sistema per migliorare l’impatto ambientale? Vediamo alcuni esempi nel mondo insieme a un video. 

Le strade solari saranno la nuova via per il futuro di Milano?

# A Jina in Cina, la prima superstrada con panelli solari a terra dell’Asia

Credits: biopianeta.it – Autostrada a pannelli solari in Cina

A Jinan, capitale della provincia cinese dello Shandong in Cina, è stata inaugurata la prima superstrada con i pannelli solari a terra, “The Jinan Expressway” sviluppata dal Qilu Transportation Development Group. La strada fa parte della circonvallazione che circonda la città e ha tre livelli: i pannelli fotovoltaici si trovano al centro, nella parte inferiore c’è uno strato isolante mentre al di sopra dei pannelli, a protezione, c’è uno strato trasparente e portante che consente alla luce solare di penetrare. Sono operativi circa 2km che producono 1 milione di kWh all’anno, sufficienti per alimentare 800 case circostanti. I pannelli sono protetti dal peso dei veicoli e dagli agenti atmosferici attraverso uno strato speciale di bitume.

# In Olanda e in Francia: piste ciclabili con pannelli solari sulla pavimentazione

Pista ciclabile con pannelli solari

Negli ultimi anni in Europa e in particolare in Olanda, sono state inaugurate piste ciclabili con pannelli solari a terra. Nel 2015 la prima “Solaroad” al mondo lunga 70 metri, produceva un rendimento annuo di circa 70kwh per metro quadro. Le strade raccolgono l’energia dei raggi solari durante il giorno per poterla usare per alimentare i lampioni durante la notte. Le piste sono fatte di lastre in calcestruzzo in cui sono stati integrati semplici pannelli fotovoltaici, a loro volta protetti da uno spesso strato di vetro trasparente in grado di sostenere sia le bici che i mezzi più pesanti.

In Francia un primo tentativo è stato condotto per produrre elettricità per un sobborgo di 5000 abitanti non lontano da Tourouvre-au-Perche. La struttura dei pannelli è formata da silicio policristallino che hanno uno spessore di pochi millimetri e la cui produttività è garantita per circa 20 anni. Oggi in base ai dati dell’ADEME questo sistema produce però solo la metà dell’energia sperata all’inizio però è senza un dubbio un primo punto di partenza, ci sono anche da risolvere problemi di deterioramento e comfort acustico.

# Una strada possibile anche per Milano?

Dieci anni fa nessuno avrebbe parlato della diffusione di massa delle elettriche eppure stanno diventando sempre più popolari tra di noi. E’ ipotizzabile quindi un futuro per questa tipologie di strade che producono energia. Si tratta di un progetto in fase embrionale perché in base ad alcune ricerche la produzione energetica prodotta da questo sistema equivale ad 1/3 di quella prodotta sui tetti delle abitazioni ed uffici. Ciò non toglie che in paesi come la Cina, Olanda, Svezia e USA questo tipo di progetto sia in continuo sviluppo e in fase di miglioramento tecnologico e forse un giorno le vedremo anche a Milano. Sarebbe un bel segno per contrastare la grave piaga dell’inquinamento dell’aria e un simbolo di rinascita per la ripartenza della città. 

Intanto godiamoci il video:

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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Nel regno delle zucche alle porte di Milano

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Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

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IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

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LA CODA per la FAME

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Le 10 piscine naturali più belle d’Italia (immagini)

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Credits @_ariana2203_ IG - Laghetto delle Ondine

Tanta voglia di acqua e di natura. Questi sono piccoli angoli di paradiso in cui immergersi. Ecco i più incredibili che si possono trovare in Italia.

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Le 10 piscine naturali più belle d’Italia (immagini)

#1 Le acque della cascata nel borgo di Rocchetta Nervina (Liguria)

Credits sabrinadementon IG – Rocchetta Nervina

Siamo in Liguria lungo il corso del Rio Barbaira, noto tra gli appassionati di torrentismo per le sue acque cristalline e i suoi canyon. Nei pressi del borgo di Rocchetta Nervina, grazie anche ad uno sbarramento costruito per contenere la forza del torrente in caso di piena, troviamo uno splendido specchio d’acqua adatto per un tuffo rigenerante ma anche, se pur per distanze limitate e per chi sopporta una temperatura non certo termale, per una nuotata con un’atmosfera da foresta pluviale.

 

#2 I bagni di Regina Giovanna a Capo di Sorrento (Campania)

Credits pastell_ina IG – Bagni di Regina Giovanna

Arrivati a Capo di Sorrento è d’obbligo un tuffo ai bagni di regina Giovanna. Con un accesso costituito da un piccolo arco naturale in pietra calcarea ci si addentra in una meravigliosa piscina naturale di acqua salata. Arrivando da terra invece, dopo aver percorso qualche decina di metri di un viale ciottolato, si può lasciare il telo e gli oggetti su una piccola spiaggia di sassi e immergersi della vasca contornata da pietra stratificata che farebbe la gioia di qualunque geologo. Una minuscola porzione di mare per farsi coccolare in totale sicurezza e confort.

 

#3 Cala Coticcio, una spiaggia dorata nell’arcipelago della Maddalena (Sardegna)

Credits flaviapln IG – Cala Coticcio Caprera

Caprera non è solo circolo velico e Garibaldi ma anche una lunga lista di luoghi che tolgono il fiato. Cala Coticcio è una insenatura naturale che accoglie il mare dell’arcipelago della Maddalena e la regala a chi desidera fare un bagno senza doversi tuffare con onde e imbarcazioni di passaggio. Una spiaggia leggermente dorata rende il tutto ancor più gradevole. Nonostante non sia molto grande e frequente poter scorgere molte varietà di pesci che si muovono in tutta tranquillità.

 

#4 Le piscine naturali delle cascate del Mulino alla Terme di Saturnia (Toscana)

Credits: viaggiare.mondo.info – Terme di Saturnia

Terme di Saturnia. Una stazione termale completamente gratuita che coccola chiunque abbia la fortuna ripassare da queste parti. Siamo nel Grossetano e le famose terme, famose fin dagli antichi romani per le loro caratteristiche. 37,5 gradi costanti per un’acqua che impiega circa 40 anni di percorso sotterraneo per poi sgorgare in superficie. Il punto più bello è quello delle cascate del Mulino dove, dopo pochi metri di cascata, si forma un lago nel quale immergersi vuol dire godere di un effetto rigenerante.

 

Leggi anche: Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

#5 La Baia di Sorgeto, un meraviglia nella perla del Tirreno (Campania)

Credits isamigliaccio IG – Baia di Sorgeto

Questa volta siamo a Ischia, perla del Tirreno che non necessita di presentazione. Sembra che il Creatore non si sia risparmiato nel regalare scorci meravigliosi a quest’isola che può anche vantare una insenatura naturalmente protetta, la Baia di Sorgeto. Inutile dire che l’acqua è cristallina e il panorama lascia senza parole, mentre va specificato che alcune porzioni della baia sono limitate da grossi massi messi appositamente per creare delle sorti di vasche perfette per potersi accomodare e socializzare facendosi cullare dalle dolci onde che scandiscono un ritmo naturalmente rilassante.

 

#6 Grotta della Poesia, forse la più suggestiva delle vasche naturali in Italia (Puglia)

Credits lu_fabrizio IG – Grotta della Poesia

Grotta della Poesia. Forse la più suggestiva e fotografata di tutte le vasche naturali in Italia, direttamente comunicante con una seconda vasca chiamata Grotta Piccola, la Grotta della Poesia racchiude in sé tutte le caratteristiche di una vasca naturale da sogno. Nella speranza che l’accesso possa essere contingentato per evitare la possa essere deturpata da troppe presenze umane, la Grotta è il risultato di una millenaria erosione delle rocce da parte di un mare che, nel Salento, è da sempre sinonimo di colori unici.

 

#7 Le acque cristalline di Marina Serra, nel Salento (Puglia)

Credits @francescomusacco IG – Marina Serra

Il Salento regala sempre grandi emozioni e l’avere una sola grotta naturale, se pur splendida, pareva riduttivo. Così Madre Natura ha deciso che meritava almeno un’altra bellezza nel genere. Detto fatto. Nei dintorni di Tricase possiamo tuffarci dello specchio d’acqua di Marina Serra. Sia che si arrivi da terra che dal mare, passando sotto una volta di pietra naturale, l’ingresso nella piscina naturale non permette di restare indifferenti a uno spettacolo a dir poco mozzafiato.

 

#8 Il fiume Stilaro, ai piedi della cascata del Marmarico (Calabria)

Credits francescobelmonte370 IG – Cascata del Marmarico

Passeggiando per l’Appennino meridionale, nei pressi di Bivongi, dopo aver percorso i vari sentieri ricchi di natura e storia ci si può rinfrescare con un tuffo nelle bellissime acque del fiume Stilaro. Ai piedi della cascata del Marmarico, alta oltre 100 metri, si è formato un piccolo lago nel quale è proibito NON immergersi. Esperienza unica.

 

#9 I laghetti a terrazzamento del fiume Cassibile (Sicilia)

Credits salvuccio_sardo IG – Casagrande fiume Cassibile

Abbiamo oltrepassato lo Stretto di Messina e siamo arrivati in Sicilia, terra di infinite bellezze naturali (e non solo…). Nei pressi di Siracusa, a Cavagrande del Cassibile, il fiume Cassibile ha creato, con la sua forza erosiva, alcuni laghetti a terrazzamento. L’acqua, freddissima, non riesce a scoraggiare i molto turisti che si avventurano in queste alture

 

#10 Laghetto delle Ondine, la stupenda piscina naturale di Pantelleria (Sicilia)

Credits @_ariana2203_ IG – Laghetto delle Ondine

Se desiderate continuare a vivere emozioni potete completare il vostro viaggio recandovi a Pantelleria dove, in una situazione paradisiaca, sarà possibile immergersi nella bellissima piscina naturale di Ondine. Uno specchio d’acqua marina continuamente alimentato dalle onde del Mediterraneo che fa sentire tutta la sua potenza con onde che entrano con tutta la loro forza nel piccolo laghetto. Quindi acque leggermente agitate ma sempre cristalline in una piccola porzione di mare caldo e poco profondo e ricchissimo di piccoli pesci che nuotano facendovi compagnia. A pochi metri potrete ammirare il Faro di Punta Spadilllo e il Museo Vulcanologico.

 

Fonte: SiViaggia

Continua a leggere con: Tra mare e fiume l’ISOLA dell’AMORE: una delle spiagge fluviali più belle d’Europa

ROBERTO BINAGHI

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7 minirifugi nella natura per un weekend fuori città

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Credits: Airbnb -Capanno sul lago

Il caravan nell’orto, il bungalow ecologico, la casa sull’albero o la tiny house con le ruote nella foresta millenaria degli abeti. Ecco 7 suggerimenti da Airbnb per trascorrere 48 ore in totale relax, in Italia.

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7 minirifugi nella natura per un weekend fuori città

#1 Il capanno vista Lago di Como sulle pendici del Monte Zeno, in Lombardia

Credits: Airbnb -Capanno sul lago

Cominciamo dalla Lombardia. Questa è una casetta in legno su 2 piani con una stupenda vista sulla parte più spettacolare del Lago di Como, sulle pendici del Monte San Zeno.

Località: Schignano (CO)

 

#2 La tiny house con vista sulle montagne e la gola del torrente Ardo, in Veneto

Credits: airbnb – Mini Chalet Belluno

Si trova sospesa su un magnifico paesaggio naturale, con vista sulle montagne e sulla profonda gola del torrente Ardo. La grande vetrata permette di mettersi a letto e godere del paesaggio mozzafiato. Sul tetto c’è una terrazza panoramica con vista a 360°.

Località: Belluno

 

#3 Il bungalow ecologico in provincia di Treviso

Credits: Airbnb -Bungalow ecologico

Un bungalow di circa 20 mq interamente in legno, nel comune di Spresiano in provincia. Non lontano dal fiume Piave e comodo punto di partenza per escursioni sulle Prealpi e sulle Dolomiti.

Località: Spresiano (TV)

 

#4 La casa con le ruote nella foresta millenaria degli abeti di risonanza in Friuli-Venezia Giulia

Credits: Airbnb Casa su ruote

L’alloggio è una tiny house mobile ed autosufficiente della dimensioni di solo 12 mq, l’ideale per staccare la spina e rilassarsi osservando le montagne, il bosco e il cielo stellato da una prospettiva privilegiata. Fino al mese di Settembre si troverà in un parco di oltre un ettaro nella splendida cornice della Val Saisera, a ridosso delle Alpi Giulie, nella foresta millenaria degli abeti di risonanza.

Località: Malborghetto Valbruna (UD)

 

 

#5 Lo chalet in legno e pietra sulle colline del Chianti 

Credits: Airbnb – Chalet legno e pietra

Delizioso chalet in pietra immerso in un bosco di querce e pini, tra le colline del Chianti, ideale per un weekend romantico e/o una vacanza all’insegna del relax nella natura incontaminata.

Località: Gaiole in Chianti (SI)

 

#6 La casa nel bosco tra le colline marchigiane

Credits: Airbnb – Casa nel bosco

Una romantica casa di legno di abete incastonata tra i faggi e le querce nel bosco sulle colline marchigiane, immersa a 360 gradi nel verde e gode di una vista meravigliosa. Una curiosità: la camera da letto è posta al piano superiore e l’accesso avviene tramite una scala di legno alla marinara.

Località: Cantiano (PU)

 

#7 La casa sull’albero sopra il torrente, in Umbria

Credits: Airbnb – Casa sull’albero

Una casetta di legno sull’albero, una quercia secolare, immersa nel bosco e sospesa a 10 metri d’altezza sul torrente. È grande appena 12 mq e vi si accede tramite un ponticello.

Località: Gubbio (PG)

 

Fonte articolo: AD Italia

Continua a leggere: La moda delle MINI CASE in Italia: i 5 modelli più di successo, da quelle in LEGNO a quelle SU RUOTE

FABIO MARCOMIN

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La beffa di Cattelan: è la borsa che fa il «dito» a Milano (anche se tutti pensano il contrario)

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il dito di cattelan
Un dettaglio del dito

Doveva essere un’installazione temporanea, invece è diventata permanente. Non solo. E’ diventata un’icona della città ormai nota in tutto il mondo. Non solo. Su di lei girano diversi malintesi.

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I più grandi malintesi sul “dito di Cattelan”

L.O.V.E., altrimenti nota come “Il Dito”
L.O.V.E., altrimenti nota come “Il Dito”

#1 Il nome è sbagliato

Il primo malinteso è sul nome. Per tutti è «il Dito» di Cattelan. Ma in realtà il suo nome è un altro: L.O.V.E.

#2 L.O.V.E. non significa amore

E’ invece un acronimo di «libertà, odio, vendetta, eternità».

#3 Sembra un “Fuck you!” ma non è così

Raffigura invece una mano intenta nel saluto romano ma con quasi tutte le dita mozzate, come fossero erose dal tempo, eccetto il medio.

#4 E’ un insulto a un palazzo fascista? O un gesto di protesta contro il mondo della finanza?

Per tutti è considerato un gesto di sfregio verso il Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa. I più ci vedono un insulto al mondo della finanza, alcuni sottolineano che il palazzo è di epoca fascista, quindi quello sarebbe il bersaglio. Eppure se si studia la morfologia della mano, si scopre che è come se appartenesse proprio al palazzo. Quindi il significato più oltraggioso, in realtà, avrebbe soggetto e oggetto invertiti: sarebbe la Borsa (o il Palazzo fascista) a fare “il dito medio” a Milano o al resto del mondo.

#5 E Cattelan che dice?

Il collegamento tra gesto e alta finanza Cattelan non lo ha mai avallato esplicitamente.

Credits beatric.rinaldi IG – Maurizio Cattelan

Continua la lettura con: L.O.V.E. – Il dito medio di Cattelan: storia e significato del più celebre dito del mondo

MILANO CITTA’ STATO

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La Centrale è la stazione più grande d’Europa

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Credits: milanopost.info

La Stazione Centrale di Milano è la più grande in Europa. Vediamo la sua storia. 

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La Centrale è la stazione più grande d’Europa

# La voluminosa Stazione Centrale

Credits: milanopost.info

Forse non tutti sanno che la Stazione Centrale di Milano è la più grande stazione ferroviaria in Europa per volume. Inaugurata ufficialmente nel 1931 per sostituire la vecchia stazione del 1864, oggi il capolinea si trova all’estremità settentrionale dell’area centrale di Milano.

# Dal Sud Italia alla Svizzera

Credits: gizmoweb.org

La stazione di Milano Centrale offre collegamenti ad alta velocità verso Torino, Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Salerno. Le linee ferroviarie del Sempione e del Gottardo invece collegano la stazione Centrale alla Svizzera, in particolare a Berna e Ginevra via Domodossola, Zurigo e Chiasso. I suoi binari si estendono verso Nord fino al centro Europa, mentre verso Sud fino al tacco dello stivale.

# Dai Savoia al fascismo di Mussolini. Il Binario 21 protagonista dell’Olocausto in Italia

Credits: memoranea.it

La prima stazione di Milano fu inaugurata nel 1864 e si trovava a sud della stazione moderna, in piazza della Repubblica. Rimase in funzione fino al 30 giugno del 1931 per poi essere sostituita da quella moderna. Oggi, non c’è più traccia della vecchia stazione rimasta. Il re Vittorio Emanuele III d’Italia pose il caposaldo della nuova stazione il 28 aprile 1906 ancor prima della scelta del progetto che verrà poi affidato all’architetto Ulisse Stacchini con uno stile dal mix eclettico chiamato “assiro-lombardo”. Simbolo voluto da Benito Mussolini una volta diventato Primo Ministro, rappresentava il potere del regime fascista. La stazione ha svolto un ruolo fondamentale durante l’Olocausto in Italia, quando i detenuti ebrei della prigione di San Vittore, precedentemente catturati nel nord Italia, venivano portati in una pista segreta, il Binario 21, per essere deportati nei campi di sterminio (si contano fino a 15 treni con 1200 detenuti l’uno). Nel gennaio 2013 è stato aperto nell’ex piattaforma un Memoriale della Shoah per commemorare questi eventi.

# L’inizio di un lungo o breve viaggio

Credits: milanomalpensa-airport.com

La Stazione Centrale di Milano non ha uno stile architettonico definito, ma è una miscela di molti stili diversi, in particolare Liberty e Art Deco. La facciata larga 200 metri e la sua volta alta 72 metri, rappresentava un record al momento della sua costruzione. Con ben 24 piattaforme è il luogo dove ogni giorno circa 330 mila passeggeri, a bordo di oltre 500 treni, partono verso la propria meta o semplicemente è l’inizio del viaggio che li porterà all’aeroporto di Milano-Malpensa per le mete più lontane.

Continua la lettura con Da “in motu vita” al progetto “Dopodomani”: le TRASFORMAZIONI fatte o desiderate della STAZIONE CENTRALE

MARCO ABATE

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Il Colosseo Verde arriva finalmente alla luce? Annunciata la nuova data di fine lavori

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attiliostocchi.it - Scavi anfiteatro milano

Dopo anni di silenzio e un cantiere quasi immobile arriva a sorpresa l’annuncio della data di fine lavori per realizzare il “più vasto parco archeologico della città”. Il punto della situazione e quando dovrebbe inaugurare.

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Il Colosseo Verde arriva finalmente alla luce? Annunciata la nuova data di fine lavori

# Un parco inaccessibile con i resti di uno dei più grandi anfiteatri della penisola

l'ingresso del parco
l’ingresso del parco

In altre città sarebbe uno dei luoghi più visitati. Il Parco Archeologico in zona Colonne di San Lorenzo è invece sconosciuto ai più, anche perché è persino difficile accedervi, e ospita al suo interno i resti di quello che era l’Anfiteatro di Milano capitale dell’Impero Romano, tra i più grandi della nostra penisola. Gli orari non ci sono, il sito web di riferimento non è aggiornato e i due cancelli diretti sono sempre chiusi, uno in via De Amicis e l’altro in Via Arena. Per entrare, l’unico modo è di individuare il portone di un palazzo di via De Amicis 17, un ex monastero femminile.

# La chiusura del Vivaio Riva, il gioiellino verde nel cuore di Milano, per lasciar posto a un nuovo “grandioso” progetto

L’ultimo pic nic al Vivaio Riva

L’unico luogo frequentato nel parco era il Vivaio Riva, presente dagli anni venti, e trasformato nel tempo in spazio di interesse pubblico, fino a dicembre del 2017, quando il terreno su cui sorgeva è stato ceduto a costo zero dal Comune di Milano alla Soprintendenza con contestuale chiusura dell’attività. La chiusura del Vivaio è stata motivata dalla volontà di realizzare il “Colosseo Verde”.

# Il cantiere per “il più vasto parco archeologico della città”

Archeomedia – Scavi anfiteatro milano

L’obiettivo della Soprintendenza era quello di realizzare “il più vasto parco archeologico della città” dal nome di PAN, Parco Amphitheatrum Naturae. Un nuovo parco di circa 22.300 mila mq, con i resti antichi lasciati a vista, e una riproduzione dell’impronta del “Colosseo Verde” con un progetto di land art a firma dell’architetto Attilio Stocchi. 

# La grande star del progetto: il Colosseo Verde

Colosseo verde

La superstar del progetto è il “Colosseo Verde” fatto di 1.700 mq di cespugli sagomati di bosso, ligustro e mirto a raggiera e alberature di cipressi disposti al bordo, dove sorgeva la facciata curvilinea, a completamento dei resti archeologici esposti nell’area. In questo modo si recupererebbe il tema della simbiosi tra natura e antichità, riportando in vita attraverso la vegetazione un patrimonio antico scomparso.

I primi lavori sono partiti nel 2018 e l’inaugurazione attesa nel 2022 non è mai avvenuta, con i cantieri apparentemente fermi e lontani dall’essere completati come spiegato nel dettaglio in questo articolo. Il trasferimento a Firenze dall’ex sovrintendente Antonella Ranaldi, che aveva fortemente voluto la realizzazione del progetto, sembrava potesse essere uno dei principali motivi della situazione di stallo ma, come riportato da Repubblica, l’ex dirigente sta continuando ad occuparsene.

# L’annuncio dell’assessore alla Cultura: nel 2025 il Colosseo Verde con 2.000 posti a sedere per eventi 

Progetto Colosseo Verde

Dopo il lungo silenzio è apparso a fine agosto 2024 l’annuncio via social che la città aspettava: l’estate 2025 dovrebbe essere quella buona per l’inaugurazione del Colosseo Verde. Lo scrive l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, sulla sua pagina facebook: “Dalla prossima estate Milano potrà riscoprire la Mediolanum romana. Si concluderà a giugno 2025 infatti il cantiere del Pan, il parco archeologico dell’Anfiteatro romano che sorgerà a due passi dalle Colonne di San Lorenzo”.

L’affidamento dei lavori è avvenuto nel 2023 a una società specializzata in sistemazioni verdi di zone archeologiche. Il primo lotto è quello in fase più avanzata e comprende lo spazio dell’anfiteatro vero e proprio, mentre si attende a breve il secondo per l’area verde più esterna. Per il completamento dell’opera sono arrivati alcuni finanziamenti ministeriali. Alla funzione di parco si affiancherà quella di spazio per manifestazioni culturali con la possibilità di ospitare fino a 2.000 persone. 

FABIO MARCOMIN

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Più metro ma meno bus: cosa è successo nei mezzi pubblici di Milano negli ultimi 10 anni

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Webuild - Metro M4

Negli ultimi dieci anni il servizio di trasporto pubblico milanese ha registrato un aumento dei chilometri-vettura svolti, con un record per le metropolitane, ma il numero delle corse di superficie continua a calare. A fine settembre attesa una maxi protesta, intanto gli autisti scappano da Atm e non si riesce a coprire il turnover.

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Più metro ma meno bus: cosa è successo nei mezzi pubblici di Milano negli ultimi 10 anni

# Una media di oltre 150 milioni di chilometri-vettura, con il record delle metropolitane

Webuild – Metro M4

Dall’analisi effettuata da ATM negli ultimi dieci anni sono aumentati i chilometri vettura svolti dal servizio di trasporto pubblico: la media ha superato i 150 milioni. Il dato più basso si è registrato nel 2014, con 144 milioni, mentre il picco si è avuto nell’anno successivo grazie ad Expo2015 con 157 milioni. 

Le metropolitane hanno registrato un record di 78 milioni e 321 mila di chilometri-vettura, grazie anche alle ultime arrivate M4 e M5, che nel 2023 hanno visto crescere le corse rispettivamente di oltre 250mila e di circa 22mila. Un miglioramento c’è stato anche per le corse perse, dallo 0,38% nel 2022 per M1, M2 e M3 allo 0,17% del 2023 e con un trend confermato per M4 e M5. Nonostante però un 2023 con 151 milioni e 394 mila chilometri, per le corse di superficie è stato un vero calvario e il 2024 si chiuderà probabilmente peggio.

# Nel 2023 perso però il 3% delle corse di bus e filobus, il 2,27% di quelle dei tram

Credits Andrea Cherchi – Tram in giro per Milano

Analizzando nel dettaglio i numeri positivi del 2023 si nota un peggioramento del servizio di superficie: perso il 3,03% delle corse di bus e filobus, il 2,27% di quelle dei tram. I motivi di questo calo sono da ricondurre, oltre a guasti, incagli e incidenti, al nubifragio di luglio e alla carenza di autisti. L’Assessore alla Mobilità del Comune Arianna Censi fa il quadro della situazione: “Dai dati emerge lo sforzo dell’amministrazione nel potenziare l’offerta del trasporto pubblico, anche a fronte di problemi, come quello della mancanza di autisti che incide sulle corse. Per mantenere questo servizio e ampliarlo come stiamo facendo serve un robusto intervento dello Stato. E bisogna sostenere il capitale umano che garantisce i servizi: autisti e lavoratori”.

# 200 dimissioni nel 2024, Atm non riesce a coprire il turnover

Credits medium.atm – Arrigo Giana

La situazione è peggiorata nel 2024 e ci sono nubi anche per il futuro. Nei primi sei mesi dell’anno si sono infatti registrate 200 dimissioni, con una media di 30 al mese. I dipendenti di ATM sono passati dai 10.468 nel 2021 ai 10.331 nel 2023, per via di 743 esoneri e 641 assunzioni. Arrigo Giana, AD di ATM, ha parlato recentemente di un possibile “ritorno alla normalità” entro il primo trimestre del 2025, con l’ingresso in azienda di 500 nuovi autisti: su 400 candidature arrivate per soli autisti, che hanno iniziato un percorso di formazione, 80 sono in fase di inserimento. Al momento però non si riesce a coprire il turnover: in entrata per il 2023 è stato pari al 5,8% mentre in uscita del 7,2%.

# Il punto e le richieste dei sindacati

Secondo i sindacati i dipendenti che lasciano l’azienda di trasporto pubblico milanese sono soprattutto autisti e personale di stazione, ma che anche macchinisti, operai, impiegati e altre figure hanno iniziato a farlo. In base alle stime della Cisl la percentuale di licenziamenti è salita al 40% negli ultimi anni, sia di giovani che di over 50. I problemi principali sono le basse retribuzioni e l’alto costo della vita e il sindacato dell’Orsa chiede ad Atm di “avviare una trattativa di riforma “generale”, che preveda un adeguamento salariale, una vera riforma del sistema lavorativo con più riposi, una migliore distribuzione dei carichi di lavoro e avviare un progetto serio sulla sicurezza, sviluppato in sinergia con le istituzioni con reale presidio del territorio”.

# A settembre la maxi protesta, tagliate 76 linee su 130

Accanto alle richieste dei sindacati, un nuovo sciopero è atteso per il 9 settembre, ci sono le proteste dei comitati di cittadini. Il gruppo Facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus”, che fa da cassa di risonanza per tutti i cittadini scontenti del servizio di trasporto pubblico, è in prima linea dopo che da novembre 2023 all’introduzione dell’orario estivo 2024 sono state tagliate le corse di 76 linee su 130. Le attese sono salite fino a 40 minuti, quando le corse non saltano, come testimoniano i numerosi post corredati da foto dei display alle fermate rilanciati dal gruppo facebook.

Locandina Fake week

I tagli potrebbero inoltre aumentare con l’apertura integrale della linea M4, prevista tra fine settembre e inizio ottobre, e per questo il 26 settembre 2024 dalle 17 alle 20 è attesa una manifestazione di protesta all’interno del “palinsesto della Fake week, e che si contrappone alla Green week, davanti a Palazzo Marino. Attesi il Gruppo Comitati #la73nonsitocca, il gruppo AspettaMI e i lavoratori #ATM in collaborazione con Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano.

FABIO MARCOMIN

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Il tragitto della metro sopraelevata di Milano

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Credits Milano Scomparsa - Ponte ferroviario Corso Buenos Aires

Milano aveva una sopraelevata. Un’avanguardia al mondo. Quando è stata costruita aveva questo percorso ed era un collegamento con altre zone del Nord Italia. Lo stesso tracciato è utilizzato ancora oggi anche se in sotterranea. La sua storia e dove passava. 

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Il tragitto della metro sopraelevata di Milano

# La ferrovia sopraelevata che attraversava in diagonale la città

@specialepasquale IG – Vecchia stazione Centrale Milano

In passato la Stazione Centrale si trovava in piazza della Repubblica. Si rese necessario la costruzione di un tracciato ferroviario che mettesse in collegamento i binari delle linee per Venezia con quelle per la Lombardia meridionale. Per questo, tra il 1858-59, fu costruito un rilevato, un tratto di ferrovia sopraelevata di circa 2,3 chilometri che passava in città, dalle Cascine Acquabella, dove si univano le due linee ferroviarie, nell’attuale piazzale Susa, passando per la zona di Porta Venezia.

# Fino a sette metri di altezza

@Milano Scomparsa – Ponte ferroviario Corso Buenos Aires

La parte iniziale era stata realizzata su un terrapieno dalle sponde molto ripide a sette metri di altezza, ricoperto di erba e erbacce. Dopo l’incrocio con corso Buenos Aires invece la linea proseguiva, fino alla grande tettoia di vetro e ferro della Centrale, in un più nobile viadotto in muratura, con grandi arcate.  

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# Là dove c’era la ferrovia sopraelevata c’è un grande viale

@Milano Scomparsa – Abbatimento viadotto

Il tracciato della ferrovia sopraelevata rimase operativo per oltre mezzo secolo, fino all’inaugurazione della nuova e attuale Stazione Centrale in piazza Duca d’Aosta, e a un nuovo anello ferroviario più esterno. Tra la fine del 1931 e le prime settimane del 1932, concluse tutte le attività di spostamento tra le due stazioni, il viadotto fu completamente demolito e le due strette vie che correvano parallele diventarono un unico, lungo e largo viale abbellito da alberi.

# Sullo stesso tracciato, anche se in sotterranea, è stato realizzato il passante

Tracciato passante di Milano
wikipedia.org – Tracciato passante di Milano

Il tracciato dall’odierna piazzale Susa a piazza della Repubblica non è rimasto però solo un ricordo. Negli anni ’80 fu pensato e progettato l’attuale Passante Ferroviario, realizzato agli inizi degli anni 2000, che ricalca oggi lo stesso percorso anche se in sotterranea e proseguendo la linea ad est e nord-ovest.

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Fonte: Milano Scomparsa

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FABIO MARCOMIN

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Mombello era il manicomio più grande d’Italia: uno dei luoghi più spaventosi del mondo

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Corridoio

L’ex Manicomio Mombello si trova a Limbiate all’interno di Villa Pusterla-Crivelli, un enorme complesso di oltre un milione di metri quadri. Era la dimora estiva dei Carcano, una ricca famiglia milanese, una villa lussureggiante e lussuosa che gli abitanti chiamarono “Montebello”, da cui Mombello. In seguito è diventato un luogo spettrale degno dei migliori film horror. Ripercorriamo la sua storia. Foto Cover e Gallery: Alex Torinesi

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Mombello era il manicomio più grande d’Italia: uno dei luoghi più spaventosi del mondo

# Napoleone vi proclamò la Repubblica Cisalpina

Come un luogo lussuoso e affascinante è diventato simbolo del terrore per tutti i milanesi? Villa Montebello ospitò nella sua storia anche alcuni grandi dell’epoca come Ferdinando IV in visita a Milano e fu la tenuta scelta da Napoleone per proclamare la Repubblica Cisalpina. Ma con l’arrivo degli austriaci e, soprattutto, con l’unità d’Italia le cose cambiarono radicalmente.

# 1872: nasce il più grande manicomio d’Italia

Credtits: madtrip.co – Manicomio di Mombello esterno

1872. Nella tenuta della settecentesca Villa Crivelli-Pusteria ormai caduta in disgrazia, nasce il più grande manicomio d’Italia. Con 40 mila metri quadrati di stanze, celle e corridoi della struttura sanitaria parte di un lotto di circa un milione di metri quadrati fra campi, capannoni e padiglioni a Nord di Limbiate.

Credits: turismo.it – Manicomio di Mombello

# Tra i luoghi più spaventosi del mondo, ospitò anche il figlio illegittimo di Mussolini

Il Villaggio Mombello venne considerato come uno dei più spaventosi al mondo, secondo le dicerie dell’epoca. Il Comune di Milano vi trasferì tutti i pazienti dal manicomio cittadino di Senavra e, nonostante avesse una capienza di 600 posti, arrivò a ospitare oltre 3 mila pazienti, fra i quali anche il figlio illegittimo di Mussolini, Benito Albino, morto internato nel 1942.

A separare il manicomio dal resto del mondo ci pensava un muro di cinta alto due metri e lungo tre chilometri entrato a far parte dell’immaginario locale. “Se non fai il bravo, ti porto de la del mur” dicevano i nonni ai nipotini irrequieti.

# Set del film con partecipazione di Jonnhy Deep nel 2017

Disposta la cessazione nel 1978 dalla Legge Basaglia, come per gli altri manicomi italiani, fu riconvertito per un breve periodo in un ospedale psichiatrico per poi essere definitivamente chiuso nel 1999. Dopo l’abbandono per chiusura è diventato preda di writer, vandali e tossici, oltre che di semplici curiosi, fotografi e persino registi in cerca di set cinematografici suggestivi, visto il suo aspetto spaventoso ed immerso in un silenzio irreale, quasi spettrale.

Infatti il regista genovese Luciani Silighini lo scelse per girare nel 2017 le riprese di “7 days, 7 girls”  fra le mura devastate dei vecchi padiglioni, con Johnny Deep apparso in un cameo.

 

Foto Cover e Gallery: Alex Torinesi

FABIO MARCOMIN

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Anche in Liguria ci sono delle spiagge libere! Queste sono le 10 più belle

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Credits giuseppe.sutera_ IG - Baia del Silenzio

Paesaggi mozzafiato, mare azzurro, sabbia fine e piccoli ciottoli. Scopriamo le spiagge libere più belle della Liguria da Ponente a Levante.

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Anche in Liguria ci sono delle spiagge libere! Queste sono le 10 più belle

#1 Le Calandre Beach, una delle preferite dai surfisti

Credits ilabaci91 IG – Le Calandre Beach

Le Calandre Beach ha un arenile soffice e dorato, ogni anno portato via dalle mareggiate, mare azzurro e turchese e con pareti rocciose che si fiondano sulla costa. Ideale per fare surf, questa spiaggia si trova a circa 2 chilometri dal centro di Ventimiglia e per arrivarci bisogna camminare lungo un sentiero sviluppato nella roccia dalla passeggiata Marconi.

 

#2 Spiaggia dei Tre Ponti, circondata da un paesaggio suggestivo

Credits carla_mosca IG – Spiaggia Tre Ponti Sanremo

La Spiaggia dei Tre Ponti, nel comune di Sanremo, è una delle preferite dagli amanti del surf. In gran parte libera, è caratterizzata da sabbia fine e dorata, acqua limpide e turchesi ed è circondata da un paesaggio suggestivo. In loco è presente l’attrezzatura per godersi in relax una giornata al mare.

 

#3 Spiaggia di San Donato, sabbia grigia, piccoli ciottoli e mare trasparente

Credits antonellafornaro_ IG – Spiaggia libera di San Donato

In uno dei tratti di costa più suggestivi di tutto il ponente ligure si trova la spiaggia di San Donato, vicino alla marina di Capo San Donato nel comune di Finale Ligure. La spiaggia si presenta con sabbia grigia, piccoli ciottoli verso il bagnasciuga e acqua trasparente. La natura che la circonda regala un’atmosfera unica.

 

#4 Baia dei Saraceni, tra le più belle spiagge di Varigotti

Credits andrea2690-pixabay – Baia dei Saraceni

Tra il grazioso borgo di Varigotti e Finale Ligure si trova la Baia dei Saraceni, tra le più belle località dell’intera Liguria. Il mare ha colori favolosi, acqua limpida e scogli mozzafiato. Una delle spiagge più belle di Varigotti, con un arenile sabbioso, bassi fondali marini ricchi di flora e fauna. Considerata da molti un vero paradiso tropicale.

 

#5 Spiaggia dei Pescatori di Noli, davanti a uno dei borghi medievali meglio conservati della Liguria

Credits dagnalberto IG – Spiaggia dei Pescatori di Noli

La Spiaggia dei Pescatori si estende per poco più di 100 metri, davanti al comune di Noli in provincia di Savona uno dei borghi medievali meglio conservati della Liguria. La porzione centrale a utilizzo libero mentre ai lati sono presenti alcuni stabilimenti balneari. La battigia è composta da sabbia mista a ghiaia e ciottoli.

 

#6 Spiaggia San Bastian, riparata da suggestive falesie rocciose verticali

Credits marida_1974 IG – Spiaggia libera San Bastian

La Spiaggia San Bastian è un luogo incantato con suggestive falesie rocciose verticali che riparano la sua sabbia dorata punteggiata da scogli, tra Celle Ligure e Albissola, raggiungibile tramite l’Aurelia e poi percorrendo un sentiero di circa 200 metri fino a una scalinata che arriva direttamente alla spiaggia. In questa spiaggia libera affacciata un mare azzurro e cristallino c’è anche un piccolo stabilimento balneare.

 

#7 Spiaggia di San Fruttuoso di Camogli, la spiaggia di ciottoli con l’abbazia benedettina

Credits patty_intotheblue IG – San Fruttuoso

L’incantevole spiaggia di ciottoli di San Fruttuoso, lambita da uno mare cristallino e incastonata in una piccola insenatura sulla riviera ligure, è una della più minute e remote baie in ItaliaAncora presente un torrione del ‘500 e una sorgente d’acqua dolce intorno alla quale venne eretta nell’VIII secolo d.C un’abbazia benedettina ideale proprio per la sua inacessibilità. Infatti ci si può arrivare solo via mare partendo in barca da Portofino o a piedi con un impervio percorso di trekking di almeno 3 ore da Camogli.

 

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#8 Spiaggia del Pozzetto, con ciottoli e sabbia scura

Credits lucas87_mi_ge IG – Spiaggia Il Pozzetto

La Spiaggia del Pozzetto, a pochi chilometri dal centro di Rapallo, è immersa in un ambiente naturale da sogno e raccolto. L’arenile di questo tratto di spiaggia è libero, si sviluppa all’interno del suggestivo tratto frastagliato di costa, e si presenta con ciottoli e sabbia scura con un mare pulito e azzurro perfetto per un nuotata.

 

#9 Baia Blu di Lerici, un arenile sabbioso che si staglia su di una scogliera di ulivi e lecci

Credits vizia_g IG – Baia Blu

Situata a circa 500 metri dal borgo di San Terenzio e raggiungibile attraverso la località di Pozzuolo, la Baia Blu è una spiaggia libera e offre anche la possibilità di noleggiare sdraio, lettini, ombrelloni. Stretta tra Punta Santa Teresa e Punta Galera, la Baia Blu è caratterizzata da un arenile sabbioso che si staglia su di una scogliera di ulivi e lecci.

 

#10 La Baia del Silenzio, incorniciata dalle tipiche e coloratissime case liguri

Credits giuseppe.sutera_ IG – Baia del Silenzio

La Baia del Silenzio è un luogo incantevole incorniciato dalle tipiche e coloratissime case liguri, ma anche da importanti edifici storici, che rendono il paesaggio ancora più caratteristico. La baia si contraddistingue per la sua sabbia fine e dall’essere separata tramite una penisola da un’altra baia, la “Baia delle Favole”. 

 

Fonte: Paesi Online

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FABIO MARCOMIN

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