Tra centri chiusi perchè in ristrutturazione o in attesa di lavori e altri in costruzione, Milano sconta una carenza di piscine. Tra i casi più eclatanti il Lido o il complesso in via Argelati. In questa città hanno riutilizzato una chiesa sconsacrata, perché non farlo anche qui?
Mancano le piscine a Milano. E se si nuotasse in una chiesa? Qui lo hanno fatto
# L’ospedale psichiatrico trasformato in una palestra Virgine Active
virgine active – Repton park palestra
Il Lido di Milano è chiuso per lavori, la piscina Argelati deve essere riqualificata, altre attendo un progetto, qualcuna è in costruzione. Milano sconta una carenza di piscine che a maggior ragione nel periodo estivo si fa sentire di più. A Londra c’è chi ha trovato una soluzione unica. Il Repton Park a Redbridge, nella Grande Londra, nasce come ospedale psichiatrico nel 1892 e di recente è stato trasformato in un centro wellness Virgine Active. Circondato da una vegetazione lussureggiante ospita al suo interno bagno turco, jacuzzi, sauna e palestra con pesi, predisposta a marzo 2024.
# La cappella gotica sconsacrata adibita a piscina
virgine active – Repton Park
L’attrazione principale è però nella splendida cappella con archi gotici e vetrate colorate: da chiesa sconsacrata è diventata la piscina più suggestiva di Londra.
virgine active – Repton Park altra vista
La struttura è stata riqualificata con gran parte dell’interno rimasto originale, salvo per lo spazio destinato al nuoto che si sviluppa per 24 metri nella navata. Tra una bracciata e l’altra si viene catapultati senza accorgersene nell’epoca vittoriana.
Il costo di una cena compresa di film. O viceversa. Si tratta dell’iniziativa “Il cinema mette fame” di Anteo e Mirò Osteria del cinema. Il costo della formula “cena + cinema” è di €16.50 per i film europei, €20 per i film extraeuropei.
Compresi nel prezzo ci sono:
la cena nel giardino di Mirò Osteria del Cinema (1 piatto a scelta, acqua, pane e coperto)
un biglietto del cinema nell’adiacente Arianteo nel Chiostro dell’Incoronata
L’offerta vale in questi giorni: domenica, martedì, mercoledì e giovedì.
I biglietti possono essere acquistati nella biglietteria del cinema Anteo o online su incoronata.spaziocinema.18tickets.it inserendo il codice MIROCENA
Lo spettacolo inizia alle 21.30, si consiglia di iniziare la cena entro le 20.
Quando al Parco Sempione si andava in giro in seggiovia
Ph. Ancillotti (1951)
Si trattava di un’installazione dinamica, di scena al Parco Sempione per un semestre nel 1951. Fu allestita in occasione della IX Edizione della Triennale, che aveva per tema “Architettura in movimento”.
Ph. Ancillotti (1951) Interno della stazione motrice della seggiovia del parco Sempione, progettata dall’architetto Renzo Zavanella e realizzata dalla Società Generale Macchine Edili. Vincitore Medaglia d’oro
La seggiovia rimase in funzione da maggio a novembre del 1951. Il percorso era esteso poco più di un chilometro ad un’altezza media di circa 5 metri. Era un percorso ad anello con partenza ed arrivo nel medesimo punto, dietro il Palazzo dell’Arte.
Il panino è un must milanese, si parla sempre del risotto, dell’ossobuco del panettone o della cotoletta, ma quasi mai viene accennata la bravura dei milanesi nel preparare sandwich. Nonostante il panino sia considerato come snack, è una delle pause pranzo più veloci e goduriose che si possano fare. Di posti dove poter mangiare panini a Milano ce ne sono tanti, ma lo sapevi che c’è anche quello che fa il panino più buono d’Europa?
A Milano abbiamo una paninoteca che non è stata premiata una sola volta, e neanche due. Il pluripremiato panino milanese è quello di Porcobrado, locale in Via Jacopo dal Verme, 17, zona Isola. La panineria toscana, sì perché gli ingredienti del Porcobrado vengono quasi tutti da Cortona (Arezzo), ha conquistato prima il capoluogo lombardo e poi l’Europa intera. Nel 2017 ha vinto il “Best Sandwich” al “The European Street Food Awards 2017” di Berlino, è stato Campione Regionale (Lombardia) Street Food Gambero Rosso 2018, ha avuto una Menzione Speciale nel 2019 al Tuscany Food Awards ed è stato Vincitore del The European Street Food Awards Italia 2020. Ma cos’avrà questo panino per essere così buono da aggiudicarsi tutti questi riconoscimenti?
# 100 ore di lavoro per un panino
@italyfoodprnmilano Porcobrado Milano
Dietro al panino di Porcobrado ci sono tantissime ore di lavoro, ben 100 per la precisione. Il panino è farcito con carne, spalla di cinta cortonese, salse e cipolla. Prima di arrivare nella pagnotta realizzata con Grano Verna di Cortona, grano antico toscano, la carne viene sottoposta a 100 ore di lavorazione. Prima di tutto viene profumata e affumicata con legno di melo e ciliegio, fatta riposare poi qualche giorno nella marinatura realizzata con la ricetta segreta, fatta di spezie, del Porcobrado. Dopo una cottura molto lenta, è pronta per essere mangiata. Anche le salse sono tutte fatte con ingredienti toscani e la cipolla viene sempre da Cortona.
Gli ingredienti del panino del Porcobrado sono tutti assolutamente di origine Toscana, anzi, provengono quasi tutti dall’Azienda Agricola di Porcobrado a Cortona.
# Il prezzo
La carne è di qualità e la paninoteca ha ormai una fama che la precede. Nonostante ciò i prezzi non sono neanche così alti, e se si pensa di mangiare il panino più buono d’Europa ne vale la pena. Da Porcobrado Milano un panino classico costa infatti intorno ai 10/12 euro (senza patite né bibita).
Non ci sono solo Porta Nuova o gli ex scali. Milano è ricca di luoghi straordinari da riqualificare completamente.
7 aree di Milano da riqualificare alla grande
#1 Porto di Mare – Corvetto
Questa vasta area comprende un’ex area industriale che si porta dietro tutti i servizi accessori all’ortomercato, il boschetto di Rogoredo e un quartiere popolare difficile dove l’immigrazione ha reso ancora più complicata la situazione.
La zona di Porto di Mare oggi quasi adibita a terziario di sera si svuota completamente, ha visto negli anni diverse ipotesi di riqualificazione tramite ad esempio la Cittadella giudiziaria o un nuovo stadio per Inter o Milan, ma nessuna di questa ha avuto esito positivo.
Tutta la zona compresa tra Via Fabio Massimo, Via Sant’Arialdo e Via S. Dionigi, una vasta area comunale occupata da orti, carrozzerie, depositi di materiali edili e non solo e alcune roulotte, potrebbe diventare un’altra porzione del parco di Porta di Mare, ampliare l’adventur park già presente oppure un nuovo quartiere eco-sostenibile come quello presentato da IMMdesignlab, uno dei vincitori del New European Bauhaus nel 2021.
Credits: milano.repubblica.com
Il cavalcavia che entra direttamente in Corvetto, proveniente da autostrade e tangenziali, è il lascito di una viabilità pensata per anni sessanta ed è stato infatti recentemente predisposto l’abbattimento, magari per realizzare un viale alberato ciclo-pedonale.
#2 Via Bonfadini e l’ex-campo rom – Rogoredo
Credits Il Giorno – Auto bruciate
Un’altra area che avremmo bisogno quanto prima di essere riqualificata è quella nella parte iniziale di via Bonfadini, oggi uno spettrale cimitero di oltre 50 veicoli bruciati, e nello spazio un tempo occupato dal parco rom. Si potrebbe approfittare della rigenerazione del loto adiacente e di quello di Santa Giulia nord per togliere degrado e restituire un luogo fruibile per i cittadini.
I Giardini in memoria dei Caduti di Nassirya è un parchetto degradato in zona Turro, che necessiterebbe un abbellimento così come anche le zone adiacenti; ad esempio troviamo i distaccamenti dell’Ospedale San Raffaele che si presentano pieni di graffiti e in abbandono. Essendo vicino allo scalo di Greco, che a quanto sembra verrà riqualificato grazie al programma Reinventing Cities, anche Turro ne potrebbe beneficiare. Potrebbe diventare una nuova Isola. Isola è diventata quella che è, semplicemente perché era vicina a Porta Nuova. Next big thing.
#4 Ospedale delle malattie infettive di viale Jenner
Credits-abcmilano-Ex-Ospedale-Bassi
Su Viale Jenner lungo la circonvallazione c’è l’ex ospedale delle malattie infettive Bassi abbondonato da tempo. In stile anni venti, è una palazzina di pregio con finestre murate, pareti distrutte e degrado visibile a occhio nudo. Solo una piccola parte del complesso è stata recuperata, diventando presidio ATS. All’interno del perimetro dell’ospedale, annessa un secolo fa, è presente anche un’antica villa di una famiglia di industriali caratterizzata da un ottima qualità architettonica. Si potrebbe recuperare tutto il complesso per un utilizzo museale e un’area verde a servizio dei cittadini.
#5 Le 5 vie – Centro storico
Credits: lamarydiaries.weebly.com – Le 5 vie
Le 5 vie sono una splendida zona del centro storico milanese, che deve il suo nome alla forma di stella che genera il confluire di 5 strade in un stesso punto.
Nuovo palazzo via Santa Marta
La zona necessita di diversi micro-interventi di arredo urbano, pedonalizzazione e limitazione del traffico automobilistico. Tra le notizie positive c’è il cantiere in corso per la costruzione di un edificio che andrà riempiere il vuoto lasciato dalla demolizione di un palazzo all’angolo di via Santa Marta, ma ancora molto rimane da fare per dare degno lustro al quartiere più antico della città.
Lasciata a se stessa è gran parte dell’ex fabbrica Cederna in via Gratosoglio, chiusa nel 2020. All’interno dei 30.000 mq di superficie anche gli spazi che ospitavano l’asilo e i vecchi alloggi per i dipendenti del cotonificio. Esistente dall’800 in legno, prima di essere costruito come lo vediamo oggi, si sviluppa sulle sponde del Lambro Meridionale le cui acque venivano utilizzate per la produzione di tessuti e per la tintoria. Potrebbe diventare un maxi spazio per il coworking.
In questo caso l’antica Cascina Monterobbio di via San Paolino al quartiere Barona, alle porte del Parco Agricolo Sud, non è abbandonata ma rischia di esserlo a breve. Il sito è sempre più malconcio, ammalorato e viene “tenuto in vita” grazie autogestione di un gruppo di anziani con il circolo culturale Virgilio Ferrari. Purtroppo i bandi per la sua riqualificazione vanno sempre deserti e nella parte inutilizzabile il tetto è sfondato, ci sono accumuli di materiale crollato, crepe e degrado. Si potrebbe pensare a un riutilizzo agricolo e didattico.
Nel 2023, il desiderio nascosto degli automobilisti milanesi è diventato realtà: poter usare anche la corsia di emergenza come corsia supplementare. Questo risultato è dovuto a un sistema innovativo introdotto su un tratto autostradale della città. Scopriamo insieme come funziona, dove è attualmente in uso e il tracciato completo previsto al termine dei lavori.
# Su un tratto di tangenziale dell’A4 si può viaggiare nella corsia d’emergenza
Credits comunedicormano – Svincolo Cormano
29 marzo 2023: una data che ha segnato una svolta nella mobilità milanese, quello che una volta era un sogno proibito è diventato finalmente legittimo. A partire da quella data su un tratto milanese dell’autostrada A4, che funge da tangenziale nell’area a nord di Milano, gli automobilisti possono percorrere per circa 4 km la corsia di emergenza tra lo svincolo di Cormano e quello di viale Certosa. L’innovazione è stata resa possibile attraverso la realizzazione della quarta corsia dinamica, che consente di gestire il passaggio dal funzionamento a tre corsie più emergenza a quello a quattro corsie senza emergenza. Ma si tratta solo del primo tratto. Presto infatti il tragitto con “corsia supplementare” dovrebbe essere più esteso.
# Partiti i lavori per il raddoppio: in corso cantiere tra Cinisello Balsamo e Cormano
Primo tratto corsia dinamica A4
Il sistema sarà disponibile su una lunghezza complessiva di 9,3 km sulla A4, dallo svincolo di viale Certosa alla galleria artificiale antifonica di Cinisello Balsamo, garantendo anche un risparmio di circa 1,5 tonnellate di CO2 per ogni ora di funzionamento.
Tratta lavori in corso
Attualmente sono i corso i lavori, partiti dalla primavera 2024, nella tratta compresa tra la galleria fonica di Cinisello Balsamo e Cormano.
# Milano segna un altro record di precocità: prima autostrada a 4 corsie gestita in modo dinamico
Credits stradeeautostrade.it – Corsia dinamica
Si tratta di un record di precocità per Milano: questo è infatti il primo tratto autostradale in Italia a 4 corsie che viene gestito in modo dinamico. A Bologna infatti avviene solo su tre corsie. Il sistema implementato è in grado di informare gli automobilisti sulla disponibilità della corsia di emergenza “quando le condizioni di traffico lo richiederanno e quando la stessa non risulterà interessata da eventi o dal transito di veicoli di soccorso” spiega in una nota Aspi che prosegue spiegando come: “la A4 tra Cormano e Viale Certosa sarà il primo asset in Italia ad essere dotato di un sistema di gestione dinamico in un contesto a 4 corsie, caratterizzato da un sistema altamente tecnologico AID (Automatic Incident Detection) in grado di rilevare le condizioni della piattaforma autostradale e di segnalare opportunatamente all’utenza lo stato di apertura o chiusura della corsia di emergenza“.
# Usata dai milanesi come una tangenziale
Tratto milanese autostrada A4
Questo tratto della A4 è percepito dai milanesi come una vera e propria tangenziale. L’arteria si sviluppa linearmente appena oltre i confini amministrativi della città e offre tre importanti svincoli che permettono l’ingresso a Milano da viale Fulvio Testi, viale Enrico Fermi e dalla zona Stephenson-Certosa, proseguendo poi lungo Corso Sempione. Questa configurazione consente di attraversare la parte nord della città in orizzontale, evitando incroci e semafori.
Tuttavia, la strada è spesso congestionata, compromettendo la sua funzione di tangenziale. L’innovazione recentemente introdotta punta a rendere il traffico più fluido, grazie anche alla chiusura del cerchio della tangenziali dopo il completamento dell’A52 avvenuto pochi mesi fa.
Il fenomeno dell’overtourism si diffondendo in molte medie e grandi città, Milano compresa, con alcune hanno deciso di correre ai ripari introducendo ticket all’ingresso come Venezia o limitando gli affitti brevi come Parigi e Barcellona. Proprio in quest’ultima si è assistito di recente a una protesta da parte dei residenti con gli stessi turisti, bagnati con delle pistole ad acqua mentre erano seduti nei dehor di bar e ristoranti. La capitale danese invece che optare sulle limitazioni o sulle “punizioni” ha scelto la strada degli incentivi. Vediamo di cosa si tratta.
Cibo e biglietti gratis per i turisti che usano la bici o che raccolgono i rifiuti: questa città lo fa
# L’obiettivo è trasformare il turismo da un peso a una risorsa
ExplorerBob – Copenaghen
Niente ticket all’ingresso, nessuna limitazione agli affitti brevi. La strada scelta da Copenaghen per trarre beneficio invece che subire il fenomeno dell’overtourism, che sta colpendo ormai tante medie e grandi città del mondo, è quella degli incentivi a favore degli stessi turisti. Lo ha fatto lanciando l’iniziativa #CopenPay, attiva dal 15 luglio all’11 agosto, che ha l’obiettivo di incoraggiare comportamenti sostenibili e arricchire l’esperienza culturale dei visitatori e dei residenti di Copenaghen, trasformando le azioni ecologiche in valuta per esperienze culturali.
# In totale sono 24 le azioni attività ecologiche a cui possono partecipare le persone
Le attività ecologiche che garantisco un premio al turista sono al momento 24, alle quali se ne aggiungeranno altre, come utilizzare i mezzi pubblici, le biciclette, partecipare a iniziative di pulizia o fare volontariato presso fattorie urbane. Sono tutte segnalate in un’apposita mappa creata su Google, basta solo scegliere quali fare e mostrare la prova, come ad esempio il biglietto del trasporto pubblico, foto mentre si va in bicicletta o si raccoglie la spazzatura, anche se alla base c’è la fiducia verso le persone destinatarie dell’iniziativa.
# I premi riconosciuti
CopenPay – CopenHill
Tra i primi riconosciuti ci sono pasti, una tazza di caffè, un tour in kayak o ingressi ai musei. C’è ad esempio la partecipazione a workshop della Galleria Nazionale di Danimarca per la creazione di sculture con rifiuti di plastica, per chi arriva con la plastica raccolta per strada, la discesa gratuita CopenHill per chi arriva in treno o bicicletta, un pranzo un pranzo vegetariano gratuito a base di colture locali per chi si adopera nelle fattorie urbane come Øens Have e Banegaarden, un altro offerto dalla scuola di surf.
La velocità delle linee di superficie del trasporto pubblico milanese, in particolare quella dei bus, è una delle noti dolenti all’interno di un sistema nel complesso efficiente. Si potrebbe quindi ipotizzare di trasformare alcune linee urbane in metrotranvie veloci. Vediamo le possibili indiziate.
Le nuove linee di tram veloci da mettere a Milano (al posto degli autobus)
#1 La linea 94 da Cadorna a Porta Volta
Linea 94
La linea 94, che da va Cadorna FN a Porta Volta, compie un percorso semi-circolare di 27 fermate lungo la Cerchia dei Navigli “circondando” il centro storico. Oggi il bus viaggia parzialmente in corsia riservata, ma potrebbe aumentare la frequenza e la velocità di servizio se venisse trasformato in un tram o metrotranvia veloce vista la futura presenza della linea M4 su parte del tracciato che contribuirà a ridurre il traffico veicolare.
#2 La linea 95 dal Quartiere Barona a Rogoredo M3-FS
Linea 95 Milano
La linea 95, che percorre da sud ovest a sud est la città per 30 fermate, collega il Quartiere Barona alla stazione di Rogoredo M3-FS. Le strade ampie dove transitano i bus consentirebbero di realizzare una corsia riservata cambiando il servizio in tram veloce.
#3 La linea 98 da Famagosta M2 a Lotto M1-M5
Linea 98 Milano
Identico discorso può essere fatto per la Linea 98, da Famagosta M2 a Lotto M1-M5, un tempo integrata nel percorso nella 95. I bus percorrono il lato ovest di Milano oltre la circonvallazione, per 23 fermate, e se fossero sostituiti da tram veloci crescerebbe il numero di passaggi e la qualità del servizio.
#4 La linea 84 da Largo Augusto a San Donato M3
Linea 84 Milano
La linea 84 parte dai confini del “super-centro” in Largo Augusto e fa capolinea alla stazione di San Donato M3. Tra le 34 fermate c’è quella che serve il Tribunale e numerose all’interno del quartiere Santa Giulia. Trasformare la linea in una metrotranvia renderebbe più rapido il collegamento tra il centro di Milano e i paesi ai confini sud del Comune.
#5 La linea 43 da piazza Firenze a piazza Greco
Linea 43 Milano
La linea 43 mette in connessione piazza Firenze sull’asse del Sempione a piazza Greco, poco più a nord di Cassina de’ Pomm. Sono 25 le fermate del tracciato. Una metrotranvia o tram rapido al posto del bus velocizzerebbe il trasporto degli utenti tra le zone più cool di Milano: Porta Nuova, Brera, Arco della Pace e Corso Sempione.
Lo spettacolo della cascata più alta d’Italia: l’unica apertura di notte
# Un triplice salto d’acqua di 315 metri
@tiraccontolamontagna Cascate Del Serio, Valbondione
Alta Valle Seriana provincia di Bergamo. Qui si può trovare una delle cascate più alte d’Italia: stiamo parlando delle Cascate del Serio. La testa della cascata è a circa 1.750 metri di altitudine mentre l’altezza complessiva è di 315 metri, divisi in 3 salti: 166, 74 e 75 metri. Risultano le più alte d’Italia, seconde in Europa. La loro unicità però è un’altra: sono visibili solo 5 volte durante l’anno.
# Per quale motivo vengono aperte e chiuse?
Credits danilobenetti IG – Cascate del Serio chiuse
Per quale motivo vengono aperte e chiuse? Le Cascate del Serio sono naturali e nascono pochi metri dopo l’omonimo fiume pochi chilometri, che poi attraversa la Val Seriana, ma la Diga del Barbellino costruita dall’Enel nel 1931 per produrre energia idroelettrica ne blocca il corso. Per questo motivo le cascate non sono quasi mai visibili e nei giorni di chiusura si può ammirare solamente il paesaggio circostante, che comunque è una meraviglia. Allo stesso tempo la loro apertura, che avviene dal 1969, è un evento importante per la valle dato che lo spettacolo si può godere così di rado. Sono circa 10.000 i metri cubi di acqua rilasciati.
# Le date delle aperture del 2024
@zucchelliangelo Cascate Del Serio, Valbondione
Queste le cinque date del 2024:
16 giugno 2024: dalle 11:00 alle 11:30.
13 luglio 2024: dalle 22:00 alle 22:30 l’unica apertura notturna.
18 agosto 2024: terza apertura della stagione dalle 11:00 alle 11:30.
15 settembre 2024: dalle 11:00 alle 11:30.
13 ottobre 2024: dalle 11:00 alle 11:30.
Non ci sono limiti o vincoli di persone, l’acqua delle cascate non va infatti nel circuito della potabilità.
# Come arrivare alle cascate
Credits eleonoraongaro.it – Sentieri per le cascate
In auto da Milano si prende l’autostrada A4 con uscita Bergamo e poi prosecuzione verso Gorle centro dalla SS470, quindi in successione la SP35, verso Nembro, che diventa primaSS671 e infine SP49. A quel punto si arriva fino via Planivere a Valbondione dove parcheggiare l’auto per proseguire a piedi.
Per raggiungere le cascate ci sono 3 sentieri alternativi: il CAI 305, consigliato per l’apertura delle cascate di notte o in presenza di bambini e con un dislivello di 250 metri, il CAI 306, consigliato invece solo di giorno e con un dislivello di 400 metri e infine il CAI 332 di difficoltà media e un dislivello di 250 metri.
Per il cibo il consiglio è di portare il pranzo al sacco e viveri per la salita. Se si passa dal borgo di Maslana, però, si trova un piccolo chiosco per mangiare un panino o acquistare dell’acqua.
Un’istituzione da oltre 30 anni a Milano, incorniciato dal Castello Sforzesco, famoso per servire panini con i nomi dei politici italiani. La sua storia e alcuni dei nomi del ricco menu.
Non è solo un aeroporto: Berlusconi si può anche mangiare. Al chiosco dei politici
# Un chiosco davanti al Castello Sforzesco da 60 anni, da 30 è Chiosco al Politico
Credits chioscoalpolitico IG – Chiosco al Politico
La storia di questo chiosco risale a 60 anni fa, quando l’attuale proprietario di origini calabresi Claudio Scalzotto ha iniziato a lavorarci all’età di 14 anni, come raccontato a Milano Today. Divenuto proprietario nel 1991 lo ho trasformato in un chiosco di soli panini preparati al momento, stop a granite, gelati e panini pronti, con una caratteristica unica: a ognuno è stato assegnato un nome di un politico italiano.
Il nome del chiosco è arrivato dopo, quando tutti i clienti hanno iniziato a dirsi “andiamo al Politico”.
# 80 panini nel menu, da Prodi a Draghi, da Sala a Berlusconi
Credits Andrea Cherchi – Chiosco al Politico
Una delle mete preferite di chi si trova in zona, con una ventina di coperti, tavoli e ombrelloni che lo circondano e la Torre del Filarete sullo sfondo. Nel menu una gamma quasi infinita di panini, circa 80, dal classico alla porchetta al crudo, fontina, pomodoro e salsa rosa.
chiosco_alpolitico IG – Panino Berlusconi
Troviamo ad esempio il Giorgia Meloni con salmone, pomodorini gialli, caprino, rucola e salsa lime, Giuseppe Sala con bresaola, caprino e pomodoro, Silvio Berlusconi con crudo, fontina, salsa rosa, tra i più richiesti, il Romano Prodi con la mortadella. C’è poi quello dedicato a Draghi, Occhetto, Cossutta e Rosy Bindi, Napolitano, Crosetto, Melandri e Alfano, solo per citarne alcuni.
# Gli orari di apertura e quanto si paga
chiosco_alpolitico IG
Il chiosco, che produce circa 300 panini al giorno con prezzi che vanno dagli 8 ai 10 euro, è aperto tutti tutti i giorni dalle 10 all’1 di notte. anche olive all’ascolana (6 euro), mozzarelline fritte (6 euro), patatine e nuggets (6 euro).
Le 7+1 spiagge italiane che sembra di stare ai Caraibi
#1 Spiaggia di Sansone, la regina bianca dell’Elba (Toscana)
Credits laneofjane IG – Spiaggia di Sansone
La spiaggia di Sansone è una delle più incantevoli dell’Isola d’Elba, tra le più apprezzate dagli appassionati di snorkeling. Circondata da alte falesie bianche e formata da piccoli di ghiaia bianca, in alcuni tratti la trasparenza dei fondali è davvero incredibile. Il candido fondale bianco e visibile in modo particolare nelle giornate di scirocco.
#2 La spiaggia dei Conigli, tra le “più belle del mondo” (Lampedusa, Sicilia)
Credits dolcepatty70 IG – Spiaggia dei conigli
La spiaggia dei Conigli, sull’isola di Lampedusa, è considerata una delle più belle d’Italia e addirittura del mondo. Ha raggiunto il primo posto nella classifica TripAdvisor Travellers’ Choice delle 25 migliori spiagge europee sia nel 2020 che nel 2021. Il colore turchese delle acque si mescola con il colore bianco della sabbia finissima, regalando un panorama caraibico. Attorno alla spiaggia i colori della macchia mediterranea si alternano a calette e spiagge.
#3 Cala Goloritzé, un’armonia perfetta tra mari e monti (Sardegna)
Credits gianlucanonnis_ IG – Cala Goloritzé
Sulla costa sarda di Baunei si trova Cala Goloritzé, una spiaggia caratterizzata da lisci sassolini di marmo bianco e mare limpido. Il suggestivo pinnacolo alto circa 143 metri sovrastante la spiaggia è l’emblema di questo luogo meraviglioso dove mare e monti s’incontrano creando un’armonia perfetta. I colori e i profumi tipici della macchia mediterranea rendono l’atmosfera ancora più magica.
#4 La spiaggia di Riaci, la più bella di tutta la Costa degli Dei (Calabria)
Credits: @vampy1 IG – Spiaggia di Riaci
La spiaggia di Riaci, vicino Tropea in Calabria, è la più bella di tutta la Costa degli Dei. Si estende per 50 km ed è formata da una lunga striscia di sabbia bianca e da un gruppo di scogli caratteristici che emergono dalle acque cristalline. Il panorama da sogno è arricchito dalla vista sulle Isole Eolie e dello Stromboli. Per gli amanti delle immersioni subacquee giace sul fondale a una profondità di 20 metri circa una nave mercantile affondata nel 1917.
#5 Spiaggia del Bue Marino, una perla del mare a San Vito lo Capo (Sicilia)
Credits mikibarone IG – Spiaggia del Bue Marino
La spiaggia del Bue Marino è una delle più selvagge di San Vito lo Capo, in Sicilia. Le acque limpide, dalle mille sfumature di azzurro e blu, incontrano la sabbia color oro chiaro e il bianco dei ciottoli. Un angolo di paradiso dominato dal Monte Cofano, dove nuotare in completo relax, lontani dalla caos che caratterizza la spiaggia principale di San Vito Lo Capo.
#6 Baia del Buondormire, un angolo di paradiso nel Cilento (Campania)
Credits @lulubuti IG – Baia del Buondormire
A Palinuro c’è una delle località più suggestive del Cilento: la Baia del Buondormire. Raggiungibile in barca, questo piccolo angolo di paradiso, è caratterizzato da un breve tratto di sabbia sottile e bianca protetto da rocce a strapiombo sul mare e bagnato da acque turchesi.
#7 Baia delle Zagare, la spiaggia dei faraglioni pugliesi (Puglia)
Credits gabriele.sonnessa IG – Baia delle Zagare
La spiaggia di Baia delle Zagare è una degli angoli più selvaggi e incontaminati del Gargano e di tutta la Puglia. Incastonata in un tratto di costa alta, tra insenature frastagliate e suggestive grotte marine con la sua soffice sabbia chiara, questa baia offre un mare con i colori che sfumano dal turchese allo smeraldo. I faraglioni a strapiombo sul mare e gli enormi scogli che emergono dall’acqua contraddistinguono questo luogo da sogno.
#7+1 Le “Maldive del Salento”, la spiaggia di Pescoluse (Puglia)
Pescoluse – Credits: @siviaggiare_puglia (INSTG)
Le “Maldive del Salento”, o la “Zona Maldive” sono sette chilometri di sabbia candida e finissima e acque cristalline che sfuma dal verde smeraldo all’azzurro per poi degradare al blu cobalto, tra Torre Pali e Torre Vado, sulla costa del Mar Ionio. Uno spettacolo impreziosito dalle dune ricoperte di gigli bianchi e acacie e dal verde della vegetazione che cresce poco lontano dalla spiaggia.
Una delle ragioni del boom immobiliare nelle case di lusso a Milano? Secondo gli esperti è la normativa di fiscalità agevolata per chi rientra in Italia dall’estero. Addirittura si parla di “Paperoni in fuga in Italia”: secondo il Telegraph nel 2023 quattromila cittadini inglesi hanno trasferito la propria residenza in Italia. Perché non sperimentare le stesse regole anche in Italia?
Paperoni in fuga in Italia: “Un paradiso fiscale per chi viene dall’estero”. E se provassimo le stesse regole anche per i residenti?
# I vantaggi fiscali per chi viene dall’estero
Credits peter-facebook -pixabay – Soldi
I privati e le imprese estere che scelgono di venire in Italia godono di notevoli vantaggi fiscali.
Ecco i più importanti:
esenzione dell’imposta sul 70% di reddito imponibile prodotto dall’impresa o dai singoli, professionisti o dipendenti, che si trasferiscono nel nostro Paese. In questo modo l’imposta si applica solo sul residuo 30% di reddito, con un’aliquota Irpef del 12%. Il regime agevolato dura di base cinque anni, ma si può prolungare in alcuni casi fino a dieci anni. Uno di questi è quando si acquistano degli immobili in Italia e il contribuente trasferisce in Italia anche la sua famiglia con figli oppure se, nel frattempo, ha avuto figli nel nostro Paese;
un ulteriore vantaggio arriva a chi sceglie una regione del Mezzogiorno per trasferirsi. In questo l’esenzione dell’imposta sul reddito disponibile sale al 90%, pertanto solo il 10% è soggetto ad aliquota Irpef;
infine il regime agevolato per chi ha grossi capitali. In caso di trasferimento in Italia con residenza fiscale in Italia, il patrimonio sarà tassata con un’imposta fissa annuale di 100 mila euro per 15 anni consente a prescindere dall’ammontare.
# Milano potrebbe diventare un’area test per sperimentare le stesse regole anche a favore dei cittadini italiani?
Credit: @bestmilanopics
Perché non sperimentare le stesse regole anche in Italia? Potrebbero essere strumenti per rilanciare l’economia, lasciare più liquidità sui conti correnti degli italiani e ridurre l’evasione fiscale. L’ipotesi potrebbe essere quella di introdurre le agevolazioni fiscali in un’area circoscritta per vedere se sono funzionali al sistema e poi estenderle al resto del Paese.
Milano sarebbe il luogo più adatto, in quanto area del Paese con la più alta concentrazione di grandi imprese e privati con grossi patrimoni, perché potrebbe già da sola imprimere un’accelerazione all’economia nazionale visto che nel territorio viene prodotto più del 10% del Pil italiano. Per rendere ancor più efficace questa sperimentazione a questi vantaggi fiscali si potrebbero aggiungere i benefici previsti nell’ordinamento italiano per le imprese che investono in una Zes, Zona Economica Speciale:
#1 Procedure semplificate e regimi procedimentali speciali, volti a semplificare ed accelerare l’insediamento, la realizzazione e lo svolgimento dell’attività economica nelle ZES. #2 L’accesso alle infrastrutture esistenti e a quelle previste nel Piano di sviluppo strategico
della ZES stessa. #3 Un credito d’imposta fino a 50 milioni di euro, per ciascun progetto di investimento
(entro i limiti stabiliti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato).
# La bevanda calda al caffè da non confondere con il “bicerìn” torinese
Marocchino
Da una quindicina di anni è stato sdoganato anche a Milano, giungendo, pian piano, come una macchia d’olio che si espande, da quel Piemonte del Sud già vicino alla Lombardia. E’ arrivato nella metropoli meneghina dal fronte pavese. Parliamo del Marocchino, la bevanda calda da caffetteria, composta da caffè, latte e schiuma (di latte, detta anche latte montato). No, non c’entra nulla col cappuccino, tanto meno col caffè macchiato e non dite che ricorda il “bicerìn” torinese. Il Marocchino è un’altra cosa: si gusta al bar e viene servito in un bicchierino di vetro, perchè si devono vedere i tre strati cromatici (marrone, marroncino e bianco), prima che il cliente inizi a mescolare col cucchiaino per sciogliere lo zucchero.
# Ma da dove arriva il Marocchino?
aleee.breee IG – Alessandria
E’ nato ad Alessandria, a metà del ‘900, precisamente nel mitico Bar Carpano, di Corso 100 Cannoni angolo via Cavour, un locale che fino agli anni ottanta andava forte col gioco del boccette. Si trovava di fronte all’uscita della fabbrica di cappelli Borsalino e operai e operaie, uscendo nel tardo pomeriggio, andavano al Carpano a rilassarsi dopo una dura giornata di lavoro. Un giorno, per caso, qualcuno chiese un caffè macchiato al “vetro” trasparente, ne venne fuori una bevanda che, nel bicchiere, ricordava la striscia di cuoio inserita all’interno dei cappelli, che si chiamava proprio “Marocchino” ed è da lì che quella bevanda fu battezzata con quel nome. Un’altra narrazione dice che il termine “Marocchino” sarebbe legato al colore del prodotto di caffetteria, non scuro come il caffè e neppure chiaro, un po’ come la pelle dei nativi del nord Africa. Questa versione, che darebbe al prodotto una connotazione antropologica, pare sia stata coniata al Bar Massocco, all’inizio del Rione Cristo, sempre ad Alessandria.
# Il bar che ne rivendica la paternità
michela23743 IG – Escobar Alessandria
Non solo: in questa città piemontese è ancora attivo l’EscoBar, di piazzetta della Lega, in pieno centro storico locale in cui, a dispetto della versione ufficiale, è riportata una scritta che dice “qui nel 1929 nacque il Marocchino”, versione che andrebbe a rettificare quella del Carpano a metà del ‘900. Comunque una cosa è certa: il Marocchino è nato ad Alessandria e, per tagliar corto, nella città di Umberto Eco quando si entra al bar ormai si dice, “dammi un Marocco”, risparmiando tre lettere, soprattutto la mattina presto, quando ogni alessandrino che si rispetti è sempre avaro di parole.
Negli anni novanta, quando il Marocchino iniziò a varcare i confini della provincia di Alessandria, si diceva che solo nella città d’origine aveva un senso berlo. C’erano baristi e bariste che si vantavano di fare una schiuma di latte talmente densa, che il cucchiaino stava in piedi da solo. Quando una quindicina di anni fa, a Milano, ho chiesto un Marocchino e me lo hanno preparato, senza chiedermi chiarimenti, ho capito che ero nel bel mezzo della globalizzazione.
# Le varianti arrivate nel corso degli anni
lattemacchiato_lover IG – Marocchino con cacao
Col passare degli anni ci sono state delle varianti: con una spolverata di cacao, col caffè decaffeinato, col caffè d’orzo, con il bicchiere “sporcato” con la Nutella o addirittura (eresia!!!) con un tocco di cannella. Il purista del Marocchino la bevanda la vuole senza ingredienti aggiuntivi, senza accessori che ne snaturino il significato: eh sì, perchè il Marocchino per molti è anche una filosofia.
Tra le mete d’estate preferite dei milanesi c’è da decenni la Sardegna, rinomata per le sue spiagge e il mare cristallino. La regione presenta innumerevoli bellezze, tra cui l’Arcipelago di La Maddalena, dove il paradiso è di casa.
Credits spiagge.da.sogno IG – Cala Corsara, Isola di Spargi
L’Isola di Spargi si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. È un’isola di tipo granitico con una superficie di 4,20 km quadrati a nord-est della Sardegna. Tra i punti di maggior interesse c’è Cala Corsara, un piccolo angolo di paradiso dove è possibile ammirare un relitto navale di epoca romana risalente circa al 120 a.C.. Il contenuto del relitto, principalmente vasi e anfore, è esposto al Museo navale “Nino Lamboglia” di La Maddalena.
# Isola di Caprera, non solo mare, anche trekking
Credits Trovaspiagge IG – Cala Coticchio, Isola di Caprera
L’Isola di Caprera non è famosa soltanto perché è circondata da un mare limpido, ma anche perché offre numerosi percorsi adatti per fare trekking. Questi, in totale, sono 16,e portano nomi come Conigliera, Poggio Rasu, Cala Portese, Cala Coticcio e Cala Brigantina. Per affrontare questi ultimi due percorsi, dato che sono particolarmente complicati in certi punti, è necessario essere accompagnati. A Caprera, inoltre, si trovano la Spiaggia dei due mari e Cala Cortese, due spiagge molto particolari: la loro caratteristica principale è quella di essere collegate da una lingua di terramolto stretta e circondata dal mare.
# Spiaggia Testa di Polpo, per chi preferisce il relax all’avventura
Credits theitalybest IG – Spiaggia Testa di Polpo, la Maddalena
La Spiaggia Testa di Polpo prende il suo nome dalla roccia che la domina, poiché ha effettivamente la forma di una testa di polpo. Per raggiungerla è sufficiente prendere l’automobile da La Maddalena e dirigersi verso la località Isoleddu. Questa spiaggia può essere particolarmente attraente per coloro che all’avventura preferiscono la comodità e il relax, visto che nei pressi della spiaggia ci sono molti parcheggi e infrastrutture che offrono servizi utili.
# Spiaggia rosa, per godere di uno spettacolo “da film”
Credits Donnavventurralive IG – Spiaggia rosa
La Spiaggia rosa, data la sua bellezza, è uno dei simboli più importanti dell’Arcipelago della Maddalena. Si trova sull’Isola di Budelli, vicino alle Bocche di Bonifacio. La spiaggia deve il suo nome al colore della sabbia, possibile grazie alla miscela naturale di gusci, conchiglie, frammenti di corallo e granito. Oggi, purtroppo, questa non può essere visitata liberamente, è infatti possibile avvicinarsi e osservarla solamente se accompagnati da una guida del Parco Nazionale. A contribuire alla fama del luogo non è soltanto la sua bellezza folgorante, ma anche il fatto che Michelangelo Antonioni ci abbia girato alcune scene di Deserto Rosso, film uscito nel 1964.
# Il centro storico di La Maddalena
Credits Setteottopesca IG – Centro di La Maddalena
La Maddalena non è soltanto mare cristallino, trekking e relax, ma è anche storia e cultura. Per apprezzare questi due aspetti è possibile visitare il centro storico di La Maddalena, che ha inizio dal porto di Cala Gavetta e si articola in piccole vie dove si possono osservare bellissimi palazzi settecenteschi. Tra i luoghi da visitare c’è senza dubbio la chiesa di Santa Maria Maddalena,Via Garibaldi, una delle vie più importanti della città e la Colonna Garibaldi, un obelisco di granito donato dalla Cava Francese nel 1907 per commemorare il centenario della nascita del Generale.
# I musei di Caprera, la casa di Garibaldi e il Museo del mare
Credits isplora IG – Ingresso del memoriale di Garibaldi in Sardegna
A Caprera sono presenti due musei molto importanti: il Compendio Garibaldino e il Museo del mare e delle tradizioni marinaresche. All’interno del primo si trovano la casa dove Giuseppe Garibaldi ha vissuto fino alla morte e la sua tomba. Qui non soltanto è possibile approfondire la sua storia, ma si può anche godere di una meravigliosa vista sulla Corsica. Il Museo del mare si concentra invece sulla storia dell’Arcipelago e delle persone che ci hanno vissuto; ripercorre infatti la storia del posto dal neolitico fino a oggi.
# Il faro di Razzoli
Credits Almagestum_group IG – Faro di Razzoli
Razzoli è una piccola isola che fa parte dell’Arcipelago di la Maddalena. Sulla sua superficie è possibile trovare un monumento molto importante: un faro, costruito nel 1845 e poi restaurato. Questo non serve solamente a illuminare, è infatti anche una meta turistica che attira molti visitatori. Nelle sue vicinanze si trova anche una tomba su cui circolano numerose leggende: le più popolari dicono che ospiti la figlia di un ex fanalista deceduta a causa di un parto, altre dicono che invece vi riposino due marinai francesi naufragati nel 1855. Per visitare l’isola è possibile lasciare la propria imbarcazione ancorata al fiordo di Cala Lunga.
L’emendamento era pronto, a firma di quasi tutti i partiti, per essere presentato in Commissione Bilancio. Al momento è stato stoppato ma potrebbe ritornare presto di attualità. Il commento di Fabio Massa per affaritialiani.it: perchè non far versare i contributi dei politici all’Inps o altre casse come qualunque lavoratore?
Il vizietto dei consiglieri lombardi: riprovarci con il vitalizio
# Torna il vitalizio per i consiglieri regionali della Lombardia?
Credits: true-news.it Regione Lombardia
Nel 2011 la Giunta regionale del Presidente Roberto Formigoni aveva messo uno stop ai vitalizi dei consiglieri regionali. Il provvedimento venne preso in seguito allo scandalo rimborsi: niente contributi e niente trattamento di fine rapporto. Era il periodo della lotta alla Casta. Un periodo che sembra ormai tramontato se si vede quello che sta succedendo a Palazzo Lombardia. Due settimane dopo l’approvazione del bilancio di quest’anno zitti zitti hanno provato a reintrodurli. Era infatti pronto un emendamento che avrebbe dovuto presentare in commissione Bilancio il consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, sostenuto da Giulio Gallera (Forza Italia), Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), Emanuele Monti (Lega), Angelo Orsenigo (Pd), Onorio Rosati (Avs), Marisa Cesana (Lombardia ideale), Nicolas Gallizzi (Noi moderati), Lisa Noja (Azione), Michela Palestra (Patto civico) e Luca Ferrazzi (Lombardia migliore). Gli unici a non metterci la firma gli esponenti del M5S e il PD come partito.
# Massa per Affari Italiani: perché non vale l’Inps come per tutti gli altri?
The True Show: Fabio Massa e Barbara Ciabò
A commentare la vicenda Fabio Massa su affaritaliani.itche, invece del ripristino dei vitalizi, propone di far versare i contributi dei politici all’Inps o in altre casse previdenziali, come qualunque lavoratore, e con le stesse regole di tutti. Un estratto dell’articolo: “la legge regionale lombarda che avrebbe dovuto reinserire i contributi per i consiglieri regionali è sbagliata. Per un motivo molto semplice: perché ancora una volta a decidere sui consiglieri regionali sarebbero dovuti essere…i consiglieri regionali. E non deve essere così. Non va bene così. Inoltre gli uffici regionali continuano a dire che i consiglieri non possono essere trattati come tutti gli altri, i poveri cristi come me e voi, che versano su Inps o su una qualunque cassa previdenziale. E perché mai? Perché dovrebbe esserci un altro tipo di trattamento? E se non si può, che si faccia una legge statale che uniformi tutti i consigli regionali, e che obblighi l’Inps ad aprire le posizioni, e vedrete che il problema si risolve in un amen. Perché non si può aprire una posizione Inps per i politici, che eroghi in base alle regole Inps, in base alle aliquote Inps, esattamente come a me e ad altri milioni di lavoratori? E’ questo il problema di fondo, sempre. […] I politici di ogni ordine e grado dovrebbero avere i contributi versati all’Inps, il tfr in misura identica a tutti gli altri, il sistema sanitario di tutti gli altri e via discorrendo. Niente di meno e niente di più. Solo così il popolo saprà che stanno facendo il loro lavoro onestamente. Un lavoro come tutti gli altri, importantissimo, ma non di privilegiati.”
# Lo stop, forse momentaneo, imposto da parte dei Fratelli d’Italia… “romani”
Credits: milanopost.info Fontana
La notizia delle ultime ore è il ritiro dell’emendamento a poche ore dalla presentazione in commissione Bilancio al Pirellone, pare su pressioni da Roma da parte di Fratelli d’Italia, come scrivono Corriere della Sera e Repubblica. Lo stop potrebbe però essere solo momentaneo, leggendo tra le righe quanto espresso dal Presidente lombardo Fontana: “è un discorso che è stato fatto a livello di Consiglio, il Consiglio è sovrano, ne prenderò atto. Quando ci sarà questa decisione da prendere, valuteremo”.
L’obiettivo è quello di incentivarne l’utilizzo, riducendo al contempo l’uso del mezzo privato, il traffico e l’inquinamento atmosferico. Ecco le città e i Paesi dove è stata scelta questa strada.
La tendenza in Europa: mezzi pubblici gratis o a basso costo
# Vienna dal 2012 ha più abbonamenti che auto in circolazione
Credits Mike_68 -pixabay – Vienna
Vienna ha ridotto fin dal 2012 l’abbonamento annuale da 449 a 365 euro con la conseguenza di un forte rialzo nell’utilizzo dei mezzi pubblici e nella vendita di abbonamenti: nel giro di cinque anni sono passati da 373.000 a 822.000 portando la capitale austriaca ad avere più abbonamenti dei mezzi pubblici che auto. Ha la sesta rete di tram al mondo per estensione e la metro è aperta H24 nei weekend.
# Tallin tra le prime città a rendere i mezzi pubblici gratis per i residenti
Credits: @traveltriangle Tallinn
L’Estonia è di uno dei Paesi più innovativi al mondo, dove tutto è digitalizzato e un’azienda si apre in pochi minuti. La sua capitale Tallin, nel 2013, è stata una delle prime al mondo a rendere i mezzi pubblici gratis per i residenti.
# Berlino ha seguito l’esempio di Vienna nel 2019
Credits jakob5200-pixabay – Metro Berlino
Berlino ha seguito l’esempio di Vienna dimezzando l’abbonamento annuale da 761 euro a 365. Un intervento costato di 100 milioni di euro in termini di mancati incassi, metà a carico della città stato, e che ha consentito di mantenere gli elevati standard del servizio che assicura metro 24h, con una frequenza elevatissima e priva di tornelli.
# Montpellier è la più grande città francese a rendere i trasporti gratuiti
Credits baptistevasseur_off IG – Montepellier
Dal 21 dicembre 2023 la città francese di Montpellier è diventata la più grande della Nazione a rendere gratuiti i propri trasporti pubblici. I residenti possono utilizzare un abbonamento gratuito per l’intera rete di autobus e tram della città.
# Il Lussemburgo primo Paese al mondo con il trasporto pubblico gratis
Mezzi pubblici Lussemburgo
Passando alle Nazioni, il Lussemburgo è invece diventato nel 2020 la prima al mondo in cui treni, bus e tram sono diventati gratuiti per tutti, residenti, pendolari e turisti. Dopo alcuni mesi di sperimentazione, che avevano come obiettivo la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del traffico automobilistico, per alzare la qualità della vita e diminuire i danni alla salute causati dall’eccessiva produzione di C02, con un investimento pari a un miliardo la scelta è diventata definitiva.
# Malta ha seguito l’esempio nel 2022
Credits: pixabay.com – Malta
A seguire nel 2022 è arrivata Malta, che è diventato così il secondo Paese dell’Ue a rendere il trasporto pubblico permanentemente gratuito, ad eccezione delle linee di autobus espresso e dei traghetti.
Dopo l’iniziativa dell’abbonamento low cost a 9 euro, viene replicato anche per il 2024il “Deutschlandticket al costo di 49 euro per i trasporti pubblici regionali e locali a livello nazionale.Almeno fino al 2025 gli utenti possono fare viaggi illimitati su metropolitane e treni suburbani, tram, autobus urbani e regionali, treni regionali (Interregio Express (IRE), Regional Express (RE), Regionalbahn (RB). Il nuovo abbonamento consente un risparmio principalmente ai pendolari, a Berlino è più economico del 50% rispetto all’abbonamento precedente.
# Costruito in tempi record il primo interscambio autostradale sul mare
english.www.gov.cn – Xinhua
Un’altra impresa da record nello Stato del Dragone: in soli 7 anni è stato costruito il primo interscambio autostradale che attraversa il mare realizzato nella Cina continentale.
english.www.gov.cn – Xinhua – Ingresso tunnel
La prima pietra dell’autostrada Shenzhen-Zhongshan è stata messa a maggio 2017, la conclusione dei lavori il 30 giugno 2024 e il 3 luglio ha avuto luogo l’inaugurazione. L’opera serve un bacino di 80 milioni di utenti e si compone di ponti marittimi, isole artificiali e tunnel sottomarini.
# I numeri dell’autostrada: 24 km di ponte, 8 corsie, un tunnel sottomarino da 6,8 km
italian.cri.cn – Ponte Cina
L’opera inizia sul lato di Shenzhen e ha una lunghezza complessiva di 24 km, comprende due ponti, due isole artificiali e il tunnel sottomarino in acciaio e calcestruzzo più lungo e largo del mondo, lungo 6,8 km e largo 46 metri.
thestandard.com.hk – Ponte Cina
Il ponte sospeso Lingdingyang ha una campata principale lunga 1,66 km e alta 270 metri. L’opera è costata al governo 4,8 miliardi di dollari di cui 1,5 miliardi di dollari. Ci sono 8 corsie in totale, quattro per senso di marcia, e la velocità massima consentita è di 100 km/h.
# Ridotto da 2 ore a circa 20 minuti il tempo di percorrenza per attraversare Greater Bay Area di Hong Kong-Zhuhai-Macao
scmp-com – Ponte autostradale
Il ponte mette in collegamento le due principale aree di trasporto commerciale della Greater Bay Area di Hong Kong-Zhuhai-Macao, e si aggiunge al ponte da record del mondo Hong Kong-Zhuhai-Macao a sud. Connette la Guangshen Expressway a sud dell’aeroporto di Shenzhen e la Jihe Expressway a est dell’aeroporto sul lato orientale del delta con la Zhongjiang Expressway sul lato occidentale. Un’opera che consente di ridurre drasticamente il tempo di percorrenza tra Shenzhen e Zhongshan, da 2 ore a circa soli 20 minuti, sollevando dal traffico il ponte Humen posizionato più a nord.
Una serie di suggestivi salti d’acqua alimentati da un torrente che sgorga da una grotta. Scopriamo dove si trova questo piccolo angolo di paradiso e come andare a visitarlo.
A poco più di un’ora da Milano, nel comune di Ferrera di Varese, vicino a Luino, c’è un piccolo angolo di paradiso nascosto dove rifugiarsi per immergersi nella natura e trovare sollievo dalla calura estiva. Stiamo parlando delle Cascate di Fermona, un’affascinante attrazione naturale composta da tre salti con il più alto di 30 metri che emerge improvvisamente per poi precipitare in un laghetto dalle acque cristalline. Uno spettacolo imperdibile, al centro di una vegetazione lussureggiante e circondato da punti panoramici con viste mozzafiato sulla zona.
# Le cascate sono alimentate da un torrente che sgorga da una grotta
florianamo17 IG – Percorso cascate Fermona
Nonostante sia nascosta il percorso per raggiungerla è facile e adatto a tutti, rendendolo una meta perfetta per famiglie, escursionisti e amanti della natura.
ssilvana5 IG – Piccola cascata di Fermona
Le cascate sono alimentate dal torrente Margorabbia, che sgorga da una piccola grotta e, dopo un breve salto, inizia il suo percorso creando tre spettacolari salti. Nei pressi dell’ingresso c’è persino un bar, “La Cascata”, dove rilassarsi e godere di un momento di ristoro prima o dopo l’avventura.
# Come ci si arriva
Il modo più breve e rapido per arrivarci e tramite l’autostrada A8 fino a Buguggiate, da lì si prende la Tangenziale Nord Est di Varese, poi la SS233, la SP43 e la SP30 in direzione di Via Castello a Ferrera di Varese. Giunti a destinazione si può lasciare l’auto presso il bar. Da quel punto parte una discesa segnalata che conduce alla prima delle Cascate di Ferrera.
Non è più strano trascorrere l’estate a Milano: la città si colora con una serie di iniziative ed eventi assai variegata. Il palinsesto culturale per l’estate milanese 2024 infatti, “Milano è viva”, offre una ricca programmazione che dura fino a ottobre animando la città ed i suoi quartieri, tra cinema, danza arte e musica.
# La programmazione: oltre 900 appuntamenti in tutta la città
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Fino a tutto il mese di ottobre sono previsti oltre 900 appuntamenti, 8 festival sparsi fra piazze e parchi dei rispettivi municipi, oltre a rassegne con spettacoli dal vivo, danza, laboratori e moltissimi itinerari culturali.
Grazie a un corposo finanziamento del Ministero della Cultura, si è raggiunto il duplice scopo di sostenere il settore degli spettacoli dal vivo e, nel contempo, rinforzare la struttura di produzione culturale dei quartieri della città.
# Gli appuntamenti
Estate Sforzesca – Credits: Yes Milano
Fra i tanti, si segnala il ritorno della rassegna “estate al Castello”, che presso il Castello Sforzesco fino a settembre, porterà oltre 70 spettacoli dal vivo, animati da musicisti, comici o rappresentanti della divulgazione scientifica e narrativa.
L’arte troverà spazio con “Triennale estate”. Un calendario fitto di eventi, musica dal vivo ed eventi culturali.
Comune di Milano – AriAnteo
Per gli amanti dello sport e divertimento, si apre la seconda edizione di “Milano urban dance Festival”, tutto dedicato alla danza urban.
Comune di Milano – AriAnteo
Numerosi Anche gli eventi dedicati al mondo del cinema. Tra i tanti, la programmazione organizzata da Anteo o la rassegna cinematografica all’aperto organizzata da Mare Culturale Urbano.
# “Milano aiuta estate”, un progetto di supporto e assistenza
Non meno importante, l’iniziativa “Milano aiuta estate”, un progetto di supporto e assistenza, anche medica, agli anziani e soggetti fragili. Sono previste molteplici attività ricreative come, tra le tante, gli ingressi gratuiti ai Bagni Misteriosi, le visite guidate gratuite ai musei e biblioteche, mentre i circoli ricreativi che resteranno aperti offrendo la possibilità di intraprendere varie attività tra danza, ginnastica, o gite fuori porta.
Milano è la città più cara d’Italia e si posiziona sul podio anche a livello europeo. A tal proposito, abbiamo chiesto ai milanesi quali tecniche adottano per spendere poco in città.
Abbiamo scoperto molti trucchetti.
Il nuovo video di Milano Città Stato. Iscriviti al canale su YouTubeper i video esclusivi. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”
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