Dopo l’attivazione all’inizio dell’anno del primo binariodi una delle tratte previste lungo il tracciato, è stato completato un altro intervento nell’ambito del progetto dell’Alta Velocità tra Milano e Genova. Ecco cosa è stato realizzato e quando dovrebbe entrare in funzione la nuova linea.
Il primo viaggio da Milano a Genova in treno a 250 km/h: fissata la data e completato un nuovo tassello
# Raddoppiato il binario della prima nuova tratta
fsnews.it – Rivalta Scrivia
Un altro passo è stato compiuto verso la realizzazione della linea dell’Alta Velocità tra Milano e Genova. Dopo l’attivazione del primo binario sulla nuova tratta ferroviaria di 8,5 kmtra Rivalta Scrivia e Tortona, nell’ambito del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova, è stato realizzato anche il secondo come stabilito da cronoprogramma. I binari sono il tratto finale verso nord della futura linea.
Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e Webuild hanno quindi completato i lavori sia sulla tratta Bivio Pozzolo – Rivalta Scrivia – Tortona che per lo scalo merci ferroviario. Ora la Stazione di Rivalta Scrivia è disponibile anche per il servizio passeggeri.
# Attivi 12 grandi cantieri per 90 chilometri di tunnel, tra cui la nuova Galleria del Valico, la più lunga d’Italia
terzovalico.it – Cantieri
In totale sono 12 i grandi cantieri operativi per il progetto complessivo di Terzo Valico, Nodo ferroviario e scalo merci Campasso. L’opera principale è la Galleria di Valico lunga di 27 chilometri, sarà la più lunga d’Italia tallonata da quella della Napoli-Bari. La lunghezza dei tunnel è 90,7 km, di cui 53 km da Genova a Tortona di cui 37 in sotterraneo. L’investimento per realizzare l’opera è di 7,4 miliardi di euro in parte coperto dal PNRR.
# Il primo viaggio da Milano a Genova a 250 km/h sarà nel 2026
Credits webuildgroup IG – Terzo Valico
La nuova linea AV/AC attraversa le province di Genova e Alessandria e con i treni in grado di viaggiare ad una velocità massima di 250 km/h garantirà un collegamento tra Milano e il capoluogo ligure in meno di un’ora. Tra gli altri benefici dell’infrastruttura ferroviaria ci sono anche il potenziamento del traffico merci e una significativa riduzione delle emissioni di CO2. Il debutto dei treni veloci sulla nuova linea è stato fissato per il 2026, pur se su una canna sola, ma per il futuro ci potrebbe essere un altro progetto pronto a rivoluzionare la mobilità di Milano e a collegarsi all’Alta Velocità: un mega hub metro – TAV da costruire ad Opera.
# Dalla metro in spiaggia grazie all’hub dell’Alta Velocità? Il progetto
Tutto parte dal progetto allo studio per la realizzazione della prossima linea metropolitana milanese, la M6, per la quale non esiste ancora un tracciato definitivo ma diverse opzioni.
Una di questa, vede la linea scendere a sud lungo Via Ripamonti per attestarsi nel Comune di opera dove è in valutazione la stazione per Frecciarossa e Ntv e interscambiare proprio con la futura M6.
Localizzazione della possibile stazione AV Opera
In questo modo si potrebbe scendere dalla metro e prendere un treno per arrivare al mare della Liguria in 56 minuti.
Era conosciuta come la “Città dell’eterna primavera” ma l’espansione urbanistica, con conseguente riduzione del verde, l’aveva trasformata in una città dall’aria rovente e irrespirabile. Un progetto ambizioso ha consentito di ridurre l’afa estiva e l’inquinamento atmosferico. Perché non implementarlo anche a Milano? Ecco come è stato realizzato e i risultati ottenuti.
Medellín, secondo più grande agglomerato urbano colombiano dopo la capitale Bogotà, per tanti anni è stata conosciuta per essere la “Città dell’Eterna Primavera”, grazie al suo clima subtropicale umido. La temperatura media tra i 18 e i 28 gradi, con minime fino a 16 gradi nei mesi più freddi e massime di 37 gradi nei mesi più secchi. L’espansione urbanistica, con contestuale eliminazione di spazi verdi, e il conseguente innalzamento delle temperature aveva iniziato poco alla volta a sgretolare questa fama, portando afa in città al posto della brezza rifrescante. Insieme ai livelli in inquinamento aveva portato una crescita del tasso di morbilità e mortalità per infezioni respiratorie acute.
# La realizzazione di oltre 70 ettari di “corridoi verdi” per correre ai ripari
futuroprossimo.it – Corridoi verdi
Per questo motivo nel 2016 l’allora sindaco Federico Gutiérrez decise di investire 16,3 milioni di dollari per creare 30 corridoi di verde, 18 strade e 12 corsi d’acqua della città. Sono stati migliorati o creati oltre 70 ettari di spazi verdi, compresi 20 chilometri di percorsi ombreggiati con piste ciclabili e pedonali, con l’obiettivo di riprodurre una foresta naturale.
futurprossimo.it – Giardini verticali
Per farlo sono state infatti inserite diversi livelli di piante (basse, medie e alte), comprese specie native e tropicali, erbe di bambù e palme, e ognuna è stata selezionata per essere capace di assolvere a tre specifiche funzioni: fornire cibo per la fauna selvatica, favorire la diffusione della biodiversità e combattere l’inquinamento atmosferico. Realizzati anche dei veri e propri giardini verticali.
# Impiegati come giardinieri 150 cittadini provenienti da contesti svantaggiati
Il progetto è stato seguito da 15 ingegneri forestali specializzati che si sono serviti dell’aiuto di una squadra composta da 150 cittadini provenienti da contesti svantaggiati e minoranze, formati dal Giardino Botanico della città. Un modo quindi per impiegare e rendere utili per la collettività persone in difficoltà.
# I risultati: fino a 3 gradi in meno delle temperature e riduzione dell’inquinamento
forestami.it – Corridoi verdi Medellin
I risultati sono stati incredibili: meno 2 gradi nei primi tre anni dell’avvio del programma, altri 4-5 in meno sono previsti nei prossimi decenni, con la conseguenza di un ridotto utilizzo dei condizionatori e di energia elettrica. Anche l’inquinamento ha registrato una drastica diminuzione, in particolare i livelli di PM2.5. In futuro ogni singolo corridoio la vegetazione è stato stimato che possa assorbire oltre 160mila kg di CO2 per anno. Per quanto riguarda la biodiversità sono state registrate 30 diverse specie di farfalle in soli cinque corridoi verdi.
# Una soluzione per Milano contro l’afa e le polveri sottili?
forestami – Medellin
Il costo del mantenimento dei corridoi verdi è significativo per le casse comunali di Medellín, 653mila dollari ogni anno, ma i benefici sulla salute dei cittadini testimoniano l’efficacia del progetto. Potrebbe essere una soluzione perfetta per Milano perchè consentirebbe a Palazzo Marino di essere più graduale sull’introduzione di restrizioni alla circolazione di auto e moto e contestualmente migliorare il clima diminuendo l’inquinamento. Il progetto è riportato come esempio di successo anche sul sito istituzionale di Forestami (forestami.org), iniziativa che ha l’obiettivo di piantumare 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana di Milano (ad oggi sono 611mila), perché non quindi non realizzarlo anche nella nostra città?
Questa volta la sfida è lanciata sul serio: la tratta che da Milano ferma a Torino per proseguire in direzione Parigi è stata solo l’aperitivo. Vediamo quali treni veloci correranno in Italia, quando è prevista l’attivazione del servizio e le tratte coperte.
In Italia arrivano i treni veloci francesi: il TGV sfida Italo e Frecciarossa. Queste le tratte nel mirino
# La compagnia ferroviaria francese vuole conquistare il mercato italiano
Credits Fotoworkshop4You-pixabay – Ferrovia
A marzo 2024 l’annuncio della vendita di biglietti low cost per il TGV sulla tratta da Milano fino a quasi il confine con la Francia, con fermate a Torino e Oulx, nel cuore della Val di Susa. Ma è stato solo un assaggio dei piani futuri di SNCF Voyageurs. L’obiettivo è infatti quello di sfidare Italo e Frecciarossa sull’Alta Velocità. Sono infatti oltre 56 milioni i passeggeri trasportati ogni anno, a cui va aggiunto in prospettiva che l’80% dei passeggeri italiani che non prende il treno viaggerebbe su quelli veloci, e la compagnia ferroviaria francese punta a raggiungere il 15% della quota di mercato entro il 2030.
# Previsti 30 treni TGV, la metà di nuova generazione e due piani
sncfvoyageurs IG – Nuovi treni TGV
Sono previsti in totale 30 treni TGV per la rete dell’Alta Velocità italiana. Nello specifico 15 della serie M provenienti da una flotta di treni prodotta nel 2022, da adattare alle infrastrutture di Rfi, e altri 15 di nuova generazione a due piani, con sedili che garantiscono una seduta ottimale e con consumo energetico inferiore del 37% rispetto ai convogli attualmente in circolazione nel nostro Paese.
# Le tratte scelte per l’Alta Velocità e quando è programmato l’avvio del servizio
r-italy-reddit – Rete alta velocità Italia
Il nuovo servizio prevede il mantenimento del collegamento giornaliero tra Parigi, Torino e Milano per arrivare a un totale di 13 viaggi giornalieri di andata e ritorno suddivisi in:
• 9 viaggi di andata e ritorno tra Torino/Milano/Roma e Napoli;
• 4 viaggi di andata e ritorno tra Torino e Venezia.
I treni faranno fermate a: Brescia, Verona, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Il debutto sulle nuove tratte è programmato per il 2026. Inoltre, in base al piano di trasporto della durata di 15 anni richiesto come accordo quadro a RFI, SNCF Voyageurs è disponibile ad estendere la propria offerta servendo altre località, compreso il Sud Italia quando le nuove linee saranno operative.
In un recente sondaggio: “Il luogo a Milano che preferisci dove dare appuntamento a qualcuno?”, queste sono state le risposte più gettonate. Foto cover: @antonio.garciacordoba IG
Dove ci vediamo? I 10 posti più classici per darsi un appuntamento a Milano
# Al Magenta, per iniziare la serata
Andrea Cherchi – Bar Magenta
Il Magenta è uno dei locali più storici della città, aperto da oltre 100 anni. Il suo bancone retrò e quell’atmosfera della Milano che non c’è più lo rendono uno dei bar più apprezzati dai milanesi. Trovarsi qui per un appuntamento è sempre qualcosa di speciale. Non solo: il grande vantaggio è dato dalla posizione. Nei pressi di Cadorna, sulla circonvallazione interna, vicino alla Cattolica, molto ben raggiungibile e molto ben visibile con la sua iconica collocazione ad angolo. Ideale per incontrarsi all’ora dell’aperitivo per decidere poi se e dove proseguire assieme la serata.
Un altro luogo classico scelto dai milanesi per incontrarsi è la Darsena rinnovata, con il suo molo e i bar all’aperto, e i Navigli in uno delle decine dei locali che vi affacciano oppure, in uno dei suoi scorci più romantici, come il Vicolo de’ Lavandai o qualcuno dei suoi bellissimi ponticelli pedonali. Luogo di incontro molto gettonato tra gli universitari, con ospiti stranieri e ideale per chi aspira già a qualcosa di più.
# Davanti alla porta del Duomo (o sotto la statua di Vittorio Emanuele II)
touring club
Un superclassico, forse un po’ vintage. Chi non si è mai dato appuntamento davanti alla porta del Duomo o ai piedi della statua? Ha tutto ciò che serve per un primo appuntamento. Impossibile da confondersi, chiunque riesce a raggiungerlo anche se non conosce Milano, fuori dall’uscita dalla metropolitana, in pieno centro, ampie possibilità di fuga se qualcosa dovesse andare storto.
# In Brera, per un appuntamento di classe
@sardiniamood – Brera
Non può mancare Brera tra i luoghi dove i milanesi amano incontrarsi. Seduti a un tavolino di uno dei locali di via Fiori Chiari e via Fiori Oscuri, oppure sotto la statua di Napoleone nel cortile della Pinacoteca o davanti al suo ingresso dopo gli orari di chiusura. Il quartiere perfetto per un appuntamento raffinato, per fare colpo con il fascino del quartiere più di classe di Milano.
# Al Castello Sforzesco, come Ludovico il Moro con Leonardo da Vinci
re_mi_el IG – Castello Sforzesco
Il Castello Sforzesco, sotto la Torre del Filarete o al centro della Corte Maggiore, è un altro dei punti strategici per un appuntamento a Milano. Uno dei più importati simboli della città, per un appuntamento culturale alla scoperta della storia della fortezza milanese, del museo egizio e della Pietà Rondanini, ma anche per una giornata in mezzo al verde del Parco Sempione. E per sentirsi come ai tempi di quando si incontravano qui personaggi come Ludovico Il Moro e Leonardo Da vinci.
# In piazza Gae Aulenti, nella “Milano del futuro”
Andrea Cherchi
Se il Castello fa troppo retrò, meglio puntare sulla “nuova Milano”, di cui piazza Gae Aulenti è il luogo centrale. . Al centro della Milano del futuro, tra i luoghi più gettonati per un appuntamento. All’ombra del grattacielo più alto d’Italia, tra le fontane a sfioro e giochi d’acqua, è perfetto per un incontro per pensare al futuro. Da qui si può passeggiare nella Biblioteca degli Alberi oppure puntare su corso Como.
# Alla Fontana di San Babila, per un incontro nel Quadrilatero
Fontana di Piazza San Babila
In pieno centro, ma fresco grazie all’acqua che scorre lungo le pareti della “piramide”, è il punto di partenza ideale per incontrarsi prima dello shopping oppure per incantare con le vetrine del quadrilatero.
Dal successo dell’invenzione per errore del “Negroni sbagliato”, con le bollicine al posto del gin, il Bar Basso è diventato forse il bar in città più amato e conosciuto dai milanesi e non solo. Scontato trovarlo tra i luoghi ideali per un appuntamento, soprattutto scelto da chi conosce bene Milano e che desidera andare subito al sodo.
# All’Arco della Pace, per un appuntamento “monumentale”
dimitrisvetsikas1969-pixabay – Arco della Pace
Altro grande classico. L’appuntamento all’Arco della Pace. Da qui si ha una vista magnifica sul Parco Sempione e il Castello Sforzesco da una parte e di Corso Sempione dall’altra, oltre a poter ammirare il monumento voluto da Napoleone. Qui poi si trovano anche alcuni dei migliori locali di Milano dove si può fare un aperitivo di un certo livello. Non guasta anche la facilità di arrivo in auto potendo contare sulla scorrevolezza di Corso Sempione e sui molti parcheggi disponibili.
# In Piazza della Scala, seduti ai piedi di Leonardo da Vinci
Piazza della Scala
Ritornando in centro storico troviamo le panchine di piazza della Scala, attorno alla statua di Leonardo da Vinci. Un luogo perfetto dove incontrarsi. Tra il Teatro lirico più celebre al mondo e la sede del Comune, ai piedi della statua del più famoso genio d’Italia. Da qui si può puntare alla Galleria Vittorio Emanuele, dirigersi verso Brera, il Quadrilatero della Moda o puntare sui panzerotti di Luini. A voi la scelta.
La sfida alla pista ciclabile più bella del mondo è aperta da ormai qualche anno. Con l’obiettivo di rendere la mobilità più green e scoraggiare l’uso di mezzi privati inquinanti, in tutto il globo si stanno realizzando percorsi ciclabili per connettere più luoghi possibili. E per invogliare ad usare le bici e rendere le piste ancora più appetibili, queste vengono costruite anche in contesti paesaggistici degni di nota, facendo così nascere nuovi itinerari turistici.
Il paradiso dei ciclisti: il percorso da fare in bici più bello d’Europa
Ma quindi qual è la pista ciclabile più bella in assoluto? Una delle candidate è sicuramente questa, almeno per l’Europa.
# La Green Velo: 200km di panorami mozzafiato
Credits: @lookash.r green velo
Quella che viene definita “la pista ciclabile più bella d’Europa” si chiama Green Velo e si trova in Polonia. Si snoda tra la natura incontaminata del versante orientale del Paese per 200km, incontrando anche qualche città storica da visitare. Tra borghi, foreste, fiumi e laghi dall’acqua cristallina i paesaggi che offre la rendono una delle piste ciclabili più bella d’Europa. Eppure il suo successo l’ha conquistato in poco tempo: la Green Velo è stata infatti inaugurata nel 2015, con l’obiettivo di far conoscere le bellezze della Polonia e creare un itinerario turistico alternativo. I percorsi della Green Velo sono in parte asfaltati e in parte no. Inoltre, essendo molto lunga, raramente viene percorsa per intero, bisogna scegliere quali tappe fare. Ecco quali sono le tappe più belle della pista ciclabile polacca.
# Le tappe più belle
Credits: @bialowieza_nationalpark Parco di Białowieża
La Green Velo parte nella Terra dei Mille Laghi, ovvero dalla regione di Masuria, dove pedalando si possono ammirare moltissimi laghi dall’acqua cristallina. La pista passa poi per 5 parchi nazionali: il primo che si incontra è quello di Bialowieza, una riserva famosa perché protegge la specie animale dei bisonti europei, tra gli altri c’è poi il Parco Nazionale di Roztocze con le sue spettacolari scenografie d’acqua. Qui ci sono fiumi impetuosi e cascate che creano panorami assolutamente da vedere.
Ma la Green Velo vuole far conoscere tutta la Polonia, per questo lungo i 200km si incontrano anche centri abitati come Lublino, dove arte e storia fanno da padroni, e Zamosc, paese rinascimentale Patrimonio UNESCO. Infine, durante il percorso, tappa imperdibile è quella al Castello di Krzyztopor, dove, oltre ai resti della fortezza, si può vedere anche la quercia più vecchia della Polonia.
Una delle zone più interessanti da visitare da Milano in una giornata di festa sono le Langhe, la zona meridionale del Piemonte tra Cuneo e Asti, a nord della riviera del Ponente ligure. Le Langhe sono rinomate per il paesaggio, per i borghi e per la tradizione enogastronomica. Pochi sanno che sono anche la sede della chiesa più colorata d’Italia. Anzi, delle due chiese più colorate.
Barolo, la chiesa delle fiabe a meno di due ore da Milano
Foto: Ceretto Aziende Vinicole (c)
# La cappella del Barolo a La Morra
Nel vigneto Brunate di La Morra, nelle Langhe cuneesi, c’è una cappella colorata. Come mai uno dei luoghi più sobri e discreti di tutta Italia ospita una chiesa dai tratti così appariscenti?
Milano – Cappella Barolo
La cappella, intitolata alla SS. Madonna delle Grazie, fu costruita nel 1914 come riparo per chi lavorava nelle vigne, in caso di temporali. Mai consacrata, la Cappella fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970. Dopo anni di abbandono che l’hanno resa un rudere, i Ceretto si sono rivolti a David Tremlett per decorarla. L’artista inglese decise di coinvolgere l’amico americano Solomon “Sol” LeWitt, che già aveva fatto opere variopinte in diverse parti del mondo, e gli affidò l’esterno, mentre l’interno lo prese per sé.
La nuova interpretazione venne inaugurata nel 1999 e la cappella divenne presto uno degli edifici più famosi non solo del territorio ma dell’intero Piemonte. Il fine ricercato dai due artisti era quello di inserire un elemento gioioso e stravagante nel caratteristico panorama naturale delle Langhe.
# Un nuovo tocco di colore: la chiesetta di Coazzolo
Il titolo di chiesa più colorata d’Italia è stato messo a rischio nel 2017 quando lo stesso Tremlett ha dato nuova veste alla chiesetta di Coazzolo, su invito dell’assessore locale Silvano Stella che ha finanziato l’opera.
Tragitto Cappella Barolo – Chiesetta Coazzolo
La nuova opera sorge a una trentina di chilometri dalla cappella del Barolo. Si tratta della Chiesetta della Beata Maria Vergine del Carmine, questa sì consacrata ed edificata alla fine del Seicento, con una vista che spazia sulle colline del Moscato fino al Monviso.
Foto: Bruno Murialdo (c)
Questa volta l’artista inglese ha fatto tutto da solo, interno ed esterno, anche per la scomparsa del collega e amico Sol Lewitt nel 2007 a cui l’opera è stata dedicata.
Le 10 cose che i romani invidiano di Milano (che ve lo dico a fà)
#1 Il display con i minuti che mancano all’arrivo del tram o del bus
“Sapere che leggi che tra due minuti passa il tram non c’avete idea di che gioia si prova”
#2 L’energia e la voglia di fare delle persone
“Sembra tutto più accelerato, tutti sono pieni di idee, di voglia di fare, è una cosa che mi fa impazzire”
“A Roma ti viene voglia, ma poi ti afflosci. Perché tutti ti smontano, ti scoraggiano. Mentre qui ti caricano a molla. Tutto sembra possibile”
#3 L’eleganza
“Quando sono arrivata mi bastava andare in giro per la città che godevo il senso dell’eleganza che mi dava Milano. Roma la ritengo una bellezza pornografica, perché è una bellezza sfacciata ma trascurata: non riesci a contenerla! Mentre qui la devi cercare. E’ elegante, raffinata e quindi è equilibrata nella sua bellezza”
#4 Le idee
Credits: fuorisalone.it Corso Garibaldi Fuorisalone
“A Milano mi vengono le idee, mentre a Roma no, che ti devo dire? A Roma c’è troppo caos”
#5 L’organizzazione
MAPPA RETE TRANVIARIA MILANESE
“Anche le strade sono organizzate, fin da come è nata la città, con queste strade a cerchio che si diramano dal centro. E dire che la prima volta che ho preso la macchina a Milano mi sono messa a piangere. Perché sono partita da Amendola Fiera per andare in centro e dopo un’ora mi sono ritrovata di nuovo ad Amendola Fiera. Avevo girato in tondo”
#6 Le persone
Amici miei
“Le persone sono molto aggiustate, apparecchiate. I romani sono molto più aperti, come la città anche loro sono sfacciati. Ma i milanesi li devi conoscere: all’inizio sono chiusi, poi scopri che sono di cuore”
#7 Gli eventi
Credits: fuorisalone.it
“Quando noi romani parliamo di Milano diciamo che è figo, che c’ha gli eventi più belli del mondo. Parliamo di Milano come di New York”
#8 Il lavoro
Credits meeting Hub – Incontro di lavoro
“Da voi c’è ordine. Ti faccio un esempio: la mia amica lavora in televisione. Mi diceva, la mattina siamo a prenderci il caffè al bar, ce la prendiamo comoda e poi lavoriamo. Chiama il milanese e dice: ah vedi quegli stronzi prima delle 11 non rispondono”.
#9 I negozi
“A Milano c’è professionalità. Alla fine si arriva allo stesso risultato ma con modalità differenti. A Roma si fanno le cose con pressapochismo, l’atteggiamento è meno professionale. Però non è che non lavorino”
#10 Posizione
Credits Andrea Cherchi – Milano dal palazzo della Regione
“A Roma invidiamo che da Milano te ne vai in Svizzera, ai laghi, in montagna, e in un’ora e mezzo sei dovunque”
Ps. Però quasi tutti ci tengono a ricordare che… “Milano è grande come un municipio di Roma”.
Credits Andrea Cherchi - Festeggiamenti Capodanno cinese
E’ una delle domande più gettonate tra i milanesi, uno dei dubbi esistenziali maggiormente diffusi in città, un vero e proprio mitomoderno della polis. Cerchiamo di scoprire come nasce e se c’è del vero dietro la leggenda metropolitana.
Ma è vero che i cinesi a Milano “non muoiono mai”?
Credits Andrea Cherchi – Chinatown
# La bassa età media dei cinesi di Milano
Indagando i numeri della comunità del Celeste Impero la spiegazione di questa diceria appare semplice: su circa 27.000 cinesi residenti a Milano, ad oggi solo il 5% di loro ha più di 65 anni, percentuale che nelle proiezioni salirà al 27% entro i prossimi vent’anni.
L’età media dei cinesi meneghini è di 29 anni, ben al di sotto di quella dei milanesi italiani, attestata sui 45 anni.
# Per tradizione i cinesi cercano di trascorrere gli ultimi anni nella terra d’origine
Non solo il fattore anagrafico. Va poi tenuto conto del fatto che è usanza per i cinesi scegliere di morire nei luoghi natii, quindi molti ritornano a casa al sopraggiungere della vecchiaia, o esplicitano nel loro testamento il desiderio del rimpatrio della salma.
Insomma, in effetti, c’è del vero: i cinesi non muoiono a Milano.
# La “prova” che sì, i cinesi non muoiono a Milano
Essendo la Cina così vasta e popolata, risulta essere una nazione che ha ovviamente una variegata tradizione di riti funebri, dai più modesti ai più pittoreschi: nello Zhejiang, provincia d’origine del 90% dei cinesi in Italia, si usa appiccare un falò attorno a un manichino che indossa i vestiti del defunto.
Un quadro folkloristico che a Milano, fino a prova contraria, non abbiamo mai visto.
Il Comune tende ancora la mano agli automobilisti. Dopo aver fatto slittare i nuovi divieti per le ZTL, semplifica le cose per chi vuole entrare in città. Per ottenere il pass giornaliero gli aventi diritto non dovranno più registrarsi ogni volta allegando libretto di circolazione.
Area B, come prima più di prima: l’ingresso a Milano si fa più semplice
# Crisi da area B
Telecamere Area B
Fino a ottobre 2023 l’utilizzo del bonus accessi per i residenti era semplice. Facevano tutto le telecamere. Se si entrava o usciva, automaticamente le telecamere registravano l’ingresso e conteggiavano il numero di accessi. Dall’ultimo ottobre le cose sono cambiate. Creando molti disagi: sono stati molti a ricevere una multa pur avendo il bonus accessi. Da ottobre, infatti, cambiava non solo il numero di accessi garantiti ai residenti (da 50 scesi a 25) ma soprattutto la modalità per ottenerli è diventata farraginosa. Bisognava accedere con Spid alla propria sezione sul sito del Comune per poi fare richiesta del permesso ogni volta che lo si voleva utilizzare, allegando anche fronte e retro del libretto di circolazione. Questo ogni volta. Ma ora è arrivata la comunicazione che tutto torna come prima.
E’ lo stesso Comune di Milano ad annunciarlo. Dal 16 giugno 2024sarà semplificata la modalità di richiesta delle giornate di accesso e circolazione in Area B per i veicoli in divieto. Chi ha diritto alle 25 giornate annue (i residenti a Milano o aziende con sede operativa a Milano) o alle 5 giornate (i residenti fuori Milano o aziende con sede operativa fuori Milano) potrà attivare una sola volta la rilevazione automatica.
Per semplificare le modalità di fruizione della deroga, infatti, è stata sviluppata la nuova funzionalità «rilevazione automatica giornate deroga», che funziona come nel primo anno di attivazione. A differenza del primo anno, però, bisogna in questo caso attivare la rilevazione automatica sul servizio online Area Bdel Comune associando la targa.
L’attivazione va fatta una sola volta ed è necessaria per avviare la rilevazione automatizzata dei transiti.
# Le azioni da seguire a partire dal 16 giugno 2024
Area B Milano
Di seguito le azioni da eseguire per chiedere il permesso la prima volta:
Il luogo perfetto in città per assistere alle partite della Nazionale Italiana, impegnata nel Campionato di Calcio UEFA Euro 2024, con aree divertimento, ristoro e per praticare sport. Le date, gli orari di apertura, come accedere al villaggio e come ottenere uno sconto del 50% sul menu pinsa più bibita.
Senstation Summer, il villaggio dello sport di Milano
# Partono gli Europei, arriva il villaggio dello sport a Milano
Locandina Senstation Summer 2024
Inizia l’Europeo di Calcio 2024 e debutta la Senstation Summer nell’area antistante la stazione di Milano Centrale, progetto concepito e realizzato da AADV Entertainment. Un villaggio dedicato allo sport di Grandi Stazioni Retail aperto dal 13 giugno al 14 luglio, un grande salotto open air a Milano dove assistere alle partite di uno degli eventi sportivi più attesi dai tifosi di calcio e della Nazionale. Si suddivide in quattro aree: Area FIGC, Area Heroes Battle Cup, Area Coca-Cola e Area Eni Plenitude. L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti. Nelle aree ristoro è disponibile il menu combo (pinsa +più bibita) al prezzo di 10 euro. I primi 200 nostri lettori possono usufruire dello sconto del 50% inserendo il codice omaggio MILANOCITTASTATO nella pagina a questo link. In fondo all’articolo trovate la procedura di acquisto.
# Casa Azzurri con la mostra interattiva sulla Nazionale italiana
Mostra Nazionale italiana
Non ci sono solo le partite. Nell’Area FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) c’è l’unica Casa Azzurri in Italia, l’altra è in Germania, dove si può celebrare la squadra italiana e la sua storia attraverso una mostra interattiva e gratuita. Presente anche un
temporary store dove acquistare gadget e merchandising della Nazionale, un’area ristoro e intrattenimento.
# La Fan Zone di Coca Cola
Senstation Summer
Mentre si attende il fischio d’inizio o durante i match ci si può rifrescare con Coca-Cola, sponsor ufficiale di UEFA EURO 2024™, che ha creato una Fan Zone dove vivere le emozioni di tutte le partite e divertirsi con attività all’insegna dei rituali tipici dei tifosi. Per assicurare il riciclo delle confezioni distribuite durante le serata è prevista la consueta collaborazione con il consorzio CIAL e l’attivazione del progetto Ogni Lattina Vale.
# Lo skatepark di Plenitude e i mondiali di Pattinaggio Inline Freestyle
Skate Park
Per chi vuole anche praticare sport, in particolare lo skateboard, Plenitude ha installato uno Skate Park. Dal 15 giugno al 13 luglio sarà invece possibile partecipare a lezioni gratuite di Skateboard e Surfskate tenute da istruttori certificati e assistere a skate shows. Plenitude contribuisce all’alimentazione del villaggio con energia rinnovabile, attraverso pannelli fotovoltaici installati presso la manifestazione.
Hero Battle Cup
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Hero Battle Cup podio
Hero Battle Cup
È inoltre presente una pista di pattinaggio a rotelle che ospita i campionati di Pattinaggio Inline Freestyle, promossi da Fisr e Word Skate (Federazioni italiana e internazionale Sport Rotellistici), dal 13 al 16 giugno. La Milano – Hero Battle Cup è la prima delle due tappe italiane ed è valida per il Ranking World Skate 3 stelle, la più importante al mondo, in cui partecipano oltre 260 atleti da 20 Nazioni in sei diverse specialità: Speed, Classic, Battle, Pairs, Slide and Jump.
# Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale dell’evento
Radio italia Casa Azzurri
La radio ufficiale dell’evento è Radio Italia solomusicaitaliana, presente durante l’evento con intrattenimento e dj set tutti i giorni.
# Come accedere al Senstation Summer e degustare uno speciale menù con pinsa più bibita a soli 5 euro
Il villaggio inaugura il 13 giugno, con orario 14.30-18.00, poi rimane aperto tutti i giorni fino al 14 luglio dalle 14.30 alle 23.30. Le gare della Hero Battle Cup si tengono dal 13 al 16 giugno dalle 08.00 alle 20.00.
L’accesso al Senstation Summer è gratuito, fino ad esaurimento posti. Per i primi 200 nostri lettori è invece possibile degustare a soli 5 euro lo speciale menu combo del valore di 10 euro (pinsa+bibita). La procedura da seguire è la seguente: andate su questo linke cliccate sulla “combo pinsa + bibita a 10 euro” (max 2 biglietti a transazione). Una volta messi in carrello e indirizzati al checkout inserite il seguente codice MILANOCITTASTATO per usufruire dello sconto del 50%. Al termine riceverete un regolare biglietto con QR Code da mostrare all’ingresso dell’evento. L’acquisto del menu non garantisce l’accesso all’evento.
Un progetto nato qualche anno fa su iniziativa di alcune associazioni e trasformato in realtà grazie a molti volontari. Cosa manca per completarlo e come si potrebbe migliorare.
“Il Miglio”: la strada che sogna di diventare la più bella e colorata di Milano
# Quando nasce e l’obiettivo del progetto
credit: Facebook @Bonvini 1909
Il progetto “Il Miglio delle farfalle” nasce nel 2021 con l’obiettivo di riportare un po’ di campagna in città, creando un paradiso per la biodiversità grazie a una molteplicità di piante capace di attirare farfalle, api e altri insetti. Un corridoio verde di collegamento tra città e campagna. La strada interessata dall’iniziativa è Corso Lodi nel tratto tra via Tagliamento e Corvetto. La trafficata arteria conduce dal centro alle campagne milanesi, fino all’Abbazia di Chiaravalle proseguendo da Piazzale Corvetto su Viale Omero, oltre che fuori città in direzione di tangenziale e autostrade.
# I promotori del “Miglio delle farfalle”
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle su Corso Lodi
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Massimiliano Tonelli FB
Massimiliano Tonelli Fb - Miglio Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Miglio delle Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle su Corso Lodi
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle in Corso Lodi
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle Corso Lodi
L’iniziativa si sviluppa sotto il coordinamento di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà e con il supporto della social street di Piazza San Luigi e dintorni, della casa editrice Topipittorie de Lacittàintorno. Tra i promotori del progetto spicca anche la storica bottega Bonvini 1909, specializzata in stampe e prodotti di cartoleria. Poco alla volta associazioni e volontari hanno dato vita a una piccola “Amazzonia” lungo il corso ma resta ancora molto da fare, ci sono infatti diversi tratti ancora non completati.
# “Non è più Corso Lodi ma Il Miglio”: cosa rimane da fare e come si potrebbe migliorare
Fabio Marcomin - Miglio delle Farfalle
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Fabio Marcomin - Corso Lodi
Fabio Marcomin - Il Miglio delle Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio delle Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle Milano
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle su Corso Lodi
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio
Massimilano Tonelli, direttore editoriale di Artribune e Cibo Today, sottolinea in un post sulla sua pagina facebook la bontà del progetto, capace di migliorare l’aspetto e la vivibilità della strada. Spiega come sia “Una strada che ormai per molti non è più “Corso Lodi” bensì “Il Miglio”, ma che “il progetto va avanti troppo lentamente anche a causa di finanziamenti scarsi. Progetti come questo dovrebbero beneficiare di fonti ben maggiori da parte non già del Comune, ma di aziende e società private.”
Fa quindi un appello alle multinazionali, che hanno costruito o stanno costruendo il proprio quartier generale nella vicina zona di Symbiosis-ex Scalo Romana, a contribuire all’iniziativa date le grandi disponibilità di capitali per estenderla anche lungo Viale Omero, arrivando quindi alle campagne. Alla fine del viale parte infatti il tratto di Via San Dionigi che conduce al Parco della Vettabbia e all’Abbazia di Chiaravalle.
1. I primi tram erano trainati da cavalli. Alla fine dell’Ottocento a Milano non c’erano ancora i tram come li intendiamo oggi: le strade erano percorse dagli omnibus, carrozze simili a quelle del Far West americano, trainate da due o quattro cavalli, capaci di trasportare una decina di persone per viaggio.
2. La prima linea tranviaria milanese portava a Monza. Venne inaugurata l’8 luglio 1876 con il capolinea all’inizio dell’attuale corso Buenos Airesper un percorso complessivo di circa 13 chilometri. L’anno successivo, il 24 giugno 1877, si inaugurò la seconda linea: la Milano-Saronno, con capolinea all’Arco della Pace.
3. Il primo tram d’Italia fu il “Gamb de Legn”. Dopo vari esperimenti, nel 1890 vennero realizzati i “Gamba de legn”, carrozze che percorrevano le linee interurbane grazie a piccole locomotive a vapore. E’ il primo tram a vapore di Milano e d’Italia, e resterà in funzione sulla linea Milano Magenta per 80 anni, fino al 1957. Prese questo soprannome perché con il suo andare lento e zoppicante sembrava avesse una gamba di legno e il suo incedere produceva il tipico “To-Toc To-Toc”. Il Gamba de Legn aveva anche un altro soprannome: veniva chiamato anche s’gich o s’giccherlìn che in dialetto dava proprio l’idea onomatopeica di un qualcosa che si muove traballando.
Milano-GambaDeLegn
4. Un tempo sui binari giravano le “foche”. Le “foche barbise”, come poi le soprannominarono i milanesi, erano dei tram speciali che, a partire dal 1908, pulivano le strade della città. I loro getti d’acqua ricordavano agli abitanti i baffi di un tricheco: da qui l’insolito soprannome.
5. L’ultimo viaggio sulla “Gioconda”. Nel 1895, con l’inaugurazione del Cimitero Maggiore, nacque il bisogno di trasportare le salme dalla città a Musocco. La soluzione fu il tram funebre, con vetture nere e finestrini in vetro smerigliato, soprannominato dai milanesi “La Gioconda”.
6. Per 20 anni hanno circolato a Milano anche tram a due piani. Londra ha il bus ha due piani… e a Milano c’era il tram a due piani. Circolarono per la città meneghina tra il 1900 e il 1919 e accompagnavano i pendolari della linea Milano-Monza. Non solo erano a due piani: in estate il secondo piano diventava “panoramico”.
7. “Vietato sputare”. Su alcuni tram si legge ancora questo avviso: “Vietato sputare”. Agli inizi del XX secolo, questa cattiva abitudine era davvero un problema: per fortuna oggi questi sono solo dei curiosi cartelli, più che dei veri e propri divieti.
8. Il tram più antico del mondo è a Milano. La linea tramviaria di Milano è composta da diciassette linee urbane. La serie più antica ancora in circolo a Milano e nel mondo è il “tram tipo 1928”, 502 tram costruiti tra il 1928 e il 1932, di cui 150 solcano ancora le vie centrali della città. Oggi la linea 1 ospita questi mezzi di trasporto, colorati con i caratteristici giallo e panna, con strutture interne in legno, forme spigolose e una cabina sollevata da terra, accessibile solo tramite tre gradini.
Credits ufficio stampa Atm – tram Milano1928 o Carrelli
9. La sauna sul tram. A Milano il tram non è solo un mezzo di trasporto. Esistono anche dei mezzi utilizzati per altri fini. Alle Terme di Porta Romana in piazza Medaglie d’Oro si può usarlo per fare una sauna. Si tratta anche della prima bio-sauna al mondo. Il modello di tram è sempre lo storico Carrelli, nato sul finire degli anni 20 del ‘900.
Tram sauna
10. A cena sul tram. Non solo sauna. La notte circola ATMosfera, un tram ristorante sempre sold out. I due tram di ATMosfera, gli storici Carrelli riadattati, sono i primi ristoranti itineranti d’Italia, entrambi con 24 posti a sedere. Si può scegliere tra una cena di gusto o un brunch, con tre menu differenti: carne, pesce e vegetariano. La partenza è davanti al Castello Sforzesco e l’esperienza dura circa due ore e mezza, durante le quali si possono ammirare i luoghi e i monumenti più iconici di Milano.
11. Il tram trasformato in bar. Tranvai è un bar ricavato da un tram degli anni Venti. Numero di matricola 1522, dotato di un grande dehor dove poter fermarsi per pause pranzo, merende e aperitivi. Terminata la sua ultima corsa nel 1995 è stato acquistato dall’Atm e trasformato in luogo di convivialità. Si trova portato lungo il Naviglio della Martesana, vicino al Parco di Cassina de’ Pomm, all’incrocio con via Tirano e via Gianfranco Zuretti 63.
Credits saragregorio97 IG – Tranvai
12. A teatro sul tram. Gli storici “Carrelli” vengono utilizzati anche per raccontare la storia di Milano in modo creativo. Uno di questi è Dramatram, una visita teatrale a bordo di un tram storico dove i protagonisti sono rimasti intrappolati nel passato. Mentre la città che passa fuori dai finestrini diventa la scenografia, un gruppo di attori utilizza il tram come palcoscenico da cui raccontarne la sua storia.
Credits stemel_ IG – Dramatrà
13. La triste sorte dell’erede del “ventotto”. Fu realizzato a fine degli anni ’80 del Novecento: il tram ATM 5001 a cassa singola, conosciuto come anche Socimino perché prodotto dall’azienda milanese Socimini, fu tra i primi prototipi al mondo di tram a pianale interamente ribassato. Avrebbe dovuto essere l’erede delle vetture storiche “ventotto” ma è stato testato nel 1989 sulla rete tranviaria di Milano, senza però mai entrare ufficialmente in servizio. Il pianale è stato però usato come base per i tram serie 9000 usati sulle rete di Roma, prodotti nelle fabbrica di Binasco, che ancora circolano su alcune linee tranviarie della capitale.
Credits tranvieri di Milano – Socimino 1989
14. L’anello al capolinea. I tram in servizio sulla rete di Milano sono ancora oggi monodirezionali. Sono stati acquistati così perché la vetusta rete tranviaria milanese presenta capolinea con l’anello che consente l’inversione di marcia, una sorta di “cappio” che percorso per intero fa ritornare il mezzo indietro per dirigersi al capolinea opposto. Lo si può vedere ad esempio in Piazzale Negrelli dove arriva la linea 2, al Vigentino con la linea 24 o nel piazzale Axum a San Siro con la linea 16.
15. Il tram dehor.In via Stoppani 15 all’esterno del Consorzio Stoppani si trova un tram dehor, che replica le fattezze del tram storico 28 . Senza ruote e finestrini ma con sedie e tavoli dove sedersi a gustare uno dei piatti della tradizione italiana, in compagnia di Leonardo di Caprio o Beyonce. Proprio così. Per rendere ancora più bizzarro questo dehor sono state posizionate delle sagome raffiguranti alcuni personaggi “in attesa dell’ordinazione”.
16. Il tram che si crede una metro. Un’eccezione per il sistema tranviario di Milano: il tram che viaggia in sotterranea. Il tram 7 percorre 17 fermate, da Piazzale Lagosta a Precotto, e corre in superficie come tutte le altre linee tranviarie della città. Ad eccezione di un breve tratto in sotterranea: dalla fermata di Largo Mattei, nel quartiere Bicocca, i mezzi su rotaia iniziano una discesa che li porta a infilarsi sotto i binari ferroviari che arrivano dalle stazioni di Porta Garibaldi Fs e Centrale.
@combat tram YT – Tram 7 in sotterranea
17. Il tram milanese disperso nei boschi della Liguria. Immersi nella vegetazione sopra Rapallo, tra edera e rovi, si nascondono due tram e due bus abbandonati. Si tratta di due motrici tranviarie interurbane milanesi (n. 111 e 112) nonché due autobus, uno urbano, FIAT 411, sempre di provenienza milanese, e uno genovese, il vecchio 62 XX dell’azienda AMT. La loro presenza nel bosco ligure è dovuta al tentativo di una coppia ligure di aprire a inizio anni ’90 un locale con il nome di Capolinea. Il locale ebbe fortuna ma solo nei primi anni. Poi fu chiuso lasciando arrugginire nel bosco le carcasse di tram e autobus.
18. A Milano il tram è maschile ma l’autobus è femminile. Ci sono il 23 e il 12 ma poi ci sono la 60, la 62, la 90 e la 91. A Milano il tram è identificato al maschile mentre gli autobus sono al femminile. Questo perché i tram sono sempre stati contraddistinti dai numeri, mentre gli autobus fino al 1969 erano identificate da lettere.
19. L’unico tram di Milano senza passeggeri. Da ottobre a marzo il “tram sabbiera” sparge sabbia sulle rotaie di tutte le linee di tram milanesi per evitare le perdite di attrito ruota-rotaia.
20. Il tram di Milano sulle strade della California. I tram di Milano si possono trovare anche all’estero. Il più iconico è certamente il 28 che circola sulle strade di San Francisco. L’Azienda di Trasporti di Milano decise di donarne dieci alla San Francisco Market Street Railway e ancora oggi svolgono la loro normale attività di linea. Ma non è l’unico caso: Melbourne, Madrid, Bruxelles, Iowa, Mount Pleasant, San Josè e Francoforte sono le fermate raggiunte dai tram meneghini. Senza contare città più vicine, come Cologno Monzese, Vigevano e Pavia.
San Francisco – @Jaeyoung1962 IG
21. Milano è una delle città del mondo con la rete di tram più estesa. Se la rete metropolitana Milano si piazza al 50esimo posto a livello mondiale come estensione, la sua rete tranviaria è invece una delle più lunghe in assoluto. Con le sue 17 linee supera i 180 km di tracciato con 17 linee, ponendo Milano al quinto posto al mondo.
Le 10 isole più belle del mondo secondo Bounce: una è in Italia
#10 Ibiza e Sardegna (a pari merito)
credits: IG @vistanetsardegna
La Sardegna sgomita al decimo posto con un’isola che prima di Sandy Marton la conoscevano solo gli scoppiati.
#9 Bali, Indonesia
Credits mdarl670 -pixabay – Bali
Tu vedi nero io vedo Bali. Un tormentone insopportabile. Molti capivano Bari.
#8 Aruba
Credits: costacrociere.it
Secondo Bounce uno dei migliori posti dove trascorrere le prossime vacanze è una società di web hosting.
#7 Mauritius
Ph. wurliburli
In Italiano si dovrebbe chiamare Maurizio. Pochi sanno che, oltre a essere un nome proprio di persona, è anche un paradiso fiscale: il settore finanziario da solo rappresenta il 50% del prodotto interno lordo (PIL) del paese
#6 Cozumel, Messico
Ph. Russmanj
Famosa in Messico per dare un’identità propria a diversi animali, come lo scricciolo di Cozumel, il colibrì di Cozumel, il procione di Cozumel, la volpe di Cozumel, il coati di Cozumel e la grande attrazione per i bambini: il mimo di Cozumel.
#5 Majorca, Spagna
Ph. kimberley517407
L’unica classifica al mondo che mette Majorca davanti a Ibiza (e alla Sardegna).
#4 Porto Rico
Ph. AndPon
Unico caso di territorio i cui abitanti chiedono con un referendum di essere parte degli Stati Uniti d’America ma gli USA dicono no, grazie.
#3 Creta, Grecia
Credits: @secretagent_wesanderson IG – Ses Illetes
La svolta commerciale fu l’uccisione del Monitauro. Prima i turisti la evitavano come la peste.
#2 Zanzibar, Tanzania
Ph. Koseb
Sitcom italiana di successo negli anni Ottanta con un meccanico comunista, un emigrato pachistano e un tranviere napoletano. Sembrava sparita dai radar, ma non per Bounce.
#1 Phuket, Thailandia
credits: ig @morethanphuket
Considerata da molti l’emblema della vacanza al mare nel Sud Est Asiatico, non tutti sanno però che su quest’isola mettono il ghiaccio nella birra.
Da Bolzano a Lecce in treno: le novità estive di Trenitalia
Da domenica 9 giugno, Trenitalia ha aggiunto delle novità interessanti per l’estate, al fine di collegare l’Alto Adige al resto d’Italia con le Frecce e i treni a lunga percorrenza Intercity.
Credits: trenitalia.com
#Da Bolzano a Lecce con Trenitalia
Domenica scorsa, innanzitutto, è partito l’Intercity Bolzano – Lecce, che dall’Alto Adige permetterà di raggiungere la Puglia ogni sabato e domenica. Da venerdì prossimo, 14 giugno, verrà percorsa anche la tratta di “rientro”: partirà infatti l’Intercity Lecce – Bolzano, previsto appunto ogni venerdì e sabato.
Credits: trenitalia.com
Tecnicamente, la tratta è il prolungamento del percorso dell’Intercity Lecce – Bologna che, destinato per l’estate al capoluogo atesino, avrà anche delle fermate intermedie a Verona Porta Nuova, Rovereto, Trento, Mezzocorona e Ora.
# Roma, Milano e Pescara
Per l’estate aumenteranno anche i collegamenti con le principali città italiane. Sono infatti previsti ben 10 Frecciarossa al giorno diretti a o provenienti da Roma, due Frecciarossa aggiuntivi Milano – Bolzano (il sabato e la domenica), oltre a due collegamenti nel fine settimana tra Bolzano e Pescara per raggiungere le località balneari del mare Adriatico.
Credits: trenitalia.com
Inoltre, tutti i fine settimana, dal 7 giugno al 15 settembre, con il comodo Intercity Notte si potrà raggiungere Roma partendo da San Candido con un collegamento diretto notturno.
Un ricordo in chiaroscuro quello per Radetzky a Milano. Per gli amanti del Risorgimento è il diavolo, per i nostalgici della Milano asburgica è invece una grande figura dell’Ottocento, tanto da dedicargli uno dei locali più alla moda. Quello che non tutti sanno è il suo amore per Milano e per le milanesi.
A 71 anni Radetzky si innamorò di una lavandaia milanese di 29 anni (che gli diede 4 figli)
Radetzky fu molto attaccato a Milano, dove visse una buona parte della sua vita e dove morì a 91 anni nel 1859.
# Sconfitto alle Cinque Giornate
Nel marzo del 1848 il feldmaresciallo austriaco Joseph Radetzky era a capo delle forze austriache che occupavano Milano, allora parte del Regno Lombardo-Veneto controllato dall’Impero austriaco. Il 18 marzo 1848, scoppiò la celebre rivolta popolare, con gli insorti che si scontrarono con le truppe austriache per cinque giorni. La rivolta culminò nella battaglia finale del 22 marzo, quando i milanesi riuscirono a cacciare da Milano le truppe austriache. Dopo il “tradimento” dei torinesi, però, gli austriaci e Radetzky fecero ritorno a Milano. Durante l’insurrezione Radetzky scelse il ritiro piuttosto che usare le armi pesanti contro i milanesi. Una decisione su cui sembra aver influito l’amore. Non solo per Milano.
# La milanese e la Schnitzel
Credits yara65smile IG – Cotoletta
Si narra infatti che la sua compagna lo indusse a evitare di utilizzare le potenti artiglierie contro gli insorti delle cinque giornate del 1848.
A quasi settant’anni il feldmaresciallo si era invaghito di Giuditta Meregalli, lavandaia di 29 anni di Sesto San Giovanni. Per oltre vent’anni furono amanti e la donna gli diede quattro figli.
Oltre a influenzarlo nelle scelte militari, la Meregalli era anche un’ottima cuoca e riuscì a convincere il generale della superiorità della cotoletta sulla Wiener Schnitzel.
Chissà se il generale avrebbe mai immaginato di restare nell’immaginario dei milanesi come locale culto per gli aperitivi.
Se si cerca su Google “le donne milanesi” le prime risposte indicano che sono “stronze”, “pazze” e “intelligenti ma stressate”. Ma soprattutto che sono “belle”. Ciò che è sicuro è che sono uniche al mondo.
In un mercato immobiliare veloce e pieno di insidie come quello milanese è opportuno conoscere i migliori portali dove cercare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze e disponibilità economiche.
Questi sono i migliori siti per cercare casa online a Milano: quale scegliere a seconda dell’esigenza?
# Come trovare l’abitazione ideale
PetrPodlesak-pixabay – Appartamento
Trovare l’appartamento più adatto alle proprie esigenze è sempre più difficile, soprattutto a Milano. I motivi sono la costante crescita dei prezzi, la velocità delle trattative e le numerose possibilità di ricerca disponibili sul web. Gli annunci immobiliari sono spesso disponibili su più piattaforme e portali differenti, oltre a quelli della singola agenzia o catena di agenzie, e quindi è opportuno sapere dove effettuare una ricerca efficace.
# Tra le categorie di siti per la ricerca immobiliare conviene puntare sui portali verticali
Portali immobiliari verticali
I siti o portali chi si possono trovare sul web sono sostanzialmente di tre tipologie: verticali, orizzontali e aggregatori. Se si vuole avere più possibilità di trovare l’abitazione che si sta cercando nel minor tempo possibile è meglio puntare direttamente su quelli verticali. Al loro interno vengono infatti proposti solo annunci immobiliari, risultato della raccolta di inserzioni di venditori e che includono quelli di agenzie, privati o costruttori, maggiori garanzie in termini di quantità, aggiornamento e affidabilità degli annunci. Tra questi troviamo Immobiliare.it, il più conosciuto in Italia, Wikicasa.it, portale di riferimento per le agenzie immobiliari italiane, Casa.it, il primo sito italiano nel settore e infine Idealista.it, nato in Spagna e da diversi anni presente anche in Italia.
# Per soluzioni in affitto ci si può affidare anche ai portali più generalisti
Affitti
Se la necessità è quella di trovare una casa per viverci in affitto possono andare bene anche portali più generalisti, quelli orizzontali, e che quindi mostrano annunci anche di altre categorie merceologiche. In questo elenco si possono citare Subito.it e Bakeca.it. L’ultima via è offerta dagli aggregatori, che danno una visione d’insieme del mercato e che quindi non servono per mettere in contatto la domanda con l’offerta.
Il quartiere del futuro di Milano avrà le ali: il progetto
# Il Linate Airport District: il nuovo quartiere green di Milano
Attorno all’aeroporto di Linate sorgerà un nuovo quartiere: il Linate Airport District. Sarà un’area di 38mila mq dove sorgeranno un hotel a 4 stelle da 220 camere, 24mila mq di uffici e un centro commerciale. Non solo: ci saranno anche circa 14mila mq di verde.
L’obiettivo strategico è la riqualificazione di un’area oggi inaccessibile ai cittadini. Sea ha scelto come partner Costim che investirà oltre 130 milioni di euro nella realizzazione dell’intero progetto e lo gestirà sino al termine della concessione, prevista per il 2042.
# L’ultimo tassello del restyling di Linate
“Con questo progetto completiamo il restyling di Linate“, ha dichiarato l’amministratore delegato di Sea Milan Airports, Armando Brunini, “Inoltre, quest’area permetterà il collegamento diretto fra l’Idroscalo e la città che, grazie alla metro, sarà raggiungibile anche senz’auto”. Il Linate Airport District, precisa Il Sole 24 Ore, sarà inserito nelle opere devolute allo Stato a fine concessione.
“L’avvio delle attività preliminari avverrà già entro il 2024″, ha detto il ceo di Costim, Davide Albertini Petroni, “e contiamo di aprire i cantieri nel primo trimestre del 2025, per completare i lavori in un arco di 30-36 mesi”.
Dove l’italiano è più bello? L’accento più amato dai milanesi
#10 Il ligure
Credits berlui65 IG – Crozza
I milanesi sembrano ricambiare con amore il mugugno tipico con cui i liguri li accolgono in vacanza. L’accento di Crozza e di Beppe Grillo è tra i più apprezzati da chi vive a Milano. Forse il migliore per fare ridere.
#9 Il marchigiano
vale.vezzali IG – Valentina Vezzali
Un mix tra il romagnolo e l’abruzzese rende questa dolce cantilena molto amata, anche se meno nota tra gli italiani. Tipica di una regione tra le più sottovalutate del Bel Paese.
#8 Il napoletano
Alessandro Siani e Bisio
All’ottavo posto si spazza via il cliché del milanese che ce l’avrebbe con i napoletani. In realtà quel modo di parlare inconfondibile, forse il più celebre nel mondo tra gli accenti italiani, riscuote molto consenso sotto la Madonnina. Trasmette simpatia, leggerezza, voglia di stare assieme.
#7 Il siciliano
Credits ninofrassicaoff IG – Nino Frassica
Si va ancora più a Sud per trovare un altro accento molto amato dai milanesi. Le “e” finali che diventano “a” sono il marchio di fabbrica del modo di parlare forse più raffinato ed elegante del meridione italiano.
#6 Il pugliese
Credits: pressreader.com Che bella giornata con Checco Zalone
Forse quello più allegro di tutti. Anche grazie al comico più nazional popolare del momento, Checco Zalone, non può che risultare tra i più amati a Milano dove sono pochi ormai quelli che non vantano almeno un lontano parente che arriva dalla Puglia. “I dialetti pugliesi (che sono peraltro molto diversi tra loro): li trovo spassosi“, sintetizza Lorenzo V.
#5 Il veneto
teatrostabilebolzano IG – Natalino Balasso
Quinto posto per l’accento “cugino”, forse il più vicino a quello lombardo, soprattutto dalle parti del bresciano. Un accento che trasmette concretezza, voglia di lavorare ma insieme a un’aria di libertà quanto mai desiderata di questi tempi a Milano.
#4 Il romano
Boldi si finge romano in Tifosi (1999). Credits: @romanzogiallorosso (INSTG)
Altro stereotipo che si infrange. La rivalità Milano – Roma? Non esiste, almeno se si parla dell’accento. I milanesi forse non amano alcuni modi romani di gestire la capitale o l’intero Paese, ma sicuramente apprezzano quel modo di parlare inconfondibile, un po’ Totti un po’ Alberto Sordi, comunque sia divertente ed esplosivo nelle sue battute fulminanti.
#3 L’emiliano e il romagnolo
hostnonpercaso.it
Forse il più dolce e scanzonato di tutti. Allegria allo stato puro, invitante sia nella sua versione più raffinata a Bologna, Modena o Parma, sia nella variante godereccia lungo la costa. Come illustra in sintesi Barbara Q.: “In generale gli accenti emiliani e romagnoli perché mi mettono buonumore“.
#2 Il toscano
giorgiopanarielloreal IG – Giorgio Panariello
Dall’altra parte dell’alto Appennino troviamo la seconda piazza. Dove in teoria si è data origine la lingua italiana, l’accento con le inconfondibili aspirate, infarcito di toscanismi che qui non si riescono a distinguere dalla grammatica italiana. Lingua molto usata dai comici e, per una breve stagione, anche dai governanti. “Il toscano. Solo a scrivere la parola già sorrido” ci spiega Barbara del G.
#1 Il milanese
Credits zowie.bardelli.zowie IG – Celentano e Pozzetto
Ha vinto facile anche perché giocava in casa. L’accento più amato da chi vive a Milano è il loro. Forse quello più vicino alla lingua italiana corretta, reso più simpatico dal Dogui e dai grandi comici del Derby, con le vette di Pozzetto e Celentano. La vocale finale allungata è una delle caratteristiche più evidenti e di successo ormai a ogni latitudine. “Il milanese è il più bello in assoluto. Musicale, gradevole.” sintetizza al meglioMarta G.