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Il RISTORANTE STELLATO più VECCHIO d’Italia: prima che KENNEDY diventasse Presidente aveva già la STELLA

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alice_nidasio IG - Clinica gastronomica

Il riconoscimento è stato ottenuto nell’anno di debutto della storica guida gastronomica francese nel nostro Paese, un primato ineguagliabile. Scopriamo dove si trova, cosa si mangia e quanto si spende per un menu di degustazione.

Il RISTORANTE STELLATO più VECCHIO d’Italia: prima che KENNEDY diventasse Presidente aveva già la STELLA

# La stella resiste dal 1959, anno di debutto ufficiale della guida Michelin nel nostro Paese

samuele_finotti IG – Clinica Gastronomica

Tra i tanti ristoranti italiani premiati dalla storica guida gastronomica francese Michelin ce n’è uno che detiene un primato ineguagliabile: Arnaldo – Clinica Gastronomica di Rubiera in provincia di Reggio Emilia.

dravenna IG – Ristorante Arnaldo Clinica Gastronomica

Ha aperto nel 1936 e nel 1959, anno di debutto ufficiale della guida nel nostro Paese, è stato il primo ristorante insignito della stella, una per la precisione. Non solo: è l’unico a mantenerla fino ad oggi, a parte una breve parentesi di due stagioni alla fine degli anni Novanta.

# Il tempio della cultura gastronomica emiliana

alice_nidasio IG – Clinica gastronomica

Il racconto del ristorante sulla guida: “Premiato dal 1959, questo locale è la più longeva Stella d’Italia. Varcare la soglia del palazzo quattrocentesco adiacente all’Hotel Aquila d’Oro è un po’ come entrare in un mondo carico di atmosfera e nostalgia. La cucina celebra il passato gastronomico e la tradizione emiliana, a partire dai carrelli di portata: quello degli antipasti (immancabili il prosciutto al coltello e l’erbazzone) così come quello dei dolci, dove spicca un ottimo zabaione, abbinato ad una pera al vino rosso o un semifreddo alla Sambuca. Ma il focus indiscusso sono i carrelli di carne, il vero motivo per cui si viene da Arnaldo: arrosti, bolliti e specialità rarissime a questi livelli, come la testa di vitello, la lingua o il piedino di maiale, serviti con salse e intingoli da manuale. Tutto è cucinato in maniera tradizionale e con le “sfogline” che, ogni mattina, producono ottime paste fresche, servite in brodo o al naturale, con un tocco di burro e salvia. Arnaldo non è certo un ristorante per gli amanti della cucina sperimentale o intellettuale, ma se cercate un pasto autentico e gustoso nella pura tradizione emiliana questo è l’indirizzo giusto.”

# Quanto costa un menu degustazione

emanueleferrari IG – Menu degustazione

Il modo migliore per apprezzare appieno l’esperienza in un ristorante stellato è scegliere il menu degustazione. In questo modo si può fare un excursus su tutti i migliori piatti del locale, dagli antipasti fino ai dolci, a un prezzo ovviamente non contenuto ma che nel complesso consente di risparmiare rispetto al menu alla carta. Da Arnaldo – Clinica Gastronomica c’è il menu “Degustazione Arnaldo” e il menu “Degustazione Arnaldo” entrambi a 75 euro a persona, dai nomi della coppia di coniugi che ha fondato il ristorante oggi gestito dalla quarta generazione famigliare.

Il primo comprende: antipasto a scelta dai carrelli, due primi piatti, un secondo piatto dai carelli dei bolliti e degli arrosti con verdura in accompagnamento, il carrello dei dolci, caffè e spazzacamino. Esclusi vino e coperto. 

Il secondo prevede, a differenza del primo, un tris di piatti e il filetto di manzo all’aceto balsamico.

Indirizzo: Piazza Ventiquattro Maggio 3, Rubiera (Reggio Emilia)

Leggi anche: Tutte le STELLE dei RISTORANTI di MILANO

Spunto: emamueleferrari IG

Continua la lettura con: A TORINO il RISTORANTE più ALTO d’ITALIA, in cima a un GRATTACIELO. DOVE lo si potrebbe COSTRUIRE a MILANO?

FABIO MARCOMIN

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La triste storia dell’ “UOMO PIÙ INTELLIGENTE DEL MONDO”

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Credits: Wikipedia

Uno dei geni più sbalorditivi del ‘900, con potenzialità anche superiori ai grandi scienziati che conosciamo. La sua storia, tuttavia, dimostra come un alto Quoziente Intellettivo non sia un elemento sufficiente per garantire ad un essere umano il raggiungimento di una vita felice.

La triste storia dell’ “UOMO PIÙ INTELLIGENTE DEL MONDO”

# Una famiglia bramosa di opportunità

Credits: The New York Public Library @Unsplash

Boris Sidis e la moglie Sarah, originari dell’Ucraina arrivarono negli Stati Uniti al 1887 per fuggire dalle persecuzioni subite in patria per motivi politici e religiosi, venendo entrambi incarcerati.
Negli Stati Uniti la coppia trovò notevoli opportunità per affermarsi. Boris studiò con successo medicina ad Harvard specializzandosi in psicologia e psichiatria, coltivando la passione per l’attivismo politico e per le lingue, divenendo presto famoso per il suo lavoro con l’ipnosi e per il suo studio dei disturbi mentali.

Sarah studiò Medicina presso l’Università di Boston, laureandosi nel 1897, una rarità per una donna dell’epoca. Interruppe la professione al momento della nascita del figlio, cui venne dato il nome del mentore del padre ad Harvard, William James.
L’importanza che i genitori diedero all’istruzione per se stessi risulta fondamentale per comprendere l’impatto del percorso educativo che costruirono per il figlio.

# L’infanzia del bambino prodigio: 8 lingue straniere apprese entro gli 8 anni d’età

Credits: Wikipedia

William James Sidis nacque a New York nel 1898 e da subito venne coinvolto in un processo educativo molto stringente ideato dai genitori: la madre lasciò il praticantato in medicina per seguire a tempo pieno il figlio ed il padre mise in pratica i propri studi psicologici per sfruttare al massimo le capacità cognitive di un giovane cervello.
La capacità di riconoscere le lettere dell’alfabeto entro l’anno di vita lo portò ad essere considerato già a 18 mesi un bambino prodigio.

A quell’età infatti il bambino era già in grado di leggere il New York Times e a 2 anni sapeva già utilizzare la macchina da scrivere che utilizzò per redigere un trattato di anatomia a 5 anni.
William dimostrò notevoli abilità anche con le lingue, arrivando a conoscere latino, greco, francese, russo, tedesco, ebraico, turco ed armeno e ad inventare una lingua, il Vendergood, entro gli 8 anni.
Il percorso di apprendimento era eccezionale e costituiva fonte di orgoglio per i genitori, ma soprattutto per il padre che utilizzava i progressi del figlio per farsi strada nel mondo accademico a suon di pubblicazioni sulle metodologie applicate sul figlio.

# A 11 anni entra ad Harvard, si laurea a 16 anni

Credits: Wikipedia

I genitori, bramosi di record, tentarono di iscrivere William James all’università di Harvard già a 9 anni, ma la richiesta non venne accolta perché il bambino era evidentemente troppo giovane, ma soprattutto immaturo emotivamente per quel contesto.
Per non perdere tempo, il bambino venne inserito al Tufts College dove trascorse molto del suo tempo a cercare eventuali errori nei libri di matematica e nella teoria della relatività di Einstein.

Finalmente, ad 11 anni, i genitori riuscirono a farlo ammettere ad Harvard, avviando un percorso accademico brillante, tanto che fu paragonato da esponenti del MIT di Boston a Karl Friedrich Gauss, prevedendo per lui un futuro come uno dei più grandi matematici dell’epoca.
William, a soli 16 anni, si laureò con lode in Matematica in una delle migliori università del mondo.

# La costruzione di un genio: il più alto QI della storia

Credits: sidis.net

La vita del giovane William scorse senza grandi intoppi fintanto che rimase nell’ambiente protetto della propria casa e dei propri genitori. Non appena dovette iniziare a confrontarsi con nuovi gruppi di persone nel mondo esterno, si palesò tutto il limite dell’educazione che Boris e Sarah Sidis imposero al figlio.
A fine ‘800 le competenze circa la psicologia dello sviluppo erano ancora molto scarse e i genitori sposarono la corrente di pensiero definita “comportamentismo”, basato sull’idea che un bambino sia totalmente plasmabile e abbia una capacità illimitata di apprendere, in contrapposizione e a scapito della componente affettiva e relazionale.

Ciò permise a William di sviluppare grandi capacità logiche che lo portarono ad ottenere il più alto punteggio mai registrato da quando esiste il test del Q.I., pari a 254.
Un valore impressionante se paragonato, ad esempio, al 160 di Albert Einstein e Stephen Hawking e al 148 richiesto per accedere al Mensa, l’organizzazione che racchiude il 2% della popolazione più intelligente.
Ma proprio quando William iniziò a confrontarsi in maniera più aperta e libera con il mondo, si evidenziarono tutti i limiti di teorie psicologiche che, infatti, verranno in gran parte superate durante il ‘900.

# ”Voglio vivere la vita perfetta. L’unico modo per vivere la vita perfetta è viverla in isolamento. Ho sempre odiato la folla”

Credits: Warren, Charles, 1868-1954, No restrictions, via Wikimedia Commons

I primi segnali di quanto potesse diventare difficile la vita di William James Sidis si ebbero al suo esordio ad Harvard, quando ad 11 anni tenne una lezione al club matematico lasciando interdetti molti degli astanti che faticavano a seguire i suoi ragionamenti sui corpi di 4 dimensioni. Immediatamente i giornali iniziarono ad occuparsi di lui, anche in modo ossessivo, andando ad intaccare le sicurezze che si era costruito nel chiuso ambiente familiare.

La vita universitaria, da ragazzino tra gli 11 e i 16 anni, è stata durissima per l’isolamento in cui visse, dovendo condividere la maggior parte del tempo con compagni che avevano almeno il doppio dei suoi anni e non avevano nessuna intenzione di far integrare il piccolo genio. Emblematica fu la frase che pronunciò davanti ai giornalisti il giorno della sua laurea: ”Voglio vivere la vita perfetta. L’unico modo per vivere la vita perfetta è viverla in isolamento. Ho sempre odiato la folla”.

Dopo la laurea di trasferì presso l’attuale Rice University a Huston dove iniziò ad insegnare. Fu un’altra esperienza negativa per il giovane William che subì le angherie dei suoi stessi studenti, tutti più grandi di lui, oltre ad essere sempre più oppresso dal peso di dover produrre risultati all’altezza della sua intelligenza come richiesto da genitori e stampa.

Dopo solo 8 mesi tornò ad Harvard per studiare Legge, ma interruppe un anno prima della laurea. A 20 anni venne addirittura arrestato per essere il promotore di una manifestazione socialista a Boston, ricevendo una condanna a 18 mesi di reclusione. Solo l’intervento del padre gli evitò il carcere a patto di “riabilitarsi” nel suo centro di psicoterapia, probabilmente nel tentativo di riportare il comportamento del figlio entro i canoni previsti.
Durante l’esperienza di attivismo politico William conobbe quella che, probabilmente, fu l’amore della sua vita, Martha Foley, seppur non corrisposto.

# L’oblio auto imposto

By Hans Thoma – cyfrowe.mnw.art.pl @Wikipedia

A 22 anni, nel 1921, William riuscì a porre le basi per la sua “vita perfetta”, lontana dai riflettori e dai clamori, ma soprattutto dai genitori. Iniziò così a spostarsi di città in città, da un lavoro all’altro, cambiando talvolta anche il proprio nome e utilizzando pseudonimi per pubblicare dei testi su diversi argomenti, dalla storia americana alla sua collezione di biglietti del tram, fino alla teoria sull’esistenza di quelli che, solo 14 anni dopo, verranno definiti buchi neri.

Anche durante questo periodo la stampa non rimase lontana dall’ex piccolo genio, spesso dipingendolo negativamente nel più classico passaggio dalle stelle alle stalle. Il suo isolamento continuò e nel 1937, un nuovo articolo a lui dedicato gli procurò quei dispiaceri cui ormai era abituato, racchiusi in una sua dichiarazione: “La sola vista di una formula matematica mi provoca dolore fisico. Tutto quello che voglio fare è usare una calcolatrice, ma non mi lasceranno mai in pace”.

William trascorse gli ultimi 20 anni della propria vita tentando di allontanarsi dal suo passato, da ciò che era stato e da ciò che gli altri avrebbero voluto diventasse.
Morì nel 1944, a 46 anni, per un’emorragia celebrale, proprio come suo padre qualche anno prima. Aveva ancora con sé la fotografia di quella Martha Foley che aveva conosciuto tanti anni prima, che si era sposata con un altro uomo, ma che rappresentava il contatto più vicino alla vita che avrebbe realmente voluto per sé.

Continua la lettura con: La storia di Sir Cecil Chubb, l’uomo che COMPRÒ STONEHENGE

ALESSANDRO VIDALI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

MILANO tra le 10 MIGLIORI CITTÀ d’EUROPA dove si VIVE MEGLIO: è la prima volta

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Credits: @visita_madrid Madrid

Pubblicata la versione 2024 della Europe best city report, la classifica delle migliori città europee dove vivere. Entra nella top 10 delle città dove si vive meglio. Per la prima volta. 

MILANO tra le 10 MIGLIORI CITTÀ d’EUROPA dove si VIVE MEGLIO: è la prima volta

Pubblicata la versione 2024 dell’Europe’s Best Cities Report, la classifica delle migliori città in cui vivere. Se ne occupa Resonance Consultancy. Nella classifica delle migliori entra Milano. Sono due le città italiane tra le prime dieci. Questa la classifica. 

#10 Milano e il conto alla rovescia per i giochi olimpici

Credits Andrea Cherchi – Vista aerea di Milano al tramonto

Per la prima volta entra nella top 10. La capitale della moda viene premiata perché meta di investitori internazionali. Inglesi, russi, comprano immobili di prestigio e soggiornano in hotel super lusso. Premiati anche la vicinanza strategica con le altre capitali europee e l’arrivo dei Giochi Olimpici Invernali del 2026.

#9 Istanbul e il terminal crociere sotterraneo

Ph. Samuele Schirò (pixabay)

Al nono posto la metropoli che unisce Europa ed Asia. Tra i punti forza di sono i lavori di ristrutturazione per il centenario della Repubblica turca nell’ottobre del 2023. Non solo: il porto storico, Galataport, è stato ristrutturato con un progetto da 1,7 miliardi di dollari. Vanta anche il primo terminal crociere sotterraneo al mondo.

#8 Amsterdam

Credit: @amsterdamworld (Instagram)

Amsterdam viene premiata per la gestione dei rifugiati ucraini. Negli ultimi tempi la città ha cercato di porre dei limiti alla vita notturna, fra le più celebri in Europa, il cui caos aveva innescato lamentele.

#7 Barcellona

 
La capitale della Catalogna è stata premiata per spiagge, clima e architettura. La chiesa di Gaudì, dopo un secolo e mezzo, è stata quasi terminata. Barcellona ha la più alta densità di automobili dell’Unione Europea, ma ha anche inaugurato il Consell de Cent da 50 milioni di euro, costituito da 21 isolati pedonalizzati al posto di una strada a quattro corsie che attraversava la città.

#6 Praga

Praga @pixabay

Città premiata per la cura e la pulizia. Non solo anche per le nuove attrazioni: la Beer Spa, per esempio, permette di immergersi in una vasca idromassaggio in legno riempita di luppolo, lievito ed estratti di birra. Fra i punti forti ci sono anche le quattro università, la relativa accessibilità economica e la vita notturna.

#5 Madrid

Credits: @visita_madrid
Madrid

Quella che ha spodestato Milano come capitale del calcio europeo eccelle per come valorizza il suo patrimonio urbano: a cominciare dal Parco Santander, che prima era un campo da golf, trasformata in una rete di foreste urbane di 75 chilometri. Una volta completata, questa “parete verde” dovrebbe contribuire ad assorbire 175.000 tonnellate di anidride carbonica. Un’idea per Milano?

#4 Roma

Ph. j_nnesk_sser

L’Italia piazza in classifica anche la capitale, in crescita rispetto all’anno precedente. Viene apprezzata la storia e l’archeologia: negli ultimi tempi sono stati aperti ai visitatori molti luoghi, come Largo di Torre Argentina. In crescita anche i progetti verdi e i progetti per la mobilità.

#3 Berlino

Credits @im_an10 IG – Berlino

La capitale tedesca sale rispetto al settimo posto del 2023. Di rilievo  lo sport, con i Giochi Mondiali Special Olympics, il più grande evento sportivo inclusivo del mondo, e la cultura, con la Berlinale. Berlino è anche la capitale europea della comunità LGBTIQ+.

#2 Parigi

Credits DUOTONE_-pixabay – Parigi dall’alto

Poche sorprese in testa alla classifica. Si conferma al secondo posto Parigi. L’evento più atteso sono le Olimpiadi estive di quest’estate, in vista delle quali la città ha modificato e piste ciclabili e le attività all’aperto. 

#1 Londra

Credits pexels – Londra

La Brexit pare non aver annebbiato la gloria della capitale britannica che si conferma come la città dove si vive meglio in Europa. A livello globale Londra si classifica al terzo posto. Il principale punto di forza sono i viaggiatori internazionali. Incrementati poi i trasport con le nuove fermate della metropolitana come parte della trasformazione della linea Elizabeth, con treni che ora vanno direttamente da Reading e Heathrow ad Abbey Wood e da Shenfield a Paddington.

Continua la lettura con: 5 locali glamour dove mangiare a Brera

ALESSANDRA GURRIERI 

 

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Nuove COSTRUZIONI: i 5 WORK in PROGRESS più INTERESSANTI tra quelli meno noti a MILANO

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Ten Milano

Accanto ai maxi progetti di rigenerazione urbana sparsi per la città, dagli ex scali merci ferroviari a MIND, sono numerosi i piccoli cantieri in corso o in fase di partenza. Ecco una selezione tra quelli più interessanti.

Nuove COSTRUZIONI: i 5 WORK in PROGRESS più INTERESSANTI tra quelli meno noti a MILANO

#1 La trasformazione e riqualificazione del complesso Quark due al Vigentino

Rendering progetto via Lampedusa Hines

Al Vigentino lungo la Via Lampedusa sono presenti un gruppo di edifici, undici in totale, abbandonati da anno e che si preparano almeno in parte a rinascere. In particolare Hines ha in progetto la trasformazione del residence Quark Due al civico 11/3, realizzato negli anni ’90, in un complesso di oltre 100 unità abitative in affitto di medio-lungo periodo. In corso attualmente la fase di bonifica e demolizioni con termine dei lavori entro la fine del 2025

Al civico 13, dove sono presenti 7 edifici, è in corso l’attività di strip out e sempre Hines si occuperà di ristrutturarli per convertirli in immobili ad uso ricettivo per nuove residenze. Al civico 11 altri 3 edifici messi in sicurezza ma nessun progetto previsto al momento.

#2 The Units, un edificio residenziale in Piazzale Accursio con rooftop garden 

Rendering The Units

In Via Traiano, Angolo via Grosotto, è partita la costruzione di un nuovo complesso residenziale di 11 appartamenti. Sviluppato da AbitareIn S.p.A. il progetto The Units prevede un volume compatto con un rivestimento in materiali effetto pietra e legno, mentre le scale e gli elementi di risalita sono un mix leggero di vetro e acciaio. Ogni unità abitativa affaccia su terrazze private con vista su Piazzale Accursio e l’area del Portello. Previsto anche un piccolo giardino al piano terra, un giardino in quota nel rooftop garden, un deposito condominiale e un bike lab.

#3 Ten Milano, la casa con “vista” Parco delle Cave

Ten Milano

Non lontano dal grande progetto di rigenerazione delle ex cave di Calchi e Taeggi, Sei Milano, sono stati avviati i lavori per la riqualificazione di un edificio esistente in Via Sella Nuova 10. L’intervento TEN Milano è a cura di Asti Architetti e prevede un palazzo dallo stile contemporaneo con bilocali, trilocali e plurilocali e una facciata che consente ad ognuno di avere terrazze vivibili. Oltre al giardino al piano terra è presente una lobby dalla quale accedere a diversi spazi comuni quali un’area coworking, un’area fitness e sala polifunzionale per famiglie e bambini.

Leggi anche: WEST PARK STORY: le ultime sul nuovo quartiere-parco di Milano

#4 NestMi, un edificio moderno nel cuore del “borgo” dimenticato

Nestmi

BlueStone Holding sta sviluppando il progetto NestMi, un nuovo edificio residenziale di 4 piani al posto di un vecchio magazzino. Ci troviamo in Via Pietro Gassendi 12, con il retro in Via Privata della Bindellina, a memoria dell’omonima cascina scomparsa nel borgo “dimenticato” della Cagnola, e che conserva ancora la sua estetica ottocentesca con caseggiati dall’aspetto rurale. Caratterizzato da uno stile semplice e minimalista, con un design che si amalgama al contesto circostante composto da un mix di antico e moderno, il palazzo mette a disposizione bilocali con isolamento acustico e termico e dotati di domotica.

#5 Nervesa 21, un coppia di torri in vetro con elementi decorativi rifiniti in bronzo

Nervesa21

In fase avanzata di realizzazione, dovrebbe essere ultimato entro l’anno, c’è Nervesa 21 dello Studio DEGW di Lombardini22. Una coppia di torri intercomunicanti che affacciano sull’omonimo parco e via parallela a Corso Lodi, a metà strada tra le fermate Brenta e Lodi T.I.B.B. In questo caso si tratta della riqualificazione di due edifici, il più alto di 14 piani, in precedenza sede della concessionaria Manzoni e parte del gruppo GEDI. In totale sono previsti 10.000 mq di uffici, 5.000 mq di giardino privato e due terrazze panoramiche. Il design è moderno, con ascensori panoramici ed esterno con vetro e elementi decorativi metallici in finitura bronzo. Al piano terra, nella torre più bassa, c’è una scenografica hall a doppia altezza.

Continua la lettura: I GRATTACIELI del FUTURO in arrivo entro TRE ANNI a Milano

FABIO MARCOMIN

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10 GITE TIPICHE dei milanesi in PRIMAVERA

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Ph. Ig_savona_imperia IG

La primavera a Milano è straordinaria, un periodo magico sia che per chi sceglie di viverla in città che fuori. A distanza di massimo un’ora/un’ora e mezza di macchina si possono vivere esperienze davvero impagabili. Questa la nostra selezione.

10 GITE TIPICHE dei milanesi in PRIMAVERA

#1 Montevecchia, il “Monte di Milano”

Montevecchia viene considerato dai milanesi come il “monte di Milano”, da cui si gode una vista magnifica sulla città che dista una trentina di chilometri. Sul punto più alto sorge il santuario della Beata Vergine del Carmelo, di origini medievali.

Credits Andrea Cherchi – Milano vista da Montevecchia

Queste le parole dello scrittore e giornalista Mario Soldati: “Quella delle terrazze di Montevecchia è tra le più belle posizioni della Brianza: uno spalto altissimo, un balcone che si erge, fuori dalle nebbie, e si affaccia dritto a sud; nelle giornate di vento si vede dalla Cisa al Monte Rosa. […] Alti monti la difendono dalle tramontane. Le brume, le nebbie, che salgono dalle pianure e dai laghi la sfiorano fruttuosamente”

Leggi anche: 7 buone ragioni per andare a Montevecchia.

#2 Pian dei Resinelli

Credits: @rooosmella

Da Lecco ci vogliono circa 30 minuti per arrivare ai Pian dei Resinelli. Situati ad un altitudine compresa tra i 1200 e i 1300 metri, sono adagiati su una grande sella ai piedi della Grignetta e si estendono sui comuni di Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Ballabio e Lecco. Sono un luogo perfetto per godere di una splendida vista che spazia fino al Monte Rosa, dominando la pianura, il ramo di Lecco e i bacini dell’Alta Brianza. Sono svariate le escursioni che portano a rifugi partendo dai Pian dei Resinelli, tra questi rifugio Portarifugio Rosalbarifugio Antoniettarifugio Brioschi. I free climbers trovano pane per i loro denti sulle guglie della Grignetta grazie alle numerose vie di arrampicata adatte a tutte le difficoltà.

Leggi anche: Le attrazioni della Valsassina

#3 Il Monte Resegone

Nel giornate limpide il Monte Resegone si vede chiaramente anche dai grattacieli di Milano, ad esempio salendo al Belvedere di Regione Lombardia. In località Versasio si trova il punto di partenza della teleferica che consente di raggiungere i 1300m dei Piani d’Erna in appena 5 minuti.

Credits Vale.platty IG – Monte Resegone Rifugio Azzoni

Per i più temerari ci si può inerpicare fino alla cima del monte, facendo trekking, e godere di una vista mozzafiato da quello che è un vero e proprio balcone naturale. In alternativa ci sono altre funivie o funicolari che conducono sopra il lago: a Barzio con i Piani di Bobbio, Moggio con i Piani di Artavaggio e Margno con il Pian delle Betulle.

#4 Parchi avventura

jungleraiderpark

Sono diversi i parchi avventura presenti nelle vicinanze di Milano, per i più audaci che  vogliono provare una scarica di adrenalina. Si può camminare sospesi su un filo, volare sopra un canyon o lanciarsi con il bungee jumping. Da segnalare il più grande parco della Lombardia (www.jungleraiderpark.com), a 15 km da Bellagio, o in alternativa i più vicini di Rescaldina in Via Pietro Nenni o di Caglio (Lecco) con un percorso di circa due ore. Per i più pigri e meno avventurosi c’è quello in Corvetto, basta scendere alla fermata metro di Porto di Mare M3.

#5 Villa Carlotta a Tremezzo (Lago di Como)

Credits: @bi.nicoletta – Villa Carlotta Tremezzina

Una delle perle del lago di Como. Il fascino indiscusso di Villa Carlotta, oltre alla posizione panoramica con affaccio diretto sullo specchio d’acqua, è la meravigliosa armonia di di azalee multicolori disposte in alti cuscini arrotondati lungo alcuni sentieri all’interno del suo giardino. Le dimensioni degli arbusti e la varietà cromatica danno vita uno spettacolo naturale. Alla natura si affianca l’arte, come il quadro di Francesco Hayez o le statue tra cui quelle del Canova. 

Altre tappe imperdibili per un gita sul lago sono Bellagio, Cernobbio, Menaggio, Lenno.

#6 Santuario della Madonna del Ghisallo

Credits b.vergani IG – Santuario della Madonna del Ghisallo

Ci troviamo in mezzo ai due rami del lago di Como. Da questo punto, dove sorge il piccolo Santuario della Madonna del Ghisallo, si può godere di un’incantevole sul paesaggio circostante. Al suo interno sono ospitati centinaia di cimeli di ciclisti di ogni tempo, dalle bici alle medaglie. Questo luogo infatti, fin dai primi del ‘900, fu meta di così tanti ciclisti professionisti e amatoriali per via della diffusione del percorso che conduceva al santuario che si decise di proclamare la Madonna del Ghisallo patrona ufficiale dei ciclisti italiani. Alla destra del Belvedere Romeo è aperto dal 2006 anche un museo dedicato allo sport a due ruote.

Leggi anche: Il TRIANGOLO LARIANO in bicicletta: il più AMATO, il più TEMUTO

#7 Grazzano Visconti: il borgo “neomedievale” e il castello

Il borgo nei dintorni di Piacenza riprende lo stile rinascimentale e si sviluppa a ferro di cavallo intorno al castello. Fu progettato dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone, con l’aiuto dell’architetto Campanini, con un duplice obiettivo: dare ai suoi abitanti tutte le comodità e i vantaggi dell’epoca moderna ma anche la possibilità di studiare e lavorare esprimendo la propria creatività attraverso le arti e l’artigianato, come avveniva nel periodo medioevale. In auto da Milano ci vuole poco più di un’ora.  

Leggi anche: Grazzano Visconti, il borgo medievale a un’ora da Milano

#8 Morimondo

chiarainpentola IG – Morimondo

Non c’è nemmeno bisogno di uscire dai confini della Città metropolitana di Milano, a una trentina di chilometri da Milano e a 5 da Abbiategrasso c’è Morimondo. Uno dei due borghi più belli d’Italia facenti pare dell’area milanese, circondato da colline e boschi presso il Ticino. Il suo simbolo oltre che attrazione principale è l’omonima abbazia cistercense di epoca medievale.

Leggi anche: Morimondo

#9 La biciclettata lungo l’Adda (Trezzo sull’Adda lungo la Martesana)

Per gli amanti delle due ruote a pedali uno degli itinerari più suggestivi da percorrere è quello della Martesana. Si segue il canale del Naviglio Piccolo in direzione contraria al corso dell’acqua e dopo circa 30 km dieci diversi comuni della Brianza si raggiunge il fiume Adda a Trezzo. A quel punto si può decidere di andare oltre con un giro sull’Adda per vedere la famosa centrale idroelettrica in stile modernista, costruita nel 1906.

#10 Primo tuffo nel mare della Liguria

Credits robertapestarino IG – Varigotti

Cosa c’è di meglio di una gita domenicale al mare magari lanciandosi eroicamente nel primo bagno della stagione, in particolare se si segue la pratica rigeneratrice di Wim Hof? In Liguria c’è solo l’imbarazzo della scelta. A Ponente si può scegliere tra Varazze o Varigotti, a Levante tra Camogli e la Baia di San Fruttuoso, Santa margherita, Punta Chiappa. Per chi preferisce i piaceri della tavola può puntare in direzione di Recco per gustarsi la specialità del luogo: la focaccia al formaggio. 

Continua la lettura: La METROPOLI dei LAGHI: la prima città “transfrontaliera” sfiderà MILANO?

MILANO CITTA’ STATO

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TORRI a SAN SIRO: le NOVITÀ in arrivo tra luci e ombre

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milanotoday - Torri Via Patroclo

Il progetto è stato segnalato in consiglio comunale dal consigliere del gruppo misto Enrico Fedrighini in quanto sarebbe stato approvato senza la classica richiesta a costruire. Cosa dovrebbe essere costruito in base alle informazioni disponibili.

TORRI a SAN SIRO: le NOVITÀ in arrivo tra luci e ombre

# Presentato un nuovo progetto edilizio a pochi passi dallo stadio

Aree costruzione due torri San Siro

La notizia di un nuovo progetto edilizio a pochi passi dallo Stadio, tra Via Privata del Centauro, Via Patroclo e Via Privata Bisanzio, è stata segnalata l’11 marzo in Consiglio Comunale da parte di Enrico Fedrighini. L’intervento in aula da parte del consigliere del gruppo misto non è stato casuale ma, anzi, è stato fatto per evidenziare che si tratterebbe di uno dei tanti progetti approvati senza la classica richiesta a costruire, alcuni di questi finiti nella bufera giudiziaria: “La Scia al posto del permesso di costruire consente di ‘saltare’ una preventiva valutazione d’impatto da parte dell’amministrazione comunale. Valutazione che darebbe diritto al Comune di individuare eventuali opere ‘compensative’. 

Atlante rigenerazione Urbana

Consultando l’Atlante della rigenerazione urbana disponibile sul sito del Comune di Milano, che restituisce una visione d’insieme e periodicamente aggiornata dei progetti di rigenerazione urbana in corso sopra i 5000 mq di Superficie Territoriale, si vede come tale progetto sia stato autorizzato a seguito di un permesso di costruire convenzionato. La presentazione è avvenuta comunque prima dell’avvio dell’inchiesta della magistratura, a metà novembre 2023, che vede coinvolti, tra gli altri, diversi dirigenti comunali e alcune tra le realizzazioni ormai ultimate come Hidden Garden e Park Towers oltre a Torre Milano già terminata.

# Previsto un edificio da 30 metri e una torre da 70

milanotoday – Torri Via Patroclo

In base a quanto riportato sull’atlante il progetto al civico 25 di Via Patroclo prevede una superficie lineare di 5.222 mq e una superficie complessiva anche delle costruzioni pari a 7.642 mq. Si prevede un edificio di 30 metri e una torre di 70 metri, entrambe ad uso residenziale, aree verdi ad uso condominiali di cui una parte sopraelevata all’altezza dei primi piani. Ulteriori dettagli non sono ancora emersi, ma ancora prima dell’avvio dei cantieri sta già facendo discutere. Finirà anche questo nel calderone dell’inchiesta dei magistrati milanesi?

Fonte: MilanoToday

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FABIO MARCOMIN

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La DOMENICA POMERIGGIO nel quartiere di SAN SIRO a inizio anni ’80

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Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia. Il sabato del villaggio, la poesia di Leopardi che celebrava il piacere di pregustare la festa della sera.
I tedeschi per descrivere questa sensazione invece di una poesia usano una parola: VorFreude. Significa la gioia che si prova prima di qualcosa di bello, forse la gioia vera è nell’attesa, è meglio della cosa che ci si aspetta. O peggio.

La DOMENICA POMERIGGIO nel quartiere di SAN SIRO a inizio anni ’80

Già, perché lo stesso discorso vale anche al negativo. Se attendere qualcosa di bello trasmette gioia, l’attesa di qualcosa di brutto è essa stessa dolore. 
Così il sabato del villaggio si trasforma nella domenica pomeriggio, in zona San Siro a fine anni Settanta/inizio anni Ottanta. 

# Le radioline

Un tempo tutte le partite di calcio si svolgevano nello stesso momento.
Il fischio di inizio era la domenica pomeriggio, alle 15
, anche se poteva essere anticipato o ritardato a seconda dell’ora del tramonto. Fischio di inizio, radioline, tutto il calcio minuto per minuto, scusi quanto fa l’Inter? (seguito da “e il Milan?”, o viceversa a seconda del lato di cuginanza).

# L’apertura dei cancelli allo stadio prima della fine

Vivere vicino allo stadio era diverso rispetto ad oggi. C’era chi scavalcava la cancellata, chi per entrare a sbafo attendeva l’apertura dei cancelli che anticipava di qualche decina di minuti la fine della partita. Soprattutto, per raggiungere San Siro non c’erano vincoli al traffico.

Si parcheggiava fin sotto lo stadio e alla fine della partita le auto restavano imbottigliate in via Harar, il lungo viale che collega Zavattari con la Tangenziale, che diventava una ciminiera. Sui due corsi di marcia della strada si formava un mega ingorgo che, soprattutto nei mesi freddi, trasformava il quartiere in una camera a gas, con il tanfo dei gas di scarico, a quel tempo puzzolenti come uova marce. 

# I gas di scarico

Il Sabato del Villaggio è la donzelletta che vien dalla campagna con un mazzolin di rose, la Domenica pomeriggio era l’odore nauseante dei gas di scarico e il gorgoglìo dei motori impaludati. Talvolta era pure gli scontri tra i tifosi, a quell’epoca piuttosto frequenti, che si prendevano a schiaffoni tra le auto. 

La nausea da uova marce, i clacson, le auto che dopo lo spettacolo sono frenate nella loro unica voglia di fare ritorno a casa. Questa era la domenica pomeriggio, questo era il sapore del lunedì di scuola che ai tempi delle elementari segnava la fine di ogni gioia, come un palloncino che lascia la mano. 

#milanograffiti 

ANDREA ZOPPOLATO

Continua la lettura con: Quando ti accorgi di amare Milano

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Il VILLAGGIO più BELLO della Svizzera a un’ORA da Milano

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Credits: @julesvernetravel Morcote

Il bello di Milano è, oltre ad essere di per sé una città affascinante, l’avere intorno a sé tante meraviglie. Basta prendere la macchina e partire per una gita fuori porta che in circa un’ora si raggiungono posti che hanno qualcosa da raccontare. Ecco, è proprio di uno di questi luoghi che vale la pena parlare, si tratta del più bel villaggio di tutta la Svizzera.

Il VILLAGGIO più BELLO della Svizzera a un’ORA da Milano

# La “perla del Ceresio” sul lago di Lugano

Credits: @lugano.region
Morcote

Si sta parlando di Morcote, un paesino sul lago di Lugano, a poco più di 10 km dalla città stessa, fatto di stradine, portici e facciate decorate di palazzi d’epoca. Morcote viene chiamato la “perla del Ceresio” e tra architetture storiche e colori vivaci, nel 2016, è stato eletto “il più bel villaggio della Svizzera”. Come si raggiunge? Milano e la Svizzera sono molto vicine, dalla città meneghina basta infatti prendere l’autostrada 9 dei laghi in direzione Como-San Gottardo, oppure l’autostrada A8 in direzione Varese-Stabio. Si esce poi a Melide e si percorre il lungolago fino a giungere a Morcote.

# Le numerose attrazioni del borgo

Credits: @giada.pass8
Morcote

Camminando per il lungolago del villaggio più bello della Svizzera si incontrano palazzi signorili e tanti tanti portici. Per Morcote il lago è sempre stato importante, qui infatti si praticava la pesca e i portici erano ricovero per le barche dei pescatori. Sul lungolago sotto i portici ci sono i suoi deliziosi ristorantini con i piatti tipici a base di risotto, tra cui il classico locale: il risotto con il coniglio. 

All’interno di questo paesino svizzero ci sono numerose attrazioni, a partire dalla Chiesa di Santa Maria del Sasso e il suo cimitero monumentale, fino al castello che governa il borgo dall’alto del suo monte Arbostora.

Si tratta del castello di Morcote, oggi in una tenuta privata e visitabile solo su richiesta, edificato nel 1100 e ristrutturato nel XV secolo. Si trova a poco meno di 500m di altitudine e un tempo era collegato al borgo con due tunnel sotterranei.

# il Giardino delle Meraviglie

Credits: @laurenz.giess
Parco Scherrer

Tra le tante cose che rendono Morcote il più bel borgo della Svizzera c’è il suo “Giardino delle Meraviglie”. Un nome, una garanzia. Si tratta di un parco-monumento, il suo vero nome è Parco Scherrer ed è una sorta di museo all’aperto: all’interno infatti ci sono oggetti d’arte provenienti da ogni luogo e di tutte le epoche. In più il giardino delle meraviglie ha una vegetazione lussureggiante e ogni anno si colora con il suo glicine, le sue camelie, magnolie i suoi aranci e limoni.

# il Sentiero dei morti

Morcote è anche un vero paradiso per gli amanti di trekking. Partendo dal paese si può salire su un sentiero impervio costituito da ben 1.400 gradini che porta fino a Carona. Viene definito il “sentiero dei morti”. Infatti era il sentiero che si percorreva per consentire ai cittadini dei paesi del monte di trasportare i defunti al cimitero. Anche se la fama è stata resa ancora più macabra da una frana caduta nel secolo scorso che ha causato diverse vittime. 

A parte il tema macabro, l’incanto del paese è dato da atmosfere che ricordano i borghi del Levante ligure, con le caratteristiche case colorate e le stradine con ciottoli e pietre molto curati. 

Continua la lettura con: Il BORGO più BELLO d’Italia si trova a UN’ORA da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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Dalla SICILIA al CIRCOLO POLARE ARTICO senza andare fuori STRADA: il percorso per un SUPER VIAGGIO on the road

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La Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (ECE o UNECE) è stata istituita nel 1947 ed include 56 Paesi, europei ed extraeuropei. Tra le sue responsabilità vi la rete stradale internazionale europea, una rete di strade del vecchio continente numerate a partire da E1 (Europa1) a seguire.

La più lunga strada europea15 è la E45 con un percorso complessivo di 5.190 Km: si snoda tra Gela in Italia, Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia per arrivare ad Alta, a 70Km da Capo Nord, in Norvegia con un tracciato misto autostradale, stradale e marittimo. Andiamo ad esplorare il tracciato.

Dalla SICILIA al CIRCOLO POLARE ARTICO senza andare fuori STRADA: il percorso per un SUPER VIAGGIO on the road

# La sua storia

Credits: Jumpy @Wikimedia

L’idea di un percorso che collegasse l’Italia con i Paesi più a nord è addirittura antecedente alla Seconda Guerra Mondiale. La realizzazione fu avviata nel dopoguerra venendo denominata dapprima E7, per poi passare all’attuale nomenclatura E45 nel 1975.

Grazie al suo percorso che unisce praticamente il Circolo Polare Artico con il cuore del Mar Mediterraneo, è considerata di fondamentale importanza per la viabilità del continente alimentando scambi commerciali e lo sviluppo economico europeo anche grazie alle numerose intersezioni con altri percorsi europei lungo la direttrice est-ovest.

# In Italia

Credits: Sal73x, CC BY-SA 3.0

Il percorso della E45 inizia a Gela, in Sicilia, e taglia verticalmente in l’Italia. Dopo un trasbordo in traghetto sullo Stretto di Messina, la E45 attraversa l’intero stivale passando prima per Napoli e poi per Roma.

All’altezza di Orte, attraversando gli Appennini, si affaccia sul Mar Adriatico verso Cesena. Da qui passa per Bologna e Modena e segue l’autostrada A22 del Brennero fino al confine austriaco.

# Dall’Austria al Circolo Polare Artico

Credits: Mark Basarab @Unsplash

Uscita dai confini italiano la E45 congiunge alcune delle città più importanti del centro-Europa. Dal Brennero si passa ad Innsbruck per dirigersi verso Monaco di Baviera e poi Norimberga, nel cuore della Germania. Il tracciato fino al confine danese tocca le città di Hannover ed Amburgo.

In Danimarca il percorso della E45 è di circa 350 km e congiunge il confine tedesco con il porto di Frederikshavn che, dopo una traversata di circa 3 ore, raggiunge la città svedese di Göteborg.

Da qui la strada E45 si snoda lungo tutta la lunghezza del Paese scandinavo arrivando nella città di Karesuando, all’estremo nord della Svezia. Per 100 km percorre le strade finlandesi e attraversa il confine passando in Norvegia dove compie i suoi ultimi 170 km.
Il lungo percorso partito dalla Sicilia si conclude presso la cittadina di Alta, in Norvegia, ben oltre il Circolo Polare artico.

Continua la lettura con: in treno dal Portogallo a Singapore con un unico biglietto

ALESSANDRO VIDALI

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Quanto VALE una CASA a MILANO? Le tre ZONE sopra il MILIONE e i 5 QUARTIERI sotto i 400MILA euro (Dati 2024)

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immobiliare.it

Come va il mercato immobiliare di Milano? Questi gli ultimi dati. Analizzando i dati del portale Immobiliare.it aggiornati al mese di febbraio 2024 questa è la classifica delle zone più costose di Milano. Ecco quanto occorre investire per un trilocale dal centro alla periferia.

Quanto VALE una CASA a MILANO? Le tre ZONE sopra il MILIONE e i 5 QUARTIERI sotto i 400MILA euro (Dati 2024)

# In centro i trilocali sono milionari  

credits: @flavio.marchesini..3 IG

Analizzando le ultime quotazioni immobiliari relative al mese di febbraio 2024, sul portale Immobiliare.it, questa è la classifica delle zone di Milano più costose, in ordine decrescente.

#1. Al primo posto si conferma il centro storicoper un trilocale di 110 mq serve 1.164.460 euro in virtù di un prezzo al mq di 10.586 euro. 

#2 Sempre sopra il milione i trilocali della seconda zona più cara: Garibaldi, Moscova, Porta Nuova dove per lo stesso appartamento si deve sborsare 1.055.010 euro, il prezzo al mq è di 9.591 euro.

#3 L’ultima zona ad avere un valore medio di un trilocale superiore al milione di euro è Arco della Pace, Arena e Pagano con una richiesta di 1.017.280 pari a 9.248 euro al mq

Al quarto e quinto posto troviamo Quadronno, Palestro, Guastalla e Porta Genova, Ticinese dove vengono richiesti rispettivamente 960.410 euro e 852.720 euro.  

# Le zone tra i 500 e i 770mila euro

loxrexnzxo IG – Grattacieli gemelli

Fuori dalla top 5 delle zone più costose troviamo quelle dove per un trilocale servono tra i 500 e i 770mila euro:

  • Solari, Washington con 763.950 euro (6.945 euro al mq);
  • Porta Romana, Cadore, Montenero con 762.850 euro (6.935 al mq);
  • Fiera, Sempione, Citylife e Portello con 731.940 euro (6.654 al mq);
  • Centrale, Repubblica con 721.050 euro equivalenti a (6.555 euro al mq);
  • Navigli con 711.040 euro (6.464 al mq);
  • Cenisio, Sarpi, Isola con 680.790 euro (6.189 euro al mq);
  • Città Studi, Susa con 609.400 euro (5.540 euro al mq);
  • Napoli, Soderini con 591.910 euro (5.381 euro al mq);
  • Porta Vittoria, Lodi con 546.700 euro (4.970 euro al mq);
  • Maggiolina, Istria con 544.610 euro (4.951 euro al mq);
  • Pasteur, Rovereto con 512.490 euro (4.659 euro al mq);
  • Bande Nere, Inganni con 501.050 euro (4.555 euro al mq);

# Le zone sotto i 500mila euro

Credits milanodeimilanesi-ig – Vigentino
  • Ripamonti, Vigentino con 489.390 euro (4.449 euro al mq);
  • Abbiategrasso, Chiesa Rossa con 456.280 euro (4.148 euro al mq);
  • Udine, Lambrate con 455.840 (4.144 euro al mq);
  • Famagosta, Barona con 451.660 euro (4.106 euro al mq);
  • Precotto, Turro con 448.140 euro (4.074 euro al mq);
  • Corvetto, Rogoredo con 447.150 euro (4.065 euro al mq);
  • Viale Certosa, Cascina Merlata con 438.130 euro (3.983 euro al mq);
  • San Siro, Trenno con 430.100 euro (3.910 euro al mq);
  • Bicocca, Niguarda con 405.130 euro (3.683 euro al mq).

# Sono 5 i quartieri sotto i 400 mila euro

Credits Andrea Cherchi – Vista su Affori

I quartieri dove trovare un trilocale sotto i 400.000 euro sono cinque e nell’ordine:

  • Affori, Bovisa con 394.460 euro (3.586 euro al mq);
  • Cimiano, Crescenzago, Adriano con 392.920 euro (3.572 euro al mq);
  • Forlanini con 372.130 euro (3.383 euro al mq)
  • Ponte Lambro, Santa Giulia con 335.830 euro (3.053 euro al mq)
  • Bisceglie, Baggio, Olmi con 310.970 euro (2.827 euro al mq)

Continua la lettura: Quanto rende una CASA? In LOMBARDIA Milano è all’ultimo posto!

FABIO MARCOMIN

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La nuova Milano-Malpensa: il work in progress dei cantieri

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Malpensa T2 Sempione

Sono in corso dal mese di dicembre 2022 i lavori per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. L’aggiornamento sui cantieri e quando è previsto l’inaugurazione dell’opera.

La nuova Milano-Malpensa: il work in progress dei cantieri

# Avanza il cantiere per il nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 di Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Foto inaugurazione

Sono in corso dal primo di dicembre 2022 i cantieri per la costruzione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. L’infrastruttura consentirà una connessione veloce anche tra  l’aeroporto di Malpensa e la Svizzera oltre a migliorare quella con Milano, riducendo i tempi e migliorando la sostenibilità del viaggio.

Stazione T2 Malpensa

In questo modo verrà chiuso l’anello ferroviario intorno a Malpensa e ampliato il bacino d’utenza dell’aeroporto, tramite un cambio di organizzazione dei servizi nel quadrante Nord Ovest della regione. 

# Un viaggio di 7 minuti e un tracciato complessivo di 5,7 km, parte in sotterraneo e parte in trincea

Tracciato T2-Gallarate

Il progetto prevede nel dettaglio:

  • un tracciato ferroviario della lunghezza di 4,6 km a doppio binario tra il Terminal 2 dell’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa e la linea RFI del Sempione verso Gallarate;
  • un raccordo verso Casorate Sempione di 1,1 km.
Tracciato in galleria e trincea

Il percorso è in parte in sotterraneo, galleria artificiale e naturale, in parte a cielo aperto in trincea. Per ridurre al minimo l’impatto sul territorio sono state inserite nel progetto opere di mitigazione e di compensazione ambientali, tra cui interventi di recupero delle aree forestali e per il ripristino della brughiera, la realizzazione di due ecodotti e di due passaggi faunistici per animali di piccola e media taglia.

I tempi di percorrenza saranno di 7 minuti

# L’aeroporto di Malpensa diventerà nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri 

Credits deliluna IG – Malpensa

L’infrastruttura è il tassello mancante per il completamento dell’accessibilità ferroviaria da Nord a Malpensa e si inserisce in ambito UE nel cosiddetto “Global Project” Malpensa T1 – Malpensa T2 – linea Sempione, del quale è attivo il collegamento ferroviario tra i terminal T1 e T2. L’intervento è promosso da FERROVIENORD in collaborazione con SEA. 

Lo scalo di Malpensa, dopo l’inaugurazione del collegamento, diventerà un nodo di interscambio con servizi ferroviari di breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri dalla Svizzera, questo perché i treni faranno scalo direttamente all’aeroporto anche per chi arriva da oltre confine.

# Gli aggiornamenti sui cantieri da parte di Regione Lombardia

Credits malpensa24 – Area di cantiere

Nel primavera 2023 sono i iniziati i lavori per la trivellazione del suolo nella grande area di cantiere tra Casorate Sempione e il quartiere dei Ronchi di Gallarate per realizzare il tunnel che consentirà a un ramo del doppio binario di andare sotto la strada per riconnettersi alla linea del Sempione in direzione Gallarate. Nel senso opposto dove è previsto un un sottopasso stradale, con la ferrovia che rimarrà in superfice, l’avvio delle lavorazioni ha interessato il tratto tra Casorate e l’ingresso di Gallarate da dove è previsto la partenza del tracciato di 4,6 km. 

Gli ultimi aggiornamenti da Regione Lombardia vedono la posa di pali e micropali per i muri laterali delle gallerie artificiali, naturali e del tracciato in trincea. In 1.700 metri di galleria artificiale è in corso anche la realizzazione di cordoli necessari per la posa delle travi di copertura, realizzazione di scavi archeologici, bonifica da ordigni bellici e spostamento dei sottoservizi. Lato Gallarate è stata completata la deviazione provvisoria della SS33 e la costruzione dell’allargamento del binario dispari RFI, comprensivo di armamento, trazione elettrica e segnalamento.

# Acquistati 10 treni più capienti degli attuali Malpensa Express, inaugurazione prevista a luglio 2025

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

In base al cronoprogramma i lavori dovrebbero concludersi entro la fine di dicembre 2024 e l’inaugurazione slittare da giugno a luglio 2025 a seguito dell’aggiornamento del progetto. Anche il costo complessivo dell’opera è stato rivisto, passando da 211.340.000 euro a 257.553.700 euro , esclusi quelli per il progetto preliminare e quello definitivo, e finanziato in questo modo:

  • 80.000.000 euro dal “Patto per la Lombardia”;
  • 63.402.000 euro, pari al 30% del totale, dall’Unione Europea nell’ambito del programma “CEF ‐ Connecting Europe Facility ‐ 2019 CEF Transport MAP call”;
  • 55.937.000 euro da Ministero delle Infrastrutture (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022);
  • 11.000.000 da Regione Lombardia (all’interno del Programma degli interventi per la ripresa economica – “Piano Lombardia”);
  • integrazione di 46.213.700 euro come ‘adeguamento prezzi’ da parte del Governo italiano nell’ambito del Piano complessivo delle opere olimpiche.

In previsione dell’attivazione del tracciato Regione Lombardia ha provveduto ad acquistare 10 nuovi treni Caravaggio, con ambienti molto più spaziosi degli attuali Malpensa Express.

Continua la lettura con: “FERMATE i TRENI a IDROGENO in Lombardia”: fine all’energia “pulita”?

FABIO MARCOMIN

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5 LOCALI GLAMOUR dove mangiare in zona BRERA

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gloria.osteria IG

Un quartiere iconico modaiolo con botteghe di arte, bistrot, negozi in ogni angolo. E non è vero che in Brera ci sono solo ristoranti acchiappa turisti. In realtà la proposta gastronomica è molto varia e curata. Tanto che sta diventando sempre più il quartiere più amato della notte milanese. Anche dai più giovani. 

5 LOCALI GLAMOUR dove mangiare in zona BRERA

# Coraje, Lautaro Martinez va all’attacco della notte milanese

coraje.milano IG

La moglie del celebre calciatore Martinez, ha aperto questo locale piuttosto chic e glamour in via Marco Formentini il cui nome significa, appunto, coraggio. In qualunque momento della giornata qui si può fare un pranzo veloce o un goloso brunch con pietanze di matrice internazionale ma dall’anima marcatamente spagnoleggiante, a base di entrana, patanegra o pietanze di pesce. 

# Casa Fiori Chiari, il nuovo place to be in Brera 

casafiorichiari IG

In via Fiori Chiari, proprio di fronte a Vesta, questo grazioso locale ha aperto recentemente e già da subito ha riscontrato un ottimo successo di turisti, di abitanti della zona, o di chi viene qui in un posto senza troppi fronzoli, con cucina italiana a base di spaghetti al pomodoro o pizza di qualità.

# Gloria, le ricette italiane più iconiche

gloria.osteria IG

In via Tivoli, il locale nonostante si chiami osteria, in realtà di osteria ha ben poco visto l’ambiente glamour tra lampadari colorati, tendaggi e piante. Offre una cucina italiana molto classica sia di carne che di pesce, proponendo pietanze liguri come la girella di pasta fresca, o emiliane come le pappardelle al ragù. Estrosi e particolari i dolci e corposa sia la carta dei vini che quella dei cocktails.

# Locanda alla Scala, il giardino nascosto nel cuore di Milano 

locandaallascala IG

In via dell’orso, il locale si presenta con un ambiente molto elegante che propone una cucina piuttosto classica come parmigiana di melanzane, risotto alla milanese o ossobuco alla milanese con polenta. Ampie vetrate e ottima selezione di vini. Incantevole il giardino interno in cui cenare in mezzo al verde. 

# Stendhal, autentica cucina meneghina 

stendhal_milano IG

Affollatissimo locale in via Ancona che propone, oltre ad alcuni piatti di pesce, anche e soprattutto pietanze tipicamente milanesi, dal riso al salto, ai mondeghili, passando per la costoletta alla milanese. Location elegante sui toni del verde, che sembra quasi una brasserie francese.

E insomma “magna, bef e tas s’at vo vivar in pas”

Continua la lettura con: 7 NUOVI LOCALI interessanti da provare a Milano

ALESSANDRA GURRIERI

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Il PROBLEMA dove ci sono le TASSE più BASSE d’EUROPA? TROPPI SOLDI da SPENDERE!

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myswitzerland

Questo cantone svizzero è famoso in tutta Europa per la bassa imposizione fiscale. Le basse imposte attirano ricchi contribuenti e questo produce un gettito molto più elevato del necessario. Il cantone si sta ingegnando per trovare progetti dove investire tutte queste risorse. Il paradosso è che i paesi a fiscalità più elevata sono anche quelli con i peggiori disavanzi pubblici, in primis il nostro Paese. Più tasse significa meno soldi?

Il PROBLEMA dove ci sono le TASSE più BASSE d’EUROPA? TROPPI SOLDI da SPENDERE!

# Oltre 3 miliardi di franchi di disponibilità liquide nel 2027

volpina.fox IG – Zugo

Il Cantone di Zugo ha l’imposizione fiscale più bassa della Confederazione Elvetica e tra le più basse a livello europeo, ma nonostante questo le casse pubbliche sono piene di soldi. Attualmente è disponibile un capitale “eccessivo” pari a 2 miliardi di franchi ed entro il 2027 dovrebbe superare i 3 miliardi vista l’eccedenza calcolata in circa 300 milioni di franchi annui da parte del Dipartimento cantonale delle finanze. Il motivo di tale ricchezza è data dalle molte tasse versate da imprese finanziariamente solide e dalle persone ricche. Purtroppo non si sa come spenderli.

# Bocciato il progetto di due gallerie di circonvallazione da oltre 1 miliardo di franchi

myswitzerland

Il cantone aveva in realtà ipotizzato di investire oltre 1 miliardo di franchi per la costruzione di due gallerie di circonvallazione, con l’obiettivo di sgravare dal traffico la città di Zugo e la valle dell’Aegeri, ma il voto contrario dei cittadini ha bocciato la proposta. Anche questa è la bellezza della democrazia svizzera. Pertanto ora non si sa dove impiegarli dato che non ci sono in programma cantieri che necessitino tali fondi.

# Le proposte dei Verdi: più alloggi a prezzi accessibili e espansione della rete del trasporto pubblico

__________wafe IG – Stazione Zugo

Il parlamentare cantonale dell’Alternativa – i Verdi, Andreas Lustenberger, ha proposto quindi di utilizzare queste risorse per intervenire in due ambiti: il primo è la realizzazione di alloggi accessibili, il secondo è l’espansione della rete di trasporto pubblico che mette in collegamento la città di Zugo con l’hinterland e l’area ancora più esterna. 

 

Fonte: Tvsvizzera

Continua la lettura: Rifare il PASSAPORTO: in SVIZZERA 7 MINUTI, in ITALIA 7 MESI

FABIO MARCOMIN

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“MANGIARE FUORI è TROPPO CARO”: la PAUSA PRANZO a Milano è sempre meno di MODA?

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Credits DanaTentis-pixabay - Pausa pranzo

Da un lato i ristoratori lamentano un sensibile caro del giro di affari, dall’altro i clienti hanno constatato un deciso incremento dei prezzi. Risultato? Molti locali sono deserti a mezzogiorno. 

“MANGIARE FUORI è TROPPO CARO”: la PAUSA PRANZO a Milano è sempre meno di MODA?

# La pausa pranzo è in crisi?

Credits DanaTentis-pixabay – Pausa pranzo

Il rito della pausa pranzo fuori era un punto fisso a Milano. Ma ora non lo sembra più. Le code di lavoratori che si recavano a mangiare un pasto veloce ai tavoli di bar, pub e ristoranti, nelle vicinanze di aziende e uffici, sta diventando un ricordo sfumato. Questo cambio di abitudini è stato causato principalmente dell’arrivo della pandemia, e dai conseguenti lockdown imposti dai governi, che ha costretto molti cittadini a casa in smart working e anche a mangiare. Nonostante siano passati ormai anni, la tendenza generale sembra lo stesso, con le aziende che consentono di lavorare da remoto due o tre giorni alla settimana.

# Incassi ridotti a causa di scontrini più bassi e meno pasti consumati

Credits ata211-pixabay – Bar vuoto

Questo cambio di abitudini ha impattato negativamente sull’economia delle attività di ristorazione. Diversi titolari di bar e ristoranti, intervistati da Repubblica, hanno infatti lamentato un calo degli incassi.

Le parole di Enrico Fontanelli, proprietario del Giglio Rosso di fianco alla Stazione Centrale: “È lo smart working ad averci penalizzati. Prima avevamo molti clienti che venivano per incontri di lavoro. Ora si fa tutto online e le persone di passaggio per lavoro sono molto calate. Di conseguenza non guadagniamo più come un tempo“.

A segnalare invece una riduzione del consumo medio per scontrino è la titolare del Lux Bar: I clienti tendono anche a consumare meno di prima. Anziché ordinare primo e secondo, prendono solo un piatto o rinunciano al dolce“.

# Milano a due velocità: in centro e nelle aree direzionali si contano più clienti

Credits francesco ungaro-unsplash – Diamantone Porta Nuova

Non tutte le zone di Milano però sono nella stessa situazione. A spiegarlo è il vicepresidente di Confcommercio, Michele Berteramo: Bisogna distinguere per zona: in centro e nelle aree direzionali i locali tornano a riempirsi, altrove no. Le società con più sedi per razionalizzare sfruttando lo smart working hanno riunito i lavoratori in quelle centrali privando di fatto i locali di alcune zone dei clienti del pranzo“.

# Registrata una crescita dei listini a tavola del 10% 

Credits Andrea Cherchi – Milano vista dalle Terrazze del Duomo

Se da un lato i ristoratori lamentano un sensibile caro del giro di affari, incolpando di questo lo smartworking, dall’altro i clienti hanno constatato un deciso incremento dei prezzi e pertanto trovano più conveniente tornare a casa a mangiare o in alternativa portarsi la schiscetta da consumare in ufficio. 

Luca De Carlo, impiegato di banca, commenta intervistato fuori da un ristorante. “Ho speso almeno cinque euro in più di quanto spendevo l’anno scorso per la stessa pietanza. Mi concedo la pausa pranzo fuori solo una volta a settimana“. Una collega invece spiega che preferisce prepararsi il pasto a casa: “La sera prima cucino qualcosa da portarmi al lavoro. In questo modo mangio anche più salutare“. 

Le esperienze dei lavoratori sono confermate in modo oggettivo dalla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi. Nel 2022, facendo i calcoli a livello nazionale, è stati stimato un aumento medio del costo della pausa pranzo pari al 6%. Addirittura a Milano questa percentuale è stata del 10% secondo i dati riportati da Confcommercio e Confesercenti. A incidere sul ritocco verso dei menu i costi di energia e materie prime, oltre a quelli per servizi come la lavanderia e per il personale. 

Tralasciando le cause che hanno condotto a questa situazione, una cosa è certa: le abitudini dei milanesi sembrano destinate a rimanere tali ancora a lungo. Occorre quindi forse ripensare un nuovo modello di città che vada a sostituire quello immaginato appena pochi anni fa.

Continua la lettura con: Là DOVE c’era un PARCHEGGIO ora c’è una PIAZZETTA di LOCALI di SUCCESSO

FABIO MARCOMIN

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Il VIAGGIO in TRENO PANORAMICO da 4 giorni e 4 notti per 5mila chilometri

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viarailcanada IG - Cupola panoramica

Una lunghezza del tracciato pari alla distanza da Milano all’Equatore. Dove si prende, qual è il percorso e le classi disponibili. Con la vera chicca: la cupola panoramica. 

Il VIAGGIO in TRENO PANORAMICO da 4 giorni e 4 notti per 5mila chilometri

# Un percorso di 4.466 km attraverso il Canada 

The Great Western Way

Milano è a circa 5.000 chilometri a Nord dell’Equatore. Una distanza simile a quella che si può percorrere su uno dei due treni con la maggiore percorrenza del mondo, insieme alla mitica Transiberiana. The Canadian VIA Rail è il treno canadese che arriva a percorrere 4466 km, scegliendo il percorso più lungo: la Great Western Way. Durante il tragitto viene attraversato il Canada da est a ovest, da TorontoVancouver, toccando in tutto 5 province con fermate nelle principali città, tra cui Winnipeg, Edmonton e Jasper.

viarailcanadian IG

La durata è di 4 notti e 4 giorni, pari a 96 ore in totale, durante i quali ammirare le terre selvagge dell’Ontario, le vaste praterie e l’imponenza delle Montagne Rocciose.

Leggi anche: MILANO ISTANBUL in TRENO: questo il percorso, la durata e il costo del viaggio

# Nella classe prestige è prevista una cabina con divano letto, tv e bagno privato con doccia

Rainmaker1973 X – Prestige Class

Sono tre le classi disponibili a bordo: economy, sleeper plus e prestige. Quest’ultima prevede una cabina con divano letto, tv, bagno privato con doccia, pasti e bevande nella zona bar, i viaggiatori delle altre classi possono usufruire di snack leggeri, e accesso alla zona lounge. In tutte è possibile utilizzare il wifi, che è gratuito, e le tariffe variano in base alla stagioni, nello specifico inverno, primavera ed estate. 

Leggi anche: Il VIAGGIO più LUNGO SENZA INTERRUZIONI che si può fare in AUTO

# Una meravigliosa lounge bar in coda al treno con osservatorio panoramico al piano superiore

Una vera chicca, riservata alla classe prestige, è la meravigliosa lounge bar in coda al treno con poltroncine in pelle dalle quali rimanere incantati del panorama esterno, visibile attraverso grandi finestre.

viarailcanada IG – Cupola panoramica

Salendo di un piano l’esperienza si arricchisce ulteriormente grazie a un vero e proprio osservatorio panoramico, con comode sedute dotate di ogni comfort e una cupola di vetro per vedere scorrere i paesaggi.

Continua la lettura: Il BOOM del TRENINO VERDE: il VIAGGIO tra le MONTAGNE a un’ORA da MILANO

FABIO MARCOMIN

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Le 10 METRO più ANTICHE del MONDO

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Simbolo della frenesia delle città moderne e percorsa da milioni di persone ogni giorno, la metro è uno dei mezzi più comodi e utilizzati per chi si deve spostare velocemente in città. Sarebbe impossibile immaginare Milano senza il suo trasporto per eccellenza, ma nata solo nel 1964, la metro milanese è una giovincella in confronto alle sorelle sparse per il mondo. Ma qual è la primogenita? Ecco le metro più antiche del mondo.

Le 10 METRO più ANTICHE del MONDO

#10 La metro di Madrid (1919) e la stazione per viaggiare indietro nel tempo

credits: pixabay.com

Ha compiuto il suo primo secolo di vita: la metro di Madrid è una delle 10 metro più antiche del mondo e la prima costruita in Spagna. Fu il re Alfonso XIII di Borbone che la inaugurò il 17 ottobre 1919, che contribuì a rendere la città più dinamica, trasformandola in una vera e propria metropoli. Gran via, Sol, La Latina, sono le fermate più iconiche e le più percorse dai turisti, ma le stazioni della metro di Madrid accolgono interessanti curiosità e vere proprie opere d’arte.

Una delle fermate più curiose è sicuramente la Stazione Fantasma di Chamberí, che una volta chiusa è rimasta esattamente com’era negli anni ’50. Ormai, anche l’insegna della metro si è trasformata in una vera e propria icona. L’inconfondibile rombo rosso è diventato talmente importante da essere incluso tra i 100 brand di imprese spagnole più influenti e riconosciuti a livello internazionale.

Leggi anche: La stazione fantasma di Madrid che riporta indietro nel tempo

#9 Septa di Philadelphia (1907) interamente realizzata con capitali privati

credits: unsplash

Nota per il suo percorso a tratti in superficie, la metro di Philadelphia con le sue 208 stazioni è il trasporto pubblico più veloce per visitare una delle città più antiche degli Stati Uniti. Con l’intento di seguire le orme di altre città americane come Chigago, Boston e soprattutto NewYork, nel 1890 vennero proposti i piani per la prima linea della metro per creare una rete che collegasse tutta la città. La costruzione dei primi binari terminò nel 1907 e un fatto piuttosto insolito è che i lavori iniziali vennero finanziati solo con l’aiuto di capitali privati ​​senza alcun contributo di fondi pubblici.

#8 La Subway di New York (1904) e la stazione segreta

credits: unsplash

New York City Subway, la rete metropolitana che serve la maggiore città degli Stati Uniti e anche una delle reti più antiche ed estese al mondo. Nel conteggio annuale trasporta più passeggeri della somma totale di tutte le altre metropolitane degli USA, con 472 stazioni operative e servizio non-stop 24 ore al giorno 365 giorni l’anno. La prima linea della Subway risale al 1904, quasi 35 anni dopo l’apertura della prima linea ferroviaria sopraelevata di New York. Alla sua costruzione lavorarono 30.000 operai e nel primo giorno di attività la usarono 127.381 persone. Perfetta per visitare luoghi simbolo come l’Empire State Building o il MoMa, il suo utilizzo è imprescindibile per un tour completo della Grande Mela. Una curiosità: esiste una stazione segreta e inaccessibile, abbandonata perché curva.

Leggi anche: La stazione segreta di New York

#7 La U-Bahn di Berlino (1902) a lungo divisa e sviluppata in autonomia a Est e Ovest

credits: unsplash

La U-Bahn, con una longitudine di quasi 150 km di binari e dotata di 175 stazioni, collega ad una velocità di 75 km/h l’intera capitale tedesca. I lavori iniziarono nel 1896 con l’intento di raggiungere quelle zone non servite dalla ferrovia urbana. La metro era vista come un mezzo per sviluppare l’industria tedesca e la prima tratta venne aperta agli utenti nel 1902. Passando attraverso importanti momenti storici, la metro di Berlino rispecchia la storia della città.

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale e i successivi bombardamenti sulla capitale, la rete venne continuamente danneggiata. Chiusa nel 1945 venne utilizzata come bunker per rifugiarsi da un numero incalcolabile di persone. Passata la guerra tornò nuovamente funzionante, ma con la divisione fisica della città, avvenuta nel 1961 con la costruzione del muro di Berlino, anche la U-Bahn venne divisa in due tronchi autonomi e fino al 1989 ai cittadini di Berlino Est furono imposte restrizioni per il suo utilizzo e la maggior parte delle fermate divennero stazioni fantasma.

Integra la rete metropolitana la S-Bahn che si differenzia dalla U-Bahn perchè corre in superficie. 

#6 La metro di Parigi (1900) e il suo stile Art Nouveau

credits: pixabay

Dal carattere e dallo stile inconfondibile, la metro di Parigi, è sicuramente uno dei simboli della città e della sua Art-Nouveau. Originariamente chiamata Chemin de Fer Métropolitain (“Ferrovia Metropolitana”), divenne poi Métropolitain, e poi rapidamente abbreviato in Métro. La prima linea fu aperta in occasione dell’esposizione universale il 19 luglio del 1900, il sistema fu poi rapidamente esteso e il nucleo venne completato nel 1920. La rete Métro è lunga 225,1 km, consta di 16 linee perlopiù sotterranee e ha 306 stazioni. È la terza rete metropolitana per estensione nell’Europa occidentale, dopo quella di Londra e Madrid, e perfetta per visitare i luoghi più emblematici della “città dell’amore”.

#5 La storica metro di Budapest (1896), la prima elettrificata d’Europa

credits: unsplash

Salire sulla metro di Budapest è come fare un viaggio nel tempo. La metropolitana di Budapest, in ungherese “Budapesti metró”, è la seconda metropolitana più antica dell’Europa e la prima metro elettriche del Vecchio Continente. La prima linea, M1 chiamata “Földalatti“, venne aperta nel 1896 per le celebrazioni per il millennio dell’Ungheria. Nel 2002 venne dichiarata patrimonio dell’Unesco e ad oggi fa parte anch’essa delle attrazioni turistiche della città ospitando il Millenium Undergorund Museum. Qui viene raccontata la storia del periodo d’oro della M1, una linea attraversata da treni gialli e con stazioni minuziosamente decorate visibili ancora oggi.

#4 La metro circolare di Glasgow (1896) rimasta estesa come alla nascita

credits: IG thetraintraveller

Considerata di per sé un monumento storico, la metro di Glasgow venne inaugurata nel 1896. Le costruzioni cominciarono nel 1892 e molti degli originali vagoni in legno sono rimasti operativi fino al 1977. Formata da un’unica linea circolare, che non è mai stata estesa, continua ad essere utilizzata anche oggi, ma con treni arancioni rinnovati negli anni ’70. È l’unico sistema nel Regno Unito oltre alla famosa Underground di Londra e recentemente è stata proposta un’estensione del sistema verso il sud della città, ma rimane ancora solo un progetto per la città più popolosa della Scozia affezionata alla sua linea unica.

#3 La “L” di Chicago (1892), una delle sette meraviglie della città

credits: unsplash

The “L” , un nome originale per una delle metropolitane più antiche al mondo. “L” sta per “elevated”, infatti gran parte del sistema della metro di Chicago viaggia su percorso sopraelevato. Funzionante dal 6 giugno 1892, è da sempre il sistema di trasporto pubblico più rapido a servire la città e che ha permesso la sua crescita demografica. Nel 2016, la “L” contava 1.492 carrozze ferroviarie, otto differenti linee e 145 stazioni aggiudicandosi il terzo posto come metro più transitata degli Stati Uniti, con una media di oltre 700.000 persone alla settimana. Ormai per i cittadini è più che un semplice mezzo, lo dimostra un sondaggio del 2005, dove i lettori del Chigago Tribunel hanno votato la rete come una delle “sette meraviglie di Chicago“.

#2 Il Tünel di Istanbul (1875), l’ “ascensore cittadino” di 573 metri di lunghezza

credits: IG Alexkusadasi09

Al secondo posto come metro più antica al mondo abbiamo il Tünel, il primo treno sotterraneo dell’Europa continentale a Istanbul, in Turchia. Completamente sotterraneo, escludendo le due stazioni di partenza arrivo, la metro di Istanbul venne inaugurata il 17 gennaio 1875. Pensata dall’ingegnere francese Eugène-Henri Gavand come “un genere di ascensore per la salita e la discesa” venne subito apprezzata per facilitare il collegamento fra Pera e Galata ostacolato dalla collina che il Tünel percorre per intero. Oggi, la breve linea di soli 573 metri non è più così vitale per il traffico cittadino, ma è ancora frequentata da 12.000 passeggeri al giorno e sicuramente un’attrazione per i turisti che possono percorrere il tragitto completo in soli 90 secondi.

#1 Londra e la metro più antica del mondo (1863)

credits: unsplash

E ad aggiudicarsi il primato assoluto per la prima metropolitana al mondo non poteva che essere lei, la Underground di Londra. La prima linea fu la Metropolitan, inaugurata nel lontano gennaio 1863 e gestita con due carrozze a vapore fino al 1905, anno in cui fu elettrificata. A seguire nel 1868 venne attivata la District Line e l’unione delle due linee a Tower Hill diede poi origine a una delle linee della metropolitana più frequentate di Londra, la Circle Line. la seconda linea.

Anche se oggi l’underground, o tube, è un sistema perfettamente integrato, fino al 1933 era composta da linee separate, ognuna gestita da una società indipendente. Nonostante le difficoltà di gestione, la metropolitana di Londra continuò ad espandersi diventando quella che oggi è una rete di trasporti lunga ben 408 km e dall’immancabile precisione, come ci si aspetta dalla capitale inglese.

Continua la Lettura con: L’EVOLUZIONE dei TRENI della METRO di Milano

SARA FERRI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

I GRATTACIELI del FUTURO in arrivo entro TRE ANNI a Milano

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Tra la fine del 2024 e la fine del 2026 saranno diverse le torri e i grattacieli ad essere inaugurati a Milano. Il punto sui cantieri.

I NUOVI GRATTACIELI in arrivo nel PROSSIMO TRIENNIO a Milano

2024

#1 Entro l’estate 2024, forse, viene consegnato il “Nido verticale”: 120 metri per 23 piani

Credits Andrea Cherchi – Torre Unipol

Ormai nota come il “Nido verticale” per la sua forma e struttura, la torre Unipol a firma dell’architetto Cucinella è stata terminata compreso il rivestimento esterno.

Fabio Marcomin – Torre Unipol

Conclusa anche la copertura a sbuffo prospicente l’ingresso, in fase avanzata l’area esterna e in corso quella degli allestimenti interni. Alto 120 metri per 23 piani il grattacielo che affaccia su via Melchiorre Gioia e la Biblioteca degli Alberi ha continuato a posticipare progressivamente la conclusione dei lavori. La consegna dovrebbe avvenire tra l’estate e l’autunno 2024, salvo nuovi slittamenti. 

#1 Città Contemporanea 3.0: tre edifici in linea più una torre di 92 metri nel progetto di Cascina Merlata pronti alla fine del 2024

Urbanfile – Città Contemporanea

Città Contemporanea 1.0 e 2.0 già consegnate da tempo, in via di completamento anche quelli per il lotto 3.0 composto da quattro edifici, tre in linea, più una torre di 25 piani e 92 metri, per un totale di 357 appartamenti. Entro l’anno dovrebbe avvenire la consegna.Tutti questi edifici fanno parte del lotto R7 riservato all’edilizia convenzionata del progetto di Cascina Merlata. Al termine è previsto l’avvio del Lotto 4.0, comprensivo di un edificio in linea di 11 piani e una torre di 24 piani, per un totale di 202 appartamenti.   

Tutto il progetto è frutto della collaborazione tra lo studio Antonio Citterio Patricia Viel e CMB. Insieme hanno condotto una co-progettazione integrata che si esplica nella qualità dei materiali, nella scelta degli elementi di design degli edifici e degli spazi pubblici.

#2 Park Towers: le due torri affacciate sul fiume Lambro. La più alta raggiungerà i 77 metri 

Due torri di 77 e 55 metri d’altezza, entrambe con affaccio sul parco Lambro, composte da 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e sviluppate su un area verde di circa 5.000 metri quadrati. Il progetto di Asti Architetti gestito da BlueStone prevede anche spazi comuni come co-working, palestra, area gioco bambini, delivery room, sala eventi. I lavori, nonostante l’inchiesta per presunto abuso edilizio, sono ormai prossimi alla conclusione.

Leggi anche: La MIDTOWN MANHATTAN di Milano

#3 I grattacieli fratelli “Gioia 20 Est” e “Gioia 20 Ovest”, alti rispettivamente 98 e 64 metri

Gioia est e ovest

I portali di Melchiorre Gioia. A fine 2020 sono state predisposte le aree di cantiere e le opere speciali propedeutiche a scavi e fondazioni, queste ultime iniziate nel 2021, per la costruzione di “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri.

duepiedisbagliati – Urbanfile – Gioa 20

Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Per la prima volta in Italia all’interno del complesso, in entrambi gli edifici, è prevista l’installazione di ascensori Twin, 12 in totale, che consentono una gestione intelligente ed efficace del flusso di passeggeri ai piani della torre. Entro la prima metà del 2024 è prevista la conclusione del cantiere. 

#4 Hippodrhome, una torre di circa 80 metri con affaccio sull’ippodromo di San Siro a firma di Beretta Associati

Credits Urbanfile – Hyppodrome

Arrivato al tetto a gennaio 2023, il progetto immobiliare Hippodrhome a Lampugnano, a pochi possi dal cuore antico del borgo, è ormai giunto alla fasi finali in quanto del tutto spacchettato dalle impalcatura. Stiamo parlando di una torre di 22 piani di circa 70-80 metri d’altezza, appoggiata su un edificio di 6 piani, che si affaccia sull’ippodromo di San Siro.

duepiedisbagliati – Urbanfile – Hyppodrhome

Il nuovo complesso abitativo di oltre 16 mila metri e 135 unità abitative, ospita al suo interno palestra, locker room e area di coworking. 

#5 Thetris, il nuovo grattacielo alla Barona

TheTris

Il nuovo grattacielo della Barona si chiama TheTris e prende il posto di quello in costruzione e i cui lavori si sono interrotti, Skydrop. La progettazione è stata affidata allo studio di Stefano Belingardi Clusoni – BE.ST. Si tratta di una torre tra i 96 e i 100 metri d’altezza suddivisa in tre moduli, da questo deriva il nome dell’edificio, il primo di 8 piani, il secondo di 6 e il terzo di 4. In totale dovrebbero esserci tra i 21 e i 25 piani.

Urbanfile – The Tris

I cantieri sono a buon punto, già superata la metà altezza, e potrebbero concludersi entro la fine del 2024 o al più tardi all’inizio del 2025.

Leggi: Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

2025

#1 The Citywave: il quarto grattacielo di Citylife soprannominato “lo sdraiato”, toccherà la quota massima di 110 metri

 Il quarto grattacielo

The Citywave, soprannominato dai milanesi anche “lo sdraiato” per rimanere in linea con le definizioni date alle vicine tre torri il dritto, lo storto e il curvo, è l’ultimo tassello di Citylife. L’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG), una quinta al quartiere per chi arriva da Largo Domodossola. Si tratta di due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri, sotto il quale sono previsti: spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina.

Valter Repossi – Urbanfile – Citywave

L’edificio più basso, circa i 50 metri d’altezza, include un hotel di 10 piani con oltre 120 camere, il più alto, 110 metri di nell’estremità strutturale, adibito ad uffici arriverà. I cantieri procedono secondo cronoprogramma e dovrebbero terminare entro la fine del 2025.

Leggi anche: 3 PROGETTI ICONICI nel FUTURO di Citylife

#2 Syre: la nuova torre di 70 metri in arrivo a San Siro

Credits abitare.co – Syre

A San Siro lungo via Rospigliosi, nell’isolato compreso tra piazza Axum, via Capecelatro e via Pessano nell’area delle vecchie scuderie demolite nel 2020, è in costruzione un nuovo complesso residenziale di pregio. Il progetto sviluppato da Marco Piva per Axa IM e Redbric, dal nome Syre, prevede la costruzione di:

  • una torre alta 70 metri per 22 piani;
  • un edificio da otto per un totale di 120 appartamenti in vendita in edilizia libera, da bilocali fino a pentalocali;
  • un terzo dedicato ad affitti calmierati per un totale di 22.000 mq di superficie di nuova edificazione.
Credits Urbanfile – Syre

Abitare Co. è stata incaricata della commercializzazione, i prezzi dovrebbero attestarsi attorno ai 6.500 al mq. Nelle immagini di Urbanfile la situazione dei cantieri a gennaio 2024. La consegna degli immobili prevista entro luglio 2025, dovrebbe slittare tra la fine dello stesso all’inizio del 2026.

2026

#1 Torre Faro A2A sarà il primo grattacielo nel sud Milano, alto 145 metri per 28 piani. In ritardo sulla tabella di marcia, inaugurazione a inizio 2026 

Torre Faro A2A

Torre Faro sarà la nuova sede milanese di A2A, la più grande multiutility italiana. L’edificio è stato pensato per raggruppare sotto un unico tetto gli svariati uffici sparsi sul territorio. L’originale “spaccatura” centrale a circa 60 metri d’altezza con giardini pensili è la Caratteristica saliente del progetto sarà, previsto inoltre l’uso di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. L’altezza prevista è di 145 metri per 28 piani complessivi. L’edificazione vera e propria è partita all’inizio del 2024, con l’obiettivo di l’inaugurarlo per le Olimpiadi del 2026, o comunque entro la fine dello stesso anno, con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi. 

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#2 M.I.C., la Torre Multiforme con un’altezza massima di 94,5 metri attesa per il 2026

Al posto del vecchio Hotel Michelangelo, che per cinquant’anni ha dominato con la sua mole rosso mattone il lato orientale della Stazione Centrale, sorgerà MI.C. su progetto dello studio Park Associati. L’Hotel Michelangelo è stato un’icona della storia di Milano, inaugurato sul finire degli anni Settanta con i suoi 17 piani e 306 camere, è stato dismesso nel 2020 e trasformato nel primo centro convalescenza Covid-19. 

Credits parkassociati – Mic dal basso

Il nuovo edificio si compone di due torri adiacenti, alte fino a 94,5 metri, che si sviluppano da un volume in cortina che lega il complesso al suo isolato. Il dinamismo è alla base del progetto e a sorprendere è proprio la facciata del nuovo edificio: sarà multiforme. Completata la demolizione dell’hotel, la consegna è programmata per il 2026.

Leggi anche: La NUOVA TORRE “MULTIFORME” in Stazione Centrale che cambia lo skyline milanese

Continua la lettura: Il grattacielo del futuro che cambia COLORE in ogni stagione: TORRE BOTANICA a rischio STOP

FABIO MARCOMIN

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E se le LINEE della METRO di MILANO avessero il nome di PERSONAGGI STORICI?

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Le linee della metropolitana milanese vengono identificate da un numero o da un colore. Si potrebbe però pensare, come accade ad esempio a Londra, di assegnare ad ognuna un nome, magari quello di un personaggio importante per la storia di Milano. Ecco come si potrebbero chiamare le cinque linee metropolitane.

E se le LINEE della METRO di MILANO avessero il nome di PERSONAGGI STORICI?

# M1: la “numero uno” intitolata a Ludovico Il Moro. In alternativa: Sant’Ambrogio o Belloveso

Credits: trasportinfo.it – M1 Leonardo

Come intitolare la “Numero 1”, la M1 o linea rossa, la prima linea metropolitana milanese? In pole position ci potrebbe essere Ludovico il Moro. Fu proprio infatti durante il suo governo che Milano conobbe la sua massima gloria nel Rinascimento e la sua corte divenne una delle più splendide d’Europa. Richiamò in città artisti del calibro di Bramante e Leonardo Da Vinci a cui commissionò “L’ultima Cena” e diverse opere d’ ingegneria militare e civile per il suo ducato. La prima linea di Milano percorre proprio luoghi storici segnati dal grande signore di Milano. Come riserve per la “numero uno” tra le metro ci potrebbero essere: Sant’Ambrogio oppure Belloveso, il fondatore di Milano. 

Ludovico Sforza, detto Il Moro. Forse l’ultimo grande statista milanese

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# M2: un solo candidato, Leonardo Da Vinci

Credits: moovit

Meno dubbi sulla seconda linea. La M2 dovrebbe essere intitolata a Leonardo da Vinci. Lungo il suo tragitto passa a città studi poco lontano dall’omonimo piazzale, si ferma a Sant’Ambrogio, a pochi passi dal museo a lui intitolato, a Porta Genova a pochi passi dalla Darsena e dai Navigli progettati dal genio toscano. Sarebbe anche un modo per rendere omaggio a tutte le opere realizzate per la città così come a una grande intelligenza che ha brillato a Milano 

leonardo da vinci milano
leonardo da vinci milano

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# M3, la “gialla” intitolata a Maria Teresa d’Austria. Oppure Manzoni o Craxi?

Credits: milanotoday.it – Montenapoleone M3

Come per la “numero uno” anche la gialla potrebbe avere diversi pretendenti. La M3 o linea gialla potrebbe essere intitolata a Maria Teresa d’Austria per diverse ragioni. La prima è che fu proprio lei a volere “il giallo Milano” o “giallo Maria Teresa” sulle case di ringhiera e perché meno facile a sporcarsi di fuliggine. La seconda è che la metropolitana passa sotto il Teatro alla Scala, fatto realizzare secondo un suo volere e la terza che attraversando via Manzoni la linea ferma in via Montenapoleone, il cuore dello stile e della moda milanese di cui la regina fu la prima icona nella storia. Va bene, questa è un po’ una forzatura. Allora chi altri potrebbero dare il nome alla terza linea di Milano? In lizza ci sono Alessandro Manzoni e poi… Bettino Craxi, simbolo della Milano da Bere quando la M3 venne costruita. 

Credits: viaggio-in-austria.it

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# M5: la linea dello sport e dello spettacolo intitolata a Meazza. Oppure a Gaber o a Jannacci?

Credits: europanelmondo.it – M5 Stadio San Siro

La linea M5 o linea lilla, la prima metropolitana driverless di Milano, collega Bigami con lo Stadio di San Siro, il cui vero nome è Giuseppe Meazza. Proprio l’ex calciatore di Inter e Milan, nonché Campione del Mondo con la nazionale italiana nel 1934 e nel 1938, sarebbe il nome ideale per onorare una leggenda dello sport cittadino e la linea dello sport milanese. Visto che la lilla è la linea più pop, si potrebbe pensare in alternativa a dei simboli dello spettacolo milanese, come Gaber o Jannacci

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# M4: la linea più futurista intitolata a Marinetti. Oppure a Brera o a Berlusconi

Ph. metro4milano.it

La linea M4 è la linea più futurista e un pizzico fuori di testa di Milano. Celebre per i continui rinvii, per la costruzione senza fine, per il fatto di essere stata costruita dopo la 4. Per questo il personaggio più sensato potrebbe essere il padre del futurismo. In alternativa qualche altro personaggio stravagante della storia di Milano, come Gianni Brera oppure Silvio Berlusconi

Sant’Ambrogio

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FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il SOGNO di MOLTI: una MINI CITTÀ in cui VIVERE solo tra AMICI. Qui lo hanno fatto

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monique_michelle_a IG - Alexander Stross - Bestie row

Un gruppo di coppie di amici è riuscita a coronare il sogno di una vita creando un quartiere su misura dove riunirsi e stare in compagnia. Dove si trova, come è stato realizzato e quanto è costato.

Il SOGNO di MOLTI: una MINI CITTÀ in cui VIVERE solo tra AMICI. Qui lo hanno fatto

# Otto amici che volevano vivere uno accanto all’altro hanno deciso di costruire il proprio quartiere

monique_michelle_a IG – Alexander Stross – Bestie row

Quattro coppie amiche da decenni sono riuscite a coronare il loro sogno di vivere una vicina all’altra. Hanno fatto costruire un gruppo di mini-case dal nome di “Bestie Row” in riva al fiume Llano in Texas come via di fuga dallo stress della città, una sorta di quartiere dove rilassarsi e stare in compagnia fuori dal lavoro. Le abitazioni si trovano in paesaggio arido di 4 ettari a un’ora di macchina dalla capitale Austin.

# Ogni mini-casa è costata 40.000 dollari

monique_michelle_a IG – Alexander Stross – Bestie row interni

Per realizzare questo gruppo di case vacanze ogni coppia ha speso 40.000 dollari. Sono tutte dotate di un letto queen-size, tre hanno anche un divano letto matrimoniale, e una camera con letti a castello che può ospitare fino a sei persone. Il rivestimento è in lamiera ondulata, a ricordare i fienili texani, e i tetti a sbalzo sono “farfalla” per raccogliere l’acqua e incanalarla in cisterne che irrigano tutto il complesso.

# Presente uno spazio comune di 450 mq per riunirsi

monique_michelle_a IG – Alexander Stross – Bestie row esterno

Hanno pensato davvero a tutto. All’esterno è presente infatti uno spazio comune di 450 metri dove possono intrattenersi, riunirsi e cucinare, grazie a una cucina stile ristorante e un mega frigorifero.

# Quando non usano le case le mettono in affitto

Non essendo la loro abitazione principale le coppie di amici hanno deciso di mettere a disposizione in affitto, a partire da 1.200 euro a notte, sul portale Homeaway. Per chi decidesse di provare cosa significa vivere in una mini-città fatta su misura, potrebbe essere l’occasione giusta.

Continua la lettura con: Le CITTÀ dell’APOCALISSI: qual è la più TERRIFICANTE del MONDO? (IMMAGINI)

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L’HOTEL più ECONOMICO per una VACANZA in Italia

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Una strategia di marketing aggressiva messa in atto nel 2020 aveva fatto conoscere questa struttura alberghiera in tutta Italia. Quanto costa oggi una camera e dove si trova l’hotel.

L’HOTEL più ECONOMICO per una vacanza in Italia

# Prezzi a partire da 18 euro a camera per pernottamento e prima colazione 

Credits bellariaigeamarina.org – Hall Hotel Sidney

A Igea Marina, in provincia di Rimini, si trova la struttura alberghiera più economica d’Italia bisogna: l’Hotel Sidney tre stelle. I prezzi per una camera partono da 18 euro, con prima colazione compresa con il pernottamento. La prenotazione deve avvenire però almeno con un anno di anticipo, si spende 35 euro fermando la stanza 6 mesi prima.

Una strategia di marketing aggressiva messa in atto nel 2020, con prezzi ancora più stracciati, aveva fatto conoscere l’hotel in tutto il Stivale.

# La formula dell’hotel a 6 euro a notte

Giovanni Passeri, il titolare dell’Hotel, aveva proposto in vendita un soggiorno comprensivo di pernottamento e prima colazione a soli 6 euro. L’iniziativa era riservata a un ristretto numero di camere ma ha colpito nel segno dato che l”obiettivo era infatti quello di pubblicizzare la struttura.

# In totale 15 hotel gestiti con la formula low cost

Oggi insieme a sua moglie Laura Dattila gestiscono 15 alberghi con la società Village Hotel in tutta la riviera romagnola, tutti con la formula low cost, pochi servizi e il resto a pagamento, perché basata sulla fidelizzazione e il passaparola.

# I comfort della struttura e una nota di colore sul bagno

Credits bellariaigeamarina.org – Camera Hotel Sidney

Tornando all’Hotel Sidney, nonostante la tariffa eccezionale sono presenti tutti i comfort per trascorrere una vacanza di relax al mare:

  • un ampio spazio esterno al piano terra con tavoli e sedie per fare aperitivo o riposarsi;
  • camere dotate di TV satellitare;
  • WI-FI;
  • aria condizionata;
  • balcone;
  • asciugacapelli e doccia.

Piccola nota di colore sul bagno. Difronte alla porta d’entrata c’è la zona “doccia”, mentre sulla sinistra c’è l’area dei “sanitari”, da cui quindi è separata. 

 

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