Dopo lavori che sembravano non finire mai finalmente è stato inaugurato un primo lungo tratto della ciclabile di Corso Sempione. Altra infrastruttura necessaria per la viabilità di Milano o una cattedrale nel deserto utile a pochi o a nessuno?
Aperta la SUPER CICLABILE di corso SEMPIONE: molto bella. Ma è davvero UTILE?
In una Milano sempre più divisiva appare un altro oggetto di scontro: la ciclabile di corse Sempione. Andiamo subito al punto: che cosa dice chi l’applaude e quali sono le principali ragioni di chi la critica.
# I punti a favore: bella, sicura e vivibile
Il primo è che è bella. Non solo: è fatta bene, a differenza di altre, come quella di Corso Buenos Aires, è costruita interamente sopra il marciapiede, non togliendo così spazio alla carreggiata. Altro punto positivo: l’estetica. I marciapiedi alberati smettono così di essere soffocati dalle auto e risultano più gradevoli e vivibili non solo per i ciclisti ma anche per i pedoni.
# Le critiche: la usano in pochissimi… e le auto dove le mettiamo?
Il nuovo Codice della strada (articolo 158, comma 1) è molto chiaro: vieta la sosta e la fermata sul marciapiede, salvo che non vi sia diversa segnalazione. Quindi la ciclabile serve anche a mettere in atto tale regola. Ma il risultato non piace a molti: è indubbio, infatti, che una delle caratteristiche di Milano è di avere marciapiedi molto ampi che spesso consentono il parcheggio alle auto senza recare intralcio ai pedoni. Da decenni una delle caratteristiche più apprezzate delle zone attorno a corso Sempione era proprio l’accessibilità: facile da raggiungere e, soprattutto, uno degli unici punti di Milano in cui era facile trovare parcheggio. Perfetto, in particolare, per chi arriva da fuori Milano, da tangenziale Ovest o Autostrada dei Laghi, e ha bisogno di lasciare l’auto per circolare in città a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Tutto questo diventa però molto più problematico ora che tutti i posti auto che venivano utilizzati sono stati cancellati dalla ciclabili.
La critica è dunque questa: come si può pensare di risolvere il problema del traffico semplicemente eliminando i parcheggi, invece di crearne di nuovi, soprattutto nelle vicinanze della metro? E tutto questo per cosa? Per una ciclabile su un lungo corso che, basta vedere nelle foto, viene utilizzata solo da qualche raro ciclista, tra cui quasi esclusivamente i rider per le consegne che spesso preferiscono comunque muoversi sulla carreggiata?
E soprattutto: la strategia di voler “imporre” l’uso della bici è sensata per una città come Milano, dove ci sono anche molte persone anziane, dove chi vive in periferia o nei dintorni non ha sempre la possibilità e il tempo di muoversi in bici o con i mezzi pubblici, dove spesso il mezzo viene utilizzato per trasportare anche cose, tipo la spesa, e persone, ad esempio, bambini piccoli?
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