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Il cavalcavia di Corvetto: abbatterlo o trasformarlo nella highline di Milano?

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Il destino del cavalcavia ritorna a più ondate al centro del dibattito politico. Le alternative sono due, abbatterlo o trasformarlo, ma al momento non è stata mai messa in campo nemmeno un azione temporanea. L’ultima idea proposta vorrebbe farlo diventare come la famosa Highline di New York.

Il cavalcavia di Corvetto: abbatterlo o trasformarlo nella highline di Milano?

# Il destino del cavalcavia: abbatterlo o trasformarlo?

cavalcavia corvetto
Cavalcavia corvetto

Abbatterlo o trasformarlo? Un dubbio che si è ripresentato più volte all’interno del dibattito politico recente e non solo, ma che si è risolto sempre nel lasciarlo tale e quale senza nemmeno un intervento temporaneo di riqualificazione. Il cavalcavia del Corvetto non è altro che il Raccordo dell’Autostrada del Sole che inizia all’altezza di Rogoredo e che termina in Piazzale Bologna, costruito tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 del ‘900 per agevolare lo spostamento degli automobilisti in ingresso in città. 

# L’idea di farlo diventare come l’Highline di New York

Progetto riqualificazione cavalcavia Corvetto

L’ultima idea è quella del progetto “Fly over live under”, elaborato dal team multidisciplinare Fab For Future (FFF), al primo posto su 28 proposte pervenute nell’ambito di una competizione rivolta a studenti universitari terminata a luglio del 2023. I vincitori hanno pensato a a un suo riutilizzo, con una trasformazione della fruizione del cavalcavia sia sotto che sopra.

Per la parte superiore è stata proposta l’eliminazione del traffico veicolare convertendo la struttura in una sorta di Highline, come quella presenta a New York al posto di un tracciato ferroviario dismesso. Qui i cittadini potrebbero sostare, passeggiare tra pergole, sedute e aree verdi, oltre a osservare la città da un punto di vista inedito. 

Riqualificazione area sotto cavalcavia Corvetto

Per l’area sotto il cavalcavia, già interessata in passata dalla realizzazione di un murales nelle pareti laterali durante la giunta Moratti, è stata ipotizzata la riqualificazione degli spazi oggi occupati dalle auto in sosta. La soluzione studiata prevede l’inserimento di nuove attività aggregative e sportive, come pareti di arrampicata, tavoli da ping-pong, campi da basket e da bocce. A questo si aggiunge la trasformazione di Piazzale Corvetto da nodo viabilistico a una piazza multi-funzione, un nuovo luogo di aggregazione, vivibile e facilmente accessibile grazie alle nuove aree pedonali.

# I numeri della proposta: 5,4 ettari in più per pedoni, 485 nuovi alberi e 2.400 mq di nuovi spazi per attività sportive e aggregative

Nuovo Piazzale Corvetto

Questi i numeri principali del progetto calcolati dai promotori:

  • circa 5,5 ettari di spazio in meno destinato alle auto;
  • un incremento di circa 5,4 ettari di spazio per i pedoni;
  • piantumazione di 485 nuovi alberi;
  • circa 2.400 mq di nuovi spazi per attività sportive e aggregative

Previsto inoltre un nuovo edificio per servizi e attività commerciali quali ristorazione, spazi co-working, per eventi e di incontro tra artigianato e digitale nei pressi di Piazzale Corvetto. Per ora rimane solo una proposta, ma non è il solo cavalcavia di Milano al centro di proposte.

# Che ne sarà del “Mostro”, il cavalcavia Monteceneri-Serra?

Credits: corriere.it – Cavalcavia Monteceneri

Un dibattito analogo è aperto da anni su un altro “famoso” cavalcavia, quello di Monteceneri-Serra, a nord della città. Questo mostro architettonico è stato sempre partorito negli anni ’50, di circa 1 km lungo la circonvallazione, con identico impatto negativo a livello estetico, acustico e di inquinamento nei confronti dei residenti affacciai sull’arteria. Tutto è rimasto al 1965, anno di conclusione dei lavori, dato che, nonostante le necessarie attività di manutenzione e ipotesi di demolizione e di restyling, non si è fatto nulla di concreto. Abbatterlo appare in questo caso un’opzione remota, perché non immaginarne un nuovo utilizzo prendendo qualche idea dalla proposta presentata per il cavalcavia al Corvetto?

Leggi anche: Il “MOSTRO”, il cavalcavia MONTECENERI-SERRA, verrà ABBATTUTO?

Continua la lettura con: Il PONTE sullo STRETTO da RECORD: il progetto (RENDERING)

FABIO MARCOMIN

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La meravigliosa storia delle porte di Milano

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Credits percorsi.casemuseo - Porta Venezia

L’antica Milano era cinta dalle mura. Per entrare in città si potevano varcare le mura attraverso delle grandi porte oppure degli accessi secondari, detti pusterle.

La meravigliosa storia delle porte di Milano

# Le porte in epoca romana

La principale porta di accesso alla città era Porta Romana. Le altre porte più antiche erano la Comasina, la Giovia, la Ticinese, la Tosa, la Vercellina e l’Orientale (oggi Porta Venezia).

porte storiche di Milano fonte: www.milanoevents.it
porte storiche di Milano fonte: www.milanoevents.it

Porta Comasina (o Porta Cumana), sull’attuale via dell’Orso, da cui partiva la via Regina che collegava Milano a Como.

Porta Giovia, dove oggi si trova il Teatro Dal Verme, era intitolata a Diocleziano, da cui partiva la via Severiana Augusta, che congiungeva con il Lago Maggiore, e la via Varesina, che portava a Varese e a Lugano.

La Porta Orientale si trovava sull’attuale via Manzoni, si apriva verso Bergamo, Brescia e l’Oriente.

Da Porta Romana partiva la via Emilia.

Porta Ticinese, sull’attuale Carrobbio, portava a Ticinum (Pavia).

Porta Tosa, situata lungo la moderna via Rastrelli, poco prima di via Larga, sorgeva nei pressi del porto fluviale di Mediolanum, e dava sulla strada romana che raggiungeva Cremona.

Da Porta Vercellina, situata dove ora è presente la chiesa di Santa Maria alla Porta, partiva la via delle Gallie, che conduceva verso Augusta Prætoria (Aosta) passando da Novaria.

L’imperatore Massimiano donò all’allora capitale dell’impero tre nuove porte: Argentea, Aurea ed Erculea.

# Le porte medievali

Le porte repubblicane e quelle massimiane, così come le mura, sono state distrutte durante l’assedio di Milano del 1162, opera dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa, venendo poi sostituite dalle mura e dalle porte medievali.

Le porte medievali principali erano:

Porta Orientale
Porta Romana
Porta Ticinese

porta ticinese medievale Fonte: http://www.02blog.it

Porta Vercellina
Porta Comasina
Porta Nuova

porta nuova medievale Fonte: http://www.02blog.it

A queste va aggiunta Porta Giovia, che sarebbe definitivamente scomparsa con la costruzione del moderno Castello Sforzesco.

# Le porte spagnole

Tra il 1548 e il 1562 per ordine di Ferrante I Gonzaga si decise la costruzione delle mura spagnole, resa necessaria per sostituire le mura medievali di Milano, ormai diventate obsolete per l’invenzione della polvere da sparo.

Al 1796 le porte principali erano dodici, di cui sei erano quelle principali:

Porta Orientale, in epoca napoleonica Porta Riconoscenza e dal 1860 Porta Venezia.

porta orientale spagnola Fonte: http://www.02blog.it
porta orientale spagnola Fonte: http://www.02blog.it

Porta Romana.

porta romana spagnola Fonte: http://www.02blog.it

Porta Ticinese, nota sotto Napoleone come Porta Marengo.

Porta Vercellina, dopo il 1859 ribattezzata Porta Magenta.
Porta Nuova.

porta nuova spagnola Fonte: http://www.02blog.it

Porta Comasina, dal 1860 Porta Garibaldi.

# Le porte dell’Ottocento

Nel XIX secolo, con la crescita dei commerci e del traffico, vennero aperte altre porte. Furono le ultime prima della demolizione delle mura spagnole, che iniziò alla fine dello stesso secolo:

Porta Sempione, situata dove esisteva in epoca medievale Porta Giovia e corrispondente al moderno Arco della Pace.
Barriera Principe Umberto, demolita nel 1931 e sostituita dall’omonima e moderna stazione.
Porta Genova, ora chiamata stazione di Milano Porta Genova.
Porta Volta.
Porta Monforte, ultima porta realizzata a Milano per fornire alla città un altro accesso che superasse le mura.

Altri cambiamenti di nome si ebbero durante il Risorgimento. Porta Tosa cambiò nome in Porta Vittoria per celebrare le cinque giornate, Porta Vercellina venne rinominata Porta Magenta in ricordo della battaglia di Magenta, Porta Comasina fu ridenominata Porta Garibaldi e Porta Orientale fu ridenominata Porta Venezia (1859) in onore alla città lagunare, non ancora annessa al Regno di Sardegna.

porta garibaldi Fonte: http://www.02blog.it
porta garibaldi Fonte: http://www.02blog.it

Continua la lettura con: 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano

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Pierina Legnani, la prima milanese a diventare “prima ballerina assoluta”

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Legnani

Nella storia della danza classica, a livello mondiale, sono quattordici le ballerine che hanno conseguito il titolo di “prima ballerina assoluta”. Un riconoscimento assegnato alle danzatrici più importanti, inarrivabili. Tra queste quattordici, ben tre sono milanesi.

Pierina Legnani, la prima milanese a diventare “prima ballerina assoluta”

# Nata al Bottonuto, un quartiere oggi scomparso, si formò alla scuola di ballo alla Scala

Pagina Milano Scomparsa FB – Bottonuto anni 30

La prima a diventare “prima ballerina assoluta” fu Pierina Legnani, nata poco distante dal Duomo il 30 settembre 1868. Lo divenne nel 1894 (a 26 anni) grazie al Maestro di ballo francese Marius Petipa, primo Maitre de ballet nella compagnia di danza imperiale di San Pietroburgo. La seconda italiana, in ordine cronologico, ad aver conseguito il prestigioso titolo fu l’indimenticabile talento milanese, Carla Fracci, diventata “prima ballerina assoluta” secondo la recensione del New York Times nell’edizione del 12 luglio 1981, in occasione dell’esibizione dell’artista al Metropolitan Opera HouseLa terza è invece Alessandra Maria Ferri, diventata “prima ballerina assoluta” al Teatro alla Scala nel 1992. 

Ma torniamo alla prima a conseguire una nomina che regala alla ballerina un qualcosa di mitico, forse perfino di mistico ed eterno. Pierina Legnani nacque nell’umile quartiere Bottonuto, che si trovava nella zona dell’attuale Piazza Diaz e vie limitrofe. Si formò alla scuola di ballo alla Scala, sotto la guida di un’altra illustre ballerina milanese, Caterina Beretta.

# Dal debutto ai palcoscenici internazionali

Di Unknown photographer. Photography studio of the Imperial Mariinsky Theatre. St. Petersburg, Russian Empire. – Property of the uploader., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18216965 – Pierina Legnani in Russia

Il debutto della Legnani risale al 1888, in “Amadriade”, ballo fantastico brillante in otto quadri, di Luigi Danesi: dimostrò fin da subito grazia e forza, eleganza e carisma, le si attribuì la capacità di eseguire trentadue fouettes en tournant consecutivi, ma lei stessa confidò di arrivare al massimo a venticinque. A ventiquattro anni diventa prima ballerina alla Scala, a venticinque manda in visibilio il pubblico dellAlhambra Teheatre di Londra, poco dopo la sua fama la fa arrivare a San Pietroburgo, dove viene chiamata al Taetro Mariinskij. Qui i suoi virtuosismi appassionano gli spettatori che riempiono la sala solo per lei. Pierina Legnani inizia una prolifica collaborazione con il coreografo ed ex ballerino Marius Petipa, studia con il danzatore, quasi coetaneo, Nokolai Legata e con il coreografo Christian Johansson, diventando sempre più precisa, acrobatica ed elegante.

# Le sue esibizioni più importanti

Legnani

Epiche sono state le sue esibizioni in “Cenerentola”, “Le Talisman”, “Le halte de cavalerie” e in “Raymonda”. Ne “Il lago dei cigni”, è Odette e la sua rappresentazione del 1894, al teatro Mariinskij, viene ancora oggi considerata la migliore di tutti i tempi.

Tornata in Italia, va a vivere nella ridente Pognana Lario, sul lago di Como, diventando anche una preziosa maestra di danza. Morì a Milano il 15 novembre 1930, dopo aver coperto anche il ruolo di commissaria d’esame alla Scala.

FABIO BUFFA 

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10 messaggi alla “milanese” per chiudere una relazione d’amore

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Ph. tranmautritam

Chiudere una relazione non è mai facile. All’inizio del rapporto si dovrebbe stabilire una safety word come nel sadomaso: quando uno dei due dice quella parola la relazione termina automaticamente e chi si è visto si è visto.
Purtroppo i rapporti umani sono più complessi di quelli che si instaurano tra persone che indossano una tuta in lattice.
Per fortuna però siamo a Milano, e questa grande città può suggerire dei messaggi da inviare per lasciare il partner.

10 messaggi alla “milanese” per chiudere una relazione d’amore

Ph. niekverlaan

#1 Interesse composto

“Sapevi di essere un bene soggetto a deprezzamento. Ti lascio ora fin che hai ancora un buon valore di mercato. Lo faccio per te.”

#2 Fedeltà

“Ti amo ma sono sposato con il mio lavoro.”

#3 L’incontro a sorpresa

“Nel meeting di questa mattina ho visto il tuo ex.”
“Quale?”
“Io!”

#4 Salvataggio in corner

“Non sono pronto per una relazione così seria. Però qualche volta possiamo vederci per l’aperisesso.”

#5 Divieto di sosta

“Ho parcheggiato la nostra storia d’amore nella doppia fila dei miei sentimenti con le quattro frecce. Ora devo andare prima che la mia coscienza me la rimuova.”

Ph. JESHOOTS-com

#6 Concentrato

“Ora non posso amarti. L’Inter deve prima vincere la Champions.”

#7 Metaforico

“Ti lascio perché fare l’amore con te è come entrare in Galleria Vittorio Emanuele.”

#8 Concreto

“La nostra relazione è importante ma troppo accidentata. Non può continuare, è come andare in bici sul pavé. Quando piove.”

#9 Intraprendente

“Noi due siamo un grande team però è venuto il momento di mettermi in proprio.”

#10 Definitivo

“Quando ti sei innamorato del mio look, dei miei vestiti alla moda e dei miei modi eleganti e raffinati dovevi andare oltre alle apparenze. Pensavi di aver trovato l’uomo perfetto, invece sono gay.

Continua la lettura con: I parcheggi creativi dei milanesi per disfarsi dell’auto

FRANCESCO BOZ

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5 ghost town per una gita da brividi da Milano

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basile6708 IG - Mulini di Piero

In Lombardia ci sono diversi paesi ormai abbandonati ma, ciò nonostante, cresce la schiera dei turisti curiosi di visitare luoghi storici dal fascino antico.

5 ghost town per una gita da brividi da Milano

#1 Assiano, il borgo abbandonato nei pressi di Baggio 

il curiosone FB – Assiano

Un borgo rurale antichissimo situato nei pressi di Baggio e che si affaccia sulla strada denominata via Cusago che collega il comune di Cusago al quartiere di Baggio. Per lungo tempo è stato un borgo di eccellenza quanto a produzione di fragole, di burro e formaggio. Oggi si presenta come un insieme di Cascine, granai e costruzioni agricole abbandonate.

Leggi anche: #37 – ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

#2 Borgo del Canto, il borgo raggiungibile solo a piedi in provincia di Bergamo 

a_the_void IG – Borgo del Canto

In provincia di Bergamo sul monte Canto, si trova questo borgo abbandonato caratterizzato da un insieme di ruderi e rovine di origine agricola. L’abbandono è frutto del noto fenomeno che, in molti borghi di campagna, ha comportato la fuga verso i nuclei cittadini. Situato nella Valle San Martino a Pontida, era un borgo medievale ricco di monasteri e abbazie ed oggi è raggiungibile solo a piedi dalla frazione di Fontanella oppure da Pontida.

#3 Consonno, la “Las Vegas d’Italia” nel comune di Olginate in provincia di Lecco 

Credits: anto1993_, IG – Consonno, Olginate

In questo borgo gli edifici sono ancora conservati, se pur parzialmente. L’abbandono è stato infatti causato da una serie di frane del terreno. Famoso per l’appellativo di paese dei balocchi, il borgo era stato pensato per diventare una sorta di Las Vegas della Brianza, ma l’ennesima grave frana ha costretto gli abitanti ad un definitivo abbandono. 

#4 Piero, il borgo in provincia di Varese immerso nella natura 

basile6708 IG – Mulini di Piero

Il borgo fantasma di Piero, frazione di Curiglia, si trova in Val Veddasca, sulle alture del lago Maggiore, in provincia di Varese. Offre panorami naturalistici mozzafiato, anche grazie al fiume Giona che li attraversa. Poco distante dal paesino di Piero si trovano i famosi mulini, restaurati negli anni ’90 ma ormai totalmente abbandonati.

#5 Monteviasco, uno dei borghi più belli d’Italia quasi disabitato 

luciabnch IG – Monteviasco

Monteviasco, non lontano da Piero, è “uno dei borghi più belli d Italia”, caratterizzato da casette di montagna e vecchie baite in legno. Non è abbandonato, anche se il numero di abitanti si contano sulle dita di due mani, ma è raggiungibile solo a piedi attraverso un percorso in salita di più di 1400 gradini. Da non perdere la cascata di Giona, formata dall’omonimo fiume, che attraversa queste vallate verdeggianti e va a sfociare nel lago Maggiore. 

Continua la lettura con: Grazie! Un nuovo borgo lombardo tra i tre più belli d’Italia

ALESSANDRA GURRIERI

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La terza regina delle università di Milano: chi è Marina Brambilla, la nuova rettrice della Statale

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Elezione storica alla Statale di Milano: per la prima volta nel suo secolo di storia è stata nominata come rettore una donna. Si tratta di Marina Brambilla. Ma il fatto storico è anche un altro: per la prima volta tutte le tre università statali di Milano hanno al loro vertice una donna. 

La terza regina delle università di Milano: chi è Marina Brambilla, la nuova rettrice della Statale

# L’elezione di Marina Brambilla, paladina della libertà di pensiero e del diritto allo studio 

La prima donna a essere eletta come rettore proprio nell’anno del centenario della Statale ha ottenuto 1.651 preferenze contro le 644 del suo sfidante, Luca Solari. Si tratta di Marina Brambilla, già parte della governance dell’ateneo dal 2018 come prorettrice ai servizi per la didattica. Ha avuto risalto nelle cronache per la “no tax area” a 30mila euro di Isee, consentendo così a uno studente su due di essere esonerato dal pagamento delle tasse universitarie. Dopo la laurea allo Iulm e il dottorato all’Università di Pavia, ha iniziato a lavorare alla Statale vent’anni fa, diventando docente di Linguistica tedesca. “Saranno sei anni complessi, caratterizzati da transizione ambientale e digitale, con importanti impegni verso il territorio, il Paese e Campus Mind”, ha spiegato la neo-rettrice, aggiungendo che “Gli atenei devono restare luoghi di confronto e di libertà, passione e discussione”. Con la sua nomina ora tutti e tre gli atenei pubblici di Milano sono in mani femminili, dopo Giovanna Iannantuoni dell’Università Bicocca e Donatella Sciuto del Politecnico.

# Donatella Sciuto, l’ingegnere con l’innovazione in testa per un Politecnico senza frontiere

Dal 2023 anche il Politecnico è passato per la prima volta nella sua storia a guida femminile. La nuova rettrice è Donatella Sciuto, ingegnere di Varese, laureata al Politecnico con un successivo Master in Business Administration alla Bocconi, dopo aver studiato anche in America, all’Università del Colorado. Entrata come professore associato al Politecnico all’inizio degli anni ’90 è stata promossa a professore ordinario nel 2000. Nel 2010 è diventata vice rettore dell’università e vice rettore esecutivo nel 2015. I suoi campi di ricerca riguardano in particolare i sistemi embedded, l’elettronica a basso consumo e l’integrazione su vasta scala multicore, con applicazioni che includono le smart buildings. “Non credo che essere femmina abbia influenzato le mie scelte scolastiche”, ha dichiarato in un’intervista a Bet She Can, “Nella mia famiglia non sono mai state messe in discussione le mie capacità rispetto a quelle di mio fratello. L’unica differenza tra me e mio fratello è che mia madre ogni tanto cercava di farmi indossare la gonna invece dei pantaloni!”.

# Giovanna Iannantuoni, la prima-donna dei record al vertice della Bicocca

Credits: unimib.it
Giovanna Iannantuoni

Ma la prima è stata lei: Giovanna Iannantuoni. Nata a Lucera, in provincia di Foggia, si è laureata in Discipline Economiche e Sociali (DES) alla Bocconi. Ha poi ottenuto il PhD in Economics presso l’Università di Lovanio, in Belgio. Sempre all’estero ha intrapreso la carriera nelle università di Rochester, Cambridge, Lovanio e come professore associato all’Università Carlos III de Madrid. Nel 2006 è tornata in Italia come associato presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dal 2014 è professore ordinario. È stata coordinatrice del Dottorato di Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca fino al 2015 e, dal 2015 al 2019, Presidente della Scuola di Dottorato. Dal 2019 è diventata rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, la prima donna a ricoprire tale ruolo in una università di Milano. Non solo: nel novembre 2023 è diventata anche la prima donna Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. “La mia Milano sarà sempre più modello di città ideale, riferimento per l’Italia e attrattiva per il resto del mondo”, ha dichiarato in questa intervista a Milano Città Stato.

Continua le lettura con: Intervista a Giovanna IANNANTUONI: “la mia Milano sarà sempre più modello di CITTÀ IDEALE, riferimento per l’Italia e attrattiva per il resto del mondo”

ANDREA ZOPPOLATO

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Metro e treni: il 50% dei cantieri a Milano sono fermi o in ritardo

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Roberto di Milano FB - Cantiere Bettola

Peggiora la situazione nell’area milanese rispetto alla rilevazione precedente effettuata dall’osservatorio di Confindustria. Aumenta il numero dei cantieri in ritardo e quelli fermi o non ancora partiti in base ai cronoprogrammi previsti. 

Metro e treni: il 50% dei cantieri a Milano sono fermi o in ritardo

# La situazione è peggiorata rispetto al 2022: i cantieri fermi sono saliti dal 30% al 44%

Mappa trasporti Lombardia

Analizzando i dati dell’ultimo rapporto Oti Nord, il documento dell’osservatorio di Confindustria sull’intera mobilità di persone e merci dal Piemonte al Friuli, è emerso come sui 15 sistemi infrastrutturali del sistema logistico del Nord Italia due dei tre punti più critici toccano direttamente Milano.  Facendo un confronto tra il 2022 e il 2023 si è registrato un miglioramento per quanto riguarda i progetti in linea e quelli in ritardo, passati rispettivamente dal 30% al 33% e dal 40% al 22%, mentre i progetti fermi sono saliti dal 30% al 44%.

# Tre cantieri ferroviari fermi o in ritardo nell’area milanese

Di User:Arbalete – Opera creata e caricata dall’autore (own work by uploader). Background map form Openstreetmap (http://www.openstreetmap.org/)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10454299 – Milano-Asso

Facendo il focus sui progetti ferroviari ci sono tre importanti opere che insistono nell’area milanese sotto osservazione. I lavori previsti sulla direttrice ferroviaria Milano-Seveso-Asso presentano alcuni rallentamenti e criticità. Entro il 2024 dovrebbe essere attivato il cantiere, in ritardo di qualche anno rispetto al cronoprogramma precedente, per chiudersi nel 2027. Tutte le risorse, 68 milioni di euro, sono già state stanziate.   

Di Arbalete – Opera propria, Background map form Openstreetmap (http://www.openstreetmap.org/)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30977549 – Linea Milano-Mortara

Il ritardo il potenziamento della Milano-Mortara, che prevede il raddoppio della linea è un investimento complessivo di 874 milioni di euro. La prima fase dei cantieri riguarderà la tratta Albairate-Abbiategrasso, ma al momento i 282 milioni di euro non sono stati ancora messi a disposizione. 

A questo si aggiunge il quadruplicamento della tratta Pavia-Voghera sulla nuova alta velocità Milano-Genova, quella tra Rogoredo-Pieve Emanuele dovrebbe essere conclusa entro il 2026. Se tutte i nodi dovessero sciogliersi a breve i cantieri potrebbe essere portati a termine per il 2030.

# I prolungamenti in ritardo: M1 a Cinisello Bettola e M5 verso Monza

Roberto di Milano FB – Cantiere Bettola

Sul fronte metropolitane la situazione non è tanto più rosea, dato che anche il completamento della linea M4 sta rispettando un cronoprogramma rivisto numerose volte, con i problemi più seri che toccano i prolungamenti. Stiamo parlando in particolare di due progetti:

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola
  • l’estensione della M1 verso Cinisello/Monza Bettola, di 1,9 km e due fermate a nord. I lavori sono stati fermati dalla vecchia impresa, che ha rinunciato al contratto, e al netto di un piccola ripresa nella stazione di testa la fase di avanzamento è del 55%. Mancano inoltre 38 milioni di euro, anche se circa 20 dovrebbe essere stati ottenuti dal Sindaco di Cinisello Balsamo, e l’apertura del nuovo tratto di linea dovrebbe slittare almeno di 3 anni, dal 2024 al 2027.
Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5
  • il raddoppio della linea M5 fino a Monza, con 13 km di tracciato e 11/12 fermate. Vanno trovati ancora gli extra costi, per completare il finanziamento, ma i cantieri dovrebbero essere avviati nel 2025 per poi terminare nel 2032. Anche in questo si parla di due anni di ritardo rispetto all’ultimo cronoprogramma. 

Fonte: Milano Corriere

Continua la lettura con: La metropolitana di Milano: le stazioni del prossimo futuro già in costruzione (immagini)

FABIO MARCOMIN

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Milano città chiusa: nuove strade off limits, Area B a pagamento e Area C più costosa?

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Foto di Jannis Lucas su Unsplash - Via Montenapoleone Milano

Accedere e spostarsi con un veicolo a motore privato nel Comune di Milano sta diventando sempre più difficile e costoso. E all’orizzonte spuntano ulteriori aggravi. Scopriamo le ipotesi sul tavolo.

Milano città chiusa: nuove strade off limits, Area B a pagamento e Area C più costosa?

# Area B diventa a pagamento?

Telecamere Area B

Tra le ipotesi messe sul tavolo per Area B, che coincide in gran parte con il territorio del Comune di Milano ed esclude i veicoli con motorizzazione fino a Euro 2 benzina e Euro 5 diesel, c’è quella di un’introduzione di un ticket di accesso. Nell’estate 2023 si era parlato di tariffe “non particolarmente alte”, ma al momento non c’è nessuna data e nemmeno la conferma di un’eventuale cambio delle regole. I milanesi e i residenti dell’hinterland possono tirare un sospiro di sollievo, tranne quelli che non potranno più circolare in città con i prossimi divieti previsti dal calendario: da ottobre 2025 gli esclusi saranno i veicoli benzina Euro 3 e i diesel Euro 6 A-B-C acquistati dopo il 31.12.2018.

Leggi anche: Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?

# La tariffa di Area C potrebbe salire fino 10 euro, con pagamento anche per le auto ibride ed elettriche

Area C

L’Area C, che invece si estende su tutto il Municipio 1, ha invece registrato il tanto temuto incremento passando da 5 a 7,50 euro. Esentate dal pagamento sono le auto elettriche e ibride con emissioni di CO2 inferiori a 100 g/km, mentre i residenti beneficiano di 50 transiti gratuiti annuali, poi il costo è di 3 euro al giorno. In futuro, secondo l’obiettivo dichiarato dall’amministrazione di ridurre la congestione e l’inquinamento rafforzato dal recente Piano Aria e Clima di recente approvazione, accedere in centro potrebbe diventare ancora più costoso.

I consiglieri della maggioranza Rosario Pantaleo, Enrico Fedrighini e Carlo Monguzzi hanno presentato un ordine del giorno all’inizio del 2024 con delle proposte di ulteriore inasprimento delle regole d’accesso alla Cerchia dei Bastioni, tra queste “valutare un significativo incremento del ticket” che potrebbe arrivare a 10 euro e quella di far pagare tutti, anche “i 31 mila veicoli, ibridi ed elettrici, che oggi entrano liberamente”. Un’altra chiedeva di estendere l’arco temporale di attivazione delle telecamere oltre l’intervallo attuale 7.30-19.30, mentre già nel 2024 dovrebbe essere estesa anche al fine settimana, esclusi i residenti che il sabato e la domenica continueranno ad accedere.

# Estensione del divieto di accesso alle auto dei non residenti oltre il perimetro del Quadrilatero allargato 

Foto di Jannis Lucas su Unsplash – Via Montenapoleone Milano

A settembre del 2024 è attesa la chiusura al traffico di auto private nel “super centro”, corrispondente al Quadrilatero della Moda e altre vie limitrofe tra Corso Matteotti e Corso Vittorio Emanuele. L’accesso è consentito solo ai residenti proprietari di box o garage e a chi parcheggia nelle autorimesse della zona, oltre a mezzi di servizio e di trasporto pubblico e privato, come taxi e Ncc, e fornitori autorizzati. Il Sindaco Sala guarda però già oltre, non escludendo di allargare ancora di più il perimetro nel prossimo futuro, ad esempio rendendo pedonali o ZTL le strade chiuse per il Fuorisalone 2024.  Altra ipotesi sul tavolo è quella di vietare l’accesso a Milano anche per moto e motocicli giudicati inquinanti.

Leggi anche: CENTRO CHIUSO a Milano dal 2024: questa l’AREA VIETATA alle AUTO. “Ma poi l’allargheremo”

Continua la lettura con: L’ultimo divieto di Milano: sarà vietato comprare un gelato o una bottiglia d’acqua dopo la mezzanotte?

FABIO MARCOMIN

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“Uomini e donne sono diversi: non mi piace quando si dice che non ci sono differenze”

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“Uomini e donne sono diversi: non mi piace quando si dice che non ci sono differenze: il cervello delle donne e il cervello degli uomini funziona in modo diverso, la ricchezza nel lavorare insieme sta in questo cambio”. In che cosa la donna deve fare attenzione nei rapporti con gli uomini? Risponde Candida Morvillo a @fermento.online www.fermento.online @fermento.online  #fermento

Qui il video. Segui Fermento, il nuovo progetto di Vivaio, qui:

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Continua con: Mario Vanni: la vera politica è fatta di sogni e di ideali

LA FENICE

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L’ultimo divieto di Milano: sarà vietato comprare un gelato o una bottiglia d’acqua dopo la mezzanotte?

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credits: @milanodisera IG

L’accesso in centro. Poi in città per le auto considerate inquinanti. Poi in singole zone. Poi per i parcheggi. Poi per le auto oltre i 30 km/h. Poi per il fumo all’aperto. Ora potrebbe arrivare un nuovo divieto: stop alla vendita d’asporto per cibo e bevande dopo la mezzanotte.

L’ultimo divieto di Milano: sarà vietato comprare un gelato o una bottiglia d’acqua dopo la mezzanotte? 

A partire dal mese di maggio, il Comune di Milano ha intenzione di vietare dopo la mezzanotte l’asporto di bevande e cibo, soprattutto nelle zone maggiormente interessate dalla movida come, per esempio, Brera, Ticinese, Arco della Pace e corso Como. Non si potrà così acquistare cibo d’asporto. Come il gelato.

Il divieto dovrebbe durare dal 17 maggio al 4 novembre per tutti i giorni della settimana.
Non solo:  anche per i venditori ambulanti non sarà vita facile, posto che dovranno interrompere ogni attività, ogni giorno a partire dalle 20. Anche i dehors dovranno chiudere da mezzanotte e mezza.
 
Credits bikeitalia – Dehor a Milano
L’ordinanza, già oggetto di numerose contestazioni, non è ancora stata firmata. Al momento è pubblicata nell’Albo pretorio come “avvio di procedimento”.
La motivazione risiede nell’esigenza di limitare gli orari delle attività dei pubblici esercizi nelle zone residenziali così da garantire “la tranquillità e il riposo dei residenti”.

Dure le reazioni di Fioe e Confcommercio, che non hanno tardato a replicare duramente ritenendo gravemente dannoso un provvedimento che potrebbe colpire le aziende che lavorano, producono ricchezza e fatturano. “Impossibile vendere dopo mezzanotte un cono gelato o una bottiglia d’acqua. L’amministrazione comunale si sta rendendo conto di cosa sta facendo?” è il commento di Confcommercio. 

Continua la lettura con: Milano smoke free

ALESSANDRA GURRIERI

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La nuova vita di Largo Augusto

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Pierfrancesco Maran FB - Largo Augusto

Rinasce un altro luogo iconico interessato per anni dai cantieri della linea M4. Si trasforma da slargo trafficato a piazza pedonale. Le foto e gli interventi le realizzati.

La nuova vita di Largo Augusto

# Da slargo trafficato a piazza pedonale

Pierfrancesco Maran FB – Largo Augusto

Un nuovo pezzetto di città interessata da lunghi cantieri e prima ad uso esclusivo della mobilità su ruote è stata restituita ai milanesi. A 7 anni dalla partenza dei lavori per la realizzazione della linea M4, che dalla scorsa estate è operativa tra Linate e San Babila, ha riaperto infatti Largo Augusto. Una riapertura che vede portare a compimento il progetto del 2020 di trasformazione di un luogo di traffico in piazza pedonale con pavimentazione in cubetti di granito nazionale posati in file parallele, tre aiuole con alberi di magnolia e i liriodendro, essenze e cespugli. Per farlo sono state chiusi al traffico i corselli laterali, mantenendo la viabilità attraverso itinerario via Cesare Battisti – via Cavallotti – corso Europa – via Larga e lasciando la svolta a sinistra da largo Bersaglieri a via Verziere.

# Il ritorno dell’antica Colonna del Verziere nella posizione originale

Milano Segreta Fb – Colonna Verziere

La riqualificazione ha incluso il riposizionamento della seicentesca Colonna del Verziere, con il Cristo Redentore in cima, spostata e custodita in un deposito M4 durante i cantieri, è stata restaurata e collocata nel nuovo Largo Augusto. 

Urbanfile – Antica colonna Verziere

L’intervento ha previsto inoltre la posa della più antica “ruvida colonna” in ceppo e granito scoperta durante i restauri, una delle “croci” volute da san Carlo Borromeo nella seconda metà del ’500 durante la peste,  nella collocazione originaria di quando presidiava l’antica Porta Tosa prima del suo spostamento in Piazza Cinque Giornate. Si trova per l’esattezza nell’angolo posto verso Piazza Fontana ed è collegata a terra a quella più “moderna” da una piccola e simbolica venatura in bronzo. 

Progetto San Babila pedonale. Credits: Comune di Milano

Da qui partirà poi un filare di querce, tigli, pruni e altri alberi a ricostituire l’asse verso l’antico mercato del Verziere.

# La riapertura temporanea in occasione della Design Week

Urbanfile – Largo Augusto

La riapertura in questa nuova veste è temporanea, fino al termine del Fuorisalone, per circa il 20% degli spazi. Si prevede infatti il ritorno delle cesate in una porzione della neonata piazza per poi inaugurare ufficialmente a giugno di quest’anno.

Leggi anche: Cosa non perdere al Fuorisalone: la super guida di Biraghi

Continua la lettura con: La nuova Piazza Castello in total white: cosa manca ancora per l’inaugurazione ufficiale

FABIO MARCOMIN

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Cosa non perdere al Fuorisalone: la super guida di Biraghi

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Credits Andrea Cherchi - Villa Borsani

Anche per l’edizione del Fuorisalone 2024 torna la selezione di Giacomo Biraghi con le location, le mostre e i talk da non perdere a Milano. Scopriamo la top 15 e le curiosità di quest’anno.

Cosa non perdere al Fuorisalone: la super guida di Biraghi

#1 Design Variations in Darsena

Allestimento Park Associati

All’interno di un garage brutalista del 1937 di 3.000 mq un percorso contemporaneo nell’economia circolare e nella sostenibilità in occasione della quarta edizione di Design Variations presentato da MoscaPartners. all’ingresso un’opera site-specific di Nathalie Du Pasquier, mentre l’allestimento modulare con una scenografia di mattoni di cemento di canapa è firmato da Park Associati.

#2 Baranzate Ateliers vicino a Linate

Baranzate Ateliers

Nella mecca delle mega destinazioni post industriali in Via Fantoli 16/3 viene presentato un panorama di nuove e vivaci opere di 14 designer da Zaventem Ateliers. Gli artisti hanno prodotto progetti unici e innovativi lavorando in piena sinergia e guidati da un profondo impegno nei confronti dei valori sociali e ambientali.

#3 Artezanos in un ex cinema al Casoretto

Credits Andrea Cherchi – Ex cinema Casoretto

Un ex cinema riaperto per l’occasione a 30 danni dalla chiusura con la prima collezione di Artesanos curata da Davide Fabio Colaci e Luisa Bertoldo. Gli arredi sono firmati Iacchetti, Casadei e Zaven e sintetizzano l’artigianato e la cultura del progetto contemporaneo.

#4 La Casa Dentro in zona Scalo Romana

In Via Orobia 10, presso la Fondazione ICA Milano, c’è la mostra personale a cura di Alberto Salvadori. “La Casa Dentro è una meditazione sulla memoria, sulla nostalgia per ciò che è andato perduto e sull’impossibilità di disimparare completamente.” L’opera di Formafantasma sfida le consuetudini cercando di mettere in discussione i codici del design modernista. 

#5 Casa Mutina in via Cernaia a Brera

casciaroli.it IG – Casa Mutina

Un’installazione con una serie di novità interamente firmate Ronan Bouroullec, che coinvolge gli spazi di Casa Mutina Milano, il giardino e il loft dell’adiacente Spazio Cernaia. Per la prima volta viene creato un dialogo tra spazi interni ed esterni attraverso le creazioni del designer francese.

#6 Artemest di fianco al Cenacolo

Artmest presenta la seconda edizione de L’Appartamento, una vera open house di una dimora principesca, Residenza Vignale, abbinata alla celebrazione della bellezza e dell’unicità dell’artigianato e del design italiano.

#7 Lampo in zona Farini

mathildegaudin_m IG – Lampo Milano

Isola Design Festival presenta un’evoluzione del suo format di successo, con nuove location tra cui Lampo Milano nello storico scalo ferroviario Scalo Farini. Al suo interno viene celebrato design da collezione, progetti unici ricchi di storia e prodotti contemporanei realizzati da designer indipendenti e studi di design di tutto il mondo.

#8 Palazzo Confalonieri in zona Scala

In Via Romagnosi 8, a pochi passi dal Teatro alla Scala, lo storico Palazzo Confalonieri viene aperto per la prima volta grazie alla nona edizione firmata ADVANTAGE AUSTRIA e un concept creativo dei pluripremiati architetti Vasku & Klug. Per l’occasione viene esposta una vasta gamma di prodotti di punta di design austriaco, selezionati da un’apposita giuria, dai mobili per la casa fino ai servizi per la tavola.

#9 Capsule Plaza in via Maiocchi

L’editoria indipendente in una galleria d’arte. Torna per la sua seconda edizione Capsule Plaza nella solita location dello Spazio Maiocchi, a cui si aggiunge l’iconica destinazione di 10 Corso Como, con gallerie dedicate all’arte e al design recentemente rinnovate dall’agenzia interdisciplinare 2050+.

#10 Ex Casa dell’Acqua nel parco Trotter

fuorisalone.it – Bagno diurno

L’ex Casa dell’Acqua di Via Giacosa 30 viene riaperto grazie a Studiolatte e Finemateria con Inabita il progetto immersivo Bagno Diurno, con una serie di talks e installazioni multisensoriali, che affrontano il tema della cura del corpo in una dimensione collettiva, attraverso l’elemento dell’acqua.

#11 Oltre lo sguardo a Dergano

Oltre lo sguardo

In Via Giovanni Bovio 28 il nuovo spazio permanente Paola Lenti che si incontra con il Giappone accogliendo Hana-arashi, famiglia di oggetti disegnata da Nendo. Un’oasi urbana che guarda oltre il negozio di arredamento con le collezioni outdoor in simbiosi con piante di specie e stagionalità diverse, inserite in sei diversi habitat.  

#12 Opposite United alla Permanente

Al Museo della Permanente in Via Turati 34 va in scena il palinsesto “Opposites United: Intersections Beyond Boundaries” con una serie di talk imperdibili targati Zero in collaborazione con Kia. Diversi ospiti internazionali sono chiamati a riflettere sulle intersezioni disciplinari, artistiche e tematiche della contemporaneità

#13 Making sense of colour in via Archimede

Making sense of colour

Un garage per una esperienza sensoriale. Al Garage 21 di Via Archimede il colosso tecnologico Google propone un viaggio coinvolgente dall’etereo al materiale che fa luce su come il colore sia fondamentale per percepire il mondo che ci circonda.

#14 Design Tech in zona Certosa

Materioteca

La piattaforma di innovazione sul design è presente nella sua nuova sede CoFactory, la nuova fabbrica urbana dedicata alle attività di prototipazione rapida e fabbricazione digitale insediata nel Milano Certosa District, accessibile ai visitatori in anteprima assoluta. Al suo interno ospita una selezione di tabulae provenienti dalla materioteca Material ConneXion. Fino al 20 aprile si può partecipare ai Designtech Talk, una serie di incontri dedicati al pensiero, alla cultura e all’innovazione nel mondo del design. Domenica 21 aprile è prevista l’esposizione dei prototipi dei 4 progetti vincitori dell’Additive Design Contest realizzati con stampanti 3D nelle giornate precedenti.

Leggi anche: Il MILANO FOOD DISTRICT: 20 NUOVI RISTORANTI dentro un UNICO QUARTIERE

#15 Alcova a Varedo presso Villa Bagatti Valsecchi e Villa Borsani

Credits Andrea Cherchi – Villa Bagatti Valsecchi a Varedo

Villa Bagatti Valsecchi, splendido esempio di cascina settecentesca prima e villa nobiliare dallo stile eclettico nel secolo successivo in degrado da tempo. Viene animata in occasione delle Design Week 2024 da Alcova, la piattaforma dedicata a designer, aziende, istituzioni e ricercatori dedicata al design contemporaneo. Visitabile dalle ore 11:00 alle 19:00 con ultimo ingresso ore 18.00. Da non farsi sfuggire la ghiacciaia.

Credits Andrea Cherchi – Villa Borsani

Sempre a Varedo grazie ad Alcova si può visitare c’è Villa Borsani, un piccolo gioiello novecentesco per intenditori.

# Le curiosità più interessanti del 2024:

  • MEET in Porta Venezia, il luogo della sperimentazione digitale durante il Salone;
  • Drop City, ancora scintillante sotto le arcate della Centrale;
  • Dotdotdot per una riflessione sull’AI;
  • Indian Tiny Mega Store per un’esperienza indiana nella casa del Diavolo;
  • a Palazzo Giureconsult c’è la nuova location della Dutch Design Week;
  • nello storico quartiere delle 5 Vie da vedere l’atelier di Giopato & Coombe;
  • il Caffè Moak nello store di Seletti;
  • nella nuova fondazione Sozzani in Bovisa c’è ristorazione artistica di WE ARE ONA;
  • la nuova sede di Lombardini 22 al 13, Unipol e il nuovo progetto Urban Up;
  • la nuova “AEdicola Lambrate” in via Conte Rosso, riaperta per diventare spazio-contenitore: di mostre, eventi, residenze artistiche, djset, con la rivista Urbano;
  • JW Anderson e Rivista Studio;
  • nella suggestiva location industriale di un’ex fabbrica di cioccolato a Nolo, in Via Simone Saint Bon, il concept bar temporaneo di Cafè Populaire;
  • Porno Chic in via Conca del Naviglio;
  • Saint Louis alla chiesa del Carmine in Brera,
  • in Piazza Santo Stefano 10 c’è Rude Arts Club;
  • An Invitation to Dream, la mostra immersiva realizzata di Moncler alla Stazione Centrale;
  • Thom Browne alla palazzina Appiani;
  • Solar, la nuova famiglia di accessori per la casa di LaDouble J a Palazzo Belgioioso,
  • Design Care il fuorisalone di Valore Italia alla BAM.

Continua la lettura con: Le attrazioni imperdibili del Fuorisalone 24: i primi video e la fotogallery di Andrea Cherchi

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Milano città smoke free: i nuovi divieti in arrivo e le multe per i trasgressori

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Ph. Surprising_SnapShots

Milano sarà città smoke free. Le sigarette saranno messe al bando in tutti gli spazi pubblici. Il divieto scatta tra pochi mesi anche se già esiste in diversi luoghi all’aperto. 

Milano città smoke free: i nuovi divieti in arrivo e le multe per i trasgressori

Ph. pexels

# I divieti già in vigore

Milano si prepara a una nuova stretta contro il fumo. In realtà esiste già un divieto esteso in molti ambiti per l’articolo 9 del Regolamento in vigore dal 19 gennaio 2021. Non si può fumare nelle aree destinate al verde pubblico a meno di 10 persone da altre persone. Non solo: vietato fumare anche alle fermate dei mezzi pubblici, nei centri sportivi, negli stadi, nei cimiteri e nelle aree cani. 

# Milano smoke free dal 2025

Dal primo gennaio 2025 sarà vietato fumare in “tutte le aree pubbliche o a uso pubblico”, comprese strade o piazze, anche in questo caso “salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”, recita il Regolamento. Il divieto vale per le sigarette ma non per quelle elettroniche. 

# Le multe

I trasgressori rischiano dai 40 ai 240 euro, anche se non si sa ancora se siano state già applicate. La ragione di questa politica è di preservare la salute dei cittadini oltre che di limitare le emissioni di inquinanti. 

Ph. breedstock

Continua la lettura conSul Passante di Milano si viaggia gratis?

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Le case dell’acqua a Milano: cosa sono e come funzionano

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Non solo navigli. Milano è anche la città delle case dell’acqua. Ma come funzionano?

Le case dell’acqua a Milano: cosa sono e come funzionano

Ph. https://www.latuaacqua.it/

Li abbiamo visti tutti girando per la città. Sono dei distributori che erogano acqua fresca, liscia o gassata. Ma di che acqua si tratta?

# Come funzionano?

Non bisogna fare troppa strada. L’acqua è la stessa che sgorga dai rubinetti delle nostre case. Ma in questo caso è a costo zero. Il servizio si attiva gratuitamente direttamente dai distributori con la Carta Regionale dei Servizi o la Carta Nazionale dei Servizi. Si possono prelevare fino a 6 litri di acqua al giorno a persona. Ma perchè sono state attivate?

# Dove si trovano?

Il Comune di Milano ha installato le Case dell’Acqua per incoraggiare l’uso dell’acqua potabile fornita dall’acquedotto e diminuire l’inquinamento legato all’utilizzo delle bottiglie di plastica. La mappa delle case d’acqua a Milano: Mappa case acqua.

# La qualità dell’acqua di Milano

Ma l’acqua di Milano è pura? Considerato che il valore medio del residuo fisso dell’acqua di Milano varia, tra le diverse zone, dai 200 ai 450 mg/L, l’acqua di Milano è classificabile tra le acque oligominerali. Ha un ottimo pH: 7,7 e  un residuo fisso di 375 mg/L

Continua la lettura con: Milano città smoke free

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La terra promessa per vacanze caraibiche low cost, a poche ore dall’Italia

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Albania__ufficiale IG - Saranda

Difficile rinunciare a qualche giorno di vacanza, anche nei periodi di ristrettezze economiche. Pertanto si cerca di risparmiare cercando nuove mete più abbordabili rispetto a quelle conosciute da tutti ma altrettanto belle. Ecco allora una meta tutta da scoprire e non molto lontana dall’Italia.

La terra promessa per vacanze caraibiche low cost, a poche ore dall’Italia

# Al mare in Albania

PublicDomainPictures-pixabay – Albania

Fino a pochi anni fa in pochi avrebbero pensato all’Albania come destinazione turistica. Agli italiani si presenta come una meta vicina ma esotica, grazie al mare cristallino e montagne selvagge oltre che per un importante patrimonio storico artistico testimoniato da alcuni sui borghi. A questo va aggiunto il fatto che per una vacanza estiva ed economica rappresenta forse la soluzione migliore. 

# Qualche consiglio pratico per trovare spiagge e borghi

LediK-pixabay – Durazzo

Prendendo un traghetto da Trieste, Ancona, Bari o Brindisi si può arrivare a Durazzo o a Valona. La costa Adriatica albanese è bassa e sabbiosa, ma anche selvaggia, infatti più a nord ci sono zona paludose e lagune. Durazzo si presenta come una meta perfetta per le vacanze estive in famiglia. Tra i suoi punti forza il suo fascino romano e bizantino e il suo mare con la splendida Plazhi i Currilave quasi in centro città. Da qui, a meno di un’ora di macchina, vale la pena fare un viaggio per andare a visitare la capitale Tirana.

Credits: @sarande___albania Saranda

Se si stanno cercando luoghi dall’ambientazione caraibica bisogna dirigersi verso le coste ioniche, più a sud. Dopo Valona ci sono la Penisola di Karaburun con le sue grotte marine, Dhermi, Himare, Ksmail vicina al Parco Nazionale di Butrinto, e per concludere con Saranda, un piccolo gioiello con castelli su promontori circondati da acque cristalline e chiese ortodosse che sembrano dei fari visibili dalla costa.

# Una chicca incastonata tra le rocce dall’acqua cristallina

Credits: @ksamil_albania shpella e pellumbave

Le meraviglie non finiscono qui. A 15 minuti di auto dalla località di Saranda c’è Shpella e Pëllumbave, una piccola spiaggia incastonata tra le rocce della costa ionica, che letteralmente significa Grotta dei Piccioni. Una spiaggia assolutamente mozzafiato, con acque cristalline e perfette per nuotare e divertirsi al sole, nascosta e tranquilla, si può raggiungere nuotando dalla vicina Mirror Beach o parcheggiare a poca distanza per poi arrivarci a piedi. 

# Il costo medio per una settimana all inclusive è di 400/500 euro

Insomma scenari paradisiaci, ma quanto costa tutta questa bellezza? In Albania, come detto, i prezzi non sono ancora così alti. Per una settimana all inclusive si spende tra i 400 e i 500 euro, quindi comprensivi di volo/traghetto, soggiorno e pasti, dato che al momento il costo della vita è sensibilmente inferiore rispetto al nostro. 

Continua la lettura con: Volo intercontinentale low cost con l’America: la mia esperienza

Articolo di BEATRICE BARAZZETTI aggiornato dalla redazione

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La terrazza con piscina di Milano dove brindare al tramonto

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Vertigo by night

Immaginatevi i rooftop newyorkesi, le sensazione delle infinity pool di Bangkok e un’atmosfera rilassata tipica di Bali e poi trasportate tutto questo a Milano. È così che si presenta il rooftop cocktail bar più metropolitano della città.

La terrazza con piscina di Milano dove brindare al tramonto

# Vertigo: il rooftop cocktail bar in via Tortona, per sentirsi come a New York o a Bangkok

Credits: @nhow.hotel – Vertigo

Da quando ha inaugurato, nell’aprile 2023, il nuovo locale con terrazza panoramica e piscina del NHow Hotel Milano in via Tortona 35 ha subito fatto parlare di sé. Il progetto è stato sviluppato da Finint Investments SGR e realizzato in collaborazione con lo studio di architettura Park Associati ed è diventato in poco tempo un delle location ideali nelle calde giornate milanesi. Il nuovo rooftop cocktail bar del NHow Hotel si chiama Vertigo ed accoglie i suoi clienti in un mix di lusso, charme e divertimento.

A renderlo uno dei bar più instagrammabili della città sono la piscina a sfioro, la vista sullo skyline milanese e l’arredamento glamour, proposto al pubblico anche come location per eventi di tutti i tipi, sia privati sia organizzati dal locale stesso.

# Terrazza e Infinity Pool con vista sullo skyline milanese

Credits: @nhow.hotel – Vertigo

La terrazza è veramente immensa, si estende su una superficie di 750 metri quadri sul tetto dell’hotel e può ospitare fino a 200 persone. Si suddivide in più aree e tra queste spicca la vera chicca del locale: un Infinity Pool che regala la vista sullo skyline milanese. Si affiancano poi due piscine circolari e colorate, un’area solarium un ristorante e l’esclusivo cocktail bar.

saraepier IG – Vertigo

Le vasche sono riservate a chi ha una stanza nell’hotel. Un ruolo essenziale nel creare quell’atmosfera glamour che si respira da Vertigo è assegnato agli arredi ricercati. Il colore dominante è l’arancio, per ricordare quello che caratterizza il gruppo alberghiero NHow, alternato al grigio della pavimentazione e al magenta di qualche dettaglio. 

# Sapori internazionali mixati ai grandi valori della tradizione italiana

Credits: @nhow.hotel
Vertigo

Il locale mette a disposizione anche un ristorante con 60 posti a sedere e propone una cucina con piatti dai sapori internazionali che incontrano i grandi valori della tradizione italiana. I barman di Vertigo preparano invece drink studiati fino all’ultimo ingrediente e tra quelli da provare ci sono: lo Spring Night, realizzato con rum La Hechicera, cordiale di maracuja e pesca, gin Monkey 47, Roots Masthia alla melissa e succo di limone o il Reflection con vodka al faffir e Sichuan, Sherry Fino, Chartreuse gialla e soda.

Continua la lettura con: Il GIARDINO METROPOLITANO del COCKTAIL BAR nel centro di Milano

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Il passante strategico, la “sesta linea della metropolitana”: le tratte dove è più rapido della metro (anche se pochi lo sanno)

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Tracciato passante di Milano
Credits: wikipedia.org - Tracciato passante di Milano

Il passante viaggia in larga parte sotto il centro urbano di Milano e unisce le linee ferroviarie provenienti da nord-ovest con quelle ad est e sud-est. Molti milanesi lo snobbano considerandolo un mezzo per pendolari. Pochi sanno invece che consente in certi tratti lo spostamento più veloce a Milano. 

Il passante strategico, la “sesta linea della metropolitana”: le tratte dove è più rapido della metro (anche se pochi lo sanno)

Si tratta di un’infrastruttura ferroviaria quasi interamente sotterranea che attraversa la città di Milano da Nord-Ovest (Certosa e Bovisa) a Sud-Est (Rogoredo e Forlanini). Le 6 stazioni di P.ta Vittoria, Dateo, P.ta Venezia, Repubblica, P.ta Garibaldi, Lancetti sono servite dalle linee suburbane S1 (Saronno – Lodi), S2 (Seveso – Milano Rogoredo), S5 (Treviglio – Varese), S6 (Novara – Treviglio) e S13 (Milano Bovisa – Pavia), con una frequenza che arriva nella tratta Lancetti – Porta Vittoria, di un treno ogni 6 minuti.

Il passante è strategico a tal punto da essere più comodo e più rapido persino delle linee metropolitane, non per niente è considerato anch’esso un’ulteriore linea metropolitana anche se non così popolare, ed è l’unica infrastruttura trasportistica pesante che taglia la città in diagonale.

# La sesta linea metropolitana: i tratti più rapidi

passante strategico
Credits: milano.repubblica.com

Vediamo di dare concretezza a quanto detto sopra, prendendo in considerazione i tragitti compresi solo nel tratto comune, in ordine crescente in base al tempo di viaggio:

  • Tragitto Porta Vittoria-Lancetti: 2 alternative
    • Passante ferroviario, 5 fermate in 22 minuti
    • Linea circolare 91, 22 fermate in 42 minuti
  • Tragitto Dateo-Lancetti: 3 alternative
    • Passante ferroviario, 4 fermate in 20 minuti
    • Linea 92, 17 fermate in 35 minuti
    • M1+M3 (per un totale di 8 fermate) +linea 61 per 5 fermate in 51 minuti
  • Tragitto Porta Venezia-Lancetti: 3 alternative
    • Passante Ferroviario, 3 fermate in 18 minuti
    • Linea 33+2, 13 fermate in 35 minuti
    • Linea 9+92, 15 fermate in 38 minuti
  • Tragitto Repubblica-Lancetti: 2 alternative
    • Passante Ferroviario, 2 fermate in 16 minuti
    • Linea 10+92, 12 fermate in 31 minuti
  • Tragitto Porta Garibaldi-Porta Venezia: 3 alternative
    • Passante Ferroviario, 2 fermate in 3 minuti
    • Linee 33, 8 fermate in 19 minuti
    • M1-M2, 9 fermate in 29 minuti
Credits: wikipedia.org

Facendo un’altra prova, usciamo dal tratto comune del passante in direzione nord-ovest e prendiamo la tratta Repubblica-Rho Fiera:
– Passante Ferroviario, 5  fermate in 25 minuti
– M1-M3, 19 fermate in 37 minuti

Facciamo un’ultima prova, usciamo dal passante sia al punto di partenza che a destinazione e percorriamo la tratta Rogoredo-Rho Fiera:
– Passante Ferroviario (suburbana), 10 fermate in 31-38 minuti
– M1-M3, 24 fermate in 41 minuti

# Conclusioni

In ogni caso analizzato si verifica un risparmio in termini di tempo e di numero di fermate, oltre alla comodità in termini di spazi sia a livello di stazioni che di treni rispetto ad una classica linea metropolitana.

ULTERIORE PUNTO DI FORZA
Nel tratto compreso tra Porta Venezia e Porta Garibaldi, c’è la possibilità, a distanza di una fermata l’una dall’altra, di scambiare con tutte e 5 le linee metropolitane. Dall’apertura della M4 il tratto in considerazione è stato esteso ad un’altra fermata, quella di Dateo, facendo così diventare il Passante un Hub per interscambiare con tutto il sistema di metropolitane.

COSA MIGLIORARE
Il passante è una struttura relativamente sconosciuta e non adeguatamente sfruttata da pendolari e milanesi, forse anche perché risulta quasi un “corpo estraneo”: una soluzione potrebbe essere il passaggio della gestione in capo ad ATM con relativo adeguamento di tornelli, segnaletica, grafica e colori che richiamino alle linee metropolitane, oltre all’indicazione sulla cartina dei trasporti per farla riconoscere a tutti come un’altra linea a tutti gli effetti.

Continua la lettura con: Sul Passante di Milano si viaggia gratis?

FABIO MARCOMIN

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Il Duomo di Milano: poteva avere un volto diverso. Queste le facciate alternative (Immagini)

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wikipedia - Duomo alla fine del '700

Prima di arrivare all’aspetto che tutti conosciamo oggi, il simbolo della nostra città è passato attraverso secoli di lavori. La facciata avrebbe potuto però essere completamente diversa. Scopriamo la sua evoluzione nel tempo e i progetti alternativi presentati.

Il Duomo di Milano: poteva avere un volto diverso. Queste le facciate alternative (Immagini)

# Una storia lunga secoli e ancora in corso

wikipedia – Duomo alla fine del ‘700

La costruzione del Duomo di Milano è iniziata ufficialmente nel 1386 con la decisione di realizzarlo al posto delle antiche basiliche di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla. I resti di entrambe e del Battistero di San Giovanni alle Fonti sono visibili ancora oggi. I lavori proseguirono fino alla fine del secolo con l’inglobamento della vecchia cattedrale di Santa Maria Maggiore, poco alla volta demolita, ma per molto tempo rimase la facciata. Alla fine del ‘500 si iniziò a progettare quella nuova, gettandone le fondamenta mentre quella vecchia era stata ricostruita più avanti rispetto alla collocazione originaria prima della definitiva demolizione avvenuta poi solo nel 1863. 

# Il primi progetti di facciata

wikipedia – Progetto Tibaldi

Tra i primi progetti documentati troviamo quello di Pellegrino Tibaldi del 1580, basato su un basamento a due piani animato da colonne corinzie giganti e con un’edicola in corrispondenza della navata centrale, affiancata da obelischi. A seguire fu Martino Bassi a proporne un altro dopo, dopo la morte Carlo Borromeo nel 1584 e l’allontanamento del suo protetto Tibaldi.

# Dalla proposta del Buzzi al Vittone

wikipedia – Progetto Duomo Richini

Nel 1607 partirono i lavori sul lato settentrionale per realizzarla in base al progetto del Tibaldi, ma con alcune modifiche proposte dal Richini e da Alessandro Bisnati, in particolare per l’ordine superiore.

Nel 1649 il nuovo architetto della Fabbrica Carlo Buzzi prepara una sorpresa rivoluzionaria per l’ingresso a Milano della regina Maria Anna d’Austria, seconda moglie di Filippo IV: riprendere l’antica impostazione gotica del Duomo con due grandi pilastroni affiancati al portale centrale.

 

A queste seguiranno altri progetti, più distanti come quello di Francesco Castelli del 1651, di Juvarra nel 1933, del Vanvitelli nel 1745 e del Vittone nel 1746. 

# La ripresa dei lavori di Soave e il completamento della facciata su ordine di Napoleone

Urbanfile – Cagnola e Soave

Per arrivare a vedere la realizzazione di un progetto definitivo della facciata si dovrà la fine del Settecento quando Francesco Soave riprende i lavori, seguente il vecchio progetto del Buzzi adottando una soluzione più semplice. Fu solo poi per iniziativa di Napoleone, alla vigilia della sua incoronazione a Re d’Italia, a venirne intrapreso il completamento

# Il concorso internazionale del 1886 che poteva stravolgerla 

wikipedia – Duomo Brentano

Un concorso internazionale dell’allora “Grande Fabbrica” nel 1886 avrebbe potuto rimescolare tutto di nuovo. L’obiettivo era infatti quello di rifare la facciata in stile gotico e a vincere fu il progetto concepito a modello delle cattedrali francesi di Giuseppe Brentano, un giovane allievo di Boito. A causa della sua prematura scomparsa però non se non fece nulla se non alcune modifiche al costruito dell’epoca e inserimenti. 

Tra gli architetti a partecipare alla selezione ci fu anche Beltrami, che si occupò di salvare e di restaurare il Castello Sforzesco. I lavori del Duomo di Milano si conclusero definitivamente nel 1965, con la realizzazione dell’ultima porta verso sud sempre a seguito di un concorso, e oggi proseguono con il suo continuo restauro ad opera della Veneranda Fabbrica.

Continua la lettura con: Il BOSCHETTO di MONTAGNA in PIAZZA DUOMO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Quegli irresistibili momenti d’intimità con Milano

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fietzfotos - Camminare a Milano

Ci sono momenti in cui ci si ritrova a “sentire“ la città di Milano empaticamente dentro di noi. Quando Milano ci fa sentire un friccico nel cuore. 

Quegli irresistibili momenti d’intimità con Milano

# La mattina appena svegli

Credits Andrea Cherchi – Skyline Milano alba

Si apre la finestra e si viene travolti dall’aria frizzantina. Milano è già sveglia e infatti se ne percepiscono i primi rumori, tra negozi appena aperti, cani a passeggio, bimbi a scuola, pane sfornato, brioche alla crema. Clacson, lavoro, battiti di vita.

# A notte fonda 

Credits Andrea Cherchi – Milano di notte dall’alto

È il momento in cui si ha l’illusione che Milano dorma ma in realtà non dorme mai. Anzi, sembra ascoltare chi è vittima dell’insonnia e rispondere con qualche clacson, urla allegre dei ragazzi della movida, qualche scampanellio di bicicletta, tapparelle che si abbassano sopra un giorno che non vuole finire. 

# Passeggiate nel weekend 

fietzfotos – Camminare a Milano

Quando si ha più tempo e si passeggia a piedi per la città, la percezione di essa si fa più nitida. È più facile perdersi tra le sue viuzze, ripercorrerne altre e riscoprirle in una nuova ottica, incrociare sguardi di passanti che sembrano comprendere queste morbide vibrazioni di una Milano più tranquilla che si stiracchia le membra fra piazzette e vicoli fioriti.

# Al rientro da una vacanza 

credits: @andreacherchi_foto

La percezione di Milano si fa sentire già qualche giorno prima del rientro, quando il pensiero corre alla città e alla sua frenesia, ma, una volta giunti alle porte di essa, subito si entra in un’altra dimensione e sembra di sentire una scossa elettrica. Rumori, clacson, vetrine, luci, tanta gente. Arco della Pace. Biciclette. Profumi, un respiro di sollievo: casa.

Continua la lettura con: Ma sei di Milano Milano?

ALESSANDRA GURRIERI

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Il tunnel stradale sottomarino: il più lungo e profondo del mondo

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stradeeautostrade.it - Svincolo Kvitsoy a 266 metri sotto il mare

Il progetto, oltre a stabilire nuovi record, contribuirà a dimezzare i tempi di percorrenza di un’importante arteria stradale europea di cui farà parte una volta portato a termine. Le caratteristiche del tunnel e quando è prevista la sua inaugurazione.

Il tunnel stradale sottomarino: il più lungo e profondo del mondo

# Il progetto di riqualificazione e miglioramento della Strada Europea E39

Viaggio attuale costa occidentale Norvegia

Il progetto fa parte della riqualificazione e trasformazione del tratto norvegese della Strada Europea E39, con un investimento complessivo di circa 40 miliardi di euro, che percorre la costa occidentale. L’obiettivo è collegare meglio le città, le grandi regioni commerciali e contribuire a uno sviluppo del mercato immobiliare, di quello del lavoro e dei servizi connessi. Il tracciato è lungo 1.100 km da Trondheim a nord a Kristiansand a sud, attraversando le città di Stavanger, Stord, Bergen, Førde, Ålesund e Molde, sarà più breve di 50 km rispetto all’attuale e grazie all’eliminazione di traghetti consentirà di dimezzare le ore di viaggio da 21 a 10

# Il tunnel stradale sottomarino, sotto i fiordi, più lungo e profondo del mondo

stradeeautostrade.it – Svincolo Kvitsoy a 266 metri sotto il mare

La Norvegia non è nuova a tunnel, nel 2000 ha inaugurato quello di Lærdal che con i suoi 24,51 km di lunghezza è ancora oggi la galleria stradale più lunga del mondo, ma quello che dovrebbe essere realizzato si prepara a battere ogni record.

Di Mario1952 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=108201013 – Tracciato Rogfast

Stiamo parlando del Rogfast, parte della rinnovata Strada Europea E39, che una volta aperto sarà il tunnel stradale sottomarino più lungo del mondo con i suoi 26,7 chilometri di lunghezza e anche il più profondo a 392 metri. Metterà in collegamento le città di Kristiansand, Stavanger, Haugesund e Bergen e sottopasserà i fiordi Boknafjord e Kvitsøyfjord.

worldhighways.com – Uscite sicurezza

Sono previsti due tunnel separati per il flusso stradale di 10,5 metri, tre svincoli, e ogni 250 metri sono previsti passaggi che li collegano e che in caso di emergenza possano consentire una rapida e facile uscita. Nella versione precedente del progetto, prima dell’ultima revisione, era previsto che il tunnel fosse flottante sotto la superficie dell’acqua.

# Un investimento di 1,5 miliardi e inaugurazione prevista nel 2033

Il progetto è stato approvato nel 2017 dal Parlamento Norvegese e dopo alcune interruzioni e costi aumentati, la cifra è salita a 1,5 miliardi di euro, è stata definita la nuova data per il suo completamento: il 2033. Attualmente sono in corso i lavori di pianificazione sull’attraversamento dei fiordi sul Bjørnafjorden e Langenuen a sud di Bergen e sul Nordfjord, mentre sono stati approvati i progetti per l’attraversamento del Romsdalsfjord e Julsundet. Riguardo l’attraversamento dei fiordi Sula e Halsa sono in corso i lavori tecnici tra cui la misurazione delle onde, delle correnti e del vento.

Continua la lettura: Il tunnel sottomarino porterà l’Italia fino a Capo Nord. Le ultime novità sulla sua costruzione

FABIO MARCOMIN

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