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I quartieri dormitorio di Milano

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Maggiolina - Ph. @urbanfile IG

Perfetti per dormire. Per tutto il resto meglio andare altrove. Foto cover: Maggiolina – Ph. @urbanfile IG

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I quartieri dormitorio di Milano

# Gallaratese, zero svago

Credits progettimmobilimilano IG – Gallaratese

Ci troviamo alla periferia nord ovest della città. Il quartiere Gallaratese, costruito negli anni ’60 e ’70, è prevalentemente residenziale e tra i più grandi costruiti ex novo in Italia. Abitato di circa 80.000 persone, presenta in prevalenza condomini di edilizia popolare. Tra i servizi siamo a livello base: spazi pubblici, qualche scuola, negozi e supermercati. Tralasciando i problemi di degrado e sicurezza, per cercare per svago o lavoro, i residenti si spostano in altre zone. 

# San Siro, il deserto oltre lo stadio

Credits fenice_associazione.noprofit IG – San Siro

Rimaniamo sempre a ovest di Milano, spostandoci un po’ verso sud. Un altro dei quartieri prettamente residenziale, alterna ampie aree verdi ad altre completamente cementificate, strade di varie categorie, villette a condomini, abitazioni popolari a palazzi e ville di prestigio. L’unica vera attrazione è lo stadio, attivo qualche giorno alla settimana per le partite di Inter e Milan, oltre all’Ippodromo. Per tutto il resto serve prendere l’auto o i mezzi pubblici: solo qualche negozio, soprattutto lungo via Novara, l’Esselunga, l’ospedale San Carlo. Niente che possa intrattenere i residenti che non siano appassionati di calcio e corse di cavalli.

# Maggiolina, bella e impossibile

quartieri più strani
Maggiolina

Un quartiere bomboniera, ricco di villette e case a schiera, gli ampi spazi verdi della Maggiolina fanno di questo quartiere il primo esempio di città-giardino in Italia. Tra i diversi stili architettonici della zona spiccano quello Vittoriano, neo-medievale e gotico. L’edificio più riconoscibile è la Palafitta, nome vintage di Villa Figini e, soprattutto, le case Igloo di via Lepanto, delle anticonformiste creazioni d’architettura. Un quartiere perfetto per riposarsi e allontanarsi dal caos milanese pur restando in città ma nulla più, visto che si contano sulle dita di una mano i negozi di prima necessità per non parlare dei locali dove fare serata. Metro e auto rappresentano una vera e propria forma di sopravvivenza per chi vive nel quartiere. 

Leggi anche: I VILLAGGI NASCOSTI di Milano

# Milano Tre, anche i ricchi piangono

Credits: comprensoriomilanotre.it – Residenza Milano Tre

Spostiamoci a Milano Tre. Non siamo più dentro i confini di Milano ma può benissimo essere compreso tra i quartieri dormitorio della città. Costruito tra il 1980 e il 1991 dalla società Edilnord Progetti Spa all’interno del Comune di Basiglio nel sud milanese, il comune più ricco d’Italia, e definito come una città “dove si vive immersi nel verde e fuori dal caos cittadino”. Qui sono presenti tutti i servizi alla persona, ma per svago e divertimento i residenti non hanno alcuna scelta: mancano pub, cinema, ristoranti, negozi, teatri, discoteche e qualsiasi forma di intrattenimento. Per questi sono obbligati a spostarsi in città o nel centro di Basiglio. 

Leggi anche: MILANO TRE: ghetto per ricchi o quartiere ideale?

Continua la lettura con: I QUARTIERI più GETTONATI a Milano dove COMPRARE CASA

FABIO MARCOMIN

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I milanesi sognano una casa qui

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Credits Andrea Cherchi - Skyline Milano alba

C’è una zona di Milano in cima ai desideri dei milanesi. E non è in centro. Il risultato dell’analisi effettuata da Immobiliare.it Insights.

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I milanesi sognano una casa qui

# In Italia si sogna una casa in centro. Ma non a Milano

Credits ge_galdo IG – Isola

Uno studio di Immobiliare.it Insights, business unit specializzata in analisi di mercato di Immobiliare.it, ha analizzato le ricerche effettuate sul portale per scoprire le zone più desiderate dagli italiani per comprare casa nelle grandi città. Dallo studio è emerso che sono i quartieri più centrali quelli dove si è concentrata la ricerca. Mettendo il focus su Milano la zona dei sogni è risultata però al di fuori del centro: si tratta dell’area compresa tra Sarpi e Isola, bramata dal 20% dei milanesi

Leggi anche: MILANO è l’unica città al MONDO a chiamare Chinatown col NOME ORIGINALE del quartiere

# In Italia si cerca soprattutto un trilocale. Ma non a Milano

Credits jarmoluk-pixabay – Appartamento

Altra differenza tra Milano e il resto d’Italia è sulla tipologia di casa più cercata. A differenza dei risultati emersi nelle altre città, dove il trilocale è la tipologia di immobile più richiesta, a Milano è il bilocale quello dove la ricerca si concentra maggiormente. Il limite di prezzo impostato dai milanesi per una casa con due stanze per la zona tra Sarpi e Isola è inferiore ai 300.000, anche se il prezzo medio degli annunci di vendita è pari a 360.000 euro.

# Dal sogno alla realtà: la zona dove i milanese comprano di più la casa

Credits tempocasaprecotto IG – Precotto

Se le zone centrali sono quelle più ambite, sono quelle più periferiche dove viene manifestato un interesse reale, valutato come domanda ed equivalente ai contatti con l’inserzionista generati in media da ogni singolo annuncio, e quindi dove la probabilità di un acquisto è molto più alta. A Milano si compra di più nell’area compresa tra Precotto e Turro, lungo l’asse nord della linea metropolitana rossa.

Leggi anche: Dopo il TUNNEL BOULEVARD via al countdown per la RIVOLUZIONE di VIA PADOVA

Continua la lettura con: NOLO è diventato la nuova ISOLA?

FABIO MARCOMIN

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Quando Milano era una delle città più grandi del mondo

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Com’è cambiato il numero di abitanti nel corso dei secoli. C’era un periodo che Milano era una delle più grandi città del mondo. 

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Quando Milano era una delle città più grandi del mondo

# Per 500 anni Milano era tra le prime cinque città più grandi d’Europa

Milano entra nel novero delle più popolose città europee all’incirca nel 1.300 d.c.: all’epoca è posizionata quarta con 100.000 abitanti, alla pari con Genova e appena sotto Venezia. Per mezzo millennio, dal 1300 al 1800, Milano resta tra le prime cinque città più popolose dell’Europa e, tra le prime al mondo. Dall’Ottocento in poi inizia a retrocedere nel ranking e, nonostante la crescita, non è riuscita a tenere il passo delle città più importanti e influenti.

# Dove si trova ora Milano?

evoluzione popolazione
Credits: List of European cities by population within city limits (Wikipedia ENG)

Con circa 1,4 milioni di abitanti Milano è al 19esimo posto nella classifica europea. Questo nonostante in Italia:

  • pur essendo “Città-Stato” de facto senza esserlo, Milano sia l’unica grande città che nei prossimi 20 anni vedrà crescere la sua popolazione sia nel comune che nei comuni dell’area metropolitana, al contrario anche della capitale che raggiunto il record di popolazione vedrà nei prossimi anni un’inversione del trend di crescita dal capoluogo verso la cintura extraurbana.
  • Milano sia, tra le città sopra i 150.000 abitanti, quella ad avere la percentuale di crescita più alta negli ultimi 10 anni, con Roma che ci è andata vicina ma che negli ultimi anni ha visto una sostanziale stabilizzazione.

Leggi anche: Quanti sono gli abitanti di Milano? e Gli abitanti in Italia

# Le ragioni del declino

Credits ssc.lsgi.it – MilaNord2

Dopo mezzo millennio di dominio la posizione di Milano si è indebolita se comparata a quella delle altre città del mondo. Tra le ragioni di questa perdita di terreno si possono considerare: 

  • Lo status di capitale della relativa nazione ha indubbiamente favorito questo processo, perché tendenzialmente costituisce il polo di attrazione principale per un territorio in termini di lavoro, servizi, abitazioni.
  • L’Autonomia più o meno marcata attribuita alle città che, pur senza il ruolo di capitale, ricoprono una posizione di interesse, ad esempio, economica e/o turistica tale da essere tutelata da una specifica forma di governo del territorio.
  • Infine un fattore geopolitico e demografico: nell’ultimo secolo è aumentato il peso economico e politico di territori fuori dall’Europa. Non solo: la percentuale di europei sul totale della popolazione mondiale si è progressivamente ridotta a causa del calo della natalità continentale. 
 

# Dove sarà Milano, nei prossimi anni, in raffronto alle altre città europee? 

gentileschi.it

Nessuno ha la sfera di cristallo, quindi: non potendo aver voce sulle politiche messe in campo dagli altri stati europei, quello che possono fare i milanesi e Milano è reclamare la possibilità di acquisire uno status da grande metropoli europea (città stato) necessario per giocare ad armi pari nello stesso campionato competitivo delle città, non per evitare la retrocessione, ma per alzare la coppa. E così diventare più grande, anche per dimensioni amministrative, e attrattiva. 

Continua la lettura con: Quanti sono gli abitanti di Milano nel 2023

FABIO MARCOMIN

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Ma a Milano si dice brioche o croissant?

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La linea Gotica divide l’Italia tra brioche e cornetto. Ma attenzione, a Milano sta prendendo piede il croissant. Addirittura, secondo questa mappa che circola sui social Milano sarebbe la città stato delle croissant. Ma è davvero così? E, soprattutto, tra cornetto e brioche chi ha ragione?

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Ma a Milano si dice brioche o croissant?

Credits: @greencaffè_ferrara
Brioches alla marmellata

# Cornetto e brioche: le due Italie

“Cornetto e cappuccino”. Per i milanesi è la frase che smaschera i romani in città. Eppure si tratta di un luogo comune. O, meglio, di una semplificazione eccessiva, un po’ come quella dei liguri che definiscono “milanesi” tutti quelli che arrivano da fuori regione. In realtà, la linea Gotica della Seconda guerra mondiale pare avere lasciato un’eredità: a nord l’Italia della brioche, a sud quella del cornetto. Con un’eccezione. 

# In Emilia si dice pasta

Se in un bar di Milano sentite chiedere una pasta, fate attenzione all’accento. Perché se suona la zeta alla Vasco Rossi potrebbero non desiderare un cannoncino, ma proprio lei, la brioche.  “Una pasta al cioccolato, una pasta al pistacchio” eccetera eccetera, così dicono in Emilia Romagna con diversi sconfinamenti nelle regioni del Nord. Per il resto tutto il Settentrione sembra compatto. Tranne a Milano. 

# Brioche o croissant?

Come riporta questa mappa, nel Nord blu-brioche si apre una piccola isola, lilla come la M5. Un’isola che coincide con Milano dove, secondo la mappa, la brioche si chiamerebbe croissant. E, in effetti, si sta diffondendo in città anche questo modo di chiamarla. Ma per capire il senso della querelle, è il momento di capire chi ha più ragione: cornetto o brioche?

# Come nasce la brioche-cornetto?

Maria Antonietta. Fonte: https://nonciclopedia.org/

Nel mondo è nota come croissant. La tipica pasta francese che si trova praticamente identica in tutti i caffé e nelle pasticcerie d’Oltralpe. Sembrerebbe un’invenzione tipica francese, invece no. In realtà la prima croissant con la tipica forma a mezzaluna fu sfornata a Vienna. Era il 1683. E la capitale dell’Impero austriaco sembrava sul punto di capitolare per l’assalto degli ottomani, mai così potenti e agguerriti. I turchi decisero di sferrare l’attacco fatale nella notte. Sperarono così di sorprendere gli abitanti nel sonno, ma non tennero conto dei fornai che erano già alzati per preparare il pane. Furono proprio loro che, sentendo i rumori, lanciarono l’allarme, svegliando i concittadini che respinsero l’assalto. Per ringraziarli, l’arciduca  Leopoldo I concesse una serie di privilegi ai fornai che, per celebrare l’evento, crearono un Hörnchen , “piccolo corno” in tedesco, una pagnotta a forma di falce di luna in scherno a quella che appariva sugli stendardi dell’Impero Ottomano. Fu poi Maria Antonietta che nel 1770, arrivando da Vienna, fece conoscere il cornetto alla corte di Francia. E a quel punto i francesi lo resero celebre nel mondo. Non avrebbero mai immaginato che questo dolce sarebbe stato materia di divisione in Italia. Ma allora perché da noi si dice brioche?

# Perché la chiamiamo brioche?

Credits cristian.ratkovic IG – Brioche salata

C’è lo zampino dei francesi anche nella parola brioche. Ed era facile intuirlo. Lo strano è che in Francia il pan brioché è tutt’altra cosa: un pane dolce. Ma allora perché noi chiamiamo in questo modo la croissant? Il termine brioche deriva dal normanno brier, che significa “impastare”. A importare il termine adattandolo sono stati i napoletani: della prima brioscia d’Italia si parla in un giornale napoletano del 1866, descrivendo un dolce di caffetteria. Dal 1887 brioscia è attestato come in uso corrente nel napoletano e dal 1905 in italiano nella derivazione di brioche. 

Continua la lettura con: Che fine ha fatto la michetta?

MILANO CITTA’ STATO

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Il “metro” Frecciarossa tra Milano e Roma: l’estate record per la frequenza e la velocità dei treni (soprattutto questi due)

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Frecciarossa Milano-Roma

Il nuovo orario estivo conferma la tendenza del 2024: sono confermate le corse tra Milano e la capitale attivate in inverno. Sarà un’estate a tempo di record, con una coppia di treni superveloci, e con frequenze da metro nelle ore di punta. Tutti i numeri del collegamento tra le due città. 

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Il “metro” Frecciarossa tra Milano e Roma: l’estate record per la frequenza e la velocità dei treni (soprattutto questi due)

# La Milano-Roma ha fatto 100!

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Il nuovo orario estivo di Trenitalia conferma tutti i treni alta velocità per la tratta Milano-Roma, comprese le novità introdotte nell’orario invernale. Si contano fino a 100 Frecciarossa giornalieri se si includono i servizi in circolazione in entrambi i sensi di marcia con fermate anche nelle città meno battute dai treni veloci, come Modena e Parma. Per chi si muove per lavoro o per vacanza sono più di 50.000 i posti a sedere disponibili, grazie al Frecciarossa 1000 in doppia composizione nei giorni e negli orari più frequentati.

# 9 treni impiegano meno di 3 ore per il viaggio: compresi due treni da record 

Credits silvyghi IG – Frecciarossa Roma Termini

Il numero di Frecciarossa veloci, che impiegano meno di 3 ore per collegare Milano e Roma, sono saliti a 9. Ai 7 già presenti nell’offerta, con una durata di 2 ore e 59 minuti, si è aggiunta infatti una nuova coppia di Frecciarossa no-stop dalla Stazione Centrale di Milano a quella di Roma Termini con un collegamento record: 2 ore 52 minuti. Lungo il percorso non vengono effettuate fermate nemmeno a Rogoredo e Tiburtina, con partenza del convoglio numero 9681 alle 20:35 da Milano e arrivo nella capitale alle 23:25, il numero 9682 parte da Termini alle 5:38 e arriva a Milano Centrale alle 8:30.

# Come una metropolitana: un treno ogni 15 minuti

Frecciarossa Milano-Roma

Un treno che è pari a una metropolitana se si prende in considerazione la frequenza di collegamento nelle fasce orarie di punta: c’è un convoglio ogni 15 minuti. Sul totale a disposizione dei viaggiatori, oltre a quelli superveloci, ce ne sono altri 6 con una durata di viaggio da 3 ore 10 a circa 4 ore mezza in base al numero di fermate intermedie previste per le specifiche corse.

# 4 livelli di servizi sul Frecciarossa 1000

Credits: blog.trainline.it – Carrozza Frecciarossa

Il Frecciarossa 1000, il convoglio impiegato sulla Milano-Roma, offre 4 livelli di servizio: Executive, con poltrone più grandi e carrozze dedicate, Business, Premium e Standard, con la tariffa low cost. Al centro del treno, che arriva a toccare i 300 km/h, è disponibile il Bistrò Frecciarossa, mentre in tutti i vagoni sono presenti il wifi e i contenuti di intrattenimento del Portale Frecce visibili su pc, tablet e smartphone.

Leggi anche: I treni in Italia sono tra i più veloci d’Europa

Continua la lettura con: Frecciarossa in Spagna: via alla vendita dei biglietti

FABIO MARCOMIN

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Il paradiso può attendere: l’età della prima volta in Italia è tra le più alte d’Europa

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Si dice che non esistano più i valori. Si dice che oggi con i social le ragazzine di 13 anni sembrano più disinibite delle trentenni. Si dice che lo si faccia sempre prima. Si dice… Ma in realtà non sembra così, anzi. Secondo il Face of Global Sex Report realizzato dall’azienda di profilattici Durex, così come riporta il Daily Star, sembra che invece ragazzi e ragazze italiane con il sesso ci vadano come un tempo. Almeno per la prima volta. 

Il paradiso può attendere: l’età della prima volta in Italia è tra le più alte d’Europa

A che età si perde la verginità?

# L’età della prima volta nel mondo: Italia terzi (o terz’ultimi) in Europa

La prima volta? Da maggiorenni. Almeno in Italia. L’età media del primo rapporto sessuale sfiora i 19 anni. Come nei decenni precedenti, anzi. In aumento se la si raffronta con l’età d’oro del sesso libero, gli anni Settanta. Quindi, almeno in questo, i ragazzi di oggi sembrano più all’antica rispetto ai loro genitori. O i loro nonni. Questo risulta dal Face of Global Sex Report realizzato dall’azienda di profilattici Durex, dove l’età media del primo rapporto sessuale porta l’Italia al terzo posto in Europa, molto vicini a Spagna e Polonia. Attendono la maggiore età in Europa anche in Russia (18.7), in Francia (18.5), in Gran Bretagna (18.3), Olanda e Grecia (18.1). 

# I più “giudiziosi” del mondo

Ph. sasint

Attendono ancora di più in alcune nazioni al di fuori del Vecchio Continente. Addirittura attendono i vent’anni suonati i ragazzi e le ragazze dei due paesi più popolosi del mondo: Cina (22.1) e India (22.9). Fanno ancora di meglio in Malaysia dove in media si aspettano i 23 anni. Tutti i paesi che preferiscono attendere i vent’anni sono in Asia. Aspettano la maggiore età in Africa solo Sud Africa e Nigeria, almeno tra i paesi presi in analisi. 

# I più precoci

Ph. elenawe

Nord Europa e Sud America. Queste le due aree dove sembrano avere più fretta. In entrambe queste aree non c’è nessun Paese dove si aspetta la maggiore età. ma sono i paesi del Nord Europa a essere in testa tra le nazioni più precoci. Dal lato opposto della Malaysia si trova l’Islanda, dove la verginità si perde in media a 15 anni e mezzo. Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia risultano tutte attorno ai 16 anni di media per il primo rapporto. 

Continua la lettura con: Il Paese più bello del mondo

MILANO CITTA’ STATO

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Prodotti di qualità a chilometro zero: 6 indirizzi dove trovarli a Milano

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mercatoportaromana IG

Ecco una selezione di luoghi dove trovare i prodotti perfetti per fare dei piatti genuini, come una volta.

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Prodotti di qualità a chilometro zero: 6 indirizzi dove trovarli a Milano

# Mercato coperto campagna amica. Il pesce più fresco che c’è

mercatoportaromana IG

Pesce freschissimo che arriva direttamente dai pescatori di Sestri Levante. Le consegne sono effettuate il mercoledì e il venerdì. Il pesce che arriva é così fresco che a volte è praticamente vivo. In via Friuli 10a.

# Il frutteto di Pietro. Frutta e verdura da tutta Italia 

il_frutteto_di_pietro IG

Una bottega storica dove si trovano frutta e verdura freschissime provenienti da tutta Italia con una accurata selezione delle migliori eccellenze italiane come gli asparagi di Albenga o il radicchio rosa di Gorizia. In via Fratelli Bronzetti 9.

# Macelleria Popolare. La carne proveniente, animali allevati in libertà 

Credits mercurio_fabio IG – Macelleria popolare

In Piazza XXIV Maggio 4, una macelleria che è una vera e propria chicca in città perché propone solo carni da animali allevati liberi e alimentati ad erba. È possibile mangiare in loco uno dei piatti cucinati oppure portare a casa ciò che si è scelto. 

# Cascina Lago Scuro al Mercato della terra. Il presidio slow food 

Mercato della Terra di Milano Fb

Ogni sabato mattina in via Procaccini 4, arrivano latte e formaggi provenienti per lo più dalle campagne cremonesi. Parecchi i prodotti provenienti da Cascine lombarde come Cascina Caremma o Cascina Santa Brera, tutti coltivati nel rispetto della biodiversità e della riscoperta di varietà antiche. 

# Orso nero coffee. Il caffè di alta qualità 

themrt IG – Orso Nero coffee

Ottimi caffè speciality grazie ad una accurata selezione dei chicchi della migliore qualità. Ambiente minimal e ordinato all’interno di un locale dove sostare per un ottimo caffè accompagnato da una fetta di torta o un croissant. In via Broggi 15.

# Teiera eclettica. L’arte del the attraverso 300 etichette da tutto il mondo

Credits: lefelicitapossibili.it – La Teiera Eclettica

Per chi desidera avvicinarsi al rito del caffè orientale, non c è che da recarsi qui in via Melzo 30. Un luogo di grande fascino dove spesso si recano maestri giapponesi che insegnano la complessa ed antica arte del the. E poi più di 300 etichette provenienti da tutto il mondo da sorseggiare nella accogliente sala da the. 

Continua la lettura con: I 10 migliori mercati rionali da provare a Milano: cosa si trova e quando visitarli

ALESSANDRA GURRIERI

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Le 10 attrazioni immaginifiche di Milano per sorprendere il mondo

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La grande esposizione universale aveva messo Milano al centro del mondo: una posizione in cui Milano si trova molto bene, è lì che deve stare. Se Roma è capitale d’Italia, Milano è una capitale del mondo. Della moda, del design, della lirica, del calcio. Beh, non esageriamo.
Abbiamo pensato a dieci nuove iniziative in grado di fare emergere ancora di più Milano come Mecca del turismo e dell’innovazione mondiale.

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Le 10 attrazioni immaginifiche di Milano per sorprendere il mondo

#1 Skatepark di livello mondiale

Gli skater stanno sfidando gli spacciatori davanti alla Centrale. Perchè non si potrebbe costruire proprio in piazza Duca D’Aosta uno skatepark di livello mondiale, il paradiso degli skater? Così si risolverebbe il problema del degrado della stazione e si darebbe un’immagine di dinamismo pazzesco a chi arriva in treno a Milano.

#2 Writer district

Come insegna Banksy siamo entrati nell’epoca dell’urban art. Forse è arrivato il momento che Milano, per prima al mondo, dedicasse un intero quartiere ai writer, dove anche gli incapaci potrebbero trovare spazio come inno allo spirito libero. Una volta all’anno il quartiere ospiterebbe un Fuorisalone dei writer, rendendo permanenti le opere migliori. Sia chiaro, al di fuori del quartiere chi imbratta lo si prende a bastonate.

#3 Rendere permanenti le migliori opere del Fuorisalone

Come molti sanno il dito di Cattelan doveva essere un’opera temporanea. Successivamente è diventato un’attrazione permanente, celebre nel mondo. Milano può usare uno dei più formidabili talent scout della creatività mondiale: il Fuorisalone.

VIA-TORTONA
VIA-TORTONA

Dovrebbe diventare un imperativo categorico rendere permanenti le migliori opere rappresentate per il Fuorisalone. Nel caso dell’ultima edizione il palazzo con la cerniera o l’Aqua di Balich alla Conca dell’Incoronata sarebbero dovute rimanere in città.

conca del naviglio
conca del naviglio

#4 Pista da sci

Era un progetto in ballo poi misteriosamente tramontato. Invece rilanciamo: dopo il successo della pista da sci in Porta Nuova, si potrebbe costruire in MIND (ex area Expo) un palazzetto con all’interno delle piste da sci, modello Dubai. Unica alternativa ammessa: una seconda montagnetta, alta minimo il doppio del Monte Stella, come tra l’altro prevedeva il progetto originale della montagnetta.

#5 Termovalorizzatore in centro

Ha fatto scalpore in tutto il mondo un termovalorizzatore costruito nel centro di Copenaghen che ha sul tetto una pista da sci. Milano non può essere da meno, anche per lanciare al Paese il messaggio che i rifiuti vanno gestiti e utilizzati per produrre energia. Si potrebbe costruire un termovalorizzatore in pieno centro, ad esempio dove una volta c’era l’Expo Gate, in cui creare energia bruciando rifiuti. Sarebbe un atto di profondo valore simbolico che dimostrerebbe due cose: 1. Che i termovalorizzatori emettono zero inquinamento (anzi, potrebbe perfino fungere da depuratore dell’aria) 2. Che non è vero quello che molti in periferia dicono che chi abita l’area C, quando si tratta di fare cose per la città, parla bene ma razzola male (filosofia del “not in my garden”).

termovalorizzatore copenaghen
termovalorizzatore copenaghen

#6 Il parco urbano più grande del mondo

Non ci stancheremo mai di promuovere la realizzazione di un grande parco orbitale nella cintura verde attorno a Milano
Milano avrebbe così il parco urbano più grande del mondo. Basta collegare tra loro i parchi e giardini esistenti. Semplice.

#7 Il grattacielo più alto del mondo

Milano punta in alto, sempre più in alto. Non ci basta vincere in Italia. Com’è che non abbiamo ancora il grattacielo più alto del mondo? Con in cima la Madonnina. Ovvio.

Kingdom_tower, Dubai

#8 Collegamenti diretti con le città del mondo

Una delle cose in cui Milano appare più provinciale è il tabellone dei treni alla Stazione Centrale. In tutte le stazioni d’Europa compaiono destinazioni di Paesi lontani, mentre da Milano al massimo si arriva a Zurigo. Così si potrebbe evitare di dover andare a Rogoredo per trovare un treno per Mosca. In attesa, almeno, che si rimetta sui binari. 

Anche da Malpensa mancano numerosi voli diretti con posti essenziali per Milano. Occorre invece una strategia di ampio respiro per portare Milano a livello dei più importanti hub del mondo.

#9 Metro-TAV fino a Genova

Va bene arrivare in metro a Monza, ma vuoi mettere arrivare con la metropolitana al mare? Da Porta Genova a Genova Porto. Sembra un progetto assurdo ma in Cina di opere così le fanno all’ordine del giorno. E i soldi chi ce li mette? Facile, a cinquanta chilometri da Milano c’è la nazione più ricca del mondo, dove i soldi gli escono dalle orecchie e che non starebbe nella pelle a finanziare una direttissima Lugano-Milano-Genova. Almeno si può provare, no?

prossima fermata: Genova
prossima fermata: Genova

#10 Milano città stato

Come Hong Kong, Singapore o Madrid. Milano si dovrebbe dotare di un’autonomia legislativa e fiscale simile ai principali hub internazionali, in modo così da fungere da gate d’ingresso nel Paese per imprese e lavoratori più inseriti nella competizione internazionale. Ma sarebbe anche l’occasione per qualcosa di più ambizioso: fare da capofila per una rivoluzione politica, che partendo dalle più grandi città del mondo proponga un nuovo modello di organizzazione, alternativo ai grandi stati nazionali, centrato sul cittadino.

Continua la lettura con: Dalla Metro al mare

MILANO CITTA’ STATO

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La più grande metropolitana del mondo avanza: le nuove linee e il futuro da fantascienza

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Ph. Pexels

Ha abbattuto il muro degli 800 km: quasi otto volte l’estensione della rete metropolitana milanese. E pensare che una ventina di anni fa erano lunghe uguali. In soli 20 anni la rete è cresciuta di 10 volte. Vediamo le ultime linee inaugurate e i piani di sviluppi futuri.

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La più grande metropolitana del mondo avanza: le nuove linee e il futuro da fantascienza

# La rete misura oltre 830 km di lunghezza, quasi otto volte quella milanese: 20 anni fa eravamo pari

Mappa metro Pechino 2022

Lo sviluppo del sistema metropolitano di Pechino è andato avanti a ritmi incredibili  nell’arco di soli 20 anni. Nel 2001, la rete di trasporto sotterranea della capitale cinese era ancora lunga circa 70 chilometri, come la metropolitana di Milano, ed erano operative solo 2 linee.

Oggi questa area di 20 milioni di abitanti, dopo le recenti inaugurazioni e prolungamenti, è servita da una rete metropolitana lunga 836 km, con 490 fermate e 27 linee, di cui 22 linee di transito rapido, due collegamenti ferroviari per l’aeroporto, una linea maglev e 2 linee di metropolitana leggera. Quasi otto volte la rete milanese che si ferma a 104,1 km, dopo l’estensione della M4 a San Babila, si conferma per distacco la più estesa del mondo. 

Leggi anche: Le 10 METROPOLITANE più LUNGHE del MONDO paragonate a Milano

# Dopo l’anno record, con 74 km di binari aggiuntivi in un anno, in arrivo altri prolungamenti

Credits chengcheng1201 IG – Metro Pechino

In poco più di un anno, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2023, sono state tre le nuove linee oltre a prolungamenti di altre già in funzione per un totale di 74 km di binari, pari a tre quarti dell’estensione della rete in funzione a Milano: tre linee completamente nuove e 7 estensioni. 

Nel 2024 sono attesi altri 47 km di rete, e 32 stazioni, come prolungamenti di linee esistenti: la 1, la 3 e la 12.

Leggi anche: La “BIG CIRCLE LINE”, il più GRANDE ANELLO METRO del MONDO

# Obiettivo 1.000 km di rete nel 2025 e superare i 1.200 km dopo il 2027

By Ran and Hat600 – Own work, CC BY-SA 3.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid=15866378 – Mappa Pechino 2025 Fase II

I primi km della metropolitana di Pechino sono stati inaugurati nel 1971: è il sistema metropolitano più antico della Cina continentale e dell’Asia orientale continentale, ma la sua rapida espansione è iniziata solamente nel 2002. Nonostante l’estensione attuale però non riesce a soddisfare le esigenze della popolazione. Per questo motivo il piano di ampliamento della Fase II prevede di arrivare a un totale di circa 1.000 km di linee entro il 2025.

By Ran and Hat600 – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15866378 – Piani estensioni metro Pechino Fase III

La fase tre prevede di aggiungerne altri 230 km, oltre a un’altra decina residui dalla Fase II, per raggiungere un’estensione di rete di 1230 km, di cui circa 40 km entro il 2027.

Continua la lettura con: ELIZABETH LINE: le IMMAGINI della linea metropolitana più LUNGA dell’intera METRO di MILANO

FABIO MARCOMIN

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M5: 7 curiosità che forse non sai sulla metro dell’Expo

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Ph. @flaneur_76 IG

La M5 è stata inaugurata per intero tra l’inizio e la fine di Expo2015. Scopriamo 7 cose che forse non conosci sulla linea lilla. Foto cover: @flaneur_76 IG

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M5: 7 curiosità che forse non sai sulla metro dell’Expo

#1 La linea più profonda di Milano

Credjts: metroxmilano.com – Scale mobili Lotto M5

Le sue gallerie si trovano leggermente più in basso di quelle della linea gialla. a una media di 15-17 metri sotto la superficie. Le stazioni più profonde sono Garibaldi a -20 metri e Lotto che scende di 25 metri, che ne ha fatto la stazione più profonda tra le linee in esercizio, fino all’apertura della linea M4 quando è stata superata da Dateo.

Leggi anche: Le fermate della METRO più PROFONDE a Milano e nel mondo

#2 La prima metropolitana driverless di Milano (ma non d’Italia)

credit: discoradio.it

La lilla o M5 è la prima linea driverless di Milano, aperta in tutti i suoi 13 km e 19 fermate nel 2015, a cavallo tra l’inizio e la fine dell’Expo. Il primato italiano spetta a Torino che ha inaugurato la linea M1 nel 2006, anche se con sistema aventi ruote di gomma, a seguire Brescia nel 2013 con gli stessi treni utilizzati dalla linea milanese.

#3 È l’unica linea a non passare per il centro città

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

La linea M5 sia oggi, che in futuro, rimarrà l’unica linea a non passare per il centro. Infatti, oltre alla M1, M2, M3 e M4, anche l’ipotetica M6 con orizzonte post 2030 dovrebbe transitare per il centro città.

#4 Il suo tracciato doveva essere suddiviso in due linee diverse

Credits: metroricerche/Comune di Milano

Nel dossier iniziale delle opere previste per Expo2015 il tracciato attuale della linea era stato ipotizzato su due linee differenti. La M5 tra Bignami e Garibaldi FS e la M6 da Garibaldi Fs fino allo stadio di San Siro. In seguito si optò per unire tutto in unica e linee e fu necessaria la riprogettazione del nodo della stazione Garibaldi, uno dei più complicati in assoluto: qui la M5 passa sotto la ferrovia e poi sopra la linea M2.

#5 È la sola linea senza un deposito

Credits marco.colombini77 IG – Deposito Atm San Donato

Tutte le linee metropolitane in esercizio a Milano hanno almeno un deposito per i convogli, anche per la M4 è già stato realizzato, tranne la linea M5 in quanto non previsto dal progetto. È presente solo un impianto di officina situato nei pressi del capolinea di Bignami che può ospitare un numero limitato di treni. Questo limita la frequenza ad massimo di un treno ogni 150 secondi invece di 75. 

#6 Sarà la prima metro a collegare due province diverse

Credits: Urbanfile – M5 fino a Monza

Nel 2030, se sarà rispettato il programma dei lavori, la linea M5 raggiungerà il Polo Istituzionale di Monza, diventando la prima linea metropolitana italiana a collegare due province differenti, la Città Metropolitana di Milano e la Provincia di Monza Brianza.

Leggi anche: La M5 va oltre SAN SIRO: pronto lo STUDIO di FATTIBILITÀ per l’estensione di 11 chilometri

#7 È l’unica linea con le stazioni brandizzate e con lo sponsor nel nome

Credits: well360.it – Stazione Tre Torri

La linea lilla è l’unica delle linee in esercizio con stazioni brandizzate e sponsorizzate in modo strutturale. Da Ponale “Prysmiam Group” a Garibaldi “Nissan” fino a San Siro Dazn. La stazione di Citylife è quella dopo la presenza dello sponsor è più estesa, ricoprendo tutte le pareti della stazione da un lato Allianz e dall’altro Generali, rispettivamente tenant della Torre Isozaki e della Torre Hadid.

Leggi anche: Scendiamo a Nissan o a Dazn? Le 5 (+1) fermate sponsorizzate della METRO

Continua a leggere con: M3: 7 CHICCHE che forse non sai sulla METRO dei MONDIALI 

FABIO MARCOMIN

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Le parole più incomprensibili del milanese

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Il milanese può sembrare ostico. In alcuni casi indecifrabile. 

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Le parole più incomprensibili del milanese

#1 Büsecca

Trippa

Büsecca è la trippa alla milanese, fatta con le frattaglie ricavata da diverse parti dello stomaco dei bovini.

#2 Ciuciamanuber

L’origine di questo epiteto è ignota ma i veri milanesi ne conosceranno sicuramente il significato colloquiale. Indica qualcuno che frequenta assiduamente la palestra ma che invece di allenarsi lecca, o meglio lucida, i manubri. Insomma un nullafacente che finge di non esserlo.

#3 Sofranèll

Credits Narigia-pixabay – Fiammifero

Sofranèll è la parola utilizzata in dialetto milanese per riferirsi al fiammifero.

#4 Disciules

Può indicare la capacità di risolvere un problema complesso, senza arrendersi. Ultimamente il suo significato si è spostato sul saper affrontare la vita in piena autonomia, sull’essere svegli. Dal verbo “dis’ciolass” (pron. dis’ciulàss) che vuol dire “sbrigarsi, svegliarsi.

#5 Bòcul 

Credits MianShahzadRaza -pixabay – Orecchino

Il termine indica l’orecchino

#6 Gügia

Questa parola si riferisce sia all’ago usato in sartoria sia all‘asta metallica che consente l’azionamento manuale di un deviatoio da parte del conducente tranviario.

#7 Gras de rost

Sei proprio un grasso di arrosto, ossia sei pesante, insopportabile, in poche parole una persona non cattiva ma che esagera e diventa antipatica e fastidiosa.

#8 Narigia 

La narigia è quella secrezione viscosa che esce dal naso, il moccio.

#9 Pecola

La pecola è l’abbreviazione de “la pell del cū che se scola”. Tale parola indica un mix di pigrizia, svogliatezza, insomma di voglia di far niente.

#10 Balòss

Baloss” si usa per dare del furbacchione, del birbone. L’Orso Balosso era un personaggio dei cartoni animati ideato da Anna De Carlo di cui venivano narrate in rima baciata le divertenti avventure e il cui nome deriva proprio dal milanese “baloss”. In sintesi una persona che usa la sua fine intelligenza per ingannare gli altri in modo giocoso.

#11 Barlafùs

Il barlafus era un arnese utilizzato durante la filatura che non ricopriva nessun ruolo fondamentale. Ha iniziato poi ad essere utilizzato per tutti gli arnesi che non avevano una grande utilità e si usa per indicare qualcuno di poco valore.

#12 Mugnaga

Credits Couleur-pixabay – Albicocca

Semplicemente albicocca.

#13 Fambrös

Altro tipo di frutto, in questo caso il lampone.

#14 Scarliga merlus

Scarliga merlus” deriva dal detto “Scarliga merlus, che l’è minga ‘l tò ùss” che tradotto in italiano significa: scivola via merluzzo che questo non è il tuo posto.  C’erano alcuni mercanti che trasportavano il pesce in città senza pagare il dazio e in caso di ispezione, i funzionari corrotti li avvisavano con questa frase. Oggi è utilizzato per allontanare qualcuno di indesiderato “vai via”, “allontanati“.

#15 Füfignon 

Credits Gam-Ol-pixabay – Imbroglione

Füfignon è una delle peggiori specie di persone che si possano incontrare, un imbroglione.

#16 Tripee de maiolega

La traduzione letterale è “treppiede fatto di maiolica”. Un oggetto instabile per via dei suoi piedi e un tipo di ceramica molto bella ma altrettanto fragile. Nel dialetto milanese si usa per riferirsi a una persona non troppo affidabile.

#17 Gnècch

Questa parola sta ad indicare qualcuno che non ha affatto voglia di fare, una persona svogliata.

#18 Magiostra

Credits atlantis0815 -pixabay – Fragola

La magiostra è un’altra di quelle parole distanti dall’italiani e davvero incomprensibili per chi non conosce il dialetto milanese: fragola.

#19 Berlinghitt

I berlinghitt sono i fronzoli, ornamenti ridicoli e spesso superflui.

#20 Martur

Una persona priva o scarsamente dotata di intelligenza, avvedutezza e buonsenso, in poche parole uno sciocco.

Continua la lettura: 7+1 insospettabili CURIOSITÀ sul DIALETTO MILANESE

FABIO MARCOMIN

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Il treno che ha rivoluzionato i movimenti tra la Svizzera e Milano

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tilo.sa IG - Treno

Compie 20 anni un servizio storico, un po’ treno, un po’ metro. Nel corso degli anni, è costantemente migliorato raggiungendo numeri record nel 2023. La storia e gli obiettivi per il futuro.

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Il treno che ha rivoluzionato i movimenti tra la Svizzera e Milano

# I macchinisti con la doppia licenza

Timeline Tilo

Tutto nasce dall’esigenza di fornire un’alternativa all’auto ai lavoratori frontalieri che ogni giorno si muovono tra il Canton Ticino e l‘Italia. Su volontà del cantone svizzero e di Regione Lombardia viene fondato esattamente 20 anni fa, nel 2004, il sistema TILO. La società è di proprietà al 50% delle Ferrovie federali svizzere (FFS) e al 50% della compagnia ferroviaria lombarda Trenord. Ha luogo così una vera rivoluzione per il trasporto regionale tra due nazioni, Italia e Svizzera, e in particolare per il Canton Ticino, buona parte dell’Insubria, per la provincia di Monza-Brianza e la Città Metropolitana di Milano. 

La prima grande novità è che nasce così l’unica compagnia ferroviaria transfrontaliera svizzera ad avere i macchinisti con le due licenze di guida, svizzera e italiana, consentendo di attraversare la frontiera senza dover cambiare macchinista. E’ anche la prima nata nella Nazione: dopo Tilo è arrivato il Léman Express tra i cantoni Ginevra, Vaud e la Francia.

# La metro dei frontalieri

tilo.sa IG

Il servizio è cresciuto molto dalla sua nascita, così come è aumentato il numero dei frontalieri che lo utilizzano passando da 35.000 a oltre 78.000, tenendo conto che inizialmente non c’erano né treni né personale. I convogli assomigliano più a quelli di un tram o di una metro che di un treno a lunga percorrenza, e soprattutto sul fronte svizzere sono le stazioni sono state rinnovate e costruite da zero in base all’esigenza del traffico viaggiatori. I collegamenti sono molto più frequenti nelle ore di punta, con 150 treni in transito al giorno TILO è la compagnia che usa di più la Galleria delle Ceneri parte del più grande progetto AlpTransit.

# Il progetto di AlpTransit con le gallerie Lötschberg, San Gottardo e  Ceneri

Credits alptransit.ch – AlpTransit

A migliorare sensibilmente il servizio ha contribuito il progetto di AltpTransit, che oggi vede tre gallerie costruite: la galleria del Lötschberg, quella del San Gottardo, che con i suoi 57 chilometri è il tunnel ferroviario più lungo del mondo, e la galleria di base del Ceneri. Quest’ultima galleria di 15,4 km viene percorsa in 7 minuti, grazie a velocità di punta fino a 160 km/h, e più di tutte ha consentito di accorciare i tempi di percorrenza. Si sono infatti dimezzati tra Bellinzona, Lugano e Locarno, da Bellinzona a Lugano servono 15 minuti, da Lugano a Locarno ne bastano 30.

Contestualmente è aumentata anche la cadenza dei convogli e il servizio registrerà un ulteriore upgrade quando verrà completata la realizzazione dell’AlpTransit, superando la saturazione dei treni tra Lugano, Chiasso e Como libererebbe le tracce utilizzate per il traffico locale a servizio dei treni ad alta velocità. 

Leggi anche: La “Porta Sud delle Alpi”: il mega tunnel per portarci in Svizzera

# Il boom di passeggeri nel 2023: 22,8 milioni

Credits g_trains_ IG – Alptransit

A testimoniare il successo del servizio i dati pubblicati nel report aziendale relativo al 2023: hanno viaggiato sui treni TILO 22,8 milioni di passeggeri. Un record assoluto da quando è nata la compagnia ferroviaria, con +19% rispetto al 2022 e quasi il doppio rispetto al 2016. Anche la crescita dei passeggeri frontalieri è stata da record, con un +65% di utenti che hanno attraversato il confine a Chiasso e +57% di quelli che sono passati da Gaggiolo.

Leggi anche: Il BOOM dei FRONTALIERI: RECORD di sempre per i TRENI tra MILANO e il CANTON TICINO

# Gli obiettivi futuri

TILO guarda però al futuro con diversi obiettivi in agenda. In primis nuove infrastrutture e mezzi di trasporto, nuove modalità di gestione con app e piattaforme di sharing, portare la frequenza dei collegamenti Locarno-Lugano-Milano da 30 a 15 minuti e aumentare la capacità dei convogli con l’introduzione di modelli a due piani.

Fonte: tvsvizzera.it

Continua la lettura con: La Milano-Pavia diventerà un trenopolitana: la data dell’inaugurazione

FABIO MARCOMIN

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Quando Milano venne tradita da Roma. E fu rasa al suolo

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Per la prima volta Milano venne distrutta. Tradita da Roma. Fu il più grande massacro della storia della città. 

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Quando Milano venne tradita da Roma. E fu rasa al suolo

# Traditi dai romani

L’assedio di Milano durò dal 538 fino al marzo 539. Mentre venivano assediati dai Goti, i milanesi chiesero aiuto all’imperatore Belisario che preparò un piano per andare in loro soccorso. Ma a questo piano si oppose il generale Narsete che riteneva prioritaria la sottomissione dell’Emilia.
Belisario provò a insistere e per soccorrere i milanesi inviò un esercito, condotto da Martino e Uliare, ma i due comandanti imperiali, giunti in prossimità del fiume Po, piantarono le tende e non avanzarono oltre.

Per convincerli a muoversi, Mundila, il comandante della guarnigione imperiale di stanza nella Milano assediata, inviò ai due comandanti un cittadino di nome Paolo il quale, attraversato il Po a nuoto, giunse da Martino e Uliare, rammentando loro il danno che avrebbe sofferto Milano e l’Impero. Paolo credette di averli convinti e, tornato a Milano, diede ai suoi concittadini la notizia che presto sarebbero arrivati gli eserciti di Martino e Uliare a salvare Milano.
Ma Martino e Uliare non si mossero, comunicando all’imperatore che l’esercito era troppo spaventato dall’avanzata dei Goti per opporvi resistenza.

Dopo aver letto la lettera, Belisario ordinò a Giovanni e Giustino di raggiungere Martino e Uliare, ma questi si rifiutarono, dichiarando che avrebbero seguito il suo ordine solo se anche Narsete fosse stato d’accordo.
Belisario provò a convincere di nuovo Narsete che stavolta accettò e ordinò a Giovanni e Giustino di seguire l’ordine di Belisario. Così i due generali partirono alla volta di Milano, ma una malattia che colpì Giovanni rallentò ancora le operazioni.
Durante tutti questi bizantinismi, gli stenti subiti dai Milanesi assediati si aggravarono a tal punto che: « …quelli entro la città erano a tale ridotti per inopia di vittuaglia che molti non isdegnavano mangiar cani, sorci ed altri animali abborriti in prima per cibo dell’uomo. »
(Procopio, La Guerra Gotica, II, 21.).

# 300.000 milanesi furono trucidati dai barbari

I goti intanto agivano cercando di piegare la resistenza dei milanesi promettendo loro salvezza in caso di resa, ma Mundila, dubitando delle loro promesse, propose ai suoi di lanciarsi contro i nemici in un attacco suicida, perché era meglio perire in modo eroico, che continuare a vivere vedendo gli abitanti di Milano trucidati dal nemico.
Ma nessuno dei soldati fu d’accordo con Mundila e così la guarnigione imperiale si arrese al nemico e fu risparmiata, mentre dai 30.000 ai 300.000 cittadini milanesi vennero trucidati dal nemico.

Questa la descrizione di Procopio della strage:
« Milano quindi fu agguagliata al suolo, e massacrato ogni suo abitatore di sesso maschile, non risparmiandosi età comunque, e per lo meno aggiugnevane il numero a trecento mila; le femmine custodite in ischiavitù spedironsi poscia in dono ai Burgundioni, guiderdonandoli con esse del soccorso avutone in questa guerra. Oltre di che rinvenuto là entro Reparato prefetto del Pretorio lo fecero a pezzi e gittaronne le carni in cibo ai cani. Gerbentino, pur egli quivi di stanza, poté co’ suoi trasferirsi per la veneta regione e pe’confini delle vicine genti nella Dalmazia, e passato in seguito a visitare l’ imperatore narrogli a suo bell’agio queil ’immensa effusione di sangue. Quindi i Gotti, occupate per arrendimento tutte le altre città guernite dalle armi imperiali, dominarono l’intera Liguria. Martino ed Uliare coll’ esercito si restituirono in Roma.»
(Procopio, La Guerra Gotica, II, 21.)

La guerra gotica finì nel 553 con la sconfitta dei Goti e la riduzione dell’Italia a provincia bizantina.

Continua la lettura con: Quando Milano era la capitale mondiale dei cieli

MILANO CITTA’ STATO

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I municipi assurdi di Milano, con confini senza senso e senza identità: gli diamo almeno un nome?

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Ogni municipio a Milano è uno spicchio che parte dal centro e arriva ai confini della città: per cui nella stessa zona fanno parte aree centrali e zone periferiche. Non si capisce dove ci si trovi e in base a quale principio siano state messe assieme parti della città così diverse tra di loro: la Bocconi con il Gratosoglio, Porta Venezia con Lambrate, Porta Nuova con Dergano, Citylife con Quarto Oggiaro.
Il secondo problema è il naming: a Milano i nomi delle zone non ci sono. Sono dei numeri a identificarle.
Quello della scarsa identificazione delle zone di Milano non è un tema marginale, anzi. Dalla maggiore identità delle singole parti ne può derivare un miglioramento per l’immagine dell’intera città oltre che stimolare una concorrenza al rialzo sulla qualità della vita nei diversi quartieri. Ecco allora qualche proposta per rendere un po’ meno anonime le zone di Milano. In attesa che si traccino dei confini più sensati.

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I municipi assurdi di Milano, con confini senza senso e senza identità: gli diamo almeno un nome?

Diamo i nomi alle zone dei municipi

# Zona 1: Centro Storico

Il municipio zona 1 di Milano comprende tutto il Centro storico, partendo dal centro geografico di Milano di Piazza Duomo sino alla Cerchia dei Bastioni.
Principali luoghi di interesse: Duomo, Brera, Parco Sempione, Giardini di Porta Venezia, Castello Sforzesco, Quadrilatero della Moda, Ticinese.
Proposta di nome: Centro Storico

# Zona 2: Martesana

Il municipio zona 2 va da piazza della Repubblica fino a Crescenzago, Turro, Greco e Precotto.
Principali luoghi di interesse: Stazione Centrale, Villaggio dei Giornalisti, Naviglio Martesana.
Proposta di nome: Martesana

# Zona 3: Lambrate – Città Studi

Il municipio zona 3 va da Porta Venezia a Lambrate, passando per Città Studi.
Principali luoghi di interesse: Politecnico, Ortica, Parco Lambro, Corso Buenos Aires, Lambrate.
Proposta di nome: Lambrate – Città Studi

# Zona 4: Distretto Orientale

Il municipio zona 4 va da Porta Vittoria al parco Forlanini, comprendendo anche porta Romana, Corvetto e Santa Giulia.
Principali luoghi di interesse: Parco Forlanini, Porta Romana, Porta Vittoria, piazza Cinque Giornate.
Proposta di nome: Distretto Orientale 

# Zona 5: Parco Agricolo

Il municipio zona 5 va da Porta Ticinese fino al parco Agricolo, passando per Chiesa Rossa e il Gratosoglio.
Luoghi di interesse: Abbazia di Chiaravalle, Parco Sud, Bocconi.
Proposta di nome: Parco Agricolo

# Zona 6: Naviglio Grande

Il municipio zona 6 va dalla Darsena, fino a Barona, Lorenteggio e Giambellino.
Luoghi di interesse: Darsena, Porta Genova, Naviglio Grande, Iulm, San Cristoforo, Solari
Proposta di nome: Naviglio Grande

# Zona 7: Area Verde

Il municipio zona 7 va da Porta Magenta a Baggio e Figino passando per San Siro.
Luoghi di interesse: San Carlo, Stadio, Parco delle Cave, Trenno, Bosco in Città.
Proposta di nome: Area Verde

# Zona 8: Sempione

Il municipio zona 8 va da Porta Volta a Quarto Oggiaro, passando per QT8 e il Gallaratese.
Luoghi di interesse: Montagnetta, CityLife, Portello, Chinatown, Lampugnano, Certosa.
Proposta di nome: Sempione

# Zona 9: L’isola Post Industriale

Il municipio zona 9 va da Porta Nuova a Niguarda e alla Bovisa.
Luoghi di interesse: Porta Nuova, Isola, Parco Nord, Bicocca, Niguarda
Proposta di nome: Isola post industriale 

Continua la lettura con: I quartieri più sorprendenti di Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Il centro commerciale “fantasma” sopra il futuro hub della metro è finito nella nebbia

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Hub m1-m5 a Monza Bettola

Parte dei lavori alla stazione di testa della M1 verso nord a Cinisello Balsamo, appena prima del confine con la Provincia di Monza, sono ripartiti. Il centro commerciale previsto sopra la stessa, e che avrebbe garantito 2.500 posti auto anche per i pendolari, è invece sparito dai radar. Un complesso polifunzionale con negozi, cinema, ristoranti, un centro direzionale e una stazione di interscambio per due metropolitane, la M1 e la M5. Vediamo come è la situazione oggi.

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Il centro commerciale “fantasma” sopra il futuro hub della metro è finito nella nebbia

# La denuncia dell’associazione HQ Monza: “I lavori per il nuovo mega centro commerciale sono fermi da anni”

Di Amstead23 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, httpscommons.wikimedia.org – Cantiere Monza bettola aprile 2021

Dopo la denuncia all’inizio del 2023 da parte dell’associazione HQ Monza, come riportato ilcittadinodimb.it, poco è cambiato: “I lavori per il nuovo mega centro commerciale sono fermi da anni. Dovrebbe inglobare la stazione, costruita in parte dal privato in convenzione. Ma se i lavori sono fermi non ci sarà alcuna stazione e nemmeno i 2500 stalli di sosta previsti. E senza parcheggi niente M1 e niente M5 salvo modifiche progettuali e un iter che richiederebbe daccapo qualche anno di tempo», queste le parole di allora dell’associazione.

Recandosi nell’area si dovrebbe trovare il mega centro commerciale MilanoNord 2, c’è solo un terreno predisposto all’avvio dei cantieri per la sua costruzione, ma i lavori sono fermi da anni. 

# L’inchiesta per tangenti attorno alla costruzione del futuro centro commerciale

Il futuro centro commerciale è al centro della cronaca anche in altre occasione. A seguito della demolizione del più piccolo Auchan, i ritardi per la realizzazione di quello nuovo erano stati già denunciati da MM Spa e dal sindaco di Sesto San Giovanni. Le contestazioni a riguardo dell’associazione HQ Monza: “Da sempre contestato da diverse associazioni del territorio e dal Comune di Monza, anche al centro di un’inchiesta per tangenti, la struttura da 170.000 metri quadrati non sembra essere più urgente per l’operatore privato. In molti pensano che non si farà più.”

# Milanord 2: negozi, cinema, ristoranti e una sky plaza 

Credits ssc.lsgi.it – MilaNord2

Milanord 2 è il nome del progetto del nuovo centro commerciale previsto nell’area e che si sarebbe dovuto sviluppare su una superficie di circa 169.000 mq. Oltre la metà dello spazio doveva essere destinato a 350 negozi, il resto a:

  • ristoranti;
  • bar;
  • un cinema multisala;
  • una sky plaza dedicata alle attività ludiche, con giochi ed eventi sia all’aperto che al chiuso.

Una parte avrebbe dovuto sfruttare gli edifici rimasti in piedi, il resto da costruire ex-novo. Nell’area sono previsti anche un centro direzionale, un planetario oltre a un parco al centro.

# L’hub per le due stazioni di M1 e M5

Hub m1-m5 a Monza Bettola

Sotto il centro commerciale è previsto l’hub di interscambio tra la M1 e la M5. L’impresa costruttrice del centro commerciale era incaricata dei lavori di allineamento dell’intersezione e del raccordo di M1 e M5, una nuova piazza pubblica della mobilità con una stazione degli autobus per 18 linee di bus, una bicistazione con ciclofficina. Un progetto pensato per ridurre il numero di auto in ingresso a Milano e favorire gli spostamenti con il trasporto pubblico. 

Roberto di Milano FB – Cantiere Bettola

Le opere previste per il futuro interscambio M1-M5 non sono però state completate e per questo motivo l’azienda De Sanctis, incaricata per la costruzione della linea, ha risolto anticipatamente il contratto. I lavori sono ripartiti da pochi mesi ma occorre pubblicare il bando per trovare la nuova impresa che concluderà quelli della linea oltre a circa 16-18 milioni di euro di extra-costi.

Lo stop al centro commerciale, che a questo punto non si sa quando e se vedrà mai la luce, mette seriamente a rischio anche il futuro delle due linee metropolitane vista anche l’assenza di ben 2.500 posti destinati ai pendolari.

Leggi anche: Ripartono i LAVORI per il PROLUNGAMENTO della M1 verso MONZA

Continua la lettura con: Il “RADDOPPIO” della M5: sarà l’anno dei CANTIERI?

FABIO MARCOMIN

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In partenza il bus del mare di Milano

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Atm - Linea 183

Si può andare a fare un bagno, provare a surfare come alle Hawaii o scatenarsi di sera nelle discoteche direttamente in bus. Come funziona il servizio, fino a quando è attivo, gli orari e le fermate previste in entrambe le direzioni.

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In partenza il bus del mare di Milano

# Per tutta l’estate il bus 183 

Credits fabiodettofabrizio IG – Idroscalo

Per chi vuole farsi un tuffo rinfrescante, provare a surfare sull’unica onda statica artificiale d’Italia o scatenarsi nelle discoteche in riva all’acqua, ritorna quest’estate il bus che porta direttamente al “mare dei milanesi”. Il numero 183 dell’ATM collega l’Aeroporto di Linate dal capolinea della M4 con l’Idroscalo nel weekend dell’8-9 giugno e poi tutti i giorni fino al primo settembre compreso. 

Leggi anche: Il “gemellino dell’Idroscalo”: avviato il cantiere del nuovo Lido di Milano

# Le fermate lungo il percorso

Atm – Linea 183

Lungo il percorso ci sono due fermate in direzione Linate, Strada Provinciale 15b (capolinea ingresso Punta dell’Est) e Parco Idroscalo/Circolo Magnolia, e tre verso l’Idroscalo, Aeroporto di Linate (Terminal Arrivi), – Parco Idroscalo/Circolo Magnolia e Strada Provinciale 14 Rivoltana dopo via Circonvallazione (ingresso Idroscalo tribune).

# Gli orari del servizio

183 – Linate Idroscalo

Nel tragitto da Linate all’Idroscalo sono previsti passaggi dalle 8:20 alle 20:20 dal lunedì al venerdì, ogni 30 minuti, il sabato alle 8:20, 8:35 e 8:50, poi quattro passaggi all’ora dalle 9 alle 19 e due dalle 20 fino a mezzanotte e 50. Nel giorno festivo ci sono cinque passaggi nella fascia delle ore 14:05 alle 14:50, poi 6 all’ora fino alle 19:50, altri due alle 20:00 e 20:30 e l’ultimo alle 21:00.

183 – Idroscalo Linate

Nella direzione opposta dal lunedì al venerdì il primo passaggio è alle 8:32, poi due passaggi all’ora, ogni 30 minuti, fino alle 20:32. Il sabato i primi due passaggi sono alle 8:32 e 8:47, poi quattro passaggi all’ora fino alle 19:47 e due fino alle 00:32, l’ultima corsa dall’Idroscalo parte all’1:02. Nei festivi due passaggi nella fascia delle 8, poi quattro dalle 9 alle 13:47, cinque in quella delle 14, sei fino alle 19:52, tre in quella delle 20 e ultima corsa alle 21:12.

# Come arrivare a Linate

Ezio Cairoli – Cartello tratta attiva M4

Per prendere il bus si arriva a Linate con la linea M4 eccetto nelle giornate in cui è prevista la chiusura per test tecnici per l’apertura integrale della metropolitana fino a San Cristoforo FS, con i relativi aggiornamenti disponibili sul sito ATM, nelle quali sono disponibili i bus sostitutivi BM4. Dopo la mezzanotte il rientro a Milano è garantito dai bus notturni NM4, con passaggi ogni 30 minuti.

Continua la lettura con: M4: 7 cose che non sai sull’ultima metro di Milano

FABIO MARCOMIN

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Milano Istanbul in treno questo: il percorso, la durata e il costo del viaggio

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puoy_italia tik tok - Milano-Istanbul

Un’alternativa al classico viaggio in aereo. Un’avventura da provare almeno una volta nella vita che ha nobili origini con l’Orient Express. Ecco i treni da prendere, quanto tempo ci si mette e i prezzi dei biglietti.

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Milano Istanbul in treno: questo il percorso, la durata e il costo del viaggio

# Un viaggio in 5 tappe: primo treno fino a Lubiana

Lubiana car free
Lubiana car free

Solitamente chi decide di visitare Istanbul partendo da Milano opta per un volo aereo diretto. In alternativa può atterrare a Sofia e poi prendere il treno diretto per la città divisa dal Bosforo. Esiste però la possibilità, anche per chi ha paura di volare o semplicemente preferisce viaggiare in treno, di fare tutto il percorso sui binari. Sono previste cinque tappe. La prima tratta è Milano-Lubiana, per una durata complessiva di almeno 11 ore, compreso almeno un cambio. I prezzi partono da circa 60 euro.

# Seconda tappa: dalla capitale slovena a Zagabria in poco più di due ore

infinitecroatia-pixabay – Zagabria

Dalla capitale slovena si prende un treno servito dalla compagnia austriaca OBB diretto a Zagabria. Il viaggio, senza cambi, dura circa 2 ore 20 minuti e prezzi partono da 25 euro.

# Terza tappa: Belgrado, dopo circa 7 ore di treno

Credits: wikipedia.org – Euronight Milano-Belgrado

Scesi alla stazione di Zagabria si sale sul treno che porta fino a Belgrado, la capitale della Serbia. Durata del viaggio tra le 6 e le 7 ore. I prezzi partono da 30 euro.

# Quarta tappa: dalla capitale serba a Sofia in 11 ore e 30 minuti

Credits: shuki98 IG – Sofia

La penultima tappa da Belgrado a Sofia con il treno diurno diretto è di 11 ore 30 minuti. I biglietti sono disponibili a partire da 21 euro.

# Un totale di circa 1970 chilometri percorsi, 3 giorni di viaggio e circa 170 euro per arrivare ad Istanbul

puoy_italia tik tok – Milano-Istanbul

Eccoci alla quinta ed ultima tappa, della durata di circa 11 ore a bordo di un convoglio diretto notturno. Il prezzo del biglietto parte da 29 euro. L’ultimo treno da Sofia ad Istanbul conclude il viaggio attraverso la Penisola Balcanica dopo circa 1970 chilometri di percorso, circa 2-3 giorni di viaggio e un minimo di 170 euro sommando tutti i biglietti. 

Continua la lettura con: TRENITALIA punta ai COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI: queste le LINEE VELOCI attuali e future da MILANO alle città ESTERE

FABIO MARCOMIN

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Milano è bella perché….

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Ph. tweetyspics

Lo abbiamo chiesto ai milanesi. Queste sono le risposte più belle. 

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Milano è bella perché….

Ph. Francesco Ungaro

#1 “Perché è come un negozio senza insegne”

Se non sai che c’è, non c’entri.

#2 “Perché non se la mena”

A differenza dei milanesi di adozione che se la menano tantissimo.

#3 “Perché sarà sempre più bella”

Milano è bella perché non si accontenta mai. 

#4 “Perché in pochi minuti sei nei campi”

Anche se pochi lo sanno è una capitale agricola. 

#5 “E’ bella se alzi gli occhi al cielo”

Se cammini e alzi la testa vedi cose che non ti immagineresti neanche.

Attico Sempione

#6 “Perché la devi scoprire”

Fa la misteriosa, si nasconde. 

#7 “Perché è una città storica ma proiettata sul futuro”

A Milano il nuovo e storico sono una cosa sola. 

#8 “Perché ti fa venire voglia di fare”

Milano non è un fattore estetico, è una forza.

#9 “Perché è energia”

La bellezza di Milano non è in una fotografia. E’ in come si muove.

#10 “Perché hai una metropoli dentro un paese”

E’ piccolina, ti accoglie, ti senti sempre a casa, è tutto facile come nelle realtà di paese ma con i servizi delle più grandi metropoli del mondo.

Ph. @milanographies IG
Ph. @milanographies IG

Continua la lettura con: Se mi dessero questo… me ne andrei da Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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La trattoria di Milano che ha solo piatti lombardi

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Gli Sciatt - Ph. @trattoria_sincera IG

Tutto, ma proprio tutto, parla lombardo. Anche la carta dei vini. 

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La trattoria di Milano che ha solo piatti lombardi

# La Trattoria Sincera: “Non facciamo neppure la pastasciutta, non era tradizione della Lombardia”

Lo chef Federico – Ph. @trattoria_sincera IG

Non c’è spazio ai fraintendimenti: «dalle Alpi al Po, cucina tradizionale lombarda». Si presenta così la Trattoria Sincera, inaugurata il 28 aprile 2023 in zona Lambrate su iniziativa degli imprenditori che hanno fatto nascere il locale Fred e il cocktail bar Arca. Qui si mangiano solo piatti tipici della Lombardia. A guidare la cucina lo chef milanese Federico Boni, precedentemente al ristorante Sottobosco con vista in piazza San Luigi, che così ha raccontato il nuovo locale a Massimiliano Tonelli per Cibo TodayNon facciamo neppure la pastasciutta, non era tradizione della Lombardia, qui si mangiavano magari gli gnocchi, sicuramente tanto riso, poi c’era il mais ma di certo non si coltivava grano per cui niente pasta. Neppure nel menu veloce del pranzo”.

Leggi anche: 21 fatti su Lambrate che non conoscevi

# Anche le materie prime sono tutte lombarde

Credits gatti9983 IG – Salumeria

Non solo i piatti, anche le materie prime sono lombarde, così pure tutta la carta dei vini, degli spumanti, degli amari, delle birre, delle bevande analcoliche. Il locale, con due sale una fronte strada e l’altra sul retro, si distingue per uno spazio dedicato alla salumeria dove vengono affettati “prosciutti, mortadelle di fegato di maiale, violini di capra, lardi, nervetti e bresaola della Valtellina selezionati da Marco D’Oggiono”. Non manca la parte dedicata ai formaggi, tra questi troviamo il Formai de Mut dell’Alta Valbrembana e la Raspadura di Lodi.

# Cosa si mangia

Ph. @trattoria_sincera IG

Veniamo quindi alla parte più interessante, quali sono i piatti da provare? Partiamo dai grandi classici della tradizione: cotoletta, ossobuco e risotto giallo, risotto senape e carne salada, tagliatelle al sugo d’arrosto e gnocchetti al Raspadura. A questi si affiancano i Mondeghili con salsa di senape e paprika, il risotto alla milanese mantecato col midollo, il risotto all’aglio nero con rognoncini di coniglio, l’ossobuco di vitello in gremolada e pernice farcita con frutta secca. Pure i prezzi sono milanesi: il risotto al midollo viene 14 euro, la cotoletta 22 euro.

 

Indirizzo: via Porpora, 154

Continua la lettura con: Addio TRATTORIA MADONNINA: i ricordi della PRIMA VOLTA

FABIO MARCOMIN

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I Sette Palazzi Celesti: un capolavoro immortale a Milano (gratuito)

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L’opera di Anselm Kiefer stata inaugurata il 25 settembre 2004 all’ HangarBicocca. I “sette palazzi celesti” sono grandi torri, alte tra i 14 e i 18 metri, che rimandano alla tradizione mistica ebraica.

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I Sette Palazzi Celesti: un capolavoro immortale a Milano (gratuito)

kiefer, hangar Bicocca
kiefer, hangar Bicocca

# Ispirato da opere grandiose per celebrare il divino

Kiefer prese ispirazione da alcuni viaggi compiuti in India, Egitto, Centro America e Israele, quando rimase affascinato dai segni delle antiche civiltà scomparse: come tratto comune in tutte trovò la realizzazione di opere grandiose per celebrare il divino.

L’artista decise così di realizzare queste torri imponenti richiamando il trattato ebraico Sefer Hechalot (Libro dei palazzi), in cui si racconta il cammino simbolico di iniziazione spirituale di chi si vuole avvicinare a Dio.

# Il grande capolavoro di uno dei più grandi artisti del Novecento

Kiefer è un pittore e scultore tedesco tra i più celebri del ventesimo secolo. Ama realizzare opere grandiose inneggianti al lato eroico e divino dell’essere umano, tanto da subire accuse di “neonazismo” dai suoi critici. I sette palazzi celesti sono giudicati il suo grande capolavoro. L’installazione si può visitare gratuitamente all’Hangar Bicocca.

 

Continua la lettura con: Una passeggiata tra le sculture capolavoro di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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