World of statistics - I piatti più famosi del mondo
Dopo il primato della cucina e dei formaggi, arriva un altro trionfo per l’Italia a tavola. E’ tricolore (non francese) il piatto più famoso del mondo. E non poteva che essere lei.
C’era da aspettarselo. Il piatto più famoso del mondo secondo “world of statistics” è italiano: la pizza. Un altro riconoscimento per la nostra tradizionale culinaria dopo che ATLAS ha messo al primo posto la cucina italiana. Ma qual è la storia di questo piatto superstar?
Le prime notizie della pizza si hanno addirittura tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, a base di basilico e con il nome di “mastunicola”, anche se l’utilizzo del pomodoro risale al Settecento nel Regno di Napoli. Nell’Ottocento sono già presenti almeno tre tipi di varianti, la pizza marinara, la pizza margherita (in onore della Regina Savoia) e il calzone, e iniziano a diffondersi le prime pizzerie sotto il Vesuvio. La diffusione a livello globale inizia con gli emigranti napoletani che aprono i primi locali nella Little Italy di New York e che prendono piede in tutto il resto d’Italia.
World of statistics – I piatti più famosi del mondo
Sempre secondo la classifica di “world of statistics” a completare il podio dei piatti più famosi al mondo c’è il Döner kebab turco, fatto con pane arabo farcito con carne di vitello, pollo e tacchino impilata su uno spiedo verticale rotante e tagliata a fettine, condita con spezie e aromi, e al terzo posto l‘Hamburger americano. A seguire il Falafel di origine egiziana, il Gyros greco e l’Hummus di ceci, la cui paternità è contesa tra Palestina, Libano e Israele. Poi si piazza il caviale russo e due piatti della tradizione cinese: l’anatra all’arancia e il Dim Sum, molto diffuso anche a Milano a Chinatown.
# Non solo la pizza: altri due piatti italiani sono tra i più famosi
Credits ponce_photography-pixabay – Spaghetti
Non c’è però solo la pizza tra i piatti italiani più famosi del mondo secondo “world of statistics”. Dopo l’anatra alla pechinese e il dim sum troviamo al decimo posto gli spaghetti, conosciuti soprattutto nella variante alla bolognese, e all’undicesimo le lasagne, delle quali si ha la prima traccia scritta a Bologna agli inizi del 1200.
L’Italia tiene alta la bandiera dell’Europa, visto che le altre cucine del Vecchio Continente non fanno grande figura. Solo la Grecia riesce a inserirsi tra i primi 10 insieme all’Italia. La Paella spagnola raggiunge appena il quindicesimo posto e peggio ancora fanno i francesi: solo sedicesimi con le lumache.
Milano è la capitale dei single. Ma non solo. E’ anche una città dove è più facile godersi quei momenti di solitudine che rendono più gustosa la vita. Ma dove si va quando si è soli a Milano? Lo abbiamo chiesto ai milanesi. Queste le risposte più apprezzate.
Ma quanto è bello passeggiare a Milano? Ci sono dei momenti magici, come la domenica mattina o al tramonto. Ci sono dei luoghi magici, come il centro, i Navigli, i parchi. E da soli si può anche farsi ispirare da Milano idee nuove.
# Su una panchina a guardare i passanti
Alternativa più comoda della precedente. Ma altrettanto suggestiva. Ci si siede e si rimane in contemplazione dello spettacolo di chi anima le strade e le piazze di Milano.
# In bici
Bici = libertà. E per chi vuole sentirsi ancora più solo, può prendere una delle direttrici che portano fuori Milano. Poche pedalate e ci si ritrova in piena campagna. Bellissimi i percorsi lungo i navigli, come lungo la Martesana fino a Cassano d’Adda. Cantando a squarciagola.
# In libreria
credits:@spiderbibi IG
Un altro classico evergreen. Alla Feltrinelli di piazza Piemonte, alla Rizzoli in Galleria o in Mondadori al Duomo. Oppure una libreria d’autore, storica o un caffé letterario. Tanti libri da sfogliare per colmare la solitudine.
# Al museo
Credits: @hava_hoxha Pinacoteca di Brera
Meglio da soli in compagnia? Una domanda che spesso ci si fa quando si parla di frequentare luoghi di cultura. Al teatro meglio in due. Al cinema in gruppo. Ma al museo forse il massimo è andarci da soli. Così non si litiga sulla velocità o sul gradimento delle opere. Milano offre tantissimo: Palazzo Reale, Ambrosiana, Museo del ‘900, Pinacoteca di Brera, Case-museoeccetera eccetera.
Il bello di stare da soli è anche quello di conoscere persone nuove. Con cui stare meno soli. Ci sono tante iniziative ad hoc a Milano. Una di queste è il gruppo dell’aperitivo letterario: “con noi non si è mai soli perché condividiamo il nostro tempo organizzando incontri ed eventi culturali e musicali”. Gli incontri sono nel dehors del bar Time Out 2 di Corso Lodi 93 o nella sala del municipio 4 di via Oglio.
# Facendo qualcosa per gli altri
credits: milano.repubblica.it
Altra esperienza suggestiva da fare da soli è dedicarsi al volontariato in una delle mille e più iniziative benefiche attive a Milano.
# Sorseggiando un drink in terrazza godendosi Milano dall’alto
Credits robertabertussi IG – Terrazza Triennale
Sempre più rooftop si vedono alzando il naso all’in su. Luoghi dove si va in gruppo o in dolce compagnia. Ma è un’esperienza molto romantica anche andarci da soli. Per vivere in modo esclusivo l’amore per Milano.
Per ultima la risposta che ha riscosso più like. A chiunque di noi è capitato. Ritrovarsi in casa da soli e venire colti dalla tipica ossessione dei milanesi. L’Esselunga. Tipo quella di Papiniano. Un tempo si andava per broccolare, all’epoca dei social si va per stare da soli.
Che fine ha fatto il progetto di Pirelli39? E il ponte-serra ci sarà ancora? Ripercorriamo la vicenda sul progetto di riqualificazione che completerebbe la rinascita di Porta Nuova e tutti gli interventi previsti.
Milano avrà Pirellino e Torre Botanica. Ma il ponte-serra ci sarà?
# Dall’assegnazione della riqualificazione a Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti ai ricorsi di Coima a Tar e Consiglio di Stato
Credits: Coima
La vicenda ha inizio il 7 giugno2019 quando Coima acquisisce l’immobile per 193 milioni di euro, il Pirellino e il ponte a scavalco oltre al diritto di superficie novantennale sull’autorimessa. Nel 2021 nell’ambito di un concorso internazionale di architettura, che ha visto la partecipazione 70 raggruppamenti formati da 359 studi di architettura provenienti da 15 Paesi, viene dichiarato vincitore il progetto Pirelli39 del raggruppamento di Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti per la riqualificazione dell’edificio. Si prevede la rigenerazione con innalzamento del vecchio palazzo occupato in precedenza dagli uffici comunali, la costruzione del grattacielo “Torre Botanica” e la trasformazione del ponte a scavalco in hub e serra.
Credits Urbanfile – Serra in Porta Nuova
Dopo l’alienazione del bene il Comune di Milano ha però modificato il Pgt del 2012, inserendo l’obbligo del 40% di edilizia residenziale sociale per interventi superiori a 10.000 metri quadrati, rendendo quindi impossibile per Coima realizzare la parte pubblica dell’intervento, quella relativa al ponte sopra Via Melchiorre Gioia. Una prima conferma era arrivata dal Tar, con la bocciatura del ricorso proposto dalla società proprietaria del Pirellino. A mettere la parola fine il Ceo Catella che nel marzo 2023 dichiarava “come abbiamo già detto non si farà più“.
Il 18 dicembre 2023 la svolta con il Consiglio di Stato con il rovesciamento della decisione di primo grado, annullando di fatto la parte del Pgt del 2020 che escludeva il progetto di Coimadall’applicazione della norma. In questo modo il ponte-serra rientrerebbe in gioco. Al momento però non ci sono novità a riguardo e nemmeno una data di avvio dei lavori, nonostante il Ceo di Catella avesse ipotizzato la partenza di quelli per il Pirellino e Torre Botanica nella primavera 2024.
Rivediamo intanto il progetto nel dettaglio.
# Il “Pirellino” riqualificato ospiterà una terrazza panoramica e sarà alto circa 95 metri
Credits: Coima – Pirellino
Il fulcro del concorso internazionale di architettura è il “Pirellino”. Le operazioni di rimozione dell’amianto e di “svestizione” dell’edificio sono state completate. Sebbene la struttura originale verrà mantenuta, subirà una significativa riqualificazione per renderla moderna e conforme ai più elevati standard di efficienza. Sarà rivestito di vetrate e dotato di una terrazza panoramica all’ultimo piano, portando l’altezza complessiva dell’edificio a circa 95 metri.
# La “Torre botanica”, che cambia colore in ogni stagione è il nuovo grattacielo di Porta Nuova, alta 110 metri e con 1.700 mq di verde
Credits: Coima
La Torre Botanica rappresenterà un vero polmone verde, capace di produrre 9 tonnellate di ossigeno all’anno e assorbire 14 tonnellate di anidride carbonica grazie ai suoi 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più livelli. Questa struttura, un “sandwich” di piante e alberi che combatte lo smog e genera ossigeno, è un’evoluzione del “Bosco Verticale”, anch’esso ideato da Stefano Boeri.
Alta 110 metri, la torre residenziale vedrà il colore della sua facciata mutare con il cambiare delle stagioni, grazie alla varietà di piante presenti. Inoltre, sarà parzialmente autosufficiente: con 2.770 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, l’edificio potrà soddisfare il 65% del proprio fabbisogno energetico.
# Il ponte serra come hub a servizio della città
Credits: Coima – Ponte a scavalco Melchiorre Gioia
Il ponte a scavalco su via Melchiorre Gioia prevede una radicale trasformazione, creando una sorta di podio con la Torre Botanica, diventando “un nuovo hub a servizio della città, uno spazio aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi”. Il vero gioiello della riqualificazione doveva essere la Green House: una serra dedicata alla biodiversità, pensata per offrire un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra numerose specie vegetali.
Milano è una città molto popolata e per questo motivo il traffico cittadino rappresenta una sfida quotidiana, specialmente per chi non è abituato a circolare su strade con così tante auto. Per tale ragione, è possibile spostarsi utilizzando soluzioni alternative alla propria auto, come ad esempio taxi, autobus, metropolitana eNCC (noleggio auto con conducente). Quest’ultima, in particolar modo, rappresenta un’alternativa molto comoda per spostarsi in città.
NCC a Milano: come e perché scegliere questa soluzione?
# Che cosa è il noleggio con conducente?
limolane – NCC
Il servizio di NCC a Milano è una modalità di trasporto pubblico non di linea, che, a differenza dei taxi, offre delle caratteristiche particolari. Tra le principali differenze degli NCC rispetto ai taxi non c’è solamente l’esclusività del servizio, che assicura al passeggero la completa disponibilità dell’autista per tutta la durata della corsa prenotata, ma anche e soprattutto i prezzi fissi e trasparenti, che eliminano qualunque sorpresa legata al tassametro. In aggiunta, gli NCC garantiscono una superiore qualità delle auto, elevando ulteriormente il livello del servizio offerto.
# Come prenotare il servizio NCC a Milano?
Per utilizzare il servizio NCC a Milano è possibile fare riferimento al sito web delle compagnie di noleggio ed effettuare comodamente la prenotazione; in alcuni casi è possibile usufruire anche delle app. È necessario selezionare il percorso desiderato e scegliere il veicolo più adatto alle proprie esigenze. Inserendo queste informazioni è possibile ottenere immediatamente un preventivo dettagliato. A questo punto, è possibile completare la prenotazione pagando direttamente online, utilizzando i più comuni sistemi di pagamento digitali. In caso di necessità, è possibile richiedere assistenza tramite email o telefono. Uno dei principali vantaggi del servizio NCC è rappresentato dalla trasparenza dei costi, in quanto vengono determinati al momento della prenotazione.
# I principali vantaggi offerti dall’NCC a Milano
Duomo – Credits: dimitrisvetsikas1969, Pixabay
I motivi che di fatto spingono le persone a muoversi per le strade della città meneghina noleggiando un’auto con conducente sono molteplici. Innanzitutto, usufruire dell’NCC a Milano significa potersi spostare da una zona all’altra della città nel massimo comfort. Le auto, infatti, sono spesso dotate di ogni comodità al fine di permettere ai passeggeri di stare il più comodo possibile all’interno delle auto. Non solo: viaggiare a bordo di un’auto noleggiata con conducente permette alle persone di arrivare a destinazione senza ritardi. Questo perché i conducenti conoscono bene le strade da evitare e quali invece percorrere per arrivare a destinazione senza rimanere bloccati nel traffico. Tra l’altro, le auto a noleggio con conducente possono circolare anche in determinate zone, come ad esempio le ZTL, il che permette di spostarsi con maggiore semplicità. Un altro motivo che spinge molte persone a optare per il NCC a Milano è il non doversi preoccupare per il parcheggio. Andare a spasso per Milano è sicuramente una bella esperienza, specie se si ama fare shopping presso le innumerevoli boutique di moda, tuttavia, potrebbe essere difficile trovare un posto auto. Muovendosi con un NCC, invece, è possibile visitare ogni angolo della città senza nessuna preoccupazione: una volta giunti a destinazione basta scendere dall’auto e mettersi d’accordo con il conducente per il ritorno.
Il nuovo progetto innovativo che completerà il quartiere di CityLife e che includerà un grande parco fotovoltaico. I lavori iniziati nell’agosto del 2023 termineranno entro il 2025, giusto in tempo per le Olimpiadi Invernali.
C’era una casa tanto carina, senza soffitto, senza cucina, in via dei matti numero zero. A Milano via dei matti esiste davvero. E’ una strada senza numeri civici e senza portoni. Si chiama via Vicenza. La strada dei “magnagatti”.
La via di Milano senza numeri civici (Fotogallery)
Una piccola striscia di asfalto a Porta Vittoria, un segmento che unisce via Fontana e via Anfossi. Tanto piccola che non ha nessun numero civico né da una parte né dall’altra. Questo perché non ha nessun portone, ma solo le vetrine di due negozi. Qui la fotogallery dei due lati della strada dove nessuna lettera è mai stata spedita.
Le strade italiane più belle da percorrere in auto
# Autostrada A5 in Valle d’Aosta
martinaaresu IG – Autostrada A5
Dopo Quincinetto, l’autostrada che conduce ad Aosta si trasforma: vallate, montagne disseminate di castelli a cominciare dal forte di Bard, maestosa fortezza che accoglie il turista ad inizio regione.
# La via del Barolo nelle Langhe in Piemonte
Credits mrlivingstonepics IG – Barolo
Terra di vino, tartufi e mille altre prelibatezze culinarie, le colline delle Langhe sono una vera chicca Patrimonio dell’UNESCO. La strada è quella che collega Alba al suggestivo borgo di Barolo.
# Litoranea delle 5 Terre in Liguria
spi_n_spi ig – Litoranea 5 Terre
Un panorama mozzafiato che collega La Spezia alle 5 Terre tramite un percorso di 19 km. Una vista spettacolare con un alternarsi di sali scendi tra alture e paesini sul mare, come Vernazza o Manarola.
# Statale 340 in Lombardia
chrismene89 IG – Strada Regina
Denominata anche la Regina, la statale 340 costeggia il Lago di Como e prosegue fino al confine con la Svizzera, sul tracciato di una strada antica, nota appunto come via Regina e si estende per circa 50 km.
# Gardesana orientale in Veneto
cesaresartori IG – Strada Gardesana
Il percorso costeggia il Lago di Garda e si snoda ad est lungo la statale 249. Amato soprattutto dai motociclisti, consente una andatura lenta per via dei numerosi mezzi pesanti che la percorrono tra muretti, gallerie, rocce e splendidi panorami.
# Costiera di Trieste in Friuli Venezia Giulia
mircablu IG – Costiera di Trieste
Da Sistiana verso Trieste, un percorso di poco più di 11 km che, partendo dalla costa alta, degrada lentamente fino ad arrivare a lambire il mare. Il golfo di Trieste poi offre una panoramica meravigliosa.
# Grande strada delle Dolomiti in Trentino Alto Adige
claudiaoiticica IG – Grande Strada delle Dolomiti
La statale 48 è lunga oltre 100 km, attraversa la Regione ed offre panorami maestosi, di grande impatto visivo e di ineguagliabile bellezza specialmente per la rigogliosa natura che connota questi luoghi.
# Via Emilia in Emilia Romagna
rosannapignagnoli IG – Via Emilia
È tra le strade più lunghe del nord Italia. Collega Milano all’Adriatico, attraversando la pianura emiliana per oltre 250 km. Da visitare una per una tutte le città che si incontrano durante il tragitto, come Parma, Modena e Bologna.
# Viale dei Cipressi in Toscana
irenecasini_ IG – Viale dei Cipressi
Una delle strade più romantiche e fotografate in assoluto, tra le morbide colline toscane e che collega San Guido a Bolgheri. Pochi chilometri ma bellezza infinita.
# Strada Tiburtina Valeria nel Lazio
felicitas.romana IG – Ponte Lucano
Oltre 200 km per un percorso che collega le Marche alla capitale. Paesaggi stupendi in un percorso che in parte riprende l’antica via Tiburtina da cui prende il nome.
# Panoramica di San Bartolo nelle Marche
maxxino IG – Panoramica di San Bartolo
Lo dice il nome stesso. Questa strada di appena 16 km, tra Pesaro e Gabicce, attraversa il Parco naturale di San Bartolo tra natura incontaminata e antichi borghi tutti da visitare.
# Passo Capannelle in Abruzzo
ronimotor30 IG – Passo Capannelle
Un valico molto suggestivo che collega la zona di Teramo con L’Aquila, attraverso il parco naturale del Gran Sasso, salendo fino a 1300 metri tra antichi insediamenti e magnifici panorami naturalistici.
# Da Norcia a Castelluccio in Umbria
fungaioloxcaso
Una regione che non a caso è definita il polmone verde d’Italia. Il percorso che da Norcia conduce a Castelluccio offre infatti un incredibile panorama naturalistico, come quello dei Monti Sibillini e del suo parco naturale.
# Costiera Amalfitana in Campania
scrivi_folegani IG – Costiera Amalfitana
Non ha certo bisogno di presentazioni. La strada che da Positano costeggia il Golfo di Salerno è stupefacente per bellezza e panorami indimenticabili che sa offrire un angolo di paradiso da percorrere lentamente.
# Costa degli Dei in Calabria
travel_blanzo IG – Costa degli Dei
Un nome una garanzia: la strada che collega Nicotera a Pizzo Calabro, costeggia spiagge tra le più belle in Italia fra mare e antichi borghi incastonati tra le montagne.
# La Tirrenica in Basilicata
_starman76 IG – Tirrenica
Il tratto di costa lucano più bello è la striscia che si affaccia sul mar Tirreno e non sullo Jonio. Qui si trova Maratea, attraversata dalla strada che collega Calabria e Campania.
Poco più di 30 km di cui questo è appunto il tratto più bello.
# Litoranea del Gargano in Puglia
curissandra IG – Litoranea del Gargano
Da Lesina, intorno al promontorio del Gargano e fino a Manfredonia, la strada alterna terra e mare regalando viste incredibili e mete da visitare come Vieste.
# Costa del sud in Sardegna
incontri_impossibili IG – Costa del Sud
Poco più di 20 km per una strada panoramica che porta verso Santa Maria di Pula, attraverso paesaggi selvaggi, spiagge incontaminate e borghi caratteristici affacciati sul mare.
# Panoramica dello Stretto in Sicilia
nancimbali IG – Strada panoramica dello Stretto
L’intera costa orientale, con le isole Eolie da un lato e l’Etna dall’altro offre panorami mozzafiato. In particolare il tratto che porta verso Messina è il momento più magico dell’intero percorso.
Il Frecciarosa habla Espanol. Dal 28 maggio è possibile acquistare biglietti per il Frecciarossa spagnolo, ad esempio per la tratta da Madrid a Barcellona, direttamente dal portale di Trenitalia grazie all’implementazione di una nuova tecnologia. Come funziona il sistema e le destinazioni che si possono raggiungere.
Frecciarossa in Spagna: via alla vendita dei biglietti
# Dal 28 maggio è possibile prendere un biglietto per l’alta velocità spagnola di Trenitalia
Trenitalia acquisto biglietto Iryo
Un altro passo in avanti verso i biglietti digitali integrati per viaggi in treno, acquistabili da più canali di vendita, grazie alla tecnologia Open Sales and Distribution Model (OSDM). Dal 28 maggio 2024 è possibile infatti acquistare i biglietti per i collegamenti Iryo con Frecciarossa in Spagna gestiti da ILSA, società spagnola partecipata dalla capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS. Ora è quindi più facile acquistare un biglietto per un viaggio in Italia e, contemporaneamente, prenotare una tratta gestita da iryo, come Barcellona – Madrid, attraverso i vari canali di vendita di Trenitalia.
# Come funziona la tecnologia OSDM
L’OSDM si avvale della tecnologia API (application programming interface), vale a dire un insieme di definizioni e protocolli per integrare due software di vendita internazionali in tempo reale, è quello di Trenitalia è il primo caso di integrazione a livello europeo. Con questo sistema sviluppato congiuntamente dai membri della Union Internationale des Chemins de Fer (UIC), di cui fanno parte le imprese ferroviarie europee, si punta ad avere per il 2025 biglietti integrati digitali per viaggiare in treno, acquistabili attraverso diversi canali di vendita.
# Il debutto nel 2022 sulla tratta tra Madrid e Barcellona
fsnews – iryo Barcellona
Il primo Frecciarossa spagnolo, che corre con il marchio commerciale Iryo dell’operatore ferroviario Intermodalidad de Levante S.A, ha debuttato il 25 novembre 2022 sulla tratta tra Madrid e Barcellona. A seguire si sono aggiunte altre destinazioni, tra cui Valencia, Cuenca, Siviglia, Malaga, Cordoba, Alicante e Albacete, tutte disponibili sul portale di Trenitalia.
# Con il Frecciarossa fino a Berlino?
Credits ralfskysegel-pixabay – Stazione Centrale Berlino
Prima Francia, poi Spagna e in futuro la Germania. Deutsche Bahn, ÖBB e Ferrovie dello Stato italiane FS stanno studiando un collegamento con treni veloci e diretti tra Monaco di Baviera e Milano (fino a Roma) entro il 2026. L’obiettivo è ridurre i tempi di percorrenza portando la durata del viaggio a 6 ore e mezza grazie all’impiego dei convogli Frecciarossa. Ma si sta già pensando di andare oltre, allungando il percorso fino a Berlino, sempre passando per Verona, entro il 2026.
Un curioso primato religioso per Milano. Una storia davvero d’altri tempi, anche se tornata di attualità dopo l’esternazione di Papa Francesco sulla “troppa frociaggine” presente nei seminari. A quei tempi il problema per i sacerdoti era però più “tradizionale”: erano le donne. Ci vorrebbe una soluzione alla milanese anche nella Chiesa di oggi?
Il confessionale è nato a Milano: per difendere il sacerdote dalle tentazioni
credits: wikipedia.org
Non era un momento facile quello in cui visse Carlo Borromeo. La Chiesa era sconquassata dai movimenti di riforma, Milano era in mani spagnole e vittima di gravi pestilenze. Un periodo nero il cinquecento a Milano.
C’è chi dice che fu ancora più nero anche per colpa sua: il futuro San Carlo ci mise del suo a sperimentare in città i dettami più rigidi del concilio di Trento, perseguitando gli infedeli e limitando la libertà privata con un’intensa attività moralizzatrice.
# San Carlo e le donne
Non fu un tipo facile soprattutto con le donne: cercava di ridurre al minimo i contatti con loro (“il Castissimo, in tutta la sua vita non volendo parlar mai con donna alcuna, anche se gli fosse stretta parente”, scrisse Padre Grattarola) e se doveva proprio accadere si assicurava che ci fossero sempre testimoni, per sfuggire tentazioni di rompere il voto di castità e per evitare le malelingue.
# L’invenzione del Confessionale
Ma non gli bastava applicare su se stesso questa visione della vita. Il suo principio di vita era che l’ordine interiore si raggiungesse attraverso l’ordine esteriore: per rimanere puri occorreva rinunciare il più possibile a contatti con gli altri. Risponde a questa esigenza morale oltre forse a quella sanitaria, per via delle pestilenze, l’invenzione del confessionale: un mobile di legno, chiuso, che consentiva di comunicare tra sacerdote e penitenti solo attraverso una grata bucherellata.
C’è chi ritiene che San Carlo abbia dato un’impronta importante sulla leggendaria sobrietà dei milanesi e sull’attenzione che a Milano si dà all’estetica. E anche sulla propensione dei milanesi di prendersi cura degli altri.
Fonte: Milano Segreta, Francesca Belotti-Gian Luca Margheriti, Newton Compton Libri
Il futuro è adesso: le grandi opere che rivoluzioneranno Milano nei prossimi 5 anni
#1 Le metropolitane
M4 fino a San Cristoforo Fs
Credits milano.corriere – Metro M4
A fine novembre 2022 ha aperto la tratta della M4 dal capolinea est a Dateo, a giugno 2023 fino a San Babila. Entro la fine del 2024 verrà inaugurata tutta la linea, da Linate Aeroporto a San Cristoforo FS per un totale di 15 km e 21 stazioni con interscambi a San Babila con M1, a Sant’Ambrogio con la M2 e collegamento in superfice a Missori con M3.
I lavori per l’estensione della M1 a nord, con le due nuove fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola e una lunghezza di 1,9 km, sono iniziati oltre 12 anni fa e ancora non sono stati portati a termine. Manca la copertura integrale degli extra costi, 38 milioni di euro in totale, e una nuova gara d’appalto per sostituire l’azienda che ha rinunciato a proseguire nella costruzione dell’opera. Entro l’anno questi due problemi dovrebbero risolversi e i lavori, che hanno una durata prevista di circa 4 anni,non termineranno quindi prima del 2029. Tra i partiti dell’opposizione in Regione Lombardia c’è chi è meno ottimista, puntando come scadenza al 2031.
A ovest la M1 dovrebbe arrivare fino a Baggio, con tre nuove fermate: Parri, Baggio, Olmi. Il tracciato si snoda per 3,3 km, con capolinea in via degli Ulivi. L’appalto sarà assegnato entro la fine dell’estate (è stato pubblicato il bando sul sito del Comune) e la nuova tratta potrebbe aprire per il 2031.
M4 fino a Segrate
Credits mm – Prolungamento M4 Segrate
Nel mese di dicembre 2023 la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il prolungamento in sotterranea del tracciato di 3,1 km della linea M4 fino a Segrate, con fermata intermedia Idroscalo-San Felice. La fase di progettazione è in corso anche se mancano 44 milioni di euro di extra costi per la copertura finanziaria integrale. L’inaugurazione dovrebbe avvenire non prima del 2029-2030.
Il tracciato sarà lungo 14,3 chilometri con 25 fermate distanti tra loro in media 540 metri e attraverserà otto comuni: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. La linea sarà connessa alla stazione ferroviaria di Seregno al capolinea nord e a Milano Maciachini M3 al capolinea sud, mentre a Niguarda la nuova metrotranvia Cascina Gobba-Certosa. L’investimento complessivo è di 258 milioni di euro e i cantieri sono già operativi. L’entrata in funzione è prevista tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
La metrotranvia nord, soprannominata anche “Gronda Nord”, che corrisponde all’odierno tram 7 da Precotto a Piazzale Lagosta e che si allungherà fino a Cascina Gobba M2. I lavori in corso riguardano il tratto dal capolinea ad est fino all’interno del quartiere Adriano, mentre entro l’estate altre tre partiranno con i lavori con utlimazione prevista nel 2026: quella tra il Quartiere Adriano e la stazione di Cascina Gobba M2, la Fulvio Testi-Pronto Soccorso di Niguarda e la Piazza Bausan a Villapizzone. Altre due sono in progettazione, Niguarda-via Durando e Villapizzone-Stazione Certosa FS, da realizzare dopo il 2026.
La metrotranvia 13 tra la fermata della M4 Repetti che serve il quartiere Forlanini e la stazione M3 di Rogoredo e relativo hub ferroviario dei treni regionali, suburbani e alta velocità. Un tracciato di 17 fermate, 9 delle quali già presenti. Era stata programmata per per le Olimpiadi Invernali, dato che una fermata avrebbe servito il Pala Italia, ma ad oggi i cantieri non sono ancora stati avviati.
Credits: Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti
Lo Scalo Romana è quello più avanti con i lavori tra i 7 scali ferroviari in disuso in città, anzi in anticipo per quanto riguarda la costruzione del Villaggio Olimpico tra via Lorenzini e via Ripamonti, arrivato al tetto da qualche mese e pronto nel 2025. Tra il 2026 e il 2027 si vedrà lo sviluppo completo con il parco al centro, 70.000 mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi e la riconversione del Villaggio Olimpico in residenze.
Lo Scalo Farini è quello più grande tra tutti quelli che verrà rigenerato nei prossimi anni. Al suo interno è previsto un parco, aree verdi diffuse, residenziale, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera. Quest’ultimo è al momento l’unica parte che vedremo realizzata nei prossimi anni, i lavori sono partiti nell’estate del 2022 e si dovrebbero concludere nel 2025.
L’ex scalo Greco-Breda diventerà il primo quartiere di housing sociale totalmente green d’Italia, con parte degli appartamenti destinati all’affitto. Il progetto “Innesto” realizzato da Redo e a firma di Barreca & La Varra è risultato vincitore al bando di Reinventing Cities. Si sviluppa su un’area di 6 ettari e i cantieri sono già stati avviati nel 2021, con le opere di bonifica, e stanno procedendo senza intoppi.
Credits Comune di Milano – Lambrate scalo ferroviario 3
Per rigenerare lo scalo di Lambrate verso c’è il progetto “Lambrate Streaming”, uscito vincitore dal concorso internazionale di Reinventing Cities. Ci saranno: un maxi-parco pubblico di circa 41.000 mq, un nuovo quartiere di 19.000 mq con 307 nuove abitazioni e un sistema di tre piazze-giardino collegate tra loro.
Nel 2021 sono partite le demolizioni degli edifici presenti nell’ex scalo ferroviario di Rogoredo, un’area di quasi 22.000 mq. Qui nel 2025 sorgerà un quartiere residenziale per oltre 1000 abitanti, sviluppato da Redo Sgr, con appartamenti in edilizia convenzionata, una residenza universitaria e un parco attorno.
#4 La riqualificazione di grandi aree
MIND
Nuovo campus Statale al MIND
MIND sta prendendo sempre più forma nell’area che fu sede di Expo2015. Diventerà un Parco tematico scientifico tecnologico di 650mila metri quadrati, con tre importanti funzioni pubbliche prevalentemente: il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi già inaugurato, il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole per il quale è in costruzione un secondo grande edificio accanto a Palazzo Italia nei prossimi anni e il Campus dell’Università Statale con i primi studenti previsti nell’anno accademico 2027/2028. Sono iniziati i lavori anche nell’area di West Gate di 300.000 mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub, il palazzo in legno più alto d’Italia.
Nhood trasformerà piazzale Loreto, da attuale vuoto urbano, un congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio di vita, un polo di aggregazione restituito alla comunità grazie a un investimento di 80 milioni di euro. Con il nuovo progetto il piazzale diventerà in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, sarà un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. Attualmente il progetto è fermo a causa della bufera giudiziaria che ha investito il settore immobiliare a Milano e rispetto all’ultima ipotesi di inaugurazione, il 2026, potrebbe slittare ulteriormente
Credits Wolf visualizing architecture – Aria ex-macello residenze
Nell’area dell’ex-macello, in abbandono da anni, che si estende per 15 ettari si svilupperà “Aria”, il progetto di riqualificazione proposto dall’operatore immobiliare Redo e uscito vincitore nell’ambito della seconda edizione di Reinventing Cities nel 2021. Ci sarà un “quartiere low cost” per 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro, il nuovo campus IED, un nuovo polo museale scientifico, un grande parco e servizi per residenti. La prima parte sarà inaugurata nel 2026.
Il Masterplan Bovisa-Goccia firmato Renzo Piano prevede che la Goccia diventi un grande parco scientifico-tecnologico, con un polmone di 40.000 mq con 1.000 alberi che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. Ci saranno residenze universitarie, un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia e 3 edifici per aule e una sala ipogea. Dopo che la prima gara è andata deserto tutto il progetto dovrebbe spostarsi più avanti nel tempo, dal 2026 al 2027.
Sempre in zona Bovisa verrà realizzato il progetto MoLeCoLa “Mobility, Learning, Community Lab” che prevede la realizzazione di un distretto tecnologico innovativo e sostenibile fondato su tre elementi: abitare, produrre e interagire. Ospiterà residenze, uno studentato, attività commerciali, coworking, l’ headquarter di Ferrovie Nord e sarà integrato al disegno dello spazio pubblico, ricco di aree verdi attrezzate.
Sei Milano è un progetto di rigenerazione urbana su un’area di oltre 300.000 mq in prossimità della metro Bisceglie, disegnato dall’archistar Cucinella. Un nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze, immerse in un parco di oltre 16 ettari. Terminata la costruzione del primo lotto residenziale, e una porzione del parco, in corso quella del secondo lotto. La conclusione definitiva entro il 2025.
L’area di Symbiosis sta proseguendo il suo sviluppo che dovrebbe concudersi entro un paio di anni. In costruzione il nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale e la nuova sede di Snam con un edificio tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, un grande parco con specchi d’acqua e persino un “Teatro Verde”. Fermo al palo invece il progetto “Vitae”, scelto tra i progetti vincitori del concorso “C40 – Reinventing Cities” caratterizzato da una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali.
#5 Le opere olimpiche
Il Villaggio Olimpico
Credits: Skidmore, Owings & Merrill
Come abbiamo visto nel paragrafo dedicati alla rigenerazione degli scali, una delle opere più attese per le Olimpiadi è Villaggio olimpico, pronto per il 2025 e che ospiterà gli atleti durante la manifestazione del 2026. Post evento subirà un’immediata riconversione in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). Gli edifici lato parco e ferrovia saranno residenze per 1.000 studenti universitari, gli altri a edilizia convenzianata, l’Olympic Village Plaza sarà la nuova piazza del quartiere con negozi e esercizi al piano strada.
Il Pala Italia
Ph. @Onirism IG – PalaItalia
Il PalaItalia con i suoi 16.000 posti sarà una delle arene più grandi d’Italia e già si preannuncia come un capolavoro dell’architettura. Inglobato in una superficie complessiva di 10.000 mq, l’impianto è sospeso da terra grazie a pilastri e guadagna volume che formano 3 cerchi, sviluppando altezza e ampiezza. I lavori termineranno nel 2025 e nel 2026 ospiterà le gare di hockey sul ghiaccio maschile alle Olimpiadi Invernali.
Entro il 2026 il Mediolanum Forum di Assago, che dispone attualmente di 12.000 posti a sedere, verrà ampliato e riqualificato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. Saranno interessati dai lavori sia la pista centrale, che si trova a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.
#6 Le infrastrutture per la cultura
La Magnifica Fabbrica
Credits Comune di Milano – Magnifica Fabbrica dall’alto
L’area ex Innocenti rinasce con la “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala che qui trasferirà i laboratori oggi ospitati nell’edificio dell’ex Ansaldo in Tortona. L’edificio si compone di un’unica enorme costruzione di acciaio e legno di 66.000 mq di superficie scandito da 4 campate di 28,8 metri di lunghezza, i laboratori ne occuperanno 34.000, in cui ci saranno anche le sale prove, le sartorie, i depositi con oltre 2.500 posti container su 4 livelli con 4 linee carroponte, oggi tenuti in alcuni capannoni in affitto nel comune di Pero. I lavori sono iniziati nel 2024 e dovrebbero durare circa 3-4 anni.
La riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario, liberato dagli uffici comunali, consentirà l’ampliamento di altri 1.000 mq del Museo del Novecento. Previste due soluzioni di collegamento, con e senza passerella. L’investimento complessivo sarà di circa 18,5, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli. Si svilupperà su 4 piani con un percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri.
La Biblioteca Europea sarà si svilupperà su un’area di 30.000 mq. Sarà formata da un complesso di due strutture affiancate fra loro e identiche: due “navate” trapezoidali, entrambe in vetro e metallo. Per realizzarla sono stati messi a disposizione 101,574 milioni di finanziamento già previsti nel bilancio dello Stato nell’ambito del PNRR. Ci sarà un deposito robotizzato ipogeo, un forum, un auditorium e una piazza verde pubblica. I lavori sono partiti all’inizio del 2024 e termineranno nel 2026.
Nelle vicinanze di quello che un tempo era il malfamato “boschetto della droga” sorgerà quello che il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi ha definito “bosco della musica” o meglio “Campus della Musica”. Grazie a un investimento di circa 47 milioni di euro verrà realizzato un campus ospiterà circa 600-800 studenti, il dipartimento dei nuovi linguaggi, dall’elettronica alla musica applicata, al jazz, al rock, al pop, un auditorium da 350 sedute per i concerti, un bar e un ristorante, decine di aule e laboratori all’avanguardia, sale prova, fab lab, co-working e uno studentato da 200 posti letto. In corso le bonifiche, l’inaugurazione è prevista nel 2026.
A Milano sorgerà anche il nuovo Museo Nazionale della Resistenza ai Bastioni di Porta Volta, tra via Montello e via Volta, sul lato opposto rispetto alla “piramide” della Feltrinelli. Una volta realizzato, avrà una superficie di circa 3.800 mq all’interno della quale saranno esposte fotografie e documenti storici per raccontare ai visitatori i fatti e i valori della liberazione e della resistenza. L’investimento è di poco più di 17 milioni di euro. L’inaugurazione tra il 2025-2026, con la speranza di riuscirci nel 2025 quando ricorre l’’80° anniversario del 25 aprile.
A lato dello Scalo Romana sorgerà la “Torre Faro”, la nuova sede di A2a. Sarà alta 144 metri per 28 piani complessivi e disporrà di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. Progettata dallo studio Antonio Citterio – Patricia Viel si caratterizzerà per una forma tubolare e due ambienti panoramici: lo sky garden, che sarà alto circa tre piani, e un belvedere che con molta probabilità sarà accessibile al pubblico ad un’altezza di 125 metri. L’inaugurazione è programmata per le Olimpiadi del 2026 con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi.
Il progetto della coppia di edifici “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, vanno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. La costruzione per il primo è alla fasi finali, a livello strutturale, quella per il secondo è partita da poco. Consegna prevista entro il 2025.
Palazzo Sistema sarà una nuove torre della Regione Lombardia di 26 piani e un’altezza di circa 100 metri, con terrazze verdi a doppia e tripla altezza, insieme a specchiature modulari di vetro fotovoltaico. Sulla copertura del corpo più basso ci sarà un grande tetto di giardino pensile. Sarà costruito all’Isola, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse. L’inaugurazione dopo il 2026.
Citywave sarà il quarto grattacelo di Citylife. Già soprannominato “lo sdraiato”, l’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG) farà da quinta alle Tre Torri e sarà composto da due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri. Il più basso, circa i 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camere, il più alto adibito ad uffici arriverà a 110 metri di nell’estremità strutturale. Le attività di scavo sono iniziate nel 2022 e la consegna è prevista tra il 2025 e il 2026.
In 7 minuti di treno o in 10 minuti di auto si passerà dalla costa nord della Germania all’isola di Copenaghen. Inoltre grazie ai corridoi ferroviari europei si potrà partire da Milano e arrivare in treno o in auto fino a Copenaghen in modo ancora più rapido da Amburgo, senza prendere un traghetto o senza allungare passando per la Danimarca continentale. Da lì si può procedere oltrefino a Capo Nord in Svezia, senza soluzioni di continuità. Quando è prevista l’inaugurazione di questa opera faraonica e gli ultimi aggiornamenti sui cantieri.
Da Milano a Capo Nord senza interruzioni: le ultime novità sul futuro tunnel sottomarino più lungo del mondo
# “Fehmarn Belt Tunnel”: 18 Km per unire Danimarca e Germania in soli 7 minuti di treno, 10 di auto
Il “Fehmarn Belt Tunnel” è stato definito come “una nuova porta d’ingresso per l’Europa” dal Ministero dei Trasporti danese. La lunghezza prevista è di 18 km, una distanza sei volte maggiore a quella che divide la Calabria dalla Sicilia, mentre la profondità sotto sotto il Mar Baltico è di 40 metri. Rispetto al tunnel della Manica o della galleria Seikan in Giappone, questo tunnel poggerà sul fondale marino invece di essere costruito sotto di esso.
Credits FemernAS YT – Tunnel Fehmarn Belt connessione con rete ferroviaria Europea
Una volta ultimata consentirà di ridurre la distanza da Amburgo a Copenaghen da 450 km a 320 km, facilitando la comunicazione fra la Scandinavia, la Germania e tutta l’Europa. In auto serviranno appena 10 minuti dalla costa nord della Germania per andare all’isola di Lolland, da cui si raggiunge Copenaghen, grazie ai convogli che potranno viaggiare fino a 200 km/h il tempo di viaggio in treno sarà addirittura inferiore, solo 7 minuti.
# I numeri di questa opera faraonica
Credits femern.com – Sezione Tunnel
Questi i numeri di un’opera faraonica:
un’autostrada a quattro corsie e due binari elettrificati;
79 blocchi di cemento impiegati, ciascuno lungo 217 metri, e 10 elementi speciali con un piano inferiore per l’utilizzo delle attrezzature di esercizio e manutenzione del tunnel;
ogni elemento pesa 73.000 tonnellate, come 14.000 elefanti, mentre la quantità di acciaio equivale a 50 Torri Eiffel;
circa 3.000 persone al lavoro nei cantieri.
Credits FemernAS YT - Tunnel Fehmarn Belt
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Credits FemernAS YT - Tunnel Fehmarn Belt dall'alto
Credits FemernAS YT - Tunnel Fehmarn Belt
L’investimento per la sua costruzione è pari a circa 7 miliardi di euro, di cui uno proveniente dall’Unione Europea, che dovrebbero essere ripagati dal pedaggio stradale dei veicoli che vi transiteranno nell’arco di 40 anni. La parte ferroviaria del tunnel sarà inserita nella rete TENS, la rete di treni diurni e notturni europea.
# Il tunnel prende il nome dall’isola tedesca di Fehmarn. Con la sua costruzione parte il nuovo progetto turistico “Destination Fehmarnbelt”
Il tunnel si collegherà all’attuale Fehmarn Belt, un ponte che connette l’isola tedesca di Fehmarn alla terraferma. Proprio dalla famosa isola tedesca attraversata, nello Schleswig-Holstein, prende il nome l’opera. Poi toccherà all’isola danese di Lolland, a sud di Copenhagen. Questa zona del Mar Baltico è molto turistica ed offre sia tantissime attività all’aria aperta legate alla natura e al mare sia molte visite a siti culturali. La costruzione dell’infrastruttura darà il via anche il nuovo progetto turistico “Destination Fehmarnbelt” che prevede itinerari in comune tra i due Paesi e tra le città di Copenhagen, Malmö e Amburgo.
Vediamo la cronistoria e il punto sui cantieri.
# Tra la fine del 2024 e la fine del 2025 la conclusione delle entrate del tunnel
FemernAS – Vista area cantiere Danimarca
Le prime operazioni nel cantiere per la realizzazione del tunnel Fehmarnbelt sono in corso dal 2021 a Rødbyhavn in Danimarca, dove è stato costruito il porto operativo oltre che il più grande tra i due previsti. Da qui partono anche le spedizioni delle grandi quantità di materiali da costruzione. A Puttgarden in Germania, sulla sponda opposta, i cantieri sono diventati operativi alla fine dello stesso anno.
FemernAS – Portale tunnel in Danimarca
Nei primi mesi del 2022 sarebbero dovuti partire in entrambi i lati, danese e tedesco, i lavori per la costruzione dell’entrata del tunnel, ma per il secondo si è dovuto attendere la fine del 2023 a causa di ritardi politici. Per questo motivo la conclusione di questa parte di cantiere è prevista alla fine del 2024 in Danimarca e alla fine del 2025 in Germania, con entrambe le strutture che saranno dotate di griglia luminosa sul tetto in grado di garantire una transizione graduale tra la luce naturale e quella nel tunnel.
# Avviato l’ammodernamento delle ferrovie di entrambi gli Stati
L’opera del tunnel richiede interventi anche sull’infrastruttura ferroviaria dei due Stati. In Germania la DB ha dato avvio all’ammodernamento degli 11,4 km di ferrovia sull’isola di Fehmarn, previsto il raddoppio dei binari, mentre dal 2026 è programmata la partenza dei lavori per la realizzazione di un nuovo tracciato di 55 km per collegare Lubecca alla terraferma tedesca.
In Danimarca nella tratta ferroviaria di 80 chilometri tra le località danesi di Ringsted e Nykøbing Falster, è in corso di raddoppio e potenziamento con l’eliminazione delle interferenze stradali, mentre i lavori per quella tra Nykøbing Falster e lo scalo del porto di Rødby che affaccia sullo stretto di Fehmarn verranno avviati in una seconda fase.
# Attesa per la posa dei primi moduli del tunnel, tra il 2025 e il 2028 asfaltatura delle strade e la posa di binari, a metà 2029 l’inaugurazione
Immersione elementi del tunnel
Nel 2023 è iniziata la costruzione dei primi settori del tunnel, mentre la posa degli stessi sul fondo del mare è prevista a partire della metà del 2024. Tra il 2025 e il 2028 si prevede l’asfaltatura delle strade nelle gallerie, la posa dei binariferroviari e tutta l’infrastruttura tecnologica necessaria al funzionamento del tunnel.
Credits FemernAS YT – Tunnel Fehmarn Belt
In base al cronoprogramma, al netto dei ritardi sui cantieri in Germania, l’inaugurazione è stata fissata per la metà del 2029.
Arriva l’estate a San Siro: questi i grandi concerti in arrivo
# Il mancato ritorno di Springsteen
Il via alla stagione dei grandi concerti lo hanno dato i Metallica alla Maura. Spettacolo incredibile che pareggia la delusione per il primo “pacco”. L’annullamento dei due concerti che Bruce Springsteen avrebbe dovuto tenere allo stadio il primo e il tre di maggio, a causa di problemi alla voce. Salta, per ora, il poderoso come back del Boss che proprio a San Siro aveva realizzato uno dei concerti più epici di Milano con la turné di Born in the Usa. Ma vediamo le altre star dell’estate di Milano.
# I sette Vasco
No Vasco, no San Siro. Almeno per i concerti. Ormai il rocker di Zocca è di casa al Meazza. Addirittura con sette date questo giugno, tra il 7 e il 20. Sul suo canale Instagram già sta postando il suo robusto training per sfidare questa prova di forza.
# Pezzali si fa in tre
Max Pezzali – Credits: Caserta News
Cerca di tenere la scia di Vasco Max Pezzali che dopo aver ucciso l’Uomo Ragno ha fatto strada, da Pavia fino al Meazza. Quest’estate si fa in tre: il 30 giugno, il primo e il due di luglio. Spesso i suoi concerti hanno regalato diversi ospiti a sorpresa. La grande domanda è: tornerà sul palco Repetto, il mitico ballerino degli 883, a danzare Nord-Sud-Ovest-Est?
# Sfera ebbasta alla prova del due
Ce la farà la giovane star dell’autotune e del trap made in Italy a riempire il Meazza per due sere di seguito, il 24 e il 25 giugno?
# Il doppio concerto della regina del pop
In pochi sopra gli anta conoscono di lei anche una sola canzone. Eppure è la regina incontrastata del pop mondiale dell’ultimo decennio. Inanella record su record. Supererà la prova di San Siro il 13 e il 14 luglio?
# Le altre star
Per il resto ce ne sono per tutti i gusti. Gli over 35 attendono con ansia il ritorno dei Green Day per cantare insieme ad altri ottantamila alla Maura hit già immortali come “Boulevard of Broken Dreams”, “Basket Case”, o pogare come dei pazzi con “Basket Case”. Sempre alla Maura sono attesi Lana del Rey e Stray Kinds. Ci si sposta all’Ippodromo per Tedua e per i mitici Queen of the Stone Age. La prova del Meazza attende invece Negramaro, Club Dogo e il grande ritorno di Zucchero.
29 maggio 2024. Il Comune di Milano pubblica l’annuncio della gara con tutti i dettagli. Verrà così allungata la linea fino al confine ovest del territorio comunale. L’investimento previsto, quando dovrebbe partire i lavori ed entro quale anno dovrebbe entrare in funzione la nuova tratta?
Ufficiale: la M1 andrà a Baggio! Pubblicato il bando di gara europeo
# Pubblicato il bando europeo con scadenza il 16 luglio
Comune di Milano – M1 fino a Quartiere Olmi
Il Comune di Milano ha annunciato in data 29 maggio la pubblicazione del bando europeo per l’affidamento dei lavori dell’estensione della linea M1 di tre fermate, Parri-Valsesia, Baggio, Quartiere Olmi, per un importo di oltre 433 milioni di euro. La scadenza per presentare le offerte è il 16 luglio 2024.
# Le soluzioni innovative per la sua costruzione
Comune di Milano – Deposito M1
Previsto un deposito/rimessa oltre la tangenziale al confine con il Comune di Settimo Milanese, sei manufatti e un tracciato di 3,3 km lungo le vie Parri e Pertini. La galleria sarà quasi interamente realizzata con la “talpa” per ridurre gli impatti in superficie.
Nel progetto, realizzato da MM, sono previste alcune soluzioni innovative tra cui la prevenzione incendi con tecnologie all’avanguardia capaci di garantire i più alti livelli di sicurezza. È stata utilizzata la metodologia BIM (Building Information Modeling), con un approccio integrato di tutti gli elementi progettuali delle opere modellate e quindi con una visione totale sul progetto sia sulla sua realizzazione “materiale” che nell’impatto delle opere sull’ambiente.
# Saranno riqualificate tutte le aree di superficie lungo la nuova tratta M1
Stazioni estensione ovest M1
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Stazione Parri
Stazione Baggio
Stazione Olmi
Tutte le aree superficiali interessate dai cantieri della tratta di metropolitana saranno oggetto di un’importante riqualificazione, con l’obiettivo di riconsegnare alla cittadinanza luoghi polifunzionali e parchi urbani, non solo quelle limitrofe alle stazioni. Si prevedono infatti aree verdi, aree giochi, ciclabili e la completa ristrutturazione del Centro Sportivo AICS Olmi.
# Partenza lavori nel 2025, conclusione cantieri entro il 2031
Comune di Milano – Prolungamento M1 Baggio
L’inizio delle opere è previsto nel 2025 e la durata sarà di 5 anni e mezzo. Nella peggiore delle ipotesi la tratta dovrebbe entrare in funzione nel 2031.
Procede secondo il cronoprogramma il cantiere per il completamento dell’alta velocità dal Tirreno all’Adriatico dopo l’attivazione di un primo servizio sperimentale nell’estate 2023. Gli ultimi aggiornamenti dai cantieri, quando dovrebbero entrare in funzione i primi lotti e tutta la linea.
Napoli – Bari in due ore? Un altro passo avanti per il treno super-rapido
# Cantieri attivi su tutti i lotti lungo il tracciato di 145 km, finanziato con 5,8 miliardi di euro in parte coperti dal PNRR
gazzettadelmezzogiorno – Napoli Bari
Sono attivi i cantieri su tutti i sette lotti e al momento procede secondo quanto stabilito dal cronoprogramma. La futura linea dell’Alta Velocità si sviluppa su un percorso di 145 km dove è prevista una velocità massima tra i 200 e 250 km/h e un incremento della capacità teorica da 4 a 10 treni/h in entrambi i sensi di marcia sulla tratta Napoli – Foggia. L’opera, finanziata con 5,78 milioni di euro in parte coperti dal PNRR, si inserisce nel Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo.
Nello specifico sono questi gli interventi previsti:
la soppressione di tutti i passaggi a livello lungo l’attuale linea e la costruzione di una nuova stazione di Hirpinia sulla tratta Apice – Orsara.
una galleria lunga circa 27 chilometri sui 28 complessivi di nuova linea per attraversare gli Appennini nella tratta Hirpinia – Orsara, che si contenderà il primato con quella del Terzo Valico;
# Nel 2023 un primo servizio sperimentale, nel 2027 sarà dimezzato il tempo di percorrenza tra i due capoluoghi (e si riduce da Milano)
Credits sierraalpha_ita IG – Frecciarossa 1000
A luglio 2023, pur senza un miglioramento in termini di tempi di percorrenza, si è avuto un assaggio del futuro servizio della linea AV/AC tra Napoli Bari con unprimo collegamento diretto sperimentale. Con l’inaugurazione della prima tratta, previsto nel 2026, è stato calcolato invece un sensibile risparmio dei tempi di percorrenza, da 4 ore a 2 ore e 40 minuti.
Tutto il tracciato dovrebbe essere completato entro il 2027, consentendo un’ulteriore riduzione dei tempi di percorrenzadi altri 40 minuti. La durata del viaggio da Napoli e Bari quindi si dimezza con la nuova infrastruttura, da 4 a 2 ore, passa da 5 a 3 ore tra Roma e Bari, mentre da Milano al capoluogo pugliese scende dalle 8 ore attuali ad appena 5 ore.
Si trovano nella tratta campana i cantieri più avanzati. Il primo tracciato di 3 chilometri è stato attivato tra Caserta e Cancello nel maggio 2023, con la conseguente eliminazione di due passaggi a livello nel Comune di Maddaloni. La prima delle tre talpe previste sul tracciato della tratta Apice-Hirpinia che si sviluppa per 18 chilometri, di cui 12 sottoterra, è invece partita nell’agosto dello stesso anno per scavare la galleria di Grottaminarda di 2 chilometri, ormai prossima alla conclusione con già 1.300 metri scavati. Nei giorni scorsi è stata portata a termine la posa dei binari nella galleria Monte Aglio sulla tratta Cancello – Frasso Telesino.
fsnews.it – Scavo galleria Grottaminarda
I prossimi passi prevedono l’avvio dello scavo della Galleria Rocchetta nel mese di giugno 2024, mentre la conclusione dei primi grandi lotti, compresa la stazione Hirpinia, è programmata per l’estate 2024. Si tratta in totale di: 121 km di doppi binari, 63 km di percorso, 9 gallerie, 25 viadotti e 14 stazioni.
Ormai non è più sufficiente uscire per cenare e basta. Nella Milano dei parcheggi impossibili, delle ZTL e dei trenta all’ora non è più trendy una serata dove si cambiano tre, quattro locali. I ristoranti si adeguano, proponendo di sedersi a tavola e contemporaneamente farci divertire unendo stili e animazioni di locali diversi.
Tutto in un locale: dove a Milano si entra e non si esce più
#1 Serate Jazz al Marchese, Osteria mercato e liquori
Ph. @ilmarchesemilano IG
In zona Brera, un ristorante romano assai caratteristico e scenografico, con lampadari in cristallo, colonne di marmo e pavimenti a mosaico.
Ogni sera ospita musica jazz mentre, nella cucina a vista, si preparano delizie tipicamente romanesche tra amatriciana e cacio e pepe. Inusuali e particolari anche i cocktails pre-cena.
In via dei Bossi 3
#2 Il karaoke di gruppo al Caciara
Ph. @caciaramilano IG
Un locale allegro e folkloristico che celebra la tradizione culinaria italiana con piatti classici tipici della cucina del Centro-sud Italia. Un esempio? La scostumata, una amatriciana preparata con soli ingredienti provenienti da Amatrice. La cornice è data dalla musica, che fa scatenare tutti grazie ad un coinvolgente karaoke collettivo.
In via Tadino 5
#3 Cena col tango a El Porteno proibito
Credits elportenoprohibido IG – El Porteño Prohibido
Gli amanti del tango non resteranno delusi perché qui, grazie ad uno scenografico palcoscenico, si può assistere alle esibizioni di danzatori di tango di fama internazionale . Atmosfere sexy, carni argentine di qualità come l’asado, ossia una grigliata di manzo, maiale e vitello, empanadas e dulce de leche.
Non manca la selezione di cocktail presso il cocktail bar, Flores cocteles.
In via Macedonio Melloni 9
#4 Le serate a tema di Maison Milano
Credits splitsaroundtheworld IG – Maison Milano
Un ambiente raffinato ed elegante con decori dorati. Il menu è prevalentemente vegetariano, ma con un re che domina la scena: il risotto alla milanese.
Parecchi gli spettacoli proposti tra burlesque, serate di musica rock, artisti famosi e musica dei classici cinematografici nelle numerose serate a tema proposte dal locale.
In Via Montegani 68
#5 Una serata in Giappone all’House of Ronin
Credits: IG @house.of.ronin
Un palazzo giapponese dove trascorrere una piacevole serata.
Al piano terra si trova una sorta di osteria giapponese, l’Izakaya e Listening bar, dove assaggiare piatti della tradizione giapponese e cantare con il karaoke.
Al primo piano, la cucina si ispira alla “robata” ossia la griglia sui carboni. Pareti rosse e tavoli neri per uno stile minimal chic molto accattivante
C’è anche un cocktail bar e la possibilità di affittare l’ultimo piano per gli eventi privati.
Bergamo tallona Milano tra le città lombarde che stanno trasformando aree dismesse e rivoluzionando la mobilità cittadina, dell’hinterland e regionale. Al centro di tutto la rigenerazione dello scalo ferroviario di Porta Sud.
Da Orio a Milano in treno, la nuova stazione, la linea T2: la rivoluzione della Porta Sud di Bergamo, il nuovo hub della Lombardia
# Bergamo Porta Sud, la rigenerazione della più grande area dismessa della città
Bergamo si sta confermando negli ultimi anni come uno dei poli più importanti in Lombardia, sulla scia di quello che sta facendo Milano, puntando su investimenti riguardanti la rigenerazione urbana e la mobilità. Centrale nella rivoluzione dei trasporti cittadini e dell’area vasta è la riqualificazione dell’area di Porta Sud, la più grande area dismessa della città, a sud della stazione dei treni. Nel progetto sono previsti: 35.000 mq di aree verdi, di cui circa 6.000 mq destinati al nuovo landbridge a scavalco della linee ferroviaria che collegherà al nuovo parco ad est dello scalo di oltre 25.000 mq e proseguendo fino al quartiere di Boccaleone grazie alla futura pista pista ciclopedonale.
In totale sono 198.000 mq di edificato, di cui circa 20.000 destinati a housing sociale e convenzionato, e 25.000 mq di superficie commerciale di cui 5.000 mq destinati a mercato coperto.
# Un nuovo hub intermodale lombardo con il restyling della stazione ferroviaria
Stazione Porta Sud
Si verrà a creare creato un nuovo polo intermodale:
si potrà andare in aeroporto direttamente in treno dopo la realizzazione della stazione di Orio al Serio e del relativo tracciato ferroviario;
la stazione del trasporto pubblico di superficie verrà spostata sul lato opposto all’ingresso principale di quella ferroviaria;
verrà costruito un parcheggio interrato da 2.000 posti per gli utenti delle stazioni RFI, TEB, TPL e del centro cittadino;
troveranno posto i binari della futura T2 e del E-BRT che andranno a integrarsi alla nuova stazione ferroviaria.
comunedibergamo.it - Rendering stazione
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Credits comunedibergamo - Riqualificazione stazione ferroviaria Bergamo
comunedibergamo.it - Altra vista stazione
comunedibergamo.it - Rendering esterno stazione
comunedibergamo.it - Rendering stazione
Il fulcro di questo polo è rappresentato dalla stazione ferroviaria di Bergamo, anch’essa oggetto di una importante riqualificazione, con un progetto di RFI realizzato con il supporto dell’architetto Cino Zucchi. L’obiettivo è di ricucire le aree nord e sud della città. Questi gli interventi programmati:
l’allargamento gli spazi dello scalo ferroviari;
due nuovi “Fabbricati Ponte” che racchiudono tutte le funzioni primarie della stazione;
sistemi di accesso agli edifici di stazione ed alle banchine passeggeri, tramite scale, scale mobili e ascensori;
nuovi sovrappassi pedonali coperti che costituiscono accesso ai Fabbricati di Stazione e percorsi di attraversamento pedonale e ciclabile, con aree verdi e funzioni che definiscono un vero e proprio spazio nuovo;
la copertura di tutte le banchine;
l’eliminazione dell’attuale sottopassaggio.
L’investimento complessivo è di 80 milioni di euro, finanziato attraverso risorse PNRR, l’attivazione è prevista per dicembre 2026.
# Raddoppio linea ferroviaria Curno-Bergamo, realizzazione collegamento città-aeroporto e stazione dedicata nello scalo di Orio al Serio
Raddoppio linea ferroviaria Bergamo
Assieme alla riqualificazione della stazione di Bergamo è previsto l’adeguamento della fermata di Bergamo Ospedale e della stazione di Ponte San Pietro, una nuova fermata di Curno, il raddoppio dei binari tra Bergamo e Curno e la realizzazione di sottoattraversamenti carrabili e ciclopedonali al posto di 4 passaggi a livello esistenti sulla linea ferroviaria da eliminare.
Credits ferrovie.it – Tracciato ferrovia Bergamo-Orio al Serio
A questo si aggiunge il nuovo collegamento con l’aeroporto di Bergamo-Orio Al Serio, una nuova linea a doppio binario di circa 5,3 chilometri, di cui il primo chilometro in uscita dalla stazione di Bergamo in affiancamento alla linea esistente Bergamo-Montello.
ecodibergamo.it – Rendering Stazione Orio al Serio
Nel tracciato è inclusa ovviamente la stazione dedicata allo scalo, i cui cantieri sono partiti a febbraio 2024, dotata di quattro binari di stazionamento coperti da pensiline, con marciapiedi lunghi 250 metri e alti 55 centimetri e di un collegamento tra la fermata e l’aeroporto garantito da un tunnel lungo 80 metri a 4 metri di profondità. Consegna stazione a fine 2026.
# La linea T2, la seconda linea tranviaria della città
Progetto Linea T2 Bergamo
Dal piazzale della stazione, come detto, è previsto il capolinea della linea T2, la seconda linea tranviaria della città. Un tracciato di circa 11,5 km e 16 fermate da Bergamo a Villa d’Almè: Bergamo FS, Borgo Palazzo, San Fermo, S.Caterina, Stadio, De Gasperi, Crocefisso, Sant’Antonio, Pontesecco, Ponteranica, Ramera, Petosino, Almè Olimpia, Paladina, Almé Volta, Villa d’Almè Mazzi. Un investimento stimato in circa 178 milioni di euro e l’entrata in funzione prevista nel 2025.
#5 L’e-Brt, la prima linea di bus elettrici veloci
Tracciato e-brt Bergamo
Fermerà alla stazione di Bergamo Fs anche la prima linea e-Brt, un servizio di bus elettrici veloci, quindici quelli previsti inizialmente, che beneficeranno di un innovativo sistema di preferenziazione semaforica e di corsie riservate per il 73% del percorso. Si attende per la fine del 2024 il completamento della progettazione e l’avvio dei lavori, per un investimento di oltre 84 milioni di euro, finanziato dall’Unione Europea attraverso il piano Next Generation EU. I comuni attraversati dalla linea saranno sette: Bergamo, Lallio, Dalmine, Osio Sopra, Osio Sotto, Verdellino e Stezzano al Polo Scientifico del Km Rosso per un bacino d’utenza di circa 200.000 persone. Il tracciato è lungo circa 15 km per 21 fermate e e l’inaugurazione è programmata per luglio 2026.
# La nuova autostrada Bergamo-Treviglio
Autostrada Bergamo-Treviglio
La rivoluzione della mobilità bergamasca prevede inoltre l’apertura dell’autostrada Bergamo-Treviglio, nel primo semestre 2028, e di un centro intermodale a Cortenuova.
Il professore Marco Bassani in un post su facebook ha proposto un gioco intitolato “nomi bizzarrissimi al limite dell’idiozia di luoghi lombardi”, per far emergere le località della Lombardia con i nomi più bizzarri. Questa la selezione e i significati di ognuna.
Le località della Lombardia con il nome più assurdo
# Bagolino
Maps – Bagolino
In provincia di Brescia troviamo Bagolino. In questo caso non c’è un’origine certa del toponimo. Alcuni lo collegano pagulinus, da pagus (villaggio), altri al latino Pagus Livii (villaggio di Livio). L’ipotesi più plausibile è che si una derivazione della parola del dialetto bresciano baga, che significa otre in italiano.
# Bizzarone
Maps – Bizzarone
Bizzarone è un comune dal nome “bizzarro”, di nome e di fatto. Fa parte dell’Alto Olgiatese e la sua origine è da ricercarsi al nome medievale, Bisarono. Il suo significato in lingua celtica è “luogo dove soffia la bisa”, che sarebbe la tramontana. Confina con la Svizzera ed è stato usato come set per le scene del trio Aldo, Giovanni e Giacomo per la trasmissione televisiva di Mai Dire Gol.
# Bulgarograsso
Maps – Bulgarograsso
Un nome che sembra quasi un insulto. L’etimologia di Bulgarograsso, comune in provincia di Como, porta in realtà a significato completamente diverso. La prima parte è riconducibile al latino burgurus, diminutivo di burgus (borgo) probabilmente con l’influsso dell’etnico bulgarus, la seconda alla fertilità del terreno.
# Trescore Balneario
Maps – Trescore Balneario
Nel bergamasco c’è Trescore Balneario. La prima parte del nome era registrata nei documenti come Trescurio, riferito a un luogo dove si trebbia (tresca), anche se in passato si ipotizzava potesse provenire da trans Cherio (oltre il fiume Cherio). La seconda parte si riferisce alla specificità del comune, un centro termale già conosciuto ai tempi dei romani, e deriva dal latino balneae, -arum.
# Cenate Sopra e Cenate Sotto
Maps – Cenate sopra e sotto
Poco distante si trova un’accoppiata insolita: Cenate Sopra e Cenate Sotto. Se la seconda parte si riferisce alla posizione di un comune rispetto all’altro, la prima deriva dal nome latino Caenus o Accenna, a cui è aggiunto il suffisso -ate oppure al sostantivo latino caenum, che significa fango.
# Cazzago Brabbia
Maps – Cazzago Brabbia
Questo comune affacciato sul Lago di Varese, che in passato era denominato in modo più bizzaro Cagazago, deriva il suo nome del latino di persona Cacatius con l’aggiunta del suffisso -acu per la prima parte, dal nome di un canale (barros) o della parola braida (pianura).
# Orino
Maps – Orino
Un nome che è tutto un programma e che fa pensare a tutt’altro rispetto al suo reale significato. Sulla provenienza della parola Orino, comune che si trova in Provincia di Varese, all’interno della Comunità Montana Valli del Verbano, non c’è una provenienza certa. Alcuni lo fanno riferire al latino orum (orlo), a cui è seguito oeur nel dialetto locale, per la sua posizione alle falde del monte Valgrande. Altri lo collegano alla filiazione dalla frazione del vicino comune di Azzio, Oro.
# Cocquio-Trevisago
Maps – Cocquio-Trevisago
Anche questo comune è parte della Comunità montana Valli del Verbano. L’origine della prima parte risalirebbe al latino volgare coccum poi diventato cocquium a seguito di restauro erudito, che vuol dire piccolo dosso. Per la seconda il riferimento al nome romano di persona Trebicius più il suffisso -acus.
# Lonate Ceppino
Maps – Lonate Ceppino
Rimaniamo in provincia di Varese. Lonate potrebbe derivare dal nome del fiume Olona con l’aggiunta del suffisso -ate, Olonate, oppure in alternativa dal nome antico di persona Launus sempre con l’aggiunta del suffisso -ate. Ceppino deriverebbe dal termine ceppo, riferendosi alla roccia durissima che caratterizza il terreno.
# Caronno Pertusella
Maps – Caronno Pertusella
Caronno Milanese fino al 1940, questo comune in Provincia di Varese deve il termine Caronno al nome femminile di Carona per alcuni, al latino columnae miliares (lapidi miliari), per altri. Pertusella è invece corrispondente alla parola italiana pertugio.
# Abbiate Guazzone
Maps – Abbiate Guazzone
Oggi frazione del Comune di Tradate, sempre in Provincia di Varese, la prima parte del nome sembra possa derivare dalle sue origini celtiche, un’altra ipotesi è che derivi dalla “gens Abia”, una importante famiglia romana della zona. La seconda parte sembrerebbe riconducibile a una famiglia originaria della zona di Cremona e presente anche nell’area di Milano.
# Borgoratto Mormorolo
Maps – Borgoratto Mormorolo
Questo comune nell’Oltrepò Pavese ha un nome che vede la prima parte derivare dal dialettale burgràt, forse originato dal latino burgus (borgo), e la seconda dal significato di ripido. L’origine di Mormolo è da riferirsi al latino marmoreolum (marmo) usato per riferirsi ad edifici o altri tipi di strutture.
# Zelo Buon Persico
Maps – Zelo Buon Persico
Zelo Buon Persico in provincia di Lodi non ha niente in comune con il pesce. In realtà il nome originario agellum Gomperticumsi riferirebbe al “piccolo podere di Gomperto“. Alcuni terreni del comune attuale erano di proprietà di un certo Gompertus nel XII secolo secondo un documento conservato nell’archivio vescovile di Lodi. Nel corso dei secoli il nome si è poi modificato per arrivare a quello che conosciamo oggi.
# Mezzana Rabattone
Maps – Mezzana Rabattone
Ancora in provincia di Pavia troviamo Mezzana Rabattone. La prima parte del nome risale al termine dialettale lombardo riferito alla condizione geologica dei terreni colpiti da alluvioni. L’origine della seconda parte, pur non essendo certo, potrebbe collegarsi al termine rebat, che significa ribattere.
# Quingentole
Maps – Quingentole
Questo comune in Provincia di Mantova viene citato nei documenti come Quingentule, dal latino numerale quingenti, che vuole dire cinquecento, a cui è stato aggiunto il suffisso -ula come riferimento a una misura agraria. Ci sono però altre due ipotesi. La prima è quella che, in base a una leggenda, lo collega al latino quinque gentes, che significa cinque famiglie. Un’altra ancora lo vede riferirsi alla distanza che divide il comune della Via Emilila, dal latino quinque.
Una meraviglia architettonica che nasconde nel cortile interno i più celebri personaggi del famoso romanzo di Alessandro Manzoni. Dove si trova e quali sono le sue particolarità.
Il cortile di Milano con i personaggi dei Promessi Sposi
# La meraviglia architettonica in stile eclettico che violò la “servitù del Resegone”
francinazeta IG – Palazzo Luraschi
Palazzo Luraschi, al civico 1 di Corso Buenos Aires, è una delle tante meravigliearchitettoniche che si possono ammirare procedendo verso il centro su Corso di Porta Venezia. Fatto costruire in stile eclettico da Ferdinando Luraschi nel 1887, in un lotto di terreno occupato in precedenza dal Lazzaretto, per otto piani di altezza violando all’epoca una rigida norma: la “servitù del Resegone”, che vietava la costruzione di palazzi a nord della città con più di 3 piani per non ostacolare la vista delle Prealpi e del Monte Resegone dai bastioni.
La facciata si caratterizza per un monumentale portale a serliana, sormontato dalla balconata del piano nobile retta da mensole dall’aspetto di telamoni, mentre le finestre sono decorate con timpani che alternano forme curve e triangolari.
# Dodici personaggi dei Promessi Sposi sopra le colonne del cortile interno, tra cui Renzo e Lucia, fra Cristoforo e la Monaca di Monza
rdilaracelik IG – Palazzo Luraschi
A rendere particolare questo edificio sono i personaggi raffigurati nel suo cortile interno. Nella costruzione dell’edificio furono riutilizzati numerosi materiali di recupero provenienti dal vicino Lazzaretto demolito, per preservarne il suo patrimonio storico, tra cui alcune colonne per realizzare il porticato del cortile.
Proprio sopra le arcate di queste colonne, per impreziosire il palazzo, si trovano 12 medaglioni scolpiti con busti che rappresentano i protagonisti dei Promessi Sposi.
Tra questi troviamo: Renzo e Lucia, il Cardinale Federico Borromeo, la Monaca di Monza, fra Cristoforo e Don Rodrigo, la perpetua, l’innominato, Don Abbondio, il Griso e Don Ferrante.
La prima tratta, Duomo-Stazione Centrale FS, è stata inaugurata per i mondiali di calcio del 1990 ospitati dall’Italia. Vediamo 7 curiosità poco conosciute sulla terza linea metropolitana di Milano.
M3: 7 fatti che forse non sapevi sulla metro dei mondiali
#1 La prima linea in Italia ad avere la guida automatica
Credits: wikipedia.org – Duomo M3
La linea gialla è stata la prima in Italia ad avere la guida automatica. Il macchinista, anche se presente in cabina, interviene solo per aprire e chiudere le porte e dare il consenso alla partenza, oltre che per gestire le situazioni di emergenza. Il computer di bordo riceve gli input dal sistema, mentre il convoglio viaggia sui binari, e impone il tipo di andamento che deve avere il treno, come velocità, frenata, partenza da fermo e rispetto della segnaletica come avviene nella più recente M5.
#2 A Crocetta era prevista una tettoia a forma triangolare e una fontana
Uscendo dalla fermata di Crocetta M3, nella piazzetta-spartitraffico che divide Corso di Porta Romana da Corso di Porta Vigentina, si trova un obelisco con in cima la scultura di San Calimero. Ma il progetto iniziale era un altro. Secondo l’idea iniziale dell’architetto Guido Canella in superficie sarebbe dovuta sorgere una tettoia a forma triangolare con funzione di riparo, con una fontana e una statua.
#3 Tre stazioni della gialla sono state il set per film e video musicali
Le stazioni delle linea gialla sono state negli anni anche set per produzioni artistiche. Una scena del film Anni 90 è stata girata alla fermata di Sondrio, quella di Lodi TIBB è stata usata in “Nati Stanchi”, mentre Vasco Rossi canta “Siamo Soli” a bordo dei vagoni della M3 al capolinea di San Donato.
#4 La fermata di San Donato non è a San Donato
Nonostante il nome della stazione capolinea riporti il nome del comune di San Donato Milanese, in realtà la fermata è interamente costruita all’interno dei confini comunali di Milano e per questo motivo ricade nella tariffazione urbana. Il territorio comunale di San Donato Milanese si estende a sud-est della via Marignano, a un centinaio di metri di distanza dalla stazione.
#5 A Porto di Mare doveva esserci il nuovo porto di Milano
Agli inizi del Novecento, vista l’inefficienza degli antichi navigli, per la navigazione a motore si era pensato di collocare proprio in questa zona un porto per sostituire la darsena. Nel 1918 si iniziò a scavare il bacino portuale, ma dopo qualche anno i lavori vennero bloccati. Nel 1941 il progetto fu approvato ma i lavori mai ripresi. La stazione è stata denominata Porto di Mare per ricordarequello che doveva essere il nuovo porto di Milano.
In quella che oggi è l’area tra viale Umbria, via Sannio e Piazzale Lodi, c’era un’azienda gioiello di progettazione e costruzione di treni, tram, rotabili ferroviari, impianti di segnalamento e sicurezza. Il suo nome era Tecnomasio Italiano Brown Boveri, oggi cessata perché confluita nella Bombardier Transportation Italy con sede sociale a Roma. Quest’area era stata scelta come sede della fabbrica perché collegabile con lo scalo merci di Porta Romana e infatti la stazione della metro si sarebbe dovuta chiamare Porto Romana FS. Poi per non creare confusione con quella che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Medaglie d’oro, invece di Porta Romana, venne scelto di nominarla Lodi T.I.B.B., a memoria dell’azienda.
#7 Era prevista una stazione in corrispondenza della Galleria Vittorio Emanuele e la linea doveva arrivare al Giambellino
Credits: Urbanfile – Stazione Duomo 1983 progetto finale
La linea M3 è stata l’ultima realizzata come previsto dal progetto “Rete delle Linee” dell’Ing. Belloni, anche se con alcuni cambiamenti rispetto al tracciato originale. Il più importante è quello della tratta verso sud che, da Duomo avrebbe dovuto passare sotto via Torino e proseguire fino al Giambellino. In questo percorso la linea si sarebbe dovuta inoltrare sotto la Galleria Vittorio Emanuele, con una stazione in corrispondenza, ma con la crescita della consapevolezza nella tutela della storica galleria si scelse di modificare il tracciato spostandolo su via Manzoni e costruire la fermata in fondo a piazza del Duomo.