Sulla carta d’identità c’è scritto: poeta. Ivan Tresoldi dai primi anni duemila semina i suoi versi, che lui chiama scaglie di poesia, con un marker sui muri della città, su un portone , sui listelli delle saracinesche, edifici dismessi, piazze e angoli trascurati, periferie anonime. Ma anche sulla facciata dell’Archivio Diocesano, in via San Calimero, dove l’impatto visivo è davvero stupefacente: una serie di lettere gotiche rosse e nere su fondo grigio, sulle pareti di Artkademy, nel cuore della Barona.
Ivan Tresoldi, il poeta di strada di Milano
# I versi metropolitani
Ogni posto è buono per regalare un po’ di bellezza ai cuori metropolitani che vanno sempre di corsa, sempre distratti, arrabbiati, delusi e stanchi, sempre scontenti di qualcosa. I suoi assalti poetici vogliono attentare poeticamente, sorprendere il pensiero sospeso di un passante con parole inaspettate. Un guizzo di emozione, il flash di un’ immagine, banalmente un sorriso, più facilmente un istante di curiosità. I primi versi metropolitani che lo hanno reso celebre “Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”, li ha scritti una notte sul parapetto della Darsena nel 2002, firmando semplicemente ivan, con la i minuscola.
# Dall’Italia al mondo
Giulia Soave – Ivan Tresoldi
Da allora viaggia portando con sé la sua Poesia di Strada per tutta l’Europa, passando, solo per citare alcuni luoghi, per Haiti, Chiapas, Cuba, Mali, Sud Africa, Santo Domingo, Libano, Palestina, New York. Ha partecipato a numerosi eventi e mostre sia collettive che personali in Italia e all’estero. Nel 2015 è co-fondatore di Artkademy, agenzia di produzione artistica e collettivo creativo, attiva sul territorio Italiano ed europeo, in collaborazione con alcune delle maggiori istituzioni museali, fondazioni, imprese, movimenti culturali nazionali ed internazionali. Nel 2022 per il progetto Horti dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia ha composto In.Seme, la poesia più grande d’Europa, un murale di mille metri quadrati.
Alle spalle, la collaborazione come redattore per il quotidiano on line Peace Reporter e come dj per Postume Vivbration. E prima ancora esperienze politiche e sociali durante gli anni del liceo e quelli dell’Università (facoltà di sociologia), dove ancora studente ha preso parte a molte iniziative di controcultura. “Ma ho fatto anche il barista, il dj, il telefonista, il messo per il censimento per le università Bicocca e Cattolica, cioè facevo le interviste qualitative nei quartieri periferici di Milano”, precisa Ivan. “Poi, intorno agli anni Duemila, ho iniziato con gli “assalti poetici”. Scrivere in strada all’epoca non era ancora così attenzionato, ci fermava qualche volante, ma finiva lì. Tutto è cambiato quando abbiamo affermato le nostre pratiche dopo la mostra di Stree Art al Pac nel 2007.
# Le sue poesie nella celebre agenda Smemoranda
Alcune sue poesie sono state proposte fra le pagine della celebre agenda Smemoranda. Testi folgoranti, pienamente lirici. “Ci sono vite che capitano / e vite da capitano” oppure “Una pagina bianca / è una poesia nascosta (Quest’ultimo concetto gli è costato una multa di 500 euro per aver imbrattato un bene pubblico). “L’ordine è disordine con scarsa fantasia”. E poi ancora “Il futuro non è più quello di una volta”. “L’amore è la distanza più breve fra due cuori”. Sono solo alcuni esempi.
“Sono emozioni distillate in pochi versi incisivi, perché il segnale deve arrivare subito”, racconta Ivan , che è nato nel 1981 nel quartiere della Barona . “L’obiettivo è rompere il confine elitario della poesia rendendola fruibile alle persone comuni. La partecipazione diretta del pubblico è fondamentale: considero la poesia una forma di espressione naturale dell’animo. Prendo le parole e le metto al servizio di chi vuol farle proprie. Poeta di strada è tanto chi scrive che chi legge”.
# “La parola poetica come strumento di rinnovata coesione in società e in comunità”
Pensieri fiammeggianti per dare gioia, emozione consapevolezza, nutrimento e di questo ce bisogno in città come alternativa al fragore confuso e sciatto del social. Vi chiedo di leggermi, è l’invito. Un gesto semplice. Rivoluzionario. “Si può cambiare il mondo con le parole. Le parole non sono mai neutre, generano mondi e noi siamo le nostre parole”, argomenta filosoficamente Ivan. ” Il mio tentativo è quello utilizzare la parola poetica come strumento di rinnovata coesione in società e in comunità. Offrire uno sguardo trasformato e trasformativo sulla realtà”.
# Come prendono forma le poesie e un giudizio sulla Milano di oggi
Alessandro Schiariti – Ivan Tresoldi
La tua poesia si pone in chiara anteposizione, almeno dal punto di vista estetico, nei confronti della virtualità:
“Lo stile di scrittura a mano esprime l’urgenza di imprimere un segno tangibile dell’esistenza nei luoghi impersonali nei quali l’homo faber consuma la sua vita”.
Quali sono i temi che tornano più spesso nelle sue poesie?
“Parlo di cose che conosco. La vita, come la poesia, si fa in presenza, guardandosi negli occhi, con la fatica, è fatta di risa, sorrisi, pianto, sputo, lacrime, perché la poesia è proprio lì: la poesia s’immerge nella quotidianità”.
Come scegli i luoghi delle tue poesie?:
“Cerco luoghi ad alto gradiente di significato e di socialità. Per me la poesia di strada nasce da una urgenza: una necessità di scrivere, per com-prendere, prendere insieme. Un sentire insieme”.
Come vedi la città di Milano?:
“Stanca di correre, di essere performante, riempendosi di psicofarmaci e di dover presenziare a centomila eventi. Assetata di quella Milano che non esiste più e che le manca, anche se non lo sa. Una città senza direzione. Qui la vita sembra il frutto di una coincidenza che non riesce a trovare un senso, ma che tuttavia vale la pena vivere, fino allo sfinimento”.
Non più Bovisa. La linea ferroviaria S12, con partenza da Melegnano, ritorna ad operare a pieno regime con un nuovo capolinea. La linea del passante non solo è stata prolungata ma verrà inoltre garantito un maggior numero di corse giornaliere, fino a 22.
Non più Bovisa: il passante S12 avrà un nuovo capolinea
# Ultima fermata: Cormano- Cusano Milanino
Credits comunedicormano – Svincolo Cormano
La linea S12 si allunga. A partire dal 9 giugno cambia il capolinea: non più Bovisa, ma Cormano-Cusano Milanino. E non è l’unica novità in arrivo: ci saranno anche più corse giornaliere con una frequenza da “metropolitana leggera”.
# Una “metropolitana leggera”: treni ogni 15 minuti
Linea S12
Come ha detto l’Assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, i viaggiatori della tratta “potranno usufruire di una vera e propria ‘metropolitana leggera‘ che permetterà di raggiungere Milano con maggiore puntualità e frequenza”. Ha sottolineato inoltre che i pendolari della S12 avranno treni ogni 15 minuti grazie all’alternarsi degli orari con la linea S1 Saronno-Lodi. Questo miglioramento garantisce ai pendolari, studenti e lavoratori provenienti da fuori città collegamenti più veloci e agevoli.
I lavori infrastrutturali, portati avanti da FerrovieNord, hanno portato alla realizzazione del terzo binario tra le stazioni di Milano Affori, Milano Bruzzano Parco Nord e Cormano/Cusano Milanino. Il prolungamento della linea è stato possibile grazie agli investimenti di oltre 23 milioni di euro da parte della Regione Lombardia, che hanno coperto tutte le spese di realizzazione.
Questo progetto rappresenta un grande passo avanti per quanto riguarda la mobilità sostenibile della città ma anche di tutta la regione. Grazie all’aumento del numero di corse e al miglioramento delle linee, si otterrà un servizio più efficiente e sostenibile, riducendo enormemente il traffico cittadino su strada e quindi l’inquinamento.
Un tempo le mura della città erano circondate da fossati, oggi sono le strade, o meglio le circonvallazioni, ad attorniare e le “mura” cittadine. Milano ne ha ben tre, vediamo quali sono e i loro segreti.
Nella logica della città dei 15 minuti Via Padova è interessata a una trasformazione radicale, collegandosi agli interventi già realizzati e alla futura piazzale Loreto con il progetto “LOC”. Previste “8 nuove piazze”, 230 alberi e marciapiedi allargati e in granito. Questi gli interventi nel dettaglio e quando dovrebbero concludersi.
Dopo il Tunnel Boulevard è partita la “rivoluzione” di Via Padova
# Prevista la riqualificazione di tutti i 2 km della via e dei passaggi pedonali del tunnel ferroviario
Credits: Comune di Milano – Fasi di intervento via Padova
In linea con la logica della città dei 15 minuti adottata dal Comune di Milano il progetto di trasformazione di via Padova è nato e si è sviluppato attraverso il Bilancio partecipativo. Un investimento complessivo di 10 milioni di euro, per metà coperto dalle risorse del Patto per Milano, con primi lavori avviati solo nel 2023.
Tutti i due chilometri di via Padova, tra via Arici all’altezza di Crescenzago e via Giacosa, sono interessati dagli interventi di riqualificazione urbanistica e rientrano nella più vasta zona con limite di 30 chilometri orari compresa tra piazzale Loreto e Crescenzago Nord. Si prevede infatti la riduzione dello spazio dedicato al transito delle auto e aumentato quello dedicato ai cittadini.
# Il progetto del Tunnel Boulevard e la riqualificazione di altri sottopassi ferroviari
Il primo germe della riqualificazione è legato al progetto Tunnel Boulevard, sviluppato attraverso un patto di collaborazione e il sostegno di Fondazione Cariplo, con la trasformazione in galleria d’arte pubblica dei passaggi pedonali sotto il sottopasso ferroviario.
Credits tunnelboulevard Fb - Via Pontano
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Credits tunnelboulevard Fb - Ingresso via Pontano
Credits tunnelboulevard Fb - Via Pontano vista laterale
Credits tunnelboulevard Fb - Via Pontano
Una prima tappa di Tunnel Boulevard è stata inaugurata a dicembre 2021 con una galleria di poster art di Pablo Pinxit, proprio nei tunnel di via Padova, raffiguranti temi collegati alle culture, al sociale, all’attualità, all’ambiente, alle arti, letteratura e filosofia, “Via Padova come il mondo”, un diario di viaggio con la direzione artistica di Christian Gangitano.
Credits tunnelboulevard Fb – I tunnel che verranno riqualificati
Nel progetto complessivo è prevista la riqualificazione di altri quattro sottopassi ferroviari, fino all’intersezione con viale Monza.
# Tutti gli interventi nel dettaglio: 8 nuove piazze, 230 alberi e marciapiedi allargati e in granito
Rendering del progetto
I primi interventi sono stati realizzati e nello specifico è prevista la creazione di parcheggi (all’incrocio con via Ancreonte, lungo le vie Esterle e Cambini che diventeranno a senso unico, per recuperare quelli persi su via Padova), e l’incremento della quota di verde.
Credits Comune di Milano-MM – Via Padova – Giacosa
L’ampliamento dei marciapiedi è uno dei punti centrali della trasformazione di via Padova, già asfaltati sino a via Fanfulla da Lodi e rifatti con piastrelle di pietre e cubetti di granito nel pezzo successivo, l’inserimento di 230 alberi parzialmente piantati in grandi vasi: magnolie, ginko biloba, corbezzolo greco. In totale saranno 22 gli incroci riqualificati e 35 gli attraversamenti pedonali rialzati.
Previsto il ritaglio degli spazi pedonali ad alcuni incroci, arricchiti da verde e panchine creando così “otto nuove piazze di quartiere”, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza di pedoni e la socialità dei cittadini. Eliminato inoltre il parcheggio taxi antistante la chiesa di San Crisostomo con l’aggiunta di più alberi.
# Il punto sull’avvio dei cantieri e quando è prevista la conclusione dei lavori
Ipotesi di sedute via Padova
I lavori veri e propri, per una durata approssimativa di 185 giorni, sono iniziati solo all’inizio del 2023 e procedono a rilento.
Da realizzare ancora ancora il tratto da via Chavez in su e il lato dispari della via, oltre alla posa dei vasi con le alberature, mentre le tubature per l’irrigazione sono già state posizionate. La consegna della via riqualificata slitterà quindi ulteriormente e non avverrà con molta probabilità prima del 2025.
In un recente sondaggio abbiamo chiesto ai milanesi di dirci la parola più milanese in assoluto. Scopriamo insieme la top ten delle più votate.
Questa è la parola più milanese del mondo
#10 Ellamadonna
Apre la top 10 ellamadonna. Non si tratta di un’invocazione alla Madonnina dorata sulla guglia maggiore del Duomo, ma di un’esclamazione di stupore per qualcosa di esagerato che si è appena visto o di cui si è venuto a conoscenza. A renderla celebre al grande pubblico è stato il grande Renato Pozzetto in molti dei suoi film. Questa la compilation:
#9 Schighera
credits: Andrea Cherchi (c)
La nebbia è scomparsa ma rimane la parola più cara per definirla. La scighera è la tipica nebbia, densa e fitta, che ormai a Milano appare solo in alcuni giorni particolari dell’anno e soprattutto in periferia dove la città lascia più spazio alla campagna. .
#8 Vadàvialcù
Pur non essendo una parola singola, viene pronunciata come se lo fosse. “Va a dà via el cù!” è un’espressione usata per mandare qualcuno “a quel paese”, spesso in modo scherzoso. Un grande classico a Milano.
#7 Figa
Forse il termine che identifica di più chi è di Milano agli occhi di chi non lo è. Eppure, secondo i milanesi, si posiziona solo al settimo posto. Termine utilizzato come intercalare e rafforzativo di una certa situazione. Spesso la “i” viene tenuta più lunga per enfatizzare l’importanza di qualcosa che è appena accaduto o di una notizia ricevuta. Di certo è una delle parole più utilizzate, all’inizio, al centro o alla fine delle frasi e in qualsiasi contesto.
#6 Barlafus
Il barlafus era uno strumento usato durante la filatura che non aveva una funzione essenziale. Successivamente, il termine è stato applicato a tutti gli strumenti di scarsa utilità e viene utilizzato per descrivere una persona di poco valore.
Celebre la scena nel film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e un gamba” in cui il vampiro meridionale svela le sue origini quando all’invito-inganno “si serva, prenda pure una cadrega” sceglie la mela invece della sedia. La parola deriva dal latino volgare a sua volta derivante dal greco antico “càthedra”, che significa appunto sedia.
“Colui che acchiappa i topi”. Un’espressione che ancora oggi rimane popolare in frasi memorabili è “Va a ciappà i ratt”, che in dialetto milanese significa “togliti dai piedi e, se proprio non sai cosa fare, vai a cacciare i topi!”. È un’altra parola che suscita una risata solo a sentirla pronunciare.
#3 Ciumbia
Sul terzo gradino del podio c’è ciumbia. Si tratta di un’esclamazione solitamente bonaria, quasi sempre un’intercalare, come “Ma dai!”, “Accipicchia!”, “Accidenti!”, “Urca!”.
#2 Baüscia
Credit: Pinterest
La medaglia d’argento la prende baüscia. In origine il significato era di sbruffone, spaccone. Oggi identifica in senso ironico anche una tipologia di piccolo imprenditore poco aperto alle innovazioni, egocentrico, e il tifoso nerazzurro per via la sua estrazione tipicamente borghese a fare da contraltare a quella proletaria dei casciavit, tifosi rossoneri.
La parola più milanese di tutti è “pirla. Non è un caso se Mourinho la utilizzò in una famosa conferenza stampa quando si presentò come nuovo allenatore dell’Inter, conquistando immediatamente il cuore di molti milanesi. Inizialmente, indicava una trottola, ma col tempo ha acquisito un’accezione più offensiva diventando l’insulto milanese per antonomasia.
La realizzazione della linea L1 della metropolitana di Napoli continua senza sosta. Una volta aperta la stazione Capodichino Aeroporto, la linea collegherà i principali snodi della mobilità urbana: il porto, la stazione ferroviaria e l’aeroporto. Questo unicità a livello italiano la condividerà con poche altre città nel mondo. Ma non è l’unico traguardo previsto. Ecco tutte le particolarità di questa nuova linea metropolitana.
La prima circle line d’Italia non sarà a Milano
# Alla fasi finali i lavori per la realizzazione della stazione Capodichino Aeroporto
webuild – Copertura dal’alto stazione Capodichino
I lavori per completare la linea metropolitana L1 di Napoli stanno procedendo spediti. La costruzione della stazione Capodichino – Aeroporto è alle fasi finali. Questa stazione, realizzata da WeBuild, permetterà ai passeggeri di raggiungere l’Aeroporto Internazionale di Napoli direttamente in treno.
webuild – Stazione Capodichino
Un’altra stazione gioiello, dopo le stazioni dell’arte come Toledo e Università, progettata dall’Architetto Richard Rogers e ispirata al Pozzo di San Patrizio: si caratterizza per una pianta circolare del diametro interno di circa 33 metri, una profondità di circa 50 metri e quattro scale elicoidali che risalgono su lungo le pareti fino a un atrio a vista in corrispondenza del piano stradale.
# Una metropolitana dal triplice record
valutazionecoesione.it – L1 Napoli
Una volta inaugurata la stazione dello scalo aeroportuale Napoli sarà una delle poche città al mondo a vantare una linea metropolitana che connette direttamente i tre principali nodi di trasporto urbano: il Porto alla stazione Municipio, la Stazione Ferroviaria alla fermata Garibaldi e l’Aeroporto Capodichino. A questo primato se aggiungono poi altri due.
Quello di prima linea circolare in Italia. Al completamento dell’ultimo tratto da Capodichino Aeroporto a Piscinola Secondigliano, con 4 fermate intermedie, verrà chiuso l’anello che dal mare arriva alle montagne e poi scende di nuovo a valle. La linea, conosciuta anche come “metropolitana collinare”, attraversa diverse aree collinari di Napoli, affrontando un tracciato complesso con pendenze elevate dovute alla morfologia del territorio. Al momento, la linea conta 19 stazioni operative su una lunghezza di 18 km. Una volta completati i lavori, le stazioni saranno 27.
Quello del collegamento più veloce dall’aeroportoal centro città: con soli 9 di viaggio batterà l’attuale record della linea M4 di Milano.
La rete ferroviaria dell’Alta Velocità italiana è tra le più estese del mondo. I treni veloci non servono però solo le stazioni delle medie e grandi città, ma anche dei centri più piccoli che in pochi conoscono, se non chi ci vive o quasi.
Scegli la tappa guardando la mappa: tutte le fermate dell’Alta Velocità in Italia
# Una rete di oltre 1.000 km: settima per estensione nel mondo
Webuild – Alta velocità Europa e reti TEN
Secondo l’UIC, l’Unione Internazionale delle Ferrovie, l’Italia si piazza al settimo posto al mondo per lunghezza della sua rete ferroviaria ad Alta Velocità: in totale sono 1.097 km. Le linee attive sono quelle da Torino a Salerno (passanti per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli), da Milano a Brescia e da Padova a Venezia. Nel prossimo futuro, tra le linee in costruzione e progettazione, sono previste le direttrici Novi Ligure\Tortona-Genova, la Brescia-Verona-Padova, la Napoli-Bari, la Salerno-Reggio Calabria e la Bologna-Lecce oltre agli interventi di velocizzazione previsti da Venezia a Trieste e nella tratta Messina-Catania-Palermo.
# La mappa delle fermate di Frecce e Italo
_sci4m4chy_ – Stazioni alta velocità italia
I treni dell’Alta Velocità, le diverse tipologie delle Frecce Trenitalia e degli Italo, non percorrono però solo le tratte realizzate appositamente per correre oltre 200 km/h. Per questo motivo i convogli fermano anche in stazioni poco conosciute a chi è abituato a scendere in medie o grandi città. Scopriamone alcune.
# Vallo della Lucania, nel cuore del Parco Patrimonio dell’Unesco
cogliereunistante IG – Italo a Vallo della Lucania
La piccola stazione Vallo della Lucania-Castelnuovo si trova sulla linea Salerno-Reggio Calabria e serve il Comune di Casal Velino, in cui è ubicata, oltre a quelli di Vallo della Lucania e di Castelnuovo Cilento. Il primo è il centro più abitato ed è sede del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, esteso per oltre 181mila ettari e dal 1998 inserito nell’elenco dei siti Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO insieme a quelli archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula.
# Paola: la stazione con un nome di persona
mariafrancescarotondaro IG – Santuario San Francesco da Paola
Anche la stazione di Paola, nata in seguito alla costruzione della Ferrovia Tirrenica Meridionale, è posta sulla linea Salerno-Reggio Calabria e funge da diramazione per Cosenza. Il nome è legato al comune che serve e al contrario di quello che si potrebbe pensare la sua origine più accreditata è da far risalire alla parola latina Pabula, che significa terra da pascolo. La stazione è molto utilizzate dai fedeli del Sud Italia in quanto la località è una delle mete del turismo religioso in Calabria, grazie al santuario di San Francesco di Paola, patrono della regione.
# Terontola, dove un tempo dominavano gli Etruschi
timmotzer IG – Terontola
Altra stazione dal nome curioso è quella umbra di Terontola, il nome completo è Terontola-Cortona, che dal 2021 serve la tratta dell’Alta Velocità Torino-Milano-Perugia. Ubicata nell’omonima località, frazione del Comune di Cortona un tempo una delle più importanti città etrusche, funge da collegamento tra la linea storica Firenze-Roma e la linea per Perugia e Foligno ed è un passaggio obbligato per chi dall’Umbria voglia andare a Firenze, Bologna e Milano.
# Latisana, Carpi, Sapri e Campiglia Marittima
Tra quelle poco conosciute servite da treni Frecciarossa e Italo si possono annoverare anche quelle di:
Latisana, in Friuli Venezia Giulia, il cui nome attuale è Latisana-Lignano-Bibione anche se le due località balneari distano a circa 20 km dalla stazione;
Carpi in Emilia-Romagna, la piccola “perla del Rinascimento” oltre che secondo comune più abitato della provincia di Modena;
Sapri in Cilento nel Golfo del Policastro, chiamata da Cicerone la “piccola gemma del mare del sud”.
Infine Campiglia Marittima, in provincia di Livorno, servita dal Frecciabianca: si trova nel territorio dell’omonimo comune inserito nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”.
Un altro passo in avanti per la rigenerazione di uno dei più grandi quartieri popolari di Milano assieme al vicino Giambellino. Queste le ultime novità sul progetto.
La nuova vita del Lorenteggio: sul progetto di trasformazione del quartiere c’è l’accordo tra regione e comune
# La rigenerazione di uno dei quartieri popolari più grandi della città
Riqualificazione Lorenteggio
Il Lorenteggio, assieme al confinante Giambellino, è uno dei quartieri popolari maggiormente interessato da un processo di rigenerazione a Milano. Sono diversi i gruppi di condomini in demolizione e rifacimento: tre palazzine in costruzione distribuite tra Via Manzano e Via Lorenteggio angolo Segneri, al posto di otto già demolite, e tre stecche su Via Lorenteggio angolo Segneri e Odazio in fase di bonifica e demolizione. A questo è stata accompagnata, e prosegue tutt’ora, la riqualificazione dell’arteria principale, conclusa quella di Via Giambellino dove transita il tram 14, e di alcuni incroci in concomitanza con i lavori della linea M4.
# Approvata la delibera per il trasferimento di alcune aree al Comune di Milano
Rendering Segneri
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Rendering Segneri
L’approvazione della delibera da parte della giunta regionale, che definisce le modalità di attuazione dell’articolo 4 dell’Accordo di Programma (Adp), è un altro passo in avanti per la trasformazione del quartiere. Al suo interno viene infatti stabilito il trasferimento della proprietà delle aree a favore del Comune di Milano dove è prevista la piazza pubblica in corrispondenza della nuova fermata M4 Segneri.
I lavori sono in corso da tempo e dovrebbero concludersi in tempo per l’inaugurazione del tratto mancante di metropolitana fino al capolinea ovest di San Cristoforo Fs o al più tardi entro la fine del 2024.
# Il nuovo hub di comunità al posto dell’edificio al civico di Via Giambellino 150
Maps – Giambellino 150
Nella delibera si trova anche l’accoglimento della richiesta da parte del Comune di Milano di far estendere da parte di Aler Milano il periodo di comodato d’uso gratuito per l’‘Hub di comunità”. Il centro sarà realizzato dopo la demolizione e ricostruzione dell’edificio di via Giambellino 150, angolo piazza Tirana e via Segneri, con un investimento pari a 2.556.561 euro di cui 2.184.781 da fondi di Palazzo Marino.
Una rivista americana ha inserito in un pezzo dal titolo “Bella Italia” una lista degli 8 borghi più belli d’Italia dal punto di vista degli stranieri.
Questi sono i piccoli paesi italiani più amati dai turisti internazionali
# Varenna (Lombardia): l’atmosfera storica del lago di Como
Varenna – Lago di Como – Ph. GPoulsen
Suggestivi paesaggi, ville storiche e passeggiate nel lungolago, tutto all’insegna del romanticismo: questo è ciò che potrete trovare in questo splendido borgo. La sua storia risale al 769, anno di nascita del borgo come una piccola comunità di pescatori, fino al 1169 quando venne distrutta dai comaschi, costringendo i suoi abitanti a rifugiarsi nel quartiere di Insula. Ancora oggi, il 24 giugno viene celebrata la festa di San Giovanni in memoria dei Varennesi esiliati. In questa giornata, il lago viene illuminato grazie a migliaia di lumini posti sull’acqua per ricordare le vittime.
# Cortona (Toscana): la perla degli antichi Etruschi
Credits: Love from Tuscany
In provincia di Arezzo, il borgo ospita uno dei più importanti musei Etruschi del nostro Paese, il MAEC (Museo della Civiltà Etrusca e delle città di Cortona), che al suo interno riunisce i simboli della cultura “cortonese” come il lampadario di bronzo dell’antica collezione Etrusca del 700 e le ceramiche e i bronzi Etruschi e Romani. Un must è una passeggiata nel centro storico con le piazze e i palazzi più importanti, in particolare fermatevi in Piazza Garibaldi per poter godere di un panorama mozzafiato con vista, in lontananza, sul Lago Trasimeno.
# Bosa (Sardegna): il paese arcobaleno
Credits: sardegnainfo_
Dalla Toscana, ora passiamo alle case coloratissime della Sardegna. Un vero e proprio arcobaleno di case ci accompagna durante la visita conferendo a Bosa il premio di uno dei borghi più belli del nostro Paese. È infatti il quartiere di sa Costa, ai piedi del Castello medievale, a rubare il cuore ai turisti. Estremamente suggestivo grazie alle sue casette color pastello, ci promette un paesaggio da sogno e foto decisamente “instagrammabili”: buon umore assicurato! Da non perdere, sempre rimanendo sul tema dei colori, è il Carnevale di Bosa: 3 giorni di festa che riportano in vita l’antica tradizione delle maschere.
# Chioggia (Veneto): la “piccola Venezia”
Credits: chioggiavenezia.com
Conosciuta come la Piccola Venezia, la bellezza di Chioggia non ha nulla da invidiare ai 3 borghi sopracitati. Il suo fascino è dovuto ai canali che l’attraversano, tra vecchi edifici e ponti che ci offrono una splendida vista sulle calli così pittoresche del borgo.
# Castelluccio di Norcia (Umbria): il mare di fiori
Credits: @donatellachiarotti58 IG
Ospite di paesaggi prevalentemente collinari, Castelluccio di Norcia nasce proprio sulla cima di un colle in cui risiedono gli antichi resti della vecchia fortificazione cinquecentesca, di cui non è rimasto altro che il portale delle mura. Le verdi colline umbre, i vicoli stretti e le casette addossate le une sulle altre contribuiscono a creare la magia di una realtà unica nel suo genere. Da mozzare il fiato la piana che si estende davanti e che nella stagione della fioritura si colora di fiori.
# Savoca (Sicilia): le sette facce sul mare
Credits: siviaggia.it
Ci spostiamo ora nel borgo situato nell’isola più grande d’Italia, il borgo di Savoca situato proprio a strapiombo sul mar Ionio, il cui nome sembrerebbe derivare dal termine del dialetto locale della pianta di sambuco (in dialetto, savucu). Il fascino di Savoca si trova nei suoi 7 punti panoramici del borgo medievale chiamati anche le “sette facce di Savoca” poiché da qualsiasi parti si possa essere girati, la vista è sempre spettacolare. Insomma, non stanca mai e ad ogni passo offre qualcosa di nuovo da scoprire. Infatti, da questa sua peculiarità è nato il detto popolare siciliano “Supra na rocca Sauca sta, setti facci sempri fa” che testimonia la sua versatilità paesaggistica.
# Bogliasco (Liguria): la gemma più sottovalutata del Levante ligure
Credits: siviaggia.it
La riviera Ligure è ospite del piccolo comune di Bogliasco, a pochi chilometri da Genova, in cui ci si può godere un po’ di meritato relax e di divertimento per tutte le età. La sua realtà molto semplice potrebbe trarre in inganno e far pensare ci sia poco da fare se non godersi il mare, ma le strade del borgo si popolano di giovani e di sportivi, in particolare di surfisti, e di turisti per visitare la parte storica della cittadina. A Bogliasco, infatti, non si respira solo aria di mare, ma anche aria di altri tempi! Il borgo affonda le sue radici addirittura nel periodo del Paleolitico e del Mesolitico attraverso le testimonianze dei primi insediamenti ed offre tantissimi luoghi d’interesse come il Castello, saccheggiato dai veneziani nel 1432 e successivamente teatro di scontri tra francesi e austriaci durante le guerre napoleoniche.
# Civita di Bagnoregio (Lazio): “la città che muore”
Credits: portmbiliti civitavecchia
Se soffrite di vertigini, purtroppo questo borgo non fa per voi. È proprio così, Civita di Bagnoregio vi lascerà letteralmente… senza fiato!! Sorge in cima ad un colle accessibile solo attraverso un piccolo ponte sospeso di 300 metri che collega Civita a Bagnoregio. Soprannominata “La città che muore” a causa dell’erosione del vento sulle rocce di tufo; circondata dalla Valle dei Calanchi e racchiusa tra due fiumi, Rio Chiaro e Rio Torbido, offre davvero uno dei paesaggi più spettacolari del Lazio dando l’illusione di essere sospesa nel tempo e nello spazio.
Una rivoluzione per i trasporti stradali e una trasformazione paesaggistica dei territori di confine tra i due Paesi. Gli svizzeri premono per realizzarlo, ma in Italia si schiaccia il freno. Ecco cosa prevede il progetto.
La “Porta Sud delle Alpi”: il mega tunnel per portarci in Svizzera
# Una rivoluzione per i trasporti stradali con una maggiore tutela per il paesaggio
Credits marinamigliasso IG – Dogana di Brogeda
La “Porta sud delle Alpi” è il progetto in fase di studio dal 2019 e frutto di una ricerca del Politecnico federale di Zurigo: se realizzato potrebbe rivoluzionare i trasporti su strada tra Monte Olimpino e Ponte Chiasso e quindi tra Milano, Como e la Svizzera. I vantaggi sono anche di tutela del territorio: il progetto sarebbe accompagnato da una trasformazione urbanistica e paesaggistica visto che la maggiore parte del traffico pesante verrebbe convogliato in un tunnel sotterraneo liberando la viabilità in superficie.
Tra le ipotesi di trasformazione del paesaggio il progetto transfrontaliero “Parco fluviale foce del Breggia” tra Chiasso e Como, con una riqualificazione degli spazi verdi e dei percorsi pedonali escursionistici e ciclabili.
# Una galleria di 4 km con lo smantellamento della dogana di Brogeda
Credits comozero – Tunnel Monte Olimpino
In base al piano proposto si intende costruire una galleria della lunghezza di 4 km con partenza dall’uscita autostradale di Monte Olimpino e fine dopo la collina del Penz nel Canton Ticino. La dogana di Brogeda verrebbe smantellata e realizzata altrove. Tra le ipotesi sul tavolo, come spiegato dall’architetto Elena Fontana dello Studio Demattè Fontana che si è occupata del progetto, c’è “il mantenimento dell’uscita di Monte Olimpinoo l’innesto del nuovo tracciato all’altezza di San Fermo. Il tratto autostradale esistente dismesso, a questo punto, verrebbe declassato a strada statale. Inoltre, le aree residenziali a ridosso di questo tratto verrebbero sgravate dal traffico ‘parassitario’, che non porta dei vantaggi all’economia locale perché è un traffico di passaggio”. Tra i fattori positivi del progetto ci sarebbe anche “l’integrazione di progetti di mobilità lenta e rigenerazione urbana” dato che aumenterebbe “la capacità di interscambio tra i traffici su gomma e i traffici su rotaia“. Ma la rivoluzione delle connessioni tra Canton Ticino e Lombardia riguarderebbero anche i trasporti su rotaia.
Anche il trasporto ferroviario potrebbe vedere presto un miglioramento significativo visto che, accanto al progetto della galleria stradale, durante il convegno si è parlato di come risolvere il problema dei collegamenti veloci tra l’Italia e la Svizzera. Con la completa realizzazione dell’AlpTransit verrebbe superata la saturazione dei treni tra Lugano, Chiasso e Como libererebbe le tracce utilizzate per il traffico locale a servizio dei treni ad alta velocità. Si verrebbe a creare una sorta di stazione “unica”, le stazioni dei comuni di Chiasso e Como sono separate da appena 3-4 km, dando vita alla nuova metropolitana ticinese-lombarda.
Sul lato svizzero il tracciato proposto permetterebbe di connettere direttamente ferrovia e autostrada integrandosi con il progetto “Porta sud delle Alpi” per una rivoluzione completa di tutti i collegamenti tra Italia e Svizzera. Tutto bello? Sì, tranne che per un dettaglio: la politica italiana.
# «Spostare l’A9 è l’ultima delle priorità»
Porta Sud delle Alpi? Non se ne parla. Almeno secondo i tecnici italiani. Perché «il tracciato dell’autostrada, una volta finite le ristrutturazioni, va bene così com’è senza prendere altri spazi e spostarlo verso ovest», ha dichiarato l’ingegner Bruno Tarantola del Settore infrastrutture dell’Amministrazione provinciale di Como. Che ha aggiunto: «È un’idea che non dovrebbe venire avanti prima di aver realizzato altre importanti arterie che mancano alla rete stradale lombarda. Spostare l’A9 dovrebbe essere una delle ultime cose da fare». In sintesi, gli svizzeri premono sull’acceleratore del nuovo progetto, ma in Italia si frena. Tipico.
Un piccolo “scrigno” di storia, arte e natura affacciato sul lago italiano preferito dalle star. Foto cover: Orrido di Bellano – ph. @innasolo.tv IG
Milano-Bellano
Questo è “il borgo più bello della Lombardia”: a un’ora da Milano
# Tra i 10 borghi “più belli d’Italia”
Credits branibikeva IG – Bellano
La proclamazione del vincitore del Borgo dei Borghi su Rai 3. A spuntarla è stato il borgo medievale di Ronciglione in provincia di Viterbo nel Lazio. Ma nella top 10 c’è anche il rappresentante della Lombardia: si tratta del comune di Bellano in provincia di Lecco, piazzatosi al settimo posto.
# Le viuzze storiche, il panorama sul lago e il suggestivo orrido
Credits derrezed IG – Chiesa dei Santi Nazaro e Celso, Bellano
Il borgo si trova sulla sponda lecchese del Lago di Como: un pittoresco paese di pescatori, con viuzze strette, edifici colorati e opere d’arte nelle chiese di Santa Marta, Sant’Andrea e dei Santi Nazaro e Celso.
Credits la.lalla90 IG – Bellano
Dal piccolo porto turistico si può godere di il panorama del lago e di altre perle del Lario come Bellagio e Menaggio.
Orrido di Bellano
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Credits manna2o IG - Orrido di Bellano
Credits riccardo.zinutti IG - Orrido di Bellano
L’attrazione principale e più suggestiva è l’Orrido di Bellano: un canyon sul fiume Pioverna percorribile tramite passerelle ancorate alla parete. Questa spettacolare gola naturale si raggiunge camminando fino alla chiesa dei Santi Nazaro e Celso e salendo scalinata alla sua destra. Arrivati al cancello d’ingresso, e pagato il biglietto, da qui parte il percorso della durata di circa 30 minuti adatto a qualsiasi persona.
# La casa del diavolo
Credits marchesemassimo IG – Cà del diavol
Da vedere anche la torretta misteriosa che domina l’orrido da uno sperone di roccia a strapiombo: la “Cà del diavol”. La leggenda narra che al suo interno si svolgessero riti satanici e festini. A farle valere questa nomea con molta probabilità anche alcuni dipinti che rappresentano figure mitologiche e una che ricorda le sembianze di un diavolo.
Il governo spinge sull’idrogeno. Il 20% dei fondi destinati all’ammodernamento della rete sono per treni con questo tipo di alimentazione. La Lombardia è al centro di questo rinnovamento. Vediamo come.
Il futuro della Lombardia sarà a idrogeno? Arrivano i nuovi super treni a energia pulita
# In arrivo in Lombardia 7 treni a idrogeno di ultima generazione
credits: frankenwaldbahn_hdtv IG
Il futuro dei treni sarà a idrogeno? Questa almeno sembra l’intenzione del governo: dei 700 milioni stanziati per il potenziamento del parco ferroviario regionale secondo il decreto di riparto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, 117 milioni sono destinati alla Lombardia. Verranno utilizzati per 12 nuovi treni ad alimentazione elettrica o a idrogeno: nello specifico, 84,5 milioni saranno utilizzati per l’acquisto di 7 convogli a idrogeno, mentre 32,8 milioni per il potenziamento del servizio pubblico regionale ferroviario con 5 nuovi treni elettrici.
# Il 20% dei fondi nazionali sono destinati a treni ad idrogeno
Credits: fortuneita.com
Dei 700 milioni complessivi stanziati per l’Italia, 139,3 milioni sono destinati a convogli ad alimentazione di idrogeno. Non solo: 525 milioni andranno impiegati per treni ad alimentazione elettrica e a idrogeno. I nuovi treni a idrogeno saranno due in Campania per una spesa di 27,4 milioni, sette in Lombardia per 84,5 milioni e due in Puglia per 27,4 milioni.
525 milioni di euro andranno a potenziare il parco rotabile per il servizio pubblico regionale ferroviario, equamente distribuiti tra Mezzogiorno e Centro-Nord.
“Confermiamo la determinazione ad ammodernare il Paese, con massima attenzione a tutte le Regioni come dimostriamo in Lombardia, con scelte che rispettano l’ambiente senza forzature ideologiche e con buonsenso” ha dichiarato il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini.
La prima metrotranvia alimentata ad idrogeno da Cologno a Vimercate?
Intanto si rilancia il tema dell’alimentazione a idrogeno anche per i trasporti pubblici locali. Da tempo si discute del prolungamento della metropolitana da Cologno a Vimercate, senza successo perché l’analisi dei costi/benefici è negativa.
E allora perché non pensare ad una metrotranvia che corra in superficie su sede propria alimentata ad idrogeno?
L’eliminazione della linea aerea di contatto ripagherebbe l’acquisto dei treni necessari alla tratta. La tecnologia disponibile è sicura, il tempo di ricarica dei serbatoi è di circa 15 minuti per una percorrenza di almeno 400 km, i tempi di esecuzione dell’opera sarebbero ridotti rispetto ad una soluzione tradizionale.
La compagnia di bus low cost continua ad espandere la sua rete in Italia e all’estero. L’offerta disponibile, da quanto partono i biglietti e cosa includono nel prezzo.
I Bus Low Cost sulla corsia di sorpasso: salgono a 120 le destinazioni in Italia
# In tutto il mondo sono più di 400mila le tratte servite
Credits: erasmus.com Flixbus
La compagnia di bus low cost Flixbusnasce come startup nel 2011 a Monaco di Baviera e e da allora ha portato la sua offerta in 27 paesi europei, dal 2018 anche nel sud-ovest degli Stati Uniti. In totale sono oltre 400mila le tratte servite, con più di 3000 destinazioni e un servizio presente in più di 40 nazioni.
# In Italia oltre 120 destinazioni, tra cui porti e aeroporti
thetrainline.com – Mappa Flixbus Italia
La crescita dell’offerta è stata continua anche in Italia nel corso degli anni arrivando a superare le 120 destinazioni da nord a sud, con le principali città capoluogo di provincia e regione, esclusa la Sardegna, oltre ai centri più piccoli, in prevalenza destinazioni turistiche. Tra queste ci sono i porti, come Genova, Palermo, Venezia, Bari, Napoli, Ancona, Civitavecchia, Savona e circa 15 scali aeroportuali. Tra quelle potenziali o servite in passato il numero di destinazioni supera le 500.
Tra le tratte sono disponibili anche quelle interregionali, come la Milano – Brescia, Rimini – Bologna o Firenze – Siena, mentre in Europa si può andare ad esempio in Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito.
# Prezzo del biglietto a partire da 1,99 euro comprensivo di bagagli
flixbus.it
La capillarità del servizio è arrivata solo in un secondo momento, il vero fattore di unicità è determinato dai prezzi stracciati: si può comprare infatti un posto a sedere a partire da 1,99 euro, se si fa con un discreto anticipo. I biglietti, acquistabili sul sito, con l’app dedicata o nei punti vendita fisici, includono un bagaglio a mano e un bagaglio da stiva, spazio extra per le gambe, wi-fi, prese di corrente e toilette. Aggiungendo un sovrapprezzo si può scegliere la tipologia di posto, da quello classico a quello panoramico.
L’East Gate Hub rivoluzionerà la mobilità di Milano. Sarà un polo della mobilità dove si potranno prendere treni regionali, dell’alta velocità e della metropolitana e mobilità dolce. Il punto sul progetto, le infrastrutture di viabilità e quando dovrebbe inaugurare.
La “Grande Porta dell’Est”: nel futuro di Milano un grande Hub Metro-Ferroviario
# Il punto sul progetto per il “Milan East Gate Hub”
Credits Urbanfile – Milano East gate
Nel 2020 Regione Lombardia tramite una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile ha finanziato con 400.000 euro in aggiunta ai precedenti 110.000 euro, sui 2,5 milioni necessari, la seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica del nodo di interscambio ‘Hub metropolitano Segrate Porta Est Milano – Prolungamento M4 a est di Linate’.Il rimanente delle risorse è arrivato da fondi europei, il 50% del totale, e dallo Stato.
# La nuova stazione Alta Velocità ferroviaria “Segrate Porta Est”
Concept stazione Porta Est
Milano avrà una nuova stazione di porta, dopo quelle di di Rho Fiera a nord-ovest e di Milano-Rogoredo a sud, sull’asse ferroviario ad est. Il nuovo Hub metropolitano di Segrate Porta Est prenderà il posto dell’attuale fermata ferroviaria di Segrate, diventando un importante nodo di interscambio tra treni suburbani e regionali, treni a lunga percorrenza, treni ad Alta Velocità e trasporto pubblico locale.
Credits mm – Alta velocità Porta Est
Nei prossimi anni si concluderanno i lavori sulle tratte AV tra Brescia-Verona e tra Verona e Padova che, unendosi a quella già operativa tra Milano e Brescia, consentiranno di collegare Milano e Venezia in poco tempo. Lo snodo di Segrate diventerà quindi fondamentale per l’accesso da est in città grazie anche al prolungamento della linea M4 da Linate.
# Stanziati 420 milioni di euro per la realizzazione della fermata AV e dell’estensione della M4 fino a Segrate
Prolungamento M4 Segrate
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Credits segratecitylab - Hub segrate
Credits mm - Tracciato M4 Segrate
Credits mm - Prolungamento M4 Segrate
Credits mm - Stazione ido
Credits mm - Stazione Idroscalo
Per la realizzazione del progetto “Milan east gate hub” nella finanziaria del 2021 sono stati stanziati 420 milioni di euro. Di questi, 350 milioni serviranno per il prolungamento di 3,1 km della linea M4 dall’Aeroporto di Linate, con un tracciato che proseguirà in sotterranea all’Idroscalo, e le due fermate Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est nel territorio di Segrate. Si prevede un treno ogni 90 secondi.
Credits mm – Planimetria stazione ferroviaria Segrate Porta Est
I rimanenti 80 milioni saranno utilizzati per la costruzione del sottopasso pedonale di collegamento alla nuova stazione dell’alta velocità ferroviaria di Segrate e alcune opere accessorie. Alla luce dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime l’investimento complessivo dovrà essere visto al rialzo e questo richiedere risorse economiche aggiuntive. Rispetto alle tempistiche originarie l’inaugurazione di tutto il progetto slitterà oltre il 2026, con molta probabilità si dovrà attendere almeno il 2029 e forse oltre vista il mutato scenario economico.
# Attesi ancora circa 100 milioni di euro per la stazione dell’alta velocità e le altre opere mancano
Credits mm- Integrazione nodo East Hub
Le risorse assegnate ad oggi non sono comunquesufficienti per completare tutta l’infrastruttura e quelle accessorie. All’appello mancano infatti ancora circa 100 milioni di euro, fatto salvo appunto un ricalcolo dovuto all’aumento del costo dei materiali. Per costruire la stazione dell’alta velocità sono da stanziare 3-4 milioni per le opere connesse al rifacimento del piano binari e 20 milioni per le opere complementari, i restanti andranno per la bretella stradale SP160-via Mondadori, il parcheggio e terminal bus nelle due stazioni della M4 e le passerelle meccanizzate.
# Le opere collaterali
Tra le opere collaterali ci saranno:
Credits cassanesebis.it – Cassanese Bis
il completamento della Cassanese bis, una bretella di collegamento tra la BreBeMi e la tangenziale Est di Milano. Il progetto ha uno sviluppo complessivo di circa 4,2 km, di il primo tratto di 900 metri in completamento e il secondo di 3.3 km i cui lavori sono iniziati i primi di giugno 2022.
Credits Comune di Segrate – Percorsi ciclopedonali
dei percorsi ciclopedonali per realizzare un sistema di mobilità dolce integrato attorno all’area del nuovo hub e da e verso Milano e Segrate.
# Il mall del lusso Westfield è sparito dai radar
Credits mm – Hub porta Est
Il progetto complessivo, per un investimento previsto di oltre 500 milioni di euro, vede coinvolti Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Rfi, lo stesso Comune di Segrate, Sea S.p.a., Westfield Milan S.p.a. MM, incaricata alla redazione del progetto di fattibilità, lo ha presentato ufficialmente nel 2021 con il nome di “Milan east gate hub”.
Westfield Segrate
Al momento il progetto del mall del lusso Westfield è sparito dai radar. Nonostante la società stia contribuendo a finanziare il futuro hub della mobilità milanese, sul sito rimane solo una pagina che rimanda appunto ai lavori promessi in cambio del polo commerciale al momento sospeso.
La regina delle spiagge italiane ha ceduto lo scettro a un’altra rivale dell’Adriatico.
La “capitale dei campeggi e del turismo open air” è la nuova spiaggia più popolare d’Italia
# Si trova in Veneto la spiaggia da record di presenze
Costa Cavallino, Venezia
La località regina delle spiagge italiane ha dovuto cedere lo scettro: con 6,8 milioni di presenze di turisti Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, supera la romagnola Rimini che nel 2023 si è fermata a 6,7 milioni. La spiaggia veneta è conosciuta come “la capitale dei campeggi e del turismo open air dell’Alto Adriatico”. Il litorale si estende per circa 15 chilometri e si caratterizza da sabbia fine e dorata, mare pulito e acque poco profonde. A rendere unica questa spiaggia c’è il paesaggio naturale con dune sabbiose, pinete e una ricca vegetazione mediterranea.
Il record di turisti della spiaggia veneta non la pone solo al primo posto tra le località balneari, ma anche al quinto posto assoluto in Italia. Davanti a lei ci sono le grandi città italiane, Milano e Roma, e quelle d’arte come Venezia e Firenze. Nella classifica delle più frequentate in Italia, invece, il Veneto piazza altre tre spiagge nelle top ten: Bibione e Jesolo e Caorle.
# Numeri record in tutta le regione del Leone di San Marco: 72 milioni di turisti
Venezia- Ph. matteoangeloni, by Pixabay
Ma è tutto il Veneto a essere da record. Nel 2023 ha toccato infatti in 21 milioni di arrivi e i 72 milioni di turisti, superando i numeri pre pandemia, grazie a 120 km di spiagge con bandiere blu e verdi, alle Dolomiti, al Lago di Garda, alle città d’arte come Verona, Venezia e Treviso.
Credits iam.giannuscio IG - Frecciarossa Milano Centrale
Con il nuovo orario estivo 2024 cresce l’offerta di Trenitalia dell’Alta Velocità a cui si affiancano alcune novità previste per la fine dell’anno. Queste le nuove tratte e i collegamenti aggiuntivi in programma.
Salento, Abruzzo, Umbria e Alto Adige: le grandi novità dei Frecciarossa in Italia
# Di notte in Salento: il debutto del Milano-Leccenotturno
Credits iam.giannuscio IG – Frecciarossa Milano Centrale
21 giugno 2024: primo viaggio del notturno Milano-Lecce della durata di poco più di 9 ore, che si affianca al confermato Milano-Reggio Calabria. Previsti un treno di andata e uno di ritorno quasi tutti i weekend estivi fino agli inizi di settembre, con ultime corse sabato 7. Lungo il percorso sono dodici le fermate intermedie, tra cui Brindisi, Ostuni e Monopoli.
# Nuovi collegamenti per mare e montagna: Pescara e Bolzano
Milano-Pescara in treno
Per l’estate 2024 sono previsti altri collegamenti aggiuntivi per il mare e per la montagna partendo da Milano. Nello specifico una nuova coppia di treni giornalieri da Milano a Pescara e un’altra verso Bolzano nel week end.
# Due nuovi Frecciarossa serali tra Milano e Torino
pexels-jakub-zerdzicki- Torino
Cresce l’offerta, con l’orario estivo 2024, anche sulla tratta Milano-Torino. Vengono aggiunti due nuovi collegamenti Frecciarossa serali: quello con partenza da Milano Centrale alle 21:50 con arrivo a Torino Porta Nuova alle 22:50 e da Torino Porta Nuova alle 22 con arrivo a Milano Centrale alle 23.
# Le novità in arrivo per l’Umbria
Credits giuseppefaetr485 IG – Frecciarossa Reggio Calabria
Tra la fine del 2024 in concomitanza con il potenziamento della tratta Orte-Falconara e la primavera del 2025, il servizio del Frecciabianca verrà sostituito con i Frecciarossa. I treni, già ordinati da Trenitalia, saranno operativi non appena completati e andranno a beneficio delle stazioni umbre di Terni, Spoleto e Foligno.
Sulla direttrice Ravenna-Roma, che estenderà il servizio nei tre comuni umbri e fino a Salerno, si vedrà il cambio da Frecciargento a Frecciarossa con due passaggi giornalieri in Umbria. Tra Milano e Perugia previsto un solo collegamento diretto per il 2024, con partenza dalla stazione di Porta Garibaldi.
E’ sempre stato il quartiere più all’avanguardia e trasgressivo di Milano. Non solo di Milano. C’è mancato poco che diventasse il red light district della città. Ecco cosa accadde.
La prima luce rossa d’Italia si accese a Porta Venezia
# Una luce rossa come risposta alla crisi
1977. Il gestore del cinema Majestic, in via Lambro 14 aPorta Venezia, è desolato. Il suo cinema è sempre più vuoto ed è ormai arrivato al limite del fallimento. Decide così di inventarsi qualcosa e fa una virata spettacolare. Decide di passare dal cinema impegnato alla programmazione di film erotici. Per evitare malintesi o rischi di denuncia, fa accendere sull’esterno una luce rossa, per segnalare il contenuti dei film.
# I primi film erotici d’autore: Pasolini e Fellini
Inizia con Il Decameron di Pasolini e il Casanova di Fellini per passare poi a roba sempre più spinta, tra cui il blockbuster Gola Profonda diventando il Majestic Sexi Movie, il primo locale a luci rosse di Milano. Altre sale lo seguirono e negli anni ottanta si contavano in città 25 sale a luci rosse. Un successo di breve durata: già alla fine del decennio i cinema erano scomparsi, superati dalla diffusione di videocassette.
Il Majestic Sexi Movie resiste fino al 30 agosto 1992. Nella seconda metà degli anni novanta l’edificio viene abbattuto per far posto a un edificio residenziale.
Le prime lavorazioni preliminari erano partite a giugno 2023. Ora si inizia a fare sul serio per realizzare un’infrastruttura da record. Cosa prevede il progetto e quando è prevista l’inaugurazione del tunnel.
Il primo tunnel sottomarino d’Italia: sono iniziati i lavori
# Il primo in Italia e quello con il diametro più grande in Europa
Ingresso tunnel subportale
Dopo l’avvio dei lavori preliminari del lotto A0 a giugno 2023, con attività di preparazione, interventi di bonifica bellica a terra delle aree interessate dagli scavi e di bonifica bellica subacquea delle calate portuali Concenter e Giaccone, ora si fa sul serio. I cantieri per la costruzione del Tunnel subportuale di Genova sono partiti ufficialmente questa primavera. Il primo step è la demolizione del grande capannone industriale CSM che consente di aprire alla città un’area di oltre 25.000 mq dove è previsto l’imbocco Ovest del tunnel e l’inizio degli scavi. Un’opera da record, si tratta infatti del primo tunnel sottomarino d’Italia e quello con il diametro dimaggiore dimensione in Europa e ai primi posti nel mondo.
# Un progetto sulle linee guide del masterplan a firma Renzo Piano
Tunnel subportale
Il progetto è stato realizzato sulla base del masterplan di Genova redatto dallo Studio Renzo Piano, la supervisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il contributo delle istituzioni locali. L’opera non incide infatti solo a livello trasportistico ma rientra in un più ampio piano di riqualificazione urbanistica che intende rafforzare la rete del verde urbano, ricucendo aree fortemente urbanizzate con tre nuovi parchi pubblici e percorsi ciclopedonali.
# Un tragitto di 3,4 km per un investimento pari a 1 miliardo di euro
Credits genova24 – Tunnel subportale
La realizzazione del tunnel subportuale prevede un investimento di 1 miliardo di euro. Il tracciato sarà lungo 3,4 km, su un intervento complessivo di 4,2 km, e nel punto più profondo scenderà di 45 metri: dal nodo di San Benigno, a ponente, arriva al Viale Brigate Partigiane nel quartiere Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale. L’infrastruttura è costituita da due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo di circa 16 metri. Lo studio dei flussi di traffico prevede il transito a regime di 7.335 veicoli l’ora nelle ore di punta.
Il tunnel si collega al casello autostradale di Genova Aeroporto (A10) tramite la viabilità di Lungomare Canepa e la strada a scorrimento veloce Guido Rossa, al casello di Genova Ovest (A7) con la viabilità del nuovo nodo di San Benigno.
# I tre nuovi parchi: Parco della Lanterna, della Foce e delle Mura
Credits genova24 – Parco Genova
Oltre al tunnel sono previsti tre parchi urbani, in corrispondenza degli innesti del tunnel con la viabilità cittadina, per una superficie totale di circa 10mila ettari tra aree pedonali e verdi: uno vicino alla Lanterna, un altro nei pressi dell’ex via Madre di Dio e un altro ancora nella zona di viale Brigate Partigiane.
Parco della Lanterna
Le nuove aree verdi sono state pensate per integrarsi nel sistema paesaggistico genovese, “richiamando le sue caratteristiche e la storia del suo territorio, dei suoi giardini, parchi, piazze e del suo lungomare, a favore di una continuità strutturale dei sistemi verdi a difesa e sostegno della qualità ambientale e della biodiversità.”
# L’inaugurazione è programmata per agosto 2029
Ingresso tunnel subportale dall’alto
La durata dei cantieri è stata stimata in circa sei anni e mezzo, con l’apertura al traffico programmata per agosto 2029, e si prevedono 2 milioni e 425 mila metri cubi di materiale di scavo. Tra le ricadute positive dell’opera c’è il risparmio di oltre 1 milione di ore di viaggio ogni anno, con benefici anche ambientali, dovute alla ridotte emissioni inquinanti in aggiunta al fatto che i veicoli transiteranno nel sottosuolo, che si aggiungono a quelli prodotti dalle nuove aree verdi. L’infrastruttura è stata pensata per velocizzare l’attraversamento della città non più garantito in modo adeguato dalla strada sopraelevata realizzata nei primi anni ’60, a causa del costante aumento del traffico. Tra gli interventi correlati alla nuova infrastruttura, sempre a carico di Aspi, delle barriere fonoassorbenti in lungomare Canepa.
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera
Per i milanesi un’altra opera importante, insieme al Terzo Valico, per arrivare al mare e muoversi meglio nel capoluogo ligure. Milano invece rispolvererà mai i progetti di tunnel cittadini per ridurre l’inquinamento e il traffico in superficie?
Nell’hinterland c’è un paese dove comprare casa è davvero economico. Vediamo dove si trova e cosa ha da offrire.
Acquistare casa sotto i 900 euro nel milanese? Questo è il paese dell’hinterland dove il metro quadrato è più abbordabile
# I quattro comuni dell’hinterland sotto i 1000 euro
Credits manolo.ga1 IG – Turbigo
In base all’ Osservatorio Immobiliare la città metropolitana di Milano è tra quelle con i prezzi degli appartamenti più alti in Italia, con una media di circa 2.985 euro al mq, e il comune di Milano è stato quello a registrare il prezzo più alto per gli immobili in vendita con 4.785 euro al mq.
Il comune più economico in assoluto è Castano Primo dove il valore medio di immobile al mq è di 875 €: scalza Turbigoche nel 2021 registrava una quotazione di 914 euro e che oggi si trova al secondo posto con 900 euro.
Sotto i 1.000 euro troviamo altri due comuni: San Colombano al Lambro e Buscate a 950 euro al mq.
# Il paese più vantaggioso: Castano Primo, ai confini della città metropolitana
Credits silviacarella1 IG – Castano Primo
Castano Primo ha registrato negli anni una costante crescita demografica, superando agli inizi degli anni 2000 il numero di 10.000 abitanti e arrivato oggi a 10.871. Dista 43 chilometri dal centro di Milano all’estremità occidentale della città metropolitana, ai confini con il Piemonte. Lambito per un breve tratto dal Ticino e dal Canale Villoresi, il più antico documento in cui compare il suo nome è del 712, l’11 ottobre 1984 al comune è stato riconosciuto il titolo di Città con decreto del Presidente della Repubblica.
# Ricco di chiese e cascine
Credits carlottacoca IG – Chiesa di San Zenone
Il territorio comunale è ricco di chiese, se ne contano sette, tra cui la principale è la Chiesa prepositurale di San Zenone costruita dove nel Medioevo sorgeva un castello di cui è rimasta memoria nello stemma del Comune, raffigurante appunto un castello con un albero di castagno e un corso d’acqua.
Sono diverse anche le cascine ancora integre, Cascina Malpaga è la più grande, poi Cascina Cantona, Cascina Cornarina e Cascina Saronna.
# Palazzo Rusconi, la villa nobiliare oggi sede del Municipio
Credits fabiogriffanti IG – Villa Rusconi Castano Primo
Tra le bellezze architettoniche troviamo Villa Rusconi o Palazzo Rusconi, con caratteristiche degli edifici seicenteschi di progettazione ricchiniana, con la tipica pianta ad U, uno scenografico corpo centrale a tre piani, due ali laterali destinate, un giardino diffuso e sale affrescate all’interno. Questa villa maestosa era stata fatta costruire dalla famiglia nobiliare dei Corio e, dopo un incendio che l’ha parzialmente distrutta, è stata restaurata nel 1999 per farne sede del Municipio.
Non ci sono solo i progetti di linee metropolitane finanziate, progettate e in costruzione. Ci sono anche estensioni utili ai milanesi e ai residenti dell’hinterland solo ipotizzate e quindi senza studi definitivi e risorse stanziate. Vediamo quelle da realizzare il prima possibile.
Le 10 estensioni della metro più urgenti da realizzare
# M1 (o M4) fino ad Abbiategrasso
Milano-Abbiategrasso M4
L’ipotesi di allungare la linea M1 a ovest fino al Comune di Abbiategrasso era stata fatta direttamente dal Sindaco Sala alcuni anni fa. Si tratterebbe di estendere ulteriormente il ramo che attorno al 2031 dovrebbe arrivare dall’attuale capolinea di Bisceglie a quello del Quartiere Olmi. Il bando è atteso a breve e i cantieri dovrebbero partire entro l’inizio del 2025. In alternativa si potrebbe prolungare la linea M4 oltre Corsico e Trezzano sul Naviglio sgravando il traffico della Vigevanese fino a raggiungere il comune più grande dell’hinterland.
Più concreta la possibilità di prolungare la linea M2 da Cologno Nord a Vimercate, anche se sotto forma di metropolitana leggera in quanto soluzione migliore possibile in base al rapporto costi-benefici. Al momento manca un milione di euro per completare il Piano di fattibilità tecnico-economica e individuare il percorso migliore per servire i comuni di Brugherio, Carugate, Agrate Brianza, Concorezzo e Vimercate. Gli enti interessati hanno chiesto a Regione Lombardia di stanziare le risorse mancanti per proseguire nello sviluppo del progetto, per ora senza successo.
La M2 potrebbe prolungare il ramo sud con una fermata aggiuntiva a Rozzano oltre la quella di Assago Forum. L’estensione era stata inserita nel PUMS, ma ad oggi non esiste nemmeno uno studio preliminare. I sindaci del sud Milano-Binaschino avevano addirittura sollecitato il reinserimento nel piano anche dell’estensione fino aBinasco, utile ai cittadini di Lacchiarella, Binasco, Zibido San Giacomo, Noviglio, Casarile e Vernate. La proposta è rimasta però inascoltata.
# M3 fino a Paderno Dugnano (Nord) e a Paullo (Sud)
Credit: nord24milano.it
L’ultima notizia su un possibile prolungamento della M3 a nord di due fermate, nei comuni di Cormano e Paderno Dugnano, risale alla fine del 2020 quando era stati stanziati 350mila euro per finanziare lo studio di fattibilità. L’opera consentirebbe di ridurre il traffico privato della SP35 e della SP44, insieme alla metrotranvia fino a Limbiate in attesa di bando, ma da allora non si è mosso più nulla.
Per il prolungamento della M3 a sud, direzione Paullo con due nuove fermate della metro e otto di metrotranvia, è atteso entro il 2025 lo studio di fattibilità tecnico-economica elaborato da parte di Mm Spa con i cantieri che dovrebbero partire nel 2028.
# Prolungamento M4 a est fino a Segrate e a ovest fino a Trezzano sul Naviglio
Credits: giornaledeinavigli.it – Diverse ipotesi di prolungamento M4 a ovest
Confermato e finanziato quasi integralmente il prolungamento ad est fino a Segrate, mancano circa 44 milioni di euro ma Sala ha confermato l’avvio della progettazione, la linea M4 potrebbe estendersi a ovest. Le ipotesi messe sul tavolo sono 6, la più suggestiva sarebbe quella fino a Trezzano sul Naviglio consentendo di intercettare il traffico esterno alla città, attestandosi la fermata appena oltre la tangenziale ovest, per poi magari proseguire fino ad Abbiategrasso come accennato di sopra. Al momento Comune di Milano e Regione Lombardia pare siano propensi a far proseguire il tracciato di una sola fermata a Buccinasco.
Oltre al raddoppio del tracciato verso Monza, la linea M5 potrebbe estendersi di circa 5,5kmdal Parco Nord a Cinisello Balsamo. Nelle ipotesi iniziali erano state previste cinque fermate: due a Bresso, una a Cusano Bresso, e due a Cinisello Balsamo. Nonostante l’analisi preliminare positiva per lo sbinamento della linea a Bignami, con le risorse che sembravano essere state trovate, si è deciso per ora di mettere il progetto nel cassetto.
Nel 2019 un primo studio preliminare di fattibilità immaginava un prolungamento fino a Settimo Milanese, dove sarebbe previsto anche il deposito, per un totale di 5 fermate: Caldera, Quinto Romano, San Romanello, Figino, Settimo Milanese. Un’altra delibera regionale aveva poi dato il via libera a realizzare uno studio di fattibilità per portare la M5 fino a Magenta, per un totale di quasi 20 km di nuovo tracciato, con metropolitana fino a Settimo Milanese e metrotranvia o BRT (Bus rapid transit) per il tragitto rimanente.
Tra le ipotesi più concrete, oltre a quella del 2019 con un tracciato di 5 fermate, anche quella che prevede un percorso più breve di 2,5 km e due fermate ad ovest (Quarto Cagnino e Quinto Romano) e un investimento di 350 milioni di euro.