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Le 5 spiagge di Milano: dal “mare dei poveri” alle “Maldive di Milano”

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Credits samanthamollica_ IG - Brugnello

A Milano manca il mare ma non le spiagge.

A pochi passi dal centro, ma sempre all’interno dellarea metropolitana, si trovano i lidi milanesi. Primo perché sono vicini. Secondo perché se fai un tuffo e schizzi, puoi sentire qualcuno urlarti: ‘uè, pirla, mi bagni l’iPad’ (gli intramontabili segni inconfondibili del milanese in vacanza).

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Le 5 spiagge di Milano: dal “mare dei poveri” alle “Maldive di Milano”

#1 Idroscalo: surf sull’onda statica più grande d’Europa e la discoteca estiva più grande di Milano

Credits tanyagrandi IG – Idroscalo

Non si può che iniziare dall’Idroscalo. Il bacino artificiale di 800 mila mq è nato nel 1928 per far atterrare gli idrovolanti e negli anni ’60 è diventato la stazione balneare di Milano. File di bagnanti, giochi in spiaggia, grigliate. Di quel côté da Costa Azzurra meneghina oggi rimangono le zanzare pronte a pungere, i barbecue dei peruviani e un sacco di occasioni per gli amanti di kite surf e sport acquatici. Si può persino fare surf sull’onda statica più grande d’Europa. Non mancano aree per l’arte contemporanea (dal teatro dedicato a Walter Chiari al Museo dei Giovani Artisti), i giochi per i più piccoli dal Villaggio del Bambino ad Aulì Ulè, le aree per i cani, i locali per ballare sotto la luna fino a tardi (su tutti, la Le Jardin au bord du Lac, il Magnolia e il Papaya, la discoteca estiva più grande di Milano).

Leggi anche: L’IDROSCALO, storia e curiosità del piccolo MARE di Milano

#2 Ticino: le spiagge del più grande parco fluviale d’Europa

Credits freeluc84 IG – Fiume Ticino

Inserito nella lista del Patrimonio dell’Unesco, quello del Ticino è il più grande parco fluviale d’Europa. Non è ovunque balneabile e nemmeno in tutti i periodi dell’anno. Per evitare di distruggere l’ecosistema faunistico o di prendersi qualche infezione ci sono alcune spiagge dove andare. 

La più nota, anche se forse meno di impatto, è la spiaggia sotto lo storico ponte di Vigevano. Tra i punti più suggestivi nei pressi di Turbigo troviamo la spiaggia Melissa, una puntatina si puà fare anche tra Golasecca e Sesto Calende (foto). In alternativa, per chi non ama i tuffi dai ponti, sulla riva destra del fiume c’è da alcuni anni la spiaggia attrezzata del Lido di Pavia con piscine e attrezzi sportivi.

Il Ticino, a prescindere dal luogo in cui si sceglie di prendere il sole o bagnarsi, è stato considerato il mare dei poveri, sminuendo la storia dei “Tisinàt”, i villeggianti che scelgono il fiume di Pavia da più di 70 per le loro romantiche gite in barca sui barcè” (barsè), la tipica piroga di fiume a un solo remo, o per scambiarsi baci appassionati dentro le tipiche casotte sull’argine del fiume. 

Leggi anche: Le 5 SPIAGGE più belle dei FIUMI della Lombardia

#3 Bellagio: la perla del Lago di Como

Credits abbylizmiller IG – Lido di Bellagio

Difficile trovare uno scorcio o punto del Lago di Como incapace di emozionare, al contrario. Da quando poi diverse star hanno preso qui la loro dimora estiva, in primis George Clooney, la sua bellezza ha fatto ancora di più il giro del mondo. Tra le meraviglie troviamo Bellagio, la “perla” del lago, tra le mete più amate per la ampia scelta turistica: si può scegliere tra l’elegante Lido o le spiagge nelle aree libere. Il luogo più “in” rimane il Capo o Punta Spartivento, dove non si può fare il bagno ma si può ammirare il punto esatto dove il lago si divide tra le due sponde manzoniane… E per chi preferisce la sicurezza dell’acqua sorvegliata, lungo il lago si trova anche una splendida piscina galleggiante. 

Leggi anche: La piscina galleggiante sul lago di Como

#4 Adda: una delle spiagge più amate dagli utenti di Tripadvisor

Credits loreschaeffer IG – Fiume Adda

Sul Fiume Adda si trova una delle 10 spiagge di Lombardia più amate dagli utenti di Tripadvisor: Medolago Beach, come la chiamano tutti, con un manto erboso che degrada dolcemente verso la riva che sembra fatto apposta per abbronzarsi. 

La meta di riferimento per gli amanti della tintarella integrale è invece Cornate d’Adda. Per anni è stato il lido preferito da nudisti e naturisti grazie alla sua area boschiva ben fronzuta e riparata da occhi indiscreti.

#5 Il Trebbia: le Maldive di Milano

Credits samanthamollica_ IG – Brugnello

Il Trebbia è il “fiume dei milanesi”, super indicato per chi non vuole troppa gente tra i piedi, offre un ambiente sufficientemente ampio (ben 50 km), e si distingue per i suoi ciottolini bianchi e le numerosi discese al fiume. Da Milano dista un’ora di auto.

Il top sul fiume Trebbia si trova a Brugnello, a 110 km da Milano, un minuscolo borgo del VI secolo in provincia di Piacenza con appena 11 residenti. Il motivo? Perché non si è ancora sparsa troppo la voce sulla sua bellezze. Brugnello è stato ribattezzato: “le Maldive di Milano”. 

Mette insieme botteghe d’artista una dietro l’altra incastonate nella roccia, una chiesa, intitolata a Cosma e Damiano, in pietra locale come le panchine e il resto del villaggio ai panorami mozzafiato, l’acqua cristallina che ne fanno un luogo incontaminato come le Maldive. Forse meglio visto che è ancora da scoprire.

Leggi anche: Le tre spiagge in Lombardia con la bandiera Blu

Continua la lettura con: La SPIAGGIA a cui si arriva in SEGGIOVIA

Articolo originale di PAOLA PERFETTI aggiornato da REDAZIONE

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I 5 fantasmi più terrificanti di Milano

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Milano, città moderna e all’avanguardia, ha anche un passato complesso e affascinante, dal quale ha ereditato leggende e dicerie che sopravvivono ancora oggi, legate anche a fantasmi e spiriti maledetti. Molti di questi sono innocui, altri invece sono decisamente spaventosi ed è meglio starne alla larga, specie in certe notti… Da evitare, in particolare, sono questi cinque spettri.

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I 5 fantasmi più terrificanti di Milano

# CARLINA, il fantasma che appare nelle foto degli sposi in piazza Duomo

fantasmi di milano


Quante giovani coppie decidono di mettersi in posa in Piazza Duomo, il giorno del loro matrimonio? Peccato che spesso capiti una cosa curiosa, e anche un po’ inquietante: nelle foto di matrimonio compare la figura di una ragazza in abito da sposa, dall’espressione malinconica.
Di chi si tratta? Del fantasma di Carlina, una giovane donna che tempo addietro si sposò con un certo Renzino e partì per Milano in viaggio di nozze. Per godere di una splendida vista, la coppia salì sulle guglie del Duomo e trascorse una piacevole giornata, o almeno ci provò. Carlina, infatti, stava nascondendo al marito un segreto: era incinta di un altro uomo. Quando ad un certo punto salì la nebbia, il senso di colpa della ragazza fece apparire davanti ai suoi occhi una serie di mostri che la terrorizzarono, tant’è che per l’orrore cadde dalle guglie e morì nell’incidente. Fatto insolito: non venne ritrovato il suo corpo, dopo la caduta. Da allora Carlina compare nelle foto dei giovani sposi in Piazza Duomo.

# LA BAMBINA SCHELETRO e la sua danza macabra

fantasmi di milano
Non lontano da Piazza Duomo si trova un edificio decisamente inquietante: la Chiesa di San Bernardino alle Ossa in Piazza Santo Stefano, nota per avere un ossario con le pareti completamente rivestite di teschi. Non sono teschi qualsiasi: quelle ossa appartengono ai condannati a morte e ai malati di peste del passato, quindi non dovrebbe stupire che questo luogo sia infestato da spiriti tormentati… Tra questi spicca il fantasma di una bambina che, la notte di Ognissanti, risveglia le proprie ossa e invita gli altri scheletri in una danza macabra che dura tutta la notte.

# LA CONTESSA DECAPITATA, lo spettro più inquietante del Castello

fantasmi di milano
Il Castello Sforzesco è uno dei luoghi più infestati di Milano: al suo interno i fantasmi dei Visconti, degli Sforza e di altri nobili vagano tormentati, specialmente se sono stati vittime di morti violente. Un esempio è Bianca Maria Gaspardone, Contessa di Challant. Questa nobildonna adorava circondarsi da un numero sempre maggiore di amanti, ma un giorno arrivò addirittura ad ucciderne uno: un certo Ardizzino Valperga. Quando l’omicidio venne svelato, la contessa venne condannata a morte e poi decapitata proprio di fronte al Castello Sforzesco: ancora oggi la si può avvistare mentre sorseggia il sangue dell’amante ucciso da un’anfora, per poi perdere letteralmente la testa dal corpo.

# LA DAMA NERA, il fantasma più famoso di Milano

fantasmi di milano
La Dama Nera è uno spettro molto noto, tanto che la sua storia ha ispirato anche un numero di Dylan Dog. Proprio alle spalle del Castello, nel Parco Sempione, si può correre il rischio di essere attratti dal fantasma di una donna misteriosa, vestita completamente di nero e con il volto coperto da un velo. Se avvistata, gli uomini sono convinti di trovarsi davanti ad una donna bellissima e, per questo, decidono di farsi guidare lungo un sentiero che solo la Dama Nera conosce. Il fantasma conduce la sua vittima fino ad una villa e qui invita gli uomini a ballare con lei per ore, facendoli innamorare perdutamente. Quando, però, l’uomo si decide a sollevare il velo della donna, ne rimane sconvolto: ha un teschio al posto del volto! Questa terribile visione porta alla fuga le vittime, che ritornano al Parco Sempione uscite di senno.

# LE STREGHE, spiriti rancorosi in Piazza Vetra

fantasmi di milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tempo Piazza Vetra era il luogo in cui venivano condannate al rogo le streghe, donne che venivano accusate ingiustamente di aver stipulato un patto con il Diavolo in persona. I fantasmi di queste povere donne vagano ancora per la piazza, piene di rancore e di rabbia, e aspettano solo di poter sfogare la loro ira sui passanti inconsapevoli…

Continua la lettura con: I tre castelli più infestati dai fantasmi a un’ora da Milano

VANESSA MARAN

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I 7 piccoli borghi più belli del Nord Italia

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La città a forma di stella, la piccola “Toledo”, il gioiello delle cinque terre: scopriamo queste sette piccole meraviglie del nord Italia che non tutti conoscono.

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I 7 piccoli borghi più belli del Nord Italia

#1 BARD e il suo Forte aggredito da Napoleone – Valle d’Aosta

Credits: siviaggia.it – Bard

Il toponimo dovrebbe derivare dal celtico “bar” che designa “una rocca”, un luogo fortificato. Infatti la maggiore attrazione del luogo è il Forte di Bard che offre l’opportunità di una piacevole passeggiata lungo la strada che sale a tornanti verso la fortezza. Il forte precedente a quello attuale fu raso al suolo da Napoleone e poi ricostruito a metà del 1800. Un’altra facile escursione porta in località Mabec dove si trovano le “marmitte di giganti”. Sulle alture sovrastanti il borgo ci sono due piccoli e interessanti villaggi, raggiungibili a piedi dal borghetto di Jacquemet: Albard con abitazioni di origine medievale e Crous con case in pietra tra i castagni.

Abitanti: 140 Superficie: 3 kmq

 

#2 VOGOGNA, antica capitale dell’Ossola Inferiore – Piemonte

Credits: travel.fanpage.it – Vogogna

Vogogna deriverebbe da Vallis Agonum, villaggio degli Agoni, popolo che qui viveva prima dell’arrivo dei Romani. L’antica capitale dell’Ossola Inferiore è dominata dall’alto dal Castello Visconteo con la sua torre rotonda dalla metà del XIV secolo. Fu edificato nel 1348 da Giovanni Visconti, Vescovo di Novara oltre che signore ed Arcivescovo di Milano. Nel centro storico invece si puà ammirare il Palazzo Pretorio, costruito nel 1348 dal vescovo di Novara Giovanni Visconti come sede del Vicario, che riprende il modello architettonico del broletto lombardo.

Abitanti: 1753 Superficie: 15 kmq

 

#3 GROMO, la piccola Toledo – Lombardia

Credits: borghipiubelliditalia.it – Gromo

Gromo sembra non aver perso quel fascino medievale che la rese nota come la “piccola Toledo” per via della sua celebre produzione di armi ed armature, soprattutto al servizio della repubblica di Venezia. Oggi come allora il suo cuore è la centrale piazza Dante, su cui si affacciano il turrito castello Ginami, oggi sede di un ristorante, la gotica chiesa di San Gregorio e il quattrocentesco palazzo Milesi, sede del comune e del “Museo delle armi bianche e delle pergamene”.

Abitanti: 1.753 Superficie: 20 kmq

 

Leggi anche: Le 10 attrazioni imperdibili della BERGAMASCA

#4 PORTOBUFFOLE’, antico snodo commerciale e fluviale per Venezia – Veneto

Credtis: borghipiubelliditalia.it – Portobuffolè

A pochi passi da confine con il Friuli Venezia troviamo Portobuffolè, il più piccolo comune della provincia di Treviso, che ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Sorgendo un tempo sulle sponde del fiume Livenza, era una delle principali arterie fluviali che consentivano di raggiungere Venezia e un riconosciuto centro commerciale e economico. Sembra che il suo nome abbia origine infatti dalla “buffaline”, le imbarcazioni tipiche del trasporto fluviale. Da visitare il Duomo, un tempo sinagoga, la Torre Civica e la Porta Friuli.

Abitanti: 750 (300 nel borgo) Superficie: 5 kmq

 

#5 BONDONE, il borgo fortificato – Trentino Alto Adige

Credits: borghipiubelliditalia.it – Bondone

Bondone è un piccolo borgo arroccato sulla montagna, ultimo paese del Trentino sul confine con il bresciano, con la sua visuale che spazia dalle acque del lago d’Idro a Sud, a tutta la Valle del Chiese fino alle Dolomiti di Brenta a Nord. Abitato per secoli da carbonari, dopo la peste del 1.855 rimasero solo 8 famiglie e oggi non arriva a 700 abitanti. Entrando nel paese ci si trova davanti a un labirinto di strade selciate, che fa perdere i  visitatori in un viaggio nel tempo. Da ammirare l’affresco risalente al Cinquecento che raffigura la Madonna in Trono che allatta Gesù Bambino sulla facciata della casa di Via Giusti 24 e il Castel San Giovanni, da poco completamente restaurato, dalle sembianze di una fortezza militare arroccato su uno sperone roccioso.

Abitanti: 666 Superficie: 19 kmq

 

#6 PALMANOVA, la città a forma di stella – Friuli Venezia Giulia

Fortezza realizzata dalla Repubblica di Venezia sulla base di una precisa idea progettuale, a forma di stella a nove punte, Palmanova fu voluta per rafforzare le difese sul territorio friulano contro le scorrerie dei Turchi e le mire espansionistiche degli Asburgo. Sarebbe dovuto essere addirittura Leonardo Da Vinci il progettista, il quale tuttavia si defilò per precedenti impegni di lavoro a Milano. La città è uno dei modelli più riusciti di “città fortezza ideale” effettivamente costruiti: un vero e proprio gioiello per gli appassionati di architettura, militare, con al suo interno “Piazza Grande” di forma esagonale a suggellare la perfezione e simmetria urbanistica.

Abitanti: 5.419 Superficie: 13 kmq

 

#7 VERNAZZA, il gioiello delle Cinque Terre – Liguria

Credits: wikipedia.org – Vernazza

Se si arriva direttamente dal mare, Vernazza regala uno spettacolo di colori con il porto che metaforicamente ci accoglie tra le sue braccia. Meravigliosa anche la vista che si ottiene arrivando dal celebre sentiero azzurro da Monterosso. Da cartolina le tipiche case a schiera dei borghi marinari, costruite una dopo l’altra in funzione difensiva,con loggiati, porticati, vicoli stretti e ripidi sormontati da archi collegati con scale che conducono ad altre scale. Nella piazza la chiesa di Santa Margherita di Antiochia, edificata nel 1318 in stile gotico-ligure, presenta due curiosità: il campanile a pianta ottagonale che sembra un minareto e l’ingresso è nell’abside invece che nella facciata. Il porticciolo poi è incorniciato anche dal cilindrico torrione d’avvistamento dell’antico castello Doria, l’unico resto delle fortificazioni genovesi in funzione anti-corsara.

Abitanti: 786 Superficie: 12 kmq

 

Continua la lettura con: La spiaggia più bella di ogni regione

FABIO MARCOMIN

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Quando i brianzoli popolavano il «Villaggio degli spazzini» di Milano

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borgo degli spazzini

Forse non sapevi che uscendo da Milano in direzione Nord Est, passato il cavalcavia della Ferrovia di Piazza Sire Raul, sulla destra di Via Palmanova sorgeva un secolo fa il Borgo degli Spazzini.

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Quando i brianzoli popolavano il «Villaggio degli spazzini» di Milano

Questa zona in cui c’era il Borgo delle Rottole fu annessa al Comune di Milano nel 1873. Si nota tuttora la Chiesa di San Carlo alle Rottole, un edificio bianco in mezzo a palazzoni degli anni 50.

Nei primi del 1900 il servizio di pulizia urbana venne assunto direttamente dal Comune, con il sistema detto in economia: personale ed attrezzi erano messi a disposizione e pagati dal Comune, mentre i cavalli e conducenti erano forniti da appaltatori. Allo stesso tempo il Comune adibì a deposito dell’immondizia una zona adiacente al Borgo delle Rottole.

borgo degli spazziniQuesti spazzini (ruee in dialetto milanese) erano per lo più brianzoli perché in Brianza non c’erano grandi quantità di “materiale organico” per la concimazione dei terreni. Era quindi tradizione secolare che molti agricoltori brianzoli venissero a Milano per procurarsi gli scarti alimentari. I ruee percorrevano al mattino presto tutta la città con carretti a mano o tirati da un asino e con la gerla in spalla entrando in tutti i cortili.

Naturalmente avevano bisogno di un luogo in cui abitare, per cui la zona si riempì di baracche, che presero il nome di «Villaggio degli spazzini». Si calcola che ci fossero fino a 700 spazzini con le rispettive famiglie, dunque in totale qualche migliaio di persone.

Il villaggio di baracche è esistito fino al 1929, quando nello stesso luogo venne costruito un grande impianto comunale dedicato alla cernita, sia manuale che meccanica, dei rifiuti domestici che funzionò sino al 1964.

Continua la lettura con: Il segreto del successo del Borgo dei Ricchi

LUCA SVALUTO

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Le piante ripuliranno la Goccia di Milano: la prima volta in Italia

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Goccia

Il bosco spontaneo di Milano. La Goccia. Oggetto di un importante progetto di riqualificazione. A suo modo “storico”. 

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Le piante ripuliranno la Goccia di Milano: la prima volta in Italia

# Le piante “spazzine”

Saranno le piante a bonificare la Goccia alla Bovisa. Il Comune di Milano ha approvato il progetto di bonifica riguardante l’area su cui sorgeranno gli edifici da destinare alle Civiche Scuole di Milano. Saranno adottate tecniche di fitorisanamento.

L’intervento è stato progettato e sarà realizzato dal Politecnico di Milano. L’investimento è di 2,5 milioni di euro: riguarda non solo l’area destinata alle nuove scuole civiche, ma anche quella circostante. Le piante agiranno da purificatori per risanare il terreno. Si tratta infatti del metodo del fitorisanamento che si basa sulla capacità della vegetazione di rigenerare il terreno, biodegradando o estraendo le sostanze contaminanti. Tale tecnica verrà utilizzata su tutta l’area della Goccia che manterrà quindi le sue caratteristiche di Foresta urbana.

Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Verde, così ha dichiarato all’Ansa:  “Milano è la prima città italiana e una delle prime in Europa ad applicare questo tipo di tecnologia di bonifica su un’ex area industriale di grandi dimensioni come questa degli ex gasometri. Ci auguriamo che questa nostra esperienza possa diventare un modello replicabile anche per altre città e altri progetti di recupero di ex aree industriali”. Ma che cos’è la Goccia?

# Il nome “goccia” viene dal sistema di binari 

Credits polimi – Goccia Bovisa

La Goccia della Bovisa, dove un tempo sorgeva l’Union des Gaz con i suoi gasometri che consentivano ai milanesi di avere luce e acqua calda, verrà completamente trasformata. Si tratta di un’area a lungo abbandonata nella zona nord ovest della città di 33 ettari di bosco e ruderi a forma di goccia ora destinata a una pesante riqualificazione. 

Le officine, avviate nel 1908 e terminate di essere utilizzate nel 1994 con il definitivo svuotamento dei giganteschi gasometri, producevano una grande quantità di gas ricavato dalla distillazione del carbon fossile, diventando uno degli impianti di produzione del gas più grandi d’Europa soppiantando il precedente impianto di Porta Ludovica. Per trasportare le materie prime veniva utilizzato il treno e per questo attorno all’area fu costruito da l’Union des Gaz un sistema di binari a forma di goccia. Di tutto il complesso sono rimasti oggi solo degli scheletri immersi nella vegetazione.

Continua la lettura con: La Goccia, il “bosco spontaneo” di Milano, è salva!

MILANO CITTA’ STATO

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I 10 palazzi di Milano da pubblicare sui social almeno una volta nella vita

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Milano è un vero e proprio museo a cielo aperto: anche senza entrare nei musei è possibile scoprire una città ricca di fascino e di storia, ma anche di bellezze e di angoli nascosti, capaci di far innamorare abitanti e turisti. Alcune di queste bellezze sono proprio i palazzi della città meneghina, alcuni molto famosi, altri praticamente sconosciuti. Ecco i 10 da sfruttare per una bella foto almeno una volta nella vita. Foto cover: Casa ricoperta di edera in via Tamburini (Foto: Andrea Cherchi)

I 10 palazzi di Milano da pubblicare sui social almeno una volta nella vita

#1 Casa degli Omenoni

palazzi di milanoPiazza della Scala e Piazza Belgioioso sono collegate da una via oscura e stretta, “abitata” da otto giganti di pietra che sostengono un palazzo del Cinquecento: è la Casa degli Omenoni, uno degli edifici più misteriosi di Milano. Ogni omenone, parola che significa “grande uomo”, rappresenta un popolo barbaro del passato (come gli Svevi, ad esempio), mentre al centro della facciata si trovano due leoni intenti a sbranare un satiro. Questa scena è un chiaro avvertimento: tutti i ladri e i visitatori malintenzionati verranno adeguatamente puniti.
La costruzione del Palazzo degli Omenoni fu voluta da un collezionista, tale Leone Leoni, ma oggi è la sede di uno dei migliori club per gentiluomini in Italia: il Clubino.

#2 Villa Simonetta

palazzi di milanoQuesta villa, non lontana dal Cimitero Monumentale, sede per molti anni della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, nasconde un antico passato. Infatti Villa Simonetta risale ai tempi di Ludovico il Moro e, nel corso del tempo, passò di proprietà a diverse famiglie nobili, che periodicamente la ristrutturarono. Addirittura si racconta che sia infestata da un fantasma, tale Clelia Simonetta, una nobildonna che aveva l’abitudine di avvelenare i propri amanti.

#3 Castello Cova

palazzi di milanoIl Castello Sforzesco non è l’unico castello di Milano: in zona Sant’Ambrogio sorge Castello Cova, un palazzo che sembra uscito da un cartone Disney. In realtà l’edificio venne costruito tra il 1910 e il 1915, ma dà comunque l’impressione di essere l’ambientazione di una fiaba medievale.

#4 Casa Galimberti

palazzi di milanoNon potevano mancare all’appello le case liberty di Porta Venezia: Casa Galimberti è sicuramente una tra le più decorate. Impossibile non fermarsi ad ammirare le figure sulla facciata, specialmente quelle femminili, realizzate in ceramica colorata.

#5 Villino Maria Luisa

In Via Tamburini si trova questa casa in apparenza semplice, ma dotata di fini decorazioni liberty e, soprattutto, di una facciata decorata con tante stelle dipinte su blu: l’insieme ricorda i cieli stellati degli affreschi medievali.

#6 Casa Campanini

palazzi di milanoA pochi passi da Villa Necchi Campiglio sorge uno degli edifici liberty più famosi e apprezzati di Milano: Casa Campanini, caratteristica per le cariatidi poste al suo ingresso. Gli estimatori dell’art nouveau non possono fare a meno di innamorarsi di questo palazzo.

#7 Villa Mozart

palazzi di milanoAncor più vicino a Villa Necchi si trova un edificio privato completamente immerso nel verde: è la misteriosa Villa Mozart, che spicca subito per le coltri di edera che la abbracciano da cima a fondo.

#8 Le case del Quartiere Arcobaleno

palazzi di milanoDicono che Milano sia una città grigia, ma in Via Lincoln sorge un intero quartiere arcobaleno, quasi una piccola Burano: sono le case colorate del Quartiere Giardino, un’oasi di pace tra casette variopinte e giardini ben curati.

#9 Il palazzo di Via Pantano 28

palazzi di milanoVicinissimo alla Statale, questo edificio richiama l’attenzione anche del passante più disattento per le sue decorazioni in graffito. Un tempo il palazzo era noto per essere la dimora di Manfredo Settala, un signorotto del XVII secolo che possedeva una vera e propria camera delle meraviglie: alcuni dei suoi pezzi da collezione fanno ora parte dell’archivio di diversi musei di Milano, tra cui l’automa con testa di Diavolo del Castello Sforzesco.

#10 Casa Dugnani

palazzi di milanoQuesta lista non poteva terminare se non con un altro edificio liberty di Milano: Casa Dugnani, in zona Cadorna, caratterizzata da pregiate decorazioni di girasoli in porcellana.

Continua la lettura con: Perché la Madonnina ha un’alabarda?

VANESSA MARAN

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Tutti i mezzi di trasporto in Lombardia con un solo biglietto

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Rete trasporto Pubblico Lombardia

Ci si può muovere quasi dappertutto con solo titolo di viaggio. Le opzioni disponibili, dove si può acquistare e quanto costa.

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Tutti i mezzi di trasporto in Lombardia con un solo biglietto

# “Io viaggio ovunque Lombardia”: bus, tram, metro, funicolari o battelli con un unico titolo di viaggio

intrenoconlafra.wordpress.com – ivol

Non ci sono solo i singoli biglietti o gli abbonamenti delle diverse società di trasporto pubblico locale. Se ci si vuole spostare in Lombardia con bus, tram, metro o battelli è disponibile l’abbonamento IVOL, che sta per “io viaggio ovunque Lombardia”. Si può acquistare per uno più giorni o fino a un mese nelle versioni agevolate.

# Quali mezzi di trasporto si possono prendere

Rete trasporto Pubblico Lombardia

IVOL consente di viaggiare su tutte le tipologie di mezzi di trasporto:

  • autobus urbani e interurbani;
  • tram;
  • metropolitane;
  • servizi a chiamata classificati di trasporto pubblico come Chiama Bus di ATM, Stradibus di Cremona, Taxi-Bus di Mantova (al netto di supplementi rispetto alla tariffa ordinaria, ove previsto);
  • treni di categoria R (Regionali), RV (Regionali Veloci) e RE (Regio Express), Malpensa Express e S (Suburbani), sia in prima che in seconda classe nell’ambito di validità della Tariffa Regionale Ferroviaria Lombardia;
  • la Linea 1 ATB da Bergamo a Orio al Serio;
  • battelli sul lago di Iseo;
  • funivie e funicolari del trasporto pubblico locale, questo l’elenco:
    Margno – Pian delle Betulle, Lecco, funivia
    Malnago – Piani D’Erna, Lecco, funivia
    Albino – Selvino, Bergamo, funivia
    Campodolcino – Alpe Motta, Sondrio, funivia
    Argegno – Pigra, Como, funivia
    Ponte di Piero – Monteviasco, Varese, funivia
    Bergamo Bassa – Alta, Bergamo, funicolare
    Colle Aperto – San Vigilio, Bergamo, funicolare
    Como – Brunate, Como, funicolare
    Moggio – Piani di Artavaggio, Lecco, funivia
    Varese Vellone – Santa Maria del Monte, Varese, funicolare

# Le linee e i servizi esclusi

Credits alessi_massimo IG – Frecciarossa Milano

Alcune linee e servizio sono però escluse, ecco quali:

  • treni Alta Velocità, nello specifico Frecciarossa, Frecciargento e ItaloTreno;
  • treni di tipo Intercity come IntercityNotte, EuroCity, FrecciaBianca, eccetto che per i possessori di Carta Plus Lombardia per la relazione di viaggio prescelta;
  • treni della linea Suzzara-Ferrara in quanto gestita da TPER;
  • alcuni treni Malpensa Express  salvo i possessori di (è però possibile viaggiare con ‘io viaggio’ sulla );
  • bus navetta dedicati come il collegamento Milano-Humanitas;
  • bus Gran Turismo come il Milano – Passo della Presolana;
  • bus a chiamata non classificati di trasporto pubblico locale;
  • funivie turistiche e sciistiche;
  • collegamento Cascina Gobba – ospedale San Raffaele di Milano;
  • servizi di navigazione sui laghi di Como, Garda e Maggiore;
  • servizi automobilistici di competenza di Province appartenenti a Regioni limitrofe, anche se attraversano il territorio lombardo.

Per viaggiare sui treni di tipo FrecciaBianca, EuroCity, InterCity, alcuni Malpensa Express o in prima classe sui treni regionali occorre acquistare la Carta Plus Lombardia.

# Le opzioni disponibili e quanto costa

L’abbonamento è disponibile con questi tagli e tariffe:

  • 1 giorno a 17,50 euro
  • 2 giorni a 29 euro
  • 3 giorni a 35 euro
  • 7 giorni a 46,50 euro.

Per giorni si intende consecutivi e nell’ultimo giorno di validità possono essere utilizzati anche dopo le ore 23:59, fino alla fine del servizio.

Sono disponibili anche abbonamenti mensili a 116 euro, trimestrali a 333 euro e annuali a 1.110 euro. L’abbonamento mensile io viaggio può essere acquistato a partire dal giorno 22 del mese antecedente a quello di entrata in vigore del mensile. La validità di un mensile “io viaggio” decorre sempre dal giorno 1 del mese.

Per chi rientra in particolari limiti di redditi e condizioni famigliari è possibile richiedere  IVOL Agevolata, un abbonamento annuale per i residenti in Lombardia a prezzo scontato.

# Dove si possono acquistare i titoli di viaggio

Atm point centrale

I biglietti si possono acquistare presso:

  • le biglietterie delle stazioni ferroviarie;
  • le emettitrici automatiche di Trenord e di ATM;
  • gli ATM point;
  • le principali rivendite delle aziende di trasporto pubblico locale;
  • i siti web delle aziende di trasporto e le app.

Continua la lettura con: La metropolitana interurbana del Garda: il progetto

FABIO MARCOMIN

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10 cose da fare gratis ad agosto a Milano

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kiefer, hangar Bicocca
kiefer, hangar Bicocca

Agosto è bollente. Soprattutto per il caro prezzi. Ma si può vivere anche in modo economico. Restando a Milano, ad esempio. Non solo: godendosi le molte cose belle e gratis che offre questo mese. 

10 cose da fare gratis ad agosto a Milano

#1 Visitare le case museo gratuite

Casa Museo Boschi di Stefano – Via Giorgio Jan, 15 – Buenos Aires

A Milano ci sono musei che si possono visitare gratuitamente: Palazzo MorandoPalazzo Moriggia | Museo del RisorgimentoCasa Museo Boschi Di StefanoStudio Museo Francesco Messina.

#2 Castello Sforzesco 

 
Credits emanuele_genuizzi IG – Piazza Castello Milano

Milano non ha solo nel cuore della città un grande castello. Tra i rari casi di grandi città in Europa. Ma ancor più raro è il fatto che si può accedere al Castello senza pagare un euro. Non solo: il primo e il terzo martedì del mese si può accedere gratis dopo le 14 a tutti i musei contenuti all’interno. Nota: stesse giornate gratis anche per la Pinacoteca.

#3 Il Pirelli Hangar Bicocca, uno dei musei d’arte contemporanea più innovativi

Pirelli Hangar Bicocca

Il Pirelli Hangar Bicocca è uno spazio espositivo di arte contemporanea alla periferia di Milano, con ingresso gratuito. All’interno è molto spazioso e ospita un’installazione artistica permanente con 7 torri intitolata I sette palazzi celesti dell’artista Anselm Kiefer, oltre a 5 maxi dipinti sui muri dell’hangar. Diverse aree dello spazio espositivo sono dotate di sistemi di illuminazione d’atmosfera, che rendono ancora più suggestiva la presentazione delle opere in mostra.

 

#4 Gae Aulenti e il Bosco Verticale plurivincitore di premi internazionali

Gae Aulenti e Bosco Verticale

Piazza Gae Aulenti è uno spazio sopraelevato rispetto alla sede stradale e concepito come un’immensa panchina circolare che invita a sostare e a rilassarsi tra giochi d’acqua, artifici luminosi, pannelli fotovoltaici e vetrate. Inaugurata nel 2012, intende ripristinare la funzione originaria delle piazze come luoghi di aggregazione sociale. La “piazza del futuro”, come l’hanno definita in tanti, è stata infatti concepita come un punto d’incontro e socialità con vista sullo skyline meneghino. Se si alza lo sguardo si vedrà la spirale del grattacielo Unicredit e, più a est, la sagoma inconfondibile del Bosco Verticale, un complesso formato da due grattacieli nelle cui forme architettoniche sono stati integrati 800 alberi, 15000 piante perenni e 5000 arbusti.

 

#5 Il MUDEC, con reperti delle culture di tutto il mondo

Mudec

Il Museo delle Culture, visitabile ogni giorno gratuitamente nella sezione “permanente”, custodisce un’ampia collezione di reperti dalle Culture di tutto il mondo, dalle antiche civiltà andine all’Estremo Oriente. Qui è esposta una collezione etnologica con più di 7000 pezzi tra opere d’arte, strumenti musicali e oggetti d’uso quotidiano provenienti da diverse aree geografiche.

 

#6 In tour tra le chiese sconsacrate

Chiesa – Museo Messina

Un giro per le chiese sconsacrate di Milano non implica alcuna eresia o blasfemia. Molte di esse sono state trasformate in luoghi di cultura o divertimento. Ad esempio, la Mediateca di Santa Teresa che da chiesa barocca è stata trasformata in una fornitissima biblioteca multimediale, attrezzata di computer, sedie e scrivanie e sempre piena di studenti e amanti della cultura. All’interno della chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio, nel cuore della zona romana della città, si trova il museo-studio Francesco Messina. L’ex studio dell’artista siciliano, milanese di adozione, espone 80 sculture, tra cui gessi, terrecotte policrome e bronzi e una trentina di opere grafiche, come litografie, pastelli e acquerelli.

La cinquecentesca chiesa di San Paolo Converso, che oggi ospita uno spazio espositivo dedicato alle arti contemporanee. La chiesa sconsacrata di San Carpoforo, invece, è un piccolo edificio situato nel centro storico di Milano, che nel 1993, fu data in uso gratuito all’Accademia di Belle arti di Brera che ancora oggi la utilizza come sede per i corsi di decorazione, restauro e arte sacra contemporanea. La chiesa dei Santi Simone e Giuda, dopo essere stata sconsacrata è diventata un teatro, dove debuttò Edoardo Ferravilla, grande attore milanese. Dal 1978 è un centro di iniziative artistiche teatrali ed è sede della Scuola di Teatro ‘Arsenale’, che realizza spettacoli e iniziative tutte legate all’arte teatrale.

# 7 L’orto botanico e il museo astronomico

Orto Botanico di Brera

Palazzo Brera nasconde un prezioso Orto Botanico del Settecento e un Museo Astronomico. Circa 5mila metri quadri di sogno da mettere nell’elenco delle cose da fare gratis a Milano in estate perché ne vale davvero la pena.

#8 Un giro per le vie del colorato villaggio di via Lincoln

Villaggio Lincoln

In zona Cinque Giornate si trova un quartiere formato da una serie di villette coloratissime che lasciano il visitatore a bocca aperta. Il villaggio di via Lincoln ricorda un po’ Murano. Nasce alla fine dell’800 per ospitare gli operai della vicina Porta Vittoria. Con il tempo, gli abitanti di quelle case hanno cominciato una vera e propria sfida alla facciata più sorprendente della propria abitazione.

 

#9 La “Cappella Sistina” di Milano

San Maurizio al Monastero Maggiore – Corso Magenta 15

Anche Milano ha la sua “Cappella Sistina”. Ma che a differenza di quella originale si può visitare gratuitamente. Si tratta di San Maurizio al Monastero Maggiore dove si trova lo spettacolo di dipinti, stucchi e affreschi che ricoprono ogni spazio. Tranne il Duomo, tutte le chiese della città, con le loro opere d’arte custodite all’interno, sono visitabili senza biglietto di ingresso. 

#10 La Galleria a cielo aperto di Milano

Archivio Diocesano

La caccia alla street art è gratis e ti permettere di scoprire angoli della città inaspettati. Tra il top ci sono le opere di Street art all’Ortica.

Non solo. Sul vicino Ospedale Gaetano Pini e addirittura sul Monastero della Visitazione, un intero quartiere cittadino è stato rivoluzionato dai colori e dalla fantasia degli artisti di strada chiamati a realizzare questo progetto. Circa 1000 metri quadrati sono stati trasformati da diverse celebrità di questa moderna forma d’arte. Di Ivan Tresoldi sono ad esempio le parole dipinte proprio sulla facciata d’ingresso dell’archivio: le lettere riprendono i caratteri antichi, un tempo tracciati sulla pergamena e ora sull’intonaco. Le composizioni astratte sui muri perimetrali dell’ospedale sono di Paolo Bordino, detto Pao, famoso per i paracarri trasformati in pinguini. Gli Orticanoodles hanno realizzato i ritratti dei milanesi illustri lungo i muri del monastero.

Scarica l’app e guarda la street art prendere vita con MAUA – Museo d’arte urbana aumentata.

 

Continua la lettura con: Le 30 cose da fare a Milano questo agosto

MILANO CITTA’ STATO

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La costellazione di borghi antichi del municipio verde di Milano

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I Borghi del Municipio 7

La sua superficie è un sesto dell’intera Milano. Sui suoi 31 km² troviamo ben 7 parchi, dato che lo rende il municipio con più aree verdi della città. Non solo: la sua identità è data dalla costellazione dei suoi diversi borghi animati da uno spirito di autonomia.

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La costellazione di borghi antichi del municipio verde di Milano

# La costellazione di borghi antichi

Il Municipio 7 è il più occidentale tra i nove municipi milanesi. Sui suoi 31 km² (1/6 della superficie milanese) troviamo ben 7 parchi, dato che lo rende il municipio con più aree verdi della città. Suddiviso tra le macrozone di De Angeli, San Siro e Baggio: quest’ultimo rappresenta anche il suo quartiere più antico, già luogo natale di Papa Alessandro II (1010-1073), ricordato per i suoi aspri contrasti col Sacro Romano Impero e le sue ingerenze negli affari vaticani, essendo al contempo l’artefice di un riavvicinamento con la Chiesa di Costantinopoli.

L’identità del Municipio 7 è data dalla costellazione dei suoi diversi borghi, in gran parte periferici, animati da uno spirito di autonomia che riesce a tenere lontani i ritmi frenetici della città. Una dinamica non priva di rischi.

# Il Municipio più verde: le “sette sorelle”

municipio 7
La pace del Boscoincittà

Il Parco Annarumma, Il Parco di Baggio, il Parco Valsesia, il Parco delle Cave, il Parco di Trenno, il Boscoincittà, il Parco del Centenario:sono le sette sorelle verdi del Municipio 7, con le ultime quattro a sconfinare – il Parco del Centenario a Trezzano sul Naviglio, il Parco delle Cave, il Parco di Trenno e il Boscoincittà nel Parco Agricolo Sud Milano.

In tempi in cui, giustamente, si parla sempre più di vivibilità nelle grandi metropoli, di qualità dell’aria, tutela dell’ambiente e biodiversità (senza dimenticare il mai sopito progetto tutto milanese del Parco Orbitale), questo Municipio di Milano diventa un punto di riferimento, vero e proprio polmone verde della città. Soprattutto se pensiamo al Boscoincittà. Voluto dalla ONLUS Italia Nostra, una delle più antiche associazioni ambientaliste italiane, da 60 anni a salvaguardia dei nostri beni culturali, artistici e naturali, è un parco pubblico con una flora, un’avifauna e una fauna selvatica molto floride e caratteristiche.
Ma anche al Parco delle Cave, ricco di cascine storiche oltre che sede di quattro vecchie cave per l’estrazione di sabbia e ghiaia, dalle quali prende il nome.

# Borghi campagnoli a Milano

municipio 7
“Che i grossi borghi campagnoli restino tali e non si agghindino con lussi cittadini”

Cascine da campagna brianzola o martesana, fontanili, sagre delle fragole e corse degli asini: non sono cose che ci si aspetterebbe di trovare a Milano, eppure sono parte integrante dello spirito del Municipio 7.

Nel quartiere di Muggiano, pur lambito dall’orrenda e asettica Tangenziale Ovest, troviamo infatti cascine come quelle della Guascona e della Guasconcina che ci immergono immediatamente nella Milano perduta. Sempre a Muggiano, oltre che nel limitrofo quartiere di Assiano, possiamo ammirare i fontanili (o risorgive), cioè punti dove vi è l’incontro di strati geologici di differente permeabilità idrica, caratteristica che favorisce la fuoriuscita dell’acqua presente nelle profondità della Terra: il motivo per cui Milano è sorta qui è dato proprio dall’essere in corrispondenza di una delle tante linee dei fontanili presenti nella Pianura Padana, che è anche la ragione per cui abbiamo una falda acquifera così ricca.

Il Figino, invece, conserva ancora oggi il carattere di piccolo borgo rurale, risultando un caso più unico che raro a Milano di quartiere staccato dall’area edificata della metropoli, non essendo ancora stato raggiunto dall’espansione edilizia. È ancora possibile respirarvi l’atmosfera da inizio Novecento, quando era considerato il quartiere delle fragole, per le quali aveva quasi l’esclusiva della fornitura alla cittadinanza milanese: in loro onore si teneva persino una Sagra delle Fragole, la cui ultima edizione risale purtroppo agli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Ma non tutte le tradizioni sono andate perdute: a Baggio è stata reintrodotta l’antica Corsa degli Asini, avviata nel 1628, poi soppressa, consistente in una gara di asini tra le vie più antiche del borgo. Forse l’istituzione più simile al Palio di Siena che abbiamo in città. L’asino è considerato un simbolo del quartiere grazie a una novella tramandata nei secoli, con protagonista un contadino, un campanile e un asino: secondo la storia spuntò dell’erba in cima al campanile della Chiesa di Sant’Apollinare e un contadino tonto, per toglierla, vi issò un asino affinché la brucasse.

Baggio conserva anche la tradizione secolare della sua sagra, tutt’oggi un’occasione per riscoprire antiche tradizioni culinarie, di artigianato, di usi e costumi folkloristici, la quale dura solitamente tre giorni, culminanti proprio con la corsa degli asini, nella terza domenica di Ottobre. Dulcis in fundo, a Baggio si trova anche l’interessantissima Cascina Linterno, dove soggiornò Francesco Petrarca: nell’emblema del Municipio 7 si trova il capitello di una colonna propria di tale cascina, sulla quale furono incise le iniziali del poeta, FP.

# L’altra faccia della medaglia: gentrificazione e spopolamento

Municipio 7
Un rendering di Borgo Sostenibile, un progetto di riqualificazione del quartiere Figino

Come tutto quanto oggi è più georgico che financial district, il Municipio 7 rischia di pagare la sua anima rurale e avulsa dal grande balzo in avanti meneghino, sia per motivi esogeni (la volontà di speculare sugli spazi ancora rimasti vergini o presunti tali) sia per motivi endogeni (la volontà di trasferirsi degli abitanti, soprattutto giovani, che si sentono tagliati fuori dallo zeitgeist).

La necessità di dare nuova vita a questi borghi periferici diventa quindi impellente, anche per evitare che si trasformino in quartieri dormitorio sulla falsariga di alcuni comuni dell’Hinterland. Progetti come quello del parco giochi nel Boscoincittà nella zona tra Figino, Trenno e Quinto Romano, voluto da un’associazione tra i genitori dell’area e gli ortisti di Maiera, Borgo Sostenibile di Figino, che ha ampliato l’offerta abitativa realizzando 323 appartamenti di varie tipologie a basso impatto ambientale, Una Piazza per Muggiano e Muggiano in Musica, sono essenziali perché il Municipio sappia affacciarsi alla Milano del dopo EXPO senza perdere la sua identità.

Per questo motivo, sarà decisivo proseguire sui percorsi sopracitati, tutte iniziative nate dal basso con l’intento di inserirsi al meglio nel contesto storico-sociale, dando voce agli abitanti della zona invece che cedere alle sirene dei soloni ciarlanti di non meglio definite e chiaroscure riqualificazioni.

Continua la lettura con: Milano Ovest 2030: i progetti di rilancio

HARI DE MIRANDA

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La “Porta dell’Est”: il maxi interscambio per raggiungere tutti gli aeroporti milanesi

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Credits mm - Alta velocità Porta Est

Sarà una pietra miliare per la mobilità di Milano. L’accesso a treni regionali, treni ad alta velocità, metropolitana e soluzioni di mobilità sostenibile. Cosa prevede il progetto.

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La “Porta dell’Est”: il maxi interscambio per raggiungere tutti gli aeroporti milanesi

# La nuova stazione Alta Velocità ferroviaria “Segrate Porta Est”

Concept stazione Porta Est

Milano avrà una nuova stazione per l’alta velocità, situata sull’asse ferroviario orientale, che si aggiungerà a quelle di Rho Fiera a nord-ovest e Milano-Rogoredo a sud. 

Comune di Milano – Ipotesi progetto copertura Stazione AV

L’Hub metropolitano di Segrate Porta Est sostituirà l’attuale fermata ferroviaria di Segrate, trasformandosi così in un nodo cruciale per l’interscambio tra treni suburbani e regionali, treni a lunga percorrenza, treni ad Alta Velocità e il trasporto pubblico locale. Dei 2,5 milioni di euro necessari, il 50% provengono da fondi europei e per il restante dallo Stato

# Da Segrate sarà possibile raggiungere tutti gli aeroporti milanesi con il treno o la metro

Credits mm – Alta velocità Porta Est

Nei prossimi anni verranno completati i lavori sulle linee ad Alta Velocità tra Brescia e Verona e tra Verona e Padova: il completamento della prima è previsto nel 2026, della seconda nel 2032. Queste tratte, insieme a quella già in funzione tra Milano e Brescia, permetteranno di raggiungere Venezia da Milano in tempi ridotti. Il nodo di Segrate assumerà un ruolo cruciale per l’accesso a Milano da est, facilitato anche dall’estensione della linea M4 da Linate. Sarà possibile raggiungere tutti gli aeroporti milanesi con il treno o la metro.

Leggi anche: Da Milano a Trieste in treno a 200 all’ora: le tre grandi tratte

# Stanziati 420 milioni di euro per la realizzazione dell’estensione della M4 fino a Segrate, ne mancano 44

Nel mese di dicembre 2023 la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il prolungamento della linea M4 di 3,1 km con 2 fermate, Idroscalo-San Felice e Segrate. Il tracciato parte da Linate, passa sotto il bacino artificiale, e termina alla stazione di Segrate in predicato di diventare la Stazione di Porta Est per l’Alta Velocità, oltre che servire le linee regionali e suburbane. Si prevede un treno ogni 90 secondi e una stima di 15 milioni di utenti l’anno. Il finanziamento dell’opera è quasi completo, vanno reperiti 44 milioni di extra costi dovuti all’incremento delle materie prime da aggiungere ai 420 milioni di euro già messi a disposizione tramite il D.M. 97 nel 2022. Per la fine dell’anno potrebbe arrivare il progetto definitivo. 

Credits mm – Planimetria stazione ferroviaria Segrate Porta Est

Tra i lavori è prevista anche la costruzione del sottopasso pedonale di collegamento alla nuova stazione dell’alta velocità ferroviaria di Segrate e alcune opere accessorie. Rispetto alle tempistiche originarie, l’inaugurazione di tutto il progetto slitterà almeno al 2030.

# Il finanziamento della stazione dell’alta velocità è a carico di Rfi

Credits mm- Integrazione nodo East Hub

Il finanziamento della stazione dell’Alta Velocità è a carico di Rfi. Tra le opere previste il rifacimento del piano binari, il parcheggio e terminal bus nelle due stazioni della M4, le passerelle meccanizzate e una passerella ciclopedonale di connessione alla zona est dell’Idroscalo.

# Le opere collaterali

Tra le opere collaterali ci saranno:

Credits cassanesebis.it – Cassanese Bis
  • il completamento della Cassanese bis, una bretella di collegamento tra la BreBeMi e la tangenziale Est di Milano, servendo anche Pioltello. Il progetto ha uno sviluppo complessivo di circa 4,2 km, di il primo tratto di 900 metri in completamento e il secondo di 3.3 km i cui lavori sono iniziati i primi di giugno 2022 con investimento a carico di Westfield. L’inaugurazione è prevista nel primo semestre 2025.
Credits Comune di Segrate – Percorsi ciclopedonali
  • dei percorsi ciclopedonali per realizzare un sistema di mobilità dolce integrato attorno all’area del nuovo hub e da e verso Milano e Segrate.
  • la bretella stradale SP160-via Mondadori.

 

# Il progetto del mall del lusso Westfield in attesa di ridefinizione: previsti fino a 25 milioni di visitatori annui

Credits mm – Hub porta Est

Il progetto complessivo, per un investimento previsto di oltre 500 milioni di euro, vede coinvolti Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Rfi, lo stesso Comune di Segrate, Sea S.p.a., Westfield Milan S.p.a. MM, incaricata alla redazione del progetto di fattibilità, lo ha presentato ufficialmente nel 2021 con il nome di “Milan east gate hub”.

Westfield Segrate

Al momento il progetto del mall del lusso Westfield è in fase di ridefinizione, sembrava addirittura essere stato stralciato nonostante la società stia contribuendo a finanziare il futuro hub della mobilità milanese. Dovrebbe essere un centro paragonabile all’outlet di Serravalle, come spiegato a Il Foglio da Marco Griguolo, delegato alla mobilità della Città metropolitana di Milano. La prima fase di realizzazione è stata affidata ad un team composto da One Works, Esa engineering, Holzner e Bertagnolli engineering, P’arcnouveau e lo studio tecnico Zaccarelli, come riporta il quotidiano, che ha l’obiettivo di trovare soluzioni che consentano maggiori aree verdi e più attenzione alla neutralità carbonica. Si prevedono fino a 25 milioni di visitatori l’anno.

Continua la lettura con: M5 punta verso Settimo: le ultime novità

FABIO MARCOMIN

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La proposta di Ford: macchine “spia” contro chi supera i limiti

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pexels-taras-makarenko-Auto

Nel prossimo futuro gli autisti potrebbero segnalare altri autisti non rispettosi del Codice della Strada. Scopriamo come funziona il sistema e i limiti con le leggi attuali.

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La proposta di Ford: macchine “spia” contro chi supera i limiti

# Depositato il brevetto per i delatori del Codice della Strada

pexels-taras-makarenko-Auto

Un’innovazione che potrebbe far storcere il naso a molti. Come successo ai tempi del Covid, quando alcuni cittadini hanno “assunto” il ruolo di delatore per segnalare le persone non rispettose delle restrizioni imposte dal Governo, nel prossimo futuro i bersagli potrebbero essere gli autisti non rispettosi del Codice della Strada. La compagnia di automobili americana Ford ha infatti depositato un brevetto per un sistema che consentirebbe ai veicoli di segnalare automaticamente gli automobilisti che superano i limiti di velocità alla polizia. La richiesta di brevetto è intitolata “Systems and Methods for Detecting Speeding Violations”: presentata da Ford il 12 gennaio 2023 è stata pubblicata dall’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) il 18 luglio 2024.

# Foto e rapporto inviato alle forze dell’ordine

pixabay-DirkVE – Auto polizia

Se unauto dotata del sistema rileva un’altra auto in transito oltre il limite di velocità nelle vicinanze potrebbe fotografarla, tramite le telecamere di bordo, e inviare via internet automaticamente un rapporto comprensivo del limite infranto a un veicolo delle forze dell’ordine o ad un’unità di monitoraggio a bordo strada. I delatori potrebbero per essere le stesse auto, senza passeggeri, dato che già ora in diverse città del mondo circolano auto a guida autonoma, come taxi.

# I vantaggi per la polizia e i limiti imposti da Codice della Strada e legge sulla privacy

Credits: sodi.com
Autovelox

Il sistema, come spiega Ford nella domanda di brevetto, “faciliterebbe il lavoro della polizia, poiché non sarebbero necessari per identificare rapidamente le violazioni di velocità e inseguire i trasgressori”. Le normative del Codice della Strada e della privacy, almeno in Italia, potrebbero però ridimensionare la sua funzionalità. I velox senza la presenza di agenti di polizia possono infatti rilevare solo il numero di targa del veicolo emettendo quindi la sanzione, ma senza identificare chi era alla guida. 

Fonte: automoto.it

Continua la lettura con: SLOW FORLANINI: 3 CORSIE senza immissioni a soli 50 all’ORA

FABIO MARCOMIN

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Le 10 cose più pazzesche che si potrebbero fare a Milano

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Cambio costume sulla metro del mare

Se Milano fosse davvero una città sbalorditiva dovrebbe avere queste cose.

Le 10 cose più pazzesche che si potrebbero fare a Milano

#1 Treno Hyperloop fino alla spiaggia di Nervi

cambio costume
15 minuti per arrivare al mare.

#2 Mettere delle nuvole nel cielo di Milano


Per avere autonomia anche nel meteo.

#3 Pale antismog

vento da pale
vento da pale

Pale enormi che muovono l’aria ripulendola dallo smog.

#4 Alzare la città di cinque metri

Facendo passare le macchine sotto.

#5 Il naviglio di Milano più lungo del mondo

Foto Credit: https://www.riaprireinavigli.it/
Foto Credit: https://www.riaprireinavigli.it/

Lungo tutta la circonvallazione esterna. Navigabile sulla 90-91, il nuovo filobattello.

#6 Porto di Mare

Facciamolo questo porto, al posto della metro.

#7 Costruiamo una montagna artificiale di 2000 metri

O una pista che va dalla guglia dell’Unicredit fino alla biblioteca degli alberi. Una pista nera.

#8 Il lago Novus

Il nuovo lago che unisce i navigli, una distesa d’acqua con la spiaggia della Barona.

#9 Il parco pensile

Collegare tutte le terrazze con dei ponti creando il parco pensile più grande del mondo

#10 I generatori di nebbia

calendario dell'avvento

Non possono mancare.

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Tre terrazze spettacolo a Milano

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sylvie_4675 IG - NH Hotel Citylife

Tre punti panoramici della città dove rilassarsi mentre si osserva lo skyline e si gusta un aperitivo o un drink dopocena, magari accompagnato da un tuffo in piscina.

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Tre terrazze spettacolo a Milano

#1 Terrazza Base, il giardino pensile di Base Milano

Credits: base.milano.it – Terrazza Base

Nel 2016, nei 12.000 mq riqualificati di quello che un tempo era il complesso industriale dell’Ansaldo, è stato inaugurato Base Milano, un vivace centro culturale noto per la sua capacità di produrre innovazione sociale e di connettere arti, imprese e tecnologia. Questo spazio è diventato un punto di riferimento soprattutto per i giovani. Da circa un anno sul tetto del centro polifunzionale ha aperto il Bistrot Base, un ristorante e cocktail bar. All’ultimo piano, anzi sul tetto, è stato creato un giardino pensile di oltre 500 mq, adornato con fiori e piante botaniche, dotato di dondoli, panchine e tende che evocano l’atmosfera di un giardino curato nei minimi dettagli. È il luogo ideale per gustare un aperitivo con cocktail esclusivi, godendo di una vista spettacolare sui tetti della città al tramonto e non solo, in primis le Tre Torri di Citylife. Questo spazio è dedicato al relax, con la possibilità di praticare yoga, e al divertimento.

Indirizzo: Via Bergognone 34

Leggi anche: La “TERRAZZA NASCOSTA” con GIARDINO PENSILE a MILANO (dove fare anche aperitivo)

#2 Vertigo, la terrazza glamour con l’infinity pool in Tortona per sentirsi come New York o a Bangkok

Credits: @nhow.hotel – nhow Milano

A cinque minuti a piedi troviamo la terrazza Vertigo del nhow Milano Hotel in via Tortona, inaugurata nell’aprile 2023, tra i luoghi più glamour della città. Con una superficie di 750 mq, può accogliere fino a 200 persone. Dominano i colori arancione, simbolo del gruppo alberghiero, grigio della pavimentazione e magenta nei dettagli. Il fiore all’occhiello è la Infinity Pool, che offre una vista mozzafiato sullo skyline milanese. Inoltre, la terrazza dispone di due piscine circolari colorate, un’area solarium, un ristorante, con 60 posti a sedere e una cucina con piatti dai sapori internazionali mixati con i valori della tradizione italiana, un esclusivo cocktail bar.

Indirizzo: Via Tortona, 35

#3 The District: rooftop al 13° piano con piscina dell’ex chiesa del Cristo Re

Terrazza The District NH Collection Milano Citylife

Dismessa da anni e sconsacrata ufficialmente nel 2017, la chiesa del Cristo Re in zona Portello è stata trasformata in un albergo quattro stelle dalla catena NH Hotel Collection. Ha conservato elementi originali come la navata, le colonne e i capitelli, integrandoli armoniosamente con strutture moderne. Tra queste vi sono la torre, la hall, le camere e la suggestiva terrazza The District situata al tredicesimo piano. La terrazza, con i suoi colori delicati che spaziano dal bianco al grigio, ospita una piscina riservata agli ospiti e un bar aperto a tutti. Da qui, si può ammirare la vista delle Tre Torri di Citylife mentre si sorseggia uno dei cocktail esclusivi, ispirati ai sette peccati capitali.

Indirizzo: Via Bartolomeo Colleoni, 14

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FABIO MARCOMIN

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Ferrovia Milano-Malpensa: operativo un primo binario

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Malpensa-Gallarate

Poco meno di un mese fa avevamo parlato degli ultimi aggiornamenti sulla realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’Aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. I lavori procedono senza intoppi e nei giorni scorsi è stato raggiunto un altro importante risultato. Ecco il punto della situazione e quando sarà attivato il tracciato.

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Ferrovia Milano-Malpensa: operativo un primo binario

# Un viaggio di 7 minuti e un tracciato di 5,7 km, compreso il raccordo, parte in sotterraneo e parte in trincea

Tracciato T2-Gallarate

I lavori per il nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione avanzano spediti. Una volta inaugurato garantirà un collegamento rapido tra lo scalo e la Svizzera, oltre a migliorare i trasporti con Milano compresa una riduzione dei tempi di viaggio e un aumento della sostenibilità. Nel dettaglio sono due gli interventi principali del progetto: 

  • un tracciato ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa e la linea RFI del Sempione verso Gallarate lungo 4,6 km a doppio binario;
  • un raccordo verso Casorate Sempione di 1,1 km

I tempi di percorrenza previsti sono di 7 minuti

Tracciato in galleria e trincea

Il percorso si sviluppa in parte in sotterraneo, galleria artificiale e naturale, e in parte a cielo aperto in trincea. Sono state inserite nel progetto opere di mitigazione e di compensazione ambientali, con l’obiettivo di ridurre l’impatto sul territorio e sui residenti dell’area interessata dall’infrastruttura, tra cui interventi di recupero delle aree forestali e per il ripristino della brughiera, la realizzazione di due ecodotti e di due passaggi faunistici per animali di piccola e media taglia.

# Attivato il binario pari della tratta tra Rho e Arona

malpensa24.it – Binario con lavori in corso

Nei giorni scorsi, tra il 26 e il 29 luglio, il tratto ferroviario tra le stazioni di Somma Lombardo e Gallarate è stato chiuso per consentire i lavori di potenziamento infrastrutturale di Rfi, con modifiche alla linea Milano-Domodossola. Al termine delle operazioni, come riportato da malpensa24 è stato attivato l’allaccio del binario pari per il collegamento con il T2 dello scalo della brughiera della tratta tra Rho e Arona. Il passaggio del primo treno regionale sul nuovo binario è avvenuto alle alle 5:45 di lunedì 29 lugli.

# Le operazioni in corso

Credits malpensa24 – Area di cantiere

Attualmente i cantieri sono concentrati  sulla costruzione di tutte le gallerie e le trincee previste in appalto, da sotto il sedime aeroportuale fino all’interconnessione con la tratta RFI del Sempione. 

Queste le opere in realizzazione partendo dalla stazione Malpensa T2:

  • le strutture di copertura della galleria artificiale 06, lunga 310 metri;
  • dall’imbocco lato sud, la costruzione delle strutture ad arco della successiva galleria naturale, lunga 385 metri;
  • in direzione Gallarate-Casorate la galleria artificiale 10, lunga 65 metri, con il contemporaneo completamento delle opere necessarie allo spostamento del binario pari RFI, la cui attivazione è prevista per il prossimo 22 luglio.

# Inaugurazione prevista a dicembre 2025

Credits: ilcittadinomb.it – Caravaggio

Il nuovo collegamento è stato finanziato con 257.553.700 euro, importo che non comprende le risorse impiegate per il progetto preliminare e quello definitivo, con la quota maggiore messa a disposizione da parte del Governo Italiano, a seguire l’Unione Europea e Regione Lombardia. Quest’ultima ha previsti inoltre nuovi convogli, 10 nuovi Caravaggio con ambienti molto più spaziosi degli attuali Malpensa Express. Il completamento dell’opera è programmato per luglio 2025, con attivazione del tracciato a dicembre dello stesso anno. 

Continua la lettura con: La nuova ferrovia Milano-Malpensa avanza: il punto suoi lavori (immagini)

FABIO MARCOMIN

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7 luoghi pazzeschi per un week end partendo da Milano

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7 mete impressionanti per un week end partendo da Milano. 

7 luoghi pazzeschi per un week end partendo da Milano

#1 Il parco dei mostri 

«A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l’osservatore non può contemplare perché vi è immerso, in un ingranaggio di sensazioni (…), capace di confondere le idee, di sopraffare emotivamente, di coinvolgere in un mondo onirico, assurdo, ludico ed edonistico (…)» (Bruno Zevi)

La casa pendente

Il parco dei Mostri di Bomarzo fu ideato nel cinquecento dall’architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, allo scopo di “sol per sfogare il core” rotto per la morte della moglie Giulia Farnese. Si tratta di un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. Si trova nei pressi di Bomarzo, in provincia di Viterbo.  

#2 Il lago di sangue

ll celebre “lago di sangue” si trova nella val di Tovel sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento) a un’altitudine di 1178 metri, all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. Il lago di Tovel è stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). E’ uno dei più grandi bacini naturali sopra i 1000 metri e si trova in una valle spettacolare. 

quando il lago si colorava di rosso

#3 L’Ayers Rock d’Italia

E’ la nostra Ayers Rock. Una montagna come incastonata sopra i boschi alta 1041 metri. Si trova nel comune di Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia. 

#4 Il villaggio medievale

Il ricetto di Candelo è una architettura di epoca medievale di Candelo, in provincia di Biella.

Il ricetto è una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione e dove si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno.

Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati in tutta Europa di questo tipo di struttura medievale. Risale al tredicesimo secolo ed è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.

#5 La cattedrale open air

Abbazia cistercense a una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. Consiste nell’eremo, detto “Rotonda di Montesiepi”, e nella grande abbazia, affascinante nelle sue rovine. La rende suggestiva la mancanza del tetto e del pavimento. 

#6 La Grande Muraglia d’Europa

grande muraglia cinese d'italia
 
È la più grande struttura fortificata in muratura d’Europa e nel mondo seconda solo alla celeberrima Grande Muraglia Cinese. 
In un comune poco abitato della Val Chisone, Fenestrelle, in provincia di Torino, si trova “uno dei più straordinari edifizi che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offriva non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero. Era la fortezza di Fenestrelle” come scriveva Edmondo de Amicis.
Fatto edificare da Vittorio Amedeo II nel 1727 (la costruzione impiegò 122 anni) a scopo difensivo, il forte di Fenestrelle era stato eretto proprio sull’antico confine tra Italia e Francia. Si sviluppa su un’area immensa di ben 1.350.000 metri quadrati, con una lunghezza di 3 chilometri e su un dislivello di 635 metri. Nel corso della sua storia non fu mai assediato, ma sempre utilizzato come carcere: penitenziario di stato, prigione comune e luogo di detenzione militare.

#7 Il Castello di Arte Contemporanea

Si trova a Ama, nel comune di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena. Originario del decimo secolo, entro la fine del XII secolo il borgo venne trasformato in un vero e proprio castello. Tra XVII e XVIII secolo, persa ormai ogni funzione militare, i resti del castello vennero adattati a formare due ville, dei Pianigiani e dei Ricucci. Nel 1999, per la passione di Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, si inaugurò il progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” e da allora è diventato un luogo di esposizione unico al mondo. Tra le opere sono presenti quelle di Kapoor, Sugimoto, Louise Bourgeois, Kendell Geers e Michelangelo Pistoletto, che è stato l’iniziatore del progetto col proprio “L’albero di Ama: moltiplicazione e divisione dello specchio”.

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ANDREA ZOPPOLATO

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Renato Scarpa, il “caratterista” milanese diventato famoso nel cinema romano e napoletano

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Scarpa

Era considerato un attore “caratterista”, ovvero uno di quegli artisti che hanno la capacità di interpretare personaggi con note particolari, marcate, quasi caricaturali. In realtà era un attore a tutto tondo, certamente caratterista, ma anche capace di tenere la scena in modo sublime vestendo i panni di figure meno accentuate, diremmo generiche.

Renato Scarpa, il “caratterista” milanese diventato famoso nel cinema romano e napoletano

# La passione per il teatro e la recitazione

wikipedia.org – Renato_Scarpa

Tra un mese e mezzo cadrà l’85esimo anniversario della nascita di Renato Scarpa, un milanese prestato a quel cinema “romanaccio” dei primi film di Carlo Verdone e all’eleganza napoletana di Massimo Troisi e di Luciano De Crescenzo.

Nacque all’ombra della Madonnina il 14 settembre 1939: “mio padre morì in guerra, mia madre era parrucchiera; io da giovanissimo ho pure pensato di lavorare nel suo negozio, però lei mi disse che per essere un uomo libero dovevo studiare, dovevo farmi una cultura”, raccontò in un’intervista per un canale Youtube poco prima di morire.

Scarpa frequenta il Liceo Classico, poi si iscrive ad Architettura, all’Università conosce un ragazzo appartenente ad una famiglia di marionettisti ed è così che inizia a cullare la passione per il teatro e la recitazione.

# I primi film al cinema

Studia come attore, a trent’anni ha la grande occasione di entrare nel mondo del grande schermo dalla porta principale, con il film “Sotto il segno dello scorpione” dei fratelli Taviani, il suo però è un ruolo defilato. Renato Scarpa diventerà protagonista nel film “Nel nome del padre”, di Marco Bellocchio (1972) interpretando la figura di primo piano di Padre Corazza. I Taviani lo rivogliono nel 1972, per un altro film drammatico, “San Michele aveva un gallo”, poi l’attore milanese verrà chiamato ad interpretare il commissario Longhi in “A Venezia…un dicembre rosso shocking”, un thriller che diventa un inquietante mix tra incubo e realtà. La carriera dell’attore milanese sembra incanalarsi nel filone del genere drammatico con una punta di noir, ma ecco che ha l’occasione di cimentarsi in una commedia leggera, che dovrebbe anche far riflettere sui rapporti tra uomini e donne, nella pellicola di Steno del 1974, “La poliziotta”, al fianco di Mariangela Melato, Renato Pozzetto e Mario Carotenuto.  

# Un carriera di successo 

Scarpa

Inizia una carriera ricca di pellicole di successo e di personaggi, interpretati da Scarpa, ancora oggi ricordati da molti amanti del cinema: il medico della fabbrica in “Delitto d’amore”, l’ufficiale in “E cominciò il viaggio nella vertigine”, il commissario Morabito in “Piedone ad Hong Kong”, oppure il professor Verdegast in “Suspiria”. L’attore milanese è guidato sotto le regie di miti del grande schermo, come Comencini, Rossellini, Argento e Monicelli. Lavora anche in numerosi sceneggiati per la Tv, come “Chiunque tu sia” del 1977, “Luigi Ganna detective” del 1979 e “Poco a poco” del 1980 e diventa, seppur in modo sporadico, anche doppiatore.

# Da Carlo Verdone a Massimo Troisi

Nel 1980 c’è l’incontro con Carlo Verdone che lo vuole in “Un sacco bello”, nell’indimenticabile ruolo di Sergio, l’amico goffo e complessato (e sposato) che dovrebbe andare in Polonia alla conquista di belle ragazze dell’est con il coatto Enzo, ma che viene stoppato dai calcoli renali e finisce all’ospedale prima di uscire dal Lazio.

Un anno dopo c’è l’incontro con Massimo Troisi, che lo vuole per il ruolo di Robertino in Ricomincio da tre”: l’incontro con l’attore napoletano fu luminoso, “fino ad allora Massimo lo avevo visto solo in televisione, perchè guardavo la trasmissione comica Non Stop -ricordò Scarpa una decina di anni fa- Troisi mi aveva visto al cinema nel ruolo di Sergio e pensò subito che sarei stato adatto per il personaggio di Robertino, mammone disadattato”. Il sodalizio con Troisi viene rinnovato tredici anni dopo, quando quest’ultimo gli propone il ruolo di Giorgio Serafini ne “Il postino”, ultima pellicola girata dall’attore di San Giorgio a Cremano prima di morire.

# 52 anni di carriera, oltre cento film e 20 sceneggiati tv

wikipedia.org – Così_parlò_Bellavista

L’ultimo film di Renato Scarpa risale al 2021, con “Per tutta la vita”. In tutto ha recitato in oltre cento pellicole per il grande schermo, tra l’altro con la celeberrima collaborazione con Luciano De Crescenzo in “Così parlò Bellavista” e “Il mistero di Bellavista”, dove interpretava la parte del milanese trasferitosi a Napoli.

Ha recitato in venti sceneggiati per la TV, ricevendo innumerevoli riconoscimenti per una carriera durata ben 52 anni, che lo ha visto collaborare con i maggiori registi e al fianco dei migliori attori che il panorama internazionale possa vantare . Ci ha lasciati il 30 dicembre 2021, sconfitto da un malore improvviso nella sua “nuova casa”, ovvero Roma, anche se non aveva mai dimenticato le sue origini, interpretato il ruolo del milanese doc in più occasioni.

FABIO BUFFA 

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Gli “Italiani Illustri”: quando c’erano le statue in Galleria Vittorio Emanuele

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Forse non sapete che ben 24 statue di “Italiani illustri”, eseguite dai maggiori scultori milanesi dell’Accademia, comparvero lungo le pareti della Galleria Vittorio Emanuele durante la sua inaugurazione, il 13 settembre del 1867. 

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Gli “Italiani Illustri”: quando c’erano le statue in Galleria Vittorio Emanuele

# Le statue: 4 metri di gesso

Si tratta di 24 statue grandi al naturale e poggianti su modiglioni a tre, quattro metri di altezza lungo le pareti della Galleria. 16 nell’ottagono (4 per lato) e 8 agli ingressi (due per ciascun braccio di croce).

Per risparmiare tempo e denaro erano state realizzate in gesso, ma con l’inaugurazione ci si era riservati, con comodo, di tradurle in marmo. Il gesso infatti è un materiale molto friabile che avrebbe, a lungo andare, costituito un pericolo per i passanti. Questo cambiamento però non avvenne mai.

# I personaggi

Marco Polo e Raffaello Sanzio

Tra i personaggi raffigurati c’erano le più grandi celebrità italiane e milanesi secondo l’interpretazione di alcuni tra i più grandi scultori dell’epoca. Il Raffaello dello scultore Barzaghi e il Macchiavelli dei fratelli Guarnieri. Poi il Dante e il Lanzone da Corte del Tabacchi, il Romagnosi del Tantardini e il Savonarola del Boninsegna. O ancora Volta, Michelangelo, Galilei, Cavour, Leonardo e Pier Capponi del Magni. Vittor Pisani del Calvi e Marco Polo del Pagani, Arnaldo da Brescia del Seleroni e Giovanni da Procida dell’Argenti. Gian Galeazzo Visconti del Corti e il Vincenzo Monti del Manfredini. Colombo e Beno dei Gozzadini del Pandiani, Emanuele Filiberto del Romano e il Foscolo del Rossi. Per finire Beccaria del Crippa, il Vico dell’Amiconi e il Francesco Ferrucci del Pierotti.

# Triste destino

Dopo essere state collocate in Galleria, le statue vi rimasero solo fino al 1891, quando furono rimosse forse per le cattive condizioni in cui erano state conservate. In teoria furono tolte per essere restaurate, ma da quel momento in poi non furono mai più risistemate. Andarono a marcire in qualche magazzino comunale e non se ne seppe più nulla.

# Post scriptum: una curiosità

L’elenco completo delle statue degli “Italiani Illustri” è facilmente reperibile dalla “Storia di Milano” della Treccani. Ma sorge un problema: i nomi qui presenti sono risultati 25, mentre le statue in Galleria erano 24. La Treccani aggiunse alla lista un nome di un “Italiano”, non compreso tra quelli raffigurati nel gesso, ma che probabilmente gli stava particolarmente caro. 

Continua la lettura con: Quelli che resistono in Galleria

LETIZIA DEHÒ

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Le 5 spiagge più belle dei fiumi della Lombardia

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Ph. credits: valmasino.info - Bidet della Contessa

La Lombardia ha tutto ciò che si desidera per l’estate: spiagge sui grandi e piccoli laghi a due passi dalle città, bellissime isole dalla natura selvaggia, incastonate in acque verde smeraldo. E fiumi e torrenti: un susseguirsi di zampilli fra i boschi, sorgenti e rivoli color cielo, pozze d’acqua cristallina e fresca. Scopriamone 5, tra i più belli.

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Le 5 spiagge più belle dei fiumi della Lombardia


#1 Spiaggia del Costone, Val Seriana (Bg)

Ph. credits: nicolapezzoli Instagram

Anche chiamata Coston Beach, è una delle spiagge più apprezzate dai bergamaschi e ce lo dice bene il nome. Si tratta della spiaggia al ponte del Costone in località Casnigo, caratterizzata da pietre grandi e levigate dove è piacevole prendere il sole. Per questioni di sicurezza sì alla tintarella, no al bagno.


#2 Buche di Nese, Val Brembana (Bg)

Ph. credits: tripadvisor

Spettacolo naturale sul fiume Brembo, raggiungibile attraverso un sentiero che parte da Burro, nel territorio di Alzano Lombardo, composto da piccoli laghetti formati dal fiume Nesa che scende dalla Prealpi Orobiche. Qui potrete ammirare piccole cascate e pozze d’acqua trasparente in cui fare il bagno.

 

#3 Bidet della Contessa, Val di Mello (So)

Ph. credits: valmasino.info

Valle laterale della Val Masino, è un luogo che toglie il fiato per la sua bellezza fatta di cime, cascate e prati incontaminati. I torrenti che scendono dalla montagna vanno a formare un piccolo laghetto, conosciuto come Bidet della Contessa, dalle acque fresche e cristalline proprio perché di sorgente. Il luogo offre poi sentieri, possibilità di arrampicate e bellissimi spazi dove fare picnic.


#4 Turbigo, Ticino (Mi)

Ph. credits: piediniverdi

Questo grande affluente del Po, che scende direttamente dal cantone svizzero, è detto anche Fiume Azzurro, perché è un’autentica oasi naturalistica nel cuore della Lombardia, dalle ampie spiagge e dalle acque limpide. Il suo corso è all’interno di un Parco Fluviale, istituito proprio per proteggere il suo ecosistema. Tra i punti più suggestivi nei pressi Turbigo ci sono la spiaggia Melissa, i tre salti e il ponte tibetano che attraversa il fiume. 


#5 Spiaggia di Medolago, Adda (Bg)

In molti la chiamano Medolago Beach. La si trova nella zona di Prato Adda, a due passi da Milano, ed è caratterizzata da una grande prato che scende dolcemente verso la riva del fiume. L’area è gestita come uno stabilimento balneare e vanta un bar, servizi igienici e docce.

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7 SPIAGGE da sogno sui LAGHI della Lombardia

BARBARA VOLPINI

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Quando Milano raggiunse il record di abitanti della sua storia

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Per alcuni è iniziata la rincorsa. Ma c’è ancora molta strada da fare. 

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Quando Milano raggiunse il record di abitanti della sua storia

# Il record nel 1973: quota 1,743 milioni

Milano ha una popolazione di 1.345.851 abitanti, risulta al secondo posto in Italia dietro a Roma, davanti a Napoli (974.074) e a Torino (890.529). Il record di abitanti Milano lo toccò nel 1973 con 1.743.427. Allora sembrava destinata ad arrivare a quota 2 milioni, invece ci fu l’inversione di tendenza con la riduzione dell’immigrazione dal sud Italia e lo spostamento di molte famiglie in altre aree residenziali dell’hinterland.

# Insieme a Napoli è la città più densamente abitata

Come densità di popolazione per superficie Milano occupa il nono posto con 7.408 abitanti per chilometro quadrato. Ai primi sei posti di questa classifica ci sono tutti comuni della provincia di Napoli: Casavatore, Portici, San Giorgio a Cremano, Melito di Napoli, Napoli e Frattaminore.

Unici comuni nella top 10 dei più affollati che non sono nella provincia di Napoli sono Bresso e, appunto, Milano. Il comune con la minore densità di abitanti è Briga Alta in provincia di Cuneo con 0,75 abitanti per metro quadrato.

Continua la lettura con: Quanti sono gli abitanti di Milano?

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La Cinta: la mitica spiaggia bianca tra le più belle ed estese d’Italia

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Credits larentismichele IG - Spiaggia la Cinta di San Tedoro

Una baia con sabbia bianca e finissima e mare trasparente. Che per molti è già leggenda.  

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La Cinta: la mitica spiaggia bianca tra le più belle ed estese d’Italia

# La Cinta, a San Teodoro in Sardegna, è una delle spiagge più belle d’Italia

Credits lafrancymilano77 IG – Spiaggia la Cinta di San Teodoro

La Sardegna colleziona le spiagge più belle del nostro Paese. La Cinta a San Teodoro, nel nord est dell’isola, è una delle più apprezzate dai turisti. Caratterizzata da una distesa di sabbia bianca e candida e da un mare trasparente, è una vera e propria spiaggia caraibica. Molto amata anche da dagli appassionati di Kitesurf.

# Si estende lungo 5 chilometri

Credits annasanna76 IG – Spiaggia la Cinta di San Teodoro

Oltre a essere una delle spiagge più note e frequentate di San Teodoro e di tutta la Sardegna, è anche una delle più lunghe. Ha una forma stretta, allungata e arcuata, tutte caratteristiche che ricordano quelle di una baia e si estende per circa 5 chilometri.

Una curiosità un po’ piccante? Ha un soprannome un po’ birichino: il ciulodromo. 

Continua a leggere con: Un paradiso “SPECTACULAR”: una delle SPIAGGE più AMATE DAI MILANESI eletta tra le più belle d’Europa

FABIO MARCOMIN

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