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Un Porto di Mare a Milano? La storia curiosa e i progetti di rinascita

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Comune di Milano.it - Area Porto di Mare

Tutto ruota attorno a una domanda: ma che c’entra un porto di mare con Milano? I milanesi conoscono il nome soprattutto per l’omonima fermata della linea M3 che serve la zona, ma la storia ha radici molto più lontane nel tempo. Dal nuovo porto di Milano alla cittadella della giustizia fino all’ultimo progetto. 

Un Porto di Mare a Milano? La storia curiosa e i progetti di rinascita

# Il “porto” per collegare Milano con l’Adriatico

Credits: Urbanfile – Rendering del porto nel progetto originale

Quella di Porto di Mare è una zona in attesa di trovare una propria identità da secoli, da quando il nuovo porto di Milano sarebbe dovuto sorgere proprio su questi terreni e da questo motivo infatti deriva il suo nome. Dobbiamo tornare indietro alla fine del XIX secolo, per l’esattezza nel 1884 quando il piano regolatore Beruto è in atto e prevede la scomparsa dei canali dal centro città. Nello stesso periodo iniziò a svilupparsi l’idea, da parte del Genio Civile, di creare un nuovo porto che mettesse in comunicazione Milano al mare via Po per sopperire al sovraccarico della Darsena, ormai non più in grado di garantire da sola l’enorme quantità di materiale trasportati con i barconi tramite il Naviglio Pavese e il Grande rispettivamente in arrivo dal Po e dal Lago Maggiore. Il progetto fu presentato nel 1907.

# Il primo progetto del Canale navigabile Milano-Cremona-Po

Canale navigabile

Per rendere possibile la funzione di porto tra il 1902 ed il 1917 erano stati elaborati alcuni progetti per un collegamento tra l’area milanese ed il Po, in particolare il primo progetto del Canale navigabile Milano-Cremona-Po. Fu istituita l’Azienda portuale di Milano e attorno al 1920 vennero acquisite le aree necessarie a cui seguì l’avvio ai lavori per il porto di Milano. Nel 1923 Mussolini fece chiudere le agenzie portuali di Cremona e di Milano portando alla sospensione di queste opere, anche se nel 1930 furono avviate alcune opere sul fiume in attuazione di un progetto.

La legge 1044 del 24 agosto 1941 aveva istituito il Consorzio del Canale Milano Cremona Po, ma nel corso dei decenni sono stati realizzati solo 14 chilometri, da Cremona a Pizzighettone, dei 65 previsti. Grazie al Consorzio Canale Milano-Cremona che ne rivisitò il progetto, nel 1972 ripresero i lavori ma solo per alcuni chilometri tra Cremona e l’Adda.

# La fine del sogno?

Laghetto a Porto di Mare a causa dell’innalzamento della falda

Nel progetto iniziale, il porto di arrivo a Milano doveva essere situato nell’area che oggi è il Parco Alessandrini, dove era stato effettuato un ampio scavo per creare il bacino necessario all’attracco delle navi, tra le zone di Corvetto e Rogoredo. Con l’interruzione dei lavori, la grande buca fu trasformata in cava, poi utilizzata come area di pesca e successivamente piantumata una volta dismessa. In seguito, si decise di chiamare la fermata della nuova linea metropolitana M3 “Porto di Mare” in onore del progetto mai realizzato.

L’area fu successivamente utilizzata come discarica dall’amministrazione comunale, la tangenziale est venne costruita e nel 2000 il ministero del Tesoro decise di sciogliere anche il Consorzio Canale Milano-Cremona chiuse, segnando così la fine del sogno. Uscendo da Milano, nel comune di San Donato Milanese, è ancora visibile il bacino che era stato costruito.

Leggi anche: Il PORTO di Mare a Milano: la storia e il progetto di rilancio

# La Cittadella della Giustizia che doveva essere inaugurata nell’anno di Expo2015

Credits Comune di Milano – Assetto sistema giudiziario preesistente

Tra i progetti di trasformazione di Porto di Mare c’era anche la “Cittadella della Giustizia”, concepita per trasferire tutti gli uffici giudiziari, il carcere circondariale di San Vittore e numerosi alloggi per i lavoratori che avrebbero vissuto nel nuovo quartiere.

Credits Comune di Milano – Cittadella della Giustizia suddivisione edifici

Il nuovo polo giudiziario avrebbe dovuto coprire una superficie di 1.200.000 mq. Si prevedeva una suddivisione in questo modo: 

  • 175.000 mq adibiti agli Uffici Giudiziari con una superficie di pavimento di 400.000 mq;
  • altri 220.000 mq per il complesso carcerario;
  • 60.000 mq di aree destinate a funzioni urbane;
  • 655.000 mq da destinare a verde, zone pedonali e servizi.

I lavori erano previsti per iniziare entro il 2010 e concludersi entro la fine dell’anno dell’Expo 2015, con un investimento totale di 1 miliardo di euro.

Leggi anche: La CITTADELLA della GIUSTIZIA: il progetto mai realizzato a Milano

# Le nuove destinazioni pensate nel 2013 e nel 2015

Nel 2013 si fece strada un’altra ipotesi di rinascita della zona. Nel piano regolatore fu previsto che entro Expo 2015 venissero realizzati: housing sociali, un villaggio dello sport, comprensivo d’impianti di atletica, golf e tennis, e il 50% della superficie a parco. Nel 2016 fu proposto invece un progetto di riqualificazione urbana che comprendesse la bonifica dell’area, senza toccare gli edifici storici come la Cascina San Nazzaro e Cascina Casottel, la realizzazione di spazi per attività artigianali e produttive e per strutture sportive oltre a studentati e alloggi per le famiglie degli ospedalizzati. L’investimento previsto era di tre milioni di euro. Nessuna di queste proposte si concretizzò.

# Le prime bonifiche e i bandi per il recupero dell’area da parte del Comune di Milano

Comune di Milano.it – Area Porto di Mare

Nel frattempo il Comune di Milano realizzato le attività propedeutiche alla riqualificazione complessiva dell’area, con operazioni di rimozione dell’amianto presente su numerose coperture dei fabbricati esistenti, insieme a una prima indagine ambientale preliminare conoscitiva dello stato di salubrità dei suoli. Sono stati poi attivati alcuni bandi, per la concessione d’uso di immobili pubblici per l’insediamento di funzioni prevalentemente di interesse pubblico e/o generale, e ha previsto nel Pgt la suddivisione dell’Ambito Porto di Mare nei seguenti sotto ambiti:

  • la porzione a nord, lungo via Fabio Massimo, quale “ambito per Grandi Funzioni Urbane”;
  • l’area agricola situata nella parte nord-ovest di Porto di Mare, tra via San Dionigi e via Fabio Massimo, come “area destinata all’attività agricola di interesse strategico” e proposta per l’annessione al Parco Agricolo Sud Milano;
  • le aree edificate lungo via San Dionigi come “ambiti di rigenerazione ambientale”, circondate dalla previsione di ulteriori aree di “verde urbano di nuova previsione” in continuità con il sistema degli spazi aperti del Parco Agricolo Sud Milano.

# Nel 2022 il progetto dell’Urban Park, la cittadella dello sport e della musica, ancora fermo al palo

Rendering Urban Park

Arriviamo quindi al 2022. Una porzione di area oggetto di intervento è quella dove si trovava l’ex discoteca “Karma – Borgo del Tempo Perso”. Ad aggiudicarsi il bando per la concessione in diritto di superficie per trent’anni dei 6.100 mq è stata la società Social Music City con un progetto da 11 milioni di euro che prevede l’insediamento di: una piscina con anfiteatro urbano e relative strutture di servizio, un’area eventi scoperta, un’area eventi coperta in tensostruttura, un’accademia, camerini, uffici, campi di Padel e relativa struttura di servizio, un’area espositiva/mercato in concessione a “Coldiretti”, un’area parcheggio e un’area verde.

L’inaugurazione era prevista nell’estate 2023, ma finora ci sono stati solo la demolizione del complesso, avvenuta nel 2022, e disboscamenti. Il via libera ai lavori non è ancora arrivato soprattutto a causa di lentezze burocratiche, si attende ancora infatti l’esito della Conferenza dei Servizi relativo al progetto di bonifica dei terreni presentato a dicembre 2023 da Social Music City, propedeutico alla fase successiva di realizzazione dell’Urban Park. 

Questo nuovo polo culturale-sportivo, se realizzato, potrebbe essere il primo tassello per dar via  finalmente al processo di rinascita di tutta l’area di Porto di Mare.

Leggi anche: CHE FINE ha FATTO il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica?

Continua la lettura con: La nuova vita del Lorenteggio: sul progetto di trasformazione del quartiere c’è l’accordo tra regione e comune

FABIO MARCOMIN

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Case: compravendite record nel quartiere “car-free di Milano”

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MCA - Residenze Nom

Negli ultimi cinque anni, in base all’ultimo studio realizzato da Casavo, sono due i quartieri che hanno registrato gli incrementi maggiori riguardo a compravendite e prezzi delle case. Questi i dati nel dettaglio e le altre zone di Milano con un trend positivo.

Case: compravendite record nel quartiere “car-free di Milano”

# Crescita record per le compravendite a NOM, il nuovo quartiere car-free di Milano: +115%

Nom Milano

Nell’ultimo studio realizzato da Casavo, startup del settore immobiliare nata per semplificare i processi di acquisto e vendita della case, sono emersi alcuni dati interessanti sul mercato milanese. A fare la parte del leone per quanto riguarda le compravendite è stato il nuovo quartiere tra le propaggini nord del Comune di Milano, zona Bovisa dove è presente una delle sedi del Politecnico, e Novate Milanese: North of Milano (Nom) ha registrato un boom del +115% dal 2019 al 2023.

Cx Novate

In costruzione un quartiere car-free, con giardini e piazze pubbliche, a due fermate dalla stazione ferroviaria della Bovisa e limitrofo ai quartieri milanesi di Vialba e Quarto Oggiaro, e uno nuovo campus del marchio CX da 1.100 posti letto, rooftop panoramico, un parco cittadino e un avanzato sistema di orti urbani. I prezzi sono saliti invece del 42%, da 2.136 a 3.039 euro, dietro solo ad altre due zone della città.

Leggi anche: Alla scoperta di NOM: il QUARTIERE della NUOVA MILANO

# Scalo di Porta Romana prima per crescita dei valori immobiliari: +48%

Credits Andrea Cherchi – Villaggio Olimpico

A registrare la crescita maggiore dei prezzi delle case è invece la zona dello Scalo di Porta Romana, con un +48% al mq, interessata dai lavori per il Villaggio Olimpico e dalla più ampia rigenerazione avvenuta nell’ultimo decennio a partire dalla nascita di Fondazione Prada per arrivare al progetto di Symbiosis. I valori immobiliari sono passati da 3.296 euro a 4.845 euro al mq, le compravendite sono aumentate del 40%.

# Bene anche Cascina Merlata, Bisceglie, Santa Giulia Nord e Rogoredo, in controtendenza Farini

Credits: it.arteliagroup.com
Cascina Merlata

Tra i quartieri in crescita, emersi dallo studio, anche Cascina Merlata con un incremento dei prezzi del 44%, da 2.776 a 3.993 euro, e delle compravendite del 78%. Questo nuovo quartiere a nord della città, presto collegato da una passerella a MIND e non lontano da Nom, si sviluppa su un’area di 900mila mq con un nuovo grande parco urbano di 250.000 mqblocchi abitativi suddivisi in più lotti e il più grande lifestyle center di Milano, il Merlata Bloom.

Credits Urbanfile – Primo lotto parco SeiMilano

In crescita anche Bisceglie con +31% dei prezzi in cinque anni, da 2.161 a 2.825 euro, e +49% per le compravendite grazie alla realizzazione del nuovo lotto residenziale SeiMilano con parco di 200mila mq. Bene pure Santa Giulia Nord, con il PalaItalia in costruzione e protagonista delle Olimpiadi Invernali 2026, con prezzi al mq che hanno registrato un +27%, da 2.329 a 2.960 euro, e compravendite un +28%. Il limitrofo quartiere di Rogoredo segna un +24% e un +3% riguardo le compravendite, mentre Scalo Farini, in attesa dell’avvio del progetto di rigenerazione, una crescita dei prezzi del 12% da 4.264 a 4.792 euro e un calo nel numero di compravendite, -1%.

Leggi anche: MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

Fonte: Il Giorno

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L’ultima frontiera di Milano: il limite di 3 chilometri all’ora?

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Piazzale Bacone - Ph. Adriano Regi

Nuova frontiera della “guerra alle auto”, errore grossolano o opera di pop art? Queste le tre ipotesi che circolano nella mente degli stupefatti milanesi che in piazzale Bacone, all’angolo con via Farneti, incappano nel nuovo cartello recante un limite di velocità da record: 3 chilometri all’ora.

A rischio dunque non sole le auto, ma anche le bici e gli stessi pedoni. Servirà un tachimetro da passeggio? Grazie alla segnalazione di Adriano Regi. 

Piazzale Bacone – Ph. Adriano Regi

MILANO CITTA’ STATO

Continua la lettura con: 7 STRANEZZE uniche al mondo che puoi trovare a Milano

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Lugano marittima: l’estate che non ti aspetti a un’ora di treno da Milano

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Ph. @luganodavivereinsieme IG

Ha inaugurato la location della “Lugano da bere”. Resterà aperta fino al 25 agosto. Che cosa offre per gustarsi un po’ d’estate. Foto cover: @luganodavivereinsieme IG

Lugano marittima: l’estate che non ti aspetti a un’ora di treno da Milano

Lugano. Credits: @swiss_dolcevita IG

Dal 24 maggio Lugano è diventata marittima. «Fra le novità ci sarà una casetta dedicata ai dj che animeranno le serate», spiegano gli organizzatori a Ticino News. La festa d’inaugurazione ha avuto luogo con un dj set del luganese Paul Bones. Che cosa si trova a Lugano marittima?

Lugano, 13 ottobre 2020 (credit: @ticinox – instagram)

Innanzitutto delle iconiche “casette” che offrono drink & food, trasmettendo un’atmosfera mediterranea. Quindi si mangia, si beve, si balla e, chi vuole, si tuffa nelle acque del lago. Gli orari: da lunedì a giovedì (dalle 16 alle 01), venerdì e prefestivi (dalle 16 alle 02), sabato (dalle 11:30 alle 02) e domenica/festivi (dalle 11:30 alle 01).

Continua la lettura con: Le più belle spiagge facilmente raggiungibili da Milano

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Il futuro delle strade sarà azzurro

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Knowledgemientum - Asfalto di colore azzurro

L’asfalto sarà sempre più blu Ecco perché. 

Il futuro delle strade sarà azzurro

# La sperimentazione in uno dei Paesi più caldi del mondo

visitaqatar IG

Nel 2022 si sono tenuti in Qatar, uno dei Paesi più caldi del mondo, i Mondiali di calcio. Per ridurre al minimo il rischio di malori dovuti alle alte temperature e all’umidità, 46 gradi registrati anche in inverno quando si è svolta la manifestazione, nella capitale Doha sono state implementate alcune soluzioni innovative. La più interessante, oltre all’aria condizionata negli stadi e lungo alcuni marciapiedi, è stata la colorazione con vernice azzurra dell’Abdullah Bin Jassim Street, una delle vie principali della città in una zona trafficata nei pressi di Waqif Souq.

# La strada ricoperta da una pellicola di speciali pigmenti di ceramica con proprietà termoriflettenti

Knowledgemientum – Asfalto di colore azzurro

L’obiettivo di questo test era di capire se fosse possibile ridurre l’accumulo delle radiazioni solari da parte del catrame, di colore nero, le isole di calore e di conseguenza abbassare le temperature infernali presenti nelle città. La strada è stata ricoperta da una pellicola spessa circa un millimetro dotata di speciali pigmenti di ceramica con proprietà termoriflettenti. 

# I risultati del test: 20 gradi in meno rispetto alle altre strade

Knowledgemientum – Asfalto azzurro

Gli esperti hanno monitorato la zona per 16 mesi e risultati emersi sono stati sbalorditivi: la temperatura registrata in quel tratto stradale era di 20 gradi Celsius inferiore a quella delle altre vie della città. A Milano sono diverse le strategie messe in atto per ridurre le isole di calore, tra cui la depavimentazione di strade, marciapiedi e isole spartitraffico e la piantumazione di alberi, ma che richiedono tempi lunghi e cura costante. Sperimentare questa particolare pellicola potrebbe contribuire in modo più rapido ed efficace a portare sollievo durante le estati calde e afose in città?

Continua la lettura con: Usare la pioggia per lavare le strade: ecco dove e come

FABIO MARCOMIN

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La stazione segreta d’Italia: “sepolta” a 450 metri sotto le montagne

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Ha funzionato per circa 30 anni come fermata passeggeri prima dell’interruzione del servizio. Ma non era affatto comoda. Dove si trova, perché è stata realizzata e che funzione svolge oggi.

La stazione segreta d’Italia: “sepolta” a 450 metri sotto le montagne

# Al centro della Grande Galleria dell’Appennino

ingegneria.italia IG – Interno stazione Precedenze

Inaugurata nel 1934 è una stazione completamente sotterranea. Ha funzionato come trasporto passeggeri fino agli anni ’60 quando il suo utilizzo fu interrotto per motivi di sicurezza e scarsità del traffico. Il 22 aprile ha festeggiato i suoi primi 90 anni.

Maps – Stazione Precedenze

Si trova circa a metà dei 18.507 metri di estensione della Grande Galleria dell’Appennino lungo la direttissima Firenze-Bologna, a 450 metri di profondità tra le montagne. Se la stazione non viene più utilizzata, la linea viene ancora usata per il traffico regionale e quello merci.

# 1863 gradini e un’ora per uscire in superficie

rfi.it – Uscita Stazione Precedenze

La stazione si trova nell’abitato di Cà di Landino, in provincia di Bologna, e l’accessibilità era garantita dalle discenderie costituite dagli originari cunicoli utilizzati per lo scavo della galleria, inclinati di 27 gradi e dotati di ben 1863 gradini.

ingegneria.italia IG – Stazione Precedenze

Prendere il treno non erano quindi una passeggiata di salute, ma soprattutto uscire in superficie: per salire ci si impiegava circa un’ora.

# La Stazione di Precedenze

rfi.it – Stazione precedenze

In realtà la stazione fu costruita per proseguire la cadenza dei posti di blocco, è il numero 12 lungo quello che all’epoca era il più lungo traforo a doppio binario del mondo, e serviva a poter fermare un convoglio lento e dare la precedenza ad un treno veloce. Da qui il nome di Stazione di Precedenze.

ingegneria.italia IG

Al suo interno è infatti stato creato uno slargo, chiamato “camerone”, pensato per ospitare il personale, gli apparati di controllo, i marciapiedi e l’imbocco dei due tunnel secondari dove si trovano i binari di precedenza. Oggi è usata come Posto di Comunicazione che oltre a binari di precedenza, resi tronchi, è dotata anche di due comunicazioni di scambi per fare cambiare binario ai treni quando necessario.

Continua la lettura con: Da Milano a Orio col treno e in soli 50 minuti: il rendering della futura stazione già in costruzione

FABIO MARCOMIN

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Ha riaperto lo skybar panoramico sopra i Navigli

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maryfarfy IG - Mirador

Dopo la pausa nei mesi freddi, riapre una delle più spettacolari terrazze con vista a 360 gradi su tutta la città. Ha anche due caratteristiche uniche per Milano. Scopriamo quali sono, come godersi un drink panoramico e gli orari di apertura.

Ha riaperto lo skybar panoramico sopra i Navigli

# Un rooftop con un nome ispirato alle terrazze spagnole

Credits booking – Terrazza con piscina 21 house of stories

Se si è in cerca di un rooftop con caratteristiche uniche a Milano, dove sorseggiare un cocktail e stuzzicare un aperitivo godendosi il tramonto dall’alto, lo si può trovare ne “I Mirador” dell’hotel 21 House of Stories Navigli.

jd_prevents IG – Mirador

Uno degli ultimi ad avere inaugurato in città, il cui nome si ispira alla parola spagnola che ha tra i suoi significati quello di belvedere, propone infatti due piazze sospese sopra la città da cui godere una vista sui Navigli e a 360 gradi su tutta Milano. Dopo la chiusura per la stagione autunnale e invernale ha riaperto da fine aprile e lo sarà per tutto il periodo estivo.

# Una piscina, un’area lounge e un cocktail bar al settimo piano dal tocco “mediterraneo”

Credits hotelsofmilan.com – 21 house of stories Navigli

Una doppia terrazza suddivisa su due piani differenti. Al settimo c’è una piscina con materassini sull’ampio bordo, un’area lounge, un cocktail bar e un lungo bancone seduti al quale si può godere della splendida vista sulla Darsena.

maryfarfy IG – Mirador

A colpire di questa terrazza è il design dal tocco “mediterraneo” grazie all’uso di ceramiche decorate a mano, grafiche e sfumature di blu, colore che si ritrova nell’acqua riflessa sulle superfici riflettenti del bancone bar, e materiali e texture green a “combinarsi” con la rigogliosa vegetazione.

# L’unica terrazza panoramica a sud di Milano con vista a 360 gradi, aperta fino a mezzanotte

Credits booking – Rooftop 21 house of stories

All’ottavo e ultimo piano di questo hotel, che è anche bistrot e coworking, si svela l’unica terrazza panoramica a sud di Milano. La vista a 360 gradi sullo skyline si può godere seduti al wine bar, al ristorante e da un’area lounge più privata con vista sulla piscina. Per sorseggiare un drink con uno spettacolo unico sulla città è obbligatoria la prenotazione direttamente sul sito. La doppia terrazza è sempre aperta fino agli ultimi giorni di settembre dalle 19 alla mezzanotte.

Indirizzo: Via Bettinelli, 3

Continua la lettura con: La funivia di bidoni per la terrazza panoramica a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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7 parole che a Milano non si possono sentire

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Credits: giglionews.it

Da bandire dal vocabolario. Quando si è a Milano. Ecco quali sono.

7 parole che a Milano non si possono sentire

#7 “Canali”

Credits: @alfonsoparty IG

Dove sono “i canali”? A questa domanda, la risposta a Milano è indicare la direzione per Amsterdam. Perchè anche se Milano è una città d’acqua, non è Venezia: qui non ci sono canali. Qui ci sono i Navigli.

Leggi anche: Cosa vedere lungo i navigli?

#6 Chiamare “Meazza” lo Stadio

Lo stadio di Milano è intitolato a Giuseppe Meazza, indimenticata leggenda del calcio milanese che ha militato sia nell’Inter, per il maggior numero di partite, che nel Milan. Ma a Milano non si va al “Meazza”: si va a “San Siro”, per il quartiere che lo ospita.

#5 “Buste”

Credits: giglionews.it

A Milano la busta è quella che si imbuca. Nei supermercati di Milano se si deve chiedere alla cassiera il contenitore per riporre la spesa è vietato usare la parola “busta”: rischiate di essere guardati come senza mascherina ai tempi del lockdown. A Milano si dice sacchetto.

#4 Il passato remoto 

Albert Einstein – linguaccia alla lavagna

Il passato remoto non esiste nella grammatica di Milano: accettati solo imperfetto e passato prossimo, su questo non si transige.

#3 Cornetto 

Credits: buonissimo.it

A Milano di cornetto c’è solo l’Algida. 

#2 Scendere/uscire/salire usate al transitivo

credit: vdj.it

Il cane non si scende, ma si porta giù. Non si escono le chiavi: si tirano fuori. Lo stesso vale per il verbo salire. Nessuno di questi si usa al transitivo, è tassativamente vietato. Pena: uscire dalla città.

#1 Sussidio (es. reddito di inclusione, di cittadinanza etc)

Credits thewarm.net – Redditto di cittadinanza

Qui si viene pagati per lavorare. 

Continua la lettura con: 7 STRANEZZE uniche al mondo che puoi trovare a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Nel futuro di Milano c’è la linea Rosa. Quali sono le fermate più desiderate dai milanesi?

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Il grande sogno dei milanesi: la M6, la linea rosa. Questo potrebbe essere il percorso. 

Ma quali fermate vorrebbero i milanesi? E che cosa sognano per Milano? Il video della settimana di Milano Città Stato. 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

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I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

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La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

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La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

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Un giro sul TurboKart

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Le più belle spiagge facilmente raggiungibili da Milano

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Ph. @lorsoincucina IG

Forse la cosa più bella che a Milano rispetto alle altre metropoli al mondo: la posizione. Alpi, laghi e soprattutto spiagge: tutto raggiungibili con un’andata e ritorno in giornata. Con l’arrivo finalmente del bel tempo, si punta verso Sud. E non solo. Vediamo le più belle spiagge da raggiungere entro un massimo di un paio d’ore di auto. Foto cover: @lorsoincucina IG

Le più belle spiagge facilmente raggiungibili da Milano

#1 Idroscalo

surf all'idroscalo
surf all’idroscalo

Partiamo con quella più vicina, anche se forse la meno suggestiva. La spiaggia dell’Idroscalo. Nato nel 1926 per far atterrare gli idrovolanti, negli anni sessanta si è trasformato nella stazione balneare di Milano. Oggi si estende su 1,6 chilometri quadrati ed è sede di eventi e manifestazioni sportive. Si possono praticare 22 discipline, tra cui rugby, vela, canoa, pallamano e perfino surf. E’ balneabile solo nelle due piccole isolette, microaree di venti metri quadrati sul lato est con wakeboard, verso l’aeroporto. A 10 chilometri dal centro, raggiungibile dal centro in meno di mezzora di auto (in caso di traffico).

Leggi anche: La riscoperta dell’Idroscalo

#2 Medolago Adda (BG)

Medolago Beach
Medolago Beach

Per i milanesi spiaggia non significa solo mare. L’Adda è uno dei due grandi fiumi che costeggiano Milano. A 41 chilometri (46 minuti in auto), si trova Medolago sull’Adda: tra le 10 spiagge di Lombardia più amate dagli utenti di Tripadvisor.
Per gli indomiti della tintarella integrale, invece, la meta di riferimento è Cornate d’Adda. Area boschiva ben fronzuta e coperta da occhi indiscreti, per anni è stato il lido preferito da nudisti e naturisti.

Leggi anche: le10 meraviglie dell’Adda

#3 Spiaggia di Pusiano (CO)

pusiano
pusiano

E’ il lago più vicino a Milano, ma molto sottovalutato. A 45 chilometri (49 minuti di auto). Si tratta del lago di Pusiano, dove si trova la piccola e incantevole Isola dei Cipressi, di proprietà privata.

#4 Spiagge sul Ticino (Melissa e Ponte di Vigevano)

Melissa Beach
Melissa Beach

Appena 58 chilometri (50′): in località Golasecca (Sesto Calende) c’è Melissa Beach, oasi di pace e di divertimento. Struttura attrezzata con bar, spiaggia ad ingresso libero con campo da beach volley. In alternativa, c’è anche il ponte di Vigevano, storica spiaggia sul fiume.
Quello del Ticino è il più grande parco fluviale d’Europa, già inserito nella lista del Patrimonio dell’Unesco.

Leggi anche: I percorsi più belli nel parco del Ticino

#5 Castelletto Ticino e le spiagge del Lago Maggiore

castelleto ticino (cigognola)
castelleto ticino (cigognola)

Per la prima volta si supera l’ora. A 60Km (1h 2′) sulla sponda piemontese del lago Maggiore c’è la Cicognola a Castelletto Ticino. Altre belle spiagge sul lago sono: Dormelletto, il lido di Cannobio e quello di Arona, sul lato piemontese. Sul lato lombardo ci sono Angera, Ispra, Ceresolo, Germignaga e Laveno.

#6 Iseo (BG)

iseo (spiaggetta)
iseo (spiaggetta)

A 87Km (1h 16′) si trova Iseo sull’omonimo lago reso celebre nel mondo dallinstallazione galleggiante di Christo. Tra le spiagge la spiaggetta in erba di Iseo oppure la spiaggia detta Thaiti a Marone.

#7 Dervio

dervio (spiaggia bianca di onno)
dervio (spiaggia bianca di onno)

83 chilometri (1h 12′ in auto). Sulla sponda orientale del lago di Como dove si fa anche Kite surf. Sul lago di Como ci sono anche altre spiagge, più vicine a Milano, tra cui Bellagio, il lido di Menaggio, Argegno.

#8 Orta San Giulio (NO)

Orta (Lido di Gozzano)
Orta (Lido di Gozzano)

85 chilometri (1h 11′ in auto). Una delle spiagge dell’incantevole lago d’Orta, il “lago dell’amore” del nord Italia.

#9 Colico (LC)

colico
colico

A 89 km (1h 15′). Ultima spiaggia del lago di Como. Colico, punto di incontro di tre province, è adagiata ai piedi del Legnone, sull’estremità più settentrionale del lago, immersa nel verde, circondata da montagne. Si possono praticare diverse attività, dal wind surf, al kit surfing, al trekking.

Leggi anche: Colico, la località più vivace del “lago più bello del mondo”.

#10 Desenzano del Garda (BS)

desenzano (spiaggia desenzanino)
desenzano (spiaggia desenzanino)

A 119Km (1h 31′) il comune più popoloso del lago di Garda. Le spiagge principali sono quattro, tutte sassose: la spiaggia del Desenzanino, la spiaggia Feltrinelli, la Spiaggia d’Oro e la spiaggia di Rivoltella.

#11 Gardone Riviera (Salò – BS)

gardone riviera
gardone riviera

A 130 chilometri (1h 50′) si trova una delle principali località turistiche del lago di Garda, caratterizzata dalla sua tipicità “mitteleuropea”. Famoso nel territorio il Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele D’Annunzio visitata da circa 210.000 visitatori ogni anno.

La spiaggia di Gardone è anche stata la prima tra le spiagge della Lombardia ad avere ottenuto la “bandiera blu”. E’ capace di competere con le migliori spiagge d’Italia. Le altre due spiagge con la Bandiera Blu in Lombardia sono anch’esse sul Garda: Sirmione e Toscolano Maderno.

Leggi anche: La Lombardia ha tre spiagge con la Bandiera Blu

gardone riviera
gardone riviera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

#12 Brugnello sul Trebbia (PC)

Trebbia (spiaggia di Brugnello)
Trebbia (spiaggia di Brugnello)

Indicatissimo per chi non ama la folla. Con i suoi ciottolini bianchi e le numerose discese al fiume, offre un ambiente sufficientemente ampio (ben 50 km). Il non plus ultra del Trebbia è rappresentato da Brugnello, minuscolo borgo del VI secolo distante 110 Km da Milano. Siamo in provincia di Piacenza e qui i residenti sono appena 11. Altra possibilità è la spiaggia di San Salvatore sul Trebbia a 125 chilometri (1h 45′).

#13 Varazze- Riviera di Ponente (SV)

varazze
varazze

Entro le due ore da Milano si arriva anche al mare. A 162 chilometri (1h 51′ in auto) sulla riviera di Ponente, salvo traffico. Per chi vuole fare qualche chilometro in più meritano Laigueglia e Varigotti.

#14 Recco- Riviera di Levante (GE)

recco
recco

Per arrivare sulla riviera di Levante ci vuole qualche minuto in più, ma se si è fortunati si riesce ad arrivare entro le due ore sulla spiaggia sassosa di Recco (165 chilometri). Tra i benefits l’ineguagliabile focaccia al formaggio. Per chi vuole sforare le due ore in ci sono, nell’ordine, Camogli, Santa Margherita (Paraggi), Cavi di Lavagna (più comoda per i parcheggi) e Sestri Levante (Baia del Silenzio).

Continua la lettura con: Belle località raggiungibili da Milano in giornata con il treno

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La Goccia, il “bosco spontaneo” di Milano, è salva!

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Goccia

Sul progetto si erano addensate nubi minacciose: la gara era andata deserta. La riqualificazione della mitica Goccia, l’area degli ex-gasometri, con contestuale ampliamento del campus del Politecnico sembrava arrivata al palo. Ma ora arriva una buona notizia: sono arrivati i fondi per salvare il Bosco della Goccia. Cosa è previsto nel dettaglio e gli ultimi aggiornamenti sul progetto del campus.

La Goccia, il “bosco spontaneo” di Milano, è salva!

# Dai fondi europei Fesr 5 milioni di euro per salvare il Bosco della Goccia

Goccia

Una buona notizia per l’area della Goccia. Attesa da una maxi riqualificazione che comprende l’ampliamento del Campus del Politecnico e con la prima gara d’appalto andata deserta, finalmente si può annunciare che il bosco è salvo! Per la sua riqualificazione il Comune di Milano ha infatti ricevuto 5 milioni di euro dai fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), che coprono l’80% dell’investimento pari a circa 6,3 milioni di euro. L’obiettivo del progetto è incrementare le aree verdi urbane mediante soluzioni naturali ed è compreso anche il recupero di un edificio ex industriale nell’area, ristrutturandolo a impatto zero per essere poi restituito alla comunità.

Sono molti gli attori in campo in questa iniziativa: come capofila c’è l’Amministrazione comunale, in partenariato con l’Osservatorio La Goccia (che include il Cnr, l’Università Bicocca, il Museo di Storia Naturale di Milano e diverse associazioni locali e startup scientifiche), Ambiente Italia, il Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Climateflux GmbH, Open Impact Srl, Eutropian e From Srl. Inoltre, partecipano Terra Preta, Cfu Italia Nostra e Progetto Natura Onlus.

# Un’area di 18 ettari, sui circa 33 complessivi, bonificata con tecniche di fito-risanamento

bosco della bovisa

Il bosco spontaneo della Goccia si sviluppa su un’area di 18 ettari, oltre la metà dei 33 ettari occupati un tempo dall’Union des Gaz, e necessita di particolari bonifiche per la tipologia di inquinanti presenti nel terreno. Si prevede l’utilizzo di tecniche di fito-risanamento, sfruttando la capacità delle piante di depurare il terreno, e l’area di intervento sarà al centro di studi sui processi organici che eliminano le contaminazioni, valorizzando l’ecosistema e la biodiversità.

# Seconda gara d’appalto dopo che la prima è andata deserta

Politecnico – Renderging Goccia Bovisa

La riqualificazione del bosco rientra in un più ampio progetto, il maxi campus del Politecnico, la cui prima gara d’appalto, come detto in precedenza, è andata deserta. Il motivo è da ricercare principalmente nell’aumento dei costi dei materiali. Per evitare di perdere i finanziamenti statali il Politecnico di Milano ha indetto un secondo bando del valore di poco meno di 152 milioni di euro, con valori più elevati di 65 milioni di euro, che arriva ad oltre 594 milioni di euro con le opzioni. Nel contratto è previsto: 

  • progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza per 3.009.000 euro;
  • lavori di costruzione per 141.475.000 euro;
  • costi della sicurezza per 3.075.000 euro;
  • manutenzione per tre anni per 4.249.000 euro;
  • infine 442.550.000 euro per le opzioni aggiuntive.

Per lavorazioni suppletive, bonifiche residue e revisione dei prezzi rispetto al progetto esecutivo e di fattibilità tecnico-economica sono state decise modifiche contrattuali per 54.300.000 euro. A questo si aggiungono i lavori e servizi previsti dal masterplan di Renzo Piano, da affidare attraverso procedure negoziate, per un importo pari a 388.250.000 di euro. 

# I numeri del maxi progetto del Campus del Politecnico 

Politecnico – Rpbw – Masterplan Goccia-Bovisa

Ma cosa prevede il progetto per l’ampliamento del Campus del Politecnico? Un grande parco scientifico-tecnologico, con un grande parco che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati:

  • lo “Smart city innovation hub“, che può ospitare circa 1.000 startup, oltre ad aziende come Luxottica e i suoi laboratori e una sede della “Fondazione per il futuro delle città” dell’architetto Stefano Boeril
  • la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. 
rpbw – Campus Politecnico Milano

Questi i numeri dell’intervento: 

  • 2 residenze universitarie da circa 500 posti oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus;
  • 3 edifici per aule e una sala ipogea per conferenze;
  • un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia, già nominato “la Piramide” e il cui nome ufficiale è En: Lab, alto circa 20 metri e rivestito da pannelli solari, ormai terminato;
  • lo smart city innovation hub su un’area di 35.000 mq e 5 edifici;
  • la fabbrica dello sport con quattro piani dedicati a diverse discipline sportive e al benessere;
  • un Polo delle Scuole Civiche milanesi.
  • un’area verde pubblica di circa 40.000 mq che circonda i gasometri;
  • circa 1000 alberi che si uniranno ai 2000 cresciuti spontaneamente.

Il completamento di tutto il progetto è stato programmato per il 2026 ma a causa delle bonifiche più lunghe e complesse e alla necessità di reperire ulteriori risorse, slitteranno con ogni probabilità al 2027 le aree destinate alle start up, alle scuole civiche e alle residenze universitarie.

Continua la lettura con: La MAXI TRASFORMAZIONE della “GOCCIA”, il più grande bosco spontaneo di Milano

FABIO MARCOMIN

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Quella piccola ciclabile di periferia che non piace a nessuno

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Credits ilgustodivirdisofficial IG - Altra vista traffico via Primaticcio

La nuova frontiera delle ciclabili sono le periferie. Anche se non sempre una ciclabile riesce con il buco, come in questo caso.

Quella piccola ciclabile di periferia che non piace a nessuno

# La pista ciclabile di via Primaticcio

Credits Comune di Milano – Progetto Ciclabile via Primaticcio

La zona è quella di Inganni-Forze Armate, periferia Ovest. I lavori per la pista ciclabile lungo Via Primaticccio, prevista nel piano di sviluppo della rete protetta in favore di ciclisti e utilizzatori di monopattini, sono iniziati a maggio 2022 e sarebbero dovuti durare 9 mesi. Il cantiere, per il quale è stato investito 1 milione di euro, è durato diversi in mesi in più e accompagnato da molte polemiche, non spente nemmeno dopo la sua inaugurazione. Vediamo perché. 

# Le caratteristiche di un progetto controverso

Maps – Via Primaticcio

Il suo sviluppo complessivo è di 2,4 km, 1,2 km per la lato, sono state previste anche nuove aiuole a protezione degli incroci, 7 nuovi attraversamenti pedonali, 12 attraversamenti ciclabili e l’incremento di 210 posti auto. Le caratteristiche con cui è stata progettata sono le stesse di quella di Via Legioni Romane, in sede protetta tra marciapiedi e stalli di sosta. Non tutto sembra però essere andato per il verso giusto.

# Traffico insostenibile per dimezzamento delle corsie

Credits ilgustodivirdisofficial IG – Traffico via Primaticcio

Il risultato principale della realizzazione della pista ciclabile è stato il dimezzamento della strada: si è passati da due corsie per senso di marcia a una soltanto. Con la conseguenza che il traffico è diventato insostenibile, soprattutto la mattina. 

Credits ilgustodivirdisofficial IG – Altra vista traffico via Primaticcio

Lunghe file di auto ferme e ambulanze bloccate: via Primaticcio collega i due ospedali San Carlo e San Paolo con disagio alla circolazione che si estendono alle vie limitrofe. Silenzio in Comune e sugli organi di informazione: l’unica voce si è alzata a maggio 2023 dal profilo social dell’ex giocatore del Milan, Pietro Paolo Virdis, con la moglie che ha documentato la situazione. 

Nel video si vede il caos viabilistico, nonostante la pista ciclabile non fosse stata aperta per possibili errori in fase di progettazione riguardo le misure. 

# I problemi segnalati da Urbanfile dopo la sua apertura: la proposta per conciliare esigenze di ciclisti e di automobilisti

Anche dopo la sua apertura, le code continuano a verificarsi: il blog Urbanfile ha segnalato altre pecche nel progetto. Tra queste ci sono l’effetto rete che risulta inefficace per l’interruzione in due punti: non si connette infatti con la ciclabile di Legioni Romane, all’incrocio con via Primaticcio, e nemmeno con quella all’incrocio con via Forze Armate.

Non risulta ottimale nemmeno la soluzione scelta in corrispondenza delle fermate bus. La proposta del blog è di fare come a Copenaghen, posizionando la pista ciclabile tra la pensilina e l’area di fermata del bus, se lo spazio e/o risorse sono limitate.

FABIO MARCOMIN

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

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Stazione Bovisa da smantellare? il quartiere in fermento merita un terminal all’altezza

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credit: wikipedia

La stazione Bovisa odierna è brutta e poco funzionale. In un quartiere in grande slancio, perché non si costruisce un terminal migliore?

Stazione Bovisa da smantellare? il quartiere in fermento merita un terminal all’altezza

# La stazione Bovisa non è sempre stata così: aveva un fascino retrò

credit: wikipedia

Costruita nel 1879 alla convergenza delle linee per Erba e Saronno, serviva principalmente le industrie che si stavano sviluppando sempre più velocemente nella zona. I treni partivano ed arrivavano sbuffando attraverso gasometri e ciminiere delle industrie chimiche note per le tossiche e puzzolenti esalazioni. 

La stazione era semplice ma nella sua essenzialità caratterizzata da panche di legno, orologi alle pareti, muri scrostati, sala di aspetto di prima e seconda classe, conservava un suo fascino retrò. 

Le vecchie fabbriche, le case di ringhiera, le botteghe che la circondavano, pullulavano di una umanità oramai scomparsa. Il viavai di viaggiatori, principalmente operai e studenti delle scuole superiori, era spesso avvolto dalla nebbia e dai fumi prima e, una volta dismesse le fabbriche, dallo smog delle auto e dei camion. L’atmosfera della stazione, prima della sua demolizione, ricordava vagamente Timisoara o Stettino di qualche tempo fa. 

# Ma c’era un problema: la stazione doveva essere abbattuta

Stazione di Timisoara

La stazione, citata anche dal Tessa nei suoi racconti, ha visto due guerre mondiali, i bombardamenti, l’immigrazione dal Sud, la deindustrializzazione, le varie immigrazioni straniere e, purtroppo, tragici fatti di cronaca… Con il tempo è diventata sempre più snodo fondamentale del traffico ferroviario lombardo fino ad essere uno scalo di smistamento tra i più grandi d’Europa (così dicono ferrovieri informati). Certo il vecchio stabile non poteva più reggere i nuovi volumi di traffico con le nuove linee del passante, perciò, nonostante qualche timida protesta alla fine degli anni ’80, si decise per l’abbattimento dell’antica stazione (poteva essere diversamente a Milano?).

La nuova Bovisa, ancora molto lontana dal divenire, appariva una enorme area post industriale piuttosto triste. Certo non un polo tecnologico internazionale, né tantomeno uno dei distretti del design protagonisti durante il Salone del Mobilie come la conosciamo ora.

# La vecchia stazione è stata sostituita da una nuova, più brutta e meno efficiente

credit: b-log.ocula.it

In piena epoca di tangenti, nota per gli eterni cantieri dai tempi di realizzazione indefiniti e dai costi incerti, in una Milano che architettonicamente non ha lasciato praticamente nulla di rilevante, si eresse tra i tanti questo obbrobrio indegno, con una scalinata di accesso che solo la matita di un mentecatto poteva progettare! Tanto scomoda che chi è costretto a percorrerla tra uno scalino e l’altro, sotto la pioggia, la neve e raffiche di vento, non può trattenersi dall’imprecare.

Brutta e anonima come solo un certo tipo di architettura poteva concepire, la stazione fa bella vista di sé nello squallido parcheggio antistante (luogo di un anacronistico mercatino domenicale di cianfrusaglie!) e regolari sono le infiltrazioni di acqua al suon interno durante il periodo dei monsoni…

# Incoerente con il dinamismo del quartiere

La Stazione si trova pero in uno dei quartieri più dinamici della città, le vecchie fabbriche hanno lasciato il posto alla facoltà di architettura, al Politecnico, all’incubatore di start up, alla sede europea della prestigiosissima Tsinghua University di Pechino, le case di ringhiera ristrutturate in buona parte e vendute a prezzi molto elevati, sono ora abitate da designer e studenti di tutto il mondo! 

Alla Bovisa sono diversi i poli di attrazione e il comune ha inoltre appena spostato in zona  alcuni uffici: troviamo il celebre Spirit di Milan alla livellara (non vediamo l’ora che riprenda al più presto la sua ricchissima programmazione!) la Scighera e tanti altri locali da rendere la Bovisa estremamente vivace.  

# Si dovrebbe pensare ad un terminal ferroviario moderno e funzionale

credit: wikipedia

La regione pertanto, pare intenzionata ad intervenire per finanziare importanti lavori di ammodernamento ed ampliamento. Al momento però non si è visto nemmeno un imbianchino e, chiaramente, non ci aspettiamo la ricostruzione della vecchia stazione,  figuriamoci, Milano non è Varsavia. Ci attendiamo però, anche in previsione delle trasformazioni che interesseranno il quartiere nei prossimi anni, (ricordiamo il recupero dello Scalo Farini e della Goccia) che si demolisca quella porcheria e si pensi a qualcosa di più ambizioso, bello e magari futuristico. Un terminal dove si possa arrivare direttamente al suo interno con il tram o con la filovia senza dover percorre duecento metri  in balia delle intemperie, trascinando magari pesanti e ingombranti valigie se diretti all’aereoporto. Un terminal ferroviario prestigioso e accogliente.

La Milano che si sta sempre più rapidamente delineando moderna e accattivante, non deve più lasciare spazio a cagate tirate su in fretta e furia con materiali scadenti e concezioni superate!

Leggi anche: Il “MOSTRO”, il cavalcavia MONTECENERI-SERRA, verrà ABBATTUTO?

ANDREA URBANO

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Le linee sono 5 o 6? Le corse quante sono? E le estensioni già previste? Tutti i numeri della metro di Milano

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Credits: ilportaledeitreni.it MeLA

La metropolitana di Milano raccontata i numeri. Ecco tutti quelli da conoscere.

Le linee sono 5 o 6? Le corse quante sono? E le estensioni già previste? Tutti i numeri della metro di Milano

# Le linee metropolitane? 5 + 1 “people mover”

Mappa Atm 2023 nuova

La rete metropolitana di Milano è composta da 5 linee, la M1 identificata dal colore rosso, la M2 dal colore verde, la M3 dal colore giallo, la M4 dal colore blu e la M5 dal colore lilla. In aggiunta un people mover: MeLA (acronimo di Metropolitana Leggera Automatica), che collega la stazione di Cascina Gobba all’Ospedale San Raffaele.

Leggi anche: La NUOVA MAPPA della METRO: le 4 novità e che cosa manca per essere perfetta

# Quanto è estesa? 104,1 km di rete, di cui 79 in galleria e 22 fuori dal Comune

L’estensione totale della rete raggiunge i 104,1 km, prima in Italia, così suddivisi: 27 km la linea rossa, 40,4 km la linea verde, 16,6 km la linea gialla, 7,3 km la linea blu e 12,9 km la linea lilla. Di questi 83 km si snodano dentro il Comune di Milano e 22 km nell’hinterland. I treni corrono in galleria per 79 km, mentre il resto del tracciato è in trincea o sopraelevato.

# Quante fermate ci sono? 121 stazioni, di cui 19 extraurbane e 18 in superficie

Stazione Gessate

Ci sono 121 stazioni metropolitane operative, 103 sotterranee e 18 in superficie. Le stazioni extraurbane sono 19, di queste ce ne sono 4 sulla linea rossa e 15 sulla linea verde dove sono in prevalenza all’aperto.

# Quanti sono i capolinea? 13  

La rete metropolitana milanese si sviluppa in 13 direttrici differenti, che in alti Paesi verrebbero considerate come 13 linee, e altrettanti capolinea per via delle diramazioni della M1 e M2. Nel dettaglio:

  • la M1 fa capolinea a sud-ovest a Bisceglie, a nord-ovest Rho Fiera e a nord Sesto 1° Maggio FS;
  • la M2 fa capolinea a sud a piazza Abbiategrasso e Assago Milanofiori Forum, a nord-est a Cologno Nord e Gessate;
  • la M3 a San Donato M3 a sud e Comasina a nord;
  • la M4 a Linate ad est a San Babila in centro (capolinea provvisorio);
  • la M5 a Bignami a nord e San Siro Stadio a ovest.

# 8 interscambi

Dall’incrocio delle 5 linee si generano 8 interscambi: tra M1 e M2 a Cadorna FS e Loreto, tra M1 e M3 a Duomo, tra M1 e M4 a San Babila, tra M1 e M5 a Lotto, tra M2 e M5 a Porta Garibaldi, tra M2 e M3 a Stazione Centrale FS e tra M3 e M5 a Zara.

Leggi anche: Le 10 estensioni della metro più urgenti da realizzare

# 2.700 corse effettuate ogni giorno 

Ph. danielemik (pixabay)

Sulle 5 linee in esercizio ogni giorno vengono effettuate 2.700 corse (i numeri provengono dalla Carta della Mobilità 2023, riferita al 2022, e non tengono conto dell’entrata in funzione delle due fermate di Tricolore e San Babila sulla M4).

# 225 convogli disponibili, di cui 21 senza conducente

Credits marco.colombini77 IG – Deposito Atm San Donato

In base agli ultimi dati disponibili sono 225 i convogli disponibili, compresi sia quelli con conducente a bordo che i 21 driverless in funzione sulla M5 ma che non sono di proprietà di ATM. Dei 47 della linea M4 solo un piccola parte è in circolazione, il resto solo ad apertura integrale della linea. In servizio ci sono ancora alcuni treni delle prime serie che sono stati revampizzati e ammodernati.

Leggi anche: L’EVOLUZIONE dei TRENI della METRO di Milano

# 7 depositi per i treni, ma nessuno per la M5

Credits Atm – Metro M5 nella rimessa

I depositi dei treni sulla rete metropolitana milanese sono 7: due sulla linea rossa a Molino Dorino e Precotto, tre sulla linea verde a Gorgonzola, Cologno Nord e Famagosta, uno sulla linea gialla nei pressi della stazione di San Donato. La linea lilla al momento ha solo una rimessa dove è attivo un sistema di autolavaggio. A questi si aggiunge quello della linea M4 a Ronchetto sul Naviglio, pronto con attivazione prevista a settembre 2024.

Leggi anche: I TRE SEGRETI della LILLA

# 2 centrali operative e di controllo, una dedicata solo alla M5

Credits Atm – Sala controlli metropolitana Lilla

A gestire le metropolitane di Milano ci sono due centrali operative e di controllo in funzione 7 giorni su 7. La più grande è in via Monte Rosa e garantisce il funzionamento delle linee M1, M2, M3, M4 oltre a quello del trasporto pubblico di superficie. Alla fermata di Bignami c’è invece la sala di controllo per la linea M5.

# Una linea in completamento con 13 nuove stazioni e 7,7 km di tracciato

La crescita della rete metropolitana milanese non si ferma e in fase di ultimazione ci sono: In fase di ultimazione ci sono:

  • 13 nuove stazioni e 7,7 km di tracciato della linea M4, per completare il percorso di 15 km e 21 stazioni, da San Babila a San Cristoforo Fs previste nell’autunno 2024;
San Babila – San Cristoforo fs
  • un prolungamento di 2 fermate e circa 2 km della linea M1 a nord con le stazioni di Sesto Restellone e Monza-Bettola, al momento in stallo, con l’inaugurazione che dovrebbe slittare al 2029.
Credits: Urbanfile – Prolungamento Monza Bettola

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4? La MOTIVAZIONE e il CRONOPROGRAMMA dell’APERTURA FINALE

# 3 estensioni di linee finanziate con 17 nuove stazioni e 20 km di tracciato

Ai cantieri attivi se ne affiancano altri attesi nei prossimi anni relativi a prolungamenti di linee esistenti. Le linee interessate sono tre:

  • la linea M1 si estenderà ad ovest di 3 stazioni, Valsesia, Baggio e Quartiere Olmi per circa 3,3-3,5 km. Atteso il bando entro l’estate 2024, mentre i lavori dovrebbero iniziare nel 2025 per concludersi attorno al 2030-31;
Credits: Urbanfile – Prolumgamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi
  • la linea M5 si spingerà sino al Polo Istituzionale di Monza, raddoppiando l’estensione attuale, partendo dall’attuale capolinea Bignami per 11 stazioni e 13,2 km. A fine 2023 sono partite le lettere di espropri, nel 2025 è atteso il bando e nel 2026 l’avvio dei cantieri. L’inaugurazione dovrebbe avvenire, in base agli ultimi aggiornamenti, non prima del 2032-2033;
Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5
  • la M4, per la quale come detto è prevista l’apertura integrale nell’autunno 2024, si allungherà ad est di 2 fermate e 3,1 km fino a Segrate dove verrà realizzato un interscambio con la futura stazione dell’Alta Velocità. Procede la fase di progettazione, mancano poco più di 40 milioni di euro di extra-costi per coprire l’intero finanziamento dell’opera. L’apertura di questo tratto è previsto non prima del 2030.
Prolungamento M4

Leggi anche: La “Grande Porta dell’Est”: nel futuro di Milano un grande Hub Metro-Ferroviario

Continua la lettura con: La metro che non c’è: una linea nuova che colleghi le zone dimenticate di Milano

FABIO MARCOMIN

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La Milano-Pavia diventerà un trenopolitana: la data dell’inaugurazione

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Milano-Pavia

La realizzazione dell’infrastruttura, attesa da anni, accelera grazie alla parziale copertura finanziaria tramite fondi del Pnrr e alla nomina di un commissario. È prevista anche la costruzione di una nuova stazione a Pavia. Ecco quando dovrebbero concludersi i cantieri per i quattro binari lungo l’intero tracciato, che permetteranno di avere un treno ogni 15 minuti.

La Milano-Pavia diventerà un trenopolitana: la data dell’inaugurazione

# Il commissariamento dell’opera e i fondi dal Pnrr per accelerare i lavori: l’apertura prevista per il 2026

trenord_discoverytrain IG – Trenord

Un’infrastruttura attesa da anni e che migliorerà sensibilmente la mobilità del sud milanese oltre ad essere fondamentale per spostarsi in futuro da Milano a Genova in meno di un’ora, insieme al Terzo Valico e al quadruplicamento della Tortona-Voghera. Per dare uno scossa alla situazione di stallo il governo ha deciso di commissariare l’opera per il quadruplicamento della linea Milano Rogoredo-Locate-Pieve. La copertura finanziaria è garantita in parte dai fondi del Pnrr, in totale sono previsti 900 milioni di euro di investimenti di cui 189 per la tratta Milano Rogoredo-Pieve Emanuele. I lavori devono quindi essere completati entro il 2026.

REDDA sulla Milano – Genova: NIENTE RECOVERY FUND per il Terzo Valico

# Dimezzati i tempi di percorrenza con il quadruplicamento: previsto un treno ogni 15 minuti

Credits: RFI – Quadruplicamento Milano Pavia

I vantaggi del quadruplicamento fra Milano e Pieve e successivamente da Pieve a Pavia si riassumono in un dimezzamento dei tempi di percorrenza dei treni dagli attuali 30 a 15 minuti e nel miglioramento della regolarità della circolazione attraverso la specializzazione dei traffici sulle due differente linee, quella regionale e quella a lunga percorrenza. Previsto infatti un incremento complessivo di capacità, da 10 treni/ora/direzione dell’attuale linea a 20 treni/ora/direzione sul complesso delle due linee. 

# Un tracciato di 28,6 km e una nuova stazione a Pavia

Nuova Stazione Pavia Nord

I cantieri lungo il percorso 28,6 chilometri dell’attuale linea S13 sono suddivisi in due lotti funzionali: il primo, da 11 chilometri, va da Milano Rogoredo a Pieve Emanuele con avvio entro giugno 2024, mentre il secondo, di 18,6 chilometri, si estende da Pieve Emanuele fino a Pavia. Contestualmente è prevista l’istituzione di un nuovo servizio suburbano da/per Pieve Emanuele, dove la fermata diventa stazione per accogliere anche i treni della S2, con un beneficio anche per i territori di Locate, Opera e Lacchiarella. Tra le opere previste anche la costruzione di una nuova stazione, Pavia Nord.

Leggi anche: Si sale sulla METRO si scende al MARE: il NUOVO HUB METRO-TAV sarà a OPERA

Continua la lettura con: “Il RADDOPPIO della MILANO-MORTARA è MORTO. Non si trovano i soldi nemmeno per la tratta da Albairate ad Abbiategrasso”

FABIO MARCOMIN

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Il bosco sommerso dalle acque a un’ora da Milano

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theyellowfox369 IG - Parco dei Tassodi

Un’oasi naturalistica “magica” che si attraversa camminando su una passerella sospesa. Scopriamo le caratteristiche che la rendono così speciale.

Milano-Parco Tassodi

Il bosco sommerso dalle acque a un’ora da Milano

# Un’oasi naturalistica “magica” sul Lago d’Iseo

franciacorta.wine – Parco dei Tassodi

Franciacorta, provincia di Brescia. In questo territorio famoso per la produzione di vini che portano il suo nome c’è un’oasi naturalistica “magica”: il Parco dei Taxodi o dei Tassodi. Si trova a Paratico, sul Lago d’Iseo, dove il fiume Oglio incontra il Sebino e precisamente nei pressi di un’area abbandonata, riqualificata nel rispetto del contesto ambientale, dove prima c’era l’ex stazione locale.

secc_car69 IG – Parco dei Tassodi

Le meraviglia di questo luogo è data un bosco immerso completamente nell’acqua, visitabile camminando su passerella rialzata in legno di 300 metri che ne segue il periplo.

# Un’area di 20.000 mq con alberi e piante acquatiche 

lylli2004 IG – Parco dei Tassodi

Come dice il nome, il parco è composto prevalentemente dalla specie arborea Taxodium Distichum, conifera originaria dell’America settentrionale conosciuto come “Cipresso delle paludi”, capaci di vivere nell’acqua grazie alle estremità delle radici che emergono all’aria per catturare ossigeno.

franciacorta.wine – Airone cenerino

Si sviluppa su una superficie di 20.000 mq e ospita anche piante acquatiche, che forniscono riparo ad alcune specie di volatili come l’Airone Cenerino, oltre al pioppo nero e al salice bianco.

# Quando si può visitare

theyellowfox369 IG – Parco dei Tassodi

Il parco è aperto tutti i giorni dell’anno, l’accesso è gratuito ed è consentito anche ai cani portati al guinzaglio, da maggio a settembre dalle 8.00 alle 20.00 e da ottobre ad aprile dalle 9.00 alle 18.00. La visita dura circa mezz’ora e per chi volesse approfondire le caratteristiche del parco e del fiume all’interno è presente anche un “capanno” didattico dedicato alla proiezione di filmati a valenza scientifica e laboratori sperimentali organizzati da personale preparato.

Spunto: simi.larity IG

Continua la lettura con: Il bosco incantato lungo il fiume, a due ore da Milano

FABIO MARCOMIN

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La “rivoluzione” per i cantieri stradali: ponti mobili per passare sopra i lavori in corso (Video)

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astra-ofrou-ustra YT

Queste strutture, dopo i primi test avvenuti con successo, vengono impiegate per effettuare i lavori stradali senza interrompere il traffico dei veicoli. Come sono state progettate e dove sono utilizzate.

La “rivoluzione” per i cantieri stradali: ponti mobili per passare sopra i lavori in corso (Video)

# La “rivoluzione” svizzera per i cantieri stradali

astra.admin.ch – Astra bridge

In Svizzera c’è un ponte che consente di non interrompere il traffico veicoli durante i lavori stradali. Si chiama ASTRA Bridge ed è un ponte-cantiere mobile di 240 metri di lunghezza progettato per la manutenzione autostradale, consentendo a veicoli e motoveicoli di transitare sopra mentre i lavori si svolgono sotto. In questo modo possono essere svolte operazioni diurne senza creare problemi alla circolazione, con blocchi e deviazioni, lasciando inalterati il numero e la larghezza delle corsie e i limiti di velocità sulla carreggiata opposta.

# I primi utilizzi e le migliore apportate

astra.admin.ch – Cantiere

Il ponte, utilizzato per la prima volta nel 2022, viene montato e smontato tramite autocarri con rimorchio a pianale ribassato e gru di grandi dimensioni. Dopo il primo test avvenuto con successo sono state effettuate alcune migliorie per renderlo più sicuro e funzionale. In particolare sono state allungate le rampe di accesso e di uscita ed è stata ottimizzata la pendenza con una riduzione dell’inclinazione iniziale dal 6,1 all’1,25%. Il successivo test ha confermato l’idoneità del ponte con il transito senza problemi anche di pulmann, autocarri e trattori alla velocità di 60 km/h. 

 

Al momento è in corso il suo secondo impiego, sul tratto della A1 tra Recherswil e Luterbach in direzione di Zurigo, da inizio aprile a metà agosto 2024. La posa della struttura avviene in un paio di notti.

# I vantaggi per lavoratori, utenti e cittadini e quali lavori consente

 

La separazione fisica tra il traffico veicolare e il cantiere assicura una maggiore sicurezza sia per gli utenti della strada che per il personale addetto ai lavori, protetto dai rumori stradali e dagli agenti atmosferici. Un altro vantaggio, in questo caso per i residenti, è che i lavori più rumorosi possono essere effettuati di giorno non disturbando il sonno di chi abita nella zona. 

Tra questi ci sono la fresatura e la posa del rivestimento autostradale. Il ponte-cantiere consente anche di provvedere alla sostituzione giunti di carreggiata o alla manutenzione di ponti. 

L’Italia è tristemente famosa per i suoi cantieri infiniti, dalle autostrade liguri e quelle calabresi, perché quindi non impiegare una struttura di questo tipo per consentire almeno di limitare sensibilmente le lunghe ed estenuanti code?

Fonte: astra.admin.ch

Continua la lettura con: Il cantiere infinito sull’autostrada dei laghi sta per chiudere

FABIO MARCOMIN

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Il Tempio della Vittoria in centro: il monumento Double Face di Milano

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credit: pinaleppina.com

Il monumento creato per celebrare la vittoria della prima guerra mondiale ha poi cambiato messaggio. Una contraddizione che rende ancora più speciale questo Tempio poco conosciuto.

Il Tempio della Vittoria in centro: il monumento Double Face di Milano

Milano è stata tra le città italiane più colpite durante i due conflitti mondiali, ma negli anni ’30 la guerra veniva ancora “celebrata”: è così che nacque il Tempio della Vittoria, sacrario dei caduti milanesi e oggi tra i luoghi della memoria più suggestivi in città.

# Un monumento per celebrare la vittoria dell’Italia

credit: vecchiamilano.wordpress.com

1918: l’impero austro-ungarico si arrende, l’Italia esce vittoriosa dalla prima guerra mondiale. Esattamente dieci anni dopo la vittoria, viene inaugurato il Sacrario dei Caduti Milanesi per celebrare la sconfitta degli austriaci e commemorare tutti i concittadini che avevano contribuito a costo della propria vita. La forma ottagonale rappresenta infatti le otto porte di Milano che i i soldati dovettero attraversare per unirsi alle truppe italiane.

# Una posizione simbolica: ma dove si trova?

credit: milano.gaiaitalia.com

Ma anche nella posizione del Tempio emerge la simbologia: è stato costruito proprio nello stesso luogo in cui anticamente si trovava il cimitero dei martiri di epoca paleocristiana, creando un collegamento metaforico tra questi e i martiri della Grande Guerra. Il vecchio cœmeterium ad martyres era situato nei pressi della Basilica di Sant’Ambrogio, nell’attuale Largo Agostino Gemelli.

# Dalla celebrazione della guerra a “luogo della memoria”

credit: pinaleppina.com

Durante la Seconda Guerra Mondiale il Tempio venne gravemente danneggiato a causa dei pesanti bombardamenti, ma non fu abbandonato. Venne ricostruito e ampliato con il grande Sacrario che si sviluppa su tre piani sotterranei. Il complesso monumentale è stato costruito utilizzando il marmo bianco di Musso, un tipo di marmo di lunga tradizione a Milano, perché utilizzato anche per il Duomo e per le Colonne di San Lorenzo. All’ingresso del mausoleo, sulla destra, si trova una grande statua in bronzo e dorature alta oltre 4 metri che rappresenta il patrono della città che calpesta i sette vizi capitali.

credit: pinaleppina.com

Inizialmente il Tempio doveva celebrare la guerra un po’ come un festeggiamento per la vittoria, ed è proprio questa sua contraddizione a renderlo oggi uno dei luoghi della memoria più affascinanti e rappresentativi della città.

Fonte: Wikipedia

Leggi anche: Questa piazza è il “SALOTTO” d’Italia

ROSITA GIULIANO

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Queste sono le “7 meraviglie moderne” di Milano

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Credits: @ fondazioneprada IG

Nel Medio Evo si parlava delle quattro meraviglie di Milano. Ma quali si possono considerare come meraviglie dell’era moderna?

Leggi anche: Le quattro meraviglie di Milano per il Medio Evo

Queste sono le “7 meraviglie moderne” di Milano

#1 Bosco Verticale, il “grattacielo più bello e più innovativo del mondo”

Credits: @elenagalysan IG

Il Bosco Verticale posto ai margini del quartiere Isola, progettato dall’architetto Stefano Boeri, è costituito da due grattacieli residenziali che ospitano un migliaio di specie diverse di alberi che contribuiscono a “mangiare” lo smog cittadino.

Inaugurato nel 2014, all’interno della più ampia cornice di riqualificazione di Porta Nuova, ha vinto l’International Highrise Award 2014, il premio nel 2015 come «grattacielo più bello e innovativo del mondo» dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat e quest’anno è stato il grattacielo più instagrammato al mondo.

Leggi anche: La CASA di via Quadronno, il primo BOSCO verticale di Milano

#2 CityLife, una delle riqualificazioni più spettacolari d’Europa

credit: Instagram – @citylifemilano

Il quartiere di Citylife ha preso il posto dell’area occupata dagli edifici del polo fieristico cittadino, trasferito da anni a Rho, dando vita a una delle riqualificazioni più spettacolari di Milano. Oltre a i tre iconici grattacieli progettati da archistar internazionali, il Dritto, lo Storto e il Curvo, e allo Sdraiato in arrivo, Citylife è uno dei quartieri pedonali più grandi d’Europa, con uno dei parchi cittadini più estesi, ospita un museo di arte moderna a cielo aperto e residenze di lusso di design.

Leggi anche: CityLife allo sprint finale: via libera all’ULTIMO GRATTACIELO. Ecco come sarà lo SDRAIATO

#3 Gae Aulenti, la piazza più futuristica 

credit: Instagram – @scatto_milano

Piazza Gae Aulenti è la piazza più futuristica della città, realizzata all’interno di uno dei più grandi progetti di riqualificazione d’Europa, ospita il più alto grattacielo d’Italia, la Torre Unicredit, che arriva a 231 con la sua guglia e che con gli altri due palazzi più bassi forma un semicerchio. Al centro della piazza è possibile camminare attraverso la fontana a sfioro con zampilli d’acqua che si colorano. Attorno altri edifici di architettura moderna come il padiglione oggi sede espositiva IBM e il futuro Nido Verticale fanno da quinta alla Biblioteca degli Alberi, l’unico grande parco milanese senza recinzioni.

#4 Fondazione Prada, il centro culturale e di creatività della maison di moda milanese

Fondazione Prada è l’istituzione culturale fondata nel 1993 e dedicata alla realizzazione di progetti di arte contemporanea, cinema, fotografia, filosofia, danza e architettura. La nuova sede è stata inaugurata nell’anno di Expo nei pressi dello Scalo di Porta Romana, al posto di una vecchia distilleria. Progettata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas, è un complesso di edifici museali, con una galleria d’arte contemporanea permanente con opere di vari artisti.

Tra questi edifici spiccano “The Haunted House” ricoperta da 200.000 foglie d’oro e la Torre con vista panoramica sullo scalo e con all’interno il bar ideato dal registra Wes Anderson.

Leggi anche: L’EDIFICIO d’ORO di Milano

#5 Nuovo Campus Bocconi, il polo universitario di design

Credits: eventimilano.it
nuovo campus bocconi

Il nuovo campus dell’Università Bocconi è andato a riqualificare l’area della ex Centrale del Latte: 35.000 mq di Campus con 17.000 mq di verde. L’ambizioso progetto è stato disegnato dai due architetti dello studio SANAA, vincitori del concorso internazionale indetto nel 2012. Il campus si caratterizza per la leggerezza e trasparenza dei 4 edifici realizzati, con linee curve e sinuose, che si chiudono in sé stessi creando dei cortili al centro e dando continuità tra interno e esterno. Nel dettaglio ci sono una residenza per studenti da 300 posti, la nuova sede della SDA Bocconi, un centro sportivo aperto anche ai residenti da 2.000 mq, con un anello per il running, palestre e una piscina olimpionica e un centro ricreativo.

Leggi anche: BOCCONI di NOTTE: un progetto meraviglioso tra trasparenze e innovazione

#6 Fondazione Feltrinelli, la “Piramide” in cemento e vetro progettata dallo studio Herzog & de Meuron 

credit: Instagram @umb.o

La sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli è stata inaugurata nel 2016 tra Viale Pasubio e Viale Crispi a Milano. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron si estende per 2.700 mq, su 5 piani, affiancata dalla sede italiana di Microsoft. Soprannominata la “Piramide” per la sua forma, si caratterizzata per una struttura in cemento e vetro e ospita al suo interno una sala polifunzionale attrezzata per proiezioni e momenti di vario genere, uffici e aule per incontri e seminari, la sala lettura della biblioteca e postazioni di lettura multimediali. Ha poi aperto il suggestivo boulevard verde sul retro che conclude i lavori di riqualificazione dell’area.

Leggi anche: Il GIARDINO lungo la PASSEGGIATA PASTERNAK: un nuovo mini boulevard a Porta Garibaldi

#7 Piazza “Città di Lombardia”, la più grande piazza coperta d’Europa

Credits: wikipedia.org – Piazza Città di Lombardia

Realizzata sotto la sede di Regione Lombardia, Piazza Città di Lombardia è la piazza coperta più grande d’Europa, circa 4.000 mq, e ospita tra le diverse attività un ufficio postale, una scuola materna, un auditorium, diversi ristoranti e caffetterie. Realizzata con una forma ogivale, tra due degli edifici più bassi della sede regionale, la piazza ha una copertura posta a 32 metri di altezza costruita con un materiale plastico trasparente che consente di vedere il cielo e i grattacieli sovrastanti. Oltre ai vari eventi e manifestazioni sportive organizzate, durante le festività natalizie c’è anche la pista di pattinaggio coperta più grande d’Europa.

Leggi anche: La RIVOLUZIONE delle PIAZZE di MILANO: come dare più identità a 5 luoghi simbolo

Continua la lettura con: I 7 SKYLINE più belli d’ITALIA (FOTO)

FABIO MARCOMIN

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Il “mini-Sahara”: il deserto naturale più grande d’Europa è in Italia

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Credits: viaggi.corriere.it

Il sogno di molti: trascorrere una notte nel deserto. Pochi sanno che si può fare senza uscire dall’Italia. Non solo: è il deserto naturale più grande di Europa.

Il “mini-Sahara”: il deserto naturale più grande d’Europa è in Italia

# Dune alte fino a 100 metri

Credits: girovagate.com

Il “mini-Sahara” si estende per 5 km quadrati nella Costa Verde, nella Sardegna del sud-ovest, in una località che prende il nome di “Dune di Piscinas”. Questo deserto è stato creato negli anni dal maestrale, che ha spostato la sabbia dal litorale all’interno, creando dune alte anche 100 metri ed in continua evoluzione. Il vento le disegna giorno dopo giorno, ora dopo ora.

# Le differenze con il Sahara

Ciò che lo differenzia dal Sahara originale, a parte la dimensione, è il fatto che in questo luogo, nonostante la sabbia sia ovunque, si trova della vegetazione, che ostinata risplende e cresce (la ginestra della Sardegna). Infatti si trovano i gigli marittimi, i ginepri, i papaveri della sabbia e i lentischi. Ma anche la fauna è diversa, dato che qui si possono trovare gruppi di cervi sardi, camaleonti, testuggini, pernici, lepri e, a giugno, le tartarughe marine la scelgono come spiaggia dove deporre le uova.

# Il deserto incontra il mare: la meta dei surfisti

Credits: meteoweb.eu

Il deserto si tuffa nel mare ed è attraversato da 2 fiumi, il Rio Naracauli e il Rio Piscinas. Quest’ultimo possiede un caratteristico colore rossastro poiché è alimentato da acque che passano nelle gallerie delle antiche miniere della zona.

Questo paradiso selvaggio, che si tuffa nel mare cristallino della Sardegna, è una meta di riferimento per i surfisti di tutta Europa e del mondo, che trovano qui onde lunghe ed alte. Si tratta di una meta importante anche per i sub, perché a largo della costa si trova un relitto di nave inglese. Ma il suo essere così selvaggia e poco popolata la rende la meta ideale anche per chi non ama la Sardegna troppo glamour e le spiagge troppo affollate, per godersi un panorama di incredibile bellezza, unico in Europa.

 

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MARTINA PICCIONI

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