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Il milanese stressato si nota ovunque

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Anche la musica sinfonica ti sembra heavy metal.  

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Continua con: Il mondo si prepara alle Olimpiadi di Milano – Cortina

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I colori dei quartieri di Milano

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Milano è a colori. Ci sono quartieri con una tonalità dominante. Come questi. 

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I colori dei quartieri di Milano

# Rosso Centro Storico

Centro Storico - Rosso
Centro Storico – Rosso

C’è chi ritiene che il rosso sia il colore di Milano. Ancor di più nel centro storico, rosso come il cuore, caratterizzato da palazzi storici e monumenti famosi in tutto il mondo, tra cui il Castello, rosso vivo. 

Leggi anche: 10 idee per valorizzare il centro di Milano

# Giallo Brera

Se pensiamo a Brera ci appaiono le sfumature di giallo di molti dei suoi palazzi. Ma non solo: il giallo evoca anche l’immagine del sole che nei diversi scorsi crea dei suggestivi giochi di luce, innaffiando di vitalità il quartiere. Qui si trovano gallerie d’arte, negozi, locali alla moda, ristoranti e bar, che creano una miscela unica di cultura e divertimento, ideale per chi ama l’arte, la moda e la vita notturna dove le insegne e le illuminazioni dalle vetrine disegnano un giallo artificiale.

Leggi anche: Il mondo di Brera

# Naviglio Blu

Navigli - Blu
Navigli – Blu

Come il Danubio anche Milano ha i suoi corsi di acqua azzurra. La zona dei Navigli, quartiere bohémien di Milano, è infatti famosa per i suoi canali navigabili, le case colorate che si specchiano nelle acque.
Il blu trasmette anche serenità e pace, che si può respirare passeggiando tra le rive dei Navigli, tra artisti di strada, mercatini e locali caratteristici.

Leggi anche: Le cose più belle da fare sui Navigli

# Porta Romana Viola

Porta Romana - Viola
Credits: Expedia
Porta Romana – Viola

Il rosso del centro sembra virare verso tonalità porpora se non viola quando ci si addentra a Porta Romana. Non solo: il viola rappresenta l’eleganza e la raffinatezza, che sono proprie del quartiere situato a sud del centro storico e famoso per il suo arco monumentale. 

Leggi anche: Porta Romana bella

# Rosa Porta Venezia

Credits: Andrea Cherchi
Porta Venezia – Rosa

Un rosa tinteggiato di arcobaleno. Questo il colore caratteristico e simbolico della zona più gender fluid della città, un melange di nazionalità e di orientamenti sessuali. Il rosa rappresenta la femminilità, la delicatezza ed il romanticismo, che sono propri del quartiere di Porta Venezia, situato a nord del centro storico. 
Il rosa è anche il colore della grazia e della gentilezza, caratteristiche che rendono Porta Venezia un quartiere incantevole, dove trovare i grandi Giardini Indro Montanelli e molti altri luoghi d’interesse culturale e storico.

# Isola Verde

Isola - Verde
Isola – Verde

Se si guarda il quartiere Isola dalle zone più centrali spicca una tonalità di verde diffuso tra i palazzi o punteggiato dagli alberi. Il verde rappresenta la freschezza, che si trova nel quartiere residenziale situato a nord della città. Qui si trovano diversi spazi verdi, tra cui l’iconico Bosco Verticale, ma anche molti locali e ristoranti alla moda, che creano un’atmosfera giovane e vitale.
Il verde rappresenta anche la speranza e la fiducia nel futuro, che si possono respirare passeggiando tra i palazzi moderni dell’Isola, simboli del rinnovamento che ha coinvolto questa zona di città negli ultimi anni.

Leggi anche: Le attrazioni di Isola

# San Siro Noir

San Siro – Nero

Sì, va bene. Il colore dominante del quartiere è il verde, per via dei suoi parchi che non hanno eguali in altre zone. Però bisogna anche essere creativi e forse il colore più calzante è un altro: il nero. Il nero è un colore che richiama l’idea di potenza e imponenza, il punto in comune tra rossoneri e nerazzurri che animano le tribune dello stadio durante le partite. Non solo: il quartiere è anche dominato dal chiaroscuro, tra l’area residenziale di villette di prestigio e il “buco nero” del quadrilatero dell’illegalità dietro a Piazzale Selinunte. E visto che definire il quartiere dove giocano Milan e Inter di colore bianconero sarebbe una bestemmia, ci teniamo il nero. Anche perchè smagrisce. 

Leggi anche: La rivoluzione di San Siro: i progetti che trasformeranno il quartiere

Continua la lettura: I PALAZZI MULTICOLOR del “quartiere del futuro” dividono i milanesi: botta di vita o pugno negli occhi?

ALESSANDRO VIDALI

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M3 fino a Peschiera, semaforo rosso per Paullo, novità per Crema: la proposta della regione per il sud-est di Milano

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Da M3 a Crema con la ferrovia

Novità per M3, per la ferrovia. Ma non per Paullo. 

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M3 fino a Peschiera, semaforo rosso per Paullo, novità per Crema: la proposta della regione per il sud-est di Milano

# M3 estesa solo fino a Peschiera, niente metrotranvia per Paullo: bocciato il progetto di MM

Tracciato M3 fino a Paullo accantonato

La M3 si ferma a Peschiera. Nell’incontro del 15 gennaio 2025, tra la Città Metropolitana di Milano e tutti i comuni interessati al prolungamento della M3, è stato deciso il parziale accantonamento dell’ultima proposta elaborata da MM. Prevedeva una doppia modalità metropolitana-metrotranvia per arrivare fino a Paullo, con un tracciato di 4,4 km e 2 fermate di metropolitana, San Donato e Peschiera, e 10,9 km e 8 fermate di metrotranvia veloce. Rimane quindi solo il tratto di metropolitana fino a Peschiera Borromeo. 

# I motivi che hanno spinto a cambiare il progetto

M3 Peschiera

Per capire i motivi del cambio di rotta sul progetto avevamo intervistato l’Assessore alle Opere pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato, Massimiliano Mistretta. Questi i punti principali 

  • la realizzazione della metrotranvia da Peschiera a Paullo non consentirebbe in futuro di estendere ulteriormente la metropolitana dato che occorrerebbe smantellare un’infrastruttura pesante;
  • i tempi di percorrenza tra Paullo e Duomo non registrerebbero alcun miglioramento rispetto alla situazione attuale in cui il servizio di trasporto pubblico è garantito solo da bus fino al capolinea attuale di San Donato;
  • un minor investimento richiesto, di circa 200 milioni di euro, rispetto agli 850 milioni di euro stimati per il vecchio progetto;
  • il rischio di una bocciatura da parte della Corte dei Conti o in fase di richiesta di finanziamento del progetto per i pochi benefici della metrotranvia in proporzione alla spesa.

# Proposta la realizzazione di corsie protette per i bus fino a Paullo, con interscambio con la M3

Sempre in occasione della riunione del 15 gennaio, è stata presentata anche una proposta per servire gli utenti lungo l’asta della Paullese: corsie riservate per i bus nei punti più critici della strada provinciale con interscambio a Peschiera con la M3. Insieme all’eliminazione dei due incroci semaforici in direzione di Milano nel Comune di San Donato, consentirebbe di far risparmiare quasi 20 minuti alle linee attuali nella direttrice Paullo-Duomo, passando dagli attuali 50 a 32 minuti. 

# La novità: la ferrovia fino a Crema con capolinea a Peschiera

Da M3 a Crema con la ferrovia

Il 24 febbraio si è invece discusso sul futuro dei trasporti nel Sud Est Milano in un incontro, organizzato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che ha avuto luogo a Peschiera Borromeo. Nello specifico si è parlato del prolungamento della metropolitana M3 e del potenziamento delle infrastrutture. Presente anche Franco Lucente, assessore regionale ai trasporti e mobilità sostenibile, che ha illustrato una soluzione alternativa alle corsie di bus riservate: «Se vogliamo un’alternativa concreta alla metropolitana, dobbiamo puntare sulla ferrovia. Oggi la zona Sud di Milano è l’unica a non essere coperta da un sistema ferroviario adeguato. Per questo, abbiamo dato incarico a Ferrovie Nord di studiare un tracciato che colleghi Crema, Lodi e Milano attraverso la Paullese. Sarebbe una soluzione molto più rapida e realizzabile rispetto alla metropolitana, con vantaggi immediati per i cittadini». Al momento l’unico collegamento ferroviario tra Milano e Crema prevede un cambio a Treviglio.

M3 fino a Paullo PFTE

Nel 2004 venne avanzato un progetto per una nuova linea ferroviaria diretta tra Milano e Crema, di circa 33 km con 7-8 fermate e capolinea nord a Peschiera, rimasto però solo sulla carta. Il tracciato fino a Paullo ripercorrerebbe sostanzialmente quello della vecchia proposta di prolungamento della M3 a Paullo tutto in metropolitana, costeggiando a sud in maniera pressoché rettilinea la SS 415. 

Continua la lettura con: M3 per Paullo: cambia tutto! Una cattiva notizia e una buona

FABIO MARCOMIN

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7 marzo 2012. Viene presentato un progetto rivoluzionario: gli «Champs-Elysées» di Milano

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7 marzo 2012. Viene alla luce uno dei progetti più rivoluzionari tra quelli mai realizzati a Milano. 

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7 marzo 2012. Viene presentato un progetto rivoluzionario: gli «Champs-Elysées» di Milano

# Quando si voleva trasformare Corso Sempione negli Champs-Elysées di Milano

7 marzo 2012. Viene presentato un progetto dell’architetto portoghese Alvaro Siza che avrebbe potuto essere pronto per Expo. Il suo obiettivo? Risolvere problemi di parcheggi, vivibilità e decoro del corso più suggestivo di Milano. Non solo: renderlo come gli Champs-Elysées parigini, un viale che si pone al centro della vita quotidiana dei cittadini, ricco di locali e negozi di moda. 

# Il progetto: trasformare la careggiata centrale del corso in un grande giardino

In sintesi, era prevista la soppressione della carreggiata centrale, da destinare a grande giardino, «un sistema da comprendere in quello di riqualificazione delle strade cittadine dirette all’area dell’Expo 2015, la cosiddetta “via di terra”».

Tutta la Zona Sempione avrebbe beneficiato di questo intervento, trasformandosi in una combinazione di arte, grazia urbana, edifici residenziali, con Via Tommaso Agudio cuore del progetto nella porzione orientale del sistema. Ecco il video esplicativo della riqualificazione di Corso Sempione:

Continua la lettura con: 7+1 progetti che potevano rivoluzionare Milano

MILANO CITTA’ STATO

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I 7 paesi dell’hinterland più sconosciuti ai milanesi: le loro storie curiose

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Credits milanodavedere - Calvignasco

Li hai mai sentiti nominare? Ecco quali sono.

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I 7 paesi dell’hinterland più sconosciuti ai milanesi: le loro storie curiose

#1 Marcallo con Casone: le sue origini celtiche

Credits mapio.net – Chiesa Marcallo con Casone

Costituito nel 1870 dalla fusione dei comuni di Marcallo e Casone, il comune si trova a nord di Magenta nell’ovest della Città Metropolitana di Milano e ha oggi poco più di 6.000 residenti. Un tempo centro prevalentemente agricolo e ricco di vigneti, prima dell’avvento dell’industria, le sue origini risalgono addirittura al periodo celtico. Durante i lavori per l’autostrada A4, a poche centinaia di metri dai confini comunali, sono infatti emerse una cinquantina di tombe facenti parte di una vasta necropoli dell’epoca dei Celti e dei Romani.

 

#2 Trezzano Rosa: il nome viene dalla moglie del sindaco

Credits: https://primalamartesana.it – Trezzano Rosa

Trezzano Rosa, storicamente parte integrante della Brianza, è un comune di 5.400 abitanti che si trova nel distretto della Martesana della Città Metropolitana di Milano. Nominato per la prima volta in un documento ufficiale nel 1398, il lemma “Rosa” fu aggiunto nel 1862 per distinguere il comune da Trezzano sul Naviglio. Tra le ipotesi alla base della scelta di questa parola, la più accreditata è quella secondo la quale la moglie dell’allora sindaco Giulio Cremonesi si chiamasse appunto Rosa. La prova sarebbe anche nella treccia di capelli raffigurata nello stemma comunale. 

 

#3 Villa Cortese: il comune al top nella raccolta differenziata

Credits sempionenews.it – Villa Cortese

Villa Cortese è uno degli ultimi comuni della Città Metropolitana di Milano prima della provincia di Varese. I residenti sono poco più di 6.000 e il ritrovamento di un sarcofago romano databile al I secolo d.C. testimonia la presenza di un insediamento abitativo già a quell’epoca. Da anni ha stabilizzato la sua raccolta differenziata attorno al 70%, portando il comune ad essere uno dei più bravi a riciclare in Italia. 

 

#4 Dresano: il paese dei tre “seni”

Credits albarete-wikipedia – Dresano frazione_Madonnina – chiesa_parrocchiale

Il comune di Dresano confina con il lodigiano e nonostante il paese sia storicamente ed ecclesiasticamente legato a Lodi, al momento dell’attivazione della nuova provincia nel 1995 il comune rimase parte di quella di Milano. L’origine del nome sembra sia da far risalire alla presenza di tre insenature, tre “seni”, quando ancora l’attuale territorio comunale era paludoso, da Tresseno fino alla trasformazione in Dresano. Le stesse insenature appaiano infatti anche nello stemma del paese, ognuna sormontata da uno degli alberi tipici di questa zona della Pianura Padana, il pioppo.

 

#5 Santo Stefano Ticino: porta il nome del fiume… che però scorre altrove

Credits tecnoretesantostefanoticino IG – Cascina Santo Stefano Ticino

Nonostante l’appellativo, il territorio comunale di Santo Stefano Ticino non è attraversato dal fiume Ticino, che scorre nel limitrofo comune di Magenta. Sono circa 5.000 i residenti di questo comune che, soppresso in età napoleonica, fu inserito nella provincia di Pavia nel 1786. Dal 2008 nel comune è presente il Salumificio Giuseppe Citterio trasferitosi da Rho, con uno stabilimento che produce mortadella e salame e che è anche la sede del laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda.

 

#6 Calvignasco: il comune più pianeggiante d’Italia

Credits milanodavedere – Calvignasco

Calvignasco si trova nell’ovest della Città Metropolitana di Milano e supera di poco i 1.200 abitanti. Ai margini con il territorio della Provincia di Pavia è attraversato ed irrigato dalle acque del Canale Ticinello. Questo comune, assieme a quello di Alzano Scrivia in provincia di Alessandria, detiene un curioso record: è il comune più pianeggiante d’Italia, essendo il dislivello massimo del territorio comunale pari a 1 metro.

 

#7 Vignate: dove si produceva il vino di Milano 

Credits festa della redenzione di Vignate FB – Vignate, Festa della redenzione, ricordo della liberazione dai vincoli feudali sui terreni coltivati

Vignate è un comune di origini romane, come si evince dall’assetto stradale del centro storico e il nome deriva con ogni probabilità dal toponimo “Vineate”, composto dal termine latino vineo (vigna) e dal suffisso celtico –aite (luogo, contrada). Era la vite infatti la coltivazione principale del territorio, prima che da un’economia prettamente agricolo passasse ad una industriale. Ancora oggi rimane traccia dell’anima rurale, persistono infatti molti fontanili, anche se alcuni in stato di abbandono, e una decina di cascine ancora in attività.

 

Continua la lettura con: I 7 PAESI dell’HINTERLAND dove un MILANESE NON andrebbe mai a VIVERE

FABIO MARCOMIN

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Viaggiare con l’alta velocità a meno di 10 euro: queste le due tratte da Milano

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italotreno.com - Treno Italo

Ora che la bella stagione è alla porte è tempo di pensare a gite fuori porta e anche a viaggi a lunga distanza. Scopriamo la promozione messa in campo da Italo e le tratte disponibili.

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Viaggiare con l’alta velocità a meno di 10 euro: queste le due tratte da Milano

# A meno di 10 euro con i treni alta velocità

italotreno.com – Treno Italo

Per chi vuole assaporare al meglio la primavera, la scelta ideale per un viaggio comodo e veloce è sempre il treno. E quando parliamo di alta velocità, l’esperienza diventa ancora più piacevole se si riesce anche a viaggiare a prezzi super convenienti. È il caso della promozione lanciata da Italo, che permette di spostarsi tra diverse città italiane con tariffe a partire da soli 9,90 euro

Leggi anche: La super-metro dei treni ad alta velocità: si andrà da Milano a Mosca? E in queste altre città da sogno

# Le tratte super scontate

Nuova mappa collegamenti Italo

Le tratte disponibili a questa tariffa sono soprattutto nelle regioni del Nord Italia: Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia oltre a Emilia-Romagna e Toscana. Eccole nel dettaglio:

  • Milano – Reggio Emilia
  • Genova – Milano
  • Udine – Vicenza
  • Bologna – Brescia
  • Bologna – Venezia
  • Ferrara – Firenze
  • Ferrara – Pordenone

L’offerta prevede un numero limitato di posti e sono validi in tariffa eXtra, ambiente Smart. Per usufruirne è consigliabile prenotare in anticipo scegliendo il giorno giusto.

# Le novità tra le destinazioni più popolari

Italo Treno a meno di 10 euro

Tra le destinazioni popolari ci sono una tratta storica, la Bologna-Firenze, e altre meno conosciute come la Conegliano-Verona o la Firenze-Rovigo. Al sud spicca la Bari-Benevento, per un viaggio della durata di 2 ore e 19 minuti.

Continua la lettura con: In Europa da Milano con l’alta velocità: le 5 città più spettacolari all’orizzonte del Frecciarossa all’estero

FABIO MARCOMIN

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L’hotel con i prezzi più bassi di Milano: una camera full service a 10 minuti a piedi dal nuovo quartiere Glam Chic

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Camera Hotel Alessander

Soggiornare in hotel a Milano senza svuotare il portafoglio è possibile. Vediamo dove si trova quello più economico al momento.

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# Hotel Alessander: un due stelle di buon livello a 55 euro a notte

Esterno hotel Alessander

A Milano non è necessario spendere una fortuna per dormire in un hotel. Se si sa dove cercare, anche lontano dagli ostelli economici che offrono camere a meno di 20 euro, è possibile trovare soluzioni interessanti. Ad esempio, l’Hotel Alessander, un 2 stelle, offre camere singole a partire da 55 euro a notte. La ricerca è stata effettuata per il weekend 12-13 marzo 2025 su tutti i principali portali di prenotazione. Il punteggio dato dagli utenti è di 7 o superiore, quindi la struttura è giudicata in media come di buon livello. 

# I servizi offerti: wi-fi gratis, reception H24 e parcheggio

Camera Hotel Alessander

Tra i servizi offerti dall’hotel, oltre al Wi-Fi gratuito in camera, c’è una reception aperta 24 ore su 24, dove è disponibile un deposito bagagli e una cassetta di sicurezza. Per la colazione a buffet è previsto un supplemento di 5 euro, stessa cifra giornaliera per l’utilizzo del parcheggio in loco. Nella camera è presente anche frigobar e televisore a 22 pollici.

# A 10 minuti da SoPra, il nuovo quartiere glam-chic di Milano

Localizzazione Hotel Alessander

La struttura è in via Cortina d’Ampezzo 17, una traversa di via Quaranta, nel quartiere Vigentino a 5 minuti a piedi dalla nuova sede di Moncler in fase di ultimazione, a 10 da Soupra e a 20 da Fondazione Prada.

Leggi anche: SoPra, sarà il nuovo quartiere glam-chic di Milano?

Continua la lettura con: Una notte nell’hotel più piccolo del mondo

FABIO MARCOMIN

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5 dancing risto-bar di Milano: dove si beve e si mangia ballando

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theordinarymarket IG

Milano frenetica, industriale, caotica, un via vai continuo e quotidiano di persone in movimento: ma non ci si ferma mai? Eccome. A Milano ci si rilassa e ci si diverte molto e il momento tanto atteso della giornata arriva dopo le 18, quando scatta l’ora dell’aperitivo e inizia la vita notturna della città.

La movida milanese offre numerose occasioni di divertimento e intrattenimento, tant’è che per questo motivo è una delle mete più ricercate dai turisti anche internazionali. Centinaia di bar, pub, birrerie, ristoranti, discoteche che dai Navigli all’Isola, da Brera alle Colonne di San Lorenzo offrono le proposte più disparate per accontentare tutti i gusti. Ecco una selezione con i 5 dancing bar migliori per viversi al meglio la notte.

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5 dancing risto-bar di Milano: dove si beve e si mangia ballando

#1 Apollo Club – via Borsi 9/2 (aperto tutti i giorni, tranne lunedì e martedì)

_milangeles_ IG _ Apollo Milano

Sui Navigli l’indirizzo per fare un aperitivo, mangiare qualcosa e poi scatenarsi in pista è senza dubbio l’Apollo Club, la cui fitta programmazione settimanale vi permetterà di tirare notte fonda senza troppi problemi. Musica da capogiro, ospitalità calorosa e quella sensazione di casa, il bar è tutto questo e molto di più: un posto che ti fa sentire parte di una comunità che va oltre il semplice bere.

La cucina dell’Apollo è affidata a Francesco Marrone, giovane chef con all’attivo una enorme esperienza in grado di proporre una cucina italiana mediterranea rispettosa della tradizione, ma che guarda al futuro. Il cibo e i cocktail sono in linea con i locali di questo genere, ma la serata si impenna soprattutto quando in pista a farvi ballare c’è il Rollover.

A questo proposito, venerdì 14 marzo è in programma una serata di pura alchimia con Rollover Milano che incontra JIM Nights. In questa serata si riuniscono i Rollover DJs, che offrono i loro caratteristici beat ipnotici, Bordello a Parigi Sound system che, direttamente dall’underground, portano quella cruda energia italo-disco e infine Jack Scavino e Sam David, i quali si tuffano nel groove house con le loro allegre selezioni hi-power.

Leggi anche: Ai milanesi piace retrò

#2 Tom. The Ordinary Market – via della Chiusa 1 (aperto tutti i giorni, tranne domenica)

theordinarymarket IG

In zona Colonne, la formula del Tom è quella di un ristorante e club dall’allure ricercato e postmoderno, dove gustare capolavori gastronomici tipici della cucina italiana e scatenarsi tra musica dal vivo e dj set durante serate che di ordinario hanno solo il nome del locale. Si tratta di un progetto ambizioso che mixa cocktail bar, club e cucina puntando tutto sulla qualità a partire da vini e birre artigianali, ma anche per i cocktail ricercati, come il ‘Central America’s Togue’ e l’Ordinary and fresco’. Non è da meno la cucina: affidata ad Alessandro Cresta, sous-chef di Sergi Arola (2 stelle Michelin) a Madrid, il menù vanta tapas e piatti di cucina internazionale con focus sui prodotti del territorio e biologici. E poi c’è il club chiamato ‘The Stock’, un luogo dove finalmente si può ballare musica elettronica e commerciale di qualità senza dover cambiar locale nel corso della serata e soprattutto senza dover bere le classiche schifezze da bar delle discoteche.

#3 El Porteño Prohibido – via Melloni 9 (aperto tutti i giorni, tranne lunedì)

Tango El Portenho

I ristoranti El Porteño li conoscete per l’ambiente suggestivo e soprattutto per la prelibata e deliziosa carne argentina, ma forse non conoscete ancora la sua versione più sensuale e frizzante, El Porteño Prohibido. L’aggettivo “prohibido”, senza dubbio intrigante e attrattivo, si riflette nelle atmosfere del locale, quasi misteriose ma molto affascinanti. Qui i piatti più tipici della gastronomia argentina vengono serviti mentre si assiste a spettacoli in cui bravissimi ballerini ballano il tango ogni martedì, mercoledì e giovedì sera, mentre dal venerdì alla domenica salgono sul palco cantanti, corpi di ballo ed acrobati per uno show a 360°. Dopo aver soddisfatto gusto e vista giungerà il momento di alzarsi e ballare per terminare la serata in un ristorante in cui è possibile godersi un vero piacere prohibido, senza sentirsi in colpa ma solo molto soddisfatti.

Leggi anche: A Milano è esplosa la passione per la terra dei Gauchos: i 5 ristoranti per sentirsi a Buenos Aires

#4 Spirit de Milan – via Bovisasca 57/59 (aperto tutti i giorni, tranne il lunedì)

Credits: @d.parisio
Spirit de Milan

In questa ex fabbrica di cristalleria in Bovisa, l’ambiente è super suggestivo e qui potete cenare, fare aperitivo o semplicemente bere qualcosa ascoltando un concerto dal vivo. La ‘Fabbrica de la Sgnagnosa’ è il bistrot-ristorante che offre un menu milanese semplice e genuino, con stuzzichini regionali, bevande fresche e soprattutto buon vino.

L’atmosfera è davvero piacevole sia d’estate, sfruttando il suo cortile interno, che d’inverno, all’interno del locale. Tanti gli eventi, le feste e i corsi in programma, come la serata milanese più famosa ‘Barbera & Champagne’ che è l’anima di Spirit de Milan. Si tratta di una serata per ritrovare una Milano da osteria, con canto, musica e risate intorno allo stesso palco. Un’altra serata da non perdere è la ‘Holy Swing Night’, l’autentica serata swing di Milano tutta anni 30 e 40, dove ballare ai ritmi incalzanti delle migliori swing live band della penisola e internazionali.

Leggi anche: I ristoranti di Milano dove si fa festa, si canta e si balla

#5 Santeria Social Club – viale Toscana 31 (aperto tutti i giorni, tranne il lunedì)

Santeria Comedy Club

In zona Bocconi, Santeria Social Club è decisamente il posto giusto se si cerca un posto piacevole in cui svagarsi con uno dei tanti eventi in programma. Si tratta di un hub creativo e polifunzionale, in cui si passa dal mattino fino al dopo cena grazie alle diverse anime che compongono questo spazio di 1.000mq. C’è il ristorante con il cocktail bar dove fare brunch nel weekend, oppure fermarsi con i colleghi dopo l’ufficio e ascoltare uno dei tanti concerti che qui si avvicendano. Troverete i nuovi nomi della scena underground italiana, così come i volti più consolidati: dal jazz, elettronica, musica pop e leggera e quella più sperimentale.

Continua la lettura con: Milano, «capitale del brunch»: i 7 locali da provare almeno una volta nella vita

MARTA BERARDI

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«Vorrei sapere se è in programma l’estensione della metropolitana fino a Chiaravalle…»

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Buongiorno,

vorrei sapere se è in programma l’estensione della metropolitana fino al Comune di Chiaravalle.

Mi sembra una cosa utile sia da un punto di vista culturale che spirituale per la presenza della stupenda basilica e il cimitero.

Grazie 

TERESA

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Da postino mi consenta di rettificare: Chiaravalle non è un comune, ma un quartiere di Milano. Al momento nessuna estensione della metro è prevista in quella direzione, a meno di un colpo ad effetto nel futuro progetto di M6.
Se invece intende il comune di Chiaravalle in provincia di Ancona, la sua idea risulta ancora più affascinante.  
 
 
 
IL POSTINO
 
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Continua la lettura con: «Io abito in via Monte Cervino, la situazione intorno a Citylife è drammatica…»

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Quando la Madonnina fu coperta di stracci

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E’ il simbolo di Milano, posta in cima al Duomo. Fino a pochi anni fa era il punto invalicabile più alto della città.

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Quando la Madonnina fu coperta di stracci

# Il punto più alto della città fino all’arrivo dei grattacieli

Credits Andrea Cherchi – Madonnina Torre Allianz

Infatti nessuno osava costruire nulla che la sovrastasse in altezza. Poi si è scoperto che si trattava di una consuetudine non di una legge e da quel punto si sono scatenati con i grattacieli. Mettendo sul tetto però, una copia della Madonnina. Perché con queste cose non si scherza…

# Invoca la benedizione divina su Milano 24h

Quanto è GRANDE la MADONNINA del DUOMO di Milano?
Credits Andrea Cherchi – Madonnina sul Duomo di Milano

Pochi sanno che la Madonnina è stata messa sulla cima della guglia maggiore solo nel 1774. La statua fu disegnata da Giuseppe Perego, è alta oltre 4 metri e ha le braccia aperte per chiedere la benedizione divina verso la città.

# Quando fu coperta di stracci

La Madonnina è fatta di oro zecchino che scintilla luminoso sulla sommità della città. Questo accade da sempre tranne un breve periodo in cui, levando gli occhi al cielo, non c’era più traccia della sua luce.

Questo accadde durante la seconda guerra mondiale quando la statua fu ricoperta di stracci. Questo per evitare che il suo luccicare invece che la benedizione divina potesse attirare i bombardieri alleati in volo sopra Milano.

Continua la lettura con: Le 4 Madonnine nel cielo di Milano

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @everysinglestreetmilan IG

La foto del giorno: oggi siamo all’Ortomercato

Ph. @everysinglestreetmilano IG

Ph. @everysinglestreetmilan IG

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Deadline M5: a rischio i fondi se non si decide entro giugno

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filo.logico IG - Monza

La buona notizia è che sono tutti uniti per realizzare l’estensione della linea in un unico lotto, da Bignami a Monza Polo Istituzionale. La cattiva è che bisogna correre per trovare le risorse aggiuntive per non perdere i fondi già assegnati. Le ultime novità sul progetto dopo l’incontro tra i sindaci.

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Deadline M5: a rischio i fondi se non si decide entro giugno

# Tutti i sindaci sono d’accordo: l’opera deve essere realizzata in un unico lotto

M5 per Monza

Il 27 febbraio si è tenuto una riunione tra i sindaci interessati a vario titolo al prolungamento della linea M5: un tracciato di 13 km e 11 fermate da Bignami a Monza Polo Istituzionale. L’occasione è stata utile per confrontarsi su come procedere e ribadire l’intenzione di realizzare l’opera per intero in un unico lotto, dopo che nelle scorse settimane si sono susseguite ipotesi di “spezzatino” o di eliminazione di alcune fermate. Al tavolo erano presenti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, quello di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi, quello di Monza Paolo Pilotto e anche l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi.

# Una delegazione dovrebbe scendere a Roma per incontrare il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini 

Credits milanopost.info – Incontro Salvini Sala

Un passo concreto in avanti non è stato fatto, ma si è deciso di far pervenire una lettera al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini firmata da tutti i sindaci e dal Presidente di Regione Lombardia per chiedere un incontro il prima possibile. Una delegazione in rappresentanza dei comuni, dove è atteso il passaggio della linea M5, vuole sedersi al tavolo per spiegare la situazione del progetto e le ragioni per chiedere una rapida e integrale copertura finanziaria. Al momento sono stati messi a disposizione circa 1,3 miliardi di euro, altri 300 milioni sono stati promessi dall’ultima finanziaria, da spalmare in dieci anni fino al 2037, ma ne servirebbe in tutto 589 in aggiunta alla dotazione iniziale.

# Come si è arrivati a quasi 600 milioni di extra costi

filo.logico IG – Monza

Gli extra costi dell’opera sono dovuti all‘aumento dei prezzi di materie prime ed energia rispetto a quelli del 2018, agli aggiustamenti legati agli approfondimenti tecnici, alle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui la Regione ha autorizzato l’intervento, alle richieste dei gestori dei servizi e delle amministrazioni locali. A pesare in modo particolare sono state tutte le richieste di modifica avanzate dal Comune di Monza e nello specifico: «la realizzazione di quattro nuovi pozzi, mitigazioni alle fermate del San Gerardo, di piazza Trento e Trieste e della Stazione, una diversa configurazione degli accessi a quella di Triante, la formazione di tetti verdi sul deposito del Casignolo, compensazioni ambientali in via Marelli, ulteriori bonifiche e opere idrauliche» tra cui quelle imposte dalla conformazione del sottosuolo interessato dal fenomeno degli occhi pollini, , come spiegato dall’assessore regionale Terzi.

# Se non si trovano le risorse aggiuntive entro giugno si rischia la perdita dei fondi già stanziati

Il Sindaco Sala si è detto soddisfatto dell’esito dell’incontro con i sindaci, soprattutto perchè che tutti sono d’accordo sul salvaguardare per intero il progetto. Detto questo, ora bisogna correre per trovare le risorse necessarie a coprire gli extra costi e avviare le fasi successive, in primis la pubblicazione della gara d’appalto per inaugurare il prolungamento di M5 nel 2033. Il mese di giugno, sottolinea Sala intervistato da Italpress, si presenta come uno spartiacque decisivo: «per partire con i lavori e non perdere i fondi già assegnati bisogna entro giugno risolvere questa questione». A quel punto la metropolitana diventerebbe un miraggio.

Leggi anche: No metro? Monza è rimasta al verde. Anzi, non ha più nemmeno quello

Continua la lettura con: «Arcipelago M6»: la soluzione per coprire Milano e hinterland estendendo anche le altre linee della metro

FABIO MARCOMIN

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Il mondo si prepara alle Olimpiadi di Milano – Cortina

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Saranno dei giochi senza frontiere.  

Qui il video: Il mondo si prepara alle Olimpiadi di Milano – Cortina

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Continua con: Il tuo provino per giocare in porta nell’Inter

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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Stop al «Salva Milano»: un’occasione per ripensare la città?

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Credits: www.hotelcavour.it

Solo pochi giorni fa il Sindaco Sala lamentava la lentezza della politica nell’approvazione della legge chiamata «Salva Milano». Ora il suo cambio repentino di rotta dopo l’arresto di un ex dirigente comunale. C’è chi parla di una Milano bloccata nella sua attività più florida. E se invece questa fosse una occasione per riscrivere in meglio le regole del gioco sul futuro di Milano?

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Stop al «Salva Milano»: un’occasione per ripensare la città?

# Il dietrofront della Giunta: solo pochi giorni fa Sala si lamentava della lentezza nell’approvazione del testo

Beppe Sala IG

Palazzo Marino ha deciso di non appoggiare più l’iter del provvedimento noto come “Salvamilano”, attualmente in attesa di votazione al Senato dopo essere passato alla Camera. Una giravolta impensabile fino a soli pochi giorni fa quando Sala, in merito all’approvazione della legge, diceva: «La politica che ci mette 18 mesi per affrontare una questione del genere dimostra una sua debolezza. Io sono disorientato dai tempi lunghi». Impensabile ma inevitabile. 

La decisione arriva infatti in un momento di tensione, a seguito delle recenti intercettazioni e degli arresti domiciliari dell’architetto Giovanni Oggioni: ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex vicepresidente della Commissione paesaggio, accusato di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso.

# Al centro della questione c’era l’«interpretazione autentica» della norma

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

L’obiettivo del norma era di risolvere i contrasti scaturiti a seguito delle diverse interpretazioni del Comune di Milano e della Procura in merito a una norma del 1942, puntando su una «interpretazione autentica». Proprio su questo aspetto verte una delle intercettazioni in cui l’altro indagato Marco Cerri (progettista ed ex componente della Commissione paesaggio ndr) si rivolge a Oggioni: “No però Giovanni, l’interpretazione autentica è l’unica cosa che mette in scacco le indagini, te lo dico sinceramente, perché una norma che va a dire che le cose fatte ”fino a” ma non dice che l’interpretazione autentica è quella, la Procura per me va avanti lo stesso. Invece, con l’interpretazione autentica è sicura”. I pm sostengono che i due avrebbero preso parte alla stesura del testo e spinto perchè venisse approvato il prima possibile.

# Ma cosa prevedeva il provvedimento in votazione?

In sintesi che l’avvallo di un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata non dovesse essere obbligatorio in caso di costruzione di nuovi immobili su lotti localizzati in ambiti edificati e urbanizzati, in caso di sostituzione di edifici esistenti o interventi su edifici esistenti in ambiti edificati, anche se superiori a 25 metri di altezza e con densità edilizie sopra 3 metri cubi per metro quadrato. 

# Ripensare Milano: prima i cittadini, poi gli investitori e i costruttori

doni_tombolato IG – Torre Milano al tramonto

La giustizia ora farà il suo corso e se questo da un lato significherà per un po’ di tempo la paralisi del settore immobiliare, dall’altro l’arresto del “Salva Milano” può rappresentare un’opportunità per ripensare in modo più inclusivo il futuro della città. Le decisioni urbanistiche vengono sempre prese con una logica top-down, dove gli interessi immobiliari prevalgono sulle esigenze dei cittadini. Si dovrebbe innanzitutto ribaltare questo approccio: prima di ogni rigenerazione urbana, a prescindere dalla superficie interessata, andrebbero raccolte le richieste dei cittadini e di tutti i soggetti attivi nel quartiere. L’obiettivo dovrebbe essere capire come migliorare la zona, attraverso ad esempio spazi verdi e luoghi d’incontro, e quali servizi implementare. Solo in un secondo momento, sulla base di queste esigenze, gli investitori e i costruttori immobiliari potranno sviluppare i loro progetti. 

# Nuove soluzioni per uno sviluppo sostenibile

milan-pixabay – Unicredit dal basso

Passando dall’idea generale alle strategie da adottare per trasformare Milano in una città più vivibile e sostenibile, il nuovo PGT potrebbe prevedere:

  • pianificazione partecipata: coinvolgere i cittadini nei processi decisionali attraverso assemblee pubbliche, sondaggi e strumenti digitali di urbanistica partecipata. Questo garantirebbe uno sviluppo più equilibrato e condiviso;
  • recupero degli spazi inutilizzati: invece di puntare solo su nuove costruzioni, si potrebbe incentivare il recupero di edifici abbandonati e aree dismesse, riducendo il consumo di suolo e valorizzando il patrimonio esistente;
  • sostenibilità ambientale e sociale, con multe salate in caso di tagli a verde e servizi: ogni nuovo progetto urbanistico dovrebbe rispettare rigorosi criteri di sostenibilità, prevedendo spazi verdi, mobilità dolce e accessibilità per tutti. Nel caso di tagli anche solo a un piccolo elemento pubblico nell’intervento urbanistico si dovrebbero prevedere multe salate da reinvestire in progetti per la cittadinanza;
  • realizzare almeno il 50% del parte pubblica di un progetto prima o in parallelo all’avvio dei cantieri per la quota privata;
  • una quota degli interventi edilizi dovrebbe essere sempre riservata a edilizia popolare e housing sociale;
  • controllo sugli investimenti immobiliari: introdurre regolamenti più stringenti per evitare speculazioni e garantire che i nuovi interventi siano finalizzati a migliorare la qualità della vita e non solo a massimizzare i profitti degli operatori privati;
  • zonizzazione innovativa: suddividere la città in zone con funzioni diversificate, incentivando il mix di destinazioni d’uso (abitazioni, uffici, spazi culturali e commerciali) per evitare il fenomeno delle “città fantasma” nelle ore serali e nei weekend.

# Una battuta d’arresto o un’opportunità? 

Se da un lato la vicenda mostra le fragilità di un sistema in cui la politica e gli interessi privati spesso si intrecciano, dall’altro può aprire la strada a un ripensamento della città più democratico e sostenibile. Il futuro di Milano dipenderà e di trasformare la rigenerazione urbana in un processo trasparente, equo e partecipativo.

Leggi anche: Anche la torre botanica e la high line verde spariscono: resta solo il cemento

Continua la lettura con: ”Salva Milano”: che cosa comporta in breve e perché lo ha votato anche il PD?

FABIO MARCOMIN

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La capitale europea che ha costruito una spettacolare città sotterranea: se si facesse a Milano?

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chatgpt AI - Milano città sotterranea

Eccetto che per metropolitana, parcheggi e centri commerciali, Milano non sviluppa infrastrutture che agevolino la vivibilità della città anche nel sottosuolo. Persino nella mobilità automobilistica, mentre altrove si utilizzano tunnel per spostare le auto sottoterra, a Milano gli unici due tunnel progettati sono ripiombati nel cassetto. Ma ci sono esempi opposti, come questa capitale europea dove la qualità della vita è ai massimi. Anche sottoterra. 

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La capitale europea che ha costruito una spettacolare città sotterranea: se si facesse a Milano?

# Helsinki: la città che vive nel sottosuolo

myhelsinki – Go kart sotterraneo

Sotto Helsinki si estende una vera e propria città sotterranea, con oltre 400 strutture interconnesse e una rete di circa 250 km tra tunnel per trasporti, gallerie e altre infrastrutture che la rendono un modello unico al mondo. Qui, il sottosuolo non è solo un rifugio, ma un’estensione funzionale della città: supermercati, centri commerciali, parcheggi, palestre, una pista di go kart, un campo di hockey su ghiaccio sotto la Hartwall Arena, una pista di atletica sotto lo stadio nazionale, perfino una chiesa scavata nella roccia si mimetizzano sotto i piedi dei cittadini.

curioctopus.it – Piscine sotterranea

Tra le strutture più affascinanti c’è la piscina di Itäkeskus, una delle più grandi al mondo costruite interamente sotto terra, che offre corsie riscaldate immerse nel granito.

Matthew Duncan- Wikimedia – Chiesa Helsinki

Anche la chiesa di Temppeliaukio, con la sua cupola in rame e le pareti rocciose naturali. La rete di tunnel di Kaisaniemi e Sörnäinen collega quartieri e servizi, mentre il centro commerciale Kamppi, con un’area sotterranea con negozi e ristoranti.

# Un sottosuolo pensato inizialmente per eventi catastrofici

rondine.fi -Tunnel

Questa città sotterranea non è solo una comodità, ma un vero e proprio piano strategico per il futuro. Helsinki ha sviluppato rifugi antiatomici capaci di ospitare fino a 900.000 persone, sfruttando la solidità della roccia granitica per garantire protezione e sicurezza. L’idea di espandere le strutture sotterranee continua con il progetto “Underground City Plan”, che mira a ridurre l’impatto ambientale in superficie e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Oltre a piscine e supermercati, sotto terra si trovano sale cinema, gallerie d’arte, musei e strade per automobili, un tunnel usato per la manutenzione di edifici e la consegna merci a negozi, uffici, hotel e ristoranti, costruito negli anni ’80 e poi espanso tra il 2005 e il 2010. Helsinki ha dimostrato che il sottosuolo può essere molto più di un semplice spazio inutilizzato: può diventare una nuova dimensione urbana, perfettamente integrata nella vita quotidiana. E se si facesse anche Milano?

Leggi anche: TALSINKI: i segreti del progetto di TUNNEL sottomarino più LUNGO del mondo con due nuove ISOLE ARTIFICIALI

# E se Milano seguisse l’esempio della capitale finlandese?

albergo diurno
Credits: fondoambiente.it

Gli unici esempi che si possono trovare a Milano sono gli alberghi diurni, come quello in piazza Duomo o Porta Venezia, con reparto terme, barbieri, centri estetici. Chiusi da tempo, le uniche attività sotterranee della città si possono trovare nei mezzanini delle metropolitane e quindi poco in profondità.

tunnel
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera

Gli unici due progetti di tunnel immaginati non sono mai stati realizzati. Seguendo l’esempio di Helsinki si potrebbe trasformare il sottosuolo in un’opportunità per decongestionare la superficie e rendere la città più vivibile, limitando l’uso di spazi in superficie.

Un primo passo più fattibile potrebbe essere l’espansione sotterranea di CityLife, con altre aree commerciali e uffici collegati direttamente alla metropolitana. Sotto Piazza Gae Aulenti, si potrebbe realizzare un distretto multifunzionale sotterraneo, con coworking, negozi e spazi verdi interni. Proprio nella piazza c’è un primo esperimento, con il negozio di Uniqlo realizzato sotto il piano calpestabile, anche se più alto del piano strada. La città ha già una storia di sfruttamento del sottosuolo: dai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale alle gallerie sotto la Stazione Centrale, passando per i navigli coperti, esiste già una base su cui costruire una nuova infrastruttura innovativa.

# Dal giardino botanico sotto il Sempione all’arena per gli sport digitali sotto lo Stadio di San Siro

chatgpt AI – Milano città sotterranea

Pensiamo a una piscina sotterranea sotto il Parco Sempione, protetta dal caldo estivo e integrata con un centro benessere, oppure un giardino botanico sotterraneo, un’oasi verde alimentata da un complesso sistema di agricoltura idroponica e fitofotovoltaica. Un altro progetto potrebbe essere una rete di parcheggi sotterranei smart sotto Corso Buenos Aires, dotati di tecnologie avanzate per ridurre il traffico e migliorare la mobilità sostenibile. In questo modo anche trasformarla in un’arteria pedonale, una delle ipotesi di Palazzo Marino, sarebbe possibile senza danneggiare gli automobilisti. 

Milano potrebbe ospitare la prima arena sportiva sotterranea d’Europa sotto lo Stadio di San Siro, con un’arena polifunzionale dedicata agli eSports, eventi musicali e sport innovativi come il calcio a gravità ridotta. 

La metropolitana potrebbe non limitarsi a trasportare persone, ma diventare una una vera e propria città in movimento, con spazi di lavoro, aree relax e persino micro-abitazioni per chi viaggia spesso.

Continua la lettura con: A Milano l’«Hub degli artisti»: 7 idee per renderla capitale della cultura del terzo millennio

FABIO MARCOMIN

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6 marzo 1475. Nasce Michelangelo. La sua ultima opera si trova a Milano

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PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti

6 marzo 1475. A Caprese (oggi Caprese Michelangelo) in provincia di Arezzo, in Toscana, nasce uno dei più grandi geni della storia dell’arte mondiale: Michelangelo Buonarroti. Tra le sue opere più celebri, una si trova a Milano. 

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6 marzo 1475. Nasce Michelangelo. La sua ultima opera si trova a Milano

# L’ultima opera di Michelangelo si trova al Castello Sforzesco

L’ultima opera del genio toscano si trova a Milano. E’ anche una delle sue più celebri: si tratta della Pietà Rondanini, opera in marmo alta quasi due metri, che il maestro iniziò a scolpire nel 1552 fino al 1564, anno della sua morte. La si può ammirare nel Museo del Castello Sforzesco a Milano dove è esposta dal 2 maggio 2015. Si tratta dell’ultima opera dell’autore, che secondo le fonti vi lavorò fino a pochi giorni prima di morire. Ma che cosa la rende così straordinaria?

# Maria sostiene Gesù: o è il contrario?

La Pietà Rondanini a lungo andata perduta venne poi ritrovata ed acquistata dal Comune di Milano che ha deciso di metterla in mostra al Castello Sforzesco. La scultura rappresenta Cristo defunto che viene sorretto da Maria dopo la crocifissione. Anche se in realtà l’impatto visivo sembra l’opposto, in tipico stile michelangelesco: sembra infatti che sia Gesù che sostiene Maria, per trasmettere il messaggio di come Cristo, con la sua morte, è diventato la salvezza per l’umanità. Una curiosità: sulla statua si notano anche dei ripensamenti, dei cambiamenti di impostazione da parte del maestro la cui morte gli ha impedito di cancellarli. 

Continua la lettura con: 5 marzo 1876. Esce il primo numero milanese del Corriere della Sera. Ma il primo Corriere non era a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Milano guarisce i mali: le malattie che si curavano in questi 5 luoghi miracolosi

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divinamilano.it - Serpente nero

Quante sono le leggende tramandate circa i poteri di guarigione di alcuni luoghi di Milano? Tante, almeno quanti sono i siti storici che hanno vissuto vicende alterne e tumultuose. 

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Milano guarisce i mali: le malattie che si curavano in questi 5 luoghi miracolosi

#1 L’arca con i resti di Sant’Eustorgio guariva epilessia e cancellava le fatture malefiche

museomilano.org – Arca di San Pietro Martire a Sant’Eustorgio

Si diceva che l’arca che custodiva i resti di Sant’Eustorgio, tuttora presente in basilica, avesse il potere di guarire l’epilessia e annullare le fatture delle streghe.

#2 La statua di San Pietro da Verona contro il mal di testa

museosanteustorgio.it – San Pietro da Verona

Altra credenza, la colonna esterna sempre presso Sant’Eustorgio sulla statua di San Pietro da Verona, noto Inquisitore, rappresentato con uno spadone incuneato nella testa (più precisamente un falcastro). Sembra che ci si potesse rivolgere a lui per far passare i mal di testa. Ma non è finita qui.

#3 Il serpente nero che curava le malattie intestinali

divinamilano.it – Serpente nero

O che il mitico serpente nero, tuttora presente nella Basilica di Sant’Ambrogio, e posato su una colonna in granito in chiesa. Portato dall’arcivescovo Arnolfo II di ritorno da un viaggio da Costantinopoli (1002), sembrava che avesse avesse la capacità di guarire le malattie intestinali provocate dalla tenia e che i bambini milanesi fissandolo guarissero dai vermi.

#4 La “cattedra della fertilità” della Basilica di Sant’Ambrogio

milanoarcheologia.it – Cripta Sant’Ambrogio

Siamo ancora nella Basilica di Sant’Ambrogio. In una delle absidi della basilica, c’è una cattedra, intesa come seggio con braccioli di marmo o comunque di pietra, cosiddetta “cattedra della fertilità” che si diceva avesse il potere di “assicurare” un parto indolore alle puerpere con cui veniva in contatto. Probabilmente un retaggio delle antiche credenze pagane, sicuramente di estrazione celtica.

In alternativa alla cattedra, la stessa poggia su una pietra nera, portata dalle Crociate, detta anch’essa “pietra della fertilità”, che se toccata da una donna in attesa assicurerà un parto indolore.

#5 La nefasta Colonna Infame che faceva ammalare

colonna infame
Colonna infame

E che invece, al contrario, la nefasta Colonna Infame facesse ammalare. La Colonna Infame, ormai distrutta, a ricordo degli untori della peste, era posizionata in Piazza Vetra ed era in un luogo già malsano di suo per l’attività di concia delle pelli con acidi che vi si svolgeva. Ovvio che le malattie proliferassero.

Continua la lettura con: Leggende e maledizioni legate a Milano: le tre profezie su Palazzo Marino (manca solo la terza)

ELEONORA PRINA

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Il paese con le case che costano meno (a 30 minuti da Milano)

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liciagaia IG - Lago Parco Nord, Paderno

Lavorare in città e vivere nell’hinterland è spesso la scelta ottimale se si vuole contenere le le spese o se non si riesce a sostenere i costi della vita milanese. Meglio ancora se il tragitto casa-lavoro è percorribile in massimo mezz’ora. Vediamo quindi quali sono i comuni più economici raggiungibili in poco tempo, dove in media si trovano case a meno della metà che a Milano. 

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Il paese con le case che costano meno (a 30 minuti da Milano)

# Come è stata effettuata la ricerca

Credits Andrea Cherchi – Zona Bocconi dall’alto

A Milano le ultime rilevazioni dei prezzi delle abitazioni relativi al mese di febbraio 2025 sul portale Immobiliare.it riportano il dato di 5.434 euro al mq. Questo significa che per l’acquisto di un’abitazione da 80 mq, configurabile come trilocale, bisogna mettere in conto in media circa 434mila euro. Un costo non sostenibile da tutti, mentre fuori città si possono trovare prezzi più abbordabili. Abbiamo quindi innanzitutto individuato i comuni a una distanza di circa 30 minuti da Milano o poco meno, sia con i mezzi pubblici che con l’auto privata. Poi, estrapolando i dati dallo stesso database, abbiamo selezionati i dieci più economici dove comprare casa.

Vediamo i risultati che sono emersi.

# Nella top ten nessun comune ad ovest, uno solo a sud

milanoguida.com – Cusano Milanino
  • #10 Al decimo posto tra i paesi con i prezzi più bassi, troviamo Cusano Milanino che registra un prezzo al mq di 2.876 euro
  • #9 al nono c’è Vimodrone con 2.697 euro al mq
  • #8 all’ottavo Novate Milanese con 2.633.
  • #7 a seguire troviamo a nord ovest Pero con 2.601 euro al mq 
  • #6 Cormano a nord con 2.473 euro al mq
  • #5 Per la quinta e la quarta piazza troviamo rimaniamo sempre a nord con Rho 2.348 euro
  • #4 e poi Bollate, dove una casa costa 2.330 euro al mq.

# Il comune più economico a mezz’ora da Milano: 181mila euro in media per un trilocale di 80 mq

liciagaia IG – Lago Parco Nord, Paderno

Arriviamo ai primi tre.

  • #3 Sul gradino più basso del podio troviamo San Giuliano Milanese, l’unico a sud della città in questa graduatoria, con 2.325 euro al mq per un’abitazione.
  • #2 La seconda posizione spetta a Pioltello, nell’hinterland est, dove per andare a vivere servono in media 2.280 al mq.
  • #1 Il comune più a buon mercato risulta Paderno Dugnano: per un trilocale di 80 mq si spende in media 2.270 euro al mq e quindi circa 181mila euro, meno della metà rispetto a Milano. Facilmente raggiungibile con la linea S1 e in futuro dalla metrotranvia Milano-Limbiate, dista circa 15 km da piazza del Duomo. Una delle principali attrazioni è il Parco Lago Nord, un’area verde con un laghetto artificiale che offre spazi per passeggiate, picnic e attività all’aria aperta, realizzato dove prima c’era una cava.

Continua la lettura con: La metro fuori dall’hinterland: i paesi più popolosi che non hanno la metropolitana

FABIO MARCOMIN

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La campagna dentro Milano: 10 luoghi dove ci si ritrova immersi nella natura

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Credits: @milano_segreta Parco delle Cave

Spesso si scappa da Milano per mettersi in contatto con la natura. Eppure ci sono luoghi dove sentirsi in campagna restando in città. Scopriamo insieme quali sono.

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La campagna dentro Milano: 10 luoghi dove ci si ritrova immersi nella natura

#1 Nella natura selvatica del Bosco in Città

Credits fabiolaaaaa_paganelli IG – Bosco in città

Bosco in città è un parco di circa 110 ettari situato ad ovest della città nel Municipio 7. Oltre che a zone di bosco, orti urbani, prati e campi coltivati, il parco è attraversato da diversi corsi d’acqua che si intrecciano in un punto a formare un vero e proprio lago.

#2 In mezzo ai laghi del Parco delle Cave  

Credits: @milano_segreta
Parco delle Cave

Il Parco delle Cave con 135 ettari è il terzo parco di Milano per dimensioni e sorge nell’ex area delle 5 cave sorge. Inaugurato nel 2002 ospita un percorso di 5 chilometri per gli amanti della corsa, piste ciclabili, percorsi botanici, quattro campi da bocce, calcio, basket e percorsi equestri. Al suo interno sono presenti 3 “grandi laghi”, alcuni dove si può praticare la pesca sportiva, e sono custodite due antiche cascine, Cascina Linterno e Cascina Caldera. Una vera oasi naturale in città ricca di vegetazione autoctona e di fauna quali anfibi, rettili, uccelli, conigli ed addirittura volpi.

#3 Perdersi nei boschi del Parco Nord 

Credits: @freeturtle
Parco Nord

Il Parco Nord è nato dall’unione di più parchi e dalla conversione di una parte del piccolo aeroporto di Bresso. Si estende per circa 640 ettari in sette comuni oltre Milano ed è definito un parco periurbano metropolitano. Il secondo parco più grande della città ospita al suo interno due laghi e un bosco, dove sentirsi a stretto contatto con la natura, oltre a percorsi ciclopedonabili che connettono le diverse zone. Alcune aree sono praticamente non attraversabili per la densità di piante, arbusti e altro ancora, questo a beneficio delle varie famiglie di animali presenti

#4 Tra i conigli di Citylife 

Credits nadiamonzademarchi IG – Coniglio a Citylife

L’avveniristico quartiere di Citylife non è fatto solo di grattacieli iconici, architetture di design e negozi di moda. La riqualificazione di quello che era un tempo la Fiera di Milano ha portato anche alla realizzazione di uno dei parchi più grandi in città. Nei pressi dei cespugli si nascondono e corrono in mezzo al prato molti simpatici coniglietti, una presenza insolita per una città e che ci trasporta direttamente in un paesaggio di campagna.

#5 Sentirsi in Amazzonia con i pappagalli al parco Sempione

credits: albertocane.blog

A Milano ci sono anche i pappagalli. Per l’esattezza al Parco Sempione, una nutrita colonia di bellissimi pappagalli verdi sorvolano ogni giorno l’area e si ritrovano ogni sera su un acero americano. Si tratta di parrocchetti dal collare che svolazzano nel parco meravigliando i presenti. 

Leggi anche: Milano, Amazzonia: i PAPPAGALLI del PARCO SEMPIONE

#6 Dorino, l’ultimo mulino con macine e ingranaggi ancora integri 

Credits streetview googlemaps – Molino Dorino

Il Molino Dorino è l’ultimo mulino con macine e ingranaggi ancora integri esistente a Milano. Citato nelle mappe già nel XVII secolo veniva usato per macinare i cereali delle corti lombarde della zona. Possiede ancora le cinque macine, i relativi ingranaggi e le cinghie di trasmissione, tutto in buono stato di conservazione. Situato tra la stazione della metropolitana a cui ha dato il nome, il complesso architettonico della motorizzazione civile e il raccordo che collega la strada statale del Sempione e la Tangenziale Ovest di Milano, è uno dei resti della tradizione agricola milanese in città.

#7 La chiesa di San Marchetto nel parco delle risaie

Credits pieropiroddi IG – Chiesa San Marchetto con risaie

La struttura religiosa si trova nel mezzo dei campi del Parco Agricolo Sud di Milano, per l’esattezza nel Parco delle Risaie. Come si nota dalla foto, in primavera quando i campi vengono allagati sembra quasi sospesa su un isolotto. L’origine del nome S. Marco pare sia da collegare agli Eremitani di S. Agostino del Convento di S. Marco in Milano.

Leggi anche: La CHIESETTA di Milano che sorge in MEZZO AI CAMPI

#8 Il parco Forlanini, il più grande di Milano

Credits lauvenice IG – Parco Forlanini

Forlanini è un parco urbano che con i suoi 750.000mq è il più grande di Milano e deve il suo nome all’aviatore Enrico Forlanini. Inaugurato negli anni ’70, è una vasta area alberata ed ombreggiata che predispone al relax, grazie anche al Laghetto Salesina, uno specchio d’acqua sia di falda che piovana. Intorno ad esso si possono fare piacevoli passeggiate estraniandosi per un istante dal caotico vivere cittadino.

Leggi anche: La PORTA VERDE del Grande Parco Forlanini: dal DUOMO all’IDROSCALO un nuovo hot spot CICLO-PEDONALE 

#9 Boschetto di Rogoredo, un parco rinato dal degrado

Credits: @milano_pictures IG

Il boschetto di Rogoredo è stato per anni tristemente noto per le vicende di cronaca legati allo spaccio di droghe e ai decessi conseguenti al loro abuso. In seguito ad un’intensa attività di presidio delle forze di polizia, di allontanamento e presa in carico dei tossicodipendenti e successiva pulizia e ripristino dell’area, il luogo è ritornato ad essere fruibile dai cittadini come polmone verde lontano dai rumori e lo stress. La campagna che entra in città.

#10 Il parco delle Basiliche, una delle aree verdi più suggestive di Milano

Credits angela.damelio IG – Parco delle Basiliche

Il parco delle Basiliche è una delle aree verdi più suggestive di Milano. Circondato dalle storiche basiliche tra cui la Basilica di San Lorenzo, il più grande edificio a pianta centrale dell’Occidente cristiano, ha una vegetazione rigogliosa composta da olmi, platani e faggi e bordato da un roseto dalla superba fioritura. Un’oasi di pace e relax tra la natura in pieno centro.

Continua la lettura con: 7 assurdità e stranezze dei mezzi pubblici di Milano

FABIO MARCOMIN

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La «Circle Line» a Roma: ci sarà un Grande Anello extraurbano?

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Ph: anelloferroviarioconstazioni - abitarearoma

Il tema dei trasporti non stanca mai: a Roma in particolare se ne parla sempre con una certa insofferenza. Sono tanti i progetti in quest’ambito, neanche la metà di questi è stata realizzata, ma certamente il più ambizioso è quello dell’anello ferroviario o «circle line». Quando vedremo la realizzazione di questo progetto e quali sono state le occasioni mancate? Come costruirlo: sarebbe un progetto per il sottosuolo, dunque una metro, o affidato alle Ferrovie dello Stato? Ma soprattutto, a che cosa serve questa infrastruttura?

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La «Circle Line» a Roma: ci sarà un Grande Anello extraurbano?

# Cintura Nord: un passo avanti e due indietro

Ph: anelloferroviarioconstazioni – abitarearoma

Nel 2022, a Roma Nord, è stata riaperta la tratta Valle Aurelia – Vigna Clara, che era stata chiusa poco tempo dopo la sua prima inaugurazione. Questa riapertura aveva fatto ben sperare i romani, che credevano di vedere un avanzamento nel progetto di realizzazione del Grande Anello. Ma che si è rivelata un’ennesima illusione. Infatti, solo l’anno successivo, sono stati definanziati 173 milioni d’euro del PNRR originariamente destinati proprio ai lavori per la chiusura dell’anello. Non solo quindi un passo indietro, ma un vero e proprio stop radicale alle eventuali prospettive, senza considerare l’occasione persa per la stazione di Pigneto…

# Pigneto: l’occasione mancata per accelerare il processo

Ph: alberto.barrera.rodriguez – Instagram

Un altro passo indietro, sempre nel 2023, fu fatto sulla stazione di Pigneto. O meglio, più che un passo indietro, non si è sfruttata un’occasione importante per rivoluzionare la circolazione anche in questa zona della città. In questo periodo, infatti, andò deserta la gara per la costruzione della stazione che sarebbe divenuta un nodo importante tra diverse linee regionali e la Metro C, velocizzando scambi e spostamenti tra città e provincia. Ad oggi, sembra non esserci neanche la più lontana possibilità della chiusura dell’anello, così come non sembra essercene la volontà. I passi indietro e le occasioni perse sono la più chiara dimostrazione di questa tendenza negativa, ma se riuscissimo a concludere questo ambizioso progetto, la città quanto ne guadagnerebbe?

Leggi anche: Le due ombre sulla Linea D, la nuova metro all’orizzonte di Roma: come rimediare?

# Circle Line a Roma: e se fosse troppo presto?

Immagine creata con l’IA – Canva

Finora abbiamo parlato dell’incapacità di concludere questo progetto ambizioso. Tuttavia, sarebbe altrettanto necessario indagare se, portandolo a termine, questo servirebbe a risolvere i problemi di traffico e lentezza dei trasporti. Contrariamente a quanto si pensi, infatti, il traffico che troviamo sul GRA, non dipende tanto dallo scorrimento sullo stesso, quanto dalla difficoltà di defluire dallo stesso in direzione del centro città. Infatti, i sistemi di circolazione non sono all’altezza dei grandi numeri che Roma sostiene quotidianamente. Questo dimostra quindi come Roma, ad oggi, non abbia bisogno tanto di un collegamento periferico, quanto di una capillarizzazione dei servizi di trasporto internamente alla città.

Nelle città dove si è resa necessaria la costruzione di una o più circle line, come Berlino, Londra, Parigi o, in prospettiva, Milano, questo è accaduto dopo la copertura della città con linee radiali della metropolitana. La circle line infatti serve proprio a creare un raccordo per queste linee. Linee che al momento scarseggiano all’interno del Comune di Roma. 

Il solo anello ferroviario in questa fase perderebbe quindi la sua funzione fondamentale, quella di raccordo tra più linee. Pertanto il progetto collegato ad esso dovrebbe riguardare invece un piano di riqualifica organica del nostro sistema dei trasporti. Questo ci fa intuire quanto siamo ancora indietro su questo tema e, conseguentemente, quanto è urgente insistere affinché quel poco che viene promesso sia mantenuto.

Continua la lettura con: Gabbiani, i «bulli di Roma»

RAFFAELE PERGOLIZZI

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