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I 7 borghi di montagna “alternativi” più belli per vivere l’estate

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Credits: @valeria.brebbia Macugnaga

L’alternativa al mare. Per chi vuole il fresco d’estate l’Italia ha molto da offrire. Anche oltre le tradizionali mete più mondane. 

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I 7 borghi di montagna “alternativi” più belli per vivere l’estate

# Macugnaga, il borgo Dorf in provincia di Verbania-Cusio-Ossola

Credits: @valeria.brebbia
Macugnaga

Alle pendici del monte Rosa, c’è un borgo fatto di casette in legno e in pietra. Strette viuzze che per diverse frazioni, le principali Isella, Borca, Staffa e Pecetto, si aprono su scorci incantevoli. Paese particolarmente turistico, è ancora legato alla lingua e alla cultura Walser che è stata alla base della formazione del borgo, tanto da avere i nomi delle vie e di alcuni edifici in doppia lingua, italiano e la traduzione in Dorf. Macugnaga si trova all’interno del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, dove si possono percorrere numerosi sentieri di montagna che regalano paesaggi naturali di inestimabile valore.

# Pescocostanzo, uno dei borghi medievali più belli d’Italia

Credits: @alluring_abruzzo
Pescocostanzo

Stazione sciistica in inverno e luogo ideale dove rinfrescarsi in estate, Pescocostanzo è un borgo di montagna abruzzese, in provincia dell’Aquila. Inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, è un paese ancora legato al proprio passato rinascimentale e barocco e alla tradizione dell’artigianato. Se si prende il Treno Mare-Monti, che percorre la famosa Transiberiana italiana, raggiungere Pescocstanzo può diventare un’esperienza di per sé molto particolare.

# Cervara di Roma, il borgo dalla vista mozzafiato su prati e stelle

Credits: @visit_lazio
Cervara di Roma

Il più alto borgo di montagna in provincia di Roma e secondo del Lazio, dopo Filettino, Cervara di Roma è un paesino da cui si gode di una vista mozzafiato: prati lussureggianti e faggeti. Cervara di Roma è la porta d’ingresso del Parco Naturale dei Monti Simbruini, paesaggio che domina l’intero borgo. Con sculture e murales donati da artisti che colorano il borgo, Cervara di Roma è un borgo medievale che mantiene ancora ben evidenti le sue origini. È anche posto perfetto dove osservare le stelle con il suo famoso osservatorio astronomico.

# Lussari, il paese nell’area dei 3 stati

Credits: @italiait
Lussari

Situato sulla cima monte omonimo, Lussari, paesino del Friuli Venezia Giulia in provincia di Udine, si affaccia sulla zona del Tarvisiano. Quest’ultima è detta anche dei “tre confini”, perché è l’area di limite tra Italia, Austria e Slovenia. Da Lussari partono numerosi sentieri che fanno scoprire la vegetazione rigogliosa intorno.

# Triora, il paese delle streghe

Credits: @casu_ale
Triora

Il minuscolo paesino di Triora, in provincia di Imperia, è conosciuto come il paese delle streghe, dato che si dice che in passato si tennero dei processi di stregoneria, leggenda onorata ancora oggi con la festa annuale della Strigora. Ricco di fascino e magia, Triora è incastonato in un imponente massiccio delle Alpi Giulie.

# Santa Fiora, il borgo dell’acqua miracolosa

Credits: @finrod68
Santa Fiora

Tra le rocce del Monte Amiata, Santa Fiora, in provincia di Grosseto, è un paesino di montagna dal forte passato storico. Sulla via principale si affacciano ancora palazzi nobiliari e antiche chiesette e, anche se solo in parte, nel paese sono ancora visibili le vecchi mura di fortificazione. Inoltre, in estate, Santa Fiora è il borgo perfetto per fare moltissime attività: hiking, bicicletta, percorsi nel parco avventura e passeggiate urbane. Santa Fiora è anche famosa per le sue sorgenti di acqua termale: l’acqua di Santa Fiora viene considerata benefica per la salute.

# Capracotta, il paese della capra fuggiasca

Credits: siviaggia.it
Capracotta

In provincia di Isernia, Molise, Capracotta è uno dei borghi più alti dell’Appennino, popolato soprattutto in inverno grazie ai suoi impianti sciistici, ma perfetto anche per godersi un po’ di fresco in estate. Il nome è abbastanza particolare, un po’ comico, e in una delle leggende che si raccontano sulla sua origine la protagonista è proprio una capra. Alcuni zingari volevano costruire un villaggio e accesero un fuoco per arrostire una capra, ma questa saltò sul fuoco e riuscì a fuggire. Nel punto in cui l’animale si fermò, gli zingari decisero di stabilirsi.

Fonte: siviaggia.it

Continua la lettura con: La montagna di ghiaccio di Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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I due misteri della Velasca: il nome e la forma a fungo

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La torre Velasca costituiva una delle costruzioni più d’avanguardia per la sua epoca e veniva definita dalla gente il “grattacielo con le bretelle”. Ma da dove nascono la sua forma e il suo nome?

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I due misteri della Velasca: il nome e la forma a fungo

# Il nome

Il nome è legato al governatore spagnolo Juan Fernández de Velasco, a cui fu dedicata la piazza nel Seicento. La torre fu progettata su un’area del centro devastata dai bombardamenti angloamericani del 1943.

# La forma a fungo

Come design, la Velasca rappresenta una citazione moderna della Torre del Filarete al Castello Sforzesco. La caratteristica forma a fungo è dovuta al fatto che i primi diciotto piani ospitano uffici, mentre quelli superiori ospitano abitazioni private che hanno una superficie più sviluppata.

La torre Velasca fu terminata nel 1957 dopo 292 giorni di lavori, 8 in meno rispetto a quanto previsto nel contratto. Altri tempi.

Continua la lettura con: Velasca: capolavoro o obbrobrio?

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Le 7 risposte fulminanti a chi ti dice “Bella Milano ma non ci vivrei”

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Credits: milano.corriere.it Lido Bam

Quante volte vi è capitato di sentirvi dire questa frase? Ecco 7 risposte che potete dare al vostro interlocutore per farlo rimanere di sasso.

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Le 7 risposte fulminanti a chi ti dice “Bella Milano ma non ci vivrei”

#1 “Io non saprei vivere in un altro posto al di fuori di Milano”

#2 “Milano è Milano e guai a chi ce la tocca”

#3 “Non potrei vivere in un’altra città italiana che non sia Milano”

Credits: Andrea Cherchi (c)

#4 “Sei uno di quelli che poi viene e dice ma che bel posto, non sembra neanche di essere a Milano”

#5 “…rimanete pure dove siete!”

#6 “Chissà perché però vengono tutti qui?”

Credits: @radiorooftopmilan
Radio Rooftop Milano

#7 “Milano é bella e ci vivo”

Credits milanoamodomio.it IG – Gud Milano

Continua la lettura con: 7 PAROLE che NON si possono NOMINARE a Milano

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Paura e delirio a Como: la chiusura notturna dell’”autostrada Cenerentola” crea il panico tra i turisti

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E’ capitato a molti di noi. Percorrere di sera l’A9 da o per Milano. Da anni ormai è l’autostrada Cenerentola d’Europa: la sera chiude nel tratto Como lago – Como Centro. Costringendo chi la percorre a una gimkana tra le strade di Como. La situazione d’estate diventa ancora più grave. 

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Paura e delirio a Como: la chiusura notturna dell’”autostrada Cenerentola” crea il panico tra i turisti

# L’autostrada Cenerentola che chiude la notte

Avevano annunciato che l’avrebbero riaperta. A Maggio 2024. Invece no. Sono riprese le chiusure notturne a macchia di leopardo dell’A9, l’Autostrada Cenerentola che chiude di sera nel tratto tra Como Centro e Como Lago. E con l’estate a inondare le strade comasche si aggiungono i numerosi turisti provenienti o diretti a Nord delle Alpi. E’ allarme soprattutto in Svizzera. 

# «Un delirio»

Credits: laprovinciadicomo.it
Dogana Brogeda

Confine: Svizzeri imbottigliati di notte nel traffico in Italia. Così titola il Corriere del Ticino. “«Un delirio». È questa, in estrema sintesi, l’esperienza vissuta da tanti automobilisti, svizzeri e non, rimasti intrappolati nella notte fra sabato e domenica a Como nel tentativo di dirigersi verso sud o di rientrare verso casa.”. Queste le cronache riportate dalla testata ticinese. Il motivo è ormai familiare anche per molti milanesi, brianzoli e comaschi. La chiusura notturna dell’A9 (tra Como Lago e Como centro) a cui si è aggiunta anche la chiusura parziale del traffico in via Borgovico a Como. Il risultato? La totale congestione delle vie adiacenti alla dogana di Chiasso, con tempi di incolonnamento “biblici”.

 

# Un’estate da bollino rosso

Si andrà avanti ancora. Si prospetta infatti un altro weekend da bollino rosso per il traffico proveniente dal Nord Europa. La carreggiata dell’A9 in direzione sud sarà chiusa al traffico sia venerdì che sabato notte. Lo conferma la stessa società Autostrade: «Tratto Chiuso tra Lago di Como e Como Centro» in direzione Milano «dalle ore 23:00 alle ore 05:00 dal giorno 12/07/2024 al giorno 13/07/2024 per lavori. Uscita consigliata provenendo da Svizzera: Como Centro». E ancora: «Tratto Chiuso tra Lago di Como e Como Centro dalle ore 23:00 alle ore 06:00 dal giorno 13/07/2024 al giorno 14/07/2024 per lavori. Uscita consigliata provenendo da Svizzera: Como Centro».

Fonte: tio.ch

Continua la lettura con: Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

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Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

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Si dice che la politica in Italia sia lenta, che ci vogliano anni per spostare un marciapiedi. Ma c’è un’eccezione: l’aeroporto Silvio Berlusconi. Una decisione improvvisa, inaspettata, fulminea. Che soleva un mare di critiche. Eppure… che potrebbe suggerire la via per fare decollare lo scalo milanese. 

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Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

# La decisione politica più veloce di sempre: Malpensa diventa Silvio Berlusconi

Non ricordo niente di così fulmineo nelle decisioni politiche italiane. Pronti, partenza, via: nello spazio di qualche ora Malpensa ha un nuovo nome. Da ora in poi si decollerà e si atterrerà dall’Aeroporto Silvio Berlusconi. Una decisione improvvisa che ha sollevato un vespaio di polemiche. Per una volta inutili: perché la scelta è definitiva. E se, a questo punto, non si cogliesse la palla al balzo per qualcosa di più ampio respiro? Del tipo: rivedere la logica degli aeroporti come luogo di transito, dove le uniche attrazioni sono quelle da centro commerciale dell’hinterland. E la strada giusta potrebbe indicarcela proprio lui. 

# Il grande incubo del viaggiatore contemporaneo

credits: it.freepik.com

Un paio di settimane fa ho vissuto uno degli incubi del viaggiatore contemporaneo. Restare in aeroporto da mattina fino a sera. In attesa di un volo prima cancellato e poi continuamente rimandato. Un’esperienza brutale. Non solo perché uno sceglie di prendere l’aereo proprio per fare le cose veloci. Ma anche perché un aeroporto non è il miglior posto dove trascorrere una giornata di inizio estate. E nelle ore di attesa, vagando da un negozio di profumi a uno di improbabili gadget, mi sono chiesto: perché gli aeroporti sono così inospitali? Divanetti scarsi e scomodi, corridoi che mettono fretta, luci fastidiose, sale che fanno venire voglia di andare via il prima possibile, tutto sembra fatto apposta per farti scappare. Sia quando parti che quando arrivi. Pensiamoci, tutti gli aeroporti sembrano trasmetterti la voglia di lasciarli. Eppure sono luoghi dove, per varie ragioni, uno quando viaggia è costretto spesso a frequentare. E non poco. E, allora, perché non ripensare questo format? Proprio la nuova denominazione di Milano Malpensa potrebbe indicare la strada giusta. 

# Rendere Malpensa l’aeroporto più godereccio del mondo

Già, perché tutti, anche i suoi più accaniti oppositori, non possono negare che Silvio Berlusconi fosse uno se che se la godeva alla grande. Incarnava maledettamente l’immagine dell’italiano che trasforma in una festa tutto, anche una Presidenza del Consiglio. Berlusconi lo ricorderemo per sempre così: uno che si diverte sempre, anche se bloccato all’aeroporto. E, allora, l’aeroporto Silvio Berlusconi non potrebbe trasformarsi come il suo nome? Diventando un luogo che strappa un sorriso alla sola idea di arrivarci, per un decollo o per un atterraggio. Un aeroporto dove si voglia andare anche se non si deve prendere un aereo. Ridisegnato per trasmettere al viaggiatore un’idea diversa di essere un bagaglio e un portafoglio con le gambe. Dove ci siano luoghi comodi dove sostare, non solo nelle sale lounge. Dove ci siano diverse forme di intrattenimento, dove si favorisca l’interazione, dove si possano praticare attività sportive soft, ricevere massaggi, organizzare pasti galanti.

Non è un mistero che i vari governi romanocentrici prima e i tedeschi di Lufthansa poi, abbiano ridotto Malpensa a un aeroporto secondario, rispetto a Roma o a Francoforte. E, allora, di fronte a questo destino cinico e baro, l’occasione di rilancio potrebbe venire proprio dalla decisione più inaspettata e fulminea, con la nuova denominazione che strappa una risata a tutti i viaggiatori del mondo. Volete ridere? Venite a Malpensa. Anzi, al Silvio Berlusconi, l’aeroporti dei balocchi, con feste e libagioni per i viaggiatori del mondo

Continua la lettura con: Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

ANDREA ZOPPOLATO

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Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

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Rome2rio - Da Milano a Pechino

Un’esperienza senza precedenti. Sulle orme di Marco Polo. Attraverso un itinerario spettacolare e aggirando le difficoltà delle contingenze geopolitiche, in primis la guerra in Ucraina e il blocco dei treni per la Russia. Questo il percorso, la durata del viaggio e il prezzo dei biglietti.

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Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

# Prima tappa: Milano-Zurigo, durata 4 ore 17 minuti (69 euro)

Credits bzegial_swisstravel IG – Zurigo

Pronti per il viaggio? Si parte dalla Stazione Centrale alle ore 7:10 a bordo dell’Eurocity, servizio gestito da Trenitalia in collaborazione con le ferrovie svizzere SBB e tedesche DB: dopo 4 ore e 17 minuti ci si ritrova a Zurigo, alle ore 11:27. Il prezzo del biglietto in seconda classe è di 69 euro.

Omio – Zurigo-Amburgo

# Seconda Tappa: Zurigo-Amburgo, durata 8 ore e 56 minuti (141 euro)

Credits: @ilove_hambourg – Stazione Amburgo

Scesi nella stazione svizzera si sale su un convoglio della Deutsche Bahn delle ore 11:34 e, dopo 3 ore e 9 minuti, si fa tappa a Stoccarda. Qui si scende per prendere la coincidenza con un altro treno delle ferrovia tedesche diretto ad Amburgo che termina la corsa alle 20:30. Il viaggio dura complessivamente 8 ore e 56 minuti: il prezzo del biglietto in seconda classe è di 141 euro.

Omio – Zurigo-Amburgo

# Terza tappa: Amburgo-Stoccolma con 3 cambi, compreso il traghetto, per una durata di 13 ore 55 minuti (205 euro)

Credits: stockholm_stoccolma IG

Giunta la sera si va a dormire per ripartire il giorno successivo alla volta di Stoccolma. Il primo treno parte alle ore 8:43, sempre Deutsche Bahn, e dopo 1 ora 31 ferma a Schleswig dove è previsto il primo cambio. Dalla cittadina tedesca che sorge su un’insenatura nel Mar Baltico si prende un altro convoglio delle ferrovie tedesche in direzione di Copenaghen dove arriva dopo 3 ore e 34 minuti di viaggio. 

A questo punto si cambia ancora prendendo un treno della compagnia Öresundståg passando dalla Danimarca alla Svezia in 41 minuti: la stazione di arrivo è Malmö Centralstation. Scesi sulla banchina, dopo un’attesa di circa mezz’ora, si effettua l’ultimo cambio di questa tappa salendo su un treno della società di trasporti svedese SJ che conduce a Stoccolma dopo 4 ore 31 minuti, alle 22:38. In totale sono 13 ore e 55 minuti di viaggio per un costo di 205 euro.

Omio – Amburgo-Stoccolma

# Quarta tappa: Stoccolma-Tallin in traghetto, durata del viaggio di 16 ore e 15 minuti (208 euro)

Credits: @traveltriangle Tallinn

Dopo una notte di riposo si riparte alla volta di Tallin. In questo caso per rimanere sempre con i piedi per terra, senza quindi prendere un aereo o un’auto, si sale su un traghetto. Si tratta di quello che negli anni Novanta veniva definito in modo irriverente “la Trombonave”, da Stoccolma a Tallinn. Termine che sottintendeva il fatto che sulla nave non vi fossero i limiti stringenti al consumo di alcolici in vigore sul territorio svedese. La prima partenza disponibile è alle ore 17:30 dal porto delle capitale svedese, mentre l’arrivo è alle 10:45 del giorno successivo al Terminal D in quello della capitale estone. Una traversata di 16 ore 15 minuti per un costo di 208 euro. 

Omio – Stoccolma-Tallin

Leggi anche: Le grandi infrastrutture che rivoluzioneranno il mondo

# Quinta tappa: Tallin-Narva, un viaggio di 2 ore e 30 minuti fino al confine con la Russia (9-15 euro)

serge_molodet IG – Treno a Narva

A questo punto ci aspetta un tragitto in treno di minimo 2 ore e 30 minuti fino a Narva, al confine con la Russia. Ci sono cinque partenze giornaliere a un prezzo tra i 9 e i 15 euro. In alternativa c’è un bus che percorre la stessa tratta circa 3 ore.

Rome2rio – Tallin-Narva

# Sesta tappa: Narva-Mosca, una durata di 7 ore 36 minuti di treno con due cambi, più 4 fermate di metro (90 euro)

Credits step-svetlana-pixabay – Mosca

Varcato il confine ci aspetta la prima tappa del viaggio in Russia. Si sale sul treno a Ivangorod, nell’Oblast di San Pietroburgo, e dopo circa 3 ore si scende al Baltiysky Railway Terminal della città. Da qui dopo 4 fermate di metropolitana si arriva al Moskovsky Railway Terminal per il secondo viaggio in treno fino a Mosca della durata di 3 ore 50 minuti. In totale circa 7 ore 36 minuti e un costo massimo di 90 euro.

Rome2rio – Ivangorod-Mosca

# Settima tappa: Mosca-Pechino sulla Transmongolica o la Transmanciuria, almeno 6 giorni di viaggio (650 euro)

Pechino – Ph. Goodfreephotos_com

Eccoci finalmente all’ultima tappa, la più lunga e forse suggestiva. Dopo aver attraversato l’Europa fino al Mar Baltico, si attraversa longitudinalmente quasi tutta la Russia sulla Transiberiana, scegliendo la Transmongolica o la Transmanciuria. Il treno si prende nella stazione di Mosca Yaroslavlsky. Nel caso si scelga la prima opzione il viaggio dura circa 6 giorni e conduce attraverso la Siberia, Ulan Bator e il deserto del Gobi. Nel caso si scelga la seconda dura 7 giorni e il percorso passa per Harbin senza attraversare la Mongolia. Il prezzo del biglietto in seconda classe parte da 650 euro.

# Riassunto: almeno 10 giorni per 1400 euro 

Mappa Transiberiana-Transmanciuriana-o-Transmongolica

Questa incredibile esperienza dall’Europa all’Asia in treno ha una durata complessiva di almeno 10 giorni, compresi di pernottamenti, e un costo dei soli biglietti che si aggira attorno ai 1.400 euro. Una curiosità? In Cina ci sono più chilometri di ferrovie veloci che in tutto il resto del mondo.

Nota: Per il costo dei biglietti e il tragitto abbiamo preso come riferimento per la partenza il giorno 25 luglio 2024 e le piattaforma Omio e Rome2rio.

Continua la lettura con: Alta velocità in treno sotto l’Oceano tra Cina e Usa: è il progetto del millennio?

FABIO MARCOMIN

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La località di mare più costosa d’Italia è sempre lei

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Ph. @la.vale.r IG

Anche quest’anno Altroconsumo ha realizzato una ricerca con l’obiettivo di conoscere la spesa media per una settimana di ombrellone e lettino nelle spiagge del nostro Paese, svelando quali sono le località più costose d’Italia per l’estate. In prima posizione si conferma sempre lei. Non solo: i prezzi continuano a crescere. Foto cover: @la.vale.r IG

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La località di mare più costosa d’Italia è sempre lei

# Alassio è sempre la più cara: un ombrellone costa come un bilocale a Milano 

Credits mannyclemy IG – Spiaggia di Alassio

Altroconsumo anche per quest’anno ha realizzato una ricerca sulle spesa media per una settimana di ombrellone e lettino nelle spiagge italiane, per il periodo dal 4 al 10 agosto. Sono state raccolte le tariffe degli stabilimenti balneari in dieci località italiane, per un totale di 211 stabilimenti contattati telefonicamente in modo anonimo, almeno il 20% per località con un minimo di 10. Per stabilire la tariffa media sono state prese in considerazione le prime 4 file di ombrelloni. La più cara in assoluto è risultata ancora una volta Alassio, con 340 euro di media alla settimana, in salita dai 323 euro dell’anno precedente.

# Senigallia è la più economica

altroconsumo – Confronto tariffe località balneari

La località ligure è la più cara per distacco. Al secondo posto c’è Gallipoli con 275 euro, al terzo Alghero con 220 euro. I prezzi sono ancora più alti se ci si concentra sulle prime file, rispettivamente 392 euro per Alassio, 289 e 239 euro. Tornando alla media di spesa per le prime 4 file ci sono poi Viareggio con 209 euro, Taormina e Giardini Naxos con 194 euro, Palinuro con 174 euro e Anzio con 168 euro.

luciafrancinella IG – Senigallia

Nelle ultime tre posizioni troviamo Lignano con 153 euro, Rimini con 150 euro e ultima Senigallia con 145 euro, nonostante abbia registrato l’incremento maggiore pari all’8%, rispetto alla media del 4% tra tutte le dieci località analizzate. Le uniche a non aumentare le tariffe sono state Lignano e Taormina e Giardini Naxos.

# Le attrazioni imperdibili di Alassio

Credits grafalassio IG – Alassio

Alassio è la prima destinazione della Riviera dei Fiori. Situata sulla Riviera di Ponente vicino al confine francese, questa affascinante cittadina è racchiusa tra una lunga spiaggia sabbiosa con 4 km di litorale e colline rigogliose. Ci sono numerosi locali frequentati dai giovani e il celebre concorso di bellezza Miss Muretto, che si è svolto per cinquant’anni.

Credits mannyclemy IG – Muretto di Alassio

L’attrazione più celebre di Alassio è il coloratissimo Muretto, creato nel 1953 su iniziativa di Mario Berrino, proprietario del rinomato Caffè Roma. Berrino ebbe l’idea di abbellire una bassa parete che delimitava il giardino pubblico vicino alla sua caffetteria con piastrelle firmate da celebrità. La prima firma fu quella di Ernest Hemingway, seguita da oltre mille altre nel corso degli anni. Nel 1978, per sottolineare l’importanza del Muretto, fu aggiunta la “statua degli innamorati” realizzata dallo scultore Eros Pellini. Questa scultura in bronzo è diventata l’attrazione più fotografata di Alassio e un simbolo distintivo della città.

Continua la lettura con: Le 10 spiagge capolavoro della Liguria

FABIO MARCOMIN

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Il “triangolo d’oro”: la linea rapida degli aeroporti di Milano

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L’aeroporto di Linate ha un collegamento rapido con il centro di Milano grazie alla linea blu M4: consente ai passeggeri di percorrere il tratto San Babila-Linate in poco meno di 15 minuti. Ma si potrebbe fare ancora meglio prendendo esempio da altre città nel mondo. In particolare come a Shanghai. 

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Il “triangolo d’oro”: la linea rapida degli aeroporti di Milano

#1 Milano, la città in Europa con l’aeroporto meglio collegato con il centro

Linea M4
Linea M4

E’ stato questo lo slogan pronunciato dal Sindaco Sala, ad ogni incontro pubblico sulla linea metropolitana M4: “Non esiste nessun’altra metropoli in Europa che consenta di collegare il centro storico con l’aeroporto cittadino in così poco tempo, solo 15 minuti da San Babila a Linate“.

La verità è che si può velocizzare ulteriormente il servizio, ad esempio istituendo corse “express” alternate a quelle tradizionali che, arrivate alla fermata San Babila provenendo da San Cristoforo, salti tutte e 6 le fermate intermedie arrivando direttamente all’aeroporto: ridurre il tragitto a 10 minuti non sarebbe così impossibile e Milano potrebbe ritoccare il suo record.

#2 – Malpensa, un servizio poco Express

Fermate del Malpensa Express
Credits: https://www.milanomalpensa-airport.com- Fermate del Malpensa Express

Da Milano a Malpensa esisterebbe già un servizio express ferroviario che impiega però, salvo imprevisti, 45 minuti dalla stazione di Cadorna con 3 fermate intermedie o 58 minuti dalla stazione Centrale con 7 fermate intermedie.

Occorrerebbe quindi ripensare il servizio ferroviario, sulla falsa riga di quello che succede a Londra, eliminando le stazioni intermedie nella direttrice Cadorna-Malpensa e mantenendo esclusivamente la fermata Porta Garibaldi FS nella direttrice Centrale-Malpensa, dimezzando i tempi di percorrenza e creando quindi un vero collegamento metropolitano con l’aeroporto internazionale di Milano.

#3 – Orio al Serio: solo navette per Milano 

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

Il viaggiatore che predilige voli low-cost e scelga quindi l’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio per raggiungere la sua meta ha una sola possibilità senza usare l’automobile: è costretto a prendere una navetta, un servizio di pullman privato che copre la distanza Milano-Aeroporto in più di 50 minuti.

Nel prossimo futuro è prevista la realizzazione del collegamento ferroviario tra Bergamo e il Caravaggio, permettendo chi arriva da Milano di proseguire dopo Bergamo direzione aeroporto, ma che se aprirà consentirà il viaggio in non meno di un’ora.

Osando si potrebbe creare un’infrastruttura dedicata, in parte sotterranea e/o anche in sopraelevata, che colleghi direttamente senza stop intermedi Milano con Orio al Serio, in modo tale da arrivare a destinazione in meno di mezz’ora.

L’area di Milano non può permettersi di avere i suoi due aeroporti internazionali, dove atterrano più di 30 milioni di passeggeri, a non meno di un’ora di viaggio con il trasporto pubblico, al netto di imprevisti più o meno gravi.

#4 – Il “triangolo d’oro”: la linea degli aeroporti

Transrapid di Shanghai
Credits: wikipedia.org – Transrapid di Shanghai

Sistemati i collegamenti veloci tra Milano e i suoi tre aeroporti sarebbe logico metterli in rete, con sistemi ad altissima velocità come il servizio Transrapid di Shanghai che unisce la città cinese al suo aeroporto in poco più di 7 minuti o il futuro Hyperloop basato sempre sulla tecnologia a lievitazione magnetica che impiegherebbe lo stesso tempo per raggiungere Milano da Torino.

Questa rete diventerebbe una sorta di “triangolo degli aeroporti milanesi”, che permetterebbe in tempi rapidissimi di passare da un aeroporto all’altro e da questi raggiungere rapidamente la città.

Continua la lettura con: La nuova ferrovia da Milano a Orio al Serio

FABIO MARCOMIN

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La doppia terrazza spettacolo con vista Navigli

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Credits booking terrazza 21 house of stories

In attesa del primo ristorante panoramico in cima a un grattacielo che dovrebbe arrivare sul Nido Verticale in Porta Nuova, prosegue il boom delle terrazze con vista. Continuano ad inaugurare locali, ristoranti e hotel che propongono rooftop da cui godere un aperitivo osservando il tramonto. Questa è la più spettacolare tra le ultime arrivate.

La doppia terrazza spettacolo con vista Navigli

# I Mirador: Il nome ispirato alle terrazze spagnole

Credits booking – Terrazza con piscina 21 house of stories

Il debutto de “I Mirador” del nuovo hotel 21 House of Stories Navigli, avvenuto a settembre 2023, consolida il boom delle inaugurazioni di locali sui rooftop a Milano. Sono sempre più infatti le strutture che propongono pranzi, aperitivi e cene con vista. Questa location dice tutto già dal nome, ispirato alla parola spagnola che ha tra i suoi significati quello di belvedere, punto panoramico, e pertanto si addice appieno alle due piazze sospese sopra la città da cui godere una vista sui Navigli e a 360 gradi su tutta Milano. 

# Al settimo piano c’è una piscina, un’area lounge e un cocktail bar

Credits hotelsofmilan.com – 21 house of stories Navigli

Una terrazza è al settimo piano e ospita una piscina, un’area lounge, un cocktail bar e un lungo bancone dove godere della splendida vista sulla Darsena. 

Credits booking – Terrazza 21 house of stories

Si caratterizza per un design dal tocco “mediterraneo” grazie all’utilizzo di ceramiche decorate a mano, grafiche e sfumature di blu, colore che si ritrova nell’acqua riflessa sulle superfici riflettenti del bancone bar, e materiali e texture green a “combinarsi” con la rigogliosa vegetazione.

# L’unica terrazza panoramica a sud di Milano

 

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Chiara Cazzamali | Milano (@megliounpostobello)

All’ottavo e ultimo dell’hotel troviamo la seconda terrazza, l’unica panoramica a sud di Milano, con skybar.

Credits booking – Rooftop 21 house of stories

Dal bar e dall’area lounge più privata si ha una vista sulla piscina e a 360 gradi sullo skyline. Le terrazze sono fruibili solo nel periodo di tarda primavera-estate e quindi è attesa a breve la loro riapertura.

Indirizzo: Via Bettinelli, 3

Spunto: megliounpostobello IG

Continua la lettura: La NUOVA TERRAZZA inaugurata nel CENTRO di Milano

FABIO MARCOMIN

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Il “cilindro misterioso” di Foro Bonaparte

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Franco BacoccoliReal Fb

Versa in uno stato di abbandono in una delle strade più eleganti di Milano. Ma di che cosa si tratta, quando e dove è stato ritrovato.

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Il “cilindro misterioso” di Foro Bonaparte

# A due passi dal Castello Sforzesco 

Franco BacoccoliReal Fb – Foro Bonaparte

Chissà quanti milanesi ci sono passati accanto, alcuni non facendoci caso nonostante la sua mole, altri non sapendo di cosa si trattasse. Siamo a pochi a pochi passi da Largo Cairoli e dal Castello Sforzesco, in Foro Buonoparte. In un’aiuola accanto a cui troneggiano alcuni platani c’è un cilindro misterioso che da lontano potrebbe sembrare un tronco di albero tagliato a metà. Di cosa si tratta in realtà?

# Un pozzo freatico ritrovato durante gli scavi per un parcheggio

Franco BacoccoliReal Fb

Per trovare la spiegazione bisogna risalire ai primi anni Novanta. Durante i lavori per il Parking Buonaparte e, contestualmente, quelli per il vicino Teatro Dal Verme, furono rinvenuti dei reperti archeologici tra cui questo: si trattava di un pozzo freatico alto due metri di epoca medievale o romana in mattoni pieni, utilizzato per estrarre l’acqua di falda dal sottosuolo. Non solo questo: furono ritrovati anche i resti delle botteghe artigianali che nel Medio Evo lavoravano per il Castello Sforzesco e ossa umane. 

# La ricollocazione e la caduta nel dimenticatoio

Maps – Oggetto misterioso Foro Bonaparte

I mattoni furono accatastati in un cantiere di Via Illica, lasciandoli alle intemperie e, al termine dei lavori per il parcheggio, il pozzo fu ricostruito nell’aiuola all’incrocio tra Via Puccini e Foro Bonaparte, in una posizione defilata e su un francamente orrendo basamento di cemento. Per preservarlo venne rivestito di assi di legno ma, essendo passati oltre 30 anni, si sta deteriorando mettendo a rischio anche la sicurezza dei passanti. Una struttura che rappresenta una testimonianza storica ma che è caduta nel dimenticatoio, in condizioni pessime e da sistemare e valorizzare quanto prima.

Continua la lettura con: Quell’oscuro oggetto del desiderio: la tangenziale esterna di Milano

FABIO MARCOMIN

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Video: le future estensioni delle linee M1 e M5

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Prolungamenti M1-M5
Come si estenderanno le linee metro di Milano in futuro? Il desiderio di tanti cittadini è quello che si riescano a connettere al meglio centro città e zone più periferiche. Ecco cosa bolle in pentola per le linee M1 e M5: progetti, finanziamenti, studi di fattibilità e tanto altro.
 
Il nuovo video di Milano Città Stato di Francesca Monterisi. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.
 
 
 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

FRANCESCA MONTERISI

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Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

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Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

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Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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I 2 chilometri di Mac Mahon, la strada che attraversa tutti i mondi di Milano

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Ph. @vittob_ IG

Via Mac Mahon è un’arteria alberata percorsa dal tram 12. Inizia in piazza Diocleziano e termina in piazza Castelli: è lunga quasi 2 km e per percorrerla dall’inizio alla fine si impiegano circa 20 minuti. La strada fa parte del Municipio 8 e in pratica collega zona Sempione, una dei quartieri più chic di Milano, al rione di Villapizzone che, fino a poco tempo fa era un quartiere dormitorio della periferia milanese, in cui regnavano l’abbandono e il degrado, passando attraverso la Ghisolfa.

Leggi anche: Villapizzone. Ma è Milano?

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I 2 chilometri di Mac Mahon, la strada che attraversa tutti i mondi di Milano

# Il viaggio ha inizio: la zona in grande fermento

La parte elegante della strada va da Diocleziano fino a poco dopo la traversa di Principe Eugenio. Qui si vedono bei palazzi di recente costruzione con ampi spazi verdi all’interno. Un tempo cornice di diverse boutique di lusso, oggi questa parte di Mac Mahon gode della vicinanza con le nuove aree commerciali come il Portello e City Life. Appena prima di Principe Eugenio ha sede il Teatro Out-Off e fino a pochi anni fa c’era la Pasticceria Excelsia, un locale elegante con i tavolini dove fermarsi per l’aperitivo. A pochi passi da qui c’è Villa Simonetta con il suo parco, storica sede della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”. Quasi di fronte alla Villa, in via Stilicone 19, c’è la galleria di Lia Rumma, la più importante gallerista italiana di arte contemporanea, per intenderci colei che espone le opere di Marina Abramovich.

Villa Simonetta credit: https://www.milanoreporter.it/

# L’area post industriale verso Monte Ceneri

Proseguendo verso viale Monte Ceneri, Mac Mahon diventa un po’ più anonima. Le case risalgono al primo Novecento e gli originari abitanti della zona iniziano a condividere gli spazi con famiglie cinesi, arabe e anche sudamericane. I negozi si fanno più radi, con una grande concentrazione di sale giochi, centri massaggi, qualche piccola bottega alimentare etnica e un kebabbaro. Appena prima dell’incrocio con la circonvallazione, si trova la sede storica di Radio Popolare mentre dall’altra parte di Mac Mahon c’è Via Arimondi, dall’aria decisamente postindustriale, con i suoi vivaci graffiti.

via mac mahon
Il Tram 12 | Credits: flickr.com

 

 

 

 

 

# Edilizia popolare e immigrazione sudamericana

L’ultimo tratto della via fino a Piazza Castelli, caratterizzato dall’edilizia popolare tipica del dopoguerra, è popolato perloppiù da famiglie arabe e cinesi ma è la comunità sudamericana la più numerosa. Alcuni degli anziani proprietari vivono ancora qui e ultimamente hanno preso casa in questa zona giovani attirati dai prezzi convenienti e dal fatto che la zona è ben servita dai mezzi pubblici. Oltre allo storico tram 12 che porta in centro, ci sono gli autobus della circonvallazione e il passante alla stazione di Villapizzone.

All’altezza di piazza Castelli sorgeva il quartiere popolare di Campo dei Fiori. Ora c’è un parco intitolato a Giovanni Testori, che proprio qui ha ambientato qui uno dei suoi racconti più popolari, La Gilda del Mac Mahon.

Il senso di comunità ritrovato

Una decina di anni fa la via è stata alla ribalta delle cronache cittadine: gli abitanti si sono coalizzati per difendere i 180 olmi che rischiavano di venire abbattuti a causa dei lavori di rifacimento della sede tranviaria. In quella occasione, forse per la prima volta, i residenti si sono uniti intorno ai binari del tram, forse l’unica nota di continuità di tutti quei due chilometri di strada dalle molte facce. Da questa esperienza è nata l’associazione Vivi la Mac Mahon e Dintorni che ogni anno organizza la festa del quartiere.

Continua la lettura con: I locali dell’arco della Pace

SOFIA MARI

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Il giardino romantico e segreto di via Saffi

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In via Aurelio Saffi 25, vicino a corso Vercelli e a corso Magenta, si trova un giardino meraviglioso che porta chi riesce ad accedervi in una dimensione d’altri tempi.

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Il giardino romantico e segreto di via Saffi

Sentieri acciottolati, alberi secolari, rocce, statue, sembra di finire lontani da Milano e proiettati in un’altra epoca.

Il giardino fu costruito nella metà dell’Ottocento e in origine era accessibile dalla strada. Poi il politico e industriale Ettore Conti lo annesse alla sede della Società per imprese elettriche e il giardino scomparve dalla vista dei passanti.

Il palazzo e il giardino furono rimodernati dall’archistar dell’epoca, Piero Portaluppi, che rifece la portineria in stile Art Decò e inserì nel giardino decorazioni geometriche e a zig zag.

Purtroppo non è più accessibile al pubblico: si rimedierà almeno in occasioni particolari?

Continua la lettura con: La “passeggiata dell’amore” a un’ora e mezza da Milano

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Raccolta differenziata a Milano: dieci oggetti che non sai dove mettere

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Mentre Roma affonda nell’immondizia, Milano è all’avanguardia nello smaltimento: è la prima grande città europea a superare il 50 per cento di raccolta differenziata, a quota 54 per cento. In Europa solo Vienna fa meglio.
Per studiare la capacità di Milano di gestire i rifiuti è arrivata a Milano anche una delegazione dell’assessorato all’ambiente di New York.
Forse hanno scoperto il segreto del record di Milano: il terrore dei cittadini di sbagliare cesto nello smaltimento dei rifiuti domestici.
Una curiosità utile: sembra che sia illegale la multa a un condominio, perché non è il condominio a pagare l’AMSA. Si potrebbe fare ricorso, questo il parere del legale. Ma vediamo come mettere i rifiuti nel cesto giusto. 

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Raccolta differenziata a Milano: dieci oggetti che non sai dove mettere

#1 Il tetrapak?

Carta. Ma solo se è molto pulito

#2 Il polistirolo delle mele?

Plastica.

#3 L’olio del fritto?

Si deve portarlo alla ricicleria. Qui le info: riciclerie di Milano.  

#4 La ceramica?

Devi portarla in ricicleria inerti.

#5 Le lampadine?

Portarle in ricicleria. Qui le info: riciclerie di Milano.  

#6 Spaghi del panettone?

Indifferenziata.

#7 Le lattine?

Vanno nella plastica.

#8 Le latte dei pelati?

Vanno insieme alla plastica.

#9 Carta unta o scottex usato?

Vanno nell’indifferenziata.

#10 Cartone della pizza sporca?

Indifferenziata.

Continua la lettura con: Quanto vale la tua casa? Lo puoi calcolare con un solo click

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La casa volante: la villetta che si alza per vedere il mare (video)

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Il sogno di tutti. Una villetta vista mare. Solo che non è facile. Ma c’è qualcuno che si è ingegnato un sistema per poter trasformare la sua villetta “normale” in una da cui ammirare il mar ligure. Il suo nome è Annunzio Lagomarsini. Per vedere il mare ha trovato una soluzione semplice e geniale: alzare la casa. “Ho continuato a costruire fino a quando non ho scorto il mare. A quel punto mi sono fermato”.
 
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La casa volante: la villetta che si alza per vedere il mare (video)

# L’idea di costruire una casa volante 

Credit: lacasavolante-lagomarsini.com
 
C’è chi quando arriva l’età da pensione va ad ammirare i cantieri, e chi invece si costruisce un cantiere da solo. E’ il caso di un costruttore in pensione, Annunzio Lagomarsini, che a colpi di ingegneria e idee geniali è riuscito a creare il suo sogno: vedere il mare e avere sempre la casa esposta al sole. Ma come è costruita?
 

# La struttura della casa volante

Credit: @forgotten_architecture
 
La casa volante si trova a Castelnuovo Magra, vicino Sarzana, in provincia di La Spezia. Si tratta di una villetta di 110 m2 disposti su due piani, comprendente due grandi terrazze. Al posto delle fondamenta la casa poggia su una struttura metallica “a forbice” senza perno centrale alta 4,20 metri che le permette di sollevarsi fino a 15 metri. La struttura è stata realizzata in materiale riciclato, ed è perfettamente antisismica.
 
Per costruire la casa volante sono serviti 7 anni, dal 1987 al 1994. Un tempo breve se si pensa che il signor Lagomarsini ha creato la casa interamente da solo e con una grave invalidità alle mani. Proprio per l’incidente alle mani ha dovuto creare attrezzi e strumenti di lavoro fatti su misura. La casa non ha alcun progetto cartaceo: il suo creatore ha sempre preferito vedere le sue idee costruendole, senza una fase di progettazione.
 

# Casa volante e… mobile

Credit: lacasavolante-lagomarsini.com
La casa non è solo volante, è anche mobile: può ruotare su se stessa e scorrere sui binari. Come disse Annunzio Lagomarsini in un’intervista: “perchè devo essere io a seguire il sole e non farlo fare alla casa?”. La rotazione che compie su se stessa arriva sino a 360˚, impiegando 45 minuti per compiere il giro completo.

La casa è capace di alzarsi e abbassarsi, camminare su rotaie e persino curvare: tutti questi movimenti vengono controllati da un solo pannello di comando elettrico.

# La casa volante oggi

Oggi la casa volante è in stato di riposo: gli ingranaggi non funzionano più e, data la morte del suo creatore e l’assenza di un progetto cartaceo, non è possibile brevettarla.

La villa non è più abitata, ma è comunque una struttura privata e si può ammirare dall’esterno anche perché si trova a pochi passi dalla via Aurelia. 

Questo edificio rimane però la testimonianza di un’idea unica, realizzata da un personaggio altrettanto singolare che ha creato con le sue mani il suo sogno più grande.

# Il video

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La nuova mappa della ricchezza: i più ricchi del mondo? A pochi chilometri da qui

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il secolo delle città

La bella notizia: il mondo sta diventando sempre più ricco. Seconda bella notizia: a diventare più ricchi sono persone di tutte le fasce, non solo quelli già ricchi. Questi gli ultimi dati sui patrimoni mondiali. Per trovare i più ricchi di tutti si deve fare poca strada…

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La nuova mappa della ricchezza: i più ricchi del mondo? A pochi chilometri da qui

# 2023: l’anno record della ricchezza mondiale (+4,2%)

Ph. A_Different_Perspective

Il 2023 è stato l’anno record per la ricchezza del mondo. Un arricchimento che «ha interessato tutte le fasce di popolazione, non solo quelle più abbienti». A sostenerlo, come riporta TicinoOnline, sono gli esperti di UBS, secondo i quali le belle notizie non finiscono qui: l’aumento della ricchezza dovrebbe accelerare ancor di più entro il 2030. Nel complesso i patrimoni globali sono «cresciuti del 4,2% in dollari l’anno scorso, sulla scia del buon andamento delle borse e dell’indebolimento dell’inflazione», secondo il Global Wealth Report. Si tratta di un’inversione di tendenza: nel 2022 era stato registrato un calo del 3,0%. Ma come cambia la mappa della ricchezza a livello geografico?

# L’Europa guida la crescita

credits: soldionline.it

La ripresa della creazione di ricchezza è stata guidata da Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) con una progressione del 4,8%. Il valore dei beni è aumentato in modo significativo anche in Asia-Pacifico (+4,4%), mentre le Americhe non sono riuscite a tenere il passo, mostrando un incremento del 3,6%. Ma quali sono i paesi più ricchi del mondo, secondo il valore dei patrimoni?

# Svizzera al primo posto, l’Italia è 24esima

Al primo posto si conferma la Svizzera. La ricchezza media per un adulto, calcolata al netto dei debiti, ammonta a 709.600 dollari. Al secondo posto rimane il Lussemburgo (607.500 dollari). Novità al terzo posto con l’entrata sul podio di Hong Kong (582.000), che scalza gli Stati Uniti (564.900). Seguono tra i primi 10 Australia, Danimarca, Nuova Zelanda, Singapore, Norvegia e Canada. Tra gli altri paesi, la Francia è 14esima, la Germania 17esima, l’Italia 24esima.

Se si guarda il valore mediano, ossia quello che indica la distribuzione della ricchezza tra tutte le fasce della popolazione, il paese in cui la ricchezza è meno squilibrata è il Lussemburgo (valore mediano: 372.300 dollari), seguito da Australia (261.800) e Belgio (256.200). In questo caso l’Italia recupera terreno posizionandosi al sedicesimo posto con un patrimonio mediano di 113.800 dollari. 

Fonte: TicinoOnline

Continua la lettura con: I quartieri più ricchi di Milano 

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Queste sono le linee low cost migliori in Europa e nel mondo

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L’ultima volta mi è andata male. Arrivo in aeroporto e scopro che il mio volo è stato cancellato. Non solo: la compagnia mi comunica che non c’è nessun volo sostitutivo. Il resto è stata un’Odissea. Quali sono, dunque, le compagnie low cost più affidabili al in Europa e nel mondo? Questa la classifica 2024 del worldairlineawards stilata da SkyTrax. Nota: in classifica c’è anche la compagnia che mi ha cancellato il volo…

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Queste sono le linee low cost migliori in Europa e nel mondo

EUROPA

#10 Play

Compagnia a basso costo islandese. Play vola verso 34 destinazioni in Europa e 5 in Nord America. In Italia vola da e per Bologna, Venezia e Verona. 

#9 Eurowings

Compagnia low-cost tedesca sussidiaria di Lufthansa con sede a Düsseldorf. In Italia copre 16 aeropori, tra cui Malpensa e Orio al Serio.

#8 Jet2

Compagnia aerea a basso costo britannica. Offre voli di linea e charter dal Regno Unito. Nel 2019 è stata la terza compagnia aerea di linea nel Regno Unito per numero di voli, dietro EasyJet e British Airways.

#7 EasyJet

Compagnia britannica. La base principale dei suoi voli al di fuori del Regno Unito è a Malpensa

#6 RyanAir

Nel suo insieme il gruppo irlandese costituisce la più grande compagnia aerea a basso costo d’Europa, con più di 2.000 rotte e collegando oltre 40 nazioni europee, il Marocco e il Medio Oriente (Israele, Giordania e Turchia).

#5 Iberia Express

Compagnia aerea a basso costo spagnola con sede a Madrid. In Italia opera a Napoli, Bari e Palermo. 

#4 AirBaltic

Compagnia aerea lettone con sede a Riga. In Italia copre 21 aeroporti, tra cui Milano Malpensa da cui si vola a 23 destinazioni, in prevalenza del Nord Europa. 

#3 Vueling Airlines

Compagnia spagnola avente come hub principale l’Aeroporto di Barcellona e come hub secondario Roma-Fiumicino. Opera su più di 360 rotte per 155 destinazioni in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. E’ la seconda più grande compagnia aerea spagnola dopo Iberia. 

#2 Transavia France

Compagnia francese di proprietà di Air France S.A. e Transavia Airlines. Ha sede all’aeroporto di Parigi-Orly. In Italia vola in 11 aeroporti. Ma non a Milano.

#1 Volotea

Compagnia spagnola con sede a Barcellona. In Italia copre 24 aeroporti, tra cui tutti e tre quelli di Milano (per un totale di 9 rotte): da Linate si vola a Lampedusa, da Malpensa ad Atene e Salonicco.  

# MONDO

geralt-pixabay – Voli nel mondo

A livello mondiale AirAsia è stata nominata la migliore compagnia aerea low cost per il quindicesimo anno consecutivo nel 2024. La seguono: 

#2 Scoot, che ha anche ottenuto il titolo di migliore compagnia aerea low cost a lungo raggio del mondo.

#3 Volotea

#4 Flynas

#5 Transavia France

#6 IndiGo

#7 Vueling Airlines

#8 AirBaltic

#9 Iberia Express

#10 RyanAir

Fonte: worldairlineawards 

Continua la lettura con: Qual è la città più bella d’Italia secondo i milanesi?

ANDREA ZOPPOLATO

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Qual è la città dove si pagano le tasse più alte d’Italia? Risposta giusta

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Image by Selline Selline from Pixabay

C’è una città di gran lunga più tassata d’Italia. Queste le cifre emerse in base all’analisi dell’Ufficio studi della Cgia Mestre e il confronto con le altre province.

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Qual è la città dove si pagano le tasse più alte d’Italia? Risposta giusta

# I milanesi pagano in media 8.527 euro, quasi il doppio rispetto al resto d’Italia

centrostudipim – Città Metropolitana di Milano

I milanesi pagano più tasse di tutti. La conferma è arrivata dall’Ufficio studi della Cgia Mestre che ha stilato una graduatoria per importo Irpef medio versato dagli italiani suddivisi per le 107 province italiane. La Città metropolitana di Milano si piazza al primo posto con un’imposta media sui redditi delle persone fisiche versata nel 2022 pari a 8.527 euro, un valore quasi doppio rispetto alla media italiana di 5.381 euro. 

Leggi anche: ROMA ACCELERA per la “CITTÀ STATO”. MILANO ancora al PALO

# Roma seconda, terza Monza Brianza. Ultimi i residenti del Sud Sardegna

cgiamestre – Prime 20 province per tasse versate

Al secondo posto della graduatoria troviamo la Città Metropolitana di Roma Capitale con 7.092 euro, al terzo la provincia di Monza Brianza con 6.574 euro. Seguono poi Bolzano con 6.472 euro e Bologna con 6.323 euro. Nelle prime dieci posizioni anche Parma, Lecco, Como, Genova e Firenze. In fondo alla classifica troviamo gli abitanti della provincia del Sud Sardegna, che comprende i territori delle ex province di Carbonia-Iglesias e Medio Campidano e altri territori prima in altre province, con una media di 3.338 euro, due volte e mezza in meno rispetto ai milanesi.

# La Capitale è prima per numero di contribuenti: 2,9 milioni

cgiamestre – Prime 20 province per numero contribuenti

In testa per numero di contribuenti è Roma, con 2,9 milioni di persone di cui 1,7 milioni lavoratori dipendenti, sul totale italiano di 42 milioni. A seguire Milano con 2,4 milioni di persone, Torino e Napoli con 1,6, Brescia con 927.100, Bari con 828.500, Bergamo con quasi 823 mila e Bologna con 796.700.

Continua la lettura con: Basta tasse, basta multe: 10 azioni creative per aumentare il gettito del Comune di Milano, il “più indebitato d’Italia”

FABIO MARCOMIN

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Addormentarsi a Milano, svegliarsi al mare: sono partiti i nuovi treni della notte

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Treno alta velocità sulla costa tirrenica

La novità dell’estate per andare da Milano sulle spiagge della Liguria. Queste le corse e le fermate aggiunte.

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Addormentarsi a Milano, svegliarsi al mare: sono partiti i nuovi treni della notte

# Le novità dall’11 giugno

Con il nuovo orario estivo di Trenitalia anche in Liguria è partita la “Trenitalia Summer experience 2024”. La nuova offerta per l’estate con più treni per raggiungere il mare da parte dei milanesi e anche più corse per muoversi lungo le località della regione. Rispetto all’offerta esistente quella che è attiva da domenica 11 giugno vede l’aggiunta di 2 Intercity, 4 Regionali e 30 fermate.

# 2 nuovi intercity e 4 regionali nel week end

Credits pendolaredentro IG

I milanesi hanno a disposizione due nuovi Intercity nei weekend in direzione di Savona: partenza da Milano alle ore 10.05 e arrivo alle 12:38 e ritorno da Savona alle 14.32 per concludere la corsa alle ore 16.53 a Milano. 

A questi si aggiungono quattro treni regionali che proseguono fino a Sarzana con due collegamenti giornalieri da Sarzana per Levanto, tra le Cinque Terre e Porto Venere, alle ore 9.55 e 10.55, e altrettanti arrivano a Sarzana alle ore 20.09 da Genova Voltri con partenza ore 16.56 e alle ore 23 da Sestri Levante con partenza alle ore 21.45. In questo modo viene garantito il rientro serale dalla riviera e dalle Cinque Terre.

Sono stati aggiunti anche 20 treni regionali per raggiungere la spiaggia di Genova con una fermata alla stazione di Lavagna, quella delle 8.04 del treno regionale 12214 La Spezia-Genova Principe. Nuovi servizi Intercity sono stati attivati anche per le località Diano Marina, Taggia Arma e Bordighera​. 

# Viaggi anche di notte verso Santa Margherita e le Cinque Terre

Credits user32212-pixabay – Monterosso al mare

Si può viaggiare anche di notte: sempre dall’11 giugno, con i treni Euronight che mettono in collegamento Italia, Austria e Germania. Lungo il tragitto che conduce a La Spezia sono state attivate due fermate aggiuntive: Monterosso e Santa Margherita Ligure-Portofino.

Leggi anche: TRENI VELOCI in EUROPA anche di NOTTE: le tratte attuali e quelle in ARRIVO

Continua la lettura: La “spiaggia dei milanesi” si trova a 800 chilometri da Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Un’altra strada di Milano chiude al traffico

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Maps - Via da pedonalizzare

Meno auto in sosta e in circolazione. Prosegue la strategia di Palazzo Marino che, accanto a ztl e vie a 30 all’ora, punta a pedonalizzare quante più strade possibili. In questo caso spariscono anche tutti i parcheggi per i residenti. Dove è previsto l’intervento e cosa cambia nella mobilità della zona.

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Un’altra strada di Milano chiude al traffico

# Approvata la pedonalizzazione in Chinatown di una strada scolastica

Maps – Via Verga

Palazzo Marino prosegue nella sua strategia di riduzione degli spazi concessi alle auto, sia per la circolazione che per la sosta. La prossima strada ad essere coinvolta, dopo il parere favorevole anche del Municipio 1, sarà Via Giovanni Verga in zona Chinatown. Se ne prevede la pedonalizzazione, si tratta di un vicolo lungo circa 125 metri su cui affacciano l’istituto comprensivo Giusti d’Assisi, il liceo Enrico Fermi, il Teatro del Borgo e la Scuola professionale di Arte Muraria. L’obiettivo è mettere in sicurezza gli studenti e le altre persone che usufruiscono dei servizi della via.

# Eliminati 45 parcheggi per residenti, al loro posto piante in vaso

Esempio di Piazza Dergano

L’intervento prevede anche l’eliminazione dei circa 45 posti auto per residenti, dove verranno posizionate piante in vaso, e che ancora non si come verranno compensati: “L’amministrazione provvederà anche a verificare la possibilità di compensare la perdita di sosta residenziale, tenendo conto delle richieste del Municipio 1, e a valutare la modalità più consona per instradare i mezzi autorizzati ad accedere a Via Verga, tramite ingresso da Via Alfieri anziché da Via Giusti”.

# Rimane provvedimento ‘Car free’ negli orari scolastici in Via Giusti

Maps – Via Giusti

Un altro problema riguarderà infatti quello dei veicoli diretti nelle proprietà presenti nella via e a quelli a servizio delle attività del Teatro del Borgo e delle altre funzioni. Il provvedimento ‘Car free’ in Via Giusti negli orari di uscita costringerà a ripensare la viabilità e quindi l’accesso di tali veicoli a Via Verga, che potrà avvenire solo da Via Alfieri. I dettagli sono ancora da definire e la partenza dei lavori non è stata al momento ancora comunicata.

Continua la lettura con: Studio del MIT: le strade a 30 all’ora aumentano traffico e inquinamento

FABIO MARCOMIN

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